Luglio 3rd, 2011 Riccardo Fucile
ECCO CHI SPUTTANA FLI GENOVA: I “NUOVI GESTORI” DEL PARTITO HANNO PERMESSO LO SCOOP A “IL GIORNALE” …. IL COMUNICATO STAMPA TAROCCATO NON SFUGGE AI BERLUSCONES: TRE MESI DI LAVORO DELLA VECCHIA GESTIONE BUTTATI AL VENTO DAI PROFESSIONISTI DELLA POLITICA
Ora da Futuro e Libertà spuntano anche i comunicati taroccati.
Succede che per spiegare la posizione del partito finiano sui rifuti di Napoli che arriveranno in abbondanza nella discarica di Scarpino, dalla email del movimento arriva alla stampa un comunicato che riporta le dichiarazioni di Felice Airoldi sotto la dicitura di “responsabile ambiente Fli” a Genova.
Ma lo stesso Airoldi faceva parte di quel cartello di persone che tre giorni fa hanno rassegnato le dimissioni dal partito e hanno rimesso i loro incarichi insieme alla coordinatrice provinciale Rosella Oddone Olivari.
Il primo a stupirsi sembra essere il diretto interessato che è anche leader del Comitato per Scarpino: «In quel comunicato ci sono riflessioni mie, è vero. Sono le stesse comparse sulle pagine di un quotidiano, ma non mi sono mai sognato di stendere un comunicato per Fli perchè ho seguito la decisione della Olivari» chiarisce Airoldi spiegando che lui non aveva mai preso la tessera del partito e che la scelta di abbandonare il suo incarico era dovuta alla piena comprensione e solidarietà verso la ex coordinatrice provinciale: «Stava imbastendo un progetto ambizioso e facendo avvicinare al Fli giovani in gamba e c’è chi ha voluto tagliarle le gambe».
Il comunicato stampa a nome Felice Airoldi aveva messo in difficoltà la stessa Olivari che si era detta sorpresa: «Se nell’elenco dei dimissionari c’era il nome di Felice è perchè ha condiviso le nostre posizioni. Vedendo quel comunicato gli ho chiesto se aveva avuto ripensamenti ma lui è caduto dalle nuvole». Insomma era un falso.
Una guerra intestina in cui il leader del Comitato per Scarpino sembra essere finito nel mezzo, tra chi lo aveva coinvolto nel partito e dall’altra da chi, invece, vorrebbe dimostrare che la fuga da Fli è meno evidente di quello che si pensi.
Giuseppe Murolo, vice coordinatore regionale vicario dà un’altra lettura della vicenda: «Quel comunicato stampa è stato condiviso da Airoldi che è vivo e lotta con noi – spiega Murolo -. Non c’è nessuna interruzione dei rapporti con lui, tanto più che al momento non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione formale delle dimissioni di tutte quelle persone che avrebbero firmato il documento della Olivari».
Il fatto resta: chi ha scritto quel comunicato e quale è la posizione di Fli sui rifuti napoletani a Scarpino?
Federico Casabella
(da “Il Giornale”)
In merito alle dichiarazioni del vice coordinatore vicario di Fli, Giuseppe Murolo, è giusto precisare quanto segue:
1) Certo il “comunicato stampa è stato condiviso da Airoldi”: per forza, le dichiarazioni le aveva rese lui come portavoce del Comitato di Scarpino, ma non certo come responsabile Ambiente di Fli come qualcuno ha voluto far credere. Per il semplice motivo che Airoldi da quella carica si era dimesso.
2) La battuta che Airoldi “è vivo e lotta con noi” è sicuramente vera nella prima parte, non più nella seconda. Trattasi in fondo di slogan “veterocomunista”, un po’ da Avanguardia Operaia, espressione che Murolo ama rivolgere come accusa ad altri dirigenti di Fli tramite dichiarazione alla stampa.
3) Quanto al fatto che “non abbiamo ricevuto formale comunicazione delle dimissioni delle persone indicate in un elenco” si rassereni: sono state pubblicizzate a mezzo stampa e inviate alla direzione di Roma. Non riteniamo sia Murolo la persona adatta a parlare di rispetto della forma.
4) Ci stupiamo piuttosto che non sia intervenuto tempestivamente per impedire che Fli emanasse un comunicato stampa taroccato: se avesse dedicato a questa operazione di controllo la metà del tempo impiegato al telefono per cercare di convincere Airoldi a ritirare la sue dimissioni, peraltro senza riuscirci, avrebbe evitato che “il Giornale” potesse facilmente ridicolizzare la nuova gestione genovese di Futuro e Libertà
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Luglio 3rd, 2011 Riccardo Fucile
LEGA NORD TRA SLOGAN, PALLE PER I GONZI E REALTA’: DISATTESO IL PENULTIMATUM CON LE RICHIESTE A BERLUSCONI.. STASERA SCADEVA IL PRIMO LOTTO DI RICHIESTE, TUTTE INEVASE: MA I LEGHISTI NON MOLLANO LA POLTRONA
“Fatti in tempi certi. Impegno da parte del governo a realizzare 12 punti
programmatici nei prossimi 180 giorni entro le date stabilite”.
L’ultimatum del Carroccio era stilato in una paginetta asciutta, distribuita in migliaia di copie due domeniche fa sul pratone di Pontida.
«Caro Silvio, prendere o lasciare», sibilò Umberto Bossi sotto il sole a picco.
Proprio oggi scade il primo mini lotto dell’aut aut leghista e se prendiamo alla lettera il Contratto con i padani, già stasera il governo Berlusconi dovrebbe cadere per il ritiro dell’appoggio leghista.
Entro due settimane da Pontida, cioè oggi, infatti, si legge, «il consiglio dei ministri deve varare la riforma costituzionale che stabilisce il dimezzamento del numero dei parlamentari e la nascita del senato federale. Tempo per l’approvazione definitiva da parte del Parlamento: 15 mesi».
Ma di questo provvedimento non c’è traccia.
Solo una vaga notizia di invio all’esame del pre Cdm di una bozza di riforma costituzionale di cui sopra. Ma se anche fosse, e venisse approvata chiavi in mano, sarebbe fuori tempo rispetto al timing di Pontida.
Altra scadenza fissata a due settimane: «approvazione in Cdm del decreto legge sulle missioni militari: riduzione dei costosissimi contingenti all’estero». Anche qui. Nulla di ciò è arrivato sul tavolo di palazzo Chigi.
La Padania ieri vantava come un successo l’aver bloccato «il tentativo di incrementi per gli stanziamenti per missioni militari». Di più. «A breve, nel decreto legge relativo, chiederemo la loro concreta riduzione».
Il fatto stesso che si annunci un decreto a breve, dimostra la (seconda) violazione contrattuale dell’agenda di Pontida.
Nè basta il solito Roberto Calderoli che minaccia fuoco e fiamme: «O il governo ridurrà l’impegno nelle missioni internazionali o la Lega non voterà il decreto per il rifinanziamento» e avverte e insiste: «O la Lega porta risultati o se ne va e lascia Berlusconi ai suoi divertimenti».
«La guerra in Libia? Cesserà a settembre», rincara da Cassano Magnago il Senatùr.
Può darsi, per ora di certo c’è solo il seguente comma in manovra: «al fine di prolungare la partecipazione italiana alle missioni internazionali, per il 2011 la dotazione del relativo fondo è incrementata di 700 milioni di euro».
Del resto si discuterà al Consiglio supremo di difesa convocato per il 6 luglio. Forse.
Insomma basterebbero queste due violazioni per aprire la crisi di governo carta padana canta – se la Lega facesse la Lega; invece un Carroccio ormai romanizzato e avvinghiato mestamente al Cavaliere decide persino di festeggiarsi.
«Primo tagliando dopo Pontida», spara La Padania di ieri, rivendicando il drizzone al governo che l’ultimatum bossiano avrebbe magicamente prodotto. E via con una maxi tabella su 15 punti titolata «Obiettivi di Pontida, tabella di marcia».
All’interno ci sono tante cose, alcune raggiunte o avviate, altre solo dei desiderata.
Ad esempio la rivendicazione sbandierata su due ministeri decentrati a Monza «entro fine luglio», nel contratto di Pontida non è contemplata, nonostante Bossi continui a ripetere che anche Tremonti si trasferirà a Villa Reale (sic!).
E ancora. La celebrazione di alcuni punti fissati ad un mese nell’agenda di Pontida («attivazione delle norme per dare ulteriori forme di autonomia alle regioni che le abbiano richieste; riduzione delle bollette energetiche; riforma del patto di stabilità interno per Comuni e Province; taglio dei costi della politica; finanziamento del trasporto pubblico locale; avvio dell’abolizione delle misure fiscali vessatorie di Equitalia»), secondo la Padania addirittura già centrati, richiedono un chiarimento.
Sulla riduzione delle bollette energetiche va detto che il Carroccio ammette il flop arrendendosi ai rincari di luce e gas previsti in manovra.
Ma anche sui costi della politica ci si deve accontentare di un taglio del 10% dei rimborsi elettorali.
Il resto è rinviato ad una Commissione e comunque a partire dalla prossima legislatura.
C’è poi la promessa solenne di revisione del patto di stabilità per i comuni virtuosi e l’esclusione dai tagli per quegli enti coi conti a posto.
«Tremonti lascia stare i nostri comuni, altrimenti i voti non te li diamo», tuonò Bossi dal pratone.
In teoria il processo è avviato ma c’è molto scetticismo sul provvedimento. Per gli esperti de Il Sole 24Ore andrebbero «aboliti due difetti importanti degli indicatori di virtuosità : la difficile applicazione e gli effetti distorsivi che premiamo e o puniscono a prescindere dal vero merito della gestione».
In ogni caso sarà una riforma in vigore dal 2013. Cioè tra 2 anni.
Subito per gli enti locali ci sono i tagli: altri 9,6 miliardi sul biennio 2013-2014 dopo i 14,8 sul 2011-2012 che uccidono in culla il federalismo fiscale.
Te lo dicono scoraggiati molti sindaci leghisti, divisi tra ragion di partito e comunità allo stremo.
Solo in Lombardia, se confrontiamo le entrate correnti con le spese di personale e servizi, ci sono mille Comuni su 1536 a rischio default.
In Veneto, l’altra Vandea leghista, i Comuni hanno subito tagli al 27% del totale trasferimenti da Roma nel quinquennio 2004-2009.
A cui si aggiunge un altro colpo di scure da 260 milioni quest’anno e da 300 nel 2012. Non basta.
Nella tabella di ieri La Padania rivendica come punti già messi in cantiere alcune promesse che l’agenda di Pontida fissa a due mesi o scagliona entro l’anno.
Si tratta della «definizione dei costi standard da applicarsi alle amministrazioni dello Stato; approvazione della proposta di legge di riforma fiscale con approvazione definitiva in Parlamento per fine anno; soluzione definitiva della questione quote latte; varo codice delle autonomie».
Anche qui: sulle quote latte la Lega in effetti ha vinto in anticipo ottenendo in manovra lo stop alle procedure di riscossione coattiva di Equitalia, alla faccia degli allevatori che hanno pagato regolarmente.
Sulla riforma fiscale tanto attesa, partirà una legge delega a 3 anni, dunque i benefici saranno molto posticipati.
Non è invece menzionato nella tabella di ieri il Codice delle autonomie promesso a Pontida, ma tanto c’è tempo fino a Natale.
Sempre che il governo resti in piedi.
Da Contratto con i padani, infatti, dovrebbe cadere entro sera…
Marco Alfieri
(da “La Stampa”)
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Luglio 3rd, 2011 Riccardo Fucile
MEO PATACCA INTERVISTA FELICE AIROLDI, L’EX RESPONSABILE AMBIENTE DI FLI GENOVA, FIRMATARIO DEL DOCUMENTO DI DIMISSIONI DAL PARTITO PER PROTESTA ALLA CACCIATA DELLA COORDINATRICE ODDONE E, PUR SAPENDO CHE NON LO E’ PIU’, LO SPACCIA ANCORA PER ESPONENTE DI FLI … MANDA UN COMUNICATO STAMPA TAROCCATO AI GIORNALI E AIROLDI LO SMENTISCE… PENSARE CHE MEO PATACCA-RO HA LA TESSERA ( PER ORA) DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI CHE DOVREBBE GARANTIRE L’ETICA PROFESSIONALE
Dopo il golpe orchestrato dai locali professionisti della politica con la complicità dei vertici romani di Futuro e Libertà per destituire la coordinatrice prov. di Futuro e Libertà , Rosella Oddone, rea di lavorare per il partito senza interessi personali, colpevole di aver organizzato iniziative di successo che hanno avuto notevole riscontro sui media locali e nazionali e di aver denunciato le strane frequentazioni di “attenzionati” per ‘ndrangheta nella sede genovese di Fli, ora il compito dell’addetto stampa di Enrico Nan è cambiato.
Se prima del golpe si dedicava a far finta di inviare comunicati stampa per la presentazione del “Futurista” sperando di limitare l’impatto mediatico della visita di Rossi e Granata, senza peraltro ottenere il risultato sperato perchè qualcuno si era mangiato la foglia da tempo e aveva provveduto direttamente, nella fase di “normalizzazione” ha cambiato divisa da domestico.
Peccato che Meo Patacca, dopo l’infima figura di aver scopiazzato il comunicato stampa di chi ha lasciato Fli per motivi etici e aver cercato di far passare il suo comunicato come precedente all’altro, non ne azzecchi mai una.
Ieri è riuscito a venir meno persino alla deontologia professionale intervistando il leader del Comitato di Scarpino, Felice Airoldi, persona nota e stimata a Genova per le sue battaglie ambientaliste e che, solo grazie alla stima personale verso Rosella Oddone, aveva accettato di collaborare con Fli in veste di responsabile per l’Ambiente.
Cosa ha pensato Meo Patacca per guadagnarsi le grazie del Principe?
Di far passare ancora Airoldi come rappresentante di Futuro e Libertà , mentendo sapendo di mentire, perchè era a lui ben noto che Airoldi si era dimesso giorni fa da Fli, insieme a quasi tutta la sua classe dirigente.
Eppure ha inviato con la mail di Fli un comunicato stampa fasullo ai giornali, firmato da Airoldi indicato come responsabile ambiente di Fli, dichiarando il falso.
Ma per sfortuna di Meo Patacca a qualcuno non è sfuggita l’operazione, appena pochi minuti dopo in cui è stata tentata.
E’ finita che Airoldi, indignato per la qualifica attribuitagli, lo ha smentito seccamente, ribadendo di aver dato le dimissioni giorni fa e non pensando che la sua dichiarazione, resa come leader del Comitato di Scarpino, sarebbe stata strumentalizzata dai tre sopravvissuti locali di Fli .
Persino la redazione di un quotidiano aveva bloccato la pubblicazione del comunicato tarocco per la qualifica sospetta.
Qui di seguito pubblichiamo il comunicato di Meo Patacca e la smentita di Felice Airoldi, oggetto nel pomeriggio persino di telefonate dei vertici di Fli affinchè non mandasse una smentita che avrebbe sputtanato il pataccaro.
L’ordine dei giornalisti non richiede forse ai suoi iscritti etica professionale?
O forse per qualcuno è più etico ricevere persone “attenzionate” dalla Dia, sotto processo e magari permettere loro di costituire circoli di Fli?
La parte iniziale del comunicato di Meo patacca
Airoldi, responsabile Fli ambiente —
2 Lug 2011 09:01 Fonte: Sevenpress
Prima la strada di Scarpino, poi i rifiuti di Napoli. Una voce ascoltata e soprattutto competente quella di Felice Airoldi, responsabile per l’ambiente di Futuro e Libertà , oltre che leader del Comitato per Scarpino. Spetta a lui spiegare la posizione di Futuro e Libertà sul tema dei rifiuti: “Ancora una volta il Comune e la Regione danno solidarietà a parole ma non nei fatti – dice Airoldi – prima di poter accogliere i rifiuti di Napoli occorre che venga davvero inaugurata la nuova strada di accesso alla discarica di Scarpino, ferma da mesi.
LA SMENTITA DI FELICE AIROLDI
NON SONO IL RESPONSABILE DELL’ AMBIENTE DI FLI.
Non è mia volontà alimentare polemiche che non servono a niente se non a confondere le idee, che ho chiarissime.
Voglio chiarire una volta per tutte: il sottoscritto è il portavoce del comitato per Scarpino, associazione che da 15 anni si batte per una gestione moderna e sostenibile del ciclo dei rifiuti senza ricorrere all’ uso dissennato della discarica di Scarpino e nessuna tecnica di incenerimento.
Per questo circa 3 mesi fa ho conosciuto la S.ra Oddone e abbiamo iniziato una serie di incontri con persone, soprattutto giovani, impegnati a “costruire una casa comune” che mettesse al centro di un programma, etica, morale e legalità …al di fuori dei soliti stereotipi contrapposti di destra e sinistra….il grande male che impedisce al nostro paese di crescere.
Ho sentito un sincero interesse alle problematiche da me proposte, difesa dell’ ambiente, tutela della salute e legalità , incominciando dall’ amministrazione pubblica e dalla rimozione degli amministratori incapaci di AMIU (alcuni pure rinviati a giudizio) che hanno disatteso il limiti normativi sulla raccolta differenziata arrecando un danno finanziario al Comune ossia alla proprieta’ di AMIU.
Non c’è mai stato da parte della responsabile provinciale di FLI, S.ra Olivari, alcun tentativo di “costringermi” a fare alcun atto ufficiale di “tesseramento” in quanto il sottoscritto non è iscritto a nessun partito (sono stato iscritto alla FIOM/CGIL fino al 1994, che abbandonai molto polemicamente dopo la cancellazione della “scala mobile”).
Mi è stato proposto dalla S.ra Olivari di ricoprire la carica di responsabile FLI per l’ ambiente: le risposi che dovevamo lavorare sui punti sopra espressi e se tutti, a tutti i livelli, con una dichiarazione scritta sul programma elettorale e fatta propria dal candidato sindaco, li avessero condivisi in forma ufficiale, avremmo lavorato insieme.
Tutto questo non è accaduto e i fatti di questa settimana hanno portato la S.ra Olivari a “ritirare” il coordinamento provinciale di FLI: mi ha telefonato prima di farlo e ha chiesto il mio parere, le ho espresso la mia solidarietà e rimarcato che tra me e FLI non c’era nessun vincolo e che condividevo la sua scelta.
Dopo la fregatura presa con la giunta Vincenzi sono sempre stato molto attento a non farmi mettere il “cappello” da nessun partito.
Ho scritto tutto questo perchè non ha alcuna importanza di che sigla Felice Airoldi sia il responsabile ambiente, l’importante è riuscire a costruire una forza capace di spazzare via questo centrosinistra genovese e di impedire la costruzione del cancro-gassificatore a Scarpino.
Penso di essere stato chiaro.
Felice Airoldi
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Luglio 3rd, 2011 Riccardo Fucile
SUL SITO “SPAZIO AZZURRO” GLI ELETTORI DI CENTRODESTRA INSORGONO CONTRO LA MANOVRA ECONOMICA DI TREMONTI: “TAGLIATE PIUTTOSTO I PRIVILIGE DELLA CASTA, NON LE PENSIONI”…”HO CREDUTO IN VOI, ORA BASTA, TREMONTI E’ LA COPIA DI VISCO, PAGANO SEMPRE GLI STESSI”
“Si sentiva la mancanza del superbollo. Ma bravi, va proprio nella direzione giusta!
Dopo tanti annunci quello che avete partorito è stato il superbollo! Fate pietà !”.
E’ solo uno dei commenti più sobri postati a commento della manovra economica apppena varata dal governo dai sostenitori del Pdl sul sito Spazio Azzurro.
Decine e decine di messaggi pubblicati sul sito pidiellino, con una dicitura in evidenza che, a leggere i tanti messaggi livorosi verso il partito, suscita ironia, “il meglio dei messaggi moderati” è scritto in grassetto azzurro.
“Adesso anche la tassa al 20% sulle rendite. Come i comunisti! Non vi voterò mai più. Fate veramente pena!”, firmato da ‘Pdl deluso’.
A rincalzare è ‘Giuseppe’: “Presidente prima ci invogliate a comprare i Btp, poi li tassate al 20%, tanto che lo scorso anno ho investito tutta la mia buonuscita in Btp. Purtroppo lei non è più di parola!”.
Sfoghi e critiche in ‘libertà ‘ che si alternano, raramente, ai saluti di benvenuto al nuovo segretario poltico Angelino Alfano.
Oltre al superbollo, la tassazione sulle rendite, il blocco delle pensioni, i fan pidiellini prendono di mira i vertici del partito, rei di aver fatto una marcia indietro troppo veloce sui tagli annunciati alla casta.
Pietro D’Onghia, ad esempio, posta: “Abolire subito le provincie, dimezzare il numero dei parlamentari e i loro assurdi privilegi economici e pseudoprevidenziali. Per questi motivi avevo votato Berlusconi”.
Ginevra si associa: “Abbiate il coraggio di togliere almeno scorte, case, privilegi agli ex politici, come: presidenti del Consiglio, di Camera e Senato. Perchè è da repubblica delle Banane“.
‘Lorenzo’, se la prende col ministro Rotondi, tra i più acerrimi nemici dei tagli ai privilegi, “caro Rotondi, se non riesce a vivere con 15mila euro al mese si figuri noi con 1200 euro”.
In sostanza, tutte le perplessità del popolo azzurro sulla manovra economica si fanno sentire in rete.
“Fare una finanziaria come l’avete fatta, significa perdere l’elettorato per strada”, rimprovera Albano.
Le fa eco ‘Paola’: “Una delusione totale questa finanziaria. L’ultima goccia. E’ sempre il popolo a pagare. Ho tanto creduto in voi ma ora basta”.
E ancora tale Massimo Guzzetti: “Che delusione! Concordo con Tremonti che si devono rispettare i patti di stabilità , ma che a pagare siano sempre gli stessi proprio non lo sopporto! Non è cambiato nulla”.
Pochi i consigli, pochi, insomma, tra i sostenitori berlusconiani coloro che ci vedono qualcosa di buono in questa manovra.
L’epitaffio finale sul sito web è quello firmato da ‘Imbarazzo e delusione’ che scrive: “Questa manovra è indigeribile. Tremonti è la copia di Visco. Con questa riforma io non vi voto più”.
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Luglio 3rd, 2011 Riccardo Fucile
PREVISTO IL BLOCCO DELLE RIVALUTAZIONI ANCHE PER ASSEGNI MENSILI MODESTI…COLPITE LE PENSIONI A PARTIRE DA 1.428 EURO MENSILI: PAGHERANNO 13 MILIONI DI ITALIANI: E’ UNA PATRIMONIALE SUI POVERI
Anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, va giù pesante: “Devono correggere il provvedimento che blocca la rivalutazione delle pensioni”.
Il suo è solo l’ultimo di una serie di commenti molto negativi sollevati dall’iniziativa del Consiglio dei Ministri in fatto di previdenza.
I tagli colpiranno infatti anche gli assegni di modesta entità , a partire dai 1428 euro e riguardano ben 13 milioni di italiani.
Nel decreto per risanare i conti pubblici, è stata inserita la mancata rivalutazione delle pensioni oltre i 2300 euro mensili per il 2012 e il 2013 e il tetto per quelle di fascia inferiore che sarà bloccato al 45 per cento di quanto dovuto.
Inoltre è previsto l’aumento di almeno tre mesi dell’età minima pensionabile.
Un intervento pesante che colpisce non le pensioni ricche, ma quelle medie.
Una misura che conferma il carattere di ingiustizia sociale di questo provvedimento.
Il governo ed il Parlamento, per Bonanni, «devono correggere il provvedimento che blocca la rivalutazione delle pensioni”.
Spiega il leader sindacale: «La norma della manovra economica che riduce la rivalutazione delle pensioni per la fascia da tre a cinque volte il trattamento minimo, tenendo conto dell’inflazione, rende ancora più vulnerabili quei pensionati che negli ultimi quindici anni hanno già visto ridursi il potere di acquisto delle loro pensioni. Non solo ci aspettiamo subito un chiarimento dal Governo, ma il Parlamento, nel percorso di approvazione della manovra stessa, potrà correggere questa palese iniquità , individuando nella riduzione dei livelli amministrativi, negli sprechi e nei costi impropri della politica, la copertura necessaria per dare soluzione ad un provvedimento ingiusto e socialmente non sostenibile».
Per l’Idv “Il governo, come al solito, mantiene intatti gli interessi dei soliti privilegiati. E’ un vero e proprio insulto colpire da un lato 13 milioni di pensionati, molti dei quali già stentano ad arrivare a fine mese e, dall’altro, pesare con il misurino del farmacista, dilatandoli nel tempo, i tagli dei costi della politica. Questo governo continua a prendere a schiaffi precari, pensionati e dipendenti pubblici con parole e fatti”.
Anche Nichi Vendola si scaglia contro il provvedimento del governo. “La manovra Berlusconi-Tremonti candida chi dirige le amministrazioni territoriali, presidenti di regione, di province e sindaci a diventare esclusivamente dei curatori fallimentari. Guardando ad esempio l’incredibile vicenda del blocco delle pensioni si capisce che si tratta della patrimoniale sui ceti medio bassi del nostro Paese. E’ la patrimoniale sui poveri”.
La stretta sulle pensioni contenuta in manovra “è inaccettabile” e “ci opporremo anche con la mobilitazione”.
Il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, boccia la norma che blocca al 45% la rivalutazione per gli assegni di valore compreso tra 3 e 5 volte il minimo, quelli superiori ai 1.428 Euro.
“Siamo assolutamente contrari e ci opporremo con tutti gli strumenti della mobilitazione. E’ una misura inaccettabile, iniqua e vessatoria che ancora una volta colpisce gli stessi e non le grandi ricchezze. E’ il segno di una manovra che scarica su lavoratori e pensionati il costo del risanamento e non colpisce la ricchezza.
Italia Futura boccia la manovra. Luca Cordero di Montezemolo si unisce al coro di critiche.
E attraverso la sua associazione, Italia Futura, fa sapere: “E’ il minimo sindacale, con alcune ridicole prese in giro. Sui costi della politica ad esempio, dove si annunciano misure puramente simboliche, e una buona quantità di assegni post-datati”.
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Luglio 3rd, 2011 Riccardo Fucile
GRANDI OSPITI ALLA TRADIZIONALE KERMESSE CULTURALE IDEATA DA FILIPPO ROSSI, DIRETTORE DE “IL FUTURISTA”…DA TRAVAGLIO A SALLUSTI, DA GOMEZ A MENTANA, DA VECCHIONI ALLA DANDINI, DA BATTISTA A POLITO, DA EZIO MAURO A BUTTAFUOCO, DA VELTRONI A PANSA…TRE INTENSE SETTIMANE DI MISTICANZA NELLA SPLENDIDA CORNICE DEL CENTRO STORICO DI VITERBO
Torna la kermesse culturale che si svolge da cinque anni nella Tuscia nelle prime tre
settimane di luglio, nello splendido scenario del quartiere medievale di San Pellegrino.
Gli organizzatori Andrea Baffo e Filippo Rossi hanno schierato per gli incontri dibattito: Marco Travaglio, Peter Gomez, Enrico Mentana, Alessandro Sallusti per il giornalismo, ma anche Serena Dandini, Pupi Avati e Roberto Vecchioni
E ora lo “spirito futurista” ha anche il suo festival.
Caffeina cultura, la tre settimane letteraria (e non solo) ideata da Filippo Rossi — il direttore del settimanale ‘finiano’ il futurista, e prima ancora direttore del webmagazine della fondazione Farefuturo — arriva alla quinta edizione per occupare ancora una volta il centro storico di Viterbo con libri, autori, giornalisti, artisti, insomma idee.
Dal 30 giugno al 16 luglio, tre settimane che — a leggere il programma pubblicato sul sito www.caffeinacultura.it, sembra davvero inneggiare a quella “misticanza” che, secondo lo slogan coniato dal “demiurgo” Rossi, è “meglio della militanza”.
“Liberi tutti”, insomma, per un festival che nelle intenzioni di chi l’ha creato “deve superare gli ultimi steccati rimasti”.
Un evento collettivo che deve funzionare «come un grande frullatore di storie, di idee, di identità che si sono considerate sempre diverse, se non agli antipodi».
Per fare cultura.
E allora ci saranno Giancarlo De Cataldo e Andrea De Carlo, Roberto Vecchioni (il 5 luglio) e Aldo Cazzullo con il suo Viva l’Italia!, Pierluigi Battista e Antonio Polito con la
Lettera a un amico antisionista, Roberto Giacobbo, Walter Veltroni e Giampaolo Pansa.
E ancora, Enrico Mentana che parlerà di giornalismo e Paolo Rossi (che il 3 luglio porterà in piazza la sua Serata del disonore), Ezio Mauro che presenta La felicità della democrazia e Pietrangelo Buttafuoco, Franco Cardini, Serena Dandini, Roberto Faenza con Silvio Forever. Presenteranno i loro libri anche tre finalisti del Premio Strega (Luciana Castellina, Mario Desiati, Edoardo Nesi).
E se l’otto luglio sotto i riflettori ci sarà Marco Travaglio, due sere prima andrà in scena un “faccia a faccia” che si preannuncia al calor bianco tra Peter Gomez e Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale.
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