Agosto 4th, 2010 Riccardo Fucile
IL FINIANO GRANATA DENUNCIA: CODICE ETICO VIOLATO, I PARTITI HANNO CANDIDATO POLITICI CON PENDENZE GIUDIZIARIE…PER I GIUDICI DI PALERMO SPATUZZA E’ UN PENTITO ATTENDIBILE E IL SUO AIUTO E’ STATO FONDAMENTALE PER LA CONDANNA DEI SEQUESTRATORI DEL PICCOLO DI MATTEO
“I partiti alle ultime elezioni amministrative hanno candidato in alcuni casi politici con pendenze giudiziarie, contravvenendo al codice etico da loro sottoscritto che li obbligava a presentare in lista solo persone incensurate. I primi casi scoperti sono una decina, sia tra le candidature che tra gli eletti ci sono state infiltrazioni e zone d’ombra. Nonostante la carente collaborazione delle prefetture, stiamo ricomponendo il quadro e riferiremo alla Camera”.
La denuncia è del vicepresidente della Commissione Antimafia, il finiano Fabio Granata.
“Alcuni partiti e alcuni candidati alla presidenza delle Regioni non hanno vigilato come era richiesto e doveroso”, ha aggiunto.
Parole pesanti che non hanno sorpreso però il Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso: “Sono problemi politici e giustamente se ne occupa la politica, mi limito a ricordare che già nel 1991 un fatto del genere era stato accertato dalla Commissione di cui allora ero consulente”.
Di fronte a fatti circostanziati chissà come mai il vicepresidente dei senatori del Pdl, Francesco Casoli, non ha trovato di meglio che prendersela con Granata: “Parla a vanvera, cambia casacca, ma non atteggiamento”, come se il problema fosse che Granata è finiano e non che i mafiosi appoggiano e infiltrano candidati.
Come se i nomi non fossero già stati fatti all’interno della Commissione, come se non fossero stati chiesti accertamenti su 3 candidati della Campania, 6 in Calabria, 3 in Puglia, 1 in Liguria e 2 in Lombardia, senza peraltro mai avviarli seriamente.
Come al solito il problema è Granata che denuncia le cose, non chi le sotterra e non ne vuole sentire parlare.
E quando anche è costretto a sentirle giudica non in base ai fatti, ma al grado di parentela politica.
Contestualmente si ritorna sul caso Spatuzza, escluso, in quanto reo di aver detto la verità a rate, dal programma di protezione dei pentiti.
Dal Pdl è sempre stato bollato come “inattendibile”, a causa delle sue affermazioni circa i presunti legami tra mafia, Dell’Utri e il premier.
Ora però per il Gup di Palermo Troja, Spatuzza è stato fondamentale per condannare i sequestratori del piccolo Di Matteo.
Il giudizio positivo sulle dichiarazioni del pentito arriva da un giudice di Palermo, che ha valutato e ritenuto determinante il suo contributo alle indagini: bocciato dalla commissione ministeriale sui programmi di protezione, Spatuzza viene “promosso” (ed è la prima volta che succede) dal Gup Daniela Troja, che, col rito abbreviato, il 30 marzo scorso, condannò Cosimo Lo Nigro, Benedetto Capizzi e Cristofaro Cannella. Continua »
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Agosto 4th, 2010 Riccardo Fucile
“LIBERO” DEDICA UN ARTICOLO DI ACCUSE DI “FURBETTO DELLE POLTRONE” A MOFFA PER AVER DETTO A “REPUBBLICA” COSE CHE HA DICHIARATO UN ALTRO, COME PERALTRO ERA EVIDENTE NELL’ARTICOLO… O NON SANNO LEGGERE O SONO STRESSATI DAL FUTURO (E LIBERTA’) CHE AVANZA
Oggi “Libero” ha veramente dato il meglio di sè, dando una esempio di mirabile giornalismo pataccaro.
Grave non soltanto per il penoso errore di Filippi Facci che ha scritto l’articolo, ma anche per chi dovrebbe controllarne perlomeno il testo.
Sotto il titolo severo “Ci sono finiani e opportunisti” e sotto il monito “I furbetti delle poltrone”, ecco cosa scrive stamane Facci a pagina 12 di “Libero”.
“L’on. Moffa è caduto in un trappolone di “Repubblica” e la nuova casacca finiana l’ha motivata così: “In Calabria assieme a mio fratello ho raccolto un mucchio di voti senza che ciò sia valso un posticino nel governo”.
Ah ecco, allora non è per le posizioni dell’esecutivo sui temi bioetici e sulla legalità , capito. E’ per il mancato posticino.
E pensare che Moffa sembrava un personaggio di spirito e di respiro internazionale: non fu lui a proporre Silvio Berlusconi per il Nobel per la pace? Bando al passato, occhi al futuro.
Il mercato delle vacche ha di buono che è sempre aperto”.
Peccato che su Repubblica di ieri a pagina 6, sotto il titolo “Il momento d’oro dei peones ‘Ora mi aspetto un posticino’ si legga invece quanto segue:
“Io non mi muovo dal Popolo della Libertà , ma è anche da considerare che ho fatto vincere al Presidente le elezioni in Calabria, perchè insieme a mio fratello raccolgo un mucchio di voti, senza che ciò sia valso un posticino al governo. Promisero qualcosa, ora mi hanno dimenticato”. La voce è quella di Tonino Gentile, senatore di Cosenza, che solo qualche anno fa propose il Nobel per la pace a Silvio Berlusconi. Lui vede nero: “Comunque il premier è sempre in grado di stupirci, aspettiamo fiduciosi”. Continua »
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Agosto 4th, 2010 Riccardo Fucile
L’APPEAL DEL PREMIER IN DISGRAZIA NON SOLO IN POLITICA, ORA LE DONNE LO SFRATTANO PURE DAL LETTONE DI PUTIN… DE MAGISTRIS RACCOGLIE IL 16%, MARONI SI FERMA AL 4%…IL SONDAGGIO REALIZZATO DAL SITO DI INCONTRI “GLEEDEN”
Proprio nel giorno in cui dai verbali della escort Terry de Nicolò, inviata speciale a Palazzo Grazioli da suo noto procacciatore di affari barese, emerge l’immagine di ben tre donne nel lettone di Putin con il premier (sicuramente a recitare le poesi di Bondi), un sondaggio fa andare su tutte le furie Silvio Berlusconi.
Non si tratta del solito sondaggio tarocco che abitualmente commissiona per farsi rassicurare che il 101,7% degli italiani lo adora e che, in caso di elezioni anticipate, un partito di Fini prenderebbe un “meno 2,3%”.
Quello che lo ha fatto imbestialire è il sondaggio tutto al femminile compiuto, tra donne di età compresa tra i 35 e i 60 anni, da un sito per incontri extraconiugali, Gleeden, che vanta oltre 300.000 iscritti nel mondo.
In pratica donne specializzate e qualificate in materia, con tutte le credenziali per indicare “l’amante ideale” tra i politici italiani, l’uomo adatto per una scappatella, hanno fatto una pagella.
A queste esperte sono stati sottoposti i nomi dei nostri politici più in vista con connessioni non solo di “impatto fisico”, ma anche requisiti di attitudine alla leadership e dialettica raffinata, fascino maschile e capacità di seduzione mentale.
In verità , Bonaiuti ha cercato di nascondere il foglietto coi risultati del sondaggio alla vista del capo ancora intento col pallottoliere a verificare quanti voti gli mancano alla Camera per raggiungere la soglia di sopravvivenza, ma Silvio è uomo dalla vista lunga e ha intimato a Paolo di consegnarli il foglio.
Silvio è sbiancato alla lettura dei dati: lui ha raccolto solo il 3% di consensi e Nicki Vendola il 19%?
Ma come, un omosessuale dichiarato attizza di più le donne italiane di un macho come lui che ne accoglie a decine con tubino nero d’ordinanza a Palazzo Grazioli? Continua »
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Agosto 4th, 2010 Riccardo Fucile
LA RIUNIONE DI 88 DEPUTATI TRA FUTURO E LIBERTA’, UDC, API E MPA SEGNA UNA SVOLTA IN PARLAMENTO…. SBAGLIATO PARLARE DI UN TERZO POLO CENTRISTA PERCHE’ NON C’E’ UNA DESTRA AL GOVERNO, SOLO UN PARTITO DEGLI AFFARI… FINI SI ASTIENE SU CALIENDO PERCHE’ IL CAMPIONATO NON SI VINCE IN UNA PARTITA, SOLO DI PIETRO FA FINTA DI NON CAPIRLO
Sul caso Caliendo ha detto parole intelligenti Eugenio Scalfari nell’editoriale di domenica su “Repubblica”: in sintesi il “vecchio saggio” della sinistra italiana ha rimbrottato Di Pietro e Vendola che non sanno far altro che chiedere elezioni anticipate per “interessi di bottega”.
Scalfari fa notare che se si andasse a votare ora, con le divisioni che permangono nella sinistra, si farebbe solo un favore a Berlusconi.
Reclamare tafazzianamente il mito del voto vuol dire non comprendere che l’elettore da un lato non vede a sinistra ancora un’alternativa credibile al premier, dall’altro subire le conseguenze di un monopolio dei media tv in atto da mesi.
Scalfari quindi ritiene che al voto si debba andare dopo un periodo di governo tecnico e istituzionale che faccia decantare i miti berlusconiani e la sua longa manus su quasi tutti i Tg nazionali.
Non a caso i falchi del Pdl e Lega ogni giorno minacciano elezioni anticipate, un po’ per farsi coraggio, un po’ per intimidire i peones trasversali che temono per la loro pensione, un po’ perchè si illudono che Napolitano le conceda senza battere ciglio.
Speravano in fondo che i finiani votassero la sfiducia a Caliendo, ma il Gianfri non è fesso, sa di avere la golden share sul futuro del governo, ma non ha certo fretta, il tempo gioca a suo favore.
La si pensi come si vuole sul presidente della Camera, ma è indubbio che quanto ad abilità nel muoversi sembra la cavalleria contro un fante sfiatato. Ha già assestato i colpi necessari, non si gioca la crisi su Caliendo quando a ottobre può giocarsela sul processo breve, magari unito a qualche nuovo scandalo che potrà colpire quel Pdl che sembra sempre più un “partito della libertà vigilata”.
Ma Fini non ha rinunciato comunque a una mossa strategica: poteva astenersi coi suoi 33 deputati che Berlusconi non è riuscito a comprare, invece ha preferito coinvolgere Casini coi suoi 39, l’Mpa con 5, l’Api con 8 e i repubblicani con 2..
Totale: uno schieramento di 87 deputati definita “area di responsabilità ” e che promette di creare altri problemi al governo.
Con uno schieramento più ampio alle spalle, cresce la credibilità di Fini e diventa più facile aggregare altri transfughi del Pdl in un contenitore nuovo che garantisce più possibilità .
Più diminuisce il consenso al governo (e ciò accade nonostante i sondaggi taroccati che ci elargisce il premier), più l’elettorato moderato, di destra ma anche di sinistra, troverà uno sfogo elettorale credibile in un terzo polo “antagonista”, più il premier si vende alla Lega più aumenterà il consenso per Fini al centro sud, più il Pdl dimostrerà di proteggere gli inquisiti più si comprometterà .
Immagino già che qualcuno potrebbe obiettare: ma della destra cosa rimane? Provocatoriamente verrebbe da rispondere: sempre più di quello che attualmente esprime il governo attuale che di destra non ha nulla. Continua »
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