Novembre 5th, 2010 Riccardo Fucile OGGI E’ ANDATO IN ONDA IL SOLITO SPOT SULLA SICUREZZA, SPACCIATA PER STRETTA SULLA PROSTITUZIONE DI STRADA, ESPULSIONE DEI CITTADINI COMUNITARI, VIOLENZA AGLI STADI… IL PREMIER SI MISURA : “NESSUNO ALL’ALTEZZA QUANTO ME”
Certo che quanto a materiale per le trasmissioni satiriche di tutto il mondo, questo
governo ne fornisce a vagonate, più che di autocompattatori in Campania.
Nel giorno in cui Bertolaso toglie finalmente il disturbo, ritirandosi a vita privata, in modo da potersi dedicare alla sua cervicale e alle relative massaggiatrici, ecco il formidabile duo “Berlusconi-Maroni” che lancia la campagna elettorale direttamente sui vostri schermi.
In un attimo libero dai rispettivi impegni di corte, il primo specializzato nel ricevere pulmini di ragazze per le feste di palazzo, il secondo nel fornire consulenze legale “orali”, assistito dalla Isabella, oggi hanno insieme presentato l’ennesimo “pacco” sicurezza.
Investimenti economici per poter pagare la benzina alle volanti?
Pagamento degli straordinari agli agenti?
Rinnovo dei mezzi sfasciati o fondo per consentire ai funzionari di cambiarsi la camicia almeno una volta l’anno?
Elargizione di croccantini ai cani poliziotto per evitare che l’agente debba pagarli di tasca propria?
Saldo dei fitti arretrati delle questure prima che siano esecutivi gli sfratti?
Dimezzamento delle scorte ai politici che non si fila nessuno, neanche con uno sputacchio?
No, tranquilli, “foglio di via per le prostitute di strada”, quello che già era in atto due decenni fa e che ora viene riproposto come la panacea al decoro urbano.
Una presa per i fondelli, ma condita, diamogli atto, in chiave umoristica.
Silvio prende la parola davanti ai giornalisti e annuncia: “Adesso faremo la lotta alle prostitute in strada”.
L’italiano medio si piega dal ridere: “Ma non è meglio controllare quelle che fa entrare a casa sua?”
Poi Silvio si supera nell’auto-umorismo: “Nessuno è mai stato all’altezza quanto me”.
Che si riferisca alla sua statura? Ma quella fisica? O quella morale?
Ma ecco in soccorso Maroni che dopo aver combinato il casino della tessera del tifoso ora vuole estendere la flagranza di reato ai tifosi teppisti (già esisteva in passato, nulla di nuovo).
Non contento dice che ora si potranno espellere i cittadini comunitari nulla facenti che dopo tre mesi stazionano ancora in Italia: peccato che nessuno li andrà mai a cercare, come peraltro è accaduto in questi due anni, causa carenza di uomini e mezzi.
Badate bene, non di espulsione peraltro realmente si tratta, ma di “invito ad allontanarsi”: se uno non lo fa, in teoria potrà essere espulso.
E dov’è la novità ? Tanto chi lo trova più? E con che mezzi verrà accompagnato al suo Paese visto che non abbiamo neanche i soldi per cambiare la marmitta rotta della Volante?
Altro che teatrino della politica, siamo al lancio elettorale di fumogeni e gas asfissianti.
Ma il buon borghese militonto forzaleghista sarà contento: quando così esce la sera con la moglie non vedrà più “spettacoli indecenti” per strada, mentre per le “marchettare di livello” da 5.000 euro a botta che frequentano i palazzi della politica tutto rimarrà come prima.
Le prostitute batteranno in periferia o sulle provinciali, al massimo la sera dopo, quando la moglie è a casa, il buon borghese forzaleghista dovrà solo fare un giro più lungo per trovarle.
La finta destra oggi ha “battuto” (mai concetto fu più adatto) un colpo, per quella vera c’è ancora tempo.
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Novembre 5th, 2010 Riccardo Fucile TUTTI QUELLI CHE HANNO CAPITO DEVONO URLARE LA VOGLIA DI SPARIGLIARE LE CARTE…. UN ARTICOLO DI FILIPPO ROSSI SU “FAREFUTURO” ALLA VIGILIA DI PERUGIA
C’è una sfida, davanti ai nostri occhi.
È quella di raccontare il respiro della storia, cogliere la trama degli eventi, delineare il futuro.
Ma è una sfida che non si può cogliere con uno sguardo vecchio, con mezzi e modi del passato.
Perchè cercare di raccontarlo con le regole della cronaca, quel respiro della storia, è un errore.
Ed è un errore che tanti, troppi “osservatori” stanno facendo in questi mesi. Senza capire (e senza far capire) quello che sta succedendo davvero. Parlano di uomini e non d’idee.
Si calano nei piccoli fatti, non negli “eventi” che plasmeranno il nostro domani.
Alla prima contestazione, agitano lo spettro degli anni Settanta.
Come se l’Italia fosse ancora quella, come se gli italiani non fossero cambiati, non avessero cambiato sguardo.
Alla prima polemica politica, snocciolano i retroscena, gli scandali e i contro scandali; si dilettano nel risiko del potere, sviscerano dinamiche che girano attorno a poltrone e strapuntini.
Senza vedere che le carte si stanno rimescolando, senza la capacità di immaginare che c’è altro, oltre alle poltrone, oltre agli strapuntini. Oltre ai politici. Oltre ai leader, anche.
Senza rendersi conto che stiamo per mettere un punto. Che stiamo per andare a capo.
E non è questione di nomi, di persone, di identikit, di alleanze e di cartelli elettorali.
È in gioco l’anima di un paese, il modo in cui una comunità civile si specchia, si legge, si racconta.
È in gioco il futuro della Politica.
Le nuove categorie, le nuove contrapposizioni, le nuove regole, forse.
Certo, all’epoca della società liquida è più difficile del solito individuare gli scarti epocali, cogliere il “senso” della storia.
Insomma, le attenuanti ci sono: niente manifestazioni quotidiane, niente carri armati per le strade, niente pensieri forti, niente slogan martellanti.
Niente di niente (anche se a qualcuno, forse, piacerebbe ritornarci, a quei bei vecchi tempi…).
Tutto è più difficile. È più “minimal”, per certi aspetti.
Richiede più pazienza, per essere capito. E meno paraocchi.
E così gli osservatori di professione, quelli che raccontano e non prendono parte, faticano a individuare quella che è, in sostanza, una rivolta generazionale.
Un’onda quasi sempre silenziosa che sta per mettere un punto, sta per andare accapo.
Un’onda che, come tutte le rivolte generazionali, sta ribaltando i paradigmi culturali. Un’onda che ha fame di nuovi orizzonti.
Tranne qualche eccezione, gli osservatori di professione, quelli che stanno alla finestra a guardare la gente che passa, che vive, che si incazza, che ride, che spera, non lo capiscono, questo rimescolamento delle carte.
Non capiscono il nuovo gioco che si sta preparando.
E cercano, a tratti anche disperatamente, di giocare la nuova partita con regole vecchie.
Si aggrappano al vecchio decalogo di una politica a gestione proprietaria, di una politica antiquaria e reliquiaria, che cerca di restaurarsi, di nascondere le rughe, di stuccare le sue crepe che sono sempre più profonde.
Una politica figlia dello strapotere televisivo, ancorata al tubo catodico e incapace di sopravvivere alla rivoluzione del web.
Questi signori, ci dispiace per loro, verranno travolti da questa marea tranquilla.
Che sta riscrivendo, dal basso e per il basso, la cultura dominante.
E la sta riscrivendo con una lingua tutta nuova, barbara, per dirla con Alessandro Baricco.
Incomprensibile per quella clas se intellettuale e politica che preferisce rimanere sorda. Vecchia dentro. E vecchia fuori.
Nonostante gli infiniti (e patetici) trucchi estetici a cui ha scelto di ricorrere.
È per questo che tutti quelli che hanno capito tutto, senza scriverlo, senza dirlo, devono urlare forte la voglia di andare accapo.
E di andare ancora accapo. E ancora. E ancora…
Per farla finita con una cultura congelata.
Con una cultura che non ha più nulla da dire.
Filippo Rossi
Farefuturoweb
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Novembre 5th, 2010 Riccardo Fucile SI PENSA A UN COLLEGAMENTO CON L’INDAGINE SUL CASO DELLA MINORENNE MAROCCHINA: NON E’ STATO PORTATO VIA NULLA… I DOCUMENTI ERANO CUSTODITI ALTROVE, ORA SONO SEMPRE VIGILATI E “SCORTATI”
Qualcuno ha scassinato prima l’ufficio del presidente dei Gip, poi quello del magistrato
titolare delle indagini. Secondo la procura le due effrazioni sono collegate all’inchiesta sulle escort di Berlusconi
Assume connotati inquietanti e misteriosi il caso nato dalla vicenda di Karima El Mahroug, in arte Ruby, la giovane marocchina fermata per furto a fine maggio e rilasciata dopo le telefonate del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ci sono state, infatti, due misteriose effrazioni in due giorni negli uffici dei giudici titolari dell’inchiesta milanese sul giro di escort in cui sono indagati Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.
I fatti risalgono alla seconda metà di agosto.
In un primo tempo è stato preso di mira l’ufficio del presidente dei giudici delle indagini preliminari di Milano: la porta è stata trovata forzata e l’unico armadio chiuso a chiave era scassinato.
Nell’ufficio non mancava niente, come se l’obiettivo fosse stato non un furto ma un’operazione di spionaggio.
Due giorni dopo l’incursione si è ripetuta, questa volta proprio nell’ufficio del giudice, una donna, che in quel momento era e che è tuttora titolare dell’inchiesta su Ruby.
Secondo quanto ha verificato oggi ‘L’espresso’ la Procura ha immediatamente collegato le due effrazioni al fascicolo su Karima El Mahroug e sul presunto sfruttamento della prostituzione. E da quel momento il fascicolo in questione è stato sottoposto a una “sorveglianza speciale”: anzichè passare per le normali cancellerie è stato sempre scortato fisicamente da un ufficiale di polizia giudiziaria in tutti i passaggi tra i diversi uffici dei Gip e della Procura.
L’ultimo caso di allarme spionaggio per le inchieste milanesi aveva riguardato l’indagine sul sequestro Abu Omar, quando la Procura decise di far sorvegliare di notte l’ufficio del pm Spataro che stava indagando sui servizi segreti.
La nuova inchiesta sul giro di escort di lusso era iniziata alla fine del 2009. Il nome di Silvio Berlusconi è comparso solo il 27 maggio di quest’anno quando il premier ha telefonato in questura per chiedere il rilascio dell’allora minorenne Ruby, fermata per furto: del fermo e del successivo intervento di Berlusconi però, la procura è stata informata solo con un’annotazione di polizia di fine luglio.
E adesso si scopre che in agosto qualcuno ha spiato i giudici.
Chi l’abbia fatto e con quali scopi è ancora un mistero.
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Novembre 5th, 2010 Riccardo Fucile LA TESTIMONIANZA DI RUBY ALLA FESTA AD ARCORE: COME SI PUO’ PERMETTERE CHE, A CASA DI UN PREMIER, LE INVITATE SCATTINO FOTO E GIRINO FILMATI COL CELLULARE?…. RAGAZZE CHE AVEVANO GIA’ IN MENTE DI SFRUTTARE QUELLE FOTO NEL CASO NON AVESSERO OTTENUTO QUELLO CHE SI PROPONEVANO
Perchè la Roma politica ha così paura che nell’inchiesta milanese sul favoreggiamento della prostituzione dietro le feste di Arcore esistano fotografie o filmati, se anche ieri il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati ha ribadito che agli atti non ve ne sono?
E quante sono le giovani donne che possono imbarazzare o mettere nei guai il presidente del Consiglio con immagini e video?
E quanto sono permeabili i controlli di sicurezza alle residenze del premier? Sono gli interrogativi suggeriti da un passaggio delle deposizioni rese come testimone al procuratore aggiunto Pietro Forno e al pm Antonio Sangermano dalla 17enne marocchina accompagnata il 27 maggio in Questura dopo essere scappata dalla comunità per minorenni nella quale era stata collocata dal Tribunale dei Minorenni di Messina, aver trovato asilo a Milano nella cerchia dell’impresario tv Lele Mora, ed essere stata fermata per un sospetto furto di 3 mila euro.
È infatti proprio la ragazza nordafricana, che dice di non aver avuto incontri sessuali a pagamento con il premier ma che afferma di aver assistito ad ardite performance sessuali nelle occasioni in cui fu ospite di feste a casa Berlusconi ad Arcore, a fare presente nei suoi verbali che alcune altre ragazze, partecipanti con lei a quelle occasioni mondane nel 2010, avrebbero praticato la tendenza all’autoscatto già inaugurata a Palazzo Grazioli (ad onta dei dispositivi di sicurezza del premier) da Patrizia D’Addario, Barbara Montereale e Lucia Rossini la notte dell’elezione di Obama nel 2008.
Ora la ragazza marocchina, che solo da pochi giorni ha compiuto 18 anni e i cui interrogatori sono al vaglio dei pm che ne soppesano sia talune conferme sia molte incongruenze, giura di non aver effettuato nè conservato foto o filmati: ma racconta che alle feste a casa di Berlusconi circolavano ragazze che invece fotografavano, eccome.
Anzi, quel che più conta, se si presta credito al racconto della giovane, è che a suo dire le altre scattavano foto o giravano video con i telefoni cellulari avendo già in mente un utilizzo futuro di quelle immagini (non è chiaro se ritraenti solo gli interni di Arcore o anche eventuali scene hard) nel caso in cui – dicevano – non avessero ottenuto ciò che si proponevano di ricavare da queste feste.
Se ciò fosse vero, suonerebbe cupi rintocchi per l’entourage del premier, esposto alla circolazione (se non commercializzazione) di numerose immagini in mano ad ancor più numerose ragazze.
Luigi Ferrarella Giuseppe Guastella
(da “Il Corriere della Sera“)
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Novembre 5th, 2010 Riccardo Fucile LA VERA PARTITA GIUDIZIARIA NON SI GIOCA SULL’EVENTUALE ABUSO DI POTERE CHE NON PUNISCE PIU’ IL “DANNO POTENZIALE” (ART. 323 C.P.) O SUL REATO DI SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE… LA MINETTI SI ERA ASSUNTA L’OBBLIGO DI TENERE RUBY “A DISPOSIZIONE DEI PM E DI VIGILARE SUL SUO COMPORTAMENTO”: SE SCATTASSE PER LEI IL REATO DI FALSE DICHIARAZIONI E DI ABBANDONO DI MINORE, PER BERLUSCONI VI SAREBBE IL CONCORSO PENALE NEL REATO PER LA “MESSA IN SCENA”
I legali di Silvio Berlusconi guardano con preoccupazione alla posizione processuale di
Nicole MInetti, l’ex ballerina riminese, poi igienista dentale, poi consigliera regionale Pdl.
Ovvero a colei che la notte del 27 maggio fu spedita in questura a “ritirare” la minorenne marocchina Ruby.
Se infatti venissero contestati alla Minetti i reati di false dichiarazioni a pubblico ufficiale e di abbandono di minore, due ipotesi che emergono abbastanza chiaramente dalle indagini in corso, potrebbe scattare per il premier il reato di concorso.
La vera partita giudiziaria che si gioca a Palazzo di Giustizia non riguarda infatti le false piste di cui molti parlano.
Chi parla di “abuso di potere” non conosce la nuova formulazione dell’art 323 del codice penale che non punisce più il semplice danno potenziale, ma richiede il verificarsi di un “ingiusto profitto patrimoniale per sè” o di un “ingiusto danno per altri”.
Difficile sostenere che il premier abbia arricchito se stesso o danneggiato altri. La modifica del reato di abuso d’ufficio si deve tra l’altro al governo Prodi, con la legge del 16 luglio 1997.
Chi parla di “favoreggiamento della prostituzione” è altrettanto fuori pista: a verbale Ruby ha dichiarato di non aver avuto alcun rapporto sessuale con Berlusconi, mentre i soldi ricevuti sarebbero stati un aiuto per la sua difficile situazione personale.
Il vero pericolo invece deriva dal richiesto e ottenuto “affidamento provvisorio” della minorenne, con la quale la MInetti si è assunta “l’obbligo di tenerla a disposizione dei pm e di vigilare sul suo comportamento”.
Invece di ospitare a casa propria Ruby, la Minetti la affida immediatamente a una ragazza immagine brasiliana.
La stessa a cui pare l’affido era stato negato dalla Questura poco prima.
Se quindi emergesse che la Minetti in realtà si è prestata a una “messa in scena”, si configurerebbe per lei il reato di false dichiarazioni in atto pubblico (pena fino a 2 anni) e quello di abbandono di minore (pena fino a 5 anni).
E per il premier scatterebbe automaticamenti il reato di concorso penale con lei.
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Novembre 5th, 2010 Riccardo Fucile LEGA STABILE AL 13,5%, IDV AL 5,8%, UDC AL 6,2%, SINISTRA E LIBERTA’ AL 4,8%, 5 STELLE AL 2,2%, LA DESTRA AL 2,4%, RIFOND. E C.I. ALL’ 1,4%, RADICALI ALL’ 1%…. LA FIDUCIA IN BERLUSCONI SCENDE DAL 40% al 37% , QUELLA NEL GOVERNO DAL 40% AL 38%
Futuro e Libertà festeggia il suo simbolo con un risultato di tutto rispetto: l’8%, in aumento rispetto al 7,6% di una settimana fa.
E’ quanto rivela il consueto Osservatorio Settimanale realizzato da Crespi Ricerche .
Continua il trend discendente del Popolo della Libertà , che crolla al 27%, rispetto al 27,8% precedente, tallonato dal PD, a quota 24,5%, in calo rispetto al 25% che aveva sette giorni fa.
Stabile la Lega al 13,5% (stessa percentuale).
In leggero aumento l’Udc al 6,2% ( aveva il 6%), tallonata da Di Pietro che guadagna quasi un punto in una settimana e si ferma al 5,8% (aveva il 5%).
Continua invece la marcia di Sinistra Ecologia e Libertà , che sale a quota 4,8 (rispetto al 4,5%).
Scendono al 2,2% il Movimento 5 stelle (aveva il 2,5%) e al 2,4% La Destra di Storace (dal 2,6%).
Primo partito d’Italia sempre quello degli indecisi, con il 39%.
Crolla la fiducia in Silvio Berlusconi, a quota 37% (aveva una settimana fa il 40%), distante ben tre punti dal governo al 40%, che comunque perde il 2% in una sola settimana.
E il caso Ruby deve ancora farsi sentire.
E’ invece Gianfranco Fini a guidare la classifica di fiducia nei politici italiani.
Il Presidente della Camera è a quota 41%.
Molto più indietro Nichi Vendola (32%), Pierferdinando Casini e Pierluigi Bersani al 31%.
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