Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
UN POST CHE ISTIGA ALL’ODIO SPACCIANDO UNA PACIFICA PROCESSIONE AUTORIZZATA DALLA QUESTURA PER IL COMPLEANNO DEL PROFETA MAOMETTO COME UN CORTEO DELL’ISIS CONTRO IL NATALE CRISTIANO…L’AUTORE E’ UN LEGHISTA CHE IN UNO STATO CIVILE PASSEREBBE IL NATALE IN GALERA
Molto spesso l’intolleranza, il razzismo, e l’odio inter-etnico si fondano su un elemento che è completamente non fattuale: l’ignoranza.
Prendiamo ad esempio quello che è successo a Roma nei giorni scorsi. Non la manifestazione della Lega di sabato ma una “manifestazione” di fedeli musulmani che ha avuto luogo domenica mattina in piazza Don Bosco nel quartiere Tuscolano (VII Municipio).
All’incirca un centinaio di persone che agitando bandiere e intonando canti hanno fatto una piccola processione.
Qualcuno ha pubblicato un video in diretta su Facebook dove suggerisce che i manifestanti stiano protestando contro il Natale.
I musulmani, dice l’autore del video, protestano perchè vogliono togliere i mercatini di Natale che si trovano dall’altro lato della piazza. Sempre durante il video l’autore del video definisce uno dei canti “l’inno loro dell’ISIS”.
L’autore del video, manco a dirlo, è orgogliosamente leghista, con tanto di foto profilo con “io ci sarò” che andava tanto nei giorni scorsi.
Il video ha generato una serie di commenti e condivisioni dal tenore anti-islamico. Centinaia di commenti dove onesti patridioti si chiedono se siamo diventati schiavi a casa nostra per colpa dei governi abusivi della sinistra.
Si suggerisce che chi dà le autorizzazioni sia in qualche modo connivente con questa operazione di invasione e si ricorda la solita storiella che noi certe cose a casa loro non le possiamo fare. I difensori del Natale sono indignatissimi e raccontano della protesta dei musulmani a Roma contro il mercatino e l’albero di Natale.
«Un’altra prova inconfutabile della nostra debolezza e della nostra fragilità » — fa eco un sagace commentatore che invita senza mezzi termini a ricorrere all’uso della forza contro chi vuole negarci la libertà di culto nel nostro Paese.
Altri, senza nulla sapere se non quello che dice il signore autore del video, parlano di manifestazione a sfondo odio etnico e religioso. E no, non si stanno riferendo ad una delle tante manifestazioni della Lega.
Un abitante del quartiere invita a cacciarli via tutti e come sempre in questi casi si rammarica di dover dare ragione ad Oriana Fallaci che aveva, come al solito, previsto tutto.
Non serve attendere molto e l’Oriana e i suoi memetti compaiono a commentare la manifestazione dei musulmani contro i mercatini di Natale, l’albero, il presepe e chi più ne ha più ne metta.
La citazione della Fallaci è il manifesto del razzista ignorante del giorno. Quello che pretende rispetto dagli altri ma che non è in grado di dimostrare nemmeno il grado zero del rispetto: informarsi prima di aprire la bocca e parlare
La versione della contestazione è stata ripresa anche dal Messaggero che oggi a pagina 35 parla di “una manifestazione di un gruppo di musulmani che, con bandiere verdi, hanno protestato ieri in piazza Don Bosco”.
Il Messaggero non tralascia il fatto che la manifestazione “di protesta” si sia svolta a pochi passi da un tradizionale mercatino di Natale. Anche il riferimento alle bandiere verdi lascia immaginare qualcosa di pericoloso, si pensa ai video girati durante i funerali dei terroristi. Ma il verde è semplicemente uno dei colori dell’Islam.
Non è che quando vediamo una persona con il crocefisso al collo pensiamo che voglia riconquistare Gerusalemme o vendicare la morte di Cristo uccidendo tutti gli ebrei.
Eppure sarebbe stato sufficiente fare qualche telefonata e qualche domanda per capire di cosa si trattava.
Innanzitutto, come conferma l’ufficio stampa della Questura di Roma, si è trattato di una manifestazione autorizzata.
I musulmani quindi avrebbero ottenuto il permesso ufficiale di “protestare” contro il Natale? No, perchè la motivazione della richiesta era quella di una manifestazione religiosa.
Tra interrogazioni politiche, accertamenti, nessuno dice la verità . Nessuno contesta la versione dell’uomo che ha pubblicato il video, nessuno si chiede cosa siano quelle bandiere e cosa rappresentino.
E finchè lo fanno i cittadini indignati dell’Internet è un conto. Quando lo fanno i giornalisti il problema però è diverso.
Perchè è vero che è difficile capire cosa sta succedendo in quel video, ma non è impossibile
Era solo la processione per il compleanno del Profeta Maometto
Partiamo dall’unico elemento utile per risalire alla verità , quella basata su fatti incontrovertibili. Gli elementi sono tutti presenti nel video.
Non sapendo che lingua parlavano i manifestanti l’unica soluzione era quella di identificare la bandiera. Non appartiene a nessuno Stato e a nessun gruppo separatista. Con un po’ di pazienza e qualche vicolo cieco si scoprirà che la bandiera non appartiene nemmeno a qualche gruppo terroristico.
È invece la bandiera simbolo del gruppo religioso sufi di origine pakistana (quindi i “manifestanti” cantano in urdu) Dawat-e-Islami che dal Pakistan si è diffuso in Europa e in altre parti del mondo.
Non si tratta di un gruppo terrorista ma semplicemente di un’organizzazione religiosa islamica fondata negli Anni Ottanta da Maulana Ilyas Qadri che si prefigge (come tutte le organizzazioni religiose del mondo) la diffusione della parola di Dio. In questo caso del Corano.
Una volta scoperto che quindi quella di Roma era davvero una manifestazione religiosa bisogna capire che cosa stava succedendo. E così bisogna iniziare ad adottare un termine più appropriato e meno connotato politicamente: processione.
Perchè quella di ieri era una processione religiosa, una delle tante che i musulmani e i fedeli di Dawat e Islami hanno fatto nei giorni scorsi in base a quando è stata concessa la possibilità di farlo dalle autorità .
Possibile che in tutta Italia e in tutta Europa (e addirittura in Pakistan) stessero protestando contro l’albero di Natale di Piazza Don Bosco a Roma? La risposta è no. Perchè ai fedeli musulmani, alla stragrande maggioranza di loro non interessa l’idea di “vietarci il Natale”.
Andando sulla pagina Facebook di Dawat-e-islami Italia si troverà non solo il video della processione di Roma ma addirittura la locandina della processione in partenza alle ore 11:00 da viale San Giovanni Bosco (proprio come da autorizzazione rilasciata dalla Questura).
Ma cosa stavano facendo questi musulmani, siamo davvero sicuri che non fosse una manifestazione “di protesta”? Ebbene anche qui è facile smentire patriodioti e sovranisti preoccupati.
La processione è stata organizzata in occasione dell’Eid Milad Un Nabi ovvero i festeggiamenti per la ricorrenza della nascita del Profeta Maometto.
Il Natale è salvo, lo spirito del Natale e gli insegnamenti del Vangelo forse un po’ meno.
Ma per quello dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno inventato e condiviso la storia della “protesta” musulmana contro i mercatini natalizi.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
MA QUANDO SI TRATTA DI NOMINE IN UN CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SI CUCCANO LE POLTRONE, NON FANNO UN REFERENDUM
L’ideona originale è di Enrico Mentana ma Matteo Salvini l’ha fatta propria tra ieri e oggi con sempre maggiore entusiasmo: fare un referendum sull’Alta Velocità per lasciar decidere gli elettori.
Un referendum che, pare di capire, verrebbe svolto in tutta Italia visto che si tratta di questione di rilevanza nazionale e che non coinvolge soltanto la Val di Susa.
E che rappresenta di certo la soluzione ideale per la Lega e il MoVimento 5 Stelle.
Perchè la Lega e il MoVimento 5 Stelle non hanno evidentemente in mano una soluzione per il problema politico dell’Alta Velocità e del governo (del M5S) che ha promesso lo stop alla TAV.
Di più: il Carroccio e i grillini non sono in grado di trovare una soluzione perchè nessuno può cedere su una questione-simbolo per entrambi.
Ma c’è anche altro: da mesi circolano notizie che vorrebbero l’arrivo di una “soluzione diplomatica” sulla TAV che prevederebbe la cancellazione di alcune opere che riguardano il percorso ma l’ultimazione dello stesso. Un tentativo di fare la TAV all’insaputa dei No TAV ben rappresentato dalle curiose dichiarazioni di Toninelli, che adesso rifiuta l’etichetta di No TAV mentre Beppe Grillo invece conferma che la TAV non si farà .
Insomma, la situazione si sta ingarbugliando parecchio e l’ideona di un referendum sulla TAV pare proprio l’uovo di Colombo per lavarsene le mani alla grande e rifiutarsi di prendere una decisione che scontenterebbe molti da una parte e dall’altra. Il referendum sull’Alta Velocità è l’ennesima paraculata della politica che non ha il coraggio di decidere e si rifugia nel lasciar decidere l’elettore perchè non è in grado di effettuare un’analisi dei costi e dei benefici da prendere al di là della convenienza politica nel breve periodo.
In effetti, se ci fate caso, non capita mai che qualcuno proponga un referendum per decidere un posto in un consiglio di amministrazione o la guida di una grande azienda pubblica: perchè lì bisogna lasciar fare chi ha i suoi da piazzare, è una questione troppo importante.
Se sia o non sia strategica un’opera pubblica invece dev’essere invece una sciocchezza di cui i politici non vogliono interessarsi: per questo lasciano decidere i cittadini.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
PROTESTAVA A NOME DEL COMITATO ACQUA PUBBLICA, RIMEDIA DIECI GIORNI DI PROGNOSI PER LA VIOLENZA
Ad Anguillara da qualche tempo la situazione è disperata ma non seria: qualche tempo fa un anonimo ha segnalato che la sindaca Sabrina Anselmo aveva ricevuto una condanna ma era stata lo stesso candidata con il MoVimento 5 Stelle: i vertici avevano fatto trapelare l’intenzione di espellerla ma poi non se ne è fatto più nulla. Oggi però siamo in piena escalation: il Comitato Acqua Pubblica del Lago di Bracciano ha dichiarato che la loro attivista Nadia Gonella è stata aggredita fisicamente dalla consigliera grillina Maria Letizia Menghini “che, incapace di dare spiegazioni, ha risposto con la violenza fisica.
Nadia Gonella è stata picchiata da Maria Letizia Menghini ed ha riportato 10 giorni di prognosi”.
Ieri abbiamo assistito ad una inqualificabile ed inammissibile esibizione della violenza esercitata da persone che ricoprono cariche istituzionali, che dovrebbero essere d’esempio, che dovrebbero usare tutti gli strumenti civili e democratici nei dibattiti pubblici. Invece ieri e non soltanto, si sono dimostrati rappresentanti rabbiosi di bassezze umane.
Rivendichiamo il diritto come cittadini a manifestare in modo civile e democratico il nostro dissenso e condanniamo invece ogni forma di violenza, offesa e istigazione alla violenza e allo scontro sociale che questa amministrazione alimenta.
La riunione era stata convocata per spiegare le ragioni della scelta, da parte del comune di Anguillara, di cedere la gestione dell’acqua ad ACEA ATO 2. Secondo la sindaca il Comune non aveva altra scelta a causa delle pressioni arrivate dalla Regione Lazio; secondo il consigliere regionale PD Emiliano Minnucci, invece, è stato il ministero dell’ambiente del governo gialloverde, per mezzo del direttore generale Checcucci, a intimare alla Regione Lazio di relazionare, entro il 15 dicembre, sullo stato dell’arte del riordino del sistema idrico integrato e sulle ragioni dell’eventuale mancato esercizio dei poteri sostitutivi.
Davanti a questa imposizione la Regione Lazio ha invitato i Comuni ad esprimersi formalmente sulla questione, aderendo all’autorità d’ambito o motivando l’eventuale non adesione.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
FATTO PASSARE COME PROVA DELL’OPPRESSIONE DEI POPOLI DA PARTE DEI “CRIMINALI EURONAZISTI”, IN REALTA’ ERA SOLO UN MEZZO DELLA GENDARMERIE REDUCE DA ESERCITAZIONI CONGIUNTE
Archiviata la manifestazione dei gilet jaunes a Parigi sull’Internet restano le ipotesi di complotto. La più inquietante è quella che racconta l’intervento della terribile polizia Eurogendfor nelle operazioni di “repressione” della manifestazioni dei gilet gialli di Parigi.
Simbolo e prova dell’interventismo dell’Unione Europea nelle operazioni di oppressione dei popoli europei e della democrazia è un blindato della Gendarmiere francese che sulla fiancata ha dipinto un simbolo assai sinistro: la bandiera della UE.
La prima immagine del blindato è stata postata postata dal cospirazionista e seguace della teoria del QAnon Andrè Van Delft, che ha dato subito una spiegazione per la presenza dell’insegna.
Si tratta infatti di un ingegnoso stratagemma messo in atto dalle èlite europee per consentire alle forze dell’ordine di poter intervenire con la forza alla manifestazione parigina.
Dal momento che si tratta di un esercito “non francese” allora i militari sarebbero autorizzati a sparare sulla folla e sui cittadini francesi. Cosa che i veri gendarmi della Gendarmerie non farebbero mai.
La teoria è stata prontamente ripresa ovunque, anche in Italia ad esempio dal sito Scenari Economici di Antonio Maria Rinaldi dove si legge che «i criminali euronazisti stanno dispiegando le loro risorse per combattere i milioni di francesi che si sono sollevati contro Macrà³n in difesa delle loro famiglie, dei loro valori e della loro cultura».
Anche il turbosovranista Diego Fusaro ha rilanciato la notizia della gendarmeria (sic) che reprime i gilet gialli con la bandiera europea.
Qualcuno guardando le foto sfocate del blindato con la bandierina UE ha pensato che si trattasse di un fake, di un’immagine ritoccata al computer. Ma non è così perchè il blindato è presente in numerosi filmati pubblicati da diverse fonti.
Quindi il blindato con la bandiera europea esiste davvero ed è effettivamente intervenuto nelle operazioni di ordine pubblico a Parigi sabato scorso.
Ad essere completamente falsa invece è la ricostruzione che ne danno i complottisti e i sovranisti.
Ad esempio c’è chi sostiene che i blindati abbiano fatto parte dell’operazione Hermes di Frontex per la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo spiegando che si tratta di “mezzi obsoleti”. Mentre è vero che è esistita un’operazione Hermes (che è stata sostituita da Triton nel 2014) è assai improbabile che per il contrasto all’immigrazione nel Mediterraneo siano stati usati dei blindati.
C’è poi un dettaglio importante: la Gendarmerie ha dispiegato a Parigi una quindicina di blindati VBRG (che sta per vèhicules blindès à roues de la Gendarmerie) del GBGM ma solo uno, quello identificato con la scritta HERMES e il numero 12 (e la targa 654 0293), aveva disegnata la bandiera europea.
Come si vede gli altri blindati della Gendarmerie non hanno la bandiera europea. Difficile a questo punto sostenere l’esistenza di un intervento “in forze” di Eurogendfor a Parigi per reprimere la protesta popolare.
Anche perchè il blindato è uno di quelli in dotazione alla Gendarmerie francese. Ma quindi perchè il blindato “Hermes” numero 12 ha la bandiera della UE sulla fiancata?
Lo spiega il SIRPA l’ufficio stampa della Gendarmerie a Libèration. La Gendarmerie ha dichiarato che la presenza dello stemma europeo è dovuto al fatto che il veicolo ha partecipato alle esercitazioni congiunte con altre forze dell’ordine a Saint-Astier (in Dordogna) dove si trova il centro di addestramento dei reparti mobili della Gendarmerie.
Il SIRPA ha precisato che la presenza della bandiera europea non ha nulla a che vedere con l’utilizzo del mezzo blindato (perchè era solo uno) in operazioni militari all’estero.
Ma cosa significa invece la scritta HERMES? La Gendarmerie ha spiegato che alcuni mezzi vengono “battezzati” con un nome proprio quindi Hermes è il “nome” del blindato. Libèration ha trovato prove dell’esistenza di altri veicoli blindati che sono stati “battezzati” con nomi come Zeus e Hades.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
I SERVIZI SEGRETI FRANCESI: ACCOUNT CREATI AD HOC, ATTIVITA’ SOSPETTE E COMMENTI AUTOMATICI SEGUENDO ALGORITMI
Ormai dovremo abituarci e convivere con social media che hanno tanti pregi, ma possono veicolare disinfomazioni o alimentare campagne politiche o di odio, grazie al sapiente uso di falsi account e algoritmi.
Ci sono interferenze nelle elezioni e non è escluso che ci possano essere interferenze anche in casi di crisi come quella francese.
I Gilet Gialli non sembrano immuni: i servizi di informazione francesi stanno indagando sul ruolo di social network legati a paesi stranieri che potrebbero aver tentato di amplificare la mobilitazione dei gilet gialli.
Lo riferiscono i media francesi precisando che l’inchiesta e’ portata avanti dal Sgdsn, il Segretariato generale della Difesa e sicurezza nazionale.
Si indaga in particolare su account creati ad hoc e attività sospette di alcuni siti che moltiplicano le informazioni e i commenti in modo automatico seguendo algoritmi.
Ieri il giornale inglese The Times, citando analisi alle quali ha avuto accesso, ha scritto sul ruolo che “centinaia di account di social legati alla Russia” avrebbero avuto nel “cercare di amplificare le manifestazioni di piazza che hanno scosso la Francia”
Venerdì sera, la fuga di notizie su buona parte del dispositivo di sicurezza preparato dalla prefettura di Parigi per la manifestazione di ieri, fra cui numerosi documenti, era stata diffusa on-line da un forum ‘antagonista’.
Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta.
(da agenzie)
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Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
I DATI EMERSI NELLA CONFEDERAZIONE, IL NOSTRO PAESE NON E’ RITENUTO AFFIDABILE
Dopo tanti rumors finalmente ci sono delle cifre. Ci riferiamo alla fuga di capitali italiani verso la Svizzera.
A dare i numeri è stata la BRI, la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea.
Tra il terzo trimestre 2017 ed il primo semestre 2018, quindi durante la tumultuosa campagna elettorale e a Governo Conte appena insediato, se ne sono usciti dal Belpaese, con destinazione prevalentemente le banche del Canton Ticino, 13,7 miliardi di dollari, circa 11 miliardi e mezzo di euro.
Un fenomeno tutt’ora in atto, come ha confermato, al quotidiano Corriere del Ticino, il direttore dell’Associazione Bancaria Ticinese, Franco Citterio.
“Con il perdurare delle difficoltà e delle discussioni sul piano finanziario fra Roma e l’Unione europea- ha dichiarato il rappresentante dei banchieri – l’interesse per i depositi in Svizzera è ancora attuale e ci sono continue richieste di informazioni per l’apertura di un conto nel nostro Paese”.
“La maggior sicurezza che uno può avere al momento- dice dal canto suo Fabio Poma, direttore della fiduciaria WMM Group di Lugano -è portare il proprio denaro all’estero. Così la gente ha la possibilità di investire in altre valute. In Italia è un po’ difficile”.
Stessa musica anche da parte di un’altra società del settore, Schmitz & Partner di Minusio, nei pressi di Locarno. “C’è il timore di un’uscita dall’euro e dell’introduzione di una nuova lira. Ecco perchè molti ricchi del Norditalia si sono avvalsi del breve percorso verso il Ticino, per portare i propri soldi nelle banche svizzere e di convertirli in franchi”, spiega il titolare della finanziaria, Holger Schmitz.
Il ritorno dei capitali italiani, dopo la caduta del segreto bancario, se da un lato fa piangere Roma, dall’altro fa tornare un po’ di sorriso a Lugano.
L’impegno degli istituti di credito a mettersi in regola ha avuto, infatti, pesanti contraccolpi sull’occupazione dei bancari.
Solo nel 2017 i posti di lavoro persi, nel Canton Ticino, sono stati 240. Ora si spera che la tendenza si inverta.
(da agenzie)
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Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
DA UN PROGRAMMA ELETTORALE BASATO SU “BASTA EURO” A “SI’ EURO” PER CONVENIENZA
Un tour in tutta Italia con l’insegna Basta Euro — Salvini premier. L’elezione di Claudio Borghi Aquilini e Alberto Bagnai prima rispettivamente alla Camera e al Senato e poi come presidenti di Commissione.
Un programma elettorale che sosteneva che “uno smantellamento controllato e concordato di euro e trattati capestro è nell’interesse di tutti” e che “se dovessero dirci di no, non ci faremo umiliare come il PD“.
Ricordate tutte le espressioni bellicose della Lega nei confronti della moneta unica? Beh, scordatevele pure. Matteo Salvini ha cambiato idea e la Lega non vuole più uscire dall’euro.
Il Capitano ha ufficializzato il cambio di programma in un tweet sul suo profilo ufficiale tratto da una frase detta durante l’intervista rilasciata a Lucia Annunziata a In Mezz’Ora in Più.
Ed è utile ricordare che di solito il social media manager di Salvini non sceglie di sua iniziativa le frasi da riportare e mai in questi ultimi mesi il profilo ufficiale di Salvini aveva affrontato il tema, visto che alcuni noeuro più lungimiranti avevano già subodorato il riposizionamento del Capitano.
E a questo proposito non possono che suonare come profetiche le parole di Borghi, il quale sosteneva che per sapere quale fosse la posizione della Lega bisognasse attendere il programma per le elezioni europee senza confermare gli slogan sull’addio alla moneta unica pronunciati durante la campagna elettorale 2018.
Adesso Salvini ha evidentemente deciso che la Lega non vuole più uscire da niente e “vuole cambiare le regole dell’Europa dall’interno”, secondo una strategia che quando era appannaggio del Partito Democratico i noeuro giudicavano come antiitaliana o irrilevante.
D’altro canto i più preparati tra i noeuro sostenevano anche che le manovre espansive con la valuta fissa costituissero un atto inutile e un regalo all’import e alla Germania, mentre oggi la Lega sta sostenendo proprio una manovra espansiva sotto la moneta unica.
Per molto tempo i noeuro leghisti hanno sostenuto che la strategia della Lega si fosse fatta più furba: invece di sbandierare l’uscita dall’euro e impanicare i mercati, il governo si stava preparando a costruirla grazie all’azione diplomatica di Paolo Savona.
Poi quando lo stesso Savona ha detto in pubblico che la situazione è gravissima e la crescita dello spread rischia di uccidere l’economia italiana, hanno fatto finta di niente e continuato a fischiettare.
Adesso sono furiosi con Salvini
La maggior parte dei noeuro si è accorta che ormai Salvini ha passato il guado e la storia della strategia sottotraccia era una fregnaccia per tenerli buoni
Un colpo di scena che in molti si attendevano. Ora sarà interessante vedere se questo annuncio avrà ripercussioni sulle percentuali della Lega nei sondaggi: giusto per scoprire se è vero che l’issue elettorale noeuro vale così tanto o se era tutto un bluff.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
ZINGARETTI IN TESTA CON IL 41%, RENZI AL 31%, MARTINA AL 28%
Matteo Renzi non deve candidarsi di nuovo alla guida del Partito democratico. A pensarlo è il 53% della base dem secondo un sondaggio effettuato dall’istituto di Antonio Noto e pubblicato su Quotidiano Nazionale.
Nello stesso sondaggio si evidenzia che l’ex premier è comunque ritenuto una risorsa per il partito dal 56% della base. Mentre il 33% lo reputa un problema.
Nelle intenzioni di voto in vista delle primarie del 3 marzo invece, Nicola Zingaretti è in testa col 41%, Renzi sarebbe secondo con il 31% mentre Maurizio Martina è l’ultimo con il 28%.
Se invece Renzi decidesse di farsi un partito personale? Il primo rilevamento fatto il primo dicembre lo attestava al 9%. Mentre l’ultimo sondaggio fatto l’8 dicembre, lo vede scendere al 7%.
(da “Huffingtonpost”)
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Dicembre 10th, 2018 Riccardo Fucile
BUSTO ARSIZIO, INSULTI PURE AI POLIZIOTTI INTERVENUTI… DENUNCIATI A PIEDE LIBERO PER LESIONI PERSONALI E RIAFFIDATI AI GENITORI…NON SONO IMMIGRATI, QUINDI BASTA UN BUFFETTO
Quattro quindicenni ubriachi e senza biglietto che avevano aggredito il conducente di un autobus sono stati identificati, portati in Commissariato e denunciati.
È successo poco dopo la mezzanotte a Busto Arsizio nella zona della stazione Nord.
Una Volante del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio è intervenuta alla fermata degli autobus di via Monti, dove era segnalata un’aggressione ai danni di un autista del servizio pubblico.
L’uomo in effetti era dolorante a una gamba, tanto da dover poi ricorrere alle cure dell’ospedale interrompendo il suo servizio.
I responsabili, indicati sia dalla vittima che da altri passeggeri, al momento dell’intervento dei poliziotti erano ancora seduti nei posti di coda, in uno stato di evidente alterazione dovuto al consumo, quantomeno, di alcool.
I giovanissimi oltre a mostrare difficoltà a parlare e camminare hanno assunto un atteggiamento strafottente con schiamazzi, cori e urla che hanno reso particolarmente difficoltosa la loro identificazione da parte degli agenti.
I poliziotti hanno comunque accertato che quando l’autobus si era fermato e aveva aperto le porte i quattro avevano tentato di salire e quando il conducente aveva chiesto loro di mostrare i biglietti, avevano risposto di non averne.
A quel punto il guidatore li aveva invitati a raggiungere la vicina biglietteria automatica ma i giovani per tutta risposta lo avevano spinto, provocandogli dolore a una gamba.
Approfittando della situazione il gruppetto è quindi salito sul mezzo di trasporto e si sono accomodati nei sedili in fondo al bus.
Il conducente a quel punto, non potendo più garantire il servizio che aveva già subito un notevole ritardo, ha avvertito dell’accaduto la propria centrale e il 112, chiedendo l’intervento sul posto delle forze dell’ordine.
I quattro, tutti quindicenni e residenti nello stesso comune dell’alto milanese, sono stati invitati dagli agenti a seguirli in Commissariato, da dove hanno potuto tornare a casa solo dopo essere stati affidati ai rispettivi genitori ed aver riportato denunce per lesioni personali e interruzione di pubblico servizio.
A uno di loro, che è stato anche deferito per oltraggio a pubblico ufficiale avendo rivolto pesanti insulti ai poliziotti, è stato sequestrato il telefono cellulare sul quale, immancabilmente, aveva registrato le “imprese” sue e dei tre amici.
(da agenzie)
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