Destra di Popolo.net

LA POVERTA’ COLPISCE L’11,1% DELLE FAMIGLIE: IN ITALIA TOCCA OTTO MILIONI DI PERSONE

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

LA SOGLIA DI POVERTA’ RELATIVA PER UNA FAMIGLIA DI DUE COMPONENTI E’ PARI A 1.011,03 EURO… LA SITUAZIONE PEGGIORA TRA LE FAMIGLIE DI OPERAI… AL SUD POVERA UNA FAMIGLIA SU QUATTRO

Nel 2011 l’11,1% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8.173mila persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila).
La soglia di povertà  relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro.
Lo rileva l’Istat nel rapporto sulla povertà  in Italia.
La sostanziale stabilità  della povertà  relativa rispetto all’anno precedente deriva dal peggioramento del fenomeno per le famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai, compensato dalla diminuzione della povertà  tra le famiglie di dirigenti/impiegati.
Segnali di peggioramento si osservano, tuttavia, tra le famiglie senza occupati nè ritirati dal lavoro, famiglie cioè senza alcun reddito proveniente da attività  lavorative presenti o pregresse, per le quali l’incidenza della povertà , pari al 40,2% nel 2010, sale al 50,7% nel 2011.
I tre quarti di queste famiglie risiedono nel Mezzogiorno, dove la relativa incidenza passa dal 44,7% al 60,7%.
Un aumento della povertà  si osserva anche per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro (dall’8,3% al 9,6%), che, in oltre il 90% per cento dei casi, sono anziani soli e coppie di anziani; un leggero miglioramento, tra le famiglie in cui vi sono esclusivamente redditi da pensione, si osserva solo laddove la pensione percepita riesce ancora a sostenere il peso economico dei componenti che non lavorano, tanto da non indurli a cercare lavoro (dal 17,1% al 13,5%).
Una dinamica negativa si osserva anche tra le famiglie con un figlio minore, in particolare coppie con un figlio (a seguito della diminuzione di quelle in cui entrambi i coniugi sono occupati e dell’aumento di quelle con uno solo e con nessun occupato), dove l’incidenza di povertà  relativa dall’11,6% sale al 13,5%; la dinamica è particolarmente evidente nel Centro, dove l’incidenza tra le coppie con un figlio passa dal 4,6% al 7,3%.
Sud povera una famiglia su quattro.
Quasi una famiglia su quattro pari al 23,3% risultata povera al Sud nel 2011.
Tra queste l’8% è stata colpita da povertà  assoluta vale a dire con un tenore di vita che non permette di conseguire uno standard di vita minimamente accettabile.
L’istituto nazionale di statistica evidenzia inoltre come a fronte della stabilità  della povertà  relativa al Nord e al Centro, nel Mezzogiorno si osserva un aumento dell’intensità  della povertà  relativa: dal 21,5% al 22,3%.
In questa ripartizione la spesa media equivalente delle famiglie povere si attesta a 785,94 euro (contro gli 827,43 e 808,72 euro del Nord e del Centro.
Ad eccezione dell’Abruzzo, dove il valore dell’incidenza di povertà  non è statisticamente diverso dalla media nazionale, in tutte le altre regioni del Mezzogiorno la povertà  è più diffusa rispetto al resto del Paese.
Le situazioni più gravi si osservano tra le famiglie residenti in Sicilia (27,3%) e Calabria (26,2%), dove sono povere oltre un quarto delle famiglie.

argomento: povertà | Commenta »

A SETTEMBRE VIA ALLA NUOVA SANATORIA PER REGOLARIZZARE I CLANDESTINI

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

IL DATORE DI LAVORO DOVRA’ PAGARE UN CONTRIBUTO DI 1.000 EURO

A settembre via alla nuova sanatoria un mese per regolarizzare i clandestini
Il datore di lavoro dovrà  pagare un contributo di mille euro
Lavora per voi una colf irregolare? Occupate in nero un muratore clandestino?
La data è fissata. Comincia il conto alla rovescia.
Il primo settembre scatta il “ravvedimento operoso” per chi dà  lavoro a immigrati senza documenti.
È la regolarizzazione 2012: per un mese i datori di lavoro “opachi” potranno uscire dall’illegalità  e migliaia di invisibili potranno quindi lavorare alla luce del sole.
Una rivoluzione per il pianeta immigrazione, popolato in Italia da mezzo milione di irregolari.
La sanatoria è contenuta nella norma transitoria approvata il 6 luglio scorso con la “legge Rosarno”: il decreto legislativo che introduce pene più severe per chi impiega stranieri irregolari e un permesso di soggiorno per l’immigrato che denuncia uno sfruttamento grave.
La norma transitoria prevede invece il “ravvedimento operoso”: i datori di lavoro che occupano alle proprie dipendenze extracomunitari irregolari potranno dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo Sportello unico per l’immigrazione.
Tradotto: potranno regolarizzarli.
Per operai, muratori, colf e badanti un’occasione di uscire dal “nero”: è dalla sanatoria del 2009 (per altro limitata a colf e badanti) che non si apriva una tale finestra.
Allora le domande arrivarono a quota 295.112. In un incontro della scorsa settimana, i tecnici dei ministeri dell’Interno, del Lavoro e della Cooperazione hanno cominciato a stabilire i dettagli della procedura di emersione.
Secondo le prime indiscrezioni, la regolarizzazione si aprirà  a fine estate.
Per l’esattezza le domande dei datori di lavoro dovranno essere presentate, con modalità  informatiche, dall’1 al 30 settembre 2012.
Si dovrà  auto-certificare la presenza del migrante irregolare sul territorio italiano prima del 31 dicembre 2011.
Questo è il punto più delicato e sul quale si sta ancora discutendo: bisogna infatti evitare che la notizia della regolarizzazione scateni ingiustificati arrivi di nuovi irregolari.
Il datore di lavoro dovrà  pagare un contributo forfettario di 1.000 euro, «previa regolarizzazione delle somme dovute a titolo retributivo, contributivo o fiscale».
Ma non tutti rientreranno nella sanatoria.
Gli esclusi? I datori di lavoro che risultino condannati negli ultimi 5 anni con sentenza anche non definitiva per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, così come i lavoratori colpiti da provvedimenti di espulsione, condannati o segnalati, anche in base ad accordi o convenzioni internazionali, ai fini della non ammissione nel territorio dello Stato italiano.

Vladimiro Polchi
(da “La Repubblica“)

argomento: Immigrazione | Commenta »

DIRITTI: LE SFIDE PERSE DAL PD

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

DIVISI ALLA META… IL PARTITO DELLE BEGHE

Sono bastati pochi minuti per trascinare il “Partito che ancora non c’è”, il Pd, in una guerra civile con effetti disorientanti e dilaceranti anche sull’opinione pubblica (con un’inutile postilla di volgarità  berlusconiana made in Grillo).
Colpa del vecchio vizio Pci di immaginare una “sintesi” prevalente sul confronto negli organi assembleari, colpa dell’antico vizio democristiano di pensare alle leggi eticamente sensibili sotto la costante preoccupazione di non dispiacere alla gerarchia ecclesiastica.
Non è questo il partito che voleva l’opinione progressista, quando si profilò l’unione delle forze di tradizione socialista con i cattolici democratici e i liberaldemocratici riformisti.
Quello che tanti si aspettavano (e si aspettano — ed è perciò che il Pd non compie quel balzo in avanti nei sondaggi possibile dopo il fallimento del berlusconismo) è un partito laico e progressista.
Dove sui diritti civili si decide alla luce del sole, lasciando che le opzioni presenti nell’opinione pubblica si esprimano e vengano pesate in piena libertà .
Ha ragione Rosy Bindi a ritenere che la sua mozione rappresenti un notevole passo in avanti rispetto al pasticcio dei Dico.
Ma è il punto di partenza a essere basso: l’aver ceduto a suo tempo al ricatto di Rutelli e di Paola Binetti, che impedirono all’Ulivo di battersi con convinzione per l’affermazione di una legge sulle unioni civili, battendo in ritirata dinanzi all’offensiva del cardinale Ruini.
È comprensibile che vi siano nel Pd, come nel Paese, quanti ritengono che culturalmente e storicamente il concetto del “matrimonio” si sia forgiato nella visione di un nucleo familiare formato da genitori e figli.
Ma proprio per questo bisogna lasciare che le diverse proposte si confrontino nel voto assembleare. Paola Concia, nell’esigerlo, ha dietro di sè tutta l’opinione democratica. Non a caso, sabato scorso, un vecchio lupo di assemblee, come l’ex segretario della Cisl Franco Marini, mormorava irritato durante la bagarre in casa Pd che era infantile non mettere al voto le diverse mozioni.
La Costituzione, sia detto per inciso, non c’entra niente.
Tutte le costituzioni dell’Ottocento (quelle americane risalgono addirittura al Settecento) sono state scritte nel solco del matrimonio tradizionale, ma questo non blocca l’evoluzione del sentire comune.
Semmai la Costituzione impegna giustamente a favorire con ogni mezzo la cellula sociale costituita intorno alle giovani generazioni.
Ma soprattutto, il Pd deve uscire dal guado e rendersi conto fino in fondo che la società  italiana ha maturato in questi anni una serie di convincimenti non ideologici, ma molto precisi, sul nascere, il vivere insieme, il fine vita, che sono sideralmente lontani dai diktat vaticani.
Non aver colto al balzo le integrazioni della mozione di Ignazio Marino sulla chiara equiparazione di trattamento giuridico delle coppie etero e omosessuali, sulla necessità  di rielaborare la legge sulla fecondazione artificiale e sul pieno diritto del paziente di decidere lui — e solo lui — l’interruzione dei trattamenti di nutrizione e idratazione artificiali, è stato un grave errore.
Laici e cattolici hanno un enorme campo di collaborazione dinanzi a sè.
Da una seria politica per gli immigrati alla salvaguardia del lavoro e dei suoi diritti, alla visione di un’economia globalizzata dal volto umano, alla tutela della famiglia fino alla non commerciabilità  degli embrioni e del corpo umano.
Sulle questioni dei diritti e sui temi della vita e della morte e delle relazioni personali gli italiani e gli stessi cattolici del quotidiano, gelosi della loro libertà  di coscienza, chiedono chiarezza.
Quel “Sì, sì (o) no, no” che risuona nelle pagine del Vangelo.

Marco Politi
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: PD | Commenta »

ADDIO AUTO E AUTISTA AI 70 PARLAMENTARI SCORTATI

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

IL VIMINALE: DA NOI AVRANNO SOLO IL PERSONALE ARMATO, AL RESTO PENSINO CAMERA E SENATO

I parlamentari con la scorta si procurino auto e autista, il Viminale metterà  a disposizione solo il personale armato addetto alla sicurezza.
La spending review non risparmia la “casta”.
E ora il ministero dell’Interno dà  un taglio ai costi della politica, in particolare a quelli per la tutela di senatori e parlamentari.
Va detto che i senatori scortati, a oggi, sono 26, i deputati 44.
Tra tutti questi settanta, 20 tutele sono dedicate ancora a ex ministri e sottosegretari del dimissionario governo Berlusconi che avevano beneficiato delle misure di protezione per gli incarichi istituzionali che avevano ricoperto.
Fra questi, ad esempio, l’ex ministro dell’Interno Maroni e l’ex Guardasigilli Alfano.
Ma settanta parlamentari da scortare sono davvero troppo onerosi per il bilancio dello Stato, oltretutto nel momento in cui il ministro dell’Interno Cancellieri ha in programma una riduzione entro il 2015 di 7 mila agenti.
Taglio che, sommato all’attuale carenza di personale, farà  crescere il vuoto di organico della Polizia – stando ai dati dell’Associazione Funzionari – a meno 22 mila uomini. E così, per far fronte alla doppia emergenza (scarsezza di risorse finanziarie e umane) il titolare del Viminale ha deciso di estendere anche a Camera e Senato una circolare che prevede che auto e autista siano messi a disposizione o dall’interessato, oppure dall’amministrazione di appartenenza dello “scortato”.
Nel caso dei parlamentari, dunque, l’onere dovrebbe spettare a Montecitorio e a Palazzo Madama.
Il presidente Fini ha fatto sapere, tuttavia, che la Camera può mettere a disposizione solo cinque vetture con relativi autisti, tra queste, in particolare, per la stessa Presidenza, per l’Antimafia e per il Copasir.
Per i restanti 39 deputati, i costi rimbalzano alla competenza dei rispettivi Gruppi politici di appartenenza.
Ma qui la spending review s’è imbattuta in un improvviso quanto imprevisto ostacolo: le casse vuote dei partiti.
«È sacrosanto – dichiara Emanuele Fiano, responsabile sicurezza per il Pd, uno dei deputati sotto scorta – che in tempi di razionalizzazione della spesa pubblica, il Viminale, che ha sopportato negli ultimi anni ingenti riduzioni di risorse (tagli per 2 miliardi e 400 milioni,ndr), chieda un aiuto ad altre amministrazioni ».
«Nel caso delle scorte – ha aggiunto – mi auguro che, a partire dal sottoscritto, i prefetti e il ministro rivedano tutti i casi degli scortati nel dettaglio, per verificare se sussistano ancora per tutti i parlamentari le condizioni per essere scortati».
Per quanto riguarda il contributo dei Gruppi, tuttavia, Fiano precisa, almeno per quanto riguarda il Pd, che «non ci sono più risorse per finanziare auto blindate e autisti. Tutti i soldi infatti vengono spesi per il personale del Gruppo, pubblicazioni e ricerche».
Stessa situazione, per gli altri partiti.
Come uscire da questa impasse? Il Viminale, sul punto, ha una posizione politica di fermezza.
Ove venga acclarata da parte dei Prefetti l’impossibilità  di Camera e Senato di provvedere, il servizio di scorta continuerà  ad essere assicurato dal Viminale.
Sempre, ovviamente, a spese del contribuente.

Alberto Custodero
(da “La Repubblica”)

argomento: sprechi | Commenta »

DA INIZIO ANNO AD OGGI SONO 31 I DETENUTI SUICIDI NELLE CARCERI ITALIANE: L’ENIGMA DELLE MORTI PER “CAUSE DA ACCERTARE”

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

TERAMO E SULMONA LE CARCERI DEI SUICIDI: 25 CASI IN SETTE ANNI

Si è suicidato impiccandosi con i lacci delle scarpe nella Casa di reclusione di Carinola, nel casertano, il “pentito” di camorra Angelo Ferrara, di 41 anni.
Alle 11 di ieri mattina gli agenti della Polizia penitenziaria lo hanno trovato riverso a terra, senza vita, coi lacci stretti intorno al collo.
Sul corpo, secondo i primi rilievi, nessun segno di colluttazione.
La salma è stata trasferita presso il dipartimento di medicina legale dell’ospedale di Caserta, dove sarà  effettuata l’autopsia disposta dal magistrato di turno.
Le dichiarazioni di Ferrara, nel 2008, avevano portato alla condanna di numerosi esponenti della camorra napoletana afferenti al clan Moccia di Afragola (Na).
Posto in “programma di protezione” dalla apposita Commissione del ministero degli Interni si stabilisce con una nuova identità  a Ronchi dei Legionari (Gorizia).
Ma il 27 maggio 2009, con dei complici, compie una rapina alla filiale del Monte dei Paschi di Siena di Portogruaro (Ve) e nel settembre 2010 rapina altre due banche di Rimini: scoperto grazie alle immagini riprese dalle telecamere istallate negli istituti di credito si vede revocare il “programma di protezione” e finisce detenuto a Carinola, dove ieri appunto si è tolto la vita.
Il precedente suicidio nell’Istituto di pena di Carinola risale al 28 novembre 2010, quando ad impiccarsi fu il 53enne Rocco D’Angelo.
Ma quello di Angelo Ferrara è solo l’ultimo in   ordine di tempo tra i suicidi nelle carceri italiane. A fare un resoconto è l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere, a cura di Radicali Italiani, Associazione “Il Detenuto Ignoto”, Associazione “Antigone”
Dall’inizio del 2012 sono 31 i detenuti suicidi.
Il più giovane dei detenuti che si sono uccisi aveva soltanto 21 anni (Alessandro Gallelli, morto il 14 febbraio nel carcere di Milano San Vittore), il più “anziano” 58 (Giuseppe Cobianchi, morto nel carcere di Milano Opera).
L’età  media dei detenuti suicidi è di 37,7 anni, 10 erano stranieri e 21 italiani, 3 le donne (Tereke Lema Alefech, morta a Teramo; Claudia Zavattaro, a Firenze e Alina Diachuk, a Trieste).
L’enigma delle morti per “cause da accertare.
”I dati del Ministero della Giustizia sulle morti in carcere contemplano soltanto due “categorie”: i “suicidi” e le morti per “cause naturali” (oltre a quella degli “omicidi”, che fortunatamente sono eventi rari nell’attuale sistema penitenziario: 1 o 2 all’anno).
“Tra le morti per ‘cause naturali’ — spiega l’Osservatorio – sono classificati anche i decessi causati da overdose di farmaci e droghe, da scioperi della fame portati alle estreme conseguenze, da ‘lesioni’ di origine non chiara.
E su questo ultimo aspetto si concentra spesso l’attenzione della magistratura e dei media, basti pensare a nomi come Stefano Cucchi, Marcello Lonzi, Aldo Bianzino…
Quindi un tentativo di ‘sballarsi’ che si conclude male… e invero la pratica di inalare il gas delle bombolette da camping è diffusa tra i detenuti tossicodipendenti, ma negli ultimi mesi sono morte così persone che non avevano ‘problemi di droga’: da Giampiero Converso nel carcere di Busto Arsizio (ex appartenente alla ndrangheta, era collaboratore di giustizia), a Sandro Grillo nell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto”.
Casi perlomeno “dubbi”, secondo l’Osservatorio, e spesso all’inchiesta della magistratura si aggiunge quella “interna” dell’amministrazione penitenziaria, ma in mancanza di prove certe dell’intenzione suicidaria (ad esempio un biglietto di addio scritto dal detenuto) si concludono nel solo modo possibile, con l’accertamento della morte ‘naturale’.
“Il dubbio che abbiamo — affermano i responsabili dell’Osservatorio sulle morti in carcere – è che in Italia il numero dei suicidi in carcere sia sottostimato da sempre; ‘prove certe’ non ne abbiamo, ma abbiamo individuale almeno un ‘indizio’ che meriterebbe un approfondimento: negli ultimi 12 anni nelle carceri italiane sono morte più di 2 mila persone (di cui circa 700 per suicidio) e la loro età  media (38,5 anni) è di poco superiore a quella dei suicidi (37 anni). Perchè muoiono così tanti detenuti giovani e giovanissimi?
Tutti per ‘sballo da gas’?
Teramo e Sulmona, le “carceri dei suicidi”
Il carcere dove nel 2012 si è registrato il maggior numeri di suicidi è Teramo (3 casi: Tereke Lema Alefech, il 29 giugno, Mauro Pagliaro, il 28 giugno e Gianfranco Farina il 2 febbraio).
L’Istituto di pena teramano (270 posti e 430 detenuti presenti), assieme a quello Sulmona (250 posti e 450 detenuti presenti) detiene il triste record delle morti violente tra i detenuti: negli ultimi 7 anni a Teramo si sono verificati 11 suicidi e 2 decessi per “cause da accertare”, mentre a Sulmona 10 suicidi e 3 decessi per “cause da accertare”.
“Per avere un termine di paragone — conclude l’Osservatorio – nel carcere di Poggioreale, dove sono ristretti mediamente 2 mila detenuti, dal 2005 ad oggi sono avvenuti 7 suicidi e 3 decessi per ‘cause da accertare’”.

(da “il Redattore Sociale“)

argomento: denuncia | Commenta »

PARTITI CONGELATI DA UNA DITTATURA GENERAZIONALE

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

CHI SPERAVA NEL RINNOVAMENTO POLITICO SI RITROVA CON LA RIPROPOSIZIONE DI BERLUSCONI E DELLE BEGHE NEL PD…. E I GIOVANI SONO AMMESSI SOLO AL “SERVIZIO” DEI VARI PARTITI, MAI COME PROTAGONISTI

Qualche mese fa, con l’epilogo del governo Berlusconi e la rinuncia di maggioranza e opposizione a nuove elezioni, tutti pensammo che un’epoca si stesse chiudendo. Pensavamo che quella scelta fosse il preludio di una grande fase di riorganizzazione e rinnovamento politico: nuova legge elettorale, nuovi leader, nuovi programmi, nuova fase politica.
Qualcuno parlava addirittura di una terza repubblica alle porte.
Ma finora non è stato così.
E basta vedere come i partiti hanno usato questi mesi e come si stanno muovendo oggi, per capire che non accadrà  nemmeno nel tempo che ci resta da qui alla primavera 2013.
Berlusconi ha appena annunciato che si ricandiderà  come leader del Pdl, mentre il partito democratico sta di nuovo temporeggiando sul tema primarie.
Alla vigilia dell’assemblea nazionale del Pd di venerdì in cui il tema è esploso in maniera più virulenta,
Franceschini aveva dichiarato che le modalità  per identificare il candidato premier sono ancora da decidere e che, se proprio si dovessero fare le primarie, Bersani sarebbe «il» candidato del Pd (come se eventuali altri membri del Pd che decidessero di presentarsi alle primarie fossero i candidati di qualche altro partito).
Non importa se poi Berlusconi cambierà  di nuovo idea o se il Pd farà  davvero le primarie aperte dentro al partito: quello che colpisce di queste dichiarazioni è il tono e il messaggio che lanciano.
E’ il modo con cui questa classe dirigente, che ci accompagna da decenni e che ci ha portato sull’orlo del disastro economico e sociale, si ripresenta di fronte ai cittadini col piglio di chi è il padrone assoluto della vita politica del Paese, e che quindi si riserva il diritto di decidere se, quando e come un rinnovamento sarà  concesso.
Una spocchia che denuncia non solo una visione della politica ma anche del rapporto intergenerazionale e dei processi di rinnovamento completamente distorta.
Una mentalità  perfettamente sintetizzata dal segretario del Pd Pierluigi Bersani quando qualche mese fa, replicando a distanza al sindaco di Firenze Matteo Renzi, dichiarò che il partito era apertissimo ai giovani, purchè si mettessero «a servizio». Un’immagine terribile, che evoca i giovani come materiale ad uso e consumo dei dirigenti e delle logiche di partito. Berlusconi, che ama definirsi uomo di fatti più che di parole, non ha fatto dichiarazioni del genere ma ha semplicemente agito seguendo questa stessa logica quando ha indicato Alfano come suo successore, per poi buttarlo in un angolo pochi mesi dopo e riproporsi egli stesso in prima linea.
E non danno esempi migliori le alte dirigenze di partiti più piccoli come la Lega Nord o l’IdV.
Al di là  delle ripercussioni che questa situazione politica ha sulla nostra immagine e credibilità  internazionale, non va sottovalutato l’effetto che esso ha al nostro interno. Atteggiamenti e dichiarazioni di questo genere, infatti, non solo mortificano i cittadini e la loro voglia di cambiamento, ma anche tutte le migliaia di persone giovani e meno giovani che da anni si battono con passione all’interno dei partiti per un loro rinnovamento, per un ricambio di idee e di persone vero e profondo.
Fino a un paio di anni fa si diceva che la colpa era delle giovani leve, che non erano abbastanza critiche, indipendenti, che non avevano il coraggio di sfidare i propri leader, di discutere, di proporre, di lanciare messaggi chiari.
Ma negli ultimi anni di giovani indipendenti e determinati abbiamo cominciato a vederne, in entrambi gli schieramenti.
Le elezioni amministrative, per esempio, sono state occasioni in cui alcune di queste figure «rinnovatrici», più o meno giovani, hanno saputo mettersi in gioco ed affermarsi con successo.
Ciascuno di questi successi avrebbe dovuto lanciare un segnale chiarissimo ai vertici nazionali dei partiti. E invece niente.
Ma se nemmeno dissentire e proporre, se nemmeno costruirsi un profilo autonomo e di valore nelle amministrazioni locali o nelle professioni serve per legittimarsi nelle dinamiche partitiche, cosa devono fare i giovani e i rinnovatori di ogni età  per poter cambiare davvero qualcosa?
E’ davvero difficile dare una risposta a questo interrogativo.
Ma di fronte alla situazione attuale sembrerebbe che l’unica alternativa per rompere l’arroganza di chi si crede ancora il padrone del pollaio, sia uscire dal recinto e provare a costruire qualcosa di nuovo con quello che il mondo fuori dai vecchi partiti ha da offrire: nuove esigenze, idee e risorse.
Un percorso difficile, che richiederà  a questi rinnovatori di smettere i panni dei ribelli rompiscatole e di indossare quelli dei leader a tutto tondo, con i rischi e le responsabilità  che cio’ comporta.
Un percorso che potrebbe anche non portare i risultati sperati, ma che almeno darà  agli italiani quello che oggi non hanno: una scelta.

Irene Tinagli

argomento: Politica | Commenta »

IL CASO MINETTI O DEI CAPRI ESPIATORI: LA FASTIDIOSA ZAVORRA PER IL DECOLLO DEL NUOVO AQUILONE BERLUSCONIANO

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

“LA SIGNORA MINETTI E’ UNA SPLENDIDA PERSONA, INTELLIGENTE, PREPARATA, SERIA. SI E’ LAUREATA CON 110 E LODE, SI E’ PAGATA GLI STUDI LAVORANDO, E’ DI MADRELINGUA INGLESE”: QUANDO SILVIO LA PENSAVA COSI’

Riuscirà  il sacrificio della capretta espiatoria da parte del capro espiatorio a raddrizzare le sorti del Super Capro Espiatorio?
Il gioco intorno alle responsabilità  a scalare di Nicole Minetti, Angelino Alfano e Silvio Berlusconi è tutto dentro la tradizione.
Ma certo, per quanto la politica non sia «un gioco di signorine», ha qualcosa di indecente.
Più indecente, se possibile, delle notti di bunga bunga.
Il ricorso alla vittima sacrificale citato nel Levitico («Aronne poserà  le mani sul capo del capro vivo, confesserà  su di esso tutte le iniquità  degli Israeliti, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati…») è stato usato mille volte come via d’uscita.
Lo scrisse anche Indro Montanelli: «Quello di buttar tutto addosso a un capro espiatorio è un metodo di risolvere i problemi molto italiano».
Qualcuno ha vissuto l’evento con dignitoso fatalismo, come il tesoriere dc Severino Citaristi, uomo perbene coinvolto nel meccanismo perverso dei finanziamenti illegali: «No, guardi, la colpa è solo mia, gli altri non mi hanno scaricato addosso nulla. Sono io che ho trasgredito la legge».
Altri hanno strillato rifiutando, a ragione o a torto, di prendersi tutte le colpe di errori o reati, casomai, collettivi.
Si pensi ai lamenti di Giovanni Leone, Achille Occhetto o Bettino Craxi che disegnava ad Hammamet vasi grondanti sangue tricolore e giù giù di decine di comprimari.
Da Maurizio Gasparri quando fu depennato come ministro («Sono stato un capro espiatorio. Mi sento come Isacco, che fu scelto. Ma poi intervenne Dio in persona per salvarlo») a Sandro Bondi («Non merito la mozione di sfiducia individuale. Sono un ministro sotto accusa per il crollo di un tetto in cemento armato costruito negli anni 50 ma nessuno si ricorda dei “no” che ho detto per fermare scempi e abusi»), da Alfonso Papa a Luigi Lusi che si auto-commisera sempre così: «Un capro espiatorio».
Poche volte come negli ultimi tempi, forse a causa della crescente personalizzazione della politica, c’è stato un abuso della scelta di scaricare tutto su chi più era o pareva indifendibile.
Basti ricordare il caso della Lega.
Dove per salvare il più possibile Umberto Bossi sono stati scaricati via via Renzo «Trota» obbligato a dimettersi dal Consiglio regionale, Rosi Mauro spinta a dimettersi da vicepresidente del Senato e poi espulsa, Francesco Belsito prima benedetto dal Senatur come «un buon amministratore che ha scelto bene come investire i soldi» poi maledetto come un appestato infiltrato nel Carroccio dalla ‘ndrangheta.
Il punto è che come c’è sempre più puro che ti epura, anche nel comparto dello scaricabarile esiste la categoria della vittima sacrificale a cascata.
Un esempio?
La scelta, mesi fa, di scaricare Marco Milanese, il collaboratore assai chiacchierato di Tremonti, al posto dell’allora ministro dell’Economia, a sua volta individuato dal Cavaliere e dai suoi fedelissimi come l’uomo da additare come il principale colpevole della mancata realizzazione del grande sogno berlusconiano.
Una citazione per tutte, la lettera di Bondi al Foglio: «Tremonti ha minato alla radice, fin dal primo momento, la capacità  del governo di affrontare la crisi secondo una visione d’insieme…».
Ricordate l’aria che tirava nell’autunno scorso?
Da Fabrizio Cicchitto ad Altero Matteoli, da Margherita Boniver a Saverio Romano fino a Luca Barbareschi la destra intera era in trincea nel rifiutare che tutte le responsabilità  e tutte le colpe e tutti i peccati della crisi fossero rovesciati sull’ex San Silvio da Arcore.
Un’immagine che Giuliano Ferrara fotografò così: «Berlusconi è in carica ma è l’ombra di se stesso. Nei suoi occhi e nel suo sorriso immortale si legge ormai la malinconia del capro espiatorio».
È perciò paradossale che a distanza di pochi mesi, dopo aver denunciato perfino in aula alla Camera il suo rifiuto di assumere quel ruolo così fastidioso, il Cavaliere abbia poi scelto di scaricare a sua volta il tracollo del partito sul capro espiatorio Angelino Alfano.
E ancora più surreale che questi abbia individuato in Nicole Minetti, che fu imposta nel listino di Roberto Formigoni, la sub-capra espiatoria da sacrificare di colpo, «entro due giorni», per dare una rinfrescata all’immagine e rilanciare il Pdl o quel che ne sarà  l’erede.
È probabile che i sondaggi abbiano individuato nella disinibita deputata regionale lombarda, celeberrima per quei messaggini hot («più troie siamo più bene ci vorrà …») una zavorra fastidiosa per il decollo del nuovo aquilone berlusconiano.
Lo stesso Cavaliere però, ricorda un diluvio di messaggi online, nella famosa telefonata all’«Infedele» di Gad Lerner, urlò: «La signora Nicole Minetti è una splendida persona intelligente, preparata, seria. Si è laureata con il massimo dei voti, 110 e lode, si è pagata gli studi lavorando, è di madrelingua inglese e svolge un importante e apprezzato lavoro con tutti gli ospiti internazionali della regione». Insomma, una giovine statista dal luminoso avvenir.
Delle due l’una: o era tutto falso (comprese le definizioni sulle «cene eleganti») o era tutto vero.
E allora nell’uno come nell’altro caso scegliere oggi la Minetti come vittima sacrificale, per quanto l’insopportabile signorina se le sia tirate tutte, sembra una piccineria non proprio da gentiluomini…

Gian Antonio Stella
(da “Il Corriere della Sera”)

argomento: Berlusconi, PdL | Commenta »

VALERIO ONIDA, COSTITUZIONALISTA: “INIZIATIVA CORRETTA DEL CAPO DELLO STATO: SI PUO’ ASCOLTARE IL QUIRINALE SOLO PER ALTO TRADIMENTO”

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

IL PARERE DELL’EX PRESIDENTE DELLA CORTE COSTITUZIONALE E DOCENTE DI DIRITTO COSTITUZIONALE PRESSO L’UNIVERSITA’ DI MILANO

Valerio Onida, professore di Diritto costituzionale presso l’Università  di Milano, è stato presidente della Corte Costituzionale e attualmente presiede la Scuola superiore della magistratura.
Quindi si trova in una posizione privilegiata per dare un giudizio sull’iniziativa del Quirinale di sollevare conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura di Palermo.
Cosa ne pensa?
«Quella del Quirinale è un’iniziativa volta a fare chiarezza. E l’unica autorità  che può chiarire è la Consulta: è solo la Corte a poter dire qual è la via corretta da seguire, in base alla legge, nel rapporto tra i due poteri. Il presidente Napolitano, nel decreto con cui viene sollevato il conflitto, non mostra alcun interesse diretto, ma sostiene che se lui tacesse si potrebbe precostituire un precedente suscettibile in futuro di incidere sulle prerogative del capo dello Stato».
Quali prerogative?
«La legge 219 dell’89 esplicitamente prevede che il presidente della Repubblica non possa essere sottoposto a intercettazione se non dopo essere stato sospeso dalle funzioni nel procedimento d’accusa previsto dall’articolo 90 della Costituzione, cioè per alto tradimento o attentato alla Costituzione».
Anche nelle indagini di Palermo siamo al solito problema delle cosiddette intercettazioni indirette…
«Il divieto previsto dalla legge per il capo dello Stato è assoluto. In ogni caso sarà  la Corte a stabilire se tale divieto comporta anche la totale inutilizzabilità  e l’obbligo di distruzione immediata delle conversazioni intercettate occasionalmente su altre utenze».
Non vede il pericolo che questo conflitto possa estendere le sue conseguenze ad altre cariche, ad esempio, il presidente del Consiglio?
«No, non credo proprio, perchè la disciplina per i componenti del governo è completamente diversa da quella per il capo dello Stato. Per loro, se indagati per reati ministeriali, non c’è divieto di intercettazione, ma una procedura autorizzativa della Camera di appartenenza o del Senato, se non parlamentare».
Ci sono precedenti nei quali il Quirinale ha sollevato un conflitto?
«Questa è la terza volta. Il primo caso è del 1981. Anche se allora il Quirinale agì insieme agli altri organi costituzionali contro la Corte dei Conti che voleva estendere la sua giurisdizione anche ai bilanci dei vertici dello Stato. Il secondo conflitto fu sollevato dall’allora presidente Ciampi. La Corte, allora, affermò che in materia di concessione della grazia, il ministro della Giustizia non può denegare la sua controfirma all’atto di clemenza presidenziale».

M. Antonietta Calabrò
(da “Il Corriere della Sera“)

argomento: Napolitano | Commenta »

LE ISTITUZIONI E LE PERSONE: LE SOLE TRE CONDIZIONI PER INTERCETTARE IL CAPO DELLO STATO

Luglio 17th, 2012 Riccardo Fucile

O CI SI TROVA DI FRONTE AL REATO DI ALTO TRADIMENTO E ALLORA LA DENUNCIA ANDAVA PASSATA AI PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO O IN ASSENZA DI REATO LE INTERCETTAZIONI ANDAVANO SUBITO DISTRUTTE

Un conflitto di attribuzioni non è una guerra nucleare.
Serve a delimitare il perimetro dei poteri dello Stato, a restituire chiarezza sulle loro competenze.
E la democrazia non deve aver paura dei conflitti: meglio portarli allo scoperto, che nascondere la polvere sotto i tappeti.
Sono semmai le dittature a governare distribuendo sedativi.
Eppure c’è un che d’eccezionale nel contenzioso aperto da Napolitano contro la Procura di Palermo.
Perchè esiste un solo precedente, quello innescato da Ciampi nel 2005 circa il potere di grazia.
Perchè stavolta il capo dello Stato – a differenza del suo predecessore – rischia d’incassare il verdetto della Consulta mentre è ancora in carica, sicchè sta mettendo in gioco tutto il suo prestigio.
Perchè infine il conflitto investe il ruolo stesso della presidenza della Repubblica, la sua posizione costituzionale.
Domanda: ma è possibile intercettare il presidente?
La risposta è iscritta nella legge n. 219 del 1989: sì, ma a tre condizioni.
Quando nei suoi confronti il Parlamento apra l’impeachment per alto tradimento o per attentato alla Costituzione; quando in seguito a tale procedura la Consulta ne disponga la sospensione dall’ufficio; quando intervenga un’autorizzazione espressa dal Comitato parlamentare per i giudizi d’accusa.
Quindi non è vero che il presidente sia «inviolabile», come il re durante lo Statuto albertino.
Però nessuna misura giudiziaria può disporsi finchè lui rimane in carica, e senza che lo decida il Parlamento.
Dinanzi a questo quadro normativo la Procura di Palermo ha scavato a sua volta una triplice trincea.
Primo: nessuna intercettazione diretta sull’utenza di Napolitano, semmai un ascolto casuale mentre veniva intercettato l’ex ministro Mancino.
Secondo: le conversazioni telefoniche del presidente sono comunque penalmente irrilevanti.
Terzo: i nastri registrati non sono mai stati distrutti perchè possono servire nei confronti di Mancino, e perchè in ogni caso la loro distruzione passa attraverso l’udienza stralcio regolata dal codice di rito.
Deciderà , com’è giusto, la Consulta.
Ma usando il coltello della logica, è difficile accettare che sia un giudice a esprimersi sulla rilevanza stessa dell’intercettazione.
Perchè delle due l’una: o quest’ultima rivela che il presidente ha commesso gli unici due reati dei quali è responsabile, per esempio vendendo segreti di Stato a una potenza straniera; e allora la Procura di Palermo avrebbe dovuto sporgere denuncia ai presidenti delle Camere, cui spetta ogni valutazione.
Oppure no, ma allora i nastri vanno subito distrutti, senza farli ascoltare alle parti processuali.
Come avviene, peraltro, per ogni cittadino, se intercettato mentre parla con il proprio difensore (articoli 103 e 271 del codice di procedura penale).
E come stabilì il Senato nel marzo 1997, quando Scalfaro venne a sua volta intercettato.
In quell’occasione anche Leopoldo Elia, costituzionalista insigne, dichiarò illegittime le intercettazioni telefoniche del capo dello Stato, sia dirette che indirette.
Perchè ne va dell’istituzione, non della persona.
Le persone passano, le istituzioni restano.

Michele Ainis
(docente di diritto pubblico univ. di Roma)
(da “Il Corriere della Sera”)

argomento: Napolitano | Commenta »

« Previous Entries
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.598)
    • criminalità (1.406)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.538)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.333)
    • elezioni (3.304)
    • emergenza (3.081)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (825)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (517)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (546)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.810)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.397)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.417)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (31.697)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.693)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.522)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Maggio 2025 (156)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (548)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (336)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (403)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (394)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (448)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (219)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (260)
    • Dicembre 2011 (227)
    • Novembre 2011 (270)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (157)
    • Luglio 2011 (213)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Luglio 2012
    L M M G V S D
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    3031  
    « Giu   Ago »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • “VOGLIAMO ESSERE UNA CHIESA SINODALE, UNA CHIESA CHE CAMMINA, UNA CHIESA CHE CERCA SEMPRE LA PACE E LA CARITÀ”: IL DISCORSO INTEGRALE DI PAPA LEONE XIV ALLA LOGGIA DELLA BASILICA DI SAN PIETRO DOPO L’ELEZIONE
    • CHI SONO GLI AGOSTINIANI, I FRATI DELLA “CARITA’ E POVERTA” DELL’ORDINE A CUI APPARTIENE PAPA LEONE XIV
    • CHI E’ ROBERT PREVOST, IL PRIMO PAPA AMERICANO SCELTO DAL CONCLAVE
    • ALBANIA, RIMPATRI, LISTE D’ATTESA: TUTTE LE BALLE DI MELONI IERI AL SENATO
    • SALVINI È COSTRETTO A FARE RETROMARCIA SUL NUOVO CODICE DELLA STRADA; UNA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SALUTE E DELL’INTERNO RIPORTA CHE CHI È AL VOLANTE POTRÀ ESSERE ACCUSATO DI GUIDA SOTTO L’EFFETTO DI DROGHE SOLO SE HA ASSUNTO LE SOSTANZE POCO PRIMA DI SALIRE A BORDO DEL VEICOLO
    • GIORGIA CON UNA MANO DA’, CON L’ALTRA TOGLIE, UNA PARTE DEI PENSIONATI DOVRÀ RESTITUIRE I SOLDI RICEVUTI NEL 2022 GRAZIE AL BONUS ENERGIA
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA