Giugno 18th, 2018 Riccardo Fucile
DATO CHE SALVINI VUOLE FAR PAGARE MENO TASSE AI RICCHI, CON LA FLAT TAX HANNO TROVATO LA SOLUZIONE TAROCCO
Come finanziare la flat tax? Questa è la domanda da 50 miliardi di euro — a tanto ammonterebbe il costo della tassa piatta a due aliquote del governo Lega-M5s — che in questi giorni agita i sonni del governo. Da qualche parte i soldi per mettere in campo una delle principali promesse del contratto di governo firmato da Salvini e Di Maio si devono trovare.
L’ipotesi è quella di aumentare il prezzo del gasolio (facendolo arrivare in pari con quello della benzina) e di togliere gli sgravi fiscali per i carburanti agricoli.
Nel programma del governo gialloverde non si parla da nessuna parte di coperture, ed è assodato che l’unico taglio indicato nel contratto (quello relativo ai privilegi della casta) non può certo coprire tutte le voci di spesa (le più costose oltre alla flat tax sono il reddito di cittadinanza e il “superamento” della Fornero).
Per rendere sostenibile il taglio delle tasse allora il governo — ha detto il viceministro dell’Economia Massimo Garavaglia — starebbe lavorando per farla partire già ad agosto.
Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera i tecnici del governo starebbero studiando il modo di tagliare oltre duecento SAD, i «Sussidi ambientalmente dannosi». Non è propriamente una novità visto che già a maggio sul Blog delle Stelle il MoVimento aveva annunciato di voler reperire 17 miliardi di euro di coperture proprio tagliando trasferimenti e agevolazioni per le fonti fossili o inquinanti.
Tra queste misure ci sono gli sconti e i rimborsi sui carburanti riservati a determinate categorie, come l’agricoltura (valgono 840 milioni) e l’autotrasporto (1,2 miliardi), o attività , come la navigazione aerea (1,5 miliardi) e marittima (456 milioni).
Da un lato il taglio dei SAD avvicinerebbe l’Italia agli obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi. E non è un caso che il ministro delle Infrastrutture Toninelli si sia prodigato ad annunciare il passaggio del nostro Paese «verso una mobilità pulita e sostenibile».
Dall’altro però c’è da notare che un taglio lineare di tutti i SAD (come previsto dal M5S) comporterebbe ulteriori costi per aziende agricole (tra i SAD ci sono gli sconti per il diesel agricolo) e imprese.
E proprio il gasolio potrebbe essere un’altra vittima della flat tax per le imprese che il governo vorrebbe varare in tempi brevi.
Lega e M5S vorrebbero abolire il cosiddetto “bonus diesel” ovvero lo sconto fiscale per il gasolio che lo rende meno caro rispetto alla benzina.
Il governo che si è insediato promettendo di abolire gran parte delle accise sulla benzina (costo 6 miliardi) ha intenzione di riallineare le accise del gasolio con la benzina.
In pratica il diesel verrebbe a costare quanto la verde. Una manovra che porterebbe in cassa 5 miliardi di euro l’anno.
E non sfugge il gioco delle tre carte, con una mano il governo dà , con l’altra toglie. Ma c’è di più perchè il piano del governo prevede anche agevolazioni (quindi sconti fiscali) sull’acquisto di auto ibride ed elettriche con la rottamazione delle vetture diesel.
Di nuovo: ulteriori spese per lo Stato che però sarebbero finanziate — al momento — unicamente con gli introiti derivanti da bonus diesel e taglio dei SAD.
In pratica il governo che a parole sta difendendo gli agricoltori italiani vuole togliere gli sgravi fiscali per i carburanti ad uso agricolo e allo stesso tempo aumentare il costo del gasolio per gli automobilisti (e non dimentichiamo che la maggior parte dei mezzi commerciali, camion e furgoni, va a gasolio) in modo da finanziare il taglio delle tasse alle imprese.
In questo vortice di tagli, accise e nuovi sgravi non si capisce quante volte l’esecutivo abbia intenzione di calcolare alla voce “entrate” il taglio dei Sad.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 18th, 2018 Riccardo Fucile
IL GOVERNO DELL’ACCATTONAGGIO MOLESTO … L’ULTIMA IDEA: VISTO CHE I SOLDI NON CI SONO, CONTE PROVA A CHIEDERLI ALL’EUROPA
Da Angela Merkel per affrontare le due emergenze italiane per eccellenza: immigrazione e povertà .
Il (si fa per dire) presidente del Consiglio Giuseppe Conte arriverà stasera a Berlino pronto ad aprire un altro fronte: chiedere fondi europei ad hoc per affrontare il capitolo povertà , con un occhio attento ai minori.
Conte — che andrà a Berlino con gli ultimi dati aggiornati sul tema — sarebbe dunque deciso, scrive l’Adn Kronos, a chiedere la creazione di un fondo ad hoc, che in parte potrebbe andare a coprire la misura del reddito di cittadinanza tanto cara ai 5 Stelle, o in alternativa maggiori margine di intervento, escludendo tuttavia a priori lo sforamento del tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil a cui guarda con preoccupazione l’Europa.
I grillini si sono accorti che i soldi non ci sono e vanno a chiederli all’odiata Europa, roba da ridere.
Sepriamo che la Merkel non applichi il decreto Minniti sull’accattonaggio molesto, altrimenti Conte finisce con il foglio di via.
(da agenzie)
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Giugno 18th, 2018 Riccardo Fucile
LUIGI GALLO NON LE MANDA A DIRE: “HA LEGAMI CON ILLEGALITA’, CORRUZIONE E CRIMINALITA’ ORGANIZZATA”
Forse non si è accorto del fatto che il M5S è al governo, oppure se ne è accorto benissimo.
Il deputato Luigi Gallo, eletto con il MoVimento 5 Stelle in Campania e molto vicino a Roberto Fico, ieri sera è andato all’attacco di Pina Castiello, collega della Lega che è stata nominata sottosegretaria con delega per il Sud.
Gallo, che aveva già protestato per l’alleanza con la Lega e, a differenza di altri eletti grillini, ha il coraggio di non nascondersi dietro i riferimenti incrociati ma di parlare chiaramente, scrive su Facebook che la nomina di Castiello “non è un buon segnale” perchè la parlamentare “ha stretto e mantenuto legami (istituzionali o meno, poco importa) con quella classe dirigente che ha rappresentato i mali dei nostri territori: illegalità , corruzione e criminalità organizzata”.
*Non è un buon segnale aver nominato come sottosegretario con delega al Sud una persona che ha anche solo avuto rapporti politici con personaggi come Cosentino, che di questa terra ha rappresentato la classe dirigente peggiore. Allora facciamo parlare al più presto le leggi sulla giustizia di questo governo, dimostriamo di saper cancellare ogni ombra al sud, ogni connivenza con le piaghe della corruzione, dell’illegalità e della criminalità organizzata che affliggono la nostra popolazione, una popolazione soggiogata e incatenata a questi mali, una popolazione che ancora non riesce a determinare il proprio futuro.
Sotto la lente c’è la biografia politica di Castiello, accusata (da Repubblica) di avere “sponsor oscuri come l’ex consigliere regionale del centrodestra (originariamente di centrosinistra) Roberto Conte: condannato per associazione mafiosa, una storia di voto di scambio con il clan Misso.
O come l’ex senatore Pdl Vincenzo Nespoli : più volte indagato dalla Procura napoletana, e condannato in primo e secondo grado per bancarotta fraudolenta”.
(da “NextQuotidiano“)
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Giugno 18th, 2018 Riccardo Fucile
PIU’ DI 300 PAGINE “COPERTE”… I MAGISTRATI STANNO ANCORA INDAGANDO PER ACCERTARE ALTRE RESPONSABILITA’ IN CAPO A POLITICI… CONTRIBUTI A CANDIDATI DI TUTTI I PARTITI
Molto ancora deve succedere nell’inchiesta sullo Stadio della Roma a Tor di Valle.
Lo si evince dall’ordinanza del GIP e dall’informativa dei carabinieri sull’operazione Rinascimento: più di trecento pagine ma con molti omissis che servono a “coprire” atti su cui i magistrati stanno ancora indagando per accertare ulteriori responsabilità in capo a politici, amministratori pubblici, aziende private.
Questi omissis potrebbero cadere perchè gli avvocati di Luca Parnasi, Giorgio Tamburrini ed Emilio Ricci, hanno deciso di chiedere la scarcerazione del costruttore al Tribunale dei Riesame: lì adesso la procura dovrà depositare le carte dell’inchiesta, e forse scoprire anche gli omissis che significativamente parlavano di soldi distribuiti ai politici e ai dirigenti per accelerare le procedure.
Ma anche qualche altra interessante informazione oggi messa in luce sul Giornale: a chi si stava riferendo per esempio Parnasi quando parlando con i suoi sodali della necessità di «spendere qualche soldo sulle elezioni» («È un investimento che io devo fare…molto moderato rispetto al passato quando ho speso cifre che manco te le racconto») dice che la sua forza era quella «di alzare il telefono» e interfacciarsi con qualcuno, presumibilmente un politico conosciuto, che finora i magistrati hanno voluto tutelare?
Insomma, la bomba vera potrebbe essere vicina a scoppiare e risultare molto deflagrante al di là dei conti sui candidati (del PD, di Forza Italia, del M5S) che hanno ricevuto soldi da Parnasi.
Per esempio, racconta oggi La Stampa, il costruttore, al telefono con il suo commercialista, spiegava che all’associazione «Più voci», del tesoriere leghista Giulio Centemero, nel 2015 ha dato 250mila euro.
Doveva restare un segreto, ma l’Espresso l’ha scoperto. E allora. «Cerchiamoci una giustificazione», dice il commercialista. Parnasi: «Possiamo giustificarla che abbiamo un progetto ex post! Sennò bisognerebbe incontrarli domattina, capito?».
D’altro canto le stranezze dell’inchiesta non finiscono qui.
Ieri si è parlato del giallo delle email cancellate da Lanzalone: quando i carabinieri hanno controllato il computer che si trova nell’appartamento di Lanzalone dietro via San Lorenzo in Lucina, poche ore dopo la cena di finanziamento per Rousseau a cui l’avvocato aveva partecipato e nella quale era presente anche Davide Casaleggio, hanno “scoperto” che le mail erano state tutte cancellate.
Perchè? Il 24 maggio scorso, 20 giorni prima che scattassero le manette, Virginia Raggi in persona aveva avvertito Lanzalone che i carabinieri erano arrivati in Campidoglio chiedendo di vedere per sequestrarli i documenti sulla consulenza affidata all’avvocato Lanzalone sulla questione dello Stadio.
La domanda è: perchè Lanzalone ha cancellato tutte le mail?
Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che l’avvocato possa essersi mosso dopo essere stato avvertito della perquisizione del 24 maggio.
Il giallo si intreccia con l’interrogatorio di Lanzalone, che al magistrato ha detto di essere stato scelto da Raggi per la mediazione sullo stadio senza nominare Fraccaro e Bonafede.
Ieri invece Davide Casaleggio ha dato un’altra versione dei fatti: “L’ho conosciuto dopo la sua esperienza a Livorno dove ha fatto un ottimo lavoro e per quello è stata una scelta naturale fargli portare avanti un’attività anche su Roma“. Si calcola che siano oltre 100 le pagine attualmente omissate: molte potrebbero spiegare anche perchè le cose a Roma fanno così spesso “schifo”.
D’altronde è lo stesso Parnasi ad aver detto (registrato) «Io pago tutti» a proposito dei suoi rapporti con la politica. Ma, spiega oggi Francesco Grignetti sulla Stampa, in segreto.
Utilizzando il cognome della madre. O qualche testa di legno. O ancora con i contributi alle fondazioni, che quelli non lasciano traccia. Il 15 marzo, a elezioni concluse, s’informa con il commercialista, prospetti alla mano: «Scusami, ma poi abbiamo qua altri 22.000 euro della campagna… scusami, tu qui non hai messo… Lega ed Eyu». Risposta: «Io ho dato già . Ho sentito tutti quanti».
Per non rischiare, insomma, contribuiva alle casse dei due Matteo della politica nazionale. Duecentomila a Salvini, centocinquantamila a Renzi.
Già , perchè Eyu significa Francesco Bonifazi, tesoriere Pd, renziano di ferro.
Poi, naturalmente, c’era il sostegno ai singoli candidati di tutti i partiti: da Forza Italia al Pd, a Fratelli d’Italia, alla Lega. Persino una di LeU ha preso qualcosina.
E poi ci sono i casi di Daniele Piva e Mauro Vaglio, ex candidati grillini oggi indagati per aver preso contributi: il 5 marzo, Piva si precipita da Parnasi perchè un suo contributo di 9mila euro è arrivato troppo tardi per la campagna elettorale, e quindi bisogna far figurare che lui li restituisce, ma allo stesso tempo chiede all’imprenditore di poterli tenere per sè. Nessun problema, ci mancherebbe. Si vedrà poi che il nuovo bonifico è di 16mila euro.
Spunta fuori, racconta ancora la Stampa, di nuovo una fattura falsa, che Parnasi spiega ai suoi: «È il braccio destro di Di Maio, tanto per essere chiari, e purtroppo per me è stato trombato… domenica lì all’Eur, che è il quartiere Tor di Valle … quindiii… lui ha detto che ci rimborsa il finanziamento fatto perchè non li può spendere, mentre vorrebbe che noi… a me va benissimo … fino all’importo di novemila euro… E figurati se non vuole… non vuole un qualcosa in più… a noi ci va bene perchè quando li chiami…».
(da “NextQuotididiano”)
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Giugno 18th, 2018 Riccardo Fucile
PRIMA I TRUFFATORI ITALIANI … 120 DENUNCE SOLO A CAMERINO PER FALSE AUTODICHIARAZIONI, MEZZO MILIONE DI EURO ILLECITAMENTE PERCEPITI
Accertati dalla Guardia di Finanza di Camerino 120 casi di illecite richieste per Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas) per un totale di oltre 500 mila euro di contributi indebitamente percepiti da chi aveva dichiarato di essere costretto a trovare un alloggio in affitto perchè la sua casa era stata resa inagibile dal terremoto.
Sono i numeri dell’operazione Anubi delle Fiamme Gialle della Tenenza di Camerino condotta dai primi mesi di erogazione del Cas
Anche ad Amatrice e ad Accumoli sono state trovate 120 persone che percepivano 900 euro al mese di contributi per la casa senza averne diritto.
Nel caso di Camerino ammontano a 120 mila euro i sequestri già eseguiti.
Anomalie importanti erano emerse sin dai primi accertamenti, facendo scattare controlli capillari sulle istanze presentate.
Anomalie per lo più legate al fatto che molti dei Comuni inseriti nel cratere sismico sono mete turistiche e di villeggiatura, estive e invernali, con la conseguente presenza di numerose seconde case, vissute solamente per brevi periodi dell’anno da persone che avevano in realtà dimora e interessi principali in altre località , in Italia o anche all’estero.
L’operazione è stata condotta attraverso l’esame di autodichiarazioni e riscontro dei dati dichiarati dai singoli richiedenti il contributo con indagini di polizia giudiziaria, dapprima di iniziativa e successivamente coordinate dal procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio.
Indagini che hanno fatto emergere una moltitudine di soggetti, che avevano dichiarato falsamente di essere in possesso dei requisiti normativamente previsti, ovvero di essere stati costretti a trovare una nuova sistemazione alloggiativa, in quanto la propria abitazione era risultata inagibile a causa del sisma.
In realtà , si è appurato che già da prima degli eventi sismici del 2016 alcuni vivevano e lavoravano in altre località , perfino fuori dalle Marche, altri avevano addirittura concesso l’abitazione in locazione a studenti universitari o lavoratori, altri ancora, per far lievitare il contributo, avevano inserito nella domanda la presenza di parenti che in realtà vivevano stabilmente già da diversi anni altrove (in alcuni casi all’estero) per motivi di lavoro o studio.
E poi c’era anche chi ha continuato a vivere stabilmente presso la propria abitazione, pur dichiarando di alloggiare altrove. In tutto 120 persone denunciate.
(da agenzie)
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Giugno 18th, 2018 Riccardo Fucile
IL BRACCIO ARMATO DELLA LEGA E’ “CONCENTRATO” SULLE GAFFES INTERNAZIONALI, IN ATTESA DI ESSERE INDAGATO … E’ LO STESSO TONINELLI CHE NEL 2015 ATTACCAVA L’INERZIA DEL GOVERNO DI FRONTE ALL’ENNESIMA STRAGE NEL MEDITERRANEO?
Nelle more dell’ennesima emergenza inventata da Matteo Salvini su Seefuchs e Lifeline c’è da registrare il ruolo spettacolare del concentratissimo Danilo Toninelli.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di recente riciclatosi come braccio leghista del governo, sabato sera su Twitter ha imperiosamente ordinato all’Olanda di riprendersi le sue Organizzazioni Non Governative.
«Le navi #ong olandesi Lifeline e Seefuchs stazionano da ore in acque libiche. In violazione del codice di condotta perchè non hanno mezzi e personale adatti a salvare un gran numero di persone. E potrebbero mettere in pericolo equipaggi e naufraghi. L’Olanda le faccia rientrare», ha scritto Toninelli su Twitter dimostrando di aver compreso appieno il concetto di diplomazia ai tempi dei social network.
Qualche tempo dopo è arrivata la risposta di una delle ONG coinvolte: “Abbiamo mezzi e personale per svolgere missioni di ricerca e soccorso e provvedere alla prima assistenza alle persone in pericolo”, hanno fatto sapere da Lifeline replicando al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che aveva sottolineato come le navi Lifeline e Seefuchs non hanno “mezzi e personale adatti per salvare un gran numero di persone”.
“La nostra missione — aggiunge la ong — è di salvare e assicurare che la gente che cerca protezione non è riportata in Libia ed offrirgli l’opportunità di raggiungere un porto sicuro”.
Ma subito dopo è arrivata anche una risposta più cogente, quella della rappresentanza olandese all’Unione Europea: “Non si tratta di Ong olandesi, nè sono imbarcazioni registrate in Olanda”.
Nei giorni scorsi, mentre su Twitter Salvini ormai imperversava da ore con una sequela di post contro i migranti e le Ong che si concludevano invariabilmente con #chiudiamoiporti Toninelli su Facebook esprimeva gli stessi concetti.
Con un particolare: in teoria avrebbe dovuto essere il ministro del M5S a decidere se chiudere o meno i porti e non Salvini.
Segno forse che nella coalizione gialloverde il MoVimento 5 Stelle si è trovato a giocare il ruolo di subalterno.
E così ecco il Toninelli furioso: «Malta deve essere messa di fronte alle sue responsabilità », tuonava. Il ministro delle Infrastrutture di un governo che voleva sigillare i porti italiani chiedeva ad un altro governo di fare il contrario: aprire i porti
La cosa interessante è che tra le righe Toninelli ammetteva che è la Centrale Operativa della Guardia Costiera italiana ad avere la responsabilità dell’operazione. E non potrebbe essere altrimenti visto che la Libia (nonostante gli sforzi profusi dal precedente governo) non è ancora riuscita a stabilire una sua area SAR.
Toninelli concludeva dicendo che “noi continueremo a salvare vite umane” ma non si può certo immaginare che la chiusura dei porti — al di là della disponibilità o meno di una piccola isola come Malta — possa sortire questo effetto.
Nel 2015 Toninelli attaccava “l’inerzia del governo” di fronte all’ennesima strage di migranti e accusava di disumanità l’UE che “pensa solo alle banche”.
È evidente che a tre anni di distanza chiudere i porti per dare vita ad una crisi umanitaria (le navi delle Ong hanno un’autonomia limitata) a bordo delle imbarcazioni di soccorso è una scelta accettabile per Toninelli.
Occorre ricordare un drammatico precedente dove le vittime dello scontro tra Roma e La Valletta furono quasi 300 profughi siriani, lasciati colare a picco dalla Guardia Costiera italiana.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 18th, 2018 Riccardo Fucile
GIAN MARCO SOLINI, NOTO TROLL, COLPISCE ANCORA: DUE MILIONI DI VISUALIZZAZIONI PER PRENDERE PER IL CULO I RAZZISTI CHE CREDONO A TUTTO
La settimana scorsa il caso della nave Aquarius ha creato scompiglio e divisione tra gli italiani. A rincarare la dose è stato un video pubblicato su Facebook venerdì che in pochi minuti è diventato virale, suscitando l’indignazione di molte persone.
Eppure si trattava solo di una bufala di Gian Marco Saolini, noto troll sui social.
Una bufala fatta – dice lui – per mettere in luce il razzismo degli italiani. Ma quanti l’avranno visto senza capire che era satira?
“Mi chiamo Giovanni Titori e sono stato fino a ieri parte dell’equipaggio dell’Aquarius, ero nostromo. Sono stato fatto secco, sono stato eliminato e licenziato semplicemente perchè volevo parlare, volevo dire la verità agli italiani. Non è assolutamente vero che sulla nave Aquarius ci sono condizioni disagiate. La gente è felice. C’è una sala dove ci sono videogame e giochi d’azzardo. Molti di loro passano la sera giocando alla roulette e non chiedetemi con quali soldi. Sono tutti ben vestiti, ben nutriti”.
Palesi bugie che difficilmente verrebbero scambiate per vere, o almeno così verrebbe da pensare.
Ma due milioni di visualizzazioni e 90mila condivisioni in meno di 24 ore testimoniano il contrario. Adesso le visualizzazioni sono quasi il doppio e le condivisioni circa 140mila.
Ma per quale motivo il giovane romano Saolini crea bufale di questo tipo?
La risposta la fornisce lui stesso in un’intervista dell’anno scorso: “Perchè sto conducendo uno studio, un esperimento sociale su me stesso, interpreto – mettendoci la faccia – molteplici personaggi, un medico, un prete, un professore, un cantante, un rivoluzionario, il fidanzato di Gabbani e altri sono in cantiere pronti per essere lanciati”.
Un trasformismo per far venire a galla la tendenza di molti italiani a non curarsi dell’approfondimento e della verifica delle informazioni che ricevono.
Dopo numerosi video di questo genere, Saolini si considera un esperto e, dal canto suo, afferma: “Ho un piano per combattere le bufale e le fake news, spero che un giorno qualcuno venga a chiedermi consiglio”.
Partiti e politici hanno dovuto smentire la bufala, considerata la popolarità che stava raggiungendo.
Anche se questa storia può suscitare un sorriso, c’è poco da ridere. La vicenda mostra da un lato come sia facile diffondere notizie false che influenzino l’opinione pubblica nonostante i siti di debunking e dall’altro un Paese a caccia di mostri che crede a tutto e a nulla al tempo stesso.
(da agenzie)
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Giugno 17th, 2018 Riccardo Fucile
“AQUARIUS COSTRETTA A UNA ODISSEA FORZATA E DEVASTANTE, IN VIOLAZIONE DELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI”… APPLAUSI SCROSCIANTI DEI 700 GIORNALISTI DI TUTTO IL MONDO CHE HANNO POTUTO VERIFICARE COME IL GOVERNO ITALIANO HA DISONORATO IL NOSTRO PAESE
La verità è una e una sola: sulla pelle di pochi disperati hanno sparso e cavalcato l’odio a fini propagandistici.
Come se il problema dell’Italia fossero alcune barche delle Ong (mentre il grosso dei soccorsi viene fatto da nomi militari e Guardia Costiera) e una inesistente invasione.
I numeri sono chiari. Ma è altrettanto vero che il governo di Polizia a guida Salvini stia cavalcando questa bolla xenofoba.
Non mancano le accuse all’Italia: “Quella vissuta in questi giorni dai 630 migranti che la nave Aquarius aveva soccorso nel Mediterraneo centrale è stata una “odissea forzata, pericolosa e devastante”, dovuta anche alla chiusura dei porti italiani, e deve suonare “come un campanello d’allarme per i leader europei”
Lo ha detto l’ong Sos Mediterranee, che ha la nave in noleggio gestendola in partnership con Medici senza frontiere
Concetto ribadito in una conferenza nella sala stampa allestita nell’edificio Veles i Vents della Marina Real Juan Carlos I, a Valencia.
Incontro stampa scandito dagli applausi dei cronisti e operatori tv ai responsabili della ong per la riuscita dell’operazione che ha portato a terra i 630 migranti, con il supporto fondamentale di Guardia costiera e Marina militare italiane con le loro unità Dattilo e Orione.
“Non è tollerabile che possa ripetersi una situazione come questa”, ribadisce la ong sottolineando anche il coraggio e la resilienza dei 630 naufraghi, insieme alla “professionalità e la profonda umanità dell’equipaggio della Aquarius”, tutti aspetti da “elogiare”, come pure “lo straordinario apporto che Sos Mediterranee ha ricevuto dalla società civile in Spagna e in tutta Europa”.
L’ong parla di “criminale inerzia degli Stati europei e che si è tradotta in oltre 13mila morti annegati bel Mediterraneo dal 2014, cioè “da quando i leader europei hanno detto ‘mai più dopo la tragedia di Lampedusa. L’Europa porta quei morti sulla propria coscienza”.
Di qui l’appello della Ong perchè tutti gli Stati membri della Ue si assumano le proprie responsabilità e mettano il soccorso in mare al vertice delle loro agende politiche.
Cominciando con l’elaborare un modello europeo di ricerca e soccorso per il Mediterraneo. Prevedendo un numero sufficiente di navi di soccorso, adeguatamente attrezzate ed equipaggiate, da dispiegare in Mediterraneo e permettendo una copertura ampia dell’area di soccorso.
E lo sbarco nel porto sicuro più vicino dev’essere assicurato “in tutti i casi, senza alcun ritardo, in accordo con i regolamenti marittimo.
(da Globalist”)
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Giugno 17th, 2018 Riccardo Fucile
LIQUAME DA FOGNA IN LIBERA USCITA, NECESSITA ENERGICA APPLICAZIONE DELLO SPURGATORE
Alla barbarie di messaggi di hater sui social non sfugge nemmeno il Papa.
I commenti a un tweet pubblicato dall’account ufficiale di Bergoglio – in cui invita all’accoglienza e alla solidarietà linkando un’iniziativa della Caritas, Gwa18, che propone di donare un pasto o dare ospitalità a migranti e rifugiati – sono numerosi gli insulti della fogna razzista.
La stessa che si era scatenata nei giorni scorsi quando il Cardinale Ravasi, citando un passo del Vangelo ‘Ero straniero e non mi avete accolto’, per esprimersi sulla vicenda della nave Aquarius e sulla chiusura dei porti decisa dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, è stato sommerso di insulti.
C’è chi come l’utente Anna Visconti, con bandierina italiana vicina al nome, suggerisce al pontefice di portarsi i clandestini in Argentina, la sua vera Patria e non in Italia. Chi invece chiede di accoglierli in Vaticano ‘perchè voi della Chiesa predicate bene e razzolate male’.
Forse qualcuno dovrebbe informarla che le strutture cattoliche hanno accolto migliaia di profughi
Un altro filone seguito è quello che, secondo gli utenti che hanno commentato il post del Papa, il Vaticano non penserebbe mai agli italiani ma sempre ai migranti.
Come se le mense della Caritas non dessero ogni giorno da mangiare a decine di migliaia di italiani
Tra le decine di post di insulti però, c’è anche quello di Domenico che sostiene Bergoglio scrivendo che la giusta via si mostra “Accogliendo. Condividendo. Rimuovendo le cause di tanta sofferenza”
Poverino, non ha ancora capito che il tempo del buonismo è finito, necessita operazione energica di spurgo della fogna maleodorante.
Perchè non siamo più lo zerbino d’Europa, siamo una fogna a cielo aperto.
(da agenzie)
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