Destra di Popolo.net

CERTE NOTTI SI SPARA, MA IL RIPOSINO POMERIDIANO NON E’ PREVISTO NELLA NORMA?

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

E SE, COME SALVINI AL CARA DI MINEO, UNO DORME CON LA LUCE ACCESA COME LA METTIAMO? VA CONSIDERATA NOTTE O GIORNO?

Persino troppo facile ironizzare sulla nuova legittima difesa che darebbe più licenza di sparare contro i ladri, purchè notturni.
Troppo facile impallinare la norma targata Pd-Ap, che sta riuscendo nel miracolo di peggiorare la legge Berlusconi-Castelli del 2006.
Meno facile dare torto a penalisti come Carlo Federico Grosso che a Repubblica dichiara: “Chi dovesse difendersi di mattina o di pomeriggio non sarebbe automaticamente colpevole”.
Sintetizzando generosità  e sarcasmo, il penalista chiederebbe al legislatore “di stabilire con precisione quando un fatto può essere considerato come avvenuto di ‘notte'”.
La frase non è banale.
Tralasciando complicati fattori metabolici, non c’è dubbio che la notte sia un concetto relativo. Conosciamo persone per cui non è mai giorno, altre che scambiano la notte per il giorno, altre che, citando il poeta, “certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai”.
Così, immaginiamo ladri e vittime coordinarsi con le previsioni al minuto, su alba e tramonto.
Ovviamente d’inverno, con le notti più lunghe, sarà  tutto più semplice, e la legge potrà  essere presa a modello dai paesi dalle lunghe notte artiche.
Poi ci sarebbe il riposino pomeridiano, ma per quello aspettiamo un emendamento ad hoc, magari in Senato.
Ma la domanda è un’altra: come la mettiamo con Salvini che a quanto pare, almeno nei centri richiedenti asilo, dorme con la luce accesa?

(da “Huffingtonpost”)

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UN “FUORILEGGE” IN STAZIONE CENTRALE: ARRESTATE L’ASSENTEISTA!

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

MENTRE 52 PERSONE ONESTE VENIVANO PORTATE IN QUESTURA, UN DISONESTO DEL CARTELLINO PRENDEVA LO STIPENDIO SENZA ESSERE A BRUXELLES E RIUSCIVA A FARLA FRANCA

Se la “retata” in Centrale a Milano voleva dimostrare che al “degrado” (equiparato a delinquenza) si debba dare una risposta “forte”, il bilancio è stato un boomerang.
Dei 52 portati in Questura per controlli nessuno è stato denunciato e anzi, 4 persone hanno scoperto che nel frattempo la loro pratica per la concessione della protezione internazionale era stata accolta.
Ma in realtà  in piazza c’era un fuorilegge, anche se il reato che stava commettendo non è stato ancora punito.
Una persona che vive dei soldi dei contribuenti, che prende ben più dei famigerati 35 euro al giorno destinati all’assistenza profughi, che non è presente sul posto di lavoro dove percepisce il lauto compenso quasi mai.
Anche se ieri l’agenda del suo datore era piena di appuntamenti e plenarie che riguardavano anche le commissioni di cui fa parte.
L’europarlamentare Matteo Salvini, che si aggirava sul piazzale della Stazione Centrale con grande “tempismo” durante il blitz di polizia, si comporta allo stesso modo di quegli impiegati comunali beccati timbrando il cartellino in bermuda, o come quei falsi ciechi che si godono la partita allo stadio.
La differenza è che lui è impunito, e mentre portavano via in Questura gente risultata al 100% in regola e onesta, il nostro riusciva a farla franca ancora una volta.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: denuncia | Commenta »

IL DOPPIO STIPENDIO DEL DIRIGENTE M5S: UNO VALE DUE

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

IL CUMULO DI INCARICHI E REMUNERAZIONI DI MONTINI: PAGATO DAL CAMPIDOGLIO (88.000 EURO)   E DA ITALIA NOSTRA

Ilaria Sacchettoni sul Corriere della Sera racconta la storia di Emanuele Montini, funzionario ACI ed ex capo del legislativo del gruppo M5S in parlamento che è stato assunto nello staff dell’assessora Laura Baldassarre ad 88mila euro all’anno pur cumulando il suo incarico con quello di segretario generale di Italia Nostra, per il quale, scrive il quotidiano, percepisce una retribuzione:
Nominato capo staff dell’assessore alla scuola e alla solidarietà , Laura Baldassarre, il pentastellato Emanuele Montini trascurerebbe il suo incarico di segretario generale di Italia Nostra.
Peggio: a dispetto della retribuzione che continuerebbe a percepire – 2mila euro mensili per un impegno part time – nessuno l’ha più visto da febbraio scorso. Da quando, cioè, è apparso all’orizzonte il suo incarico in Campidoglio.
Dopo essere stato fra i papabili per la successione di Paolo Berdini all’Urbanistica, Montini, funzionario dell’Aci in aspettativa, simpatizzante pentastellato (ex capo del legislativo del gruppo M5S) è stato assunto a tempo determinato dal Comune di Roma «per lo svolgimento di funzioni di collaborazione e supporto» all’assessore Baldassarre, alla cifra di 88.728, 53 euro lordi all’anno.
Montini, il cui nome era stato fatto come successore di Paolo Berdini prima dell’arrivo di Montuori, è indicato sul sito di Italia Nostra come coordinatore nazionale e non come segretario generale.
Ed è curioso che percepisca uno stipendio visto che di solito gli incarichi di questo tipo di associazioni sono a titolo gratuito. Ma dall’articolo si evince che a lamentarsi della situazione sono proprio gli associati
In via dei Gracchi, sede del l’associazione, hanno pazientato per capire cosa sarebbe accaduto. Ben presto hanno dovuto prendere atto della sua scomparsa (ben remunerata). E se sulla compatibilità  fra i due impegni il Campidoglio ha avviato un’istruttoria volta a verificare eventuali inconciliabilità  per quel che riguarda il doppio stipendio, da Italia Nostra, ci si aspettava una sua iniziativa. Che però, si è capito, difficilmente arriverà . Anche per un grillino due stipendi sono meglio di uno.

(da “NextQuotidiano”)

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I DOCUMENTI TAROCCATI PER ACCUSARE MACRON DI AVERE UN CONTO ALLE BAHAMAS: HANNO PURE SBAGLIATO A COPIARE LA FIRMA

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

HANNO RIPRESO QUELLA DEL DEPLIANT ELETTORALE, MA MACRON FIRMA DIVERSAMENTE NELLA SUA ATTIVITA’ LAVORATIVA… E ORA MARINE LE PEN RISCHIA IL PROCESSO

A proposito di fake news: Emmanuel Macron ha sporto denuncia per falso e propagazione di false notizie destinate ad avere un’influenza sul voto nei confronti di Marine Le Pen dopo che quest’ultima ieri, durante il dibattito televisivo, ha insinuato che il candidato di En Marche! avesse un conto offshore alle Bahamas.
La Le Pen ha infatti prima candidamente insinuato che Macron avesse questo conto, e poi, quando le è stato chiesto se avesse delle prove, ha candidamente ammesso di non avere alcuna evidenza del fatto che Macron avesse questo conto e di aver soltanto fatto una domanda.
Un classico: pensate se il conduttore del Festival di Sanremo durante la diretta dell’ultima serata chiamasse uno del pubblico sul palco e gli chiedesse: “Mi scusi, lei è per caso un pedofilo?”, e al momento del diniego di questi rispondesse: “Hey, ho fatto solo una domanda“.
La calunnia, si sa, è un venticello ma proprio questo è il meccanismo instillato dalla Le Pen durante il confronto tv visto da milioni di francese: fare una domanda che contiene un’insinuazione gravissima nei confronti del candidato avversario e poi, quando si riceve il diniego, dire che alla fine si è fatta soltanto una domanda.
Quante volte abbiamo visto questo stesso schema riproporsi nella polemica politica italiana, ad opera di tutto l’arco costituzionale? Piuttosto spesso.
La storia del conto di Macron alle Bahamas è cominciata a circolare ieri in circostanze curiose. In due servizi di hosting su Internet è possibile infatti ritrovare una serie di documenti che si riferiscono alla costituzione di una LLC (limited liability company) alle Bahamas nominata La Providence LLC.
Il documento è fotografato in modo che non si riesca a valutarne l’autenticità , è siglato su ogni foglio in basso a destra e firmato nell’ultima pagina.   I metadata indicano che il file sia stato creato poco prima di essere messo online.
Il Washington Post fa notare che alcune parti sembrano prese dai regolamenti per l’apertura di una LLC in California e non a quelli della 1995 Nevis Limited Liability Company Ordinance che invece viene citata.
La questione principale è ovviamente quella della firma. La firma di Macron è molto simile a quella che si può tranquillamente scaricare dal sito ufficiale di En Marche! ma   è molto diversadalla firma che Macron abituamente appone ai documenti.
L’operazione tarocco prevedeva di usare come nome della società  ” La Providence” che è il nome della scuola che frequentò Macron quando conobbe la sua attuale moglie Brigitte
Il passaggio logico conseguente è semplice: Macron ha aperto quella società , quella società  ha un conto, ergo Macron ha un conto alle Bahamas.
Hanno però commesso un seondo errore:. nel primo documento La Providence viene definita una LLC mentre nel secondo viene definita una LTD.   I due documenti inoltre hanno datazioni differenti. Ovviamente è stata “citata” la First Carribbean Bank che nel 2013 era stata individuata come banca che aiutava gli evasori fiscali, tutto allo scopo di alimentare il sospetto che Macron sia coinvolto in attività  “poco chiare” o illecite.
Ora la deuncia di Macron e la Procura di Parigi ha aperto un o un’indagine preliminare per diffusione di notizie false.
L’inchiesta affidata alla BRDP riguarda “falso, uso di falso”, nonchè la “diffusione di notizie false per orientare il voto” presidenziale.

(da agenzie)

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LE T-SHIRT UFFICIALI VENDUTE AL MEETING DI MARINE LE PEN SONO “MADE IN BANGLADESH”

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

SOVRANISTI D’ACCATTO: ALTRO CHE “PATRIOTTISMO ECONOMICO”, HANNO TAGLIATO MOLTE ETICHETTE, MA NE SONO RIMASTE: LO SCOOP DELLA BFMTV FRANCESE FA CROLLARE L’IPOCRISIA DELLA LE PEN

La difesa del Made in France è parte centrale del programma economico presentato da Marine Le Pen, ma le magliette con slogan di sostegno, vendute agli stand durante un suo meeting, sono state fabbricate in Bangladesh.
Il dettaglio è stato notato dalla BfmTv, durante un incontro di Le Pen nel comune di Villepinte.
La maggior parte delle etichette erano state rimosse dalle magliette, cosicchè chi acquistasse non potesse controllarne la provenienza, ma su alcuni capi era ancora intatta la scritta “Made in Bangladesh”, paese noto per la sua produzione tessile a basso costo.
Dei souvenir che sembrano tradire il “patriottismo economico”, sostenuto in maniera così vigorosa dalla candidata di estrema destra in corsa all’Eliseo, che ha ripetutamente affermato di difendere gli interessi francesi contro la globalizzazione e il trasferimento di fabbriche all’estero.
“In qualità  di Presidente, ciò che conterà  per me sarà  il lavoro dei francesi, non sono responsabile per lo sviluppo dell’occupazione nei paesi vicini. L’Unione europea attua una concorrenza sleale”, aveva dichiarato a marzo durante un suo comizio.
Salvo poi acquistare le t-shirt in Bangladesh a basso costo, prendendo per i fondelli gli operai francesi.
Il team della leader del Front National,, contattato dall’Independent, ha preferito imbarazzato non rilasciare dichiarazioni.

(da agenzie)

argomento: elezioni | Commenta »

LA ONG MOAS SMENTISCE ZUCCARO: “I NOSTRI INTERVENTI MAI AUTONOMI, CI MUOVIAMO SOLO DOPO LA CHIAMATA DEL CENTRO OPERATIVO DELLA GUARDIA COSTIERA”

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

“BASTA FANGO SU DI NOI: FINANZIAMENTI TRASPARENTI, MAI PRESO SOLDI DA SOROS, I BILANCI SONO PUBBLICI”

La   Migrant Offshore Aid Station (Moas) ha respinto le accuse sui legami con i trafficanti, ha negato di ricevere finanziamenti dal finanziere George Soros e ha sottolineato: “I nostri interventi non sono mai autonomi e indipendenti ma noi ci muoviamo solo dopo la chiamata del centro operativo di Roma”.
E’ successo “che le operazioni siano venute a meno di 12 miglia dalla costa libica. Si sono verificate queste circostanze, sempre su indicazione del Mrcc di Roma”.
Poi ancora, è stato spiegato che “la prassi prevede che riceviamo una telefonata che ci incarica di recarci all’interno di acque territoriali in alcuni casi, a volte ci viene chiesto di avvicinarci e solo dopo individuiamo l’imbarcazione. Quando ci viene richiesto, i nostri interventi sempre su autorizzazione, e chiediamo sempre se le autorità  del paese, in Libia in questo caso, siano state informate per sapere se il nostro intervento è autorizzato”.
E sui finanziamenti ha chiarito: “Le nostre fonti di finanziamento sono i privati, le aziende, le sovvenzioni istituzionali, e le campagne di crowdfunding” esistono i nostri bilanci ufficiali a provarlo”.
Per inciso: i droni di cui Moas dispone che hanno tanto scandalizzato Zuccaro in realtà  sono prodotti da una ditta austriaca che è uno degli sponsor di Moas.

(da “agenzie”)

argomento: denuncia | Commenta »

LEGITTIMA DIFESA, SAVIANO: “UNA MANCIA POLITICA PER OTTENERE CONSENSO, IL PD E’ IL PARTITO DELLA PEGGIORE DESTRA”

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

I REATI PREDATORI SONO DIMINUTI DEL 16% MA IL PARLAMENTO SOGNA IL FAR WEST… ALLORA DISATTIVATE IL 112, VISTO CHE NON SERVE PIU’

“Non è consentendo alle persone di armarsi e di sparare che si tutela la sicurezza dei cittadini. È solo un’illusione e una mancia politica per ottenere consenso. Con il decreto Minniti e la legge sulla legittima difesa, il partito democratico ha deciso definitivamente di essere un partito della peggior destra che fa leva su istinto, ignoranza e luoghi comuni”.
Lo scrive su facebook Roberto Saviano
“La politica – aggiunge – decide di abbandonare la statistica (secondo cui per i reati predatori tra il 2015 e il 2016 c’è stato un calo del 16% e non un aumento) per assecondare la percezione del crimine e ‘invitare’ i cittadini ad armarsi.
La sicurezza si ottiene con politiche sociali, con l’aumento dei controlli delle forze dell’ordine, non delegando alla difesa personale, cosa che lascia una tale discrezionalità  da rendere pericolosissima questa legge”.
“Non è più ciò che realmente accade il criterio guida per stabilire come fare le leggi, ma la percezione che le persone hanno della realtà , una percezione indotta dai media che parlano di insicurezza con argomentazioni leghiste”.

(da agenzie)

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INTERVISTA A PARISI: “SE BERLUSCONI SI ALLEA CON SALVINI FA SOLO UN FAVORE A GRILLO”

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

IL FONDATORE DI ENERGIE   PER L’ITALIA: “DOBBIAMO DIRE CHE SIAMO PER L’EUROPA”

Stefano Parisi teme che alla fine Berlusconi porti i suoi voti a Salvini, con il risultato di un centrodestra che resterà  fuori dal bipolarismo Pd-5 Stelle. «Così la vittoria di Grillo è assicurata». –
Cosa dovrebbe fare il Cavaliere?  
«Occorre rivitalizzare l’area che c’è tra il Pd e i 5 Stelle, fare scelte chiare, liberali, soprattutto in campo economico. Bisogna dire ad esempio che l’Alitalia è un’azienda decotta, che andrebbe chiusa e non darle 600 milioni dei contribuenti. Noi di Energie per l’Italia stiamo rivitalizzando questa area con una costituente che non è l’aggregazione della diaspora di Fi. Vogliamo recuperare quella parte di elettori che non vota più per il centrodestra. Non sono contrario alle primarie ma serve una legge per farle credibili. Abbiamo presentato una proposta di legge di due righe che si può approvare in poche settimane. Ma dal centrodestra nessun segnale».
Il Cavaliere pensa che sarà  sempre lui la guida moderata del centrodestra.  
«La politica deve essere rigenerata. Spero che non porti la sua dote di voti in un listone guidato dalla Lega. Sarebbe un listone perdente. Berlusconi deve scegliere un’alleanza popolare che dia un taglio netto con le politiche renziane e prenda le distanze dai cosiddetti “sovranisti”. In un sistema proporzionale quest’area raccoglierebbe un consenso di gran lunga superiore al peso elettorale di Salvini e Meloni. Ma bisogna dire con nettezza che stiamo dentro l’Europa e che non usciamo dall’euro. Bisogna uscire dall’ambiguità . Il nostro popolo non capisce. È disorientato».
Energia per l’Italia non è rilevata dai sondaggi. Se la nuova legge elettorale dovesse introdurre la soglia di sbarramento al 5% come farete ad entrare in Parlamento?  
«Io sono convinto che possiamo raggiungere tra 8 e il 10%. Stiamo aggregando liste civiche, realtà  locali, consensi che da anni hanno abbandonato il centrodestra. Bisogna candidare persone competenti e credibili, avere programmi nuovi, non moderati, ma di radicale rinnovamento liberale».
Quindi è favorevole ad una soglia del 5%?
«Sì. Noi abbiamo sempre proposto il sistema proporzionale tedesco che prevede anche la sfiducia costruttiva e non il premio di maggioranza».
In Francia chi voterebbe?  
«Mi piaceva Fillon, ma voterei Macron. La vittoria della Le Pen sarebbe una grave danno per la Francia ma anche per l’Italia. L’uscita di Parigi dall’euro sarebbe un guaio per noi, basti pensare che gran parte delle grandi aziende italiane sono nella sfera di influenza francese o partecipate dai francesi. Tanto per fare alcuni esempi: Telecom, Generali, Unicredit. La stessa Mediaset ne risentirebbe molto».
Lei in Sicilia sostiene la candidatura di Nello Musumeci insieme a Salvini e Meloni. Fi è contraria. Lei così si contraddice.  
«In Sicilia c’è un sistema maggioritario e si elegge il presidente della Regione. Il Pd è ai minimi termini dopo la disastrosa esperienza di Crocetta. Se il centrodestra non si mette insieme, M5S avrà  davanti un’autostrada e se vincono in Sicilia….».

(da “La Stampa”)

argomento: Politica | Commenta »

IL CSM POTREBBE CONVOCARE ZUCCARO, PER ORA NON APRE LA PRATICA SUL TRASFERIMENTO D’UFFICIO: “BASTA ESTERNAZIONI”

Maggio 4th, 2017 Riccardo Fucile

COSA SI CELA DIETRO L’INVITO AL PROCURATORE DI ANDARE AVANTI, ASSICURANDOGLI GLI AIUTI CHE HA RICHIESTO… ORA NON HA PIU’ ALIBI

Il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro potrebbe essere chiamato a spiegare al Csm le sue parole sui presunti rapporti tra trafficanti di esseri umani e ong.
Ma, almeno per ora, non corre il rischio di un trasferimento d’ufficio.
Il Comitato di presidenza ha disposto l’acquisizione di atti, ma non l’apertura di una pratica per verificare l’eventuale incompatibilità  di Zuccaro con il suo ruolo o con la sede in cui opera. Sulla convocazione del pm deciderà  la Prima Commissione.
In particolare, la Prima Commissione, secondo le indicazioni del Comitato di presidenza, “potrà  valutare accuratamente i profili concernenti la modalità  e i termini delle esternazioni del procuratore di Catania”.
E “in particolare, mediante l’eventuale audizione del procuratore Zuccaro si potranno attentamente vagliare l’opportunità  e le scelte di comunicazione da questi compiute nei giorni scorsi”.
Intanto il Csm assicurerà  “ogni sostegno possibile” a Zuccaro perchè le sue indagini “possano svolgersi con la massima efficacia e celerità “.
Lo ha garantito il vice presidente Giovanni Legnini, dando conto delle decisioni del Comitato di presidenza.
Il Comitato di presidenza “non intende affatto incidere sullo svolgimento delle investigazioni” da parte della procura di Catania, sottolinea una nota che riassume le decisioni prese. “Anzi intende impegnare l’organo di governo autonomo a offrire al procuratore Zuccaro ogni sostegno possibile (attingendo a tutte le risorse di cui dispone il Csm, compreso il ricorso a eventuali applicazioni), affinchè le indagini condotte dalla procura di Catania, così come quelle svolte da altri uffici inquirenti sulle medesime ipotesi investigative, possano svolgersi con la massima efficacia e celerità “.
Csm: “Ora regole sul dovere di riserbo dei magistrati”.
A fronte del “frequente ripetersi” di “dichiarazioni ed esternazioni” da parte di magistrati che hanno creato “sconcerto” nell’opinione pubblica, il Comitato di presidenza del Csm ha disposto l’apertura di pratiche per “definire con urgenza linee guida nel rapporto con i media” e regole che consentano di intervenire “con efficacia” contro chi viola i doveri di “moderazione e continenza”.
Il duplice intervento è stato affidato alla Sesta e alla Settima Commissione.
E in particolare le nuove norme dovranno servire al Csm a sanzionare presto e efficacemente “condotte ed esternazioni di magistrati che si caratterizzino per gravi ed evidenti violazioni dei canoni di moderazione, continenza e riserbo”.
Soprattutto quando si tratta di dichiarazioni rese sullo “sviluppo di indagini o procedimenti in corso che possono risultare di nocumento per la percezione dell’operato e del ruolo dell’ordine giudiziario o, talvolta, persino creare sconcerto nell’opinione pubblica, tanto da incrinare la fiducia dei cittadini nella giustizia”.

(da “Huffingtonpost”)

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