Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
DAI PRIMI ACCERTAMENTI SAREBBE STATA UNA PRASSI CONSOLIDATA… DA DOVE PROVENIVANO I SOLDI?
C’è un nuovo filone d’indagine sulla Lega in Lombardia: la Guardia di Finanza sta lavorando sulle province storiche del Carroccio, Bergamo e Brescia, e Repubblica fa sapere oggi che sotto la lente ci sono i rapporti di lavoro che legano qualche decina di dipendenti al partito.
Secondo le prime indagini sarebbero stati pagati in modo irregolare: e questo è il terzo “scandalo” politico sul lavoro nero che investe l’establishment italiano dopo le accuse al padre di Luigi Di Maio e a quello di Matteo Renzi.
La Lega sta sommando indagini su indagini, visto che ci sono anche accertamenti sui 49 milioni di euro spariti e quelli sui finanziamenti alla Fondazione Più Voci in cui è indagato il tesoriere Giulio Centemero, oltre alle schermature lussemburghesi per movimentare i soldi.
Paolo Berizzi su Repubblica racconta la storia da cui è partita l’indagine:
C’è un matrimonio. Lei è una dipendente di una sezione del Carroccio. Per tutelarla (in questa vicenda sarebbe parte lesa), la chiameremo Daria. Lui è un impiegato di Brescia. I due si sposano e quel sobrio banchetto nuziale che passerebbe altrimenti inosservato diventa invece uno spunto per i detective delle Fiamme gialle.
Daria — da quanto emerso — per anni sarebbe stata pagata “off record”. Senza busta paga. E come lei altre decine di dipendenti leghisti.
Una prassi che — stando ai primi accertamenti — sarebbe continuata e la cui anomalia adesso va a incastrarsi nel più complesso garbuglio dei soldi volatilizzati. Tre sono le procure al lavoro sulle finanze della Lega: Genova, Roma e Bergamo.
La lente dei pm sta ingrandendo ad ampio spettro: si va dalla “rotta” percorsa da decine di milioni di rimborsi elettorali (l’ex tesoriere leghista Stefano Stefani sarà sentito dai magistrati genovesi: è lui che nel 2013 apre il primo conto in Sparkasse dove vanno i 10 milioni trasferiti dalle casse del Carroccio) alle donazioni del costruttore Luca Parnasi ad un’associazione (“Più voci”) legata al partito e costituita dal tesoriere (indagato) Giulio Centemero e da due amici commercialisti bergamaschi.
Le ispezioni bancarie hanno riguardato anche alcuni dirigenti e deputati della Lega. Ma perchè pagare in nero i lavoratori?
Al di là dell’ovvio (risparmio su tasse e contributi) viene automatico ipotizzare altri motivi: non gravare sulle spese di bilancio o destinare i soldi “stralciati” ad altre voci, quegli “oneri diversi di gestione” avvolti da una nebulosa.
La presunta “cresta” su cui sta lavorando la Finanza riguarderebbe una quarantina di dipendenti.
Sull’organico dal 2015 si è abbattuta la spending review leghista: da allora molti sono in cassa integrazione in deroga, in vigore tuttora. E sono scesi da 80 a 29.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
“I CENTRI DELL’IMPIEGO NON SONO PRONTI”
Armando Siri, sottosegretario ai trasporti del governo Conte e deputato della Lega molto vicino a Salvini, oggi sulla Stampa va all’attacco del reddito di cittadinanza che ancora non c’è ed è impossibile che parta da aprile perchè i centri per l’impiego non sono pronti:
«Il grande equivoco è parlare di una cosa che ancora non c’è e cioè il reddito di cittadinanza. Nella legge di Bilancio stiamo predisponendo dei fondi, nel merito la discussione è tutta da fare, e la faremo a gennaio con i decreti attuativi».
Significa che vi dividerete a gennaio e non a dicembre?
«Non è affatto scontato. Sia noi che il Movimento siamo per un sostegno al lavoro, ci metteremo al tavolo e troveremo una soluzione. Io ho proposto che il reddito sia erogato dalle imprese a chi intraprende un periodo di formazione in azienda. Con questa strada si evitano abusi e si dà maggiore dignità a chi a fine mese riceverà l’assegno. Ne ho parlato con Di Maio, non ha chiuso a questa ipotesi, che è piaciuta ai rappresentanti delle imprese ricevuti il 9 dicembre da Salvini al Viminale».
Non sarebbe più il reddito di cittadinanza di cui parlano i grillini da anni.
«Le cose possono anche evolvere. E del resto l’erogazione è prevista da aprile, ma a quella data i centri per l’impiego non saranno pronti. Dunque se si vuole partire bisogna trovare una strada alternativa».
Alla fine, dopo tanti annunci bellicosi, avete ceduto alle richieste di Bruxelles?
«Nessuna resa, la riforma delle pensioni e i fondi per il reddito sono confermati. Direi che c’è stata una volontà di collaborazione reciproca».
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
STUDIO BANKITALIA: FINE DELLA MOBILITA’ TRA GENERAZIONI… IN ITALIA SI EREDITA SEMPRE PIU’ ISTRUZIONE E STATUS
L’ascensore sociale in Italia non funziona molto, anzi forse si è rotto.
Secondo uno studio dei ricercatori della Banca d’Italia, istruzione, reddito da lavoro e ricchezza continuano a ereditarsi da genitori ai figli, con una tendenza tornata in aumento negli ultimi anni e che portano il nostro paese fra quelli con meno mobilità fra generazioni.
Le “condizioni di partenza” restano così decisive e largamente preponderanti per lo status specie se si considerano poi anche tutti gli altri fattori ‘ambientali’ come quartieri di provenienza, scuole frequentate, amicizie familiari
Nello studio svolto dai ricercatori Luigi Cannari e Giovanni D’Alessio del dipartimento di Economia e Statistica della Banca d’Italia (ma lo studio non riflette necessariamente l’opinione dell’istituto centrale) non si danno ‘ricette’ ma si sottolinea come “la mobilità intergenerazionale costituisca un elemento cruciale in termini di uguaglianza.
Una società che registri possibilità di successo economico significativamente superiori in funzione delle fortune dei propri avi tende a generare scontento ed è fonte di possibili tensioni nella parte di popolazione svantaggiata.
Tale circostanza costituisce poi un’alterazione dei principi di uguaglianza su cui si fondano le democrazie occidentali” e la nostra stessa Costituzione.
Basandosi anche sui dati delle indagini della Banca sui bilanci delle famiglie italiane tra il 1993 e il 2016, si nota come “uno dei canali di trasmissioni delle condizioni di benessere dai genitori ai figli è l’istruzione” e “le stime mostrano una elevata persistenza intergenerazionale nei livelli di istruzione”.
Nonostante l’istruzione pubblica e la scuola dell’obbligo questa è in grado di compensare solo in parte le diseguaglianze di partenza.
La scelta alle superiori è infatti condizionata e dipendente dalla scolarità dei genitori e “gli studenti si autoselezionano nelle diverse tipologie di istruzione secondaria (o nell’abbandono scolastico) sulla base dei risultati precedentemente conseguiti e della professione e del titolo di studio dei propri genitori. Tale meccanismo determina una segmentazione della popolazione di studenti (ad esempio tra licei e scuole professionali) fortemente correlata con le classi sociali di provenienza”.
Sui redditi da lavoro “le stime dell’elasticità dei redditi da lavoro collocano l’Italia nel novero dei paesi a bassa mobilità intergenerazionale, confermando i risultati di precedenti studi” e “restituisce l’immagine di una società che tende a divenire meno mobile negli anni più recenti”.
Inoltre, l’analisi ha evidenziato un ruolo calante del fattore istruzione mentre “decisamente crescente è invece il contributo dei fattori familiari diversi dall’istruzione”.
Anche per la ricchezza si riscontrano valori che collocano l’Italia tra i paesi avanzati con livelli relativamente elevati di persistenza intergenerazionale; come per l’istruzione e il reddito, si riscontra una tendenza all’aumento della ereditarietà delle condizioni economiche in termini di ricchezza.
(da agenzie)
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Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
SILVIO CONVINTO DI PESCARE ALTRI 25 DEPUTATI DEL M5S
Silvio Berlusconi è convinto che riuscirà a far cadere il governo Lega-M5S come ha fatto con l’esecutivo Prodi.
E dopo la transumanza di Matteo Dall’Osso annuncia che ci sono sei grillini pronti a uscire dalla maggioranza e a passare con Forza Italia.
Berlusconi, racconta Ugo Magri nel suo retroscena sulla Stampa, con gli amici si vanta di avere in tasca 6 grillini pronti a passare con lui in Senato, più altri 6 che sarebbero molto interessati, sebbene non ancora convinti a saltare il fosso.
Visti i numeri di Palazzo Madama, dove in base alle più recenti stime la maggioranza è di soli 8 voti, si capisce come mai il Cavaliere sia così pimpante.
E non finisce qui. Alla Camera pare siano una vera folla i Cinquestelle in crisi d’identità : tra 20 e 25, questo perlomeno captano le lunghe antenne berlusconiane. Uno di loro si è già appalesato giorni addietro, Matteo Dall’Osso.
Il deputato M5S è andato ad Arcore per tastare il terreno e ne è uscito con la casacca di Forza Italia.
La prova del nove, racconta sempre La Stampa, gliel’ha data un pettegolezzo, vergognosamente low profile.
Qualcuno dei suoi ha saputo che alla banca interna di Montecitorio (una filiale del Banco di Napoli) c’è stato un vero assalto: almeno 50 deputati grillini avrebbero chiesto o rinegoziato mutui a tassi d’interesse super-vantaggiosi, meno dell’1 per cento nonostante lo spread.
Cosa c’entra con i possibili tradimenti?
«Questa è gente senz’arte nè parte che, se si ritornasse a votare, non saprebbe nemmeno come trovare i soldi per pagarsi le rate», raccontano sia stata la reazione euforica di Berlusconi quando gliel’hanno riferito, «dunque sarebbero disposti a qualunque cosa pur di continuare a prendere l’indennità ».
E poi ci sono i sondaggi che danno il MoVimento 5 Stelle in calo: l’emorragia di voti non sembra fermarsi e i grillini rischiano di trovarsi a dover gestire un risultato negativo alle elezioni europee mentre l’alleato di governo raddoppierà le percentuali di gradimento: così diventeranno la gamba molle della maggioranza e questo potrebbe scatenare un fuggi-fuggi anche tra quelli che sono alla prima legislatura e magari non hanno già ottimi rapporti con il governo.
Ai suoi parlamentari il Cav ha dato istruzione: «Ciascuno adotti un grillino, ci faccia amicizia e al momento giusto tireremo le reti».
Il suo entusiasmo per ora contagia soprattutto i «peones» e quelli più ansiosi di mettersi in mostra col boss.
(da “NextQuotidiano“)
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Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
MASSIMO, ELETTORE PENTITO, HA AVUTO OLTRE DUEMILA MI PIACE E CENTINAIA DI COMMENTI DI ADESIONE
“Faccio outing. Da sempre di sinistra in una famiglia di sinistra. Ho votato m5s ed è stato l’errore piu grande della mia vita, ancora non ci dormo. Questi mesi mi hanno aiutato a capire che non ho nulla da spartire con questi imbecilli arroganti. La fede politica di una vita e poi la profonda delusione per aver abbandonato quella cultura familiare, raccontata in 275 caratteri su Twitter.
Chi scrive è Massimo Vitagliano, una delle tantissime persone che hanno creduto alla posibilità di una svolta, una “rivoluzione” grillina che non facesse a cazzotti con le sue idee di un tempo.
Ma le cose, secondo il suo giudizio, sono andate diversamente, fino a diventare “l’errore piu grande della mia vita”. Una dèbà¢cle che, però, Massimo condivide con molti, molti altri: i “mi piace” al suo tweet sono oltre duemila, più di 400 i retweet e 302 utenti parlano dell’argomento. Numeri insoliti per chi ha 328 follower.
Una sorta di amaro tripudio che continua a crescere.
“Hai tutta la mia stima…ammettere gli errori è una prova di intelligenza”, scrive Ninabecks.
“Benvenuto a Massimo! Chiunque spezzi l’incantesimo grillino, io lo adotterò”, aggiunge sarah Connor
“Bravo…. – sottolinea Marcello Lopez – prendere atto dei propri errori e avere il coraggio di ammetterlo è una virtù rara degna delle persone che hanno alte qualità ”
Ma scorrendo i post, quando Massimo Vitagliano spiega le ragioni del suo voto, il dibattito si scalda: Li ho votati “perchè non mi sentivo piu rappresentato da nessuno – scrive – tantomeno da Renzi dal quale, anzi, ero (e sono) disgustato. Il tipico voto di protesta buttato nel cesso”.
Sempre mantenendo toni garbati, da appassionati di politica, c’è chi definisce i governi Renzi-Gentiloni “fra i migliori del dopoguerra”.
E c’è chi ribadisce la propria contrarietà all’ex premier e conferma la propria delusione nei confronti del centrosinistra (o, per usare il linguaggio di Twitter, nel csx).
Comunque, la netta maggioranza di post cerca di “consolare” Massimo con tanto di “pat-pat” da fumetto (ovvero, piccole pacche sulla spalla) ed aiutarlo a rimettersi sulla “retta via”.
Però, “l’errore piu grande della mia vita”, anche se ammesso e perdonato, rimane e continua a far sentire i suoi effetti. Quindi, va bene l’assoluzione, ma con un po’ di amichevole ruvidezza.
(da agenzie)
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Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
SIMULATI ATTI SESSUALI TRA GIUSEPPE E LA MADONNA… GLI AUTORI SONO 6 RAGAZZI E 2 RAGAZZE TRA I 14 E 17 ANNI
Una bravata offensiva per la religione e, di fatto, anche molto stupida. Otto ragazzini, tutti minorenni, sono stati denunciati in una paese della provincia di Lodi perchè qualche giorno fa hanno usato le statue del presepe cittadino per simulare atti sessuali tra Giuseppe e la Madonna, usando anche le pecorelle per mimare atti sessuali.
Non solo: i ragazzi si sono ripresi mentre vandalizzavano il presepe, mettendo anche bottiglie di alcolici in mano ai personaggi.
Le foto della loro ‘impresa’ sono state poi postate sui social network, soprattutto su Instagram. Le immagini della banda hanno fatto presto il giro del paese indignando i residenti.
I carabinieri hanno impiegato poche ore per risalire agli autori dello scempio del presepe di Massalengo e per segnalare i loro nomi al sindaco.
Si tratta di 8 ragazzi, tra cui almeno 2 ragazze, tutti tra i 14 e i 17 anni, incensurati. Dovranno ora rispondere del reato di “offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose” in un luogo aperto al pubblico: reato che può costare un’ammenda da mille a 5 mila euro ma anche la reclusione fino a 2 anni.
(da agenzie)
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Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
E’ AVVENUTO A FIUMICINO… LA VITTIMA AVEVA QUEL DENARO PER PAGARE DELLE SPESE MEDICHE PER UN FAMILIARE IN PAKISTAN
Aveva appena rubato 8mila euro a un uomo pakistano mentre erano entrambi in fila ai controlli di sicurezza in aeroporto: un uomo italiano è stato arrestato a Fiumicino e processato per direttissima.
La somma era stata nascosta nei bagni dello scalo, per poterla recuperare al rientro. Il furto è stato smascherato dalle telecamere di sicurezza
L’uomo ha precedenti per furto e resistenza a pubblico ufficiale. Per compiere il furto, ha atteso un momento di distrazione della sua vittima per impossessarsi delle due buste piene di denaro, che l’uomo aveva messo nelle vaschette di sicurezza.
La somma sottratta è stata recuperata e restitutita allo straniero prima della partenza per il suo Paese, in Pakistan, consentendogli così di far fronte alle spese per le cure mediche di un familiare.
L’italiano è stato arrestato e accompagnato presso il Tribunale per essere processato con rito direttissimo, al termine del quale è stato condannato a un anno di reclusione con pena sospesa e a quattro mesi di lavori socialmente utili.
(da agenzie)
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Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
MOLTI CITTADINI SONO INTERVENUTI IN DIFESA DELLA VENDITRICE AMBULANTE… ONDATA DI SOLIDARIETA’
“Questa è l’Italia! Sono italiano e non posso parlare con mia moglie al telefono perchè una negra fa casino a un metro! Ti rendi conto?”.
È una delle frasi che sarebbero volate ieri pomeriggio in via Lagrange nei confronti di una venditrice ambulante della Costa d’Avorio, colpevole di avere la musica troppo alta nel cuore dello shopping natalizio, e che è stata difesa dai passanti che le si sono avvicinati per darle conforto.
A raccontarlo un testimone che ha affidato lo sfogo ai social spiegando di aver assistito all’episodio in cui però la solidarietà ha avuto la meglio.
Sceglie di ripercorrere ogni momento partendo da quando il “tizio”, nelle vicinanze di Porta Nuova, nel tardo pomeriggio di ieri “sta urlando contro una “negra”, perchè rea di avergli disturbato la conversazione al cellulare con la moglie con la sua musica di strada.
La donna, originaria della Costa d’Avorio è lì quasi ogni giorno, una presenza fissa, suona una piccola batteria per guadagnare qualche euro: “Viene qui spesso, di solito arriva in serata e cerca di vendere qualcosa”, spiega un commesso di un negozio.
Ma ieri sera, tra i passanti non ha trovato solo chi si è fermato ad ascoltare, magari dandole qualche monetina.
Così la situazione è degenerata tanto che è lo stesso ragazzo, dopo che l’uomo continuava a inveire, ad avvicinarsi vedendola impaurita. “Non ho neanche la tentazione di passare e andarmene; mi fermo, mi avvicino alla signora mettendomi fra lei e l’agitatore e dò le spalle a lui, ignorandolo. Non ho un piano preciso – aggiunge – Più di tutto, però, temo che lei si ritrovi da sola, nell’indifferenza generale, e non ho alcuna intenzione di far sì che questo capiti. Non so neanche bene cosa dirle, così le dico semplicemente che mi dispiace, ed è vero”. §
Ma non è il solo che capisce il momento: tanti iniziano ad avvicinarsi in segno di solidarietà alla donna, prima una coppia anziana, due giovani e poi un altro ancora. “La donna aggredita adesso si ritrova vicino al muro, protetta da un semicerchio di umanità eterogenea che forma la linea di difesa più improbabile della storia, e però hai l’impressione che adesso sia incredibilmente solida. E mi accorgo di un’altra cosa: nessuno presta orecchio ai proclami dell’agitato, in cui l’aggettivo “italiano” ricorre spessissimo, nessuno gli dà ragione”.
Non è bastato però a fingere che non sia successo, la ragazza “scaglia a terra i cd che vendeva” e crolla spaventata, mentre racconta quanto ha passato nella sua vita: “Siamo tutti in silenzio e con la testa china mentre, un po’ in francese e un po’ in italiano, lei inizia sfogarsi, urla che non voleva nascere negra, dà voce ad una storia terribile in cui parla della sua solitudine, della Costa d’Avorio, di colonialisti , del soldato francese che le è entrato in casa e ha ucciso tutta la sua famiglia. Non c’è niente da dire, per noi più che frasi sono lapidi”.
Due settimane fa la donna era stata protagonista di un altro screzio, questa volta per essere comparsa in una foto. Un uomo l’aveva invitata ripetutamente a spostarsi per immortalare la via illuminata a festa ma la cosa fini lì.
(da “La Repubblica”)
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Dicembre 16th, 2018 Riccardo Fucile
UN RAGAZZO DEL BANGLADESH AGGREDITO DA CINQUE MINORENNI
Notte di paura tra corso Vittorio Emanuele e piazza Bologni per un giovane del Bangladesh che vende rose aggredito e ferito alla testa.
Un gruppo di cinque ragazzini palermitani, tutti minorenni, hanno assalito il giovane che vende rose nella zona.
Questo quanto ricostruito fino ad ora da polizia e testimoni. Intorno alle 4 uno dei ragazzini della gang ha bloccato il venditore di rose con un pretesto in corso Vittorio Emanuele e poi gli ha chiesto di consegnargli “tre euro”.
Il venditore di rose, conosciuto nei locali della zona, si è rifiutato e è scappato verso piazza Bologni. I cinque sono comunque riusciti a raggiungerlo e a picchiarlo con calci e pugni
Il ragazzo allora si è rifugiato vicino al gazebo di uno dei locali della piazza, dove a quell’ora c’era il custode. La gang non si è arresa. Ha afferrato una sedia dal gazebo e l’ha scaraventata sulla testa della vittima.
Davanti agli occhi del custode, sotto shock, e di altri due passanti.
La gang, poi, ha scaraventato a terra sedie e tavoli minacciando il custode di non chiamare i soccorsi. Intanto a terra c’era il venditore di rose ormai quasi incosciente per una ferita alla testa.
Il custode ha chiamato il titolare che abita a pochi metri dal ristorante e che, a sua volta, ha chiamato polizia e 118. Il giovane è stato trasferito in ospedale. La polizia è riuscita a bloccare la gang in piazza Casa Professa, a Ballarò.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, i ragazzini avrebbero aggredito anche un’altra persona prima del venditore di rose.
(da agenzie)
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