Gennaio 8th, 2017 Riccardo Fucile
ALCUNI BIG CINQUESTELLE INVITANO A VOTAR CONTRO
Sono passati pochi minuti dalla pubblicazione del sondaggio con cui Beppe Grillo invita a fare le valige e traslocare nell’Europarlamento dall’Efdd all’Alde, e la prima bomba deflagra in casa 5 stelle. “Votare informati è importante”.
Lo scrive su Facebook Carlo Sibilia, deputato M5s.
“Ecco- aggiunge- cosa diceva il gruppo Alde di noi meno di 3 anni fa: ‘per completezza, si segnala che anche ‘alleanza dei liberali e democratici per l’europa (Alde)’, il gruppo più europeista e federalista esistente al Pe, ha espresso una posizione unitaria, la quale tuttavia ha considerato i sette punti per l’europa del m5s come ‘completamente incompatibili con la loro agenda pro-europa’ definendo ilMm5s ‘profondamente anti europeo’ e il suo programma ‘irrealistico e populista’.
Alde è anche favorevole alla clausola Isds nel Ttip. E quindi al Ttip stesso. Del resto se si definiscono liberali ci sarà un motivo”.
E ancora: “Alde ha boicottato tutte le candidature del M5s alla presidenza e alla vicepresidenza di commissioni del parlamento europeo”.
Ecco, conclude Sibilia, “decidete se meglio soli (vi ricordo che il parlamento europeo non ha iniziativa legislativa, cioè, per intenderci i deputati non possono proporre leggi) o male accompagnati e un po’ ipocriti. Buon voto”.
Posizione confermata dal senatore Nicola Morra, che ha twittato: “La nostra identità la costruiamo anche con le frequentazioni. Meglio soli che male accompagnati in Europa come in Italia”. Dello stesso parere l’ex capogruppo Riccardo Nuti: “Se per contare qualcosa bisogna perdere la propria anima, la propria coerenza, la propria faccia forse meglio da soli ma con dignità . Non so chi consigli queste cose a Beppe (i democristiani nel M5s sono tanti) ma forse meglio non andare con Alde evitando così di assomigliare agli altri”.
A quanto apprende l’Adnkronos, la votazione avviata oggi sul blog di Beppe Grillo ha colto di sorpresa molti europarlamentari M5S. I più non sapevano dell’improvvisa accelerazione, anche se il ‘divorzio’ con l’Ukip era nell’aria ormai da tempo e i tentativi portati avanti con i Verdi a dicembre, e poi falliti, resi noti a tutti.
Ma in molti, tra i 5 Stelle, non vedono di buon occhio un’alleanza con l’Alde, caldeggiata sul blog da Beppe Grillo. Che domani nel pomeriggio, a quanto apprende l’Adnkronos, dovrebbe raggiungere Bruxelles con Davide Casaleggio proprio per affrontare il nodo politico con i suoi.
Il portavoce dell’Ukip intanto ha fatto sapere che alcuni eurodeputati sarebbero orientati a restare nel gruppo di Farage. “Sia Ukip sia 5 stelle sono liberi di scegliere di rimanere o andarsene da una relazione politica. E’ interessante il fatto che alcuni eurodeputati 5 stelle desiderano fermamente stare nel gruppo Efdd. Comunque auguriamo loro il meglio, qualsiasi cosa facciano”, ha spiegato.
L’eurodeputato del M5s Marco Zanni ha invece ribadito seccamente di essere rimasto all’oscuro e di aver votato per la permanenza nell’Efdd: “Apprendo dal Blog di Beppe Grillo che oggi, domenica 8 gennaio, si vota per decidere se confluire nel gruppo politico dell’ALDE, rimanere nell’attuale gruppo EFDD o andare nei non iscritti. A chi me l’ha chiesto rispondo anche qui: io come eurodeputato del M5S non ne sapevo niente e come voi attivisti e non, ho appreso la notizia, con sorpresa e sconcerto, questa mattina. Il gruppo EFDD non si è sciolto e probabilmente potrà vivere fino alla fine di questa legislatura, nel 2019. Perciò da iscritto, contro il metodo utilizzato, che non ha nulla a che fare con democrazia diretta, e contro un gruppo come l’ALDE che rappresenta il liberismo e l’eurismo più sfrenato, ho votato per la permanenza nel gruppo EFDD”.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 8th, 2017 Riccardo Fucile
FINO A IERI ERA UN “COLLEZIONISTA DI POLTRONE”
Non c’è sempre stato feeling tra il Movimento 5 Stelle e l’Alde, il gruppo parlamentare a cui gli eurodeputati hanno scelto di volere aderire.
Non solo perchè l’Alde aveva espresso parole molto critiche verso il Movimento, ma lo stesso Movimento aveva pesantemente il suo leader Verhofstadt, spingendosi persino a chiederne l’espulsione dal Parlamento Europeo insieme ad altri politici definiti “impresentabili”.
Guy Verhofstadt è il politico che più dentro al Parlamento europeo incarna l’euroStatocentrismo.
Eletto in Belgio, capogruppo dei liberali dell’Alde”, scriveva il Movimento sul proprio sito, pubblicando ampi stralci del dossier dossier “Whose representatives?” commissionato dalle tre ONG europee Friends of the earth Europe, Corporate Europe Observatory e LobbyControl, in un post in cui si definiva Verhofstadt “l’eurodeputato che colleziona poltrone”
Verhofstadt ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione, incarichi che gli portano in tasca un reddito complessivo non inferiore a 12.003 euro al mese, inclusi i compensi che provengono da due grandi società belghe, Exmar e Sofina (ndr. secondo il Codice di condotta del Parlamento europeo i deputati non sono ob
Exmar è un gruppo armatoriale belga che opera nel trasporto internazionale di gas e petrolio e, in particolare, è specializzato nel trasporto di gas liquefatto.
Il ruolo di Verfhofstadt è di direttore indipendente, una carica remunerata con un assegno inferiore ai 5 mila euro al mese. Sebbene Exmar non abbia ufficialmente dei lobbisti accreditati al Parlamento europeo, i suoi interessi economici sono certamente influenzati dalle leggi e dai regolamenti europei
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 8th, 2017 Riccardo Fucile
SI TRATTA DI UN GRUPPO DI CENTRO CON VOCAZIONE EUROPEISTA
Beppe Grillo vuole spostare la collocazione del M5s dall’Efdd (Europe of Freedom and Direct Democracy), il gruppo del quale fa parte l’Ukip di Nigel Farage, all’Alde (Alliance of Liberals and Democrats of Europe).
Ma cos’è l’Alde?
Si tratta del gruppo guidato dall’ex premier belga Guy Verhofstadt. Sessantatre anni, è attualmente il rappresentante del Parlamento Ue ai negoziati per il Brexit. Parla un buon italiano ed è candidato alla presidenza del Parlamento stesso. Sfiderà per la poltrona che sta lasciando Martin Schulz, giunto a fine mandato, Gianni Pittella per il Pse e Antonio Tajani per il Ppe.
Molto critico nei confronti della presidenza russa di Vladimir Putin durante la crisi ucraina, nel maggio 2015 Verhofstadt è stato inserito tra le 89 personalità europee non gradite in Russia.
Ma qual è la collocazione politica dell’Alde? Si tratta di un gruppo di centro, a forte vocazione europeista, che punta sul rafforzamento della pace globale attraverso un crescente ruolo di stabilizzazione del Vecchio continente.
Istruzione, diritti, ambiente, autonomie locali e lotta alla burocrazia sono i suoi cavalli di battaglia. In passato ne hanno fatto parte la Margherita, i radicali, l’Idv.
E buona parte dello stesso Pd, che Renzi – appena insediato a palazzo Chigi – fece entrare invece nel Pse.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 8th, 2017 Riccardo Fucile
VOTO IMPROVVISO ON LINE TRA GLI ISCRITTI PER CAMBIARE GRUPPO IN EUROPA… MOLTE VOCI CRITICHE NEL M5S
M5S di nuovo alle ‘urne’. Questa volta, e con un preavviso nullo (“le consultazioni saranno aperte dalle 10 alle 19 di oggi 8 gennaio e dalle 10 alle 12 di domani”), Beppe Grillo chiede di scegliere le alleanze politiche in Europa per stabile quale futuro avrà a Strasburgo il Movimento. E indica in maniera netta di lasciare l’alleanza con l’Ukip di Farage e far nascere un nuovo gruppo con Alde (Alleanza dei liberali e democratici per l’Europa), di cui è capogruppo Guy Verhofstadt, oggetto di durissimi attacchi da parte di Grillo a luglio 2015.
Verhofstadt veniva annoverato tra gli impresentabili del parlamento Ue “L’eurodeputato che colleziona poltrone” e riportando ampi stralci del rapporto di tre Ong europee riferiva che “Verhofstadt ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione, incarichi che gli portano in tasca un reddito complessivo non inferiore a 12.003 euro al mese, inclusi i compensi che provengono da due grandi società belghe, Exmar e Sofina”, società delle l’esponente politico farebbe gli interessi. Per non parlare, poi, dell’appoggio al “controverso” Trattato di libero scambio fra Europa e Stati Uniti (il Ttip).
Tanti i malumori tra i parlamentari 5 Stelle, a Bruxelles come a Roma, colti di sorpresa dal cambio di passo.
Duro il commento del deputato M5s Carlo Sibilia (ex componente del direttorio) che su Facebook definisce Alde come “il gruppo più europeista e federalista esistente al Pe” che ha considerato “i sette punti per l’Europa del M5s come ‘completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa’ definendo il M5s ‘profondamente anti Europeo’ e il suo programma ‘irrealistico e populista’”. E conclude: “Decidete se meglio soli o male accompagnati e un po’ ipocriti”.
Il blog di Grillo.
“I recenti avvenimenti europei, come la Brexit – sottolinea Grillo – ci portano a ripensare alla natura del gruppo Efdd. Con lo straordinario successo del Leave, Ukip ha raggiunto il suo obiettivo politico: uscire dall’Unione europea. Parliamo di fatti concreti: Farage ha già abbandonato la leadership del suo partito e gli eurodeputati inglesi abbandoneranno il Parlamento europeo nella prossima legislatura. Fino ad allora, i colleghi inglesi saranno impegnati a valorizzare le scelte che determineranno il futuro politico del Regno Unito”.
“Alde – aggiunge Grillo – conta 68 eurodeputati e con la presenza del Movimento 5 Stelle diventerebbe la terza forza politica al Parlamento europeo. Questo significa – sottolinea – acquisire un peso specifico di notevole importanza nelle scelte che si prendono. Significa in molti casi rappresentare l’ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l’establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato che ci hanno portato dove siamo oggi. Vogliamo affrontare nuove sfide con maggiore determinazione”.
“Far parte di un gruppo politico – sottolinea Grillo – significa avere diritto di parola durante le sessioni plenarie del parlamento, essere rappresentati all’interno della conferenza dei presidenti, avere la possibilità di seguire l’iter legislativo come autori di regolamenti europei, ottenere fondi da spendere sul territorio, per le numerose attività d’informazione e formazione, rivolte ai cittadini italiani ed europei. Rifiutare di appartenere a un gruppo politico significa confluire nel raggruppamento dei non iscritti e perdere ognuna di queste opportunità . Significa occupare una poltrona con le mani legate: significa non poter lavorare”
Ora, prosegue il leader 5 Stelle, “i recenti avvenimenti europei, come la Brexit, ci portano a ripensare alla natura del gruppo Efdd. Con lo straordinario successo del Leave, Ukip ha raggiunto il suo obiettivo politico: uscire dall’Unione europea. Parliamo di fatti concreti: Farage ha già abbandonato la leadership del suo partito e gli eurodeputati inglesi abbandoneranno il Parlamento europeo nella prossima legislatura. Fino ad allora, i colleghi inglesi saranno impegnati a valorizzare le scelte che determineranno il futuro politico del Regno Unito”.
Poi dice ancora: “Abbiamo studiato le percentuali di voto condiviso con Ukip e le altre delegazioni minori: la cifra non supera il 20%. Molto poco. Rimanere in Efdd equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti. Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in parlamento con le prerogative derivanti dall’appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del Movimento 5 stelle in Europa. Non nascondiamo anche un certo disagio rispetto all’utilizzo improprio di capitali delle fondazioni (a cui noi abbiamo rinunciato e continueremo a rinunciare) da parte di alcuni colleghi di Efdd, in riferimento alle notizie pubblicate e da cui prendiamo le dovute distanze”.
Ecco dunque che, prosegue Grillo, “oggi abbiamo, per la seconda volta in tempi ravvicinati, l’opportunità di scegliere se e come dare un futuro al Movimento 5 stelle in europa. Come sempre accade, a metà di una legislatura (dopo due anni e mezzo dall’inizio della stessa) si aprono i negoziati tra gruppi politici. Anche noi ne abbiamo valutati alcuni e tra quelli che ci interessavano, gli unici ad aprire il dialogo con noi sono stati gli eurodeputati di Alde. Abbiamo fatto un tentativo di dialogo anche con il gruppo dei Verdi, che ha rifiutato la nostra richiesta di confronto. Ci è stato comunicato che un eventuale ingresso del Movimento 5 stelle nel gruppo dei Verdi avrebbe infatti ‘sbilanciato’ gli equilibri del gruppo stesso”.
Poi precisa che “le condizioni politiche alla base dei negoziati con Alde sono molto chiare: condivisione dei valori di democrazia diretta, trasparenza, libertà , onestà ; totale e indiscutibile autonomia di voto; partecipazione dei cittadini nella vita politica delle istituzioni europee; schieramento compatto nelle battaglie comuni come la semplificazione dell’apparato burocratico europeo, la risoluzione dell’emergenza immigrazione con un sistema di ricollocamento permanente, la promozione della green economy e lo sviluppo del settore digitale e tecnologico con maggiori possibilità occupazionali”. Insomma, “il Movimento 5 stelle manterrebbe la sua piena autonomia con l’opportunità di dare vita a una nuova identità europea, che chiameremo Ddm (Direct democracy movement) un progetto ambizioso che apre a un futuro in cui sempre più realtà europee condivideranno il valore della democrazia diretta”.
Le reazioni dei parlamentari M5s. Secondo l’Adnkronos, la votazione avviata oggi sul blog di Beppe Grillo ha colto di sorpresa molti europarlamentari M5s: i più non sapevano dell’improvvisa accelerazione, anche se il ‘divorzio’ con l’Ukip era nell’aria ormai da tempo e i tentativi portati avanti con i Verdi a dicembre, e poi falliti, resi noti a tutti. Ma in molti, tra i 5 Stelle, non vedono di buon occhio un’alleanza con l’Alde, caldeggiata sul blog da Beppe Grillo. Che domani nel pomeriggio, a quanto apprende l’Adnkronos, dovrebbe raggiungere Bruxelles con Davide Casaleggio proprio per affrontare il nodo politico con i suoi.
A dar voce al malcontento ci pensa per primo Carlo Sibilia, deputato M5s ed ex componente del direttorio: “Votare informati è importante”, scrive su Facebook il parlamentare pentastellato, sottolineando che meno di 3 anni il gruppo Alde definiva il M5s “profondamente anti Europeo” e il suo programma “irrealistico e populista”. “Alde – dice ancora Sibilia – è anche favorevole alla clausola Isds nel Ttip (che prevede la creazione di un tribunale ad hoc per la risoluzione delle controversie tra Stati e investitori all’interno del Ttip ndr). E quindi al Ttip stesso. Del resto se si definiscono liberali ci sarà un motivo”.
E ancora: “Alde ha boicottato tutte le candidature del M5s alla presidenza e alla vicepresidenza di commissioni del parlamento Europeo”. Ecco, conclude Sibilia, “decidete se meglio soli (vi ricordo che il parlamento Europeo non ha iniziativa legislativa, cioè, per intenderci i deputati non possono proporre leggi) o male accompagnati e un po’ ipocriti. Buon voto”
Sulla stessa lunghezza d’onda la deputata M5s Claudia Mannino “La nostra memoria corta non deve averla vinta in scelte del genere! io preferisco non aderire a nessun gruppo!” e la collega Mirella Liuzzi che scrive su Twitter: “Meglio soli che male accompagnati, visti i precedenti”
Anche Nicola Morra, senatore M5s, non nascoinde il malumore: “Europa o Italia, siamo nati per essere una rivoluzione culturale prima ancora che politica. Se questo comporta un lungo attraversamento del deserto, non ci sono problemi. La solitudine della marcia non ci spaventa”.
E la lista si allunga con il deputato Daniele Pesco: “Se siamo coloro che chiedono il rilancio dell’istruzione pubblica, della sanità pubblica, della salvaguardia e tutela dei beni comuni, del no a diversi vincoli dei trattati europei non possiamo stare con gli iperliberisti alla base dell’establishment istituzionale europeo”, scrive su Fb il deputato M5s Michele Dell’Orco. “Io dico no. In alde no”, aggiunge Carlo Martelli, senatore M5s
“Ho appreso la notizia, con sorpresa e sconcerto, questa mattina”, scrive su Fb Marco Zanni, eurodeputato M5s. “Il gruppo Efdd – aggiunge – non si è sciolto e probabilmente potrà vivere fino alla fine di questa legislatura, nel 2019. Perciò da iscritto, contro il metodo utilizzato, che non ha nulla a che fare con democrazia diretta, e contro un gruppo come l’Alde che rappresenta il liberismo e l’eurismo più sfrenato, ho votato per la permanenza nel gruppo Efdd”.
“Non so chi consigli queste cose a Beppe (i democristiani nel M5s sono tanti) ma forse meglio non andare con Alde evitando così di assomigliare agli altri”, scrive su Facebook Riccardo Nuti, deputato M5s che oltre all’hashtag #Barradritta lancia anche #dituttoperqualchepoltrona.
Più cauta Laura Ferrara, capogruppo uscente del M5s a Bruxelles, che pur riconoscendo le differenze, ammette che allearsi con l’Alde a Bruxelles “è l’unico modo per continuare ad avere un peso in Europa”.
Si allinea invece con Grillo il deputato M5s Danilo Toninelli, che su Twitter scrive: “Ai detrattori M5s dico che in Alde avremo nostra autonomia e comunque votiamo se entrarvi. Elettori Pd hanno forse votato per entrare in Pse?”.
La precisazione dei Verdi Ue.
“In merito a quanto dichiarato da Beppe Grillo sul mancato ingresso del M5s nel gruppo Greens-European Free Alliance (Greens/Efa) confermo i contatti e il dialogo intercorso – fa sapere Monica Frassoni, copresidente del Partito Verdi Europei e fondatrice di Green Italia – Le relazioni con i membri del M5s al Parlamento europeo su diversi temi, tra cui l’ambiente, il climate change, le questioni fiscali, sono positive e ci auguriamo possano continuare. Il gruppo dei Verdi europei ha detto no ad un ingresso del M5s per le posizioni da esso espresse in merito al processo di integrazione europea, alle politiche sull’accoglienza e l’immigrazione, sulle funzioni dei membri del Parlamento europeo in relazione ad una società esterna privata, la Casaleggio associati”
(da agenzie)
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