Dicembre 26th, 2013 Riccardo Fucile SULLA SALARIA E AI PARIOLI I CASI PIU’ ECLATANTI
Da anni i sindacati chiedono di sapere come sono assegnati 230 alloggi individuali — dai 100 ai
250 metri quadri ciascuno — quasi tutti nei quartieri prestigiosi della Capitale.
Almeno una cinquantina, dalle loro ricerche, risultano occupati da persone senza alcun titolo tra cui pensionati, ex mogli, figli e parenti di dirigenti del Dipartimento della P.S.
Sulla Salaria, ed è solo un esempio, ci sono quelli della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia.
Un edificio a ferro di cavallo immerso nel verde e a due passi dal centro con alberelli di limoni e cactus in giardino.
Una parte è destinata a residenze private per alte cariche, un villino a due piani e un edificio poco più grande di tre.
La chiave è passata da De Gennaro Gianni, al tempo Capo della Polizia, a De Gennaro Andrea, il fratello generale della Guardia di Finanza a capo della Direzione centrale per i servizi antidroga.
Alloggi di tutto rispetto anche ai Parioli, dove De Gennaro Francesco, figlio di Gianni, ha potuto abitare per anni in un alloggio Enasarco.
Un anno dopo nulla è cambiato. Sui citofoni ci sono ancora nominativi di ufficiali in pensione come il vicario dell’ex questore di Genova Francesco Colucci al tempo del G8.
E ancora un dirigente delle Risorse umane e la ex segretaria di Manganelli, poi addetta alle Relazioni esterne della Ps, poi alla Scuola di polizia e infine promossa a Rieti, a 100 km di distanza dalla Capitale.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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Dicembre 26th, 2013 Riccardo Fucile LUCA DORDOLO NEL 2012: “LA DONNA INDIANA GETTATA NEL PO HA INQUINATO IL NOSTRO FIUME SACRO”… ESPULSO SOLO DOPO IL FATTO DALLA LEGA
Per commentare l’omicidio di una donna indiana incinta da parte del marito, che poi gettò il corpo nel “sacro fiume” dei leghisti, scrisse su Facebook: “La donna indiana gettata nel Po ha inquinato il nostro fiume sacro. Cosa direbbero se andassimo a fare lo stesso nel Gange?”.
Era il 2012 e Luca Dordolo ricopriva la carica di capogruppo della Lega Nord al Consiglio comunale di Udine.
Oggi, per quella frase, l’ex capogruppo è stato condannato dal tribunale di Udine per propaganda sull’odio razziale a una pena di cinque mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena e non menzione.
Come riporta il quotidiano locale Messaggero Veneto, la condanna è stata emessa dal giudice Carla Missera.
Il pm aveva chiesto solo il pagamento di una multa di 2 mila euro in base alla Legge Mancino; mentre per la difesa Dordolo andava assolto.
Punzecchiato dalla trasmissione radiofonica di Radio 24 La Zanzara che scoprì il post, il capogruppo del Carroccio si giustificò: “La mia era una battuta di umore nero — spiega -, volevo dire che questi qua possono fare quello che vogliono a casa nostra. E poi ero arrabbiato per come trattano le donne, così mi sono innervosito”.
Ma il leghista non è nuovo a uscite di stampo razzista.
Dopo essere stato espulso a giugno del 2012, per le polemiche su quella frase quella frase, Dordolo aveva rincarato la dose postando l’immagine di un orango accanto a quella di Mario Balotelli, commentando “Ma sono uguali!!!”.
Mentre dopo aver appreso della condanna si è limitato a dire: ”Ecco come siamo messi, questa è la dimostrazione di come funziona la giustizia italiana“, come riporta il quotidiano Veneto.
In effetti funziona male, altrimenti sarebbe in galera da tempo.
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Dicembre 26th, 2013 Riccardo Fucile LA LIBERTA’ DI STAMPA DEGLI AMICHETTI DI PUTIN: GUAI A CRITICARE IL GOVERNO YANUKOVICH… PROTESTE IN PIAZZA CONTRO L’INFAME AGGRESSIONE
In Ucraina la conoscono per gli articoli contro il presidente Viktor Yanukovich. Le sue
inchieste hanno creato non poco imbarazzo tra gli alti funzionari del governo. Giornalista, attivista filo-europea, 34 anni, Tetyana Chornovol è quella che nel Paese vassallo di Mosca definiscono una persona scomoda. Troppo scomoda.
Nella notte tra mercoledì 25 dicembre e giovedì 26, intorno all’1,30, è stata aggredita selvaggiamente.
Si trovava in auto nella periferia di Kiev quando una Porsche Cayenne l’ha speronata più volte cercando di buttarla fuori strada.
Le immagini della telecamera posta scrupolosamente da Tetyana sul cruscotto dell’auto fanno rabbrividire.
Per oltre 5 minuti la donna cerca di sottrarsi all’aggressione. Fugge, avanti e indietro sull’autostrada. Riesce a non perdere il controllo, suona disperatamente il clacson. Poi cede. L’auto finisce fuori strada.
Dalla Porsche Cayenne scendono due uomini. Il resto lo raccontano le immagini pubblicate sul sito dell’Ukraà¯nska Pravda, il giornale di Tetyana.
Frattura al naso, commozione cerebrale e lesioni in tutto il corpo.
«Ho cercato di scappare, – racconta la giornalista – poi mi hanno preso e hanno iniziato a colpirmi sulla testa».
Ora Tetyana si trova nel reparto di terapia intensiva: sarà sottoposta ad almeno tre operazioni chirurgiche.
Il presidente Yanukovich ha provato a condannare l’episodio. «Il governo si oppone con forza alla violenza – ha scritto in un comunicato -, le forze dell’ordine faranno il possibile per trovare i colpevoli».
Ma dal carcere Yulia Tymoshenko punta il dito contro le autorità .
«Il regime è passato all’offensiva – accusa l’ex primo ministro -. Incapace di fermare le proteste pro-Ue, provoca con metodi criminali».
Duro anche il deputato dell’opposizione ed ex giornalista Andri௠Chevtchenko che su Twitter attacca «la polizia e i banditi che vogliono distruggere gli oppositori, come hanno fatto i regimi dittatoriali in Africa e in America Latina».
Quella contro Tetyana Chornovol, d’altronde, non è l’unica aggressione rimasta impunita.
La sera di martedì, a Kharkiv, nell’est del Paese, è stato accoltellato Dmytro Pilipets, uno degli organizzatori delle manifestazioni antigovernative che da giorni tengono sotto assedio la capitale ucraina.
I colpevoli non sono stati identificati.
E, sempre martedì, dopo giorni di agonia, è morto in ospedale l’attivista Masurenko Paul: il 18 dicembre alcuni agenti lo avevano picchiato a sangue.
Poco prima dell’agguato Tetyana Chornovol aveva pubblicato un articolo sulla residenza di campagna del ministro dell’Interno Vitaliy Zakharchenko, accusato di essersi arricchito con operazioni commerciali poco chiare.
Nel suo blog la giornalista aveva anche attaccato il segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale Andrii Kliuiev e l’oligarca Viktor Volodymyrovich Medvedchuk. Persone influenti nel Paese che ora, si spera, cercheranno di far luce su questi orribili agguati.
Centinaia di persone, intanto, hanno manifestato a Kiev davanti alla sede del ministero dell’Interno.
Lo slogan è sempre lo stesso: libertà e giustizia.
L’Italia come al solito tace?
(da “La Stampa”)
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Dicembre 26th, 2013 Riccardo Fucile UN BEL BIGLIETTO DA VISITA PER IL NOSTRO PAESE
«Come in India, peggio che in India. Vicino a Boccea, una mandria di maiali grufola nella monnezza non ritirata da giorni. Ci aggiorniamo per le epidemie: arriveranno!». Così sul blog «Roma fa Schifo» vengono annunciate una serie di foto, inviate da alcuni residenti della zona di Boccea, alla periferia Nord di Roma in pieno agro romano, che immortalano alcuni maiali che frugano tra i rifiuti, in strada durante il giorno di Natale.
ALLA RICERCA DI CIBO
I cassonetti in via Domenico Montagnana sono stracolmi e tra i sacchetti di rifiuti gettati a terra i maiali sono andati alla ricerca di cibo.
«Una squadra di Ama ha già verificato l’accaduto e ha ripristinato la normalità » rassicura l’assessore ai Rifiuti di Roma Capitale, Estella Marino.
«È in corso anche un ulteriore approfondimento sui motivi per cui degli animali d’allevamento fossero in libertà in quella zona: le autorità competenti procederanno con le opportune azioni e provvedimenti». aggiunge.
RACCOLTA A RILENTO
Ma al di là dei maiali, a Roma si segnalano diversi problemi con la raccolta dei rifiuti durante le feste. In quasi tutta la città da piazza Re di Roma all’Eur, dall’Esquilino all’Ostiense i residenti hanno visto cassonetti traboccanti, spesso con sacchi dell’immondizia lasciati in strada.
«La situazione della raccolta dei rifiuti è arrivata a un livello di tale caos che ho pensato di lanciare un concorso sulla mia pagina Facebook per scegliere la foto più raccapricciante. Le invieremo tutte al sindaco Ignazio Marino, unite ai commenti dei cittadini» attacca Sveva Belviso, già vicesindaco nella giunta Alemanno e ora capogruppo Ncd in Campidoglio.
CONSUETUDINE NEGATIVA
Immediata la replica dell’assessore Marino. «Ama ha assicurato lo svolgimento regolare dei turni di raccolta previsti per questi giorni e che, già da oggi, laddove si siano verificati particolari problemi le squadre lavoreranno per ripristinare la situazione ordinaria – assicura – Sappiamo tutti, purtroppo, che la sovrapproduzione di rifiuti dovuta alla concomitanza delle festività natalizie, come ogni anno, può portare a fenomeni di criticità in alcune zone della città . E stiamo lavorando per cambiare questa consuetudine negativa».
LE SCUSE DI AMA
Anche l’Ama, l’azienda comunale che si occupa della raccolta dei rifiuti, ha assicurato che «sono stati rispettati tutti i turni di pulizia, spazzamento e raccolta dei rifiuti previsti per i giorni della vigilia, Natale e Santo Stefano.
Come succede ogni anno, però, la sovrapproduzione di rifiuti fisiologica, dovuta ai cenoni e allo scambio dei doni, ha causato alcuni accumuli di sacchetti vicino i cassonetti in alcune zone della città . Ama, quindi, sta monitorando la situazione e ha già predisposto dei passaggi straordinari dei propri mezzi per consentire il ritorno alla normalità entro 24/48 ore». L’azienda, in ogni caso, «si scusa per i disagi arrecati».
(da “il Corriere della Sera”)
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