Agosto 31st, 2017 Riccardo Fucile ACQUI TERME: AGGREDITO SENZA MOTIVO, RAGAZZI DENUNCIATI, GLI ISTIGATORI ALL’ODIO SEMPRE A PIEDE LIBERO… NON PERVENUTI POST DI SDEGNO DI SALVINI E MELONI
Due ragazzi 17enni di Acqui Terme sono stati accusati di aver picchiato un richiedente asilo, postando poi il filmato del pestaggio su Facebook; il video è stato poi ripreso dalla pagina Ipotesi Acqui (e nel frattempo rimosso).
Girato a due passi dal Municipio di Acqui Terme nell’Alessandrino, risale all’8 agosto scorso: la vittima, trasportata all’ospedale, è stata dimessa con una prognosi di 5 giorni per un lieve trauma cranico.
Solo ieri è stata segnalata ai carabinieri la presenza in rete di un video in cui si vedeva un un giovane di colore circondato da altri giovani.
Le indagini hanno portato all’identificazione di due 17enni acquesi.
Nelle immagini girate con il cellulare si vede l’uomo, che si trovava vicino al sito archeologico vicino a palazzo Levi, mentre viene circondato da un gruppo di giovani. Soltanto uno lo colpisce ma gli altri guardano e incitano.
Uno dei due denunciati lo provoca, lo offende e cerca lo scontro, poi inizia a colpirlo. Poche ore dopo aver visto le immagini i carabinieri hanno identificato i primi responsabili dell’aggressione.
Uno dei due ragazzi è residente in città , l’altro e in un paese vicino. Sono stati denunciati per istigazione per delinquere e lesioni personali.
La vittima stava osservando i resti romani del sito archeologico sottostante, quando è stato avvicinato dai due 17enne.
Uno di loro, incitato dall’altro, ha iniziato a offendere l’immigrato nell’evidente intenzione di cercare lo scontro.
Dalle provocazioni a parole, è presto passato agli spintoni fino a prendere di peso il giovane di colore buttandolo a terra.
Dopo poche ore di indagini i militari hanno ricostruito i fatti oltre all’aggressore, già noto alle forze dell’ordine, anche il coetaneo complice.
Le indagini proseguono per identificare gli altri presenti, tra cui l’autore del video.
(da agenzie)
argomento: Razzismo | Commenta »
Agosto 31st, 2017 Riccardo Fucile SONO REGOLARI, SI STUDIA DA TEMPO UN PIANO ALTERNATIVO…UNA RAMPA PER ENTRARE, NEGLI SCANTINATI FORNELLI E LETTINI
I colpi di martello si sentono fino dagli ultimi piani dei condomini che sorgono alle spalle delle
palazzine occupate. Una sega circolare affonda nel metallo, attorno un gruppo di ragazzi stringe i tubi che devono essere tagliati.
E il lavoro degli invisibili, al lavoro nei sotterranei delle vecchie palazzine olimpiche di Torino, da quattro anni occupate e trasformate in ricovero dei rifugiati del Nord Africa.
Non c’è luce negli scantinati, eccetto quella che filtra tra le grate dei cortili esterni. Accanto ai laboratori improvvisati ci sono i veri e propri alloggi. Materassi e scaffali separati da pannelli di legno e cartone.
Non mancano le cucine, con i fornelli collegati alle bombole del gas. Altro materiale è ammassato nei corridoi, assieme a una ragnatela di fili e transenne usati per stendere e stipare scarpe e vestiti.
La pancia sotterranea di quelle che un tempo erano state le palazzine olimpiche di Torino si estende ben oltre il complesso degli appartamenti occupati.
Una città in miniatura, popolata da chi nel corso degli anni non ha fatto in tempo a trovare una sistemazione, abusiva ma almeno alla luce del sole.
Da quella che è l’unica rampa d’accesso e d’uscita dei seminterrati – e questo è l’aspetto più pericoloso – escono in poche ore decine di biciclette sistemate alla meno peggio.
Vengono ammassate accanto a una pila di vecchi pneumatici. Perchè tutto si recupera e tutto si rivende tra le mura della più grande occupazione di Torino.
La guerra dei numeri
Quante persone vivono e lavorano in quel labirinto di scantinati e rimesse alte più di due metri, costruite per riparare anche i pulmini degli atleti, è un rebus difficile da risolvere.
A marzo, una relazione consegnata al prefetto di Torino parlava di almeno duecento presenze. A giugno il censimento volontario, che ha raccolto i nomi e i cognomi dei soggetti che si sono dichiarati disponibili al trasferimento, ha fatto scendere questa cifra fino a quota 50.
Un mese dopo, però, è stato lo stesso comitato olimpico nazionale a segnalare al Comune la sua preoccupazione per quel che stava accadendo nei sotterranei.
Lettera che l’assessore alla Sicurezza di Torino, Roberto Finardi, ha subito girato alla questura. Fino alle ultime segnalazioni che parlano di una crescita esponenziale delle presenze, anche fino a 400.
È, in ogni caso, un’emergenza nell’emergenza. Che la squadra di lavoro incaricata da Prefettura, Comune, Città Metropolitana, Compagnia di San Paolo e Diocesi, ha inserito tra le priorità da risolvere nel più breve tempo possibile.
Il ricollocamento
Abbandonata presto l’idea di un allontanamento forzato, il piano di ricollocamento ha ormai le prime scadenze certe. I fondi ci sono: 600 mila euro dal Comune, un milione e 800 mila dalla Compagnia di San Paolo.
Anche parte degli spazi sono stati individuati. Più che di alloggi, si parla di posti letto. Ottanta li ha messi a disposizione la Diocesi. Venti il Municipio, che tra due settimane lancerà un bando per trovarne altri cinquanta.
L’obiettivo è quello di sistemare le prime 150 persone entro la fine dell’anno. Precedenza alle famiglie. Ma questa è soltanto una parte dei 750 profughi censiti a giugno. E l’impegno, confermato ieri dalla stessa Compagnia di San Paolo, è quello di cancellare il villaggio abusivo cresciuto nei sotterranei del Moi.
L’occupazione
Il complesso del Lingotto era nato per ospitare gli atleti delle olimpiadi invernali 2006. I palazzi dovevano poi essere riconvertiti a uso residenziale, ma per sette anni nulla si è mosso.
Fino al 30 marzo 2013, quando i rifugiati dell’Emergenza Nord Africa si sono sistemati nella palazzine. I numeri sono cresciuti in fretta, fino a ben oltre le mille persone. Quasi tutti gli occupanti, ancora oggi, sono regolari.
Ecco perchè il Comune, per agevolare il rinnovo dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, ha istituito per tutti l’indirizzo di «via della Casa Comunale 3».
La convivenza con il quartiere non è mai stata semplice, ma difficoltà oggettive di ordine pubblico non erano mai emerse fino allo scorso inverno.
Dopo una rissa scoppiata in un bar storico della tifoseria del Torino, a novembre un gruppo di ultrà ha lanciato bombe carta davanti all’ingresso dei palazzi occupati.
Ecco come è scoppiata la rivolta. Cassonetti rovesciati in strada, residenti minacciati con i bastoni. I profughi si erano sentiti traditi perchè ritenevano di non essere stati difesi dalle forze dell’ordine, che già da tempo presidiava l’accesso all’ex complesso olimpico.
Così, da allora, ai militari dell’esercito vengono affiancate, notte e giorno, pattuglie di polizia e carabinieri. E dopo anni di silenzio, si era iniziato a parlare di sgombero.
(da “La Stampa“)
argomento: denuncia | Commenta »
Agosto 31st, 2017 Riccardo Fucile IL GHOTA DELL’ECONOMIA AL FORUM AMBROSETTI… CI SARANNO GENTILONI E OTTO MINISTRI, MA ANCHE DI MAIO E SALVINI IN ATTESA DELLA LORO PORZIONE, DOPO CHE L’ANNO SCORSO AVEVANO CRITICATO IL FORUM
È uno degli appuntamenti clou dell’economia e della finanza, non solo nazionale, ma mai come quest’anno il Forum Ambrosetti, a Cernobbio, è tappa obbligata per la politica e crocevia imprescindibile per la campagna elettorale.
Ecco allora che Villa D’Este si prepara a ospitare sì economisti ed addetti ai lavori, ma anche tanti, tantissimi, politici.
E ognuno è pronto a giocare la propria partita. Il governo arriverà in massa, con il premier Gentiloni, otto ministri e la sottosegretaria Maria Elena Boschi.
A Luigi Di Maio toccherà fare da volto alla tappa di Cernobbio che per i 5 Stelle è cruciale nella marcia di avvicinamento al potere.
E ci sarà anche Matteo Salvini, che l’anno scorso snobbò il Forum, definendolo “il concerto sul Titanic”.
L’incoronazione di Di Maio a candidato premier, prevista per il 24 settembre a ‘Italia 5 Stelle’, comprende alcuni passaggi obbligati, come quello del Forum Ambrosetti, un appuntamento da sempre associato ai cosiddetti “poteri economici forti”, e insomma a quell’establishment contro il quale il grillismo si era proposto come rottamatore e che poi, soprattutto tramite Di Maio, ha cominciato a frequentare alla ricerca di un rapporto di convivenza e di reciproca utilità .
Il vicepresidente della Camera, nella costruzione di questa rete di rapporti con i centri economici e finanziari, iniziata con l’incontro con la Trilateral, ha agito da tessitore suscitando anche perplessità e malumori da parte degli ortodossi, cioè dei meno disponibili a diluire il dna da opposizione dura e pura in un pragmatismo che prevede una capacità di dialogo con mondi un tempo osteggiati.
Di Maio arriverà a Cernobbio già sabato pomeriggio e verrà intervistato domenica mattina dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana.
Molti considerano la scelta dell’intervistatore un segno di grande attenzione per la forza politica e per il leader che potrebbero andare al governo dopo le prossime elezioni.
Allo stesso tempo la presenza grillina a Cernobbio è un banco di prova per Di Maio su cui vengono rivolti i riflettori per capirne l’affidabilità e per misurare il grado di allontanamento dell’interno Movimento o almeno dei suoi vertici dalla predicazione anti capitalistica che è stata parte fondante di M5s fin dai tempi del V-Day, di cui quest’anno ricorre il decimo anniversario e proprio Di Maio l’8 settembre sarà presente a Trieste per ricordarlo in ottica movimentista, nonostante sia reduce da una platea totalmente diversa, come quella del forum Ambrosetti.
Non solo. Prima di Cernobbio, il candidato in pectore, va ad arare un altro pezzo d’Italia, quel mondo della cultura e dello spettacolo tradizionali rispetto al quale il grillismo delle origini aveva mostrato estraneità .
Due elementi emergono guardando questo tour di accreditamento così intenso e tutto affidato a colui che probabilmente vincerà le primarie M5s.
Il primo è che quest’anno al Meeting di Rimini non si è fatto vedere nessuno a riprova che quel cotè politico ed economico rappresentato da Comunione e liberazione non è considerato fruttuoso in casa 5Stelle, al contrario Di Maio ha scelto l’establishment di Cernobbio.
L’altro l’elemento è appunto l’assenza dello scorso anno del vicepresidente della Camera al Forum Ambrosetti. Era atteso ma poi non si è presentato, complice probabilmente la debolezza del momento.
Di Maio lo scorso settembre era sotto attacco per le scelte fatte su Roma (le famose mail che riguardavano l’assessore Muraro). Era il suo momento di maggiore vulnerabilità ed erano i giorni in cui una parte del Movimento gli chiedeva un passo indietro.
Lo scenario oggi è diverso con un’incognita per quanto riguarda la partecipazione di Di Maio a Cernobbio: peseranno e quanto peseranno le scivolate mediatiche fatte nelle ultime settimane sui temi dell’abusivismo e dell’accoglienza, con tanto di polemica con il collega di Movimento Roberto Fico.
Due campi in cui le dichiarazioni del big grillino hanno suscitato critiche sia dentro sia fuori dal Movimento.
Di Maio non sarà il solo politico a irrompere nella cornice economico-finanziaria di Cernobbio.
Al Forum Ambrosetti, infatti, arriverà praticamente mezzo governo: sono attesi il premier Paolo Gentiloni, la sottosegretaria Maria Elena Boschi, e i ministri Pier Carlo Padoan, Carlo Calenda, Angelino Alfano, Marco Minniti, Giuliano Poletti, Andrea Orlando, Claudio De Vincenti e Valeria Fedeli.
A Cernobbio arriverà anche il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. Ma per uno dei dossier più caldi dell’economia italiana ed europea, cioè il controllo dei cantieri navali Stx di Saint Lazaire, non sarà il Forum Ambrosetti il punto di snodo della trattativa tra Roma e Parigi.
Perchè se è vero che a Cernobbio è previsto l’intervento del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, è altrettanto vero non solo che non parteciperà allo stesso panel di Le Maire, ma anche che i due ministri potrebbero addirittura non incrociarsi.
L’arrivo e l’intervento di Le Maire, infatti, sono previsti per sabato mentre Padoan chiuderà i lavori del Forum domenica all’ora di pranzo. “Nessun incontro è in programma”, riferiscono fonti del Tesoro a Huffpost.
(da “Huffingtonpost”)
argomento: Costume | Commenta »
Agosto 31st, 2017 Riccardo Fucile QUANDO IL GRILLINO MESSORA DENUNCIAVA LA SETTA SEGRETA E LA SCARSA TRASPARENZA DELLE RIUNIONI
Luigi Di Maio va a Cernobbio. Come fece a suo tempo anche Gianroberto Casaleggio, il Fatto
Quotidiano racconta come il candidato in pectore del MoVimento 5 Stelle alla presidenza del Consiglio è pronto alla sua comparsata al Forum Ambrosetti:
Domenica mattina il vicepresidente della Camera, probabile prossimo candidato dei Cinque Stelle a Palazzo Chigi, sarà ospite per la prima volta del Forum Ambrosetti a Cernobbio. Il festival che si tiene ogni anno a Villa d’Este è considerato il salotto estivo del gotha economico e politico,italiano ed europeo.
Di Maio non è il primo grillino a frequentarlo: due anni fa era toccato a Davide Casaleggio, mentre l’esordio assoluto dei pentastellati risaleal 2013, con il padre Gianroberto, fondatore e ideologo del Movimento.
Il passaggio a Cernobbio è l’ennesima conferma delle ambizioni di Di Maio, che attende di essere incoronato dalle primarie dei 5Stelle per la candidatura a premier.
Una presenza che testimonia ancora una volta il bisogno dei Cinque Stelle di farsi conoscere e rendersi credibili presso il mondo dell’economia e dell’industria.
Alla tre giorni di Cernobbio parteciperanno anche il premier Paolo Gentiloni, la sottosegretaria Maria Elena Boschi, il ministro dell’Economia Pier CarloPadoaneil leader della Lega, Matteo Salvini.
Inutile ricordare all’epoca il “famoso” post di Claudio Messora, poi a capo della comunicazione europea dei grillini:
L’invito, come si conviene, è strettamente personale, e le conversazioni si svolgono secondo il più classico dei classici: la Chatham House Rule. Cosa significa? Questo: i giornalisti stanno fuori. Ogni tanto qualcuno dei partecipanti esce e fa la solita intervista dove fa finta di raccontare cosa si sono detti. Quello che si dicono, tuttavia, secondo la Chatham House Rule effettivamente può essere riferito (ma chi ci crede?): a non potersi raccontare è chi dice cosa. “Tra l’altro a voi, tanto per essere chiari, vi rompono le palle con l’anonimato su internet — la conclusione del post — Ve la ricordate la Carlucci che voleva mettere la carta d’identità ad ogni singolo bit che transita in rete? Perchè non si fa, suvvia: in democrazia tutto deve essere trasparente. Trasparente un par di palle! Dal prossimo weekend, siete tutti autorizzati a farvi la vostra setta segreta o la vostra riunioncina carbonara. Se la polizia vi chiede qualcosa, ditegli che seguite la Chatham House Rule”
Altri tempi…
(da “NextQuotidiano”)
argomento: Grillo | Commenta »
Agosto 31st, 2017 Riccardo Fucile “RIPARAZIONI, SOLUZIONI, IDEE”: ELETTO IN COMUNE A GENOVA NEL 2012 E NON RICONFERMATO ADESSO HA LANCIATO LA SUA NUOVA ATTIVITA’
“I politici non sono mica tutti avvocati, che quando finiscono l’esperienza nelle istituzioni tornano a sedersi in qualche poltrona…”, dice Stefano De Pietro.
Il quale dopo cinque anni nella Sala Rossa di Palazzo Tursi a Genova, sta vivendo il ritorno alle piena normalità : e quindi anche alla necessità di doversi re-inventare una professione.
E’ così che De Pietro, eletto nel 2012 con il M5S e poi fuoriuscito quest’anno in polemica con i vertici del Movimento, si è lanciato in una nuova avventura professionale: il tuttofare.
L’ex consigliere ha aperto una pagina Facebook ad hoc: “Risolvi tutti i problemi che hai, il lampadario che non si accende, il mobile da montare, riparare il computer”.
Com’è nata questa idea?
“Da ragazzino collaboravo alla rivista Far da sè, sono sempre stato un ‘praticone’. Aprii la pagina del tuttofare nel 2012, invece poi venni eletto in Consiglio comunale”.E quindi fece il consigliere e basta?
“Esatto. Cinque anni impegnativi, di grande lavoro. Mi sono specializzato sul tema dei rifiuti”.
Qual è la tariffa del tuttofare?
“Premessa: mi occuperò di quelle piccole manutenzioni che i professionisti veri e propri hanno difficoltà a svolgere. La tariffa ancora non c’è, il servizio non è partito. Devo vedere la resa di questo lavoro e capire un attimo come può essere fatto, però ovviamente si parla di cifre basse. Sarò una semplice partita Iva comunque, non apro la ditta”.
Per l’immagine comune che si ha del politico, sembra quasi anormale vederne uno che torna a fare un lavoro come tanti. No?
“Ma questo qua era proprio il progetto iniziale del M5S, persone normali che si prestano per un po’ di tempo e poi tornano al loro lavoro. Non per forza avvocati, dottori e manager. Poi va detto che il Movimento purtroppo è cambiato. Con quello che ho studiato potrei fare il presidente di Amiu eh, però va bene così…”.
E la politica la segue ancora? La fa ancora?
“Continuo a occuparmi di rifiuti con il comitato Gcr e ho seguito Paolo Putti in ‘Chiamami Genova’. Poi provo a segnalare alcune cose, ma da normale cittadino mi rendo conto di quanto sia difficile. Se telefonavi in Comune per far intervenire su una buca, ad esempio, scattavano tutti. Adesso invece non ti calcolano molto”.
(da “La Repubblica”)
argomento: Costume | Commenta »
Agosto 31st, 2017 Riccardo Fucile DOPO UNA SERATA IN DISCOTECA IL 27ENNE CON ALTO TASSO ALCOLEMICO USA VIOLENZA A UNA RAGAZZA E RISCHIA IL LINCIAGGIO… NON PERVENUTI POST DI SDEGNO DI SALVINI E MELONI
Una violenza sessuale ai danni di una turista diciannovenne ha fatto finire in carcere un 27enne di
Latina che si trovava in vacanza in una struttura ricettiva nella marina di Taviano.
Nel residence si sarebbe consumato l’abuso: un rapporto sessuale contro la volontà della ragazza, che subito dopo sarebbe riuscita a scappare e a chiedere prima l’aiuto di alcuni amici e poi l’intervento dei carabinieri.
Il 27enne è stato individuato e bloccato da altri turisti ospiti del villaggio e ha rischiato il linciaggio.
Sulla base della denuncia della presunta vittima – e in accordo con la pm Francesca Miglietta – gli investigatori hanno emesso il provvedimento di fermo di polizia giudiziaria, che dovrà essere convalidato dal giudice per le indagini preliminari.
Il giovane avrebbe trascorso la serata in una discoteca di Gallipoli: una volta rientrato nel villaggio in cui aveva preso una casa in affitto, avrebbe raggiunto l’abitazione di una ragazza che aveva conosciuto nei giorni precedenti.
Non trovandola si sarebbe intrattenuto a parlare con un’altra turista, che poi ha denunciato l’approccio fallito e sfociato in violenza sessuale.
Considerato il pericolo di fuga, il magistrato ha disposto che il 27enne venisse portato in carcere in attesa dell’interrogatorio di convalida.
(da agenzie)
argomento: violenza sulle donne | Commenta »
Agosto 31st, 2017 Riccardo Fucile ANDORA, UNA BADANTE REGOLARE DA 15 ANNI IN ITALIA AGGREDITA SUL BUS DA UN ITALIANO , SALVATA DALL’AUTISTA… SUI MEDIA IL NOME NON APPARE, CHISSA’ COME MAI, FOSSE STATO UNO STRANIERO CI SAREBBE STATA LA FOTO IN PRIMA PAGINA
Aggressione a sfondo razzista nei confronti di una passeggera su un bus Tpl nel ponente.
Dopo le indagini, i carabinieri hanno denunciato per le lesioni procurate, un settantenne italiano.
«Sono stata aggredita sul bus numero 40 e picchiata perchè straniera». Le parole di Florentina Grigore, 44 anni, origine romena ma da quindici anni in Italia e residente ad Andora, sono pesanti come macigni.
Secondo il suo racconto, a maggio, un uomo di nazionalità italiana, settantenne, l’ha insultata e picchiata, tanto da mandarla al pronto soccorso.
Il racconto della donna è dettagliato. Secondo quanto riferito e denunciato ai carabinieri della stazione di Andora che l’hanno ascoltata, l’episodio è avvenuto alle 5 e 30 del mattino.
Florentina Grigore era salita sull’ autobus di Tpl (Trasporto Pubblico Locale) alla fermata di Andora per andare a lavorare a Borghetto Santo Spirito in una struttura di assistenza per anziani.
«Sono salita a bordo — prosegue nel suo racconto— e mi sono seduta chiudendo gli occhi per riposare ancora qualche minuto. Non ho timbrato il biglietto perchè ho l’abbonamento, visto che utilizzo quotidianamente la linea 40 per spostarmi. Si avvicina un uomo, sui settant’anni, e inizia a dirmi che devo scendere perchè, come tutti gli stranieri, non pago il biglietto. L’uomo alza la voce e inizia a inveire contro di me. Si scalda sempre di più. Grida. Mi dice che noi stranieri viaggiamo gratis, che dobbiamo tornare a casa nostra. Mi intima di scendere».
La situazione, in pochi attimi, degenera.
L’uomo, stando alla versione riferita ai carabinieri, ripete che gli stranieri non pagano. «Ha detto che se non me ne fossi andata mi avrebbe urinato sui vestiti e ha iniziato a picchiarmi». Ceffoni, sberle, calci su tutto il corpo. Grida.
Il bus si ferma. L’autista si accorge di quanto sta accadendo e cerca di fermare l’aggressore che continua a prenderla a calci.
La donna viene portata al pronto soccorso dell’ospedale di Albenga.
«Ho raccontato l’accaduto ai carabinieri, ho detto tutto quello che ho subito — spiega amareggiata- sono rimasta scioccata e profondamente ferita».
In ospedale le è stata data una prognosi di dieci giorni per la guarigione. «Ho preso colpi al gomito e il braccio mi è gonfiato».
I carabinieri hanno iniziato le indagini, hanno identificato e denunciato alla Procura per lesioni il settantenne. Toccherà poi al pubblico ministero valutare se contestare o meno le circostanze aggravanti legate al movente razzista riferito dalla donna.
«Non mi ero mai sentita straniera— l’amarezza di Florentina- ora è tutto cambiato. Per motivi di lavoro, sono sempre costretta a utilizzare l’autobus 40, per spostarmi da Andora a Borghetto. Viaggio in orari particolari. Ho dei turni da rispettare: notti, mattine all’alba. Ora sono terrorizzata. Appena salgo chiamo il mio compagno che mi viene ad aspettare alla fermata. E poi c’è il dolore morale. Vivo in Italia da anni e non sono mai stata emarginata».
(da “il Secolo XIX”)
argomento: Razzismo | Commenta »
Agosto 30th, 2017 Riccardo Fucile L’EX SENATORE CON VITALIZIO CERCA FINANZIATORI PER UNA CROCIERA NEL TIRRENO
Non prendete impegni per settembre perchè ci saranno non una ma addirittura due rivoluzioni della
gggente che vuole dire basta.
L’11 e il 12 settembre infatti sono previste due importanti manifestazioni di protesta. La prima organizzata dal Movimento Liberazione Italia del generale dei Carabinieri in pensione Antonio Pappalardo.
La seconda avrà luogo sempre a Roma ma il giorno dopo ed è organizzata da Riprendiamoci l’Italia, Avviso di Sfratto.
Quest’anno infatti i Forconi hanno deciso di giocare d’anticipo e c’è da scommetterci che anche questa volta sarà un successo.
Sulla sua pagina Facebook il generale promette che l’11 settembre “sarà un giorno tragico per gli abusivi e disonesti”.
Il Movimento Liberazione Italia ha davvero intenzione di cacciare questo governo abusivo (perchè non eletto da nessuno!) e già in un’occasione ha tentato di passare dalle parole “ai fatti”.
Era il 14 dicembre 2016 e Pappalardo tentò senza successo di arrestare l’ex parlamentare Osvaldo Napoli che si trovava a passare nei pressi di Montecitorio.
Pappalardo si è da qualche tempo allontanato dal movimento rivoluzionario dei Forconi del 9 dicembre perchè — ha spiegato in una recente intervista — erano “datati e vecchi e soprattutto non volevano più fare quella rivoluzione che il Popolo Italiano vuole fare”.
La rivoluzione però non sarà una rivolta armata ma una rivoluzione “per cambiare il sistema” perchè “le cose non vanno bene” e l’obiettivo è quello di cambiare l’assetto istituzionale a partire dalla forma scelta dalla Repubblica italiana ovvero quella dello Stato unitario e non federale.
Il primo cambiamento che la rivoluzione rivoluzionaria di Pappalardo apporterà alla Costituzione sarà quello di dare vita ad una repubblica federale fondata su sei stati federati che sono: la Pedania, le Tre Venezie, l’Etruria, la Partenopea, la Sicilia e la Sardegna.
Tutto sarà possibile grazie alla “Carica del 1001”, la scelta del nome non sembra essere casuale e pare far riferimento proprio al famoso cartone animato, perchè le rivoluzioni sono una cosa seria.
La Carica dei 1001 è un viaggio in veliero da Marsala a Roma che vuole percorrere al contrario la spedizione dei Mille (i quali però partirono da Quarto, a Genova).
Il programma è denso di appuntamenti e scopriamo che i 1001 in realtà sono poco più di una ventina.
Ci sono i 18 valorosi del Veliero “Lady” e i meno fortunati di un panfilo da 15 metri. Le bevande sono incluse, la colazione probabilmente solo nel “Lady”, l’unico dotato di cambusa.
Costo della “rivoluzione” croceristica è di sessantamila euro più IVA (il che la rende meno conveniente della lotta all’immigrazione di Defend Europe).
Saranno 90 fortunati Liberatori a sostenere le spese della rivoluzione, alla modica cifra di 800 euro a testa.
Per motivi di spazio non tutti i Liberatori potranno partecipare alla crociera. Ma quelli che lo faranno avranno la fortuna di essere insigniti di una medaglia ricordo da mostrare ai nipoti o alla fidanzata e soprattutto potranno cantare durante tutto il viaggio l’inno “Liberatori Alati”.
Una volta sbarcati ad Ostia i Liberatori marceranno in corteo fino a Piazza Montecitorio, ovviamente cantando l’Inno.
Per tutti coloro invece che non parteciperanno alla crociera si immagina che siano ancora validi i consigli dati da Pappalardo qualche tempo fa: portatevi un panino.
A farvi compagnia ci saranno anche quelli del Popolo Unico evidentemente stanchi di lottare con gli uffici dell’Anagrafe dei Comuni italiani.
A Roma i Liberatori avranno anche una guida turistica d’eccezione. Si tratta di Simone Carabella già difensore degli italici costumi dall’invasione degli immigrati nonchè capo popolo dei genitori no-vax. Ed infatti la manifestazione di Pappalardo, che oltre alla politica corrotta lotta contro immigrati e vaccini, è stata inserita di diritto tra le manifestazioni dei genitori che contrari all’obbligo vaccinale che temono che i vaccini siano pericolosi.
E niente paura se la rivoluzione dell’11 settembre non andrà a buon fine.
Per rimediare il giorno dopo viene organizzata un’altra rivoluzione, quella di Riprendiamoci l’Italia. E se non bastasse il 15 settembre ci potremo tutti tenere per mano nella grande catena umana intorno al Parlamento.
Non mancheranno ovviamente quelli che parteciperanno per CACCIARE QUESTI NEGRI e riprendersi l’Italia.
E sarà bello, bello davvero, vedere sovranisti, pseudofascisti, federalisti e signoraggisti tutti uniti andare a fare “la rivoluzione” in crociera e scoprire che per cambiare le cose dovranno organizzare un’altra rivoluzione e poi un’altra ancora. Perchè nel gergo di questi rivoluzionari “rivoluzione” è diventato sinonimo di manifestazione.
Ma non c’è nulla di rivoluzionario nel manifestare per chiedere di sbattere fuori tutti gli immigrati o di abrogare la legge sui vaccini obbligatori.
Però per sessantamila euro e una crociera pagata, vuoi mettere?
(da “NextQuotidiano”)
argomento: denuncia | Commenta »
Agosto 30th, 2017 Riccardo Fucile RAZZISMO IN UN RISTORANTE, TRIPADVISOR ALLA FINE LA CENSURA.. PROTAGONISTA FABIO CENERINI, EX AN, EX FLI, ORA SEGUACE DEL GABIBBO BIANCO A SPEZIA
«Il ristorante? Un posto incantevole, ma sinceramente non ho apprezzato che a servire, con un costume ampezzano, fosse una persona di colore».
Lo ha scritto proprio così, letteralmente, su TripAdvisor, l’utente Fabio C., di La Spezia, venuto a cena a fine agosto nel ristorante El Brite de Larieto, graziosa malga con agriturismo subito sopra Cortina.
È stato servito da S., ventiseienne, originaria del Guinea Bissau, che vive a Verona da molti anni. E qualcosa non gli è piaciuto: la cameriera.
Quando i titolari del locale hanno letto la recensione hanno stentato a crederci.
La loro colpa, secondo il cliente, sarebbe stata di avere consentito alla propria collaboratrice, unica tra i dipendenti di origini africane, di indossare un costume etnico ispirato ai vestiti tradizionali delle Alpi. Inappropriato, evidentemente, per il colore della pelle.
Succede anche questo nell’estate 2017, in cui un albergo svizzero è balzato al (dis)onore delle cronache per avere invitato con un cartello «i clienti ebrei a farsi la doccia» prima di entrare in piscina.
«Non ho apprezzato una persona di colore a servire con costume parzialmente ampezzano – scrive Fabio C. – Se fossimo in un ristorante internazionale a Milano sarebbe diverso, ma sarebbe come andare in Marocco e in un ristorante tipico invece di trovare un marocchino che serve in sala ci trovassi un tedesco biondo vestito da marocchino », aggiunge, incurante degli stereotipi.
È di poche settimane fa la notizia della guest house di Santa Maria, nei pressi di Tropea, che a una coppia di uomini aveva scritto: «Qui non si accettano nè animali, nè gay». Poi il proprietario aveva precisato: «Mi scuso se posso sembrare troglodita».
In questa storia cortinese, invece, nessuno si scusa per il commento basato, incredibilmente, sul colore della pelle della cameriera.
Non lo fa Fabio C., utente con all’attivo ottantacinque recensioni sul popolare sito di recensioni turistiche e gastronomiche.
Non lo fa TripAdvisor. Anzi. Quando Giuliana, Ludovica e Riccardo Gaspari, famiglia proprietaria del ristorante – che ha tra i suoi collaboratori un lavapiatti cingalese, due ucraini, una moldava, un tunisino in un’atmosfera di allegra diversità etnica all’ombra dei larici delle Dolomiti – hanno letto la recensione, l’hanno immediatamente segnalata al sito web.
Esiste infatti una sezione fatta per sottoporre al giudizio dei gestori del portale recensioni «inappropriate, incitazioni all’odio, pregiudizi».
TripAdvisor, in modo sorprendente, ha risposto loro così: «A seguito della segnalazione, abbiamo completato la nostra indagine. La recensione rispetta le nostre linee guida. La nostra community è globale e multi culturale. Proprio perchè si tratta di un contesto unico e diversificato, certi modi di dire, termini in gergo o frasi che possono essere considerate ingiuriose per qualcuno, possono non esserlo per altri. Dato che conforme alle nostre linee guida, la recensione rimarrà pubblicata».
I titolari del ristorante, che al momento non hanno approfittato della possibilità di rispondere alla recensione, che in 3 giorni ha raccolto 24 voti positivi (tanti, per gli standard di Tripadvisor), ritengono che il ragionamento sia «assurdo: tutto il personale veste un costume ampezzano e non abbiamo intenzione di farlo cambiare a una cameriera solo perchè è di colore. Perchè se si tratta di una ragazza africana deve dare fastidio?». Ancora: il ristorante «ha sempre avuto personale di nazionalità diversa, per noi conta la professionalità e la bravura, non il colore della pelle».
Alla fine, quando il caso è finito sui media, TripAdvisor ha cambiato idea e tolto il commento.
Per la cronaca Fabio C. è Fabio Cenerini, capogruppo della lista Toti al comune di La Spezia, un passato in An con passaggio in Futuro e Libertà prima di convertirsi al Gabibbo bianco.
Uno abituato a cambiare costume, anche se non ampezzano.
(da agenzie)
argomento: Razzismo | Commenta »