Marzo 31st, 2018 Riccardo Fucile
L’EX GUARDIASIGILLI ELOGIA LA CINA DI XI E PARLA DELLA POLITICA ITALIANA: “DEL PD NON C’E’ PIU’ NULLA. GOVERNO M5S-LEGA IL PEGGIORE POSSIBILE”
Oliviero Diliberto non dà interviste dal 2013, “da quando la mia parte politica fu sconfitta
disastrosamente” e il suo giudizio di oggi, nell’intervista al Corriere della Sera, non ammette repliche: “La mia generazione ha fallito. Il suo unico dovere morale è scomparire”.
Venti anni fa è stato ministro della Giustizia, governo D’Alema. Ora la sua vita è cambiata, anche se l’insegnamento ha sempre fatto parte della sua vita: sta insegnando il diritto romano alla Cina, nell’ateneo di Wuhan, la città con 200 università e 10 milioni di abitanti a oltre mille km da Pechino.
Di più: sta aiutando il governo di Xi Jinping ad adottarlo nel proprio codice civile.
Ha parole di elogio per il presidente cinese, “ha avviato una campagna di riforme mai vista prima”, fra cui “otta alla povertà , Stato fondato sul diritto, contrasto alla corruzione. Che significa anche morigeratezza”.
Nessun problema per il mandato a vita, anche perchè “Roosevelt fu presidente degli Stati Uniti per quattro mandati e ne avrebbe fatto un quinto se non fosse morto”.
C’è la pena di morte e il record mondiale di esecuzioni capitali, ma “c’è anche negli Usa e nessuno si indigna. Con la differenza che gli americani avrebbero dovuto abolirla, perchè in fatto di diritti umani hanno una tradizione che in Asia non esiste. Invece non riconoscono neppure la Corte penale internazionale dell’Aja”.
Ricorda come divenne comunista.
“Era il 1969. Entravo in quarta ginnasio a Cagliari. C’era l’autunno caldo. Alcuni militanti distribuivano volantini per strada. Non li avevo mai visti. I volantini, dico. Rimasi folgorato dall’idea che si potesse cambiare il mondo”. […] “Come spiegò Enrico Berlinguer a Enrico Mentana, sono felice d’essere rimasto fedele agli ideali della mia gioventù. Non so quanti possano dire lo stesso”.
Oggi un comunista vive “con sobrietà . Da non confondere con il pauperismo”.
“Per anni ho avuto un pusher che mi forniva il pregiato caffè di Sant’Elena, l’isola dove morì Napoleone. Sul Frecciarossa viaggio in seconda classe. Ho insegnato gratis all’università anche mentre ero in aspettativa parlamentare. Ci sono andato con le stampelle, dopo che mi era scoppiata la rotula in un brutto incidente domestico. Ho fatto persino gli esami in carcere a Totò Cuffaro”.
Oliviero Diliberto parla anche di politica italiana, con molta amarezza. Si avvale della “facoltà di non rispondere” quando gli si domanda perchè i poveri, che in Italia sono sempre di più, non votino per il Pd.
“Il proletariato è più numeroso dei ceti abbienti, ma nelle elezioni, ahimè, entrano in gioco fattori ideologici, propagandistici, religiosi, antropologici. Pensi ai consensi raccolti dalla Dc. Un partito interclassista che, a questo punto, tutti rimpiangiamo”. […] “Non si possono tenere insieme Gramsci, Kennedy, Luther King e don Milani”.
Secondo Diliberto del Pd “non c’è più niente”, mentre Matteo Renzi “dovrebbe scomparire. Ma non lo farà “.
Quanto all’ipotesi di un governo fra Lega e M5S il giudizio è lapidario.
“Il peggio che ci possa capitare. Ma gli elettori hanno deciso così. Nel 2007 assistetti per caso dalla finestra di un hotel di Bologna al primo V-Day con Beppe Grillo. Un fanatismo e uno schiumare di rabbia terribili. L’idea che chiunque ha fatto politica sia un delinquente, a prescindere, contraddice tutti i valori della democrazia rappresentativa dai tempi di Pericle a oggi”.
(da “Huffingtonpost”)
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Marzo 31st, 2018 Riccardo Fucile
NEL PRIMO POMERIGGIO LA FARNESINA SI SVEGLIA E CHIEDE SPIEGAZIONI DOPO 15 ORE DAL FATTO… MA MINNITI NON SPIEGA PERCHE’ NON HA FATTO ARRESTARE I GENDARMI FRANCESI
Dal Pd a Fratelli d’Italia l’irruzione degli agenti francesi nel centro migranti di Bardonecchia suscita sdegno e rabbia e assume sempre di più le caratteristiche di un incidente internazionale.
“I fatti di Bardonecchia sono gravi.Così di certo non si fa la nuova Europa” afferma Maurizio Martina, segretario reggente del Partito democratico, su Twitter . Sulla stessa linea l’ex premier Enrico Letta: “Irruzione polizia francese a Bardonecchia è l’ennesimo errore su questione migranti. Poi in Europa si stupiscono dell’esito elettorale in Italia!
“Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L’Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità . Siamo un Paese sovrano non una provincia della Francia. I campioni delle urine li prendano nei bagni francesi o ne segnalino la necessità alle nostre forze dell’ordine” dice il parlamentare europeo Daniele Viotti, che aggiunge:” esiste un piano politico che deve prevalere e che va oltre qualsiasi accordo tra Italia e Francia che gli agenti francesi possano richiamare come giustificazione. La costante aggressività della polizia francese (che ha avuto il picco ieri, ma è ormai un dato) ha una evidente copertura da parte del proprio governo che, a parole, si dichiara solidale con l’Italia nell’affrontare la questione migranti e profughi, mentre, di fatto, costruisce muri, come Ungheria, Polonia e Slovacchia”.
“A Bardonecchia, Oulx, Claviere e Monginevro, dove sono stato mercoledì e giovedì, proprio per vedere coi miei occhi cosa stesse succedendo, – riferisce l’europarlamentare- da un lato ho trovato serietà , preparazione e umanità da parte dei sindaci, delle ong impegnate e dei cittadini, dall’altro arroganza e crudeltà . L’atto di ieri è una intimidazione vera e propria e una provocazione. Le forze dell’ordine italiane presidiano e tutelano la Valle in modo efficace da anni. Qui c’è solo bisogno di più Europa.
“Non ho ancora letto la notizia della protesta del ministro Minniti e del ministro Alfano nei confronti del governo francese. Che un nucleo di poliziotti francesi intervenga in territorio italiano, in spregio a tutti gli accordi tra i due Paesi, faccia irruzione in un centro di solidarietà gestito da un comune italiano è un fatto gravissimo Macron e il suo governo se pensa che siamo una colonia sbaglia in pieno” afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, deputato di Liberi e Uguali eletto in Piemonte, in merito all’episodio di ieri sera.
“E se il governo francese – prosegue l’esponente di Leu – non ha la decenza di rispettare il buon senso e l’umanità , almeno rispetti le leggi internazionali. Suvvia gentili ministri Minniti e Alfano – conclude Fratoianni – almeno per una volta mostrate la schiena diritta verso un potente e non come sempre verso i più deboli e inermi…”
Gli fa eco Giuseppe Civati di Possibile: “Il governo ha il dovere di protestare contro il blitz degli agenti francesi nella sede di Bardonecchia della Rainbow4Africa. Si tratta di un’azione molto grave nei confronti di un Paese confinante. Ma soprattutto è un’intollerabile intimidazione verso chi offre assistenza ai migranti. Il rispetto dei diritti umani è stato calpestato oltre ogni immaginazione. E questo è inaccettabile”.
Reazione sdegnata anche della parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli: “Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo L’Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità . Si tratta di una mancanza di rispetto inaudita verso l’Italia ed un precedente inammissibile”.
(da agenzie)
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Marzo 31st, 2018 Riccardo Fucile
CON MINNITI ITALIA ZIMBELLO D’EUROPA, DOPO I CRIMINALI LIBICI ORA TAPPETO ROSSO ANCHE A QUELLI FRANCESI
Non era mai accaduto ed è verosimile che diventi un caso diplomatico l’irruzione di cinque
uomini della dogana francese, ieri sera (30 marzo) intorno alle 19, nella base di «Freedom Mountain» a Bardonecchia, dove medici e infermieri dell’associazione Rainbow for Africa con mediatori culturali del Comune, pagati con fondi del ministero dell’Interno, assistono i migranti che mettono a rischio la loro vita nel tentativo di passare oltreconfine.
La pattuglia, diversamente da altre volte, quando aveva riaccompagnato i migranti in Italia, scaricandoli davanti alla base che si trova alla stazione di Bardonecchia, è entrata – hanno raccontato i testimoni – con atteggiamento imperioso nel locale accompagnando un giovane migrante.
Gli agenti hanno intimato ai presenti di allontanarsi, mostrando le armi che avevano addosso.
Il gruppo aveva con sè un giovane migrante, probabilmente ritenuto un corriere della droga: il ragazzo è stato portato nel bagno dove gli agenti gli hanno fatto l’esame delle urine.
Mentre i doganieri francesi erano occupati con il giovane, gli operatori hanno chiamato la polizia e il sindaco di Bardonecchia, subito accorsi. I nostri agenti hanno fatto uscire i doganieri francesi.
«Non avevano il diritto di entrare – ha detto il sindaco Francesco Avato -, nessun poliziotto italiano si sarebbe permesso di fare la stessa cosa in Francia».
Rainbow4Africa ricorda infatti di agire “secondo principi inviolabili di indipendenza, neutralità , imparzialità e umanità . L’azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi”, insiste l’associazione, secondo cui “il comportamento adottato nei confronti dell’ospite nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani”.
“Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni – commenta Paolo Narcisi, medico e presidente di Rainbow4Africa – Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare il rispetto dei diritti umani dei migranti”. “Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l’Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione – aggiunge l’avvocato Lorenzo Trucco, presidente di Asgi -.Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti”.
Il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato, dice che gli agenti francesi “non avevano alcun diritto di introdursi lì dentro. Non si permettano mai più”.
“Quella è una stanza gestita dal Comune con dei mediatori – aggiunge il sindaco – i volontari di Rainbow4Africa, come altre realtà , collaborano con il progetto. L’accesso alla sala è possibile solo agli operatori autorizzati. E’ uno spazio calmo, neutro, dove si incontrano i migranti, si parla con loro, si spiegano i rischi del viaggio che hanno deciso di intraprendere e si cerca di convincerli a rimanere in Italia, dove possono trovare accoglienza”.
Ma la vicenda inaudita pone alcune domande:
1) Perchè i gerdarmi francesi sono potuti arrivare fino alla sede dell’associazione?
2) Perche’ i poliziotti italiani intervenuti dopo l’allarme ricevuto non hanno provveduto ad arrestare i gendarmi francesi?
3) Perchè per tutta la mattina la Farnesina non proferito parola, nonostante le proteste di tutti i gruppi politici?
4) Quali ordini Minniti ha impartito alla polikzia di frontiera? Dopo i criminali della Guardia costiera libica dobbiamo sopportare anche gli atti criminali della Gendarmeria francese?
(da agenzie)
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