Dicembre 19th, 2018 Riccardo Fucile
L’EX MINISTRO COMMENTA LA MANOVRA: “DAL 2012 E’ IN VIGORE IL CONTRIBUTIVO, MOLTI NON ANDRANNO IN PENSIONE PERCHE’ PRENDEREBBERO DI MENO E GLI ITALIANI APRIRANNO GLI OCCHI SUL BLUFF DI SALVINI”
“È presto per dire che questa sia una buona manovra”. L’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero è stata ospite de I Lunatici su Rai Radio 2, il programma di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Non potevano non chiederle della manovra, visto che l’obiettivo dichiarato è superare la Legge Fornero: “Sembra che quota 100, che ovviamente anticipa l’età pensionabile per molte categorie, si farà per tre anni. Questo vuol dire che per questioni di equilibrio di rapporti tra generazioni la tanto criticata riforma Fornero non si può buttare via come pensavano”.
“È il tempo delle illusioni. Ma non si possono ingannare tutti per sempre. Molti italiani che anche hanno dato fiducia a questo Governo apriranno gli occhi davanti alle colossali bugie che sono state dette”.
La Fornero si vuole togliere qualche sassolino dalla scarpa: “Questi Ministri, questo Governo, hanno detto di tutto. È difficile credergli, eppure molti italiani lo fanno […] apriranno gli occhi davanti alle colossali bugie che sono state dette”.
Dedica una risposta piccata anche a Salvini, che non risparmia mai le critiche contro di lei: “Una volta potrebbe anche ringraziare non dico me, ma almeno il Governo di cui ho fatto parte. Dal 2012 è in vigore il metodo contributivo, per cui se vai in pensione prima prendi di meno. Molti italiani per questo continueranno a lavorare e Salvini dirà che molti non hanno adottato la possibilità di andare in pensione prima”.
A proposito di ringraziamenti, uno implicito è quello all’Europa, che “ci ha aiutato a parare i danni rispetto a una manovra che sarebbe stata irresponsabile, soprattutto per i giovani”.
(da “Huffingtonpost”)
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Dicembre 19th, 2018 Riccardo Fucile
PER IL M5S “NON E’ IL TOP, CI SONO DELLE OMBRE”… I GRILLINI SI SONO ACCORTI ORA CHE LA LEGA GLI HA IMPOSTO UN’AZIENZA IL CUI AD E’ OGGETTO DI AVVISO DI GARANZIA PER LE TANGENTI SUL TERZO VALICO
E’ mattino presto quando sugli smartphone di alcuni deputati M5s iniziano a rimbalzare messaggi di questo tenore: “Ma come? Proprio Impregilo?”.
I lavori per la realizzazione del nuovo ponte sul Polcevera a Genova sono stati affidati alla cordata Fincantieri-Salini-Italferr.
Decisione che fa discutere i 5Stelle. Salini-Impregilo, l’azienda che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria, “non è esattamente il top”, confessa un parlamentare che ha seguito tutta la vicenda: “Ha i suoi trascorsi, ci sono delle ombre”.
Ma i grillini se ne guardano bene dal prendersi la responsabilità della decisione. Anzi. “Lo ha deciso il commissario per la ricostruzione Marco Bucci e quello per l’emergenza Giovanni Toti. Il compito è loro”.
In sostanza saranno loro a metterci la faccia se entro Natale 2019, come annunciato, i genovesi non avranno di nuovo il loro ponte dopo il crollo del 14 agosto.
Per gli M5s il terreno è scivoloso ed è meglio evitarlo scaricando la colpa sul commissario poichè, come prevede il decreto, le decisioni spettano a lui.
Tuttavia il colosso delle costruzioni così discusso imbarazza i parlamentari grillini che di nuovo hanno subito una decisione che arriva dall’area leghista.
I trascorsi a cui fanno riferimento riguardano, per citare l’ultimo caso, la chiusura delle indagini sulle tangenti per il Terzo Valico, la linea ferroviaria ad alta velocità che collegherà Milano proprio con il capoluogo ligure.
Tra le 36 le persone che hanno ricevuto l’avviso di garanzia da parte dei magistrati genovesi, c’è anche Pietro Salini (Ad di Salini – Impregilo Spa).
Quella del Terzo Valico, tra l’altro, è una ferita ancora aperta per i 5Stelle storicamente contrari e adesso invece è stato ufficializzato che l’opera andrà avanti.
Il nuovo viadotto costerà 202 milioni al netto dell’Iva. La cordata si costituirà in un’unica struttura che si chiamerà “Per Genova”.
In conferenza stampa accanto al commissario Bucci c’erano anche i rappresentanti delle aziende. “Siamo a Genova – dice Salini – per spirito di servizio e con Fincantieri ci sentiamo attrezzati per aiutare la città e le sue persone. Tanti nostri operai che lavorano al Terzo Valico sono liguri e noi vogliamo essere loro vicini dopo la tragedia che ha colpito questa città “.
Salini-Impregilo “possono aver avuto traversie in passato, come tutte le grandi imprese — spiega un altro parlamentare che si occupa di trasporti — ma non avevamo molta scelta”.
(da “Huffingtonpost”)
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Dicembre 19th, 2018 Riccardo Fucile
IL CAVALIERE IPERATTIVO COME BABBO NATALE PER CONSEGNARE DONI AI “RESPONSABILI” GRILLINI E METTERE ALL’ANGOLO SALVINI
«Bisogna puntare sui dissidenti grillini, perchè entro il 15 gennaio il governo salta».
In queste parole attribuite da Anna Maria Greco del Giornale a Silvio Berlusconi si tratteggia il retroscena più deflagrante che in queste settimane agita Montecitorio e Palazzo Madama: quello che vede il Cavaliere iperattivo nell’impresa che gli è già riuscita una volta con Prodi tra il 2006 e il 2008: lavorare ai fianchi l’esecutivo Conte togliendo un voto per volta ai gialloverdi fino all’implosione.
Berlusconi è davvero convinto di essere vicino al suo obiettivo finale (che questo sia vero è un altro paio di maniche: anche la caduta di Prodi fu costellata da una serie di “Al lupo, al lupo” e falsi allarmi).
In altre occasioni è stato beccato a promettere di acquistare senatori e deputati con ottomila euro (i soldi che non dovrebbero più restituire i pentastellati pronti al Salto della Quaglia) e a contare fino a trenta grillini pronti a passare con lui quando la maggioranza di governo si regge su pochissimi voti al Senato.
Ma il Cavaliere ha anche moltiplicato i suoi segnali nei confronti di Matteo Salvini, del quale ha auspicato a più riprese il ritorno a casa nel centrodestra ricevendo in risposta però solo risposte sprezzanti e dinieghi.
Adesso però è giunta l’ora di fare sul serio. Anche perchè lo scenario che ha in mente Berlusconi non si limita alla caduta di Conte e alla disintegrazione dell’alleanza tra Lega e MoVimento 5 Stelle.
No, il Cavaliere ha progetti anche sul resto della legislatura anche perchè non ha nessuna intenzione di trascinarsi in nuove elezioni politiche mentre i sondaggi danno Forza Italia in caduta libera.
Ecco quindi che nella mente di Berlusconi sta nascendo pian piano un progetto che prevede di mettere a reddito i vari transfughi, ovvero di utilizzarli per votare la fiducia a un nuovo governo, la cui guida verrà offerta proprio a Matteo Salvini.
Il ragionamento del Cavaliere in merito è cristallino: caro Matteo, hai l’opportunità di fare un governo con te a capo e Meloni di supporto, direi che è molto meglio che stare dietro ai seguaci delle scie chimiche, o no?
Se poi Salvini dovesse rifiutare l’offerta che non si può rifiutare, nei piani del Cavaliere c’è un altro nome — ovvero quello di Antonio Tajani — per guidare un esecutivo di centrodestra allargato ai transfughi degli altri partiti e a chi ha il terrore delle urne a breve (cioè quasi tutti).
In entrambi i casi, è il ragionamento di Berlusconi, Salvini dovrebbe dire di no a un governo che i suoi elettori di centrodestra sicuramente preferiscono all’alleanza con quei “comunisti” del MoVimento 5 Stelle.
Un dilemma del prigioniero niente male per chi si è già rimangiato il no all’Europa e all’euro e adesso dovrebbe rimangiarsi la sua parola e la firma sul contratto.
Con il rischio di diventare (mediaticamente) parte del sistema invece di essere assimilato a uno dei ribelli che vuole combatterlo.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 19th, 2018 Riccardo Fucile
LA NOTA NEMICA DEI CULI FLACCIDI, CON 89 EURO ASSICURA CHIAPPE DI TRAVERTINO
Vi ricordate di Nicole Minetti? L’igienista dentale balzata suo malgrado agli onori delle cronache all’epoca del bunga bunga ora ha una nuova attività lavorativa. §
Libero fa sapere che oggi Nicole ha una linea di prodotti scioglipancia e fa promozione su internet.
Nicole, invece, assicura di non vendere tarocchi.
Ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram e ha presentato la linea “Body Sculpt by Nicole”.
«Negli anni ho provato di tutto», confessa l’ex showgirl di Colorado, «integratori,vitamine, creme anticellulite, ma non ero mai soddisfatta. Allora ho pensato: perchè non fare una linea tutta mia?».
Eccola: si tratta di comprare due prodotti e di allenarsi 3-4 volte a settimana seguendo una mini guida di esercizi focalizzati su addome, glutei e gambe.
«Il risultato è assicurato», giura la Minetti. Cliccando sul suo sito, si possono ordinare i flaconi.
Si tratta di un “bruciagrassi” per la pancia a base di garcinia cambogia, caffè verde, mango. E di una cremina per rassodare cosce e glutei fatta con ananas, zenzero e finocchio marino. Costo complessivo, 89 euro. Un filo esoso.
Ai tempi, con centomila lire, Wanna Marchi ti dava tre confezioni urlando «d’accordoooo!»
Ma la spesa vale l’impresa. Minetti, storica nemica dei “culi flaccidi”, promette alle ragazze che la seguono su Instagram — in realtà , tra i suoi 300mila follower prevalgono i maschietti allupati — chiappe di travertino.
Pubblica video tutoriali come faceva Jane Fonda negli Ottanta: «Fate 30 skater (saltelli laterali, ndr), 15 donkey kicks (letteralmente “calci d’asino”, ndr) e 100 salti con la corda».
Ogni post si conclude con l’emoticon della pesca che, nella simbologia dei social, è la metafora di un sedere sodo.
(da “NextQuotidiano”)
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Dicembre 19th, 2018 Riccardo Fucile
LA MANOVRA CHE AVREBBE DOVUTO PORTARE “CRESCITA” ABBASSA IL PIL DALL’1,5% ALL’1%… TAGLIATE QUOTA 100 E REDDITO CITTADINANZA, MISURE ALEATORIE COME VENDITA IMMOBILI CHE NESSUNO VUOLE E TAGLI AI SERVIZI
Il governo che doveva spezzare le reni a Bruxelles ha raggiunto l’accordo con Bruxelles. Poco fa è arrivato un ok sulla manovra: il deficit al 2%, accompagnato dal nuovo programma di spending review e dalla revisione al ribasso del Pil, è stato il punto decisivo per convincere Bruxelles sulla mini-riduzione del deficit strutturale richiesta.
Il Sole 24 Ore spiega oggi che i 6,7 miliardi di maggiori risparmi sono prodotti per la maggior parte dai tagli ai fondi per quota 100 (2 miliardi) e reddito di cittadinanza (1,9 miliardi), a cui sul nominale si aggiungono intorno ai due miliardi di dismissioni immobiliari peraltro molto aleatorie.
Su quest’ultimo aspetto, che avrà ripercussioni anche sul 2020 e 2021 anche se per cifre minori, si è a lungo discusso con Bruxelles nel tentativo di considerarne una componente strutturale.
In termini opposti, Roma ha provato a proporre di non considerare strutturale la spesa per quota 100, che sarà in vigore per tre anni, ma il tentativo si è scontrato con il non possumus di Bruxelles.
Una volta effettuati i tagli, rimanevano circa tre decimali di Pil per raggiungere un obiettivo potabile a Bruxelles, e la mossa decisiva è arrivata dalla revisione al ribasso delle prospettive di crescita.
Con un aumento del Pil più basso del previsto di circa sei decimali, si riduce di due decimali la correzione richiesta.
Il resto, circa 1,8 miliardi, arriva da un nuovo pacchetto di tagli di spesa ai ministeri.
Repubblica fa invece sapere che su richiesta degli europei (la telefonata viene definita rude), Giuseppe Conte ha dovuto promettere che avrebbe messo nero su bianco gli impegni in una lettera a doppia firma con Tria.
Ultima trattativa sponsorizzata ancora da Juncker, tenuto informato degli sviluppi mentre era in visita a Vienna, pensata per placare i rigoristi tra i suoi commissari e nelle capitali.
A convincere la commissione quindi è stato l’avvio ritardato di reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni, la rimodulazione di un numero cospicuo di agevolazioni fiscali, le privatizzazioni immobiliari, in aggiunta a quelle già promesse e l’avvio della tassazione sulle transazioni elettroniche.
Questo è il motivo per cui le ripetute grida d’aiuto arrivate per rimandare l’avvio della fatturazione elettronica non sono state ascoltate nè dai leghisti nè dal governo del cambiamento.
E poi c’è la tassa sulle transazioni elettroniche. La webtax, già prevista, rimaneggiata, e più volte rinviata dovrebbe scattare dal primo gennaio del 2019, con un gettito superiore ai 200 milioni stimati per la versione originaria della nuova imposta.
Cedere sulla crescita programmata dovrebbe avere un sapore di sconfitta in particolare per Giovanni Tria, che sulle previsioni (sballate) di crescita aveva litigato con tutte le istituzioni italiane che nelle audizioni in Parlamento sostenevano che quel numero fosse sovrastimato.
Alla fine lo ha dovuto accettare anche il ministro dell’Economia, che ancora non ci ha spiegato cosa avesse di scientificamente sbagliato la tabella dell’INPS sul Decreto Dignità ma in compenso ha dovuto sostenere in questi mesi talmente tante parti in commedia (dal duro e puro contro Bruxelles all’amico di Bruxelles contro i duri e puri di Roma) che alla fine smentirsi è stato il minimo sindacale.
Rimangono molti problemi: se adesso le dismissioni immobiliari sono pari a 20 miliardi di euro, significa che l’obiettivo da raggiungere è ancora più lunare. Rimodulare le tax expeditures significa, a rigor di logica, aumentare le tasse e questo sarà difficile con un paese che si avvia verso la recessione.
(da “NextQuotidiano”)
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