Novembre 13th, 2010 Riccardo Fucile IMBARCATI AL MINISTERO DEL TURISMO DIECI FEDELISSIMI DELLA MINISTRA: PROMOTORI DELLA LIBERTA’ E UOMINI MEDIASET… UNA POTRONA ANCHE A GIORGIO MEDAIL, EX DIRETTORE DELLA FALLITA TV DEL PDL.. GLI AMICI BENEFICIATI DEI CONTRATTI PUBBLICI
Non bastavano gli elicotteri. Non bastava l’Aci.
Per amore della libertà il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla ha piazzato nel suo dicastero gli uomini delle iniziative che da 3 anni porta avanti, con alterne fortune, per spingere l’ala movimentista del Pdl. Televisione, Giornale, Circoli, Promotori. Sempre di Libertà si tratta.
Una decina di fedelissimi la segue in ogni avventura. E quasi tutti hanno trovato un posto pubblico.
Dalla fallimentare esperienza alla direzione della Tv della Libertà — nata e morta nell’arco di un anno e mezzo — viene ad esempio Giorgio Medail: una laurea in Architettura, direttore dei programmi in una televisione, la Telemilano degli anni ’70, da cui nascerà Canale 5.
E soprattutto il vanto di avere scoperto la giovanissima Brambilla e di averla portata sul piccolo schermo, con tanto di vestiti in pelle, nel lontano 1991, quando il futuro ministro è una giovane finalista di Miss Italia in cerca di gloria.
Dai “misteri della notte” al ministero passano diversi anni, e ora Medail è dirigente della “struttura di missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia”, costituita con decreto della Presidenza del Consiglio del 30 settembre 2008. Incarico, questo, a cui alterna la conduzione di un programma radiofonico sui misteri d’Italia, ogni domenica su Rtl 102.5.
Ma Medail non è l’unico. Da decreto, infatti, la struttura può disporre della consulenza di “esperti”.
Tra questi è possibile ritrovare la dottoressa Adele Cavalleri.
Al pari di Medail, Cavalleri sa tutto di immagini, ma di turismo?
Dopo 20 anni da direttore di produzione Mediaset, anche lei partecipa nel 2007 alla televisione fondata dalla rossa di Calolziocorte.
Ora la ritroviamo come esperta di “rilancio dell’immagine” del nostro Paese, con un contratto da 35 mila euro.
La stessa cifra percepita da Pierluigi Ronchetti, ex direttore dei programmi di Telemilano e per otto anni direttore di Sorrisi e Canzoni.
Se non che, almeno, Ronchetti può vantare nel suo curriculum la passione per l’enogastronomia .
A completare la struttura poi, ci sono altri nomi sconosciuti ai cittadini.
Per ritrovarli bisogna scorrere fino in fondo i titoli di coda delle trasmissioni della defunta tv della Libertà .
Ad esempio Valentina Zofrea e Loredana Maritato, un tempo segretarie di redazione del canale berlusconiano, e ora rispettivamente seconda e settima classificate nel concorso che il 5 luglio di quest’anno distribuisce 8 contratti a progetto per completare la struttura di rilancio dell’immagine del nostro Paese.
Perchè nel frattempo la struttura si è ingrandita, e in due anni e due decreti del presidente del Consiglio Berlusconi ha portato il tetto del personale da 10 a 15 unità .
A Zofrea e Maritato vanno aggiunte Roberta Bottino e Nadia Baldi.
Anche loro, dalla redazione della tv della libertà sono approdate al ministero del Turismo. Ma non è finita.
Per chiudere il cerchio bisogna aggiungere anche i nomi di Diletta Grella e Nicola Fortugno. Leggendo i contatti sul sito e su facebook, i due sono a tutt’oggi i referenti di tutte le attività dei Promotori della libertà e da almeno un paio d’anni collaborano alle iniziative movimentiste di Michela Brambilla. Eppure, il nome della prima appare anche nella lista dei compensi elargiti da un altro dipartimento del ministero, quello per lo sviluppo e la competitività . Almeno fino ad agosto di quest’anno.
Mentre il secondo, Fortugno, nello stesso periodo è sotto contratto sia con il ministero che con Promuovitalia, Spa a capitale pubblico che opera per conto del ministero stesso. Che cosa facciano non è certo.
I documenti parlano di generica “collaborazione per la strategia di promozione, valorizzazione e comunicazione, anche a livello mediatico, dell’immagine Italia e della sua offerta complessiva ”.
Altrettanto misconosciuto è il contributo dato da strutture e ministero al rilancio del Paese.
Tra le iniziative, oltre al “sorriso dell’accoglienza”, il baffo tricolore che sfila sotto il famigerato logo Magica Italia, spunta ad esempio l’iniziativa di Turisti a quattro zampe (www.turistia4zampe. it) portale dedicato a facilitare il viaggiatore che vuole portare con sè il proprio animale domestico.
Creatore del sito è Luca Moschini, con la sua Viamatica Srl di Piacenza.
La passione del ministro per gli animali del resto è nota.
Per questo ha creato un altro sito-campagna www.lacoscienzadeglianimali. it e fondato la Leida, www.leida.it, la Lega italiana per la difesa degli animali. Anche in questi casi la produzione è affidata a Viamatica, così come per il sito personale del ministro, il sito dei Circoli e quello dei Promotori della Libertà .
Ma chi è Luca Moschini? Alla fine del 2007, fonte il Giornale della Libertà della stessa Brambilla, Moschini è presidente regionale dei Circoli in Emilia Romagna.
Nel 2008 viene candidato in Veneto dal Pdl. E trombato.
Oggi, però, stando alle cronache delle iniziative nel nostro Paese fornite dall’Agenzia nazionale per il turismo (Enit), Moschini è anche consigliere del ministro (insieme ad Edoardo Colombo, animatore del blog iper-berlusconiano “Il giulivo ”).
O come si definisce lui sul suo profilo professionale in rete: Ict advisor at Ministry of tourism.
Cioè: è a un tempo consigliere, fornitore del ministero e fornitore nei progetti personali — si spera pagati in proprio — della signorina Brambilla.
I tre volano assieme a Shanghai, nel giugno di quest’anno, per presenziare all’inaugurazione, guarda caso, di un altro sito internet destinato ai turisti cinesi nel Belpaese: www.yidalinihao. com.
Yidali Ni hao, letteralmente: Italia, ciao.
Niente di particolarmente interessante: spiegazioni sullo shopping e una paginetta di testo per ogni regione.
In più, la pregevole descrizione dell’Italia, terra prediletta del golf, sport tanto caro al ministro.
Ma chi ha fatto il sito? Interrogando la rete il risultato è curioso: il dominio è intestato a Caterina Cittadino, capo del dipartimento per lo sviluppo del turismo.
Ma nella registrazione, datata 14 aprile 2010, la signora Cittadino risponde ad un indirizzo (info@ viamatica.it) intestato, ancora una volta, al signor Moschini.
Fabio Amato e Luigi Franco
(da “il Fatto Quotidiano“)
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Novembre 13th, 2010 Riccardo Fucile LA CORSA TRA CAMERA E SENATO NEL DISCUTERE PER PRIMI LE MOZIONI DI SFIDUCIA-FIDUCIA… LA INELUTTABILITA’ DELLA CRISI, LE STRATEGIE, LE PROSPETTIVE FUTURE
IL tempo delle trattative è ormai finito. La crisi politica del governo, conclamata da
tempo, adesso si trasferisce rapidamente sul piano parlamentare.
Le aule di Camera e Senato sanciranno formalmente e in modo inequivocabile chi avrà la meglio nello scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.
La spaccatura che si è consumata a luglio scorso nel maggior partito italiano, il Pdl, ha prima provocato una pesante scissione. Poi ha prodotto una fase di sostanziale paralisi nell’attività dell’esecutivo.
Ora porta il Berlusconi IV a prendere atto che la maggioranza uscita dalle elezioni del 2008 sta ormai venendo meno.
Nei prossimi giorni, infatti, l’aula di Palazzo Madama e quella di Montecitorio saranno chiamate a votare rispettivamente una mozione di sostegno al Cavaliere ed una di sfiducia.
Due appuntamenti che con ogni probabilità decreteranno la fine del centrodestra nelle forme in cui si è presentato agli elettori negli ultimi anni.
Il partito di Fini, Futuro e Libertà , non confermerà il sostegno a Berlusconi. Raccogliendo così la sfida lanciata dal presidente del Consiglio: “Mi sfiduci in Parlamento”, aveva detto.
Bisogna “parlamentarizzare” la crisi aveva invocato lo stato maggiore del Pdl.
Un percorso divenuto inevitabile dopo l’ultimo stop di Umberto Bossi alla trattativa per coinvolgere anche l’Udc di Casini nella costruzione di una nuova maggioranza.
Tutti hanno dovuto prendere atto che non esistono al momento spazi per una mediazione.
Anche perchè il Senatur in questa fase non può incrinare il rapporto di lealtà con il premier, nè accettare una situazione in cui la Lega perda il baricentro della coalizione e venga retrocessa a terza gamba dell’alleanza.
La prossima settimana, allora, il partito del premier chiederà di votare al Senato un documento di “sostegno”.
Un voto da fissare rapidamente o al massimo dopo l’approvazione della legge di stabilità , la Finanziaria.
Non si tratterebbe di una vera e propria fiducia, ma di una formula per dimostrare che Berlusconi può ancora contare – almeno a Palazzo Madama – sui numeri per andare avanti. È anche una battaglia sui tempi con il Pd.
Una mossa studiata per anticipare il voto sulla mozione di sfiducia che le opposizioni hanno presentato alla Camera.
Un escamotage per non presentarsi disarmato davanti al presidente della Repubblica: la fiducia del Senato dimostrerebbe che un altro esecutivo è impossibile.
E che quindi in caso di crisi di governo le soluzioni possibili sarebbero solo due: elezioni generali anticipate o scioglimento della sola Camera dei deputati.
Un evento, quest’ultimo, senza precedenti ma che l’asse Pdl-Lega intende sbattere con forza sul tavolo del confronto con Giorgio Napolitano.
La vera partita, però, si gioca a Montecitorio.
Dove i finiani sono determinanti.
Il Pd e i dipietristi hanno depositato lì la sfiducia al Berlusconi quater. A breve verrà formalizzata anche la mozione del “terzo polo” composto da Fli, Udc, l’Api di Rutelli e l’Mpa del siciliano Lombardo.
Insieme sono in grado di aprire formalmente la crisi di governo.
Dopo meno di trenta mesi di vita, il governo si trova dunque dinanzi al bivio decisivo. Al passaggio che non solo segnerà il destino dell’esecutivo, ma che potrebbe rivoluzionare la fisionomia dell’attuale centrodestra. Uno scenario che si materializza proprio mentre si consuma l’ennesimo conflitto istituzionale di questa legislatura.
Con il presidente della Camera e quello del Senato che – come già accadde qualche settimana fa sull’esame della riforma elettorale – danno vita ad una corsa su chi debba avere la precedenza nel dare la fiducia o la sfiducia.
Sta di fatto, che il voto dei deputati sarà comunque decisivo.
E se le previsioni saranno confermate – in queste ore è però scattata la nuova compravendita di voti sia tra i senatori che nei corridoi di Montecitorio in grado di compromettere i pronostici – il Cavaliere sarà obbligato a salire al Quirinale per rassegnare le dimissioni.
A quel punto, gli schemi che finora hanno guidato la legislatura cambieranno completamente.
E tutti quei parlamentari che considerano una sciagura il ricorso alle elezioni anticipate – come il pidiellino Beppe Pisanu – o chi non intende mettere in pericolo il seggio per i prossimi due anni, potrebbe optare per l’appoggio ad un nuovo governo, senza il Cavaliere e senza il Pdl.
Se il patto tra Berlusconi e Bossi si rinnoverà nella richiesta del voto in primavera, allora l’ultima chance per salvare la legislatura sarà rappresentata dal blocco formato dall’attuale minoranza insieme agli uomini di Futuro e libertà .
Esattamente la condizione che il presidente del consiglio vuole scongiurare. Ma, appunto, la “parlamentarizzazione” della crisi fa venire al pettine tutti i nodi.
Anche quelli che stringono il Cavaliere dinanzi alla prospettiva di lasciare Palazzo Chigi e di rivedere tutte le sue aspettative politiche.
Claudio Tito
(da “La Repubblica“)
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Novembre 13th, 2010 Riccardo Fucile ECCO I TANTI VOTI CHE ATTENDONO LE CAMERE NEI PROSSIMI 15 GIORNI E SU CUI POTREBBE VERIFICARSI UN INCIDENTE FATALE…LA MAGGIORANZA E’ APPESA UN FILO: UNA DI QUESTE MOZIONI POTREBBE SPEZZARLO
Gli incidenti di percorso fanno parte della logica e della vita parlamentare, soprattutto quando una maggioranza alla Camera non c’è più, come è ormai evidente a tutti in queste settimane.
A maggior ragione in questi casi ogni votazione diventa a rischio e può determinare il collasso finale per il governo.
Sotto questa ottica non si può non evidenziare che sono molti i passaggi difficili che attendono il governo alla Camera nei prossimi quindici giorni.
Mercoledì si comincia con il voto sulle dimissioni dell’onorevole Giuseppe Drago. Poi, al termine dei lavori della commissione Bilancio, è previsto l’inizio del voto sulla legge di stabilità , la cui discussione generale dovrebbe cominciare martedì. Sempre mercoledì è prevista anche la ratifica di alcuni protocolli europei, tra i quali quello che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica e l’assegnazione all’Italia di un seggio supplementare al Parlamento europeo.
Nel caso, le votazioni sulla Finanziaria si concludessero in settimana, venerdì o al massimo lunedì 22, comincerebbe la discussione generale sulla riforma dell’Università .
Lunedì 22, poi, sono in calendario le discussioni generali della mozione del Fli sulla Rai, dell’Idv sulla revoca delle deleghe al ministro Roberto Calderoli, una proposta di legge per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito, il ddl costituzionale per la soppressione delle province, la mozione Bersani sulle linee di riforma fiscale.
Tutti questi provvedimenti sono in programma per la terza e quarta settimana di novembre.
La mozione di Fli sulla Rai è fissata per il 22, con voto il 23, mentre per tutte le altre potrebbe essere riconvocata la conferenza dei capigruppo, per una calendarizzazione più precisa visto che l’esame della finanziaria è slittato di qualche giorno.
Lunedì 29, poi, con voto dal martedì 30, è previsto l’avvio della discussione per il trasferimento a Milano delle sedi della Commissione nazionale per le società e la borsa e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Una serie di provvedimenti su cui si potrebbero formare maggioranze impreviste e che farebbero collassare i difficili equilibri esistenti all’interno della maggioranza uscita dalle elezioni del 2008.
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Novembre 13th, 2010 Riccardo Fucile LA PROCURA DI PALERMO STA INDAGANDO SUI PRESUNTI INVESTIMENTI ILLECITI DEL TESORO DEL MARITO CHE SAREBBE FINITO IN PARTE NEL COMPLESSO EDILIZIO DI MILANO 2 …. GLI APPUNTAMENTI D’AFFARI ERANO STATI SVELATI DAL FIGLIO
L’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino incontrò l’allora imprenditore Silvio
Berlusconi in tre occasioni, a Milano, dopo il ’72.
A due dei colloqui, avvenuti in un ristorante di Milano, partecipò anche Epifania Scardino, moglie del politico corleonese.
A confermarlo ai pm di Palermo Paolo Guido e Nino Di Matteo, durante un interrogatorio che è stato secretato, è stata la stessa vedova.
La donna, sentita alla presenza dell’avvocato, ha anche ricordato che i due parlarono di affari.
E’ la prima volta che Scardino rivela ai pm la sua presenza ai colloqui tra Berlusconi e il marito. Interrogata a luglio e settembre scorsi, infatti, aveva riferito di aver saputo dall’ex sindaco che i due si erano visti tre volte, ma non aveva fatto cenno alla sua partecipazione, di cui invece aveva parlato il figlio Massimo Ciancimino durante una trasmissione televisiva su La7.
L’incontro sarebbe avvenuto in un ristorante di via Diaz a Milano.
La Procura sta indagando sui presunti investimenti illeciti del tesoro di Vito Ciancimino che, secondo il figlio Massimo, sarebbe in parte finito nel complesso edilizio Milano 2.
Epifania Scardino viene sentita anche dal pm Sergio De Montis e dall’aggiunto Antonio Ingroia sul caso del giornalista Mauro De Mauro, scomparso a Palermo nel ’70.
La donna dovrebbe riferire sui rapporti di amicizia tra il marito e l’ex procuratore di Palermo Pietro Scaglione ucciso il 5 maggio del 1971.
La decisione di interrogare la vedova è stata presa dopo la consegna da parte del figlio ai pm di Palermo, che per il delitto processano il boss Totò Riina, degli appunti manoscritti del padre in cui si sostiene che l’omicidio del giornalista inaugurò una stagione di delitti in cui Cosa nostra avrebbe agito su input istituzionali.
Massimo Ciancimino, poi interrogato dai magistrati, ha anche raccontato di avere saputo che il padre parlò delle sue intuizioni sul caso De Mauro al procuratore Scaglione di cui era amico.
Il figlio dell’ex sindaco deporrà venerdì prossimo al processo de Mauro. Secondo indiscrezioni il boss Totò Riina, in quella sede, potrebbe fare dichiarazioni spontanee.
Massimo Ciancimino sarà sentito nel processo per De Mauro il 19 novembre. Ha riferito ai Pm, fornendo anche dei documenti, che suo padre avrebbe fatto da mediatore tra “ambienti istituzionali romani” e i corleonesi proprio per il sequestro del giornalista.
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Novembre 13th, 2010 Riccardo Fucile IN INGHILTERRA UN DEPUTATO LABURISTA CHE, DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE, AVEVA ACCUSATO INGIUSTAMENTE IL SUO AVVERSARIO, E’ STATO CONDANNATO ALLA PERDITA DEL SEGGIO PER NON AVER DETTO LA VERITA’….NON SOLO: IL PARTITO LABURISTA L’HA ESPULSO DAL PARTITO
Certo che, se il principio che segue fosse rigidamente applicato nel nostro Paese, si avrebbe la certezza di non trovare più parlamentari e di ottenere nuovi numerosi carcerati per reati ben più gravi della diffamazione.
Phil Woolas, deputato laburista ed ex-ministro dell’Immigrazione in Inghilterra, è stato radiato dal suo seggio parlamentare e bandito dalla Camera dei Comuni per avere “mentito”, durante la campagna elettorale del maggio scorso, sulle attività politiche svolte dal proprio avversario.
Un ricorso al tribunale elettorale, cui aveva adito il candidato sconfitto e calunniato, ha fatto sì che fossero acclarati i fatti e fosse emessa sentenza di colpevolezza e di perdita del seggio per non avere detto la verità sull’operato del suo opponente.
Durante la campagna elettorale, Woolas aveva spesso asserito, con toni allarmistici, dell’esistenza d’un complotto orchestrato da immigrati musulmani per appoggiare il candidato avversario, il liberal-democratico Elwyn Watkins.
Questo avrebbe permesso, secondo Woolas, a “centinaia di migliaia di immigrati d’accedere in Gran Bretagna”.
Invece, lui, il laburista Woolas, si sarebbe impegnato a porre dei limiti all’immigrazione.
“Non vogliono farmi rieleggere per questa mia xenofobia”, asseriva nei suoi comizi e nei volantini propagandistici.
Il tribunale elettorale, interpellato, ha verificato che le tesi di Woolas erano false e lo ha privato della vittoria elettorale che lo conduceva in Parlamento.
Anche il Labour, il partito cui era iscritto il Woolas, ha dato ragione al tribunale elettorale, espellendolo immediatamente e dichiarando: “Non c’è posto tra i laburisti per chi vince elezioni dicendo menzogne”.
Che sarebbe successo in Italia lo lasciamo alla vostra immaginazione…
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