Agosto 21st, 2010 Riccardo Fucile
CI SONO VOLUTI 24 MESI AL GOVERNO PER PUBBLICARE LA LEGGE SULLA GAZZETTA UFFICIALE….VALIDO PER LA PRIMA CASA, COPRIRA’ I COSTI BUROCRATICI E PERMETTERA’ DI SOSPENDERE IL PAGAMENTO DELLE RATE PER 18 MESI
Giaceva da due anni in qualche misterioso cassetto ministeriale, ora finalmente è approdato sulla Gazzetta Ufficiale, con tanto di istruzioni e funzioni: parliamo del Fondo di solidarietà per la prima casa.
A disposizione vi sono 20 milioni di euro: il fondo, gestito da un’apposita società , prevede la sospensione delle rate del mutuo della prima casa fino a 18 mesi e la copertura totale delle spese burocratiche (procedure bancarie e oneri notarili).
Ci sono voluti ben 24 mesi e persino uno sciopero della fame della presidente delle Federcasalinghe per far arrivare il provvedimento sulla Gazzetta Ufficiale.
Chi potrà usufruirne?
Il reddito Isee non dovrà essere superiore a 30.000 euro e il mutuo non dovrà essere sopra i 250.000 euro e in ammortamento da almeno un anno.
La casa inoltre non deve rientrare nella categoria delle abitazioni di lusso e deve essere l’indirizzo principale in cui il beneficiario vive al momento della domanda.
Il richiedente deve poi anche dimostrare di non essere in grado di provvedere al pagamento del mutuo.
L’aiuto è previsto per chi ha perso il lavoro, per chi ha avuto un lutto in famiglia, per chi è costretto ad affrontare spese mediche superiori a 5.000 euro annui.
Si potrà contare sul beneficio anche nel caso in cui vi sia stato un aumento della rata del mutuo a tasso variabile di almeno il 25%. Continua »
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Agosto 21st, 2010 Riccardo Fucile
“IL VENETO COME LA CATALOGNA” AVEVA TUONATO IL TROMBONE LEGHISTA PRESENTANDO IL NUOVO STATUTO…”IL NOSTRO MODELLO E’ UN’ALTRA COSA” LO ANNICHILISCE CAROD-ROVIDA, VICE-GOVERNATORE DELLA CATALOGNA: “NOI NON DICIAMO PRIMA I CATALANI, TUTTI HANNO GLI STESSI DIRITTI”
C’è la bandiera con il leone, c’è l’inno, ci sono pure gli ambasciatori: la maggioranza di centrodestra veneta guidata dal leghista Luca Zaia, ha presentato la nuova bozza dello statuto regionale.
Al grido di “prima i veneti”, Zaia assicura una corsia preferenziale nei bandi per la casa, per i concorsi e compagnia cantando.
“Siamo a uno spartiacque cruciale nella storia del Veneto – ha dichiarato Zaia – con questo statuto abbiamo l’occasione di dare al popolo veneto la sua Carta fondamentale, un faro illuminante del federalismo”.
La bozza di statuto parla di “governatore” e non di presidente della Regione, di maggiori poteri, di poter porre la fiducia.
“Se entro un anno non sarà approvato, mi dimetto” ha dichiarato Zaia e questa è già una buona notizia e una speranza.
E poi il richiamo al mito della Catalogna, da intendersi non come la verdura, ma come la repubblica autonoma spagnola.
In verità è stato fatto osservare che questo Statuto è aria fritta e si basa sul concetto vago di “legame particolare” con la propria terra per poter passare avanti nei concorsi ad altri.
Ma le vie della propaganda sono infinite, come quelle del Signore.
Peccato che il “Corriere Veneto” sia andato a intervistare, qualche giorno dopo la sparata di Zaia, il vicegovernatore della regione spagnola.
«Ma per noi l’identità nazionale è un’altra cosa» precisa Josep Lluis Carod-Rovira, 58 anni, storica figura di Esquerra Republicana de Catalunya, dell’opposizione a Francisco Franco e delle battaglie indipendentiste.
«Il nostro è un progetto nazionale, più che nazionalista, per noi è più importante il futuro del passato».
“La Catalogna non si è mai sognata di proclamare ‘prima i catalani’. La nostra identità nazionale sta nella nostra storia, nella nostra cultura, nella nostra lingua e nella nostra struttura economica; ma quel che più conta è la volontà democratica di un progetto di vita in comune».
“Chiunque è presente legalmente sul territorio ha gli stessi diritti dei catalani. Il progetto nazionale catalano non è etnico. È civico e inclusivo. Democratico. Per noi è più importante costruire un progetto di vita con tutti gli abitanti della Catalogna, indipendentemente dalle origini delle loro famiglie e dalla loro lingua natale. Essere catalano non è un’eredità , nè un’imposizione. È una volontà , una scelta di essere. Tra noi ci sono argentini, spagnoli, marocchini ora diventati anche catalani ». Continua »
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