Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
PER LE PRESUNTE CENTOMILA ASSUNZIONI NESSUN PROVVEDIMENTO… ANCHE GIUSTIZIA E SBLOCCA ITALIA RESTANO IN ALTO MARE
Matteo Renzi ha promesso un big bang, ma i dossier che verranno depositati venerdì prossimo sul tavolo del Consiglio dei ministri sembrano solo il timido tintinnare di un campanello.
Il premier ha studiato con cura la riapertura settembrina dell’attività politica: infilare uno strepitoso uno-due tra Roma e Bruxelles.
Il 29, nei piani di Palazzo Chigi, verranno varati tra provvedimenti di peso: la riforma della scuola, quella della giustizia e il cosiddetto Sblocca Italia, un decreto omnibus di sburocratizzazione e rilancio dell’economia.
Il 30, preso il volo per il Belgio, il presidente del Consiglio punta ad uscire dal vertice europeo con la firma dei 28 sotto il nome di Federica Mogherini quale nuovo Alto rappresentante della politica estera del Vecchio Continente.
Ma, se nel secondo caso l’obiettivo appare ad un passo, è il fronte interno che desta le maggiori preoccupazioni nella mente dell’ex rottamatore.
SCUOLA
Assunzione di oltre 100mila precari, nuovo sistema di valutazione degli insegnanti, riduzione di un anno delle medie superiori per ritornare in linea con i tempi di scolarizzazione previsti in gran parte dell’Europa, apertura al mondo del lavoro, potenziamento (fin dalle elementari) delle lingue straniere e dell’educazione informatica.
Questi i punti principali emersi unendo i puntini tra le (poche) anticipazioni fornite dal ministro Stefania Giannini e le indiscrezioni trapelate sulla stampa.
Ma nessuno di questi troverà attuazione immediata.
Venerdì, confermano all’Huffpost più fonti al massimo livello di viale Trastevere, verranno presentate unicamente le linee guida.
“È escluso che ci possa essere un provvedimento concreto già dal prossimo Cdm — spiegano — o che qualcosa possa venire inserito nello sblocca Italia”.
D’altronde, è una circostanza fatta intuire anche da Filippo Taddei, responsabile economico del Pd: “Distinguiamo la discussione dagli impegni”.
La road map ricalca la strada già percorsa sulla giustizia dal ministro Andrea Orlando: una serie di slide per punti, un periodo di due o tre mesi di consultazioni con il mondo della politica e degli addetti ai lavori, al termine dei quali presentare un decreto o un disegno di legge.
Nulla da fare dunque per quest’anno (“Non ci sarebbero stati i tempi”) e fiato sospeso, soprattutto da parte dei tanti precari del comparto, sul testo reale che scaturirà dai 60/90 giorni di discussione e decantazione.
Dal provvedimento rimane poi esclusa del tutto la questione della riforma delle regole sul finanziamento sulle scuole paritarie: “Su quel fronte non c’è nulla, è un tema troppo delicato per essere trattato in questo momento”.
GIUSTIZIA
È proprio la partita gestita dal ministro Andrea Orlando a destare preoccupazioni nel mondo della scuola.
Dei dodici punti presentati un paio di mesi fa, due (quelli relativi alle intercettazioni e al Cdm) sono stati rinviati a data da destinarsi.
Dei dieci rimanenti, solamente quello relativo al dimezzamento dell’arretrato del processo civile, dovrebbe rientrare in un decreto legge ad hoc.
Per gli altri sono allo studio singoli disegni di legge, i cui tempi di approvazione risultano estremamente più lunghi (e vaghi) e la cui contrattazione parlamentare lascia spazio a modifiche sostanziali.
Un complesso di norme che, oltre ad essere già stato bocciato da Forza Italia, segnala un montare di tensioni all’interno della maggioranza, con il Nuovo centrodestra estremamente critico su una serie di punti, primo fra tutti quello concernente i termini delle prescrizioni.
Difficoltà ammesse dallo stesso Orlando (“Sono emerse alcune differenze di approccio”), che si è affrettato a specificare che manterrà “l’obiettivo di portare al Cdm tutto il lavoro che è stato elaborato”.
Una precisazione che da un lato sottolinea il rischio di spaccature non superficiali all’interno della compagine di governo, e dall’altro evidenzia che il testo è ancora suscettibile a sensibili modifiche.
Una situazione quasi emergenziale, sul quale tra via Arenula e Palazzo Chigi hanno intavolato un fitto confronto.
Non è casuale il tweet serale del premier, che ha circoscritto “l’obiettivo” del governo al dimezzamento “entro millegiorni dell’arretrato del civile e a garantire il processo civile in primo grado in un anno, anzichè tre come oggi”.
Guarda caso proprio quell’unica norma che dovrebbe essere assunta per decreto.
SBLOCCA ITALIA
Ancora più intricato il rebus sul provvedimento economico che, tra le altre cose, dovrebbe sburocratizzare una lunga serie di procedure e favorire l’apertura di una serie di cantieri di medie e piccole opere infrastrutturali. Pier Carlo Padoan per il momento non si è sbilanciato pubblicamente, ma dal ministero dell’Economia sono filtrate preoccupazioni sulle coperture.
Un primo incontro tra Renzi e il titolare di via XX settembre non sembra essere stato risolutivo. L’entourage di un ministro di primo piano fotografa efficacemente la situazione: “Abbiamo in mano la lista dei provvedimenti, ma non sappiamo nulla sulle coperture, per cui al momento non abbiamo idea di quelli che rientreranno nel testo definitivo e quelli che rimarranno fuori”.
Padoan in mattinata incontrerà Maurizio Lupi, titolare del dicastero maggiormente interessato dal pacchetto di norme, e subito dopo farà il punto con Renzi.
Ma se il ministro tiene la bocca cucita, è il suo sottogretario Giovanni Legnini a spiegare che “non è escluso- che tutte le misure che richiedono risorse fresche andranno rinviate”.
Parole che vanno oltre a quelle pronunciate al Meeting di Rimini dal titolare delle Infrastrutture, che aveva spiegato che sarebbe stato possibile che i soldi per molti dei punti del decreto sarebbero state rimandate alle legge di stabilità .
Insomma, sì allo sblocco di fondi bloccati e mai utilizzati, sì ad un primo taglio delle municipalizzate improduttive, no a qualunque tipo di provvedimento che comporti oneri per le casse dello stato.
I (tanti) problemi sul piano nazionale dovrebbero essere compensati il giorno seguente dall’affermazione europea.
L’incunearsi dei modi spicci del premier nel paludato universo delle èlite continentali che in un primo momento aveva destato più d’una perplessità , in queste ore si sta rivelando vincente.
È l’autorevole Financial Times a spiegare come la carta dell’ex rottamatore, il ruolo di mrs Pesc per Federica Mogherini, sarà con tutta probabilità quella vincente, dopo aver incassato il sì della Germania di Angela Merkel, decisa a giocarsi le sue fiches esclusivamente sul piano dell’austerity.
Una vitoria che dovrebbe dare il là ad un rimpasto di governo. Per la successione del ministro degli Esteri sono in pole l’attuale vice, Lapo Pistelli, e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
Ma, nel caso in cui Renzi volesse allargare il valzer delle poltrone, nel totoministri è entrato Andrea Guerra, amministratore delegato in uscita da Luxottica: unnome accostato tanto alla Farnesina, quanto al ministero dello Sviluppo economico, guidato da Federica Guidi.
Un’altra grana non da poco sul tavolo del premier. Che tuttavia verrà esaminato non prima di domenica.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
SMASCHERATA LA PALLA LEGHISTA CHE CI HANNO PROPINATO PER UN DECENNIO: I TRIBUTI CENTRALI AUMENTATI DEL 42%
Il federalismo “ha fallito”, tanto che dal 1997 c’è stato un boom delle tasse locali (+190,9%), mentre quelle centrali sono aumentate “solo” del 42,4%.
Lo annuncia la Cgia, precisando in una nota che “quest’anno verseremo 698,6 miliardi tasse e contributi, contro una spesa al netto degli interessi di 726,6 miliardi di euro”
Tra il 1997 e la fine del 2014, le entrate fiscali – ha calcolato l’associazione – aumenteranno del 52,7%: in termini assoluti, la crescita sarà di circa 241 miliardi di euro.
Per contro, la spesa pubblica al netto degli interessi crescerà in misura maggiore: in termini percentuali del 68,7% e in valore assoluto di 295,9 miliardi di euro.
“Il decentramento di parte delle Funzioni pubbliche dallo stato centrale alla periferia, avviato alla fine degli anni ’90 – segnala il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – non è riuscito a frenare la spesa pubblica, che invece ha continuato a crescere in misura superiore alle entrate. Nonostante gli sforzi e l’impegno profuso, possiamo dire che, allo stato attuale, il federalismo all’italiana abbia fallito. Mentre nei paesi federali consolidati come Spagna, Germania e Austria, il costo complessivo della macchina pubblica è circa la metà dei paesi unitari, da noi, che siamo ancora a metà del guado, le uscite sono in costante crescita ed hanno spinto all’insù anche le entrate. Il risultato è che abbiamo continuato a spendere sempre di più, sia al centro sia in periferia, e per far quadrare i conti siamo stati costretti a subire un progressivo aumento del prelievo fiscale”.
Sempre tra il 1997 e il 2014, i tributi centrali (che attualmente corrispondono al 78% del gettito totale) sono aumentati del 42,4% (in termini assoluti pari a 112 miliardi) per toccare alla fine di quest’anno quota 376,4 miliardi.
I tributi locali, invece, sono praticamente “esplosi”: +190,9% (pari, in termini assoluti, a +69,5 miliardi di euro), con un gettito che nel 2014 sfiorerà i 106 miliardi di euro.
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Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
LEI SCRIVE NEL SUO CURRICULUM DI ESSERE UN’IMPRENDITRICE, MA IN NESSUNA CAMERA DI COMMERCIO RISULTA REGISTRATA LA SUA ATTIVITA’
Michaela Biancofiore, bionda pasionaria del Pdl, non è solo un’agguerrita politica, ma anche un’imprenditrice.
Lo dice lei stessa nel curriculum pubblicato sul sito internet della Camera dei deputati. Alla voce «professione» l’altoatesina più famosa di Montecitorio risponde: «imprenditrice nel settore del wellness».
A quanto racconta, la pidiellina indossa il tailleur di boss aziendale fin dal 2006, in una società che si chiama Costruzione Spa, specializzata nella produzione di creme di lusso.
Peccato che in nessuna Camera di commercio italiana ci sia traccia di questa attività .
Il suo nome non compare in alcuna azienda di trattamenti di bellezza e, stando al registro delle imprese, l’unica esperienza imprenditoriale della Biancofiore si rifà a una partecipazione nella società romana di consulenza Allmedia, finita però in liquidazione da parecchi mesi.
E neppure nel suo nuovo libro autobiografico, “Il cuore oltre gli ostacoli”, si fa cenno a questa passione per l’industria cosmetica.
Forse, per saperne di più, bisognerà attendere la sua prossima fatica letteraria.
(da “L’Espresso“)
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Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
TRA VOLI CANCELLATI E CAOS BAGAGLI, TRUFFE ON LINE E PUBBLICITA’ INGANNEVOLI
Un’estate rovinata dal meteo bizzarro per gli operatori schiacciati dalla crisi ma anche da tante contrarietà e disservizi per i turisti romani vittime della «valigia selvaggia» a Fiumicino, che hanno raddoppiato le denunce di smarrimento e ritardi di bagagli (+46%) rispetto all’estate 2013.
«Mamma ho perso l’aereo!» non solo la valigia: aumentate del 23% anche le segnalazioni voli cancellati e in ritardo soprattutto da parte di compagnie low cost, Della serie, basso costo, basto servizio, alto rischio di perdere il volo prenotato.
Sono queste le principali proteste pervenute al centralino di Assoturista nel mese più caldo per le partenze, dal 15 luglio fino a Ferragosto.
In crescita del 9% anche le proteste relative ai villaggi turistici, che offrono pacchetti all inclusive di soggiorno e viaggio, da parte di vittime di disavventure fantozziane tradite dalla pubblicità ingannevole.
Il ritardo dei voli è l’incubo numero uno dei turisti romani, nella classifica dei disagi vacanzieri stilata da Assoturista, con il 31% delle denunce.
A seguire il 18% di proteste per voli cancellati, il 27% di problemi inerenti ai bagagli, il 14% di disagi nei villaggi turistici, il 5% di truffe.
Sul banco degli imputati, a causa dei voli cancellati, la Trawelfly srl che — come riferisce Assoturista — «ha cancellato numerosi voli lasciando molte persone a terra che ora cercano di riavere i soldi indietro.
La compagnia aerea, che sembrerebbe in via di fallimento o di concordato, non risponde alle mail e alle telefonate. Va ricordato che nell’estate 2013 esisteva la Trawelfly spa, rimasta danneggiata dai numerosi annullamenti delle vacanze in Egitto a causa dello sconsiglio della Farnesina, e poi ricorsa in Tribunale.
Si ritorna allo scandalo della Windjet di qualche anno fa ? In quel caso, a distanza di 2 anni, i passeggeri si sono visti proporre dal Tribunale la liquidazione di somme di 4,50 euro».
Al terzo posto il caos bagagli, per lo sciopero “bianco” degli operatori dei primi di agosto, che ha paralizzato il traffico bagagli del primo scalo romano.
C’è il turista in volo da Venezia a Palermo con scalo a Fiumicino, che il 13 agosto non aveva ancora recuperato 2 valigie.
Chiede i danni morali un passeggero diretto in vacanza ad Ischia che denuncia: «Dopo 10 giorni di continue telefonate ad Alitalia, per una spesa di 60 euro (con attese al telefono di 20 – 40 min), ho dovuto ricomprare vestiti e medicine e rinunciare alla serata Boccelli e al premio Ugo Calise. Per poter infine ritrovare il bagaglio a Napoli, mentre nella denuncia doveva arrivare ad Ischia in albergo».
«In molti si sono addirittura recati presso gli uffici di Roma Fiumicino per cercare il proprio bagaglio. Molti ancora non lo hanno ottenuto nonostante le numerose telefonate.» aggiunge Assoturista.
L’Adoc invece mette sul podio dei reclami di romani e laziali per i pesanti disagi subìti dai passeggeri del traghetto Larks della compagnia Egnatia Seaways, per la tratta Brindisi-Corfù, bloccati al porto di Brindisi l’8 agosto.
Alla fine o hanno dovuto rinunciare al viaggio o hanno dovuto sostenere costi esorbitanti per un traghetto sostitutivo (500 euro , mentre il biglietto prenotato a maggio magari era di 40 euro).
Al secondo posto, le truffe on line: «segnalati quest’anno come non mai — dice l’avvocato Aida Viti di Aadoc — i casi di pubblicità ingannevole on line, di alberghi, B&B e case vacanza virtualmente affidabili e poi, giunti sul posto, rivelatisi inesistenti o totalmente diversi».
«L’antenna tv non prende i canali e la casa non è di tuo gradimento? Lasciala!» si è sentito proferire un incredulo turista romano che aveva preso in affitto una casa vacanza, rimettendoci la caparra.
Infatti la pubblicità ingannevole vola via web. A denunciare ad Assoturista la propria disavventura in Calabria, un romano che a gennaio aveva versato una caparra di 400 euro per l’affitto di una casa vacanza pubblicizzata su un sito dall’1 al 16 agosto, al costo di 900 euro, tutto compreso (lavatrice, climatizzatore, consumi gas e luce ecc,), escluso il televisore.
Giunto sul posto, viene avvisato che avrebbe dovuto pagare a parte l’eccesso di energia consumata, malgrado non fosse negli accordi.
La sala da pranzo è sprovvista di tavolo e deve trascinare il pesante tavolo di ferro del giardino, non prima di aver tolto un pesante piano di legno.
A far traboccare il vaso è il televisore a 32 pollici che, sebbene portato dallo sventurato turista, non prende nessun canale.
«La signora (che si era rifiutata di firmare regolare contratto d’affitto, pur avendo ricevuto le restanti 500 euro) non mi ha inviato nessun tecnico e alle mie lamentele, mi ha invitato a lasciare l’appartamento, dietro restituzione dei 500 euro in contanti, mentre le restanti 400 mi sarebbero state inviate tramite bonifico. Invece mi ha poi detto in una email che la caparra era stata trattenuta per i danni che io le ho causato. Intanto ha modificato l’annuncio sul sito di casevacanza aggiungendo – no tavolo da pranzo interno- no tv per mancanza di antenna.
Vacanze da dimenticare pure per un villeggiante romano volato in Egitto, presso il Nada Resort, a Marsa Alam, che scopre solo all’arrivo che la struttura era stata aperta il 1 agosto dopo 7 mesi di abbandono perchè dismesso da altro tour operator. «L’acqua nei dispenser del ristorante perennemente calda, frigo in camera non funzionante, diving center chiuso (avrebbe aperto il 15 agosto, dopo la nostra partenza) pontile in legno e ferro arrugginito tanto che poi, dopo il ferimento di varie persone, è stato chiuso con la conseguenza che non è stato poi possibile fare il bagno in mare» così si lamenta.
Al terzo posto i disagi per i turisti disabili, vittime delle barriere architettoniche non solo per l’accesso ai lidi, ma anche all’interno delle località turistiche non a misura di carrozzelle.
Laura Candeloro
(da “il Tempo”)
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Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
ORA ALFANO RIMUOVA LE AUTORITA’ INCAPACI DI GARANTIRE L’ORDINE PUBBLICO… UNA SETTIMANA FA DIECI AGENTI A FARE ARGINE ALL’AGGRESSIONE DI CENTINAIA DI TEPPISTI NON DENUNCIATI, ORA SI TROVA LA SCUSA DELLA FESTA DEGLI ALLEVATORI: A QUANDO L’INCHINO DAVANTI ALLA CASA DEL BOSS?
“Lo svolgimento della festa degli allevatori contemporaneamente alla manifestazione per l’orsa avrebbe reso incontrollabile la situazione”: con questa ridicola giustificazione la Commissione di sicurezza che si è riunita questa mattina a Trento ha deciso di non autorizzare il nuovo corteo richiesto dagli animalisti, già aggrediti e insultati da centinaia di teppisti sabato scorso.
La cosa buffa, se non fosse tragica, è che finora i denunciati sono solo sette animalisti che avevano occupato simbolicamente la provincia di Trento e altri cinque che tre giorni dopo avevano esposto cartelli in strada sotto la sede della provincia medesima (manifestazione non autorizzata, neanche avessero sfasciato le vetrine).
Nessuna denuncia finora contro la teppaglia che ha aggredito i partecipanti al corteo in difesa di Daniza a Pinzolo sabato scorso: tutti galantuomini.
Ci si lamenta degli inchini della madonna in Sicilia davanti alla casa dei boss: a quando quelli davanti alla casa del sedicente cercatore di funghi, magari accompagnati dalla banda del paese e dalle autorità ?
Almeno in Sicilia i carabinieri hanno filmato e denunciato gli autori dell’inchino, nel civile Trentino ancora non usa.
Ora ci chiediamo cosa farà Alfano di fronte a una denuncia delle associazioni animaliste e al loro proposito di andare comunque a Pinzolo.
Avrà il coraggio di rimuovere le autorità incapaci di tutelare un corteo pacifico o farà sputtanare l’Italia sulla stampa di tutto il mondo perchè nega il diritto civile a manifestare?
O forse in Italia esistono zone interdette da nuove forme di prevaricazione di neocapibastone e uomini di panza dove non si possono inviare gli uomini del reparto mobile a tutelare la legge?
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Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
SULO KARJANAINEN CURA E RIMETTE IN LIBERTA’ ORSI FERITI O RIMASTI ORFANI: “SONO ANIMALI GIOCHERELLONI, BASTA CONOSCERLI”
Ogni giorno gli porta da mangiare. Gli mette la frutta – angurie, uva o arance – su un grande tavolo «da picnic» immerso nella foreste di betulle.
Poi aspetta qualche secondo. Finchè gli orsi iniziano ad arrivare. Mangiano goffamente, qualche animale salta sul tavolo, altri rimangono sull’erba.
E, dopo il pasto, ringraziano Sulo Karjalainen a modo loro, leccandogli la faccia. Mentre in Italia si discute sulla necessità o meno di catturare Daniza e MV25, in Finlandia «l’uomo orso», come è conosciuto nel Paese, da anni ci vive insieme, nella sua fattoria di Kuusamo, 800 km a nord di Helsinki.
Qui, insieme al fratello Jalo, cura e poi rimette in libertà i predatori feriti o bisognosi di cure in seguito a incidenti stradali o battute di caccia.
«Tutto è iniziato un po’ per caso», spiega. «Accolgo e tengo con me gli animali fino a quando non ridiventavano autonomi. Poi li riporto nella foresta. Quando questo non succede, restano a vivere con me».
«Animali giocherelloni»
«In Finlandia le persone mi conoscono per via degli animali, e questo mi rende felice», racconta Sulo.
Da qualche anno è uno dei testimonial di Visit Finland, l’Ente per il Turismo del Paese e la sua storia è raccontata anche in «Miesten vuoro», pluripremiato film-documentario sulle saune maschili.
«Quand’ero piccolo, trascorrevo giorni interi nel recinto delle pecore, mentre mia madre mungeva le mucche. È stato allora, avevo appena 10 anni, che ho avuto il mio primo contatto ravvicinato con un orso».
Dopo anni, non ha dubbio. «Sono animali molto giocherelloni», assicura. «Solo se non sai cosa stai facendo puoi avere problemi».
Parole che fanno eco in Italia a quanto dichiarato dall’Ente Nazionale Protezione Animali, all’indomani della nuova levata di scudi contro i due plantigradi, lombardo e trentino.
«Contro gli orsi, specie particolarmente protetta anche a livello comunitario, è in atto, in Italia, una vera e propria guerra alimentata dall’allarmismo, dai pregiudizi e dall’insofferenza», hanno detto.
«In realtà , sia nel caso di Daniza che in quello più recente di “M25”, ciò che è stato definito come aggressione o tentativo di aggressione non è stato causato da una pericolosità intrinseca degli animali ma, ancora una volta, da comportamenti avventati ed in taluni casi addirittura negligenti posti in essere dalle persone».
Federica Seneghini
(da “il Corriere della Sera”)
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Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
TRA POLITICI TROMBATI E FIGLI DI FAMOSI: CON CESA LAVORA LA FIGLIA DI BUTTIGLIONE…PER I COLLABORATORI STRASBURGO ASSEGNA FINO A 21.000 EURO
La grande famiglia della politica italiana ha un cuore enorme.
E non perde occasione per dimostrare la sua generosità . In patria ma anche all’estero. Una munificenza consentita anche dai 21.209 euro che mensilmente Strasburgo mette a disposizione di ogni europarlamentare per pagare i collaboratori.
Una somma pensata per assicurare a tutti il meglio in circolazione.
Eppure, passando in rassegna i 210 portaborse scelti dai nostri 73 europarlamentari – fra gli accreditati e quelli locali – emerge un quadro fatto di cognomi eccellenti, politici rimasti senza scranno, burocrati di partito da sistemare e perfino amici di vecchia data.
Tutto assolutamente lecito, trattandosi di un rapporto fiduciario. Ma al tempo stesso, senza entrare nel merito delle singole valutazioni, una circostanza che pare confermare come il contratto stipulato nel 2004 dal leghista Francesco Speroni col primogenito del Senatùr, Riccardo Bossi – che tanto scandalo destò – non fosse un fenomeno così isolato
MI MANDA PAPà€
“La famiglia al primo posto” è un mantra per i politici italiani.
E Alessandra Mussolini non fa eccezione: nel suo staff figura Marco Cavarischi, fidanzato 19enne della sua primogenita Caterina Floriani.
Un lavoro di fiducia per il genero che verrà , insomma. Il quale nel frattempo si è già distinto su Facebook per la convinta difesa del “suocero” Mauro Floriani durante lo scandalo sulle baby squillo dei Parioli.
«Embè? Mica è vietato, non è un parente» si affretta a sottolineare la Mussolini non appena l’Espresso le chiede lumi sulla decisione.
«E comunque collaborava con me già da prima che diventassi europarlamentare». Quanto alle mansioni di cui il giovane si occupa, l’esponente di Forza Italia non va oltre un laconico “rapporti col territorio”.
E se la legge vieta di assumere i parenti, nulla vieta di farlo con quelli altrui.
Quando è arrivato a Strasburgo, forte di oltre 57 mila preferenze, il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa non ha avuto dubbi nella ricerca di un valido collaboratore: la scelta è ricaduta su Benedetta Buttiglione, figlia del più celebre Rocco.
A volerla con sè a Strasburgo, nel 2009, era stato Magdi Cristiano Allam, anche lui eletto con l’Unione di centro .
D’altronde l’imprinting familiare è evidente: nel suo blog , ormai abbandonato, la Buttiglione junior si definisce “fan della famiglia tradizionale” e impegnata nella difesa di valori non negoziabili come il no all’aborto, ai matrimoni gay e all’eutanasia. Tutta suo padre.
Nello staff del forzista Fulvio Martusciello c’è Laura Fasolino, figlia del defunto Marcello, vulcanico imprenditore partenopeo attivo nell’edilizia e nell’energia, che nel 2001 – ai tempi in cui era candidato sindaco a Napoli – sostenne Antonio Martusciello, fratello di Fulvio.
I SENZA SCRANNO
Non mancano gli europarlamentari che si sono impegnati a trovare una collocazione a colleghi di partito rimasti senza incarico.
Il forzista Salvatore Cicu ha preso come collaboratore l’ex deputato Pippo Fallica, che lo scorso anno si era candidato alle politiche senza successo con Grande Sud («Siamo stati compagni di banco a Montecitorio per 12 anni» sottolinea il diretto interessato). Il motivo? Forte in Sardegna ma assai debole in Sicilia, in campagna elettorale i due hanno stretto un accordo.
Risultato: quasi 13 mila preferenze in Sicilia, metà dei quali fra Palermo e provincia, feudo di Fallica.
Voti decisivi, visto che Cicu è entrato a Strasburgo per il rotto della cuffia: appena 700 voti in più di Gianfranco Miccichè, rimasto fuori dalla porta. E adesso, per l’ex onorevole, un contrattino anche come forma di riconoscenza.
L’ex commissario Antonio Tajani ha deciso di fare affidamento a livello locale sull’ex consigliere regionale del Lazio Francesco Battistoni, che – da capogruppo Pdl – con le sue denunce fece esplodere nell’estate 2012 il caso Fiorito.
Candidato alla Camera, nemmeno lui era riuscito a varcare la soglia di Montecitorio. Col leghista Mario Borghezio c’è invece Filippo Pozzi, in passato assessore all’Ambiente della Provincia di Piacenza.
Non fa eccezione il Movimento cinque stelle, che pure vede come il fumo negli occhi chi viene dagli altri partiti o ha avuto esperienze politiche precedenti: fra i portaborse del grillino Marco Zullo figura Alessandro Corazza, fino allo scorso anno capogruppo dell’Italia dei valori alla Regione Friuli.
Chi fa eccezione, ma al contrario, è Flavio Zanonato, che un incarico l’ha dato a chi un posto ce l’ha già : Andrea Micalizzi, assessore al Verde pubblico ai tempi in cui l’ex ministro era sindaco di Padova.
Eppure Micalizzi dovrebbe essere già sufficientemente impegnato: è stato rieletto appena tre mesi fa col Pd ed è vicepresidente del Consiglio comunale. «In realtà l’attività da consigliere è più semplice e forse chi ha un incarico politico svolge anche meglio il compito di collaboratore» assicura lui.
APPARATO DIRIGENTE
Sarà per questo che proprio il Partito democratico, erede della struttura pesante di impronta Pci, pare essersi specializzato nel collocamento dei funzionari.
Circostanza che consente fra l’altro di coltivare il rapporto con le federazioni di provenienza e assicurarsi così preferenze alle primarie e in cabina elettorale.
Qualche caso?
Con Cècile Kyenge c’è l’ex segretario Pd di Modena, Paolo Negro. Goffredo Bettini ha scelto Marco Tolli, coordinatore della segreteria a Roma e già candidato senza successo al Campidoglio, Isabella De Monte ha puntato sul segretario dei Giovani democratici di Udine, Rudi Buset, Roberto Gualtieri sul segretario provinciale di Viterbo Andrea Egidi, che già aveva ricevuto il suo endorsement durante la campagna congressuale.
Tutt’altra storia a destra, dove i rapporti più fidati sono quelli che resistono all’usura del tempo.
Lo sa bene Giovanni Toti, che nella sua squadra ha voluto l’avvocato Pietro Paolo Giampellegrini, compagno di classe dalle elementari al liceo.
Interpellato dal quotidiano livornese Il Tirreno , il legale non ha perso occasione per tessere le lodi del vecchio amico: «Era alto, bello, dai modi pacati, sempre ben vestito, bravo nell’eloquio. Un leader. Già allora si vedeva che sarebbe diventato qualcuno». Più che un collaboratore, una garanzia.
Paolo Fantauzzi
(da “L’Espresso“)
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Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
IN COMPENSO SARANNO TAGLIATI FUORI 520.000 DOCENTI CHE RACCOGLIEVANO BRICIOLE, MA ALMENO POTEVANO SPERARE NEL FUTURO
La sorpresa-patacca di Renzi sulla scuola sarebbe questa: centomila precari assunti subito.
“Centomila nuovi insegnanti a tempo indeterminato, alle elementari, medie, e superiori” urlano ai quattro venti i gazzettieri di regime, quasi fosse un miracolo di Renzi sceso in terra.
Il ministro Giannini, anticipando le linee guida al Meeting di Cl, aveva raccontato solo la prima parte della verità , quella più dolorosa: «Dobbiamo eliminare le supplenze”.
Una frase ansiogena per seicentomila precari in attesa, senza dire come li avrebbe sostituiti: «Non voglio rovinare la sorpresa al premier», si era giustificata.
La sorpresa, l’altra mezza verità che sarà annunciata venerdì in pompa magna dall’illusionista in Consiglio dei ministri, è questa: il ministero dell’Istruzione prenderà centomila tra precari delle Gae (le Graduatorie a esaurimento che oggi ospitano 155 mila aspiranti insegnanti) e vincitori dell’ultimo concorsone rimasti ancora fuori dall’insegnamento (altri novemila) e solo in parte li porterà in cattedra, a ruolo, definitivamente.
Centomila sono stati i tagli di posti da docenti tra il 2009 e il 2011.
Centomila saranno quelli che il governo Renzi restituirà .
Solo un naturale ricambio.
Peccato che rimanga quel bacino di precarietà e frustrazione (622 mila neolaureati, abilitati dalle Siss e dai Tfa, tutti aspiranti maestri e prof) che oggi mina alla base lo spirito della scuola e la sua continuità didattica.
Per mezzo milione di docenti che fino a ieri racimolavano qualche supplenza sarà la morte civile.
Uno dirà : apprezziamo però lo sforzo economico del governo per assumere 100.000 insegnanti. Balle, in ogni caso avrebbero lavorato e la differenza di costi è vicina allo zero.
I contabili di viale Trastevere hanno infatti segnalato al ministro Giannini, che pagare centomila supplenze l’anno da settembre a giugno costa quanto pagare centomila “stabilizzati”, ovvero assunti.
La differenza sta nei due stipendi di luglio e agosto che i primi, licenziati ogni fine stagione (giugno), non prendono.
Soltanto per le supplenze brevi, quelle che non preventivate si aprono nel corso di una stagione scolastica (riguardano trentamila docenti l’anno), il Miur nella scorsa stagione ha speso 680 milioni.
Poi ci sono 46 mila supplenze fisse e 6 mila insegnanti di sostegno (si occupano degli studenti disabili) a loro volta supplenti.
Imprevisti compresi, fanno centomila supplenti, «gli agenti patogeni», ogni anno su 690 mila insegnanti in organico.
Ex agenti patogeni, dal primo settembre 2015.
Il nocciolo della riforma è questo.
Ora i pirla possono aspettare che il comico venerdi faccia la sua sceneggiata.
Nel frattempo sono 8 anni che il contratto è bloccato e gli stipendi fermi, ma su questo Renzi non ha nulla da dire.
Salvo i soliti piani sul “premiare i migliori” nel futuro lontano: le solite balle che hanno raccontato tutti i governi negli ultimi dieci anni.
Su tutto il dibattito e gli annunci pesa, comunque, lo spettro di una condanna (a ottobre) del governo italiano da parte della Corte di giustizia europea rispetto all’utilizzo dei docenti precari.
Tanto per capire quanto siamo coerenti e in linea con l’Europa.
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Agosto 27th, 2014 Riccardo Fucile
LA PROF DI LATINO: “MI VIENE DA PIANGERE, A 45 ANNI SONO COSTRETTA A VIVERE ANCORA A CASA DEI MIEI”
“Mi viene da piangere, vivo ancora con i miei”.
Seimila euro all’anno. Era il guadagno di Federica fino a due anni fa, quando le sue supplenze di latino e greco si sono ridotte a tre/quattro mesi l’anno, per sostituire il collega con il colpo della strega, la bronchite prolungata, il braccio rotto.
Dal 2013 è stata assunta con contratti annuali. Troppo tardi però per riuscire a pagarsi affitto e bollette. Lei, 45 anni, romana, da sempre vive sotto lo stesso tetto dei genitori, ormai in pensione.
Come si fa a vivere con sei mila euro all’anno?
Ho sempre avuto un secondo lavoro, di scorta, ma neanche con questo riesco a campare. Faccio la consulente per musei e scrivo cataloghi per le mostre. Circa tremila euro l’anno.
Qual è la sua formazione?
Ho due lauree, una in Lettere antiche, l’altra in Archeologia. Ho iniziato la carriera all’Università Roma Tre come professoressa a contratto per due anni. Allora mi pagavano a ore. Poi ho lasciato, non è semplice fare strada lì dentro. A giugno finalmente ho preso l’abilitazione.
Cioè ha pagato di tasca sua 2.300 euro per i corsi Pas (percorso abilitante speciale) per diventare più precaria di prima?
Esatto. Mi viene da piangere, guardi.
Cosa farà adesso?
Non lo so, io non so fare altro che insegnare. Mi auguro che la sentenza della Corte dell’Unione europea attesa fra poco costringa il Miur ad assumere chi abbia svolto la professione per almeno tre anni, come previsto dalla direttiva comunitaria 36 del 2005. Altrimenti sarà costretto a pagare sanzioni altissime.
Lei avrebbe i requisiti per farsi assumere.
E sono anche una di quelle che ha fatto ricorso all’Ue contro il ministero insieme ai sindacati.
Ha mai pensato di scappare all’estero?
Un Paese civile non può obbligare i cervelli a fuggire via. Ma che razza di Stato è? Io continuerò a lottare per fare questo mestiere. Non può passare il concetto che studiare tanto non premia.
Chiara Daina
(da Il Fatto Quotidiano”)
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