Destra di Popolo.net

“DOSSIER PER FAR ELEGGERE BOSSI JUNIOR”: BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA NEGLI UFFICI DELLA LEGHISTA RIZZI

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

PERQUISITA ANCHE L’ABITAZIONE DELL’ASSESSORE REGIONALE LOMBARDO… DOCUMENTI PER COLPIRE “NEMICI” DENTRO E FUORI IL CARROCCIO CHE POTEVANO OSTACOLARE L’ASCESA DEL “TROTA”

La casa e gli uffici dell’assessore regionale a Giovani e sport della Lombardia, la leghista Monica Rizzi, sono stati perquisiti da agenti della polizia giudiziaria.
Le perquisizioni, ha spiegato il suo legale Alessandro Didd, sono state affettuate per “ricercare tracce di una attività  di dossieraggio” su richiesta della Procura di Brescia.
Non è ancora noto l’episodio o gli episodi ai quali si riferisce l’inchiesta.
Nei mesi scorsi, comunque, un ex collaboratore dell’assessore, Marco Marsili, aveva presentato una denuncia nei confronti della Rizzi alla Procura di Brescia per trattamento illecito di dati personali.
Dossier, ha spiegato Marsili, che sarebbero serviti poi per colpire ‘nemici’ fuori e dentro la Lega Nord assicurando il miglior risultato elettorale possibile alle scorse regionali a Renzo Bossi detto ‘il Trota’, figlio del leader leghista Umberto.
In pratica chi si sarebbe opposto alla candidatura di Renzo Bossi sarebbe stato oggetto di dossier privati al fine di   dissuaderlo dal tenere quella posizione.
“Io sono stato sentito dalla guardia di finanza – ha detto Marsili – Una con un minimo di decenza sarebbe andata a casa da un pezzo”.
“L’assessore Rizzi non si dimetterà  – ha spiegato in una nota l’avvocato Didd – essendo consapevole di potere confidare nella serenità  della magistratura, che certamente non si farà  ingannare da queste manovre”.

argomento: Bossi, Costume, Giustizia, LegaNord, Politica, radici e valori | Commenta »

PATACCA PADANA: MINISTERI FANTASMA A MONZA, GLI UFFICI INAUGURATI SABATO SONO GIA’ CHIUSI

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

NELLA VILLA REALE A MONZA NESSUNA INDICAZIONE SUI DICASTERI DI BOSSI, CALDEROLI, TREMONTI E BRAMBILLA…SPARITE ANCHE LE TARGHE IN OTTONE OSTENTATE SABATO DALLE FACCE DI BRONZO

Un bluff in salsa verde padana. Un’inaugurazione tarocca.
I quattro uffici di rappresentanza aperti in pompa magna sabato da Umberto Bossi, Roberto Calderoli, Giulio Tremonti e Michela Brambilla, sono chiusi.
Sbarrati.
Senza un custode o segretaria che dia uno straccio di informazione.
Senza neppure un cartello che indichi l’esistenza in vita delle sedi che hanno messo a soqquadro la maggioranza e fatto traballare il governo.
I ministeri nordisti sono un fantasma. Uno spettro che si aggira per Monza.
E pensare che sabato Calderoli aveva parlato «di sogno realizzato». Bossi aveva promesso «più posti di lavoro per la nostra gente».
E Roberto Cota, governatore piemontese accorso all’inaugurazione, con un filo di commozione che gli incrinava la voce aveva aggiunto: «Questo è un tassello di un processo che porterà  lo Stato più vicino ai cittadini»
I leghisti l’avevano detto: «La sede sarà  operativa da settembre».
Ma non hanno avuto la delicatezza (l’accortezza?) di lasciare indicazioni sulla palazzina di Villa Reale.
Un «ripassate a settembre». Almeno un «chiuso per ferie».
Tanto meno una bacheca con affisse le informazioni per il pubblico.
Orari, funzioni, servizi, giorni di apertura.
Anche in città , perfino sul viale che conduce alla nuova sede, non compare alcun cartello segnaletico che certifichi l’esistenza degli uffici voluti da Bossi.
Che dica: «Per i ministeri si va di là ».
«E’ stata una specie di caccia al tesoro», racconta l’esponente dell’Udc Luca Volontè: «Ero in Brianza per alcuni impegni familiari e ho deciso di fare una deviazione per scoprire quali servizi sono offerti dalle nuove sedi di rappresentanza ai cittadini e agli imprenditori. Nessuno ha saputo dirmi nulla. Alla fine, per fortuna, ho trovato alcuni operai che facevano lavori di manutenzione e sono stati loro a indicarmi la palazzina. Credevo di avercela fatta, invece nisba».
La porta ministeriale era sbarrata.
Delle targhe in ottone mostrate con orgoglio sabato da Calderoli, «Ministero delle riforme», «Ministero dell’Economia», «Ministero del Turismo», «Ministero della Semplificazione», nessuna traccia.
Volontè ha esplorato, metro dopo metro, i muri esterni di Villa Reale per scovare un’entrata secondaria. Ancora nulla. Ha cercato un campanello, un citofono. «Speravo che qualcuno mi potesse dire se, e quando, avrei potuto ottenere le informazioni che cercavo. Un altro buco nell’acqua».
Insomma, una specie di set di Cinecittà . In cartapesta. Finto e tarocco.
Neanche una segretaria. Neppure un citofono. Tanto meno un custode.
I tre locali arredati di tutto punto con scrivanie, poltrone in pelle, salottini, foto di Giorgio Napolitano, Bossi e l’arazzo dell’eroe padano Alberto da Giussano, chiusi con tre mandate di chiave.
Fatta la festa gabbato lo santo.
Eppure, in occasione dello show lumbà rd, non era stato risparmiato nulla ai giornalisti.
Con i suoi pantaloni verde padano, calice di spumante in pugno e nell’altra mano una manciata di patatine, Calderoli aveva mostrato dove avrebbe alloggiato Bossi: «Per lui un ufficio tutto suo. Io, Tremonti e Brambilla, invece staremo nella stessa stanza. Nella terza lavoreranno le segretarie».
Che fosse un bluff, però, non era poi così difficile capirlo.
«Per ora c’è un solo computer», aveva ammesso il Calderoli medesimo con un filo di imbarazzo. «Telefoni? Per adesso non ci sono ancora».
Ma Bossi, imperterrito: «In un Paese dove non si vuole cambiare niente, abbiamo dovuto partire da qualcosa. I cittadini verranno qui e avranno il loro sportello, senza dover fare tanti chilometri per niente».
I chilometri che ha percorso inutilmente Volontè. «Ho visto una desolazione assoluta, questa storia dei ministeri al Nord è una grottesca pantomina», dice il rappresentante centrista.
«Mi viene da suggerire ad Alemanno di concentrarsi su Roma. A Monza, stia tranquillo, non c’è proprio nulla».
E del nulla si ciba la polemica padana.
L’altra notte a Calderoli è scappata di nuovo la frizione: «Credo che i ministeri debbano stare vicino al territorio in ragione delle proprie competenze», ha detto arringando un drappello leghista.
«Ha senso il ministero dello Sviluppo economico a Roma? Per me avrebbe più senso che stesse a Brescia, perchè sarebbe come mettere il ministero del Lavoro a Napoli, dove non sanno di cosa si parla».
Stefano Caldoro, governatore del Pdl della Campania non l’ha presa bene: «Calderoli dice il falso e offende. Non solo i napoletani sanno bene cos’è il lavoro, ma il lavoro è voluto, cercato, preteso da chi non ce l’ha».
Un po’ come i ministeri a Villa Reale. Ci sono, ma non ci sono.

argomento: Bossi, Costume, governo, la casta, Milano, Politica, radici e valori, sprechi | Commenta »

NITTO PALMA FAVORITO PER IL DOPO-ALFANO: DA GLADIO ALLA SALVA-PREVITI, UN EX PM ALLA CORTE DI SILVIO

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

RESTA L’INCOGNITA DELL’ALTO PROFILO CHIESTO DA NAPOLITANO PER IL CANDIDATO A RIVESTIRE IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA…DOMANI LA PROPOSTA AL COLLE

Stanno per scegliere, come Guardasigilli, il magistrato che era in via Arenula nel ’94, con Alfredo Biondi ministro della Giustizia, quando si tentò di fermare Mani pulite col decreto “salva-ladri”.
Francesco Nitto Palma era allora il vice capo di gabinetto.
Toga super conservatrice di Magistratura indipendente, folgorato da Cesare Previti e dalla politica.
“Sceso in campo” nel 2001.
Ieri sera lo stretto entourage del segretario politico del Pdl Angelino Alfano lo dava “al 90%” come prossimo ministro.
Avrebbe bruciato le chance di Renato Brunetta, frenato dallo stop del Colle a giri di valzer nel governo.
Non ha preso quota la candidatura in extremis di Augusta Iannini, direttore dell’ufficio legislativo del ministero, dove ormai lavora da dieci anni.
A favore di Nitto Palma potrebbe giocare la fretta di chiudere prima delle ferie e soprattutto prima della partenza di Napolitano per le vacanze.
Soprattutto lo favorisce – se effettivamente oggi da palazzo Grazioli, dopo un faccia a faccia Berlusconi-Ghedini-Alfano, uscirà  la sua definitiva investitura – proprio l’ansia di Alfano di lasciare il suo incarico nel governo per dedicarsi completamente al partito.
Il nuovo ministro della Giustizia (e Nitto Palma se alla fine passerà ) potrebbe giurare già  domani nelle mani del presidente della Repubblica.
Napolitano, giusto nell’ultimo incontro con il Cavaliere, aveva respinto una lista di 12 nomi e aveva chiesto una candidatura di “alto profilo”.
È tutto da vedere se il curriculum di Nitto Palma, la cui vita professionale e politica non “buca” la storia, corrisponda all’identikit tracciato dal Colle.
Un’accelerazione, senza alcun dubbio, quella sul Guardasigilli.
Per rendere meno instabile il governo, ma soprattutto per mettere un uomo fidato in via Arenula proprio quando uomini del Pdl come Alfonso Papa e Marco Milanese vengono travolti dalle inchieste.
Lì, in quel palazzo, serve un uomo che possa svolgere il ruolo di pilota tra leggi ad personam – e Nitto Palma non ne ha mai disconosciuta una – ed eventuali provvedimenti disciplinari, magari per una banale fuga di notizie.
Uno che possa parlare, mentre oggi Alfano sostiene di essere “frenato” dal suo doppio incarico.
L’urgenza politica è quella di lasciargli le mani libere. Tant’è che Maurizio Gasparri, il capogruppo del Pdl al Senato, ieri diceva: “Ne ho parlato anche oggi con lui e spero in una soluzione rapida e immediata già  questa settimana”.
E così sarà . Salvo possibili perplessità  o stop dal Colle.
Una nomina destinata a chiudere la stagione estiva della giustizia.
Alla Camera non si muoverà  passo sulla richiesta d’arresto per Milanese. Al Senato il “processo lungo” potrebbe arenarsi ed essere messo in lista d’attesa per via della forte irritazione leghista.
Era in calendario subito dopo il decreto sulle missioni, in discussione da domattina. Potrebbe finire nel limbo di un ulteriore rinvio a settembre.
La Lega non ci sta a far “sporcare” un suo contenitore con norme salva-Silvio.
Il ddl Lussana, presentato per bloccare l’accesso al rito abbreviato per chi ha reati da ergastolo, non può diventare un’altra leggina per stoppare i processi del premier. Questo hanno detto i leghisti per tutta la giornata.
Ponendo un aut aut: o il ddl torna quello che era o si ferma.
A loro non è bastata la marcia indietro sulla blocca-Ruby, la norma che impone a giudice di fermare il processo in presenza di un conflitto di attribuzione.
Berlusconi ci aveva già  rinunciato. Ma i leghisti vogliono che sparisca anche il resto, l’articolo che consente agli avvocati di ottenere di necessità  le liste dei testi e quello che inibisce l’uso in un nuovo processo delle sentenze definitive.
Norme scritte apposta per aiutare Berlusconi nei processi milanesi, Mills, Mediaset, Mediatrade, Ruby.
A fronte della voglia di Berlusconi di veder approvata la legge, se n’è mossa in queste ore una opposta: quella dei leghisti che invece, dopo Papa e in vista del sì anche all’arresto di Milanese, vogliono giocare appieno davanti al loro elettorato il ruolo del gruppo anti-casta.

Francesco Bei e Liana Milella
(da “La Repubblica“)

argomento: Berlusconi, Costume, Giustizia, governo, la casta, Napolitano, PdL, Politica, radici e valori | Commenta »

SPAZZATURA, TASSE RECORD E SCATTA LA PROTESTA

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

I COMUNI AUMENTANO DI NUOVO LA TARSU, IN TESTA ROMA E VENEZIA: + 30% IN 4 ANNI…ORA TOCCA A MILANO E PALERMO, NUOVA ONDATA DI AUMENTI

Ad Andria sono scesi in piazza anziani signori e mamme con bambini, a Macerata la protesta corre sul Web, malumori si levano dalla provincia di Massa Carrara fino ad Agrigento.
L’oggetto del malessere è la Tarsu, tassa sui rifiuti solidi urbani, il balzello sulla spazzatura.
Lo pagano tutti, nessuno ne parla nei sofisticati centri studi che preferiscono ragionare sulla pressione fiscale e sul prodotto interno lordo.
Qui invece non centrano Fmi e Ocse: la mazzata viene dalle giunte comunali, di destra o di sinistra, in una raffica di rincari bipartisan che sta investendo, in questi giorni, molti degli 8 mila municipi italiani.
Il motivo del disagio sta in una cifra tonda, elaborata da un puntuale e tempestivo rapporto della Uil-Politiche territoriali: in tre anni, dal 2008 e il 2010 il rincaro medio nelle venti città  capoluogo di Regione è stato del 7,6 per cento.
Significa che una famiglia media, di quattro componenti, che vive in una appartamento medio di 80 metri quadrati e che ha un reddito imponibile Irpef di 36 mila euro, tre anni fa si vedeva recapitare una bolletta di 194 euro e oggi deve sborsare 209 euro, circa 15 euro in più.
Ma questa è solo la media, che tiene fuori la molteplicità  dei microcomuni che spesso con la Tarsu non scherzano.
E anche tra capoluogo e capoluogo le differenze si fanno sentire: il caso clamoroso e imbarazzante è Napoli. In tre anni la Tarsu è cresciuta del 48 per cento e il cittadino medio, sommerso dai rifiuti e dalle rivolte, paga 336,80 euro all’anno, la cifra più alta tra i capoluoghi.
Roma e Venezia in quattro anni hanno messo a segno aumenti vicini al 30 per cento. “Sono colpiti principalmente lavoratori dipendenti e pensionati. Invece di aumentare le tasse bisognerebbe tagliare i costi della politica”, osserva Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil.
La raffica di rincari, scattati dal 2008, ha una ragione: in quell’anno il governo bloccò le addizionali comunali e gli incrementi dell’Ici ma lasciò le mani libere ai Municipi per la tassa sull’immondizia.
Così sono scattati gli aumenti a mitraglia.
Ma non è finita, stretti dai tagli di Tremonti, i Comuni stanno nuovamente mettendo mano alla famigerata Tarsu.
Città , sporche o pulite che siano, rispondono ad una sola parola d’ordine: aumentare. Così è pronta a farlo Milano, se ne discute a Palermo, mentre Roma ha già  deliberato un aumento del 12 per cento rispetto al 2010 (in media si pagano già  317 euro), Venezia ha raggiunto i 325 euro medi (+ 23,6 per cento rispetto al 2010), Aosta ha già  deliberato per il 2011, rispetto all’anno precedente, un aumento del 9,3 per cento, Trento del 9,3 per cento, Genova del 6,5 per cento ed anche Bologna non ha rinunciato a mettere nero su bianco un contestato rincaro del 5,1 per cento.
Chi spulcia nei bilanci sa, inoltre, che sulla Tarsu gravano altre tasse: il 10 per cento dei defunti Eca (enti comunali di assistenza) e un occulto prelievo provinciale.
La longa manus fiscale delle province, enti per molti destinati a sparire, fa gravare sull’importo della Tarsu una sovratassa che va dall’1 al 5 per cento e si chiama Tributo per l’esercizio della funzione ambientale (Tefa).
Ebbene la stragrande maggioranza delle province (86 amministrazioni su 106) applica l’aliquota più alta.
Per 5,8 milioni di contribuenti oltre al danno di pagare sempre di più anche la beffa di aver pagato indebitamente e di non essere stati ancora rimborsati.
Molti comuni, infatti, invece di far pagare la Tarsu, che è una tassa, impongono la Tia (o Tari) che è una tariffa e su questa fanno pagare l’Iva.
La Corte costituzionale, nel luglio scorso, ha stabilito che la Tia è semplicemente una tassa mascherata e dunque su di essa non può gravare l’Iva.
Il conto è di 933 milioni, 161 euro pro capite, che 1.193 Comuni del Centro Nord dovranno restituire.

Roberto Petrini
(da “La Repubblica“)

argomento: Comune, Costume, denuncia, economia, Politica | Commenta »

BERLUSCONI IN DIFFICOLTÀ SULLE LEGGI AD PERSONAM: SPARISCE LA SALVA-RUBY, MA RITORNA L’ANTI-INTERCETTAZIONI

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

PROCESSO BREVE E LUNGO RINVIATI A SETTEMBRE, MA SILVIO CI RIPROVA CON IL BAVAGLIO

Non ci sono più le leggi ad personam di una volta.
Quelle dove il Parlamento intero rispondeva compatto al volere del Cavaliere di salvarsi dai processi.
Adesso c’è una Lega divisa e molto meno complice ed è diventato davvero più complicato — sondaggi alla mano- far digerire all’elettorato del “partito degli onesti” nuovi strappi sul fronte dell’impunità  di Berlusconi.
Per non parlare del capo dello Stato, che ha fatto chiaramente intendere di non aver alcuna intenzione di firmare qualcosa che possa riaprire il conflitto tra politica e magistratura.
Con un’unica eccezione, forse; la nuova legge sulle intercettazioni, che andrà  in aula giovedì prossimo alla Camera.
A meno che, anche lì, non si fermino prima.
Pessimo panorama per il Cavaliere. Il processo breve è ancora impantanato in commissione Giustizia del Senato, con il presidente Filippo Berselli che non riesce da settimane a dare il via alla presentazione degli ultimi emendamenti; prima di ottobre non se ne parla di arrivare a un voto.
E dopo c’è il processo lungo, che andrà  in aula mercoledì in Senato, ma orbato della norma “salva Ruby” (depennata dalla commissione Giustizia già  tre settimane fa) e comunque modificato rispetto al testo uscito dalla Camera, dunque dovrà  tornare a Montecitorio e sarà  già  novembre.
E chissà  per l’epoca quale sarà  il quadro politico, anche se l’allarme resta alto.
L’approvazione definitiva dell’articolato sarebbe una mano santa per garantire in modo assoluto la prescrizione dei processi Mills, Mediaset e Mediatrade, con ripercussioni micidiali; la sola possibilità  di poter chiamare un numero illimitato di testimoni manderebbe in tilt l’intera macchina della giustizia.
Gli interrogativi su cosa potrebbe avvenire sono angosciosi: “Che cosa vuol dire il “processo lungo — si chiede Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’Associazione vittime della strage di via dei Georgofili, a Firenze — che se il processo Tagliavia non fosse finito, chiuso il dibattimento, la difesa della mafia con questa eventuale nuova norma, avrebbe potuto dilatare il processo chiamando a testimoniare nuovamente tutti quanti sono stati già  sentiti nel processo di Firenze per le stragi del 1993? Saremmo arrivati al grottesco, a un “colpo di Stato” verso le vittime di torti inauditi come quelli perpetrati dalla mafia”.
È un grottesco che è giusto dietro l’angolo.
Mercoledì comincerà  il dibattito fino all’approvazione prevista per i primi giorni d’agosto .
Poi di nuovo alla Camera. “È davvero da irresponsabili — ha tuonato Di Pietro — questi non hanno ancora capito che 27 milioni di italiani hanno detto che è ora di smetterla, che è l’ora di andare a casa. Ma contro questo modo recidivo di usare il Parlamento per leggi ad personam, credo che sia venuto il momento di chiamare una manifestazione di piazza per disarcionare per sempre Berlusconi e il suo governo”.
La piazza, dunque.
E all’ultimo punto all’ordine del giorno della Camera di giovedì 28 c’è la legge sulle intercettazioni. “È necessario inasprirla ulteriormente sul fronte della pubblicazione degli atti non direttamente legati al processo — sostiene un avvocatone del premier come Maurizio Paniz del Pdl — ma se non sarà  possibile, allora tanto varrà  approvarla così com’è tornata dal Senato; meglio quella che nulla”.
Anche alla Camera, però, il Carroccio ha fatto sapere che sul fronte intercettazioni potrebbe tenersi le mani libere.
Ecco perchè, si diceva ieri in tarda serata a Montecitorio, in caso di incertezza sui numeri, il Pdl potrebbe anche decidere di rinviare tutto a settembre.
Quando per Berlusconi potrebbe essere già  troppo tardi.

Sara Nicoli
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Berlusconi, Bossi, Costume, denuncia, Giustizia, governo, Parlamento, PdL, Politica, radici e valori | Commenta »

“COSI’ VIVIAMO A SCROCCO” : CONFESSIONI DI UN PARLAMENTARE

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

COME SI ENTRA GRATIS ALLO STADIO E A TEATRO, COME NON SI PAGANO LE MULTE PER ECCESSO DI VELOCITA’…COME SI INCASSA IL GETTONE DI PRESENZA ANCHE RESTANDO A CASA: BASTA DIRE CHE SI ERA A UN CONVEGNO

Carlo Monai è il nostro Virgilio, che ha accettato di guidare l'”Espresso” nella selva di privilegi e benefit di cui gode la Casta.
Il suo viaggio riparte dai vantaggi economici per gestione dell’auto privata del deputato. «Abbiamo un pass per andare ovunque, e se prendiamo una multa per divieto di sosta o eccesso di velocità  c’è l’ufficio “Centro servizi” dove possiamo chiedere agli addetti di fare ricorso al prefetto: se ci sono ‘giustificate esigenze di servizio’, la multa va a farsi benedire».
A Fiumicino un mese al parking silos “E” costa agli italiani 293 euro, ai parlamentari 50. «Anche in Friuli pagavo, grazie al tesserino da consigliere, poco più di 40 euro: se hai la tessera “Fly Very Good” la vita è davvero più facile», aggiunge ironico l’avvocato.
Un privilegio, quello del parcheggio gratis o quasi, che riguarda quasi tutti i consiglieri comunali d’Italia: a Milano, per esempio, i neoeletti beneficiano di alcuni posti gratuiti nel parcheggio di Linate, senza dimenticare la convenzione con il posteggio di piazza Meda, dietro Palazzo Marino.
Inoltre l’Atm ai consiglieri fa uno sconto del 50 per cento sui mezzi pubblici, e dà  un pass per mettersi gratis sulle strisce, blu o gialle che siano.
Se i parking a sbafo fanno aggrottare la fronte, è il capitolo “auto blu” quello che fa scandalizzare le masse.
In Italia se ne contano 86 mila, secondo i dati del ministro Renato Brunetta, per un costo (tra autisti e parco macchine) superiore ai 3 miliardi di euro l’anno.
Assessori, consiglieri, ministri, sottosegretari, funzionari di ogni livello sono i beneficiari principali.
In Parlamento sarebbero appannaggio esclusivo dei presidenti dei gruppi, in tutto una ventina.
Ma a queste vetture vanno aggiunte quelle dei servizi di scorta: in tutto sono 90, tra parlamentari e uomini di governo, più 21 tra sindaci e governatori regionali.
«Alcuni colleghi» racconta Monai «finiscono per avere l’auto blu dopo alcune minacce o presunte tali, arrivate in seguito a decisioni politiche discutibili: penso a Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, ex dell’Idv che sono passati con la maggioranza».
La casta non può fare a meno nemmeno dei voli blu, quelli effettuati con aerei di Stato: nell’ultima legislatura, rispetto a quella del governo Prodi, le ore di volo di ministri e sottosegretari sono cresciute del 154 per cento.
«Mi hanno raccontato pure che i deputati chiedono un passaggio a qualche imprenditore che possiede un aereo privato», dice il deputato: «Questa è una delle cose più deprecabili, perchè non bisogna mai essere ricattabili».
Ma tant’è, la vita della casta è una vita a scrocco. Ci si fa l’abitudine.
Il nostro Virgilio ci mostra la tessera del Coni, che dà  accesso a quasi tutte le manifestazioni sportive. «Quando ero consigliere in Friuli, se volevi assistere ai match dell’Udinese o della Triestina bastava segnalare i desiderata alla società , che hanno interesse a mantenere buoni i rapporti con la politica. Il posto è assicurato».
In tribuna vip, naturalmente.
I parlamentari possono usufruire anche di uno sconto per il Teatro dell’Opera di Roma e in alcuni musei, mentre a Trieste il nostro peone aveva sempre a disposizione un palchetto al Teatro Verdi.
I vantaggi non sono un’esclusiva romana.
A Milano i consiglieri comunali possono chiedere il rimborso di pranzi di lavoro (e se mangiano in Consiglio, una cena gli costa 1,81 euro), hanno diritto a biglietti gratis per San Siro (partite o concerti), e due palchi riservati alla Scala per gli appassionati di lirica.
Mentre i consiglieri regionali del Piemonte godono ancora dell’autocertificazione per fantomatici impegni durante sabati, domeniche e festivi: si può intascare il gettone di presenza (122,5 euro) anche in quei giorni di riposo, a patto che dicano (senza pezze d’appoggio) di aver partecipato a convegni ed eventi.
In Sicilia e Campania la lista dei privilegi comprende di tutto.
All’Ars dell’isola le missioni all’estero sono la norma, non l’eccezione (un deputato regionale, Giuseppe Gennuso, nel 2009 ha trascorso quasi tre giorni su quattro fuori dell’Assemblea), mentre fino a pochi mesi fa anche coloro che avevano finito il mandato continuavano a prendere un “aggiornamento professionale” di 6.400 euro annui.
E se un deputato regionale morisse avrebbe diritto a un sussidio di 5 mila euro per le esequie.
Anche nella indebitatissima Campania s’è sfiorato il ridicolo.
Lo scorso novembre una delibera è stata revocata prima che creasse una rivolta popolare: prevedeva che ogni consigliere potesse avere in ufficio televisione, tre poltrone in pelle, telepass e a scelta un computer fisso, un portatile o l’iPad.
Il frigobar era invece appannaggio solo di presidenti, vice e capogruppo.

Emiliano Fittipaldi
(da “L’Espresso”)

argomento: Costume, denuncia, la casta, Parlamento, Politica, radici e valori, sprechi | Commenta »

SONDAGGIO IPR: SINISTRA AL 43%, PDL/LEGA AL 39%, TERZO POLO AL 12%

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

TRA I SINGOLI PARTITI PD AL 28%, PDL AL 27,5%, LEGA   AL 9%, SEL E UDC AL 6,5%, IDV AL 5,5%, FLI AL 3,5%

Appena sfornato di fresco, ecco il nuovo sondaggio realizzato da Ipr per il Tg3 che vede un minimo recupero del centrodestra nel suo complesso (+0,5%) rispetto alla coalizione di centrosinistra (-0,5%), ma che non incide molto nel distacco tra le due forze politiche.
Il centrodestra vede un Pdl al 27,5% che recupera uno 0,5% a scapito però della Lega che scende al 9%.
Le altre forze di centrodestra incassano un 2,5% per un totale di coalizione del 39%.
Il centrosinistra vede calare dello 0,5% il Pd che si attesta al 28%, salire della stessa percentuale l’Idv che raggiunge il 5,5%, rimane invariato Sel al 6,5%.
Tra Verdi, Radicali e Psi la coalizione raccoglie un altro 3% e complessivamente raggiunge   quota 43%, mantenendo 4 punti di vantaggio sul centrodestra.
Veniamo al Terzo Polo: Fli è stabile al 3,5%, l’Udc perde lo 0,5% e arriva al 6,5%, l’Api è l’Mpa raggiungono insieme il 2%.
Il totale del Terzo Polo è pertanto del 12%, in leggero calo.
Rimangono fuori da queste coalizioni la Federazione della sinistra con l’1,5%, il Movimento Cinque Stelle con il 2,5% e altri con il 2%.
Piccoli spostamenti che però non incidono nella tendenza definita da qualche tempo e che vede in calo le forze di centrodestra.

argomento: elezioni, governo, Politica | Commenta »

IL FISCO E LA GIUNGLA DEI RINCARI: 647 EURO IN PIU’ A TESTA IN PIU’ IN 5 ANNI

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

RIALZI PER 14 MILIONI DI CONTRIBUENTI, LA MAPPA DEGLI AUMENTI CITTA’ PER CITTA’….LE TASSE LOCALI, IMPOSTE SULLE PERSONE FISICHE, IL RECORD DI VENEZIA…FEDERALISMO UGUALE A PIU’ TASSE

La riforma del fisco che ridurrà  a tre le aliquote (20%, 30% e 40%) è affidata ai tempi lunghi del disegno di legge delega (tre anni dall’approvazione del ddl) mentre tasse e imposte stanno aumentando e aumenteranno nei prossimi anni per effetto della manovra (il taglio del 5% delle agevolazioni dal 2013 e del 20% dal 2014) e del federalismo.
Proprio ieri la giunta Pisapia ha deciso di introdurre a Milano, che finora non l’aveva, l’addizionale Irpef: si pagherà  lo 0,2% già  da quest’anno ma con l’esenzione fino a 26 mila euro di reddito.
Tra Patto per la salute, attuazione dei decreti del federalismo fiscale, senza contare i ticket sanitari aggiuntivi, quest’anno, per circa 14 milioni di contribuenti, cioè uno su tre, ci sarà  un rialzo consistente del prelievo, con forti differenze sul territorio.
Il fisco a macchia di leopardo penalizza infatti sopratutto gli abitanti delle cinque Regioni dove è scattato l’aumento dell’Irpef a causa dell’extradeficit sanitario, che sono Lazio, Molise, Campania, Puglia e Calabria.
Ma anche quelli dei 179 Comuni che hanno deliberato l’incremento dell’addizionale Irpef.
Già  da quest’anno, infatti, sono possibili aumenti delle aliquote comunali se queste sono sotto lo 0,4%, mentre a partire dal 2013 i ritocchi sono liberi fino al tetto dello 0,8%.
Allo stesso tempo le addizionali regionali Irpef potranno salire fino al 2% nel 2014 e al 3% dal 2015.
Ma questi limiti potranno essere superati di 0,3 punti nelle Regioni col buco nei conti della sanità , come già  accade ora.
Sono 62 i Comuni che hanno messo per la prima volta quest’anno il balzello Irpef, tra cui Venezia (0,19% fino a 55mila euro, 0,2% sopra), Brescia (0,2%) e appunto Milano, mentre i restanti 117 hanno aumentato l’imposta per problemi di bilancio, con il massimo raggiunto a Roma, dove l’addizionale è passata dallo 0,5% del 2010 allo 0,9% del 2011.
Un vero salasso per ogni contribuente della Capitale che dovrà  versare in media 119 euro in più nelle casse del Campidoglio, ai quali si aggiungono 71 euro in più di Irpef regionale, per un totale di 190 euro aggiuntivi a testa rispetto al 2010.
Oggi sono in tutto 6.199 i municipi che applicano l’addizionale Irpef, per un gettito di oltre 2,9 miliardi (94 euro per ciascun contribuente), il 5,3% in più rispetto all’anno scorso.
Colpiti pure i cittadini delle 36 Province che hanno deciso di maggiorare l’imposta sull’assicurazione Rc auto, anche questa una facoltà  prevista dal federalismo.
L’aliquota sul servizio sanitario applicata al premio assicurativo, finora fissata al 12,5%, può infatti salire di 3 punti e mezzo, fino al 16%, sempre in base a uno dei decreti del federalismo fiscale.
Trentuno Province hanno già  sfruttato questa possibilità  interamente.
Tra le 36 che hanno comunque aumentato l’aliquota, che con incassi pari a 1,8 miliardi rappresenta il 41% delle entrate proprie, anche 7 capoluoghi: Milano (16%), Venezia (16%), Bologna (16%), Ancona (15,5%), Perugia (16%), L’Aquila (15,5%) e Catanzaro (15%), per rincari medi di circa 45 euro ad assicurato.
Questi dati, commenta Guglielmo Loy, segretario confederale della Uil che dirige l’osservatorio del sindacato che sforna periodicamente un monitoraggio del fisco locale completo e preciso, «sono solo l’antipasto di quanto potrà  succedere quando il federalismo fiscale entrerà  a regime, in particolare dal 2013, quando tra l’altro si faranno sentire i tagli a Regioni e Province previsti dalla recente manovra», che prevede anche la riduzione del 20% delle detrazioni e deduzioni fiscali, con un appesantimento del prelievo che non risparmierà  neppure la prima casa.
Senza contare, infine, i continui aumenti delle tariffe dell’acqua e dei rifiuti che, come ha calcolato la Cgia di Mestre elaborando i dati Istat, sono quelle che negli ultimi dieci anni sono aumentate di più: +55,3% l’acqua potabile, più 54% la Tarsu o Tia.
Alla fine, calcola ancora l’osservatorio Uil, se tutti i Comuni e le Regioni utilizzeranno la leva fiscale fino al massimo consentito dai decreti attuativi del federalismo, un lavoratore con un reddito imponibile di 30 mila euro annui (uno stipendio di circa 1.600 euro), si ritroverà  a pagare in media nel 2015, 647 euro in più rispetto a quanto ha pagato per queste due voci nel 2010: 1.158 euro contro 511, il 126,6% di aumento.
In particolare, l’addizionale Irpef regionale, passerà  da 364 euro medi nel 2010 a 917 nel 2015 (con un rincaro di 553 euro) mentre quella comunale da 147 a 241 (94 euro in più).
Il rincaro è già  cominciato quest’anno, con le due addizionali considerate insieme che passano da 511 euro in media a 532 euro.
Ma l’accelerazione ci sarà  dal 2013 con l’entrata a regime dei decreti, che porterà  il prelievo addizionale Irpef (comunale e regionale) sui redditi da 30 mila euro a 678 euro e poi a 858 euro nel 2014 e a 1158 euro appunto nel 2015.
Ogni Regione e Comune segue le sue regole per le addizionali.
Si va da situazioni dove il fisco usa la mano leggera, come a Milano dove fino a ieri non c’era l’addizionale comunale, e quella regionale va dallo 0,9% all’1,4% secondo gli scaglioni di reddito, a situazioni dove il prelievo è molto pesante: oltre a Roma, Napoli, Campobasso e Catanzaro, dove l’aliquota regionale dell’1,7% colpisce tutti i redditi.
Di conseguenza anche gli aumenti medi nel quinquennio saranno diversi. Sempre prendendo i 30 mila euro di reddito, si pagheranno per le addizionali 480 euro in più a Campobasso, passando dai 750 euro del 2010 ai 1.230 del 2015, fino a 870 euro in più a Venezia, rispetto ai 270 euro versati nel 2010.
Il fisco locale, sottolinea Loy, colpirà  maggiormente lavoratori e dipendenti nelle Regioni e nei Comuni dove non sono previste deduzioni, detrazioni e fasce d’esenzione.

Enrico Marro
(da “Il Corriere della Sera”)

argomento: Berlusconi, Bossi, economia, finanziaria, governo, la casta, Politica, povertà, radici e valori | Commenta »

IL SISTEMA PENATI: FINTA CAPARRA DA DUE MILIONI DI EURO

Luglio 26th, 2011 Riccardo Fucile

COINVOLTO BINASCO, ACCUSATO NEL 1993 DI AVER PAGATO GREGANTI…IL FINANZIAMENTO ILLECITO AVREBBE PRESO LA FORMA DI UNA CAPARRA CHE NON SAREBBE MAI STATA RESTITUITA

Dal Pci al Pd, da Greganti a Penati, dalle lire agli euro.
In mezzo, quasi 20 anni trascorsi da Mani pulite.
Bruno Binasco, l’imprenditore arrestato nel 1993 per aver finanziato illecitamente il Pci tramite «il compagno G» Primo Greganti con 150 milioni di lire di mancata restituzione di interessi su una caparra immobiliare, è ora indagato dalla Procura di Monza per aver finanziato illecitamente con 2 milioni di euro nel 2010 il leader del Pd lombardo Filippo Penati, di nuovo con un meccanismo ruotante attorno a una caparra.
Anche in questa vicenda, come già  per i 4 miliardi di lire in contanti che il costruttore e consigliere comunale di centrodestra Giuseppe Pasini dice di aver dato all’estero nel 2001 a due fiduciari dell’allora sindaco ds di Sesto San Giovanni (il futuro capo di gabinetto Giordano Vimercati e l’imprenditore del trasporto urbano Piero Di Caterina), il percorso dei soldi ipotizzato dai pm Walter Mapelli e Franca Macchia non è rettilineo, ma triangolato.
Un finanziamento illecito perfezionato a fine 2010 (quando Penati era capo della segreteria di Bersani) benchè ideato nel 2008 (quand’era presidente della Provincia di Milano), secondo lo schema di una simulata trattativa d’acquisto da parte di Binasco di un immobile dell’imprenditore Di Caterina, quello che ha rivelato ai pm di aver finanziato il partito di Penati nella seconda metà  anni 90, a volte anche con 100 milioni di lire al mese.
Il finanziamento illecito, alla fine, avrebbe assunto appunto la forma di una caparra immobiliare versata dal 66enne Binasco, più volte arrestato in Mani pulite ma quasi sempre sgusciato tra prescrizioni e assoluzioni.
Storico braccio destro dello scomparso nel 2009 Marcellino Gavio, e amministratore delegato della cassaforte del gruppo (che gestisce 1.200 km di autostrade, è primo azionista di Impregilo e macina 6 miliardi di euro di fatturato), Binasco firma nel 2008 un contratto preliminare per l’acquisto di un immobile di Di Caterina, valutato in partenza a un prezzo molto alto.
Ma, nel farlo, Binasco verga a mano una clausola che prevede che Di Caterina incameri una caparra generosissima, di ben 2 milioni di euro, nel caso in cui Binasco non eserciti l’opzione d’acquisto entro il 2010.
E’ esattamente quello che accadrà , ma che per gli inquirenti «doveva» accadere sin dall’inizio: Binasco nel 2010 lascia decadere l’opzione, e così effettua quello che l’accusa qualifica finanziamento illecito di 2 milioni al pd Penati, perchè in questo modo estingue nel 2010 un «debito» che Penati nel 2008 si era visto reclamare dal finanziatore Di Caterina.
Nelle mani degli inquirenti, infatti, è caduta una missiva molto aspra indirizzata nel 2008 da Di Caterina non solo all’ex sindaco ds di Sesto San Giovanni ma anche a Binasco, sequestratagli nel portafoglio dai finanzieri della polizia giudiziaria milanese nel luglio 2009: «Nel corso degli anni, a partire dal 1999, ho versato a vario titolo, attraverso dazioni di denaro a Filippo Penati, notevoli somme» di cui «il sottoscritto ha cercato di tornare in possesso, ma, salvo marginali versamenti, senza successo.
Penati ha promesso di restituire, dopo estenuanti mie pressioni, proponendo nel tempo varie opzioni che si sono rivelate inconcludenti fino a quando ha proposto l’intervento del gruppo Gavio».
Ma «ad oggi non è stato effettuato nessun ulteriore versamento, e ciò mi ha costretto a ricominciare nuovamente ad effettuare pressanti azioni di sollecito».
Di Caterina prende atto che «Binasco ha di fatto tentato di chiamarsi fuori», e peraltro «avrebbe potuto tranquillamente non entrarci»: segno che il pagamento a Di Caterina non è qualcosa che riguardi Binasco, ma qualcosa che a Binasco viene chiesto di adempiere per conto altrui.
«Vi sollecito a rispettare gli impegni assunti nelle modalità », avverte Di Caterina nella lettera a Penati e Binasco, perchè gli «accordi raggiunti» sono «vitali anche per il proseguimento delle attività  lavorative».
Perciò «vi invito a trovare conclusioni ai contenziosi che ci vedono interessati, per me di enorme gravità ».
Sono calunnie o millanterie o un’altra di quelle «parziali, contraddittorie e unilaterali ricostruzioni» che ieri in una dichiarazione Penati lamenta e ai quali si ribadisce «totalmente estraneo»?
Fatto sta che nel novembre 2008 la trattativa immobiliare produce il suo scopo: liquidare a Di Caterina 2 milioni dietro lo schermo della caparra di Binasco e con il contributo tecnico di un professionista di Binasco ritenuto vicino a Penati, Renato Sarno (tra gli otto perquisiti mercoledì).
E alla fine del 2010, puntuale, arriva la rinuncia di Binasco a esercitare l’opzione d’acquisto: Di Caterina si tiene l’immobile e incamera i 2 milioni di euro di caparra.
Nella sua lettera del 2008, Di Caterina si congedava da Penati e Binasco non proprio leggiadramente, «diffidandovi dall’assumere atteggiamenti minacciosi e offensivi» e «ricordandovi che non si può giocare cinicamente con la vita degli altri. Tutto ha un limite».

Luigi Ferrarella
(da “Il Corriere della Sera”)

argomento: Bersani, Costume, denuncia, Giustizia, PD, Politica, radici e valori | Commenta »

  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.298)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (121)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.604)
    • criminalità (1.436)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.706)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (277)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.334)
    • elezioni (3.305)
    • emergenza (3.081)
    • Energia (46)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (789)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (825)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (292)
    • Futuro e Libertà (518)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (546)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.957)
    • governo (5.810)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.943)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.397)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.417)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (69)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (358)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (16.696)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.699)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.523)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.127)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Gennaio 2023 (455)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (529)
    • Ottobre 2022 (553)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (504)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (496)
    • Gennaio 2022 (511)
    • Dicembre 2021 (491)
    • Novembre 2021 (601)
    • Ottobre 2021 (507)
    • Settembre 2021 (540)
    • Agosto 2021 (425)
    • Luglio 2021 (579)
    • Giugno 2021 (564)
    • Maggio 2021 (559)
    • Aprile 2021 (517)
    • Marzo 2021 (651)
    • Febbraio 2021 (571)
    • Gennaio 2021 (609)
    • Dicembre 2020 (637)
    • Novembre 2020 (578)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (589)
    • Luglio 2020 (606)
    • Giugno 2020 (597)
    • Maggio 2020 (622)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (607)
    • Gennaio 2020 (597)
    • Dicembre 2019 (543)
    • Novembre 2019 (317)
    • Ottobre 2019 (635)
    • Settembre 2019 (620)
    • Agosto 2019 (640)
    • Luglio 2019 (655)
    • Giugno 2019 (603)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (385)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (643)
    • Dicembre 2018 (624)
    • Novembre 2018 (609)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (588)
    • Agosto 2018 (364)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (567)
    • Maggio 2018 (636)
    • Aprile 2018 (550)
    • Marzo 2018 (600)
    • Febbraio 2018 (573)
    • Gennaio 2018 (610)
    • Dicembre 2017 (581)
    • Novembre 2017 (635)
    • Ottobre 2017 (580)
    • Settembre 2017 (462)
    • Agosto 2017 (383)
    • Luglio 2017 (451)
    • Giugno 2017 (469)
    • Maggio 2017 (461)
    • Aprile 2017 (442)
    • Marzo 2017 (481)
    • Febbraio 2017 (421)
    • Gennaio 2017 (459)
    • Dicembre 2016 (444)
    • Novembre 2016 (440)
    • Ottobre 2016 (429)
    • Settembre 2016 (371)
    • Agosto 2016 (335)
    • Luglio 2016 (339)
    • Giugno 2016 (366)
    • Maggio 2016 (386)
    • Aprile 2016 (369)
    • Marzo 2016 (397)
    • Febbraio 2016 (391)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (417)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (403)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (395)
    • Maggio 2014 (393)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (448)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (219)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (261)
    • Dicembre 2011 (228)
    • Novembre 2011 (270)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (157)
    • Luglio 2011 (214)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (235)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Luglio 2011
    LMMGVSD
     123
    45678910
    11121314151617
    18192021222324
    25262728293031
    « Giu   Ago »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • PERCHÉ MATTEO RENZI, TRAMITE IL SUO FIDO ERNESTO CARBONE, HA APPOGGIATO IL PARA-LEGHISTA FABIO PINELLI ALLA VICEPRESIDENZA DEL CSM?
    • STA FINENDO LA LUNA DI MIELE DELLA MELONI CON GLI ITALIANI? SECONDO LA SUPERMEDIA DEI SONDAGGI AGI/YOUTREND FRATELLI D’ITALIA PERDE CONSENSO E CALA SOTTO IL 30%
    • GIORGIA MELONI SI SENTE TRADITA NON SOLO DAI GABBIANI DI RAMPELLI NEL LAZIO MA ANCHE DA LA RUSSA IN LOMBARDIA
    • CRESCE L’ALLARME PER COSPITO: CADUTO IN CARCERE HA PERSO MOLTO SANGUE
    • IL MERCATO E’ UN MOSTRO ANONIMO SENZA IDENTITA’
    • LA MAGGIORANZA SI SPACCA: DICHIARATI INAMMISSIBILI GLI EMENDAMENTI DELLA LEGA CHE VOLEVA RIPROPORRE IL DECRETO SALVINI
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA