Settembre 11th, 2010 Riccardo Fucile
SONO CANI SCIOLTI DEL GRUPPO MISTO: ALCUNI RECUPERABILI GARANTENDO POSTI DI SOTTOGOVERNO… OBIETTIVO QUOTA 20, MA FINORA LA CAMPAGNA ACQUISTI STA ANDANDO MALE….ECCO I NOMI DEI PAPABILI
L’obiettivo è creare la cosidetta “area di responsabilità ” contraria al voto anticipato che si estrinsecherebbe in un nuovo Gruppo parlamentare composto in gran parte da deputati che già votano con la maggioranza e da coloro che sono ancora incerti sul da farsi e che fino ad oggi votavano contro il governo. Se si arriva a 20, ecco nuovi posti remunerati nelle varie commissioni, auto blu, privilegi, rimborsi, presidenze. E la promessa di posti di sottogoverno per i più riottosi, oltre alla promessa di ricandidatura.
Per ora esiste solo il potenziale capogruppo, il repubblicano Francesco Nucera, lunedì a rapporto ad Arcore, che ha sempre votato peraltro per il governo.
Chi ha aderito al progetto è il gruppo di “Noi Sud”, cinque deputati che non c’entrano nulla con la Poli Bortone, ma sono quelli fuoriusciti tempo fa dall’Mpa di Lombardo e sono capitanati dal sottosegretario Vincenzo Scotti e che già votano per il governo.
Niente da fare invece per l’Mpa di Lombardo che mantiene l’asse con Fini: voteranno sì alla fiducia sui cinque punti, come i finiani, ma nulla di più, il loro progetto con Fini al Sud è ormai messo a punto ( in Sicilia un terzo polo è quotato al 33% come primo partito).
Poi ci sono i possibilisti come i tre ex diniani liberaldemoratici Tanoni, Melchiorre e Grassano: per ora si astengono, sperando di alzare il prezzo.
Da segnalare che la Melchiorre ha già cambiato tre partiti, Grassano è l’ex leghista sotto processo per aver sottratto 700.000 euro alle casse del comune di Alessandria.
Vota già a favore del governo anche Francesco Pionati dell’Adc, cambierebbe poco la sua adesione al nuovo gruppo.
La proposta è stata respinta invece dai due deputati della Svp e dal valdostano Nicco.
Stesso discorso da un paio di deputati eletti all’estero.
Considerando che tra i finiani non vi sono defezioni, il premier spera di agganciare Cuffaro e un paio di Udc, ma anche qua Casini pare abbia buoni argomenti per respingere l’attacco.
Insomma la pattuglia dei mercenari rischia di sciogliersi prima ancora della battaglia.
Vale la pena ricorrere a questi metodi?
Per una destra seria, assolutamente no.
argomento: Berlusconi, denuncia, elezioni, emergenza, governo, Parlamento, PdL, Politica | Commenta »
Settembre 11th, 2010 Riccardo Fucile
LEGA, PDL E ALLEATI DI CENTRODESTRA HANNO PIAZZATO MOGLI, FIGLI, FRATELLI E SORELLE DI ASSESSORI E CONSIGLIERI, ASSUNTI IN REGIONE CON CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO COME COLLABORATORI… UNA DECINA DI CASI CHE RAPPRESENTANO UNO SPACCATO DEL “RINNOVAMENTO ETICO” DEL CENTRODESTRA
A Torino l’hanno ribattezzata “la parentopoli piemontese” e la vicenda, che pur non ha risvolti
illeciti, sta mettendo in serio imbarazzo il governatore (fino a decisione del Tar) Cota.
Perchè si ha un bel dire su “Roma ladrona”, sui favoritismi e i nepotismi della Casta, sullo scandalo delle assunzioni dei “soliti raccomandati della partitocrazia romana” a scapito dei tanti giovani che cercano lavoro senza avere la spintarella giusta.
Ma etica vorrebbe che quando si passa a governare una Regione, si desse almeno l’esempio che le cose sono realmente cambiate, applicando le teorie alla pratica: largo alla meritocrazia e alla competenza.
In Piemonte invece si assiste alla vicenda di mogli, figli e figlie, fratelli e sorelle di assessori e consiglieri che sono stati assunti con contratti di lavoro a tempo determinato come collaboratori grazie a “risorse messe a disposizione di ogni gruppo e nella più assoluta discrezionalità “.
Circola una lista di nomi, tutto protocollato e confermato, un piccolo dossier con circa dieci persone imparentate con membri della Giunta Cota e che hanno usufruito di una corsia preferenziale per trovare lavoro.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Mario Carossa, capogruppo della Lega in consiglio regionale, ha la figlia Michela piazzata nella segreteria del governatore Cota come “addetta collaboratore dell’ufficio di comunicazione”.
L’assesssore all’Ambiente Roberto Ravello (Pdl) ha la moglie sistemata nella segreteria dell’Assessore ai Trasporti e collega di partito, William Casoni.
I consiglieri del Pdl Francesco Toselli e Rosanna Costa hanno piazzato la sorella delprimo, Maria Cristina, nell’ufficio di “rapporto con il cittadino”, mentre la figlia della seconda, Daniela, fa l’assistente alla mamma.
Sempre del Pdl è anche Maria Teresa Armosino, presidente della provincia di Asti: sua sorella Giovanna lavora per il gruppo del Pdl. Continua »
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Settembre 11th, 2010 Riccardo Fucile
FINI LO GELA: “ALL’ESTERO NON SI PARLA DI QUESTIONE NAZIONALI, SE NON IN TERMINI POSITIVI, NE VA DELL’IMMAGINE DEL NOSTRO PAESE”… IL COLLEZIONISTA DI BRUTTE FIGURE NON RIESCE A MANTENERE UN IVELLO INTERNAZIONALE ADEGUATO
Silvio Berlusconi arriva al World Political Forum in Russia e si porta dietro i contrasti che agitano il suo governo e le sue ormai personali e patologiche ossessioni.
Dallo scontro con Fini alla Lega che chiede a gran voce il voto anticipato.
Il premier, forse anche consigliato dai sondaggi che danno in vistoso calo il Pdl, frena: “Il governo andrà avanti per tre anni, i problemi sono solo piccole questioni, la governabilità non è intaccata”.
Ma è contro Fini che il Cavaliere alza i toni.
Senza citarlo lo definisce “un professionista della politica”, che vuole “fare la sua aziendina” (parla lui che ha fatto diventare aziendalista un governo).
Nulla di serio, assicura il premier, che liquida le mosse del presidente della Camera come “cose che non toccano la governabilità “.
Il governo, giura, “andrà avanti per i tre anni di legislatura”.
Secca la replica di Fini: “Quando si è all’estero non si parla di questioni nazionali, se non in termini positivi”.
Anche a Mosca il premier è poi tornato ad attaccare la magistratura “che in Italia ha un potere senza limiti” e che mette a rischio “la governabilità “.
“La magistratura – scandisce Berlusconi- ha ritenuto di poter ancora svolgere una sua opera, mettendo sotto accusa, con accuse assolutamente inventate, i protagonisti della vita politica e quindi mettendo a rischio la governabilità del Paese”.
Questa, insiste “è una situazione di oppressione della vita del cittadino ed è qualche cosa che in una democrazia non può essere accettato e non deve avvenire”.
Il premier cita quello che, a suo giudizio, sarebbe un esempio dello strapotere delle toghe. “Nel 1993 ‘Mani Pulite’ portò alla dissoluzione di tutti i partiti democratici e la magistratura politicizzata e di sinistra aprì la strada al potere del partito comunista”.
Cosa possa interessare ai russi questa questione non ci è dato sapere.
“Affermazioni che non meritano una risposta – dice Italo Bocchino – è buona abitudine non parlare di questioni interne nel momento in cui il Paese è impegnato in vertici internazionali”.
E speriamo che per oggi sia tutto.
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Settembre 11th, 2010 Riccardo Fucile
CAMBIA LA LINEA NEL PDL E ANCHE IL PRESIDENTE DEL SENATO SI SMARCA: “AUTOREVOLEZZA, IMPARZALITA’ E PROFESSIONALITA’ CHE GLI VENGONO RICONOSCIUTE”… CHE CI SIA UN NESSO CON LE PAROLE DI BOCCHINO DI IERI?
Tanto rumore per nulla: aveva ragione Fini quando, intervistato da Mentana su La7, aveva
previsto che nessuno sarebbe salito al Colle per chiedere a Napolitano di “spostarlo” dal suo ruolo istituzionale di presidente della Camera, in quanto sarebbe venuto meno al suo ruolo “super partes”.
Dopo aver attaccato Fini per giorni sulla sua presunta incompatibilità tra la carica che ricopre e l’essere leader di “Futuro e LIbertà “, i pifferai di montagna Berlusconi e Bossi , come avevamo previsto, sono stati costretti a tornare a casa suonati.
Non solo perchè la via è impercorribile, Costituzione alla mano, ma anche perchè politicamente è stato l’ennesimo grosso errore.
E mentre Bossi può avere interesse di bottega ad andare alle urne, Silvio le teme di brutto.
Oggi si smarca completamente dalla vecchia linea anche il presidente del Senato Schifani, seconda carica dello Stato e uomo di fiducia del premier.
Poco fa ha dichiarato: “Per regolamento e Costituzione, il presidente Fini non è affatto sfiduciabile, se esercita il suo ruolo con autorevolezza, imparzialità e professionalità che gli vengono riconosciute. A meno che non si sia macchiato di responsabilità , di cui non mi risulta si sia macchiato”.
Poi arriva il sostegno al nuovo orientamento impresso dal premier sulle elezioni: “Gli italiani chiedono l’attuazione del programma e pretendono governabilità . Le elezioni anticipate sono sempre un trauma per la democrazia e vanno evitate a meno che non ci siano situazioni e circostanze tali e irreversibili che innescano una crisi irrisolubile. E’ chiaro che l’ultima parola spetta al capo dello Stato”.
In piena linea con quanto richiesto da Fini.
Nessuno si aspettava una presa di posizione così netta a favore di Fini da parte di Schifani.
Sicuramente la dichiarazione è stata concordata con Berlusconi, ma può anche aver influito l’avvertimento lanciato ieri da Bocchino: “questa estate si è parlato molto di Montecarlo, ma si è taciuto di quanto emerso a carico di Schfani e che andrebbe approfondito meglio, a tutela del’interessato”.
Una freccia avvelenata?
Resta il fatto che oggi Schifani ha preso posizione.
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Settembre 11th, 2010 Riccardo Fucile
LEGA, PDL E ALLEATI DI CENTRODESTRA HANNO PIAZZATO MOGLI, FIGLI, FRATELLI E SORELLE DI ASSESSORI E CONSIGLIERI, ASSUNTI IN REGIONE CON CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO COME COLLABORATORI… UNA DECINA DI CASI CHE RAPPRESENTANO UNO SPACCATO DEL “RINNOVAMENTO ETICO” DEL CENTRODESTRA
A Torino l’hanno ribattezzata “la parentopoli piemontese” e la vicenda, che pur non ha risvolti
illeciti, sta mettendo in serio imbarazzo il governatore (fino a decisione del Tar) Cota.
Perchè si ha un bel dire su “Roma ladrona”, sui favoritismi e i nepotismi della Casta, sullo scandalo delle assunzioni dei “soliti raccomandati della partitocrazia romana” a scapito dei tanti giovani che cercano lavoro senza avere la spintarella giusta.
Ma etica vorrebbe che quando si passa a governare una Regione, si desse almeno l’esempio che le cose sono realmente cambiate, applicando le teorie alla pratica: largo alla meritocrazia e alla competenza.
In Piemonte invece si assiste alla vicenda di mogli, figli e figlie, fratelli e sorelle di assessori e consiglieri che sono stati assunti con contratti di lavoro a tempo determinato come collaboratori grazie a “risorse messe a disposizione di ogni gruppo e nella più assoluta discrezionalità “.
Circola una lista di nomi, tutto protocollato e confermato, un piccolo dossier con circa dieci persone imparentate con membri della Giunta Cota e che hanno usufruito di una corsia preferenziale per trovare lavoro.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Mario Carossa, capogruppo della Lega in consiglio regionale, ha la figlia Michela piazzata nella segreteria del governatore Cota come “addetta collaboratore dell’ufficio di comunicazione”.
L’assesssore all’Ambiente Roberto Ravello (Pdl) ha la moglie sistemata nella segreteria dell’Assessore ai Trasporti e collega di partito, William Casoni.
I consiglieri del Pdl Francesco Toselli e Rosanna Costa hanno piazzato la sorella delprimo, Maria Cristina, nell’ufficio di “rapporto con il cittadino”, mentre la figlia della seconda, Daniela, fa l’assistente alla mamma.
Sempre del Pdl è anche Maria Teresa Armosino, presidente della provincia di Asti: sua sorella Giovanna lavora per il gruppo del Pdl.
Sotto accusa anche gli esponenti delle due liste di appoggio a Cota: il capogruppo dei “Pensionati per Cota” ha sistemato la sorella Sabrina a contratto per il gruppo della sua lista.
Il capogrupo dei “Verdi per Cota”, Maurizio Lupi, ha battuto ogni record in fatto di parenti collaboratori: la figlia Sara e la moglie Lorella, più i due fratelli Roberto ed Alessandro.
Con l’assessore leghista allo Sviluppo economico lavorano invece Giuseppe Cortese e Isabella Arnoldi, marito e moglie nella vita.
Uno spaccato parentale di tutto rispetto, visto il poco tempo passato dall’insediamento: non si può dire che la giunta Cota non lavori alacrememnte, soprattutto per sistemare i sodali.
Per la “battaglia anticasta romana” c’è sempre tempo: per ora prevalgono le istanze della padagna del magna magna.
argomento: Bossi, Costume, denuncia, elezioni, federalismo, governo, la casta, LegaNord, PdL, Politica, radici e valori, Regione | 1 Commento »