Agosto 1st, 2010 Riccardo Fucile
DAL PC DEL MEDICO AGLI ARCHIVI DELL’INPS: L’ULTIMO SPOT DI BRUNETTA, COSTRETTO POI A CONCEDERE UNA PROROGA SINE DIE… NON SAPEVA CHE CI SONO POCHI PC E MOLTI NON SONO COLLEGATI AD INTERNET… PER COMPILARE UN CERTIFICATO DIGITALE OCCORRONO 20 MINUTI: “SE DOBBIAMO PASSARE 4 ORE AL PC, CHI VISITA I PAZIENTI?”
Doveva essere un altro “fiore all’occhiello” del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, il certificato telematico. Dal pc del medico, viaggia nel web e approda negli uffici dell’Inps, risparmiando tempo e fatica: ma è fatto della sostanza dei sogni. Un paio di settimane fa doveva scadere il periodo di collaudo della procedura che di fatto non è mai partita. E il ministero, in una nota piccata ha deciso di concedere “non una proroga”, ma una “prosecuzione del periodo di collaudo” (il nominalismo è un’arte).
In pratica una proroga sine die. In teoria i medici di famiglia, gli ospedalieri, quelli della guardia medica, gli specialisti ambulatoriali sono obbligati a redigere il nuovo certificato elettronico. Ma negli ospedali di molte Asl i medici non hanno i pc, in altre dove lo hanno non è collegato al web. I medici protestano: “ci vogliono i computer e non li hanno dati, una linea internet veloce e non l’hanno messa, necessita un codice e ne hanno dato solo la metà : ci dite come possiamo trasmettere i dati?”
Eppure Brunetta aveva previsto persino sanzioni per chi non ottemperasse.
Per i medici di famiglia poi siamo alla rivolta. Continua »
argomento: Brunetta, denuncia, emergenza, finanziaria, governo, Lavoro, Parlamento, PdL, Politica, Regione, sanità, televisione | Commenta »
Agosto 1st, 2010 Riccardo Fucile
IL SEN. ENRICO MUSSO, DOCENTE UNIV., CANDIDATO SINDACO DI GENOVA, ANIMA LIBERALE CON GRANDE SEGUITO IN CITTA’: “NON SI ESPELLE CHI DISSENTE: E’ STATO UN ATTO ILLIBERALE E UNO STRAFALCIONE ISTITUZIONALE, CONDITO DA ERRORI STATUTARI”… SI ISCRIVERA’ AL GRUPPO MISTO…”NON MI CANDIDERANNO PIU’? CONTA PIU’ LA DIGNITA’ NELLA VITA”
Giovane professore di economia all’Università di Genova, candidato sindaco del centrodestra nel 2007, eletto senatore nel 2008, Enrico Musso è una persona perbene.
Un liberale vero, con cui si può essere o meno d”accordo nelle sue posizioni spesso controcorrente, ma certamente è l’uomo più rappresentativo del Pdl tra l’opinione pubblica genovese.
Fu scelto nel 2007 come candidato sindaco contro Marta Vincenzi (Pd) perchè nessuno dei big voleva metterci la faccia, sapendo di andare incontro a una certa sconfitta.
Ma Enrico con la sua preparazione, la sua capacità , il suo volto pulito, riuscì ad arrivare a un soffio dal miracolo.
Prese diversi punti percentuali in più della somma dei partiti che lo appoggiavano.
Da quel momento, per i notabili locali è divenuto un pericolo e per questo è stato “parcheggiato” al Senato, confidando di neutralizzare così la sua ascesa.
Pur essendo in teoria il candidato in pectore per le future amministrative che si terranno tra due anni, mentre con la sua fondazione “Oltremare” Enrico cerca di dialogare con la città , il notabilato pidiellino locale gli fa la guerra da tempo.
Persino la redazione locale de “il Giornale” cerca di spingere un altro candidato.
Musso è un politico scomodo, era contrario al processo breve, ad esempio, e l’ha detto pubblicamente.
Non sempre vota secondo le indicazioni di Gasparri e Quagliariello e questo depone già a suo favore.
Prende voti anche a sinistra e questo per qualcuno è grave. Continua »
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