Maggio 19th, 2011 Riccardo Fucile
BERNARDINI: “BERSELLI SE NE VADA”… LA LEGA DOVEVA SFONDARE E ALLA FINE SI RITROVA CON UN MISERO 11%…. E BERNARDINI SUPERA APPENA IL 30% NELLA CITTA’ IN CUI GUAZZALOCA ERA RIUSCITO A DIVENTARE SINDACO… ALTRO CHE COMIZI DI BOSSI
Mentre a Milano i vecchi alleati alle corti di Bossi e Berlusconi sono gelidi, nenanche
riescono a polemizzare, il day after delle elezioni che hanno incoronato Virginio Merola sindaco di Bologna al primo turno diventa per la Lega il giorno della resa dei conti.
Con il Pdl, ovviamente.
Il dialogo, se mai c’è stato, è finito e sono scambi di accuse su chi ha contribuito di più a far perdere il Carroccio.
Il candidato del centrodestra, che la Lega aveva voluto con tutte le sue forze, Manes Bernardini, se la prende in particolar modo con Filippo Berselli, coordinatore regionale dei berlusconiani, senatore, presidente della commissione giustizia e colui che doveva essere l’uomo della sfida con Merola prima che Bossi (padre e figlio) e Maroni imponessero il loro uomo: “Per colpa di Berselli abbiamo perso tempo per la nostra campagna elettorale. Con anche 10 giorni in più avremmo potuto recuperare voti preziosi”, dice Bernardini.
Un botta e risposta a distanza senza esclusione di colpi, e segnato dall’amarezza del giovane Manes che non vuole farsi carico delle responsabilità del mancato traguardo del ballottaggio.
“Il mio nome ha ottenuto quasi 4 punti in più rispetto alla coalizione. Quindi la scelta è stata giusta — spiega, lanciando poi un chiaro rimprovero — Berselli avrebbe dovuto svegliarsi prima, per darci più tempo di fare campagna elettorale porta a porta. Purtroppo l’infinito balletto di nomi ci ha fatto perdere tempo e voti che, forse, avrebbero potuto fare la differenza”.
Lasciato da parte il fair play, le strette di mano sul palchi dei comizi, Bernardini invita il Pdl a “rottamare” i vecchi dirigenti, così resta solo lui.
Il mancato sindaco si scaglia anche contro chi, tra le file del Pdl, ha accusato la Lega di aver fatto campagna elettorale solo per sè .
Torna poi sul ricorso annunciato ieri dalla vicepresidente del Senato Rosi Mauro, per verificare la correttezza delle operazioni di voto e di spoglio: “Non si tratta di un ricorso contro Merola — spiega — vogliamo fare chiarezza sulle irregolarità segnalateci dai cittadini e dalla stampa”.
In attesa della replica di Berselli, forse il gasato Manes dovrebbe anche chiedersi come mai la Lega parlava di sorpasso e i sondaggi davano il Carroccio al 16%, salvo poi attestarsi nella realtà a un misero 11%, solo in leggero aumento, mentre il Pdl ha preso il 16%.
Che dipenda dal comizio di Bossi che avrà fatto perdere voti?
La verità è che laddove anni fa Guazzaloca vinse con oltre il 50%, ora un candidato leghista supera a malapena il 30%.
Forse farebbe meglio a guardare anche in casa propria.
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Maggio 19th, 2011 Riccardo Fucile
IL PRESIDENTE DELLA CEI RINGRAZIA GLI ABITANTI DELL’ISOLA… SULL’EMERGENZA IMMIGRAZIONE OSSERVA: “LA STORIA CHIAMA L’EUROPA A MISURARE SE STESSA”
”Sono venuto a Lampedusa per incrociare il vostro sguardo e per dirvi grazie: la vostra accoglienza fatta di gesti semplici è un esempio per quanti parlano molto e fanno poco”.
Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in quella che sembra essere anche una critica dell’operato del governo e di Silvio Berlusconi. Visto che a fronte delle promesse fatte, l’emergenza non è mai stata risolta.
Nella sua omelia ai lampedusani, Bagnasco ha più volte ringraziato la comunità di Lampedusa esortandola a continuare a essere un esempio per tutto il Paese. “Accompagnati nelle vostre legittime necessità personali e sociali”, ha sottolineato però il porporato con riferimento alle richieste di sostegno e di attenzione che arrivano da Lampedusa, dove le attività economiche rischiano di subire il contraccolpo dell’ondata di sbarchi avvenuta nelle scorse settimane.
Le situazioni gravi come l’emergenza immigrazione rappresentano, secondo Bagnasco, “un appuntamento al quale la storia chiama l’Europa, per misurare se stessa, per verificare le proprie intenzioni, per costruire il suo volto nel mondo. L’Europa ha una grande opportunità di essere sulla via della vera unità , che è più profonda della via dell’unificazione: quella tocca le giuste procedure, questa plasma l’anima dei popoli”.
Poi l’appello: ”L’Italia e l’Europa non dimentichino Lampedusa”.
”Preghiamo per chi giunge da lontano”, ha detto il presidente della Cei, facendo riferimento anche alle parole del Papa sulla necessità di fermare il conflitto in Libia.
La speranza è “che tacciano le armi e si riprenda la via della riconciliazione e della pace”.
argomento: Berlusconi, Bossi, Chiesa, denuncia, emergenza, governo, Immigrazione, radici e valori | Commenta »
Maggio 19th, 2011 Riccardo Fucile
DIETRO ALLA POSIZIONE UFFICIALE CHE RICONOSCE AGLI ELETTORI CENTRISTI LIBERTA’ DI VOTO, SI CELA UNA MEDIAZIONE, MA ANCHE UN AIUTO AL CENTROSINISTRA
L’annuncio del vertice del Terzo polo che oggi ha dato libertà di voto ai propri elettori nei
ballottaggi, sta a significare che Casini, Fini e Rutelli si muoveranno, ove possibile, senza accordi espliciti, in aiuto al centrosinistra al secondo turno delle elezioni.
Non lo diranno mai apertamente, ed anzi difenderanno fino all’ultimo la loro ufficiale scelta di non scegliere, ma ci sono vari indizi che fanno pensare che alla fine andrà così.
Soprattutto a Milano e a Napoli, nelle due realtà dove, rispettivamente, un eventuale capovolgimento, o una conferma della tendenza manifestatasi domenica e lunedì, potrebbe consentire a Berlusconi di cancellare il brutto risultato del primo turno e proclamarsi vincitore.
Dall’interno del Fli si sono già levate le prime voci di Ronchi e Urso a favore di un ripensamento e di un appoggio ai candidati del centrodestra, ma Bocchino, premettendo che per i finiani sarebbe impossibile votare per un candidato della sinistra radicale come Pisapia, le ha subito qualificate come sortite personali.
A trattare con il vincitore, intanto, pensa Tabacci, in nome della vecchia amicizia ambrosiana, suggerendogli anche – consiglio subito accolto – di fare la prima mossa a favore del candidato sindaco terzista battuto Palmieri.
Pisapia ha aperto un canale di comunicazione anche con i grillini.
A Napoli la situazione è più complicata per le venature antipolitiche del candidato De Magistris, che ha fatto campagna contro tutti, a cominciare appunto dai terzisti, qui in gran parte ex democristiani provenienti da Margherita e Udc, e per la collocazione del partito di Casini nella giunta regionale a fianco del centrodestra.
Ma quel dieci per cento di voti raccolti attorno al nome del rettore dell’Università di Salerno Pasquino fanno troppa gola a De Magistris, che ha già pronunciato, anche lui, un appello pubblico al Terzo polo.
Seppure nei ballottaggi non è automatico che gli elettori seguano le indicazioni dei leader dei partiti di riferimento, questa serie di movimenti, sotterranei e non, viene seguita con una certa apprensione da parte del Pdl.
Lo schema di Berlusconi resta quello di spaccare il Terzo polo ed offrire a Casini la possibilità di tornare al governo con tutti gli onori.
Ma è assai difficile che il leader dell’Udc accetti oggi di seguire la strada che considerava percorribile, a certe condizioni, a novembre, e che lo stesso Cavaliere ostruì con il suo rifiuto di aprire una crisi formale per rendere più evidente il passaggio a un esecutivo rinnovato.
Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, e anche per Casini, ormai, la situazione è in movimento.
Marcello Sorgi
(da “La Stampa“)
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