Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
SU ISTAGRAM IL CUOCO UTILIZZA IL SELFIE CHE SALVINI AVEVA USATO PER ATTACCARE I PROFUGHI PER PRENDERLO PER IL CULO
“Buonasera amici, che fate? Tranquilli, le barche che vedete dietro di me non trasportano i 49 milioni di euro che la Lega ha sottratto agli italiani”: recita così il post che chef Rubio, alias Gabriele Rubini, ha pubblicato su Instagram.
Un post che ha raccolto in poche ore oltre 25mila “mi piace” e che fa il verso ad quello pubblicato da Matteo Salvini, in cui il ministro dell’Interno scriveva: “Buona serata amici, che fate? P.s. Tranquilli, le barche che vedete dietro di me non trasportano clandestini!”.
Lo chef, presentatore del programma televisivo “Unti e bisunti”, ha affiancato alla foto una didascalia: “Buongiorno onorevole @matteosalviniofficial, spero che nelle prigioni super-lusso libiche vada tutto bene e che gli accordi che state rinnovando per rimbalzarvi i migranti come vostro solito (dando la colpa a terzi), fruttino come sempre tantissimo allo Stato italiano”.
La foto di Salvini con alle spalle le due imbarcazioni ha fatto infuriare decine di utenti, che hanno commentato negativamente il post pubblicato su Twitter: a molti non è piaciuto il tentativo di “banalizzare” una situazione drammatica quale è quella che riguarda i migranti.
(da “Huffingtonpost”)
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Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
IL PRESIDENTE FRANCESE GUARDA ALL’ESPERIENZA DEI CORRIDOI UMANITARI MESSA IN CAMPO DALLA COMUNITA’
È arrivato con 25 minuti di ritardo, ma si è intrattenuto con papa Francesco addirittura per 57 minuti, un tempo record.
Emmanuel Macron è salito a palazzo apostolico in Vaticano questa mattina dopo un’udienza concessa a Palazzo Farnese a una delegazione della Comunità di Sant’Egidio.
Con Francesco si è intrattenuto di più di quanto non avevano fatto prima di lui Barack Obama (50 minuti) e Donald Trump (30 minuti).
L’incontro è stato cordiale. Macron, accompagnato anche della premiere dame Brigitte Trogneux che indossava un abito nero lungo fin sotto al ginocchio e ha raccolto i capelli biondi, ha alla fine salutato Francesco con una inusuale “carezza”.
Un gesto spontaneo del Capo di Stato, con il cenno della mano a sfiorare il volto del Papa, e avvenuto al momento dei saluti dopo lo scambio dei doni
Ricevendo fra le sue mani una copia preziosa del “Diario di un curato di campagna”, romanzo di Georges Bernanos, il Papa ha ringraziato Macron confessandogli: “Ho letto quest’opera diverse volte e mi ha fatto bene: è un libro che ho sempre amato molto”.
Nel donare a Macron il medaglione di San Martino che offre metà del suo mantello a un povero, Francesco ha spiegato al presidente francese: “È una medaglia realizzata da un artista romano del secolo scorso. Ritrae San Martino. E vuole sottolineare la vocazione dei governanti in aiuto dei poveri. Tutti siamo poveri”. Il Papa ha anche donato a Macron i suoi documenti Evangelii gaudium, Laudato Si’, Amoris Laetitia, Gaudete et exsultate e l’ultimo Messaggio per la Giornata mondiale della pace.
Al centro del colloquio principalmente la questione migranti.
Come anticipato ieri dal Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, è grande l’attenzione vaticana per l’atteggiamento dell’Europa in merito, quindi le questioni bilaterali specie alla luce della posizione non rigidamente laicista espressa dal presidente francese qualche mese fa in un incontro con i vescovi del suo Paese.
Sono tutti temi dei quali il presidente francese ha parlato anche con Sant’Egidio.
Si è parlato – fanno sapere dalla Comunità – dell’auspicio di soluzioni umanitarie di accoglienza e integrazione per i migranti, di corridoi umanitari, di Africa e di pace. “Macron ascoltava parecchio Riccardi e Impagliazzo, attento alle soluzioni concrete, interessato moltissimo ai corridoi umanitari, e molto alla ‘scuole della pace’ in Africa, scuole di alfabetizzazione per minori in situazioni difficili e quindi cosa significa costruire un futuro in Africa. E poi ha visto con favore anche la necessità più in generale di riaprire canali legali (oltre ai corridoi umanitari) d’ingresso per chi ha bisogno, insomma tutto ciò che può legalmente favorire l’arrivo di migranti. Ha parlato poco e ha molto ascoltato. Ultimo tema il dialogo interreligioso come strada per la pace. È voluto stare tanto con Sant’Egidio, più di tre quarti d’ora”.
Non è un caso che la giornata odierna del presidente francese, Emmanuel Macron, a Roma si sia aperta con una visita a Palazzo Farnese di una delegazione della Comunità di Sant’Egidio.
È al lavoro per la pace e l’accoglienza degli ultimi proprio della Comunità , migranti in primis, messo in campo anche con l’invenzione dei cosiddetti corridoi umanitari, che il presidente francese guarda. L’idea adesso è quella di ampliare questa esperienza dei corridoi umanitari
Macron è accompagnato a Roma dalla moglie Brigitte, dal ministro dell’Interno, Gerard Collomb, incaricato dei culti religiosi, e dal ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian.
(da agenzie)
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Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
BRAVO AMM. PETTORINO, PERSONA STIMATA A GENOVA DOVE E’ STATO PER DIVERSI ANNI COMANDANTE
Garantiti i soccorsi in mare, parola della Guardia costiera.
“Abbiamo risposto sempre, sempre rispondiamo e sempre risponderemo a ciascuna chiamata di soccorso”, afferma Il comandante generale, l’ammiraglio Giovanni Pettorino, che cancella ogni dubbio su quale è e sarà il comportamento dei suoi uomini.
“Lo facciamo – aggiunge – perchè è un obbligo giuridico ma anche un obbligo che sentiamo moralmente: tutti gli uomini di mare, da sempre e anche in assenza di convenzioni, hanno portato soccorso e aiuto a chi si trova in difficoltà in mare. Noi non abbiamo mai lasciato solo nessuno in mare”.
Un militare e una persona perbene, stimata a Genova, dove ha prestato servizio.
Da sottolineare l’inciso “lo facciamo perchè è un obbligo giuridico”… ora la magistratura indaghi sui vertici politici che nei giorni scorsi hanno affermato il contrario, invitando al tradimento e all’illegalità .
(da agenzie)
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Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
INSIEME A SEI AGENTI DI POLIZIA, ARRESTATA ANCHE SIMONA AMADIO, DIPENDENTE DELLA PROCURA DI ROMA E CANDIDATA ALLE AMMINISTRATIVE PER LA LEGA
Lui, un uomo legato al clan. Loro, poliziotti che gli fornivano indicazioni sui processi nei quali era coivolto.
I carabinieri del nucleo investigativo di Roma e gli agenti della Squadra mobile hanno eseguito all’alba un’operazione che ha portato in manette sei agenti di polizia, l’impreditore pregiudicato Carlo D’Aguano e una dipendente della procura di Roma: sono accusati a vario titolo di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, accesso abusivo al sistema informatico e rivelazione di segreti di ufficio. Un settimo poliziotto è stato raggiunto da una misura interdittiva.
Al centro dell’inchiesta, coordinata dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino e dal sostituto Nadia Plastina, l’imprenditore Carlo D’Aguano, da tempo attenzionato dalla Direzione distrettuale antimafia per una serie di attività legate alle sale giochi e presunti contatti con la camorra.
Le altre sette persone, a cominciare da Amadio e il compagno, poliziotti addetto al servizio scorte, sono tutte accusate di aver fornito a D’Aguano una serie di utilità e informazioni sulle inchieste in cui era coinvolto in cambio di denaro e favori: in manette sono finiti oltre alla coppia, tre poliziotti del reparto volanti e due del Commissariato Fidene.
Tra gli arrestati c’è anche il poliziotto eroe Francesco Macaluso del reparto volanti. Macaluso è l’agente che martedì 17 aprile scorso riuscì ad afferrare per le gambe un giovane di 28 anni che tentava il suicidio dall’ultimo piano di un palazzo in via Lorenzo il Magnifico, a due passi da piazza Bologna. Per quel gesto Macaluso venne ricevuto anche dal capo della polizia, Gabrielli.
E’ stata candidata alle ultime elezioni amministrative del 2016 a Roma, nelle fila di ‘Noi con Salvini’, Simona Amadio, la funzionaria della procura finita in carcere.
In servizio nella segreteria di uno dei procuratori aggiunti, Amadio era compagna di Angelo Nalci (addetto all’ufficio scorte della Questura) anch’egli finito in carcere. Nell’ordinanza del gip Cinzia Parasporo viene citato un dialogo tra i due, in cui lei “ripercorre una conversazione avuta con D’Aguano che aveva necessità di qualcuno che gli potesse fornire informazioni circa l’esistenza di procedimenti penali sul suo conto”.
Amadio dice: “Io Carlo me lo voglio tenere, allora tu devi pensare amore, che come tutti ‘gli impiccioni’ lui ha amici poliziotti… la talpa in Procura…lui (D’Aguano ndr)…la prima cosa che mi ha chiesto è: ‘mi posso fidare?’…a lui gli serve un appoggio in Procura, cioè qualcuno che va ad aprire a va a vedere”.
Figura centrale dell’inchiesta, la cancelliera, grazie al suo ruolo, aveva accesso alle informazioni su tutti i fascicoli di indagine.
Tanto che, nel marzo scorso, intercettata dai carabinieri , dice al fidanzato: “Ma sta gente che pensa…che io veramente da 23 anni sto a pettinare le bambole dentro alla Procura, prima di Milano e poi quella di Roma… Cioe’ se io voglio arrivo dappertutto… e a me nessuno mi dice di no. Il collega che mi ha fatto il favore di fare i tabulati – ricorda la Amadio facendo riferimento a un vecchio episodio -, lo sa che io mi faccio tagliare la gola ma i tabulati non escono fuori… a me nessuno mi dice di no… ma non perche’ sono un Padre eterno…perche’ in questi anni, forse, tra le tante sventure che mi sono capitate nella vita ho dato qualcosa a chi mi stava di fronte…quindi come si muovono, si muovono male”.
(da agenzie)
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Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
INCHIESTA DELL’OBSERVER SULL’AMERICA DI TRUMP: LE GRANDI PRIGIONI PRIVATE FINANZIANO TRUMP E HANNO UN GIRO D’AFFARI DI SETTE MILIARDI DI DOLLARI
Un’inchiesta dell’Observer mette in luce una realtà inquietante: un giro d’affari di sette miliardi di dollari per la costruzione dei centri per migranti
Le azioni di due delle più grandi compaglie di prigioni private al mondo, il gruppo Geo e CoreCivic, stanno avendo prestazioni migliori nel mercato a causa della crisi migratoria, sostiene l’Observer in un suo articolo.
Il gruppo GEO e CoreCivic hanno visto le loro azioni salire rispettivamente del 1.79% e del 3.18%. Entrambe le società lavorano insieme all’Ice, Immigration and Customs Enforcement, che gestisce i centri di detenzione dei migranti.
L’ascesa delle azioni ha seguito l’annuncio di un disegno di legge repubblicano sull’immigrazione che prefigura la creazione di centri per famiglie di immigrati per un giro d’affari di 7 miliardi di dollari.
Una conseguenza della politica di ‘tolleranza zero’ della Casa Bianca che ha portato numerose polemiche la scorsa settimana per la pratica inumana di separare i bambini dai genitori immigrati clandestini.
Il presidente Trump, in seguito alle polemiche della scorsa settimana, ha dichiarato che, fermo restando che “i confini saranno rafforzati” non sopporta la vista di famiglie separate.
Soluzione? Creare dei centri di detenzione a misura di famiglia, che secondo l’avvocato specializzato nella questione migranti R. Andrew Free, che per primo ha notato l’andamento dei mercati, “rappresenta per le compagnie che gestiscono i centri di detenzione una nuova, redditizia fonte di guadagno”.
E non può davvero stupire scoprire a questo punto che, guarda caso, sia la Geo che CoreCivic sono dei grandi sostenitori di Donald Trump: hanno donato per la sua campagna presidenziale rispettivamente 250mila e 225mila dollari.
(da “Globalist”)
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Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
INVECE CHE RECUPERARE 120 MILIARDI DI EVASIONE FISCALE, IL GOVERNO RAZZIGRILLINO PENSA A FARE CONDONI
Le persone che vivono in povertà assoluta in Italia superano i 5 milioni nel 2017.
È il valore più alto registrato dall’Istat dall’inizio delle serie storiche, nel 2005. Le famiglie in povertà assoluta sono stimate in 1 milione e 778mila e vi vivono 5 milioni e 58 mila individui.
L’incidenza della povertà assoluta è del 6,9% per le famiglie (era 6,3% nel 2016) e dell’8,4% per gli individui (da 7,9%).
Entrambi i valori sono i più alti della serie storica.
L’aumento della povertà assoluta colpisce soprattutto il Mezzogiorno dove vive in questa condizione oltre uno su dieci. L’incidenza stimata dall’Istat, nel Sud Italia, sale da 8,5% nel 2016 a 10,3% nel 2017, per le famiglie, e da 9,8% a 11,4% per gli individui.
Il peggioramento riguarda soprattutto chi vive nelle città principali, i comuni centro di area metropolitana, (da 5,8% a 10,1%) e nei comuni di minori dimensioni, fino a 50 mila abitanti (da 7,8% a 9,8%).
E pensare che basterebbe destinare un sesto delle tasse evase in Italia, ovvero 20 dei 120 miliardi, per garantire un reddito di sopravvivenza a milioni di italiani.
E invece fanno i condoni fiscali.
(da agenzie)
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Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
SPACCATURA NEL M5S, SINDACA SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI: I DISSIDENTI SONO PASSATI A 5 A 10
«Sono la sindaca di tutti, Torino viene prima del Movimento»; «Se continuate così vi mando tutti a casa»: Chiara Appendino è sull’orlo di una crisi di nervi per le Olimpiadi e arriva a minacciare le dimissioni e la chiusura dell’esperienza del M5S alla guida della città .
Alla vigilia dell’appuntamento a Roma con il sottosegretario Giancarlo Giorgetti per discutere della candidatura di Torino 2026 la prima cittadina deve affrontare la notte più lunga dall’inizio del suo mandato.
Una riunione iniziata alle sei del pomeriggio, ieri,e proseguita fino all’una e mezza del giorno dopo.
Il fronte No Olimpiadi del Movimento 5 Stelle, contrario sin dall’inizio alla candidatura torinese, nonostante le parole di appoggio di Beppe Grillo e, negli ultimi giorni,dei ministri Riccardo Fraccaro e Danilo Toninelli, si fa sempre più largo.
Da cinque i consiglieri dissidenti sono passati a dieci e si comincia a fare concreto il rischio che la sindaca si ritrovi senza maggioranza in Consiglio e senza nessuno a cui dare la colpa.
La Stampa racconta di una serata “drammatica, tra riunioni, urla, pianti va in scena lo psicodramma di quella che poco meno di un anno fa era la sindaca più amata d’Italia”. Il quotidiano racconta che la maggioranza è contraria alle Olimpiadi.
«Chiara, Torino non si deve candidare». Ma la sindaca non ci sta: ha deciso di tentare lo stesso e minaccia di mandare tutti a casa se la maggioranza dei consiglieri non si piega: «Bene, ce ne andiamo tutti a casa», le hanno risposto loro al culmine della rissa.
La notte dei consiglieri e della sindaca diventa sempre più lunga.
La Stampa pubblica una foto che ritrae alcuni dei consiglieri fuori dal balcone a Palazzo Civico mentre fumano sigarette e si staccano per un attimo dal vertice e dalle discussioni che andranno avanti altre tre ore. Ci sono anche altri temi sul tappeto che scaldano gli animi dei consiglieri: il bando per le mense vinto da un’azienda che ha offerto una spesa di meno di quattro euro a pasto, la sceneggiata del portavoce della sindaca Luca Pasquaretta sull’imbarazzante storia dell’incarico per GTT e la scelta di realizzare o no la linea 3 della metro.
Ma il clou della rissa si raggiunge quando la sindaca abbandona la seduta dei consiglieri per andarsene nel suo ufficio con il suo vice Guido Montanari e il capo di gabinetto Mauro Marinari. Intanto la capogruppo al Comune Valentina Sganga esce di nuovo sul balcone per una lunga telefonata. E arriva l’ultimatum: mollare il dossier Olimpiadi e lasciare perdere. Altrimenti si sfascia la maggioranza. Oppure un attimo prima ci penserà lei a togliere il disturbo.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
DOPO AVER COSTRETTO 234 DISPERATI A VAGARE PER IL MEDITERRANEO IMPEDENDO ALLA GUARDIA COSTIERA ITALIANA DI SOCCORRERLI COME IMPONEVA LA LEGGE E AVER TENTATO DI RICONSEGNARLI AI CRIMINALI LIBICI, QUALCUNO SE LO E’ PRESO NEL CULO
“Ho appena sentito al telefono il presidente Muscat: la nave della Ong Lifeline attraccherà a Malta“. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia così la fine del braccio di ferro fra gli Stati europei per l’accoglienza i 234 migranti a bordo della Lifeline, la nave della ong tedesca bloccata da giovedì scorso al largo di Malta.
Una situazione sulla quale nelle ultime ore il presidente francese Emmanuel Macron, oggiin visita da Papa Francesco in Vaticano, ha fatto pressing affinchè aprisse i porti per la nave della ong.
L’ok della Valletta, come aveva specificato poco prima del via libera all’attracco dell’imbarcazione, è vincolato alla condivisione di responsabilità da parte anche di altri Paesi europei, che si impegnano ad accogliere i migranti a bordo. “
Conte ha precisato che “l’Italia farà la sua parte e accoglierà una quota dei migranti che sono a bordo della Lifeline, con l’auspicio che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso come in parte già preannunciato” (potrebbe chiedere a Orban quanti ne accoglie).
Conte di fatto ha smentito la linea di Salvini che aveva spergiurato “mai più nessun migrante salvato da una Ong”: ora una parte arriverà anche in Italia, tanto valeva non violare le leggi internazionali e salvarli subito, invece di esporli a rischio per giorni.
Salvini poi mente anche oggi quando dichiara che la nave verra’ sequestrata, una balla stratosferica, in realtà il governo maltese ha semplicemente annunciato di aver aperto “un’inchiesta per verificare se il capitano della Lifeline ha ignorato le istruzioni delle autorità italiane”.
Dato che il soccorso è avvenuto in acque internazionali e LifeLine ha avvisato il centro di cordinamento italiano, questo è l’unico responsabile di violazione per non essere intervenuto in quanto i respingimenti verso la Libia sono vietati dalle norme internazionali.
L’odio razzista delle zecche padane ha avuto la sua risposta: di fronte alla prospettiva di sfilare davanti alla Corte di Giustizia europea, gli xenofobi se la sono fatta sotto e alla fine accolgono una parte dei profughi.
Conte ci mette la faccia, ma sputtanati sono Salvini e quel Toninelli che ancora in queste ore si preoccupa di fornire altre unità navali italiane ai criminali libici.
(da agenzie)
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Giugno 26th, 2018 Riccardo Fucile
IL REGALO DI SALVINI A CHI HA EVASO IL FISCO : PAGHI IL 6% DEL DOVUTO E LO METTI IN QUEL POSTO AGLI ONESTI CHE HANNO PAGATO FINO ALL’ULTIMO EURO
Il condono tombale si allarga alle liti fiscali.
Gli onesti al governo sono al lavoro su un’ipotesi di provvedimento che vada dalle cartelle esattoriali alle liti fiscali, toccando i contenziosi pendenti nelle commissioni tributarie provinciali (primo grado) e regionali (appello): sono 418 mila per un valore di 50,4 miliardi (10 miliardi nella sola Lombardia). Oltre ai 40-50 mila in Cassazione. Questo significa, spiega oggi Repubblica, che il governo guarda almeno a 100 miliardi totali di tasse non pagate o contestate davanti ai giudici dai contribuenti italiani: 50 miliardi nel “magazzino” di Equitalia e altrettanti nelle commissioni tributarie.
Da cancellare offrendo un “saldo e stralcio” al 25%: paga un quarto e «pace fatta», come ripete il vicepremier Salvini.
In alcuni casi di particolare difficoltà famigliare o aziendale l’aliquota potrà scendere anche al 6% o al 10%.
L’operazione ha le sue insidie. Se anche l’erario riuscisse ad incassare un quarto di quei 100 miliardi, l’introito di 25 miliardi sarebbe sufficiente a coprire — e per un solo anno — appena metà della flat tax che ne vale 50.
In ogni caso saremmo lontani dai 60 miliardi in due anni, il gettito inizialmente stimato per la “pace fiscale” da Armando Siri, ideologo della tassa piatta e ora sottosegretario ai Trasporti.
«Le Entrate hanno chiesto troppo, cercando di spremere limoni senza succo», ripeteva Siri. Come questo succo possa sgorgare ora non sembra ancora chiaro. Sarà forse per queste incertezze contabili che lo sguardo del governo si è posato sul contenzioso tributario.
Calato progressivamente negli anni — dell’11% tra 2017 e 2016, del 40% dal 2004 — anche per l’introduzione di strumenti deflattivi, come l’obbligo di conciliazione per le liti sotto i 50 mila euro.
(da “NextQuotidiano”)
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