MILANO, DALLE CASE DI LUSSO A PREZZI STRACCIATI AGLI INCARICHI: E TRA I MEMBRI DELLA CERCHIA SPUNTA IL PREFETTO
Ottobre 9th, 2012 Riccardo FucileUN APPARTAMENTO DELL’ISTITUTO DEI CIECHI AFFITTATO AL FIGLIO DEL PREFETTO… TRA I BENEFIT ANCHE FINANZIAMENTI PER LE ASSOCIAZIONI
Entrare nella «cerchia» significa avere «una rete di conoscenze estesa a diversi ambiti imprenditoriali, politici e amministrativi ».
Entrare nella cerchia garantisce «numerosi vantaggi, scambi di favori», perfino «appartamenti in condomini di lusso a prezzi stracciati, incarichi prestigiosi, cariche pubbliche, finanziamenti, gare d’appalto».
Lo slogan: «Benefici per tutti».
Le parole intercettate dalla Guardia di Finanza sono di Patrizio Mercadante, fino a ieri insospettabile funzionario comunale, arruolato a Palazzo Marino nell’aprile del 2009 dall’allora assessore alla Famiglia della giunta di Letizia Moratti, Mariolina Moioli. Dalle indagini dei pm Pradella e Siciliano gli oltre 100mila euro di stipendio annui a Mercadante non bastavano proprio.
Ecco, dunque, la scorciatoia.
Dal suo ufficio di Palazzo Marino allarga i cordoni della borsa comunale per finanziare i più disparati progetti destinati alle politiche sulla famiglia. In almeno due casi, poi, ricopre il doppio ruolo di funzionario erogatore e simultaneamente consulente dell’ente beneficiato dalle generose elargizioni.
I FINANZIAMENTI SOSPETTI
I nomi dei progetti? I più bizzarri: 80mila euro sono stati spesi dalla giunta Moratti per le «Olimpiadi della sicurezza stradale», addirittura 223mila euro garantiti per il progetto comunale del «Pedibus», brillante idea per risparmiare il denaro dei mezzi pubblici, affidando il trasporto dei giovanissimi alunni a mamme volontarie (ma così tanti soldi a chi sarebbero andati, allora?).
Per finire con i 100mila euro che la giunta Moratti avrebbe garantito alle suore Marcelline per «Crescere imparando».
Sono stati oltre 13 milioni i finanziamenti passati in un triennio alla firma di Mercadante e su cui ora la procura di Milano vuole fare chiarezza. Ieri, i militari del Nucleo di polizia tributaria sono stati spediti in una quarantina di fondazioni alla caccia delle pezze giustificative di tutto questo fiume di denaro.
Di certo c’è che dei 100mila euro garantiti alla fondazione Adolfo Pini per finanziare «Uno sguardo sulla città » (di cui era commissario l’altro indagato andato in carcere ieri, l’avvocato Antonio Picheca), Mercadante se ne è fatti girare quasi la metà sotto forma di consulenze (per l’accusa fittizie) e lavori inesistenti fatturati da una società di un’amica.
Per questo progetto, inoltre, il denaro pubblico è stato utilizzato anche per pagare (13mila euro), una cena di gala all’interno della stessa fondazione.
Tra gli ospiti anche alti magistrati, cui quella sera pare non essere davvero mancato nulla: il 6 ottobre 2010 è stato allestito uno scenario da favola, con illuminazione per 4.600 euro e biglietti di invito per una spesa di 2.800 euro.
IL GRUPPO DI POTERE
I protagonisti di questo scandalo «sono accumunati dalla stessa militanza politica», si sono convinti gli investigatori.
Mercadante, la sua segretaria tutto fare, Giulia Pezzoli, sono stati nel comitato elettorale della Moioli, nel 2011, quando senza successo speravano di essere confermati a Palazzo Marino in una nuova giunta Moratti.
E lo stesso Picheca risulta essere stato «attivo nella campagna elettorale dell’assessore con la quale manteneva stretti legami».
La Moioli al momento non è indagata, ma pesanti ombre si allungano sul suo operato. Il 29 marzo scorso, dopo che i presunti scandali sui finanziamenti delle case vacanze erano finiti sui giornali, Mercadante intercettato sbotta: «Io tutti i progetti che ho fatto sono tutti a persone sue….. Lei secondo me sbaglia quando dice “non ne so niente”, cazzo, come non ne sai niente? eeeeeh, saiiiiii».
IL PREFETTO E SUO FIGLIO
Rientra nella «Cerchia» — definizione della Procura — anche l’attuale prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi (il suo nome era già emerso nel Rubygate, ndr), trait d’union tra tutte le persone coinvolte nell’inchiesta (anche se l’interessato ha smentito ogni addebito e allo stato non è indagato).
Lo schema che emerge dall’ordinanza firmata dal gip Anna Vicidomini vede il prefetto nominare nel 2011 l’avvocato Picheca commissario della Fondazione Pini (carica che prevede uno stipendio annuo di 45mila euro).
L’avvocato, grazie anche alla carica di segretario generale dell’Istituto dei ciechi, sembra sdebitarsi riservando lussuosi appartamenti del patrimonio immobiliare dell’ente a persone a lui vicine.
Così si spiegherebbe come i figli della Moioli e del Prefetto risultino entrambi affittuari di «appartamenti di lusso» in via Alberto da Giussano, zona Pagano, una delle più ricche della città . Lo stesso trattamento sarebbe stato riservato a Mercadante e a un’altra funzionaria di Palazzo Marino, Carmela Madaffari.
Alla figlia, fino a pochi mesi fa era riservata una casa in Porta Nuova (pieno centro), oltre che «un incarico part-time presso la Fondazione Pini».
In più, la Cerchia muove la pedina del prefetto per cercare di rendere più «dignitoso» il lavoro del funzionario comunale Mercadante.
Caduto in disgrazia nel giugno del 2011, dopo la vittoria della giunta Pisapia. Al telefono con Mercadante, Picheca lo tranquillizza, dicendo di aver parlato direttamente al prefetto: «Gli ho detto – spiega l’avvocato – “guardi che c’è Patrizio che è un po’ in difficoltà in Comune… si sente un po’ demotivato, siccome è rimasto affezionato al mondo della scuola gli piacerebbe andare a lavorare in Regione con la Aprea (attuale assessore della Lombardia)».
Secondo questo racconto, Lombardi davanti al commissario della Fondazione avrebbe telefonato direttamente all’assessore.
Garantendo che «se Patrizio vuole andare da lei, a me difficilmente la Aprea dice no».
Emilio Randacio
(da “La Repubblica”)