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“IN FORZA ITALIA DECIDE TAJANI, BERLUSCONI HA CEDUTO LO SCETTRO”

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

SECONDO DEL DEBBIO SALVINI E TAJANI ANDRANNO IN ROTTA DI COLLISIONE: “NON CE LI VEDO INSIEME”

Paolo Del Debbio in un’intervista a Il Fatto Quotidiano parla dei nuovi scenari di Forza Italia.
Tra i fondatori del partito, il giornalista Mediaset ora è lontano dallo schermo perchè “troppo populista”. Versione, va detto, mai confermata ufficialmente. Ma tant’è.
E Del Debbio, nell’intervista, sgancia subito la bomba.
Quando gli chiedono conto dello scontro tra Berlusconi e Matteo Salvini, risponde: “Perchè Berlusconi?”. È il capo di Forza Italia… “Io ti dico che lo scontro è tra Tajani e Salvini”, replica.
“Non sottovaluterei il ruolo di vicepresidente che gli ha affidato Berlusconi in Forza Italia. È un’autentica unzione a differenza di altre del passato, tipo Alfano. Il peso di Tajani oggi è notevole”, afferma Del Debbio.
Sullo scontro relativo al nome di Marcello Foa, il conduttore del Biscione spiega: “Berlusconi si è ritagliato un ruolo terzo, di mediatore, si è tenuto fuori dallo scontro. Su Foa non era così rigido”.
Crepuscolo berlusconiano? “Diciamo piuttosto che questa è la fase aurorale di Tajani, nei partiti si cambia”.
Dunque viene chiesto a Del Debbio se, a suo avviso, azzurri e leghisti sono destinati a divorziare definitivamente: “Ma tu, scusami – risponde tranchant -, ce lo vedi Salvini insieme con Tajani sullo stesso palco? Se si continua così la strada è tracciata.
E a sostenerlo non è Del Debbio, ma la realtà  dei fatti.
Anche perchè dietro Tajani ormai c’e’ la maggioranza del partito che non sopporta più l’alleanza con Salvini e vorrebbe un partito liberal come era nelle origini e non costretto a fare la ruota di scorta della Lega.

(da agenzie)

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COSI’ LA LEGA METTE LE MANI NELLE TASCHE DI TUTTI I PENSIONATI

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

RITENUTE, RITOCCHI E TAGLI: LA RICETTA DELL’ECONOMISTA DELLA LEGA BRAMBILLA PREVEDE RIDUZIONI ANCHE PER CHI PRENDE IL MINIMO PER CAMPARE

Non ci sono buone notizie per i pensionati in Italia. La Lega prepara una nuova tassa sulle pensioni. Su tutte le pensioni, non solo su quelle d’oro.
Alberto Brambilla, economista ed esperto di previdenza in quota Lega, a Repubblica ha illustrato il suo piano per raggranellare almeno un miliardo o due, introducendo quello che chiama un “contributo di solidarietà ” da far pagare a tutti i pensionati.
Si tratta di una ritenuta che partirerebbe da 35 centesimi (per le pensioni più basse) per poi crescere via via con il reddito.
“Abbiamo calcolato che se si considera il tetto dei 5.000 euro netti mensili le risorse ottenute sarebbero tra i 100 e i 120 milioni- ha detto Brambilla- . Ma anche se, come sembra ormai orientato a fare Luigi Di Maio, il tetto scendesse a 4.000 euro netti, si otterrebbero 180-200 milioni. Mentre nella peggiore delle ipotesi il contributo di solidarietà  vale un miliardo, nella migliore delle ipotesi si potrebbero anche superare i due miliardi”.
Lo svantaggio è il medesimo: il contributo di solidarietà  finirebbe per pesare su un’ampia platea di pensionati   e dunque anche su coloro che non sono titolari di una pensione d’oro.
I soldi ricavati dalla “manovrina” andranno su due fondi: uno dedicato alla “non autosufficienza”, l’altro ai lavoratori deboli: i giovani precari sotto i 29 anni e gli ultracinquantenni che perdono il posto.
In tal modo, secondo Brambilla, si potrebbero risparmiare anche i denari destinati all’Ape Sociale.
I sindacati. Grande l’allarme dei confederali “Le pensioni non si toccano. Il governo farebbe bene a fermarsi prima di fare degli errori e ad aprire un confronto serio e di merito con i sindacati”. Lo dichiarano in una nota i Segretari generali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil Ivan Pedretti, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima.
“Tra ipotesi di ricalcoli, contributi di solidarietà  e tagli sopra una certa soglia – continuano i sindacalisti in una nota – è del tutto evidente che l’intenzione è quella di mettere ancora una volta le mani nelle tasche dei pensionati provocando così l’ennesimo danno a uomini e donne che hanno lavorato per una vita. È un film già  visto e sarebbe una clamorosa retromarcia rispetto a quanto fatto in questi ultimi anni con l’allargamento e il potenziamento della 14esima”.
I sindacati si dicono “pronti” a confrontarsi con il governo, ma dicono “fin da ora” di essere “assolutamente indisponibili a ragionare su interventi che avrebbero come unico fine quello di fare cassa con le pensioni”.
Intanto l’Inps ha calcolato che le pensioni che in Italia viaggiano mensilmente sopra i 4 mila euro netti aggirerebbero intorno alle 40 mila.
Secondo l’Istituto, infatti, al primo gennaio 2018 sono 37 mila gli assegni sopra i 7 mila euro lordi, relativi sia alle pensioni di vecchiaia e anticipate sia a quelle che si riferiscono ai superstiti e all’invalidità . Alzando l’asticella dell’importo lordo a 7.500 la platea scende a 26.450. Ovviamente il rapporto tra assegno netto e lordo varia quindi la stima sulle cosiddette pensioni d’oro, di cui si ipotizza un ricalcolo, non può che essere approssimativa.

(da Globalist)

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LA MANOVRA DI SALVINI COSTA 42 MILIARDI, VENTI IN PIU’ DI QUELLA PREVENTIVATA DA TRIA

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

QUOTA 100 PER LE PENSIONI COSTA PER IL 2019 11,5 MILIARDI, LA RIDUZIONE DI 20 CENT SULLE ACCISE DELLA BENZINA   COSTA 6 MILIARDI, LA FLAT TAX AL 15% SOLO PER PARTITE INA 2,5 MILIARDI (E SAREBBE UNA PRESA IN GIRO, DATO CHE LE PROMESSE ERANO BEN ALTRE)

La manovra di Matteo Salvini costa 42 miliardi.
Repubblica oggi mette a confronto le soluzioni indicate dal ministro dell’Economia per la legge di stabilità  2019 e quelle di Salvini, che promette le modifiche alla legge Fornero, il taglio di 20 centesimi sulle accise dei carburanti e la Flat tax per le partite IVA .
Insieme, si tratta di un conto che arriva quasi a 42 miliardi, ovvero una ventina di più di quanto messo a preventivo da Tria, che punta alla sterilizzazione dell’IVA per 12,4 miliardi, a 3,5 miliardi di spese indifferibili e 6,5 miliardi per tamponare l’effetto spread e la minore crescita del Prodotto Interno Lordo.
Un rapido calcolo sui rilanci di Salvini, come accennato, arriva a 20 miliardi: lo smontaggio della Fornero e l’introduzione di quota 100 tra età  contributiva ed età  anagrafica, costa 11,5 miliardi nel solo 2019; la promessa riduzione delle vecchie accise sulla benzina, se fosse di soli 20 centesimi, costerebbe 6 miliardi; mentre l’estensione del regime forfettario del 15 per cento per piccole imprese e professionisti avrebbe bisogno di coperture per 2-2,5 miliardi.
Lo spettro dell’aumento dell’Iva si allunga sulla manovra: naturalmente Di Maio e Salvini negano, ma gli studi che circolano dicono che esiste una strada per far scattare aumenti per 8 miliardi e per spenderne solo 4,5 per mettere al riparo le famiglie più bisognose intervenendo sul luce, gas e acqua.
Si sa anche che Tria, prima di diventare ministro, si era espresso a favore di un aumento dell’Iva, come del resto fanno regolarmente Fmi e Ue nei loro rapporti tecnici. La strada è quanto mai stretta.
Anche perchè la richiesta di flessibilità  a Bruxelles sarebbe una forzatura politica.

(da “NextQuotidiano”)

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I POLITICI IN TV COME MIKE BONGIORNO

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

LA PREMONIZIONE DI UMBERTO ECO: “IGNORANTI, NON USANO I CONGIUNTIVI E RAPPRESENTANO L’UOMO MEDIO. PER QUESTO IL PUBBLICO LI AMA”

Spuntano come i cucù dalle casette di legno, senza preavviso. Dicono, parlano, esternano continuamente, anche in questa coda di stagione che, da tradizione, dovrebbe lasciare a riposo lo spettatore stremato.
Invece loro no,   i politici in televisione non mollano e tra una reazione a catena e una canzone per l’estate presenziano senza sosta raccontando le loro visioni spicciole, le realtà  tagliate con l’accetta e le opinioni di bassa lega (con la minuscola per carità ). E il pubblico, a sorpresa, continua a guardarli.
Torna utile dunque, vieppiù di questi tempi bigi, rispolverare quel capolavoro tratto dal “Diario Minimo” di Umberto Eco dal titolo “Fenomenologia di Mike Bongiorno”. Uscito nel lontano 1961, il saggio prendeva a sonori schiaffoni gli spettatori dell’Italietta che fu e che torna sempre uguale a se stessa, oggi come ieri.
Quello specchio televisivo che affastella crisi e Isole, Uomini e Donne, false verità  e comici senza storia, capaci nonostante tutto di attrarre grazie a un’implacabile normale ordinarietà : «La tv offre, come ideale   in cui immedesimarsi, l’uomo assolutamente medio», scriveva Eco.
Una lettura illuminante, che rende trasparente come una vetrina specchiata per i saldi, quel consenso formato talk altrimenti incomprensibile.
Si provi dunque un giochino facile facile ma di sicuro effetto: sostituendo il nome di Mike Bongiorno con un qualsivoglia onorevole o senatore, portavoce, ministro, premier o vicepremier a piacere, seduto in studio, l’effetto fa effetto. «Mike Bongiorno non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di istruirsi».
E ancora: «Mike Bongiorno parla un basic italian.   Il suo discorso realizza il massimo di semplicità . Abolisce i congiuntivi, le proposizioni subordinate, riesce quasi
a rendere invisibile la dimensione sintassi. Non è necessario fare alcuno sforzo per capirlo». «Mike Bongiorno porta i clichès alle estreme conseguenze». E infine: «Mike Bongiorno non provoca complessi di inferiorità    pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo».
Ogni riferimento a persone o cose è del tutto voluto. E ancora una volta, grazie professor Eco.

(da “L’Espresso”)

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“NON BASTANO LE LACRIME”: STRAGE DI BRACCIANTI NEL FOGGIANO, IL VESCOVO ACCUSA “VUOTO DELLA POLITICA”

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

SALVINI E DI MAIO SI ACCORGONO CHE ESISTE IL CAPORALATO… MA CHI CI CREDE CHE NESSUNO CONOSCA GLI IMPRENDITORI AGRICOLI ITALIANI CHE SOTTOPAGANO E LUCRANO SULLA MANODOPERA? CHI LI PROTEGGE?

Dodici braccianti agricoli sono morti in un incidente stradale avvenuto poco fa sulla strada statale 16, nella località  Ripalta, nel territorio di Lesina, nel Foggiano. Nell’impatto sono rimaste ferite altre due persone. A quanto si è saputo, l’impatto si è verificato, per cause in corso di accertamento, tra un furgone con targa bulgara che trasportava numerosi braccianti agricoli, tutti migranti, che tornavano dalle campagne dove avevano raccolto pomodori, ed un tir.
“Chiederò controlli a tappeto per combattere, in tutta Italia, sfruttamento e caporalato” si sveglia Salvini
Anche il vicepremier Di Maio ha sottolineato che “è necessario arginare una volta per tutte la piaga del caporalato. Un sistema vergognoso che sfrutta la disperazione di persone disposte a tutto pur di lavorare. Serve un maggiore controllo – ha aggiunto Di Maio – ed è per questo che mi attiverò, sin da subito, per avviare tutte le procedure necessarie per un aumento del numero degli ispettori cui spetta il delicato compito di vigilare”.
Non basta più solo versare lacrime ma “è necessario cambiare tutto da un punto di vista strutturale. È evidente che viviamo in un tempo nel quale serve più attenzione e cura verso le situazioni di disagio”. Monsignor Luigi Renna, vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano in provincia di Foggia, commenta al Sir la tragedia che ha colpito dodici migranti, uccisi in un incidente stradale nel foggiano.
È il secondo incidente mortale che vede coinvolti braccianti agricoli extracomunitari in soli due giorni e sempre sulle strade del Gargano. “Le Caritas e le associazioni fanno davvero un lavoro immenso, ma c’è un vuoto della politica che dirige le proprie attenzioni verso altri problemi. Allora quanto accaduto sabato e oggi interroga la coscienza dei credenti ma anche la coscienza civica del popolo affinchè ci sia un cambiamento vero e completo”.
Solo sabato scorso, alla stessa ora, si è verificato un altro grave incidente stradale, sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri, nel quale sono morti quattro giovani braccianti agricoli, tutti migranti, ed altri quattro extracomunitari sono rimasti gravemente feriti. Per quest’ultimo incidente si indaga per caporalato.
I carabinieri hanno confermato all’ANSA che le vittime dell’incidente stradale avvenuto nei pressi di Lesina, nel Foggiano, sono tutti extracomunitari di ritorno dal lavoro nelle campagne, dove avevano raccolto pomodori.
Le vittime viaggiavano a bordo di un furgone che si è scontrato frontalmente con un tir carico di pomodori. L’incidente fa registrare le stesse modalità  e le stesse circostanze dello scontro avvenuto sabato scorso sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri in cui hanno perso la vita quattro braccianti agricoli extracomunitari ed altri quattro sono rimasti feriti.
Il violento impatto è avvenuto sulla statale 16, al bivio per Ripalta, vicino Lesina e ai confini con Termoli.

(da “Huffingtonpost”)

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“SALVINI, VIENI A VEDERE COME SI MUORE DI LAVORO NERO”

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

SONO 12 I MIGRANTI SFRUTTATI MORTI SULLA STRADA: TORNAVANO DAI CAMPI

Dodici persone, tutte migranti, sono morte nell’incidente stradale avvenuto oggi pomeriggio, lungo la statale 16 all’altezza dello svincolo per Ripalta, nelle campagne di Lesina.
Un furgone con targa bulgara con a bordo tutti passeggeri extracomunitari, si è scontrato frontalmente con un camion carico di pomodori.
A precisare il numero delle vittime sono i carabinieri man mano che estraggono i corpi dalle lamiere. Come abbiamo scritto su questi furgoni che portano i migranti ai campi viaggiano anche in 20, stipati, in piedi.
Una dinamica che richiama esattamente l’altro incidente mortale avvenuto sabato 4 agosto tra Castelluccio dei Sauri e Ascoli Satriano dove sono deceduti 4 braccianti agricoli africani.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri di San Severo. Anche in questo caso risultano difficili le operazioni di riconoscimento dei cadaveri. Pare che le vittime avessero terminato da poco il turno di lavoro nei campi di Capitanata.
Il trasporto dei braccianti in mano al racket. “Chi ventila l’ipotesi di rivedere la legge contro il caporalato dovrebbe rispondere di questo innanzitutto alla sua coscienza. Di nuovo oggi, e ancora in Puglia, siamo costretti a registrare un massacro, la morte di altri giovanissimi braccianti in un incidente contro un tir che trasportava pomodori appena raccolti”.
Lo sottolinea la senatrice Teresa Bellanova già  sindacalista della Federbraccianti Cgil rilevando che “le prime notizie parlano di un impatto violentissimo tra un furgone con targa bulgara carico di uomini di nazionalità  africana e il tir, e descrivono una scena terribile”.
“Saranno naturalmente forze dell’ordine e magistratura a fare luce, ci auguriamo quanto prima, sulla dinamica e sulla situazione delle vittime – aggiunge la parlamentare del Pd – di certo, emerge con fortissima evidenza la necessità – già  da noi abbondantemente evidenziata – che il trasporto dei braccianti immigrati venga organizzato con il concorso pubblico-privato per garantire sicurezza e tutela e soprattutto sottrarre ai caporali questo formidabile strumento di ricatto e di controllo. Con altrettanta chiarezza emerge con ancora più forza – conclude Teresa Bellanova -la necessità  di una Legge che ha come obiettivo la tutela e la dignità  dei lavoratori, migranti e non, agricoli e non e la salvaguardia delle imprese sane, troppo spesso vittime della distorsione del mercato e della concorrenza sleale”.
I sindacalisti: Salvini, vieni a vedere cos’è il lavoro nero.
“E’ grande la preoccupazione dopo l’ennesimo incidente mortale occorso a extracomunitari impegnati nei campi del Foggiano. Il Governo assuma una posizione chiara, il ministro Salvini scenda in Puglia per rendersi conto di che cosa accade per le strade in questi giorni di grandi raccolte e convochi immediatamente un tavolo di crisi” lo dichiara il segretario generale della Uila di Puglia, Pietro Buongiorno. “Anzichè pensare di trovare un salvacondotto per le aziende che continuano ad operare in nero, mediante il ripristino dei voucher – aggiunge il sindacalista Uil – il Governo deve attuare tutti gli strumenti possibili per sostenere il pieno rispetto dei Contratti di lavoro e delle Leggi. Bisogna intensificare i controlli sulle strade, non e’ pensabile che le foto dei furgoni rubati, carichi di braccianti irregolari, assoldati da caporali a disposizione di aziende compiacenti, facciano il giro del mondo sul web, ma gli stessi furgoni siano invece invisibili ai controlli degli organi preposti, sempre ammesso che i controlli sulle strade siano sufficienti. Aspettiamo il ministro Salvini in Puglia, venga a vedere con i suoi occhi la triste realtà  – conclude Buongiorno – dobbiamo tutti insieme intervenire urgentemente per salvaguardare la parte sana dell’agroalimentare pugliese e cercare di debellare la parte malata, perchè le cronache pugliesi non si macchino di altro sangue innocente”.

(da Globalist)

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I DATI DELL’UNHCR: NEL 2018 SONO GIA’ OLTRE 1500 I PROFUGHI ANNEGATI

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

SARANNO FELICI I RAZZISTI CHE HANNO FATTO LA GUERRA ALLE ONG… LA SPAGNA ACCOGLIE PIU’ DELL’ITALIA

“Piu’ di 1.500 rifugiati e migranti hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo nei primi sette mesi del 2018″: l’allarme arriva dall’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
In una nota pubblicata sul proprio sito web, l’Agenzia Onu evidenzia che “questa drammatica soglia e’ stata confermata dopo che oltre 850 persone sono morte solo nei mesi di giugno e luglio, facendo del Mediterraneo la rotta marittima piu’ letale del mondo”.
L’Unhcr si e’ dichiarata quindi “particolarmente preoccupata per l’aumento del tasso di mortalita’ malgrado una riduzione significativa del numero di arrivi sulle coste europee rispetto agli anni passati.
Circa 60.000 persone- si legge ancora- hanno attraversato il Mediterraneo quest’anno, la meta’ rispetto allo stesso periodo nel 2017, segnando un ritorno ai livelli pre-2014. Tuttavia, ogni 31 persone che hanno tentato la traversata nei mesi di giugno e luglio, una risulta morta o dispersa, rispetto a 1 su 49 nel corso del 2017”.
L’Unhcr sottolinea inoltre che se in passato e’ stata l’Italia “ad accogliere maggior parte dei nuovi arrivi”, ora tale primato spetta alla Spagna, “diventata la destinazione principale, con oltre 23.500 persone arrivate via mare, a fronte di circa 18.500 in Italia e 16.000 in Grecia”.
“Senza un piano armonizzato e collaborativo, che coinvolga Stati costieri e attori chiave delle industrie marittima e navale, le tragedie del Mediterraneo non si fermeranno”, ha aggiunto Cochetel.
“Con cosi’ tante vite a rischio, e’ essenziale dare ai comandanti la sicurezza di poter far sbarcare le persone soccorse in mare, e di conseguenza garantire che venga protetto e rispettato quel principio da tempo acquisito del soccorso delle persone che si trovano in difficolta’ in mare”.
A luglio, ricorda ancora l’Agenzia Onu, “l’Unhcr ha lanciato un appello affinche’ venissero rafforzate le capacita’ di ricerca e soccorso nel mare Mediterraneo, dopo che diverse restrizioni di tipo legale e logistico erano state poste alle operazioni delle navi delle Ong impegnate nel soccorso in mare. In precedenza nel corso dell’anno alcune navi con a bordo persone soccorse in mare erano state lasciate per diversi giorni in attesa di ricevere indicazioni rispetto all’attracco. Capacita’ di ricerca e soccorso rafforzate e un meccanismo sicuro e prevedibile per lo sbarco sono le pietre angolari del comunicato congiunto di Unhcr e Oim, in cui si richiede un approccio comune nella regione per salvare vite nel mar Mediterraneo”.
Infine, l’Alto commissariato Onu fa sapere che “i rifugiati in fuga dalla Siria rappresentano circa il 13,5 per cento dei nuovi arrivi in Europa via mare, il gruppo piu’ consistente per nazionalita’, a dimostrazione della disperazione che continuano a vivere i rifugiati siriani, colpiti dalla crisi dei rifugiati piu’ grande del mondo. L’Unhcr rinnova il suo appello alla comunita’ internazionale affinche’ siano affrontate le cause alla radice, che spingono le persone ad abbandonare le loro case e le obbligano a intraprendere viaggi sempre piu’ pericolosi”.

(da agenzie)

argomento: denuncia | Commenta »

ABUSI SESSUALI SUI DETENUTI CHE DOVEVA CURARE: CONDANNATO UNO PSICHIATRA ITALIANO

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

OLTRE AD APPROFITTARE DEL SUO RUOLO, IN ALCUNI CASI AVEVA USATO SOSTANZE NARCOTICHE

Una brutta vicenda: è stato portato in carcere a Lodi un medico psichiatra di 62 anni condannato per aver abusato di pazienti a Lodi.
I carabinieri hanno eseguito un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano-
L’uomo è stato riconosciuto colpevole dei reati di «violenza sessuale pluriaggravata dal vincolo della continuazione per aver agito contro più pazienti, dall’aver abusato della condizione di inferiorità  fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto, dall’aver usato sostanze narcotiche, dall’aver commesso il fatto mentre era incaricato di un pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni, con abuso di poteri e violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione.
I reati sono stati commessi   in Lodi, Codogno e Pavia.
Il medico è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione, oltre alla pena accessoria dell’interdizione dalla professione per due anni e dai pubblici uffici per cinque.

(da agenzie)

argomento: Giustizia | Commenta »

DALLE TORTURE IN LIBIA ALLE CUCINE PER I POVERI DI PISTOIA

Agosto 6th, 2018 Riccardo Fucile

STORIA DI CARA, 27 ANNI, DELLA COSTA D’AVORIO, DIVENTATO CUOCO TALENTUOSO DELLA MENSA DEI POVERI

Si chiama Kone Karamogo, ma lo chiamano tutti Cara.
Un soprannome che racchiude la storia di resilienza di questo giovane di 27 anni, originario della Costa D’Avorio e cuoco della mensa del Circolo Arci Bugiani di Pistoia.
Ama cucinare la pasta e fagioli, la lasagna ma anche i piatti del suo paese come l’Attièkè e parla con accento toscano.
Partito da Abidjan, dopo un viaggio durato più di un anno attraverso Mali e Algeria è arrivato il Libia, dove è stato detenuto e torturato dal gruppo criminale Asma Boys, prima di arrivare in Italia.
Una difficile integrazione e una fuga a Bardonecchia per cercare di raggiungere la Francia, fino all’incontro con la cucina italiana, che ha tirato fuori un talento e la sua capacità  di aiutare gli altri, grazie a un progetto di volontariato diventato un lavoro e una nuova famiglia per Cara

(da “il Fatto Quotidiano”)

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