Dicembre 27th, 2018 Riccardo Fucile
“LA DECISIONE SPETTA AL RESPONSABILE DELL’ORDINE PUBBLICO, D’INTESA CON L’ARBITRO”… IL SINDACO SALA CHIEDE SCUSA A NOME DI MILANO… IL QUESTORE DI MILANO DEVE ESSERE DESTITUITO
Inter-Napoli andava sospesa per i cori razzisti rivolti a Koulibaly.
E’ il parere di Giuseppe Pecoraro, capo della Procura Figc: “Per me Inter-Napoli iera andava sospesa per i cori razzisti verso Koulibaly, e infatti gli uomini della Procura hanno segnalato ai funzionari dell’ordine pubblico e al quarto uomo che la squadra partenopea chiedeva lo stop” ha detto all’Ansa.
“La decisione -ribadisce- non spetta a noi ma all’ordine pubblico d’intesa con l’arbitro. Per quel che ci riguarda, è in corso la comunicazione dell’accaduto al giudice sportivo”.
Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è scusato con Koulibaly per quanto successo al Meazza. “Quei buu a Koulibaly sono stati una vergogna. Un atto vergognoso nei confronti di un atleta serio come lui, che porta con fierezza il colore della sua pelle. E anche, pur in misura minore, nei confronti di tante persone che vanno allo stadio per tifare e per stare con gli amici” ha scritto il primo cittadino di Milano in un post su Facebook.
“Chiedo scusa a Kalidou Koulibaly, a nome mio e della Milano sana che vuol testimoniare che si può sentirsi fratelli nonostante i tempi difficili in cui viviamo”.
Se qualcosa di simile risuccederà , il sindaco, che propone all’Inter contro l’Empoli di dare la fascia di capitano a Asamoah, annuncia che lascerà S. Siro.
“Non mi piace, per mia natura, pensare a cosa devono fare gli altri per risolvere i problemi della società in cui viviamo – ha spiegato- . Preferisco sempre partire da cosa devo fare io. E in questo caso farò una cosa molto semplice. Continuerò ad andare a vedere l’Inter, ma ai primi buu farò un piccolo gesto, mi alzerò e me ne andrò. Lo farò per me, consapevole del fatto che a chi ulula contro un atleta nero non fregherà niente di me. Ma lo farò”.
(da agenzie)
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Dicembre 27th, 2018 Riccardo Fucile
LA LEZIONE DI VITA DEL DIFENSORE DEL NAPOLI ALLA FECCIA RAZZISTA… ANCELOTTI: “LA PROSSIMA VOLTA CI FERMIAMO”
“Mi dispiace la sconfitta e soprattutto per aver lasciato i miei fratelli! Però sono orgoglioso del colore della mia pelle, di essere francese, di essere senegalese, napoletano: uomo”.
Sono le parole di Kalidou Koulibaly pubblicate sul suo profilo Twitter al termine della gara contro l’Inter (persa 1-0) durante la quale è stato bersagliato di ululati razzisti.
Ancora un capitolo amaro nella vicenda dei cori contro Napoli e i napoletani, cori discriminatori e razzisti: Carlo Ancelotti lo dice chiaramente, la prossima volta lascerà il campo di gioco insieme alla sua squadra.
Tolleranza zero da parte dell’allenatore partenopeo che già aveva più volte condannato il comportamento vergognoso degli ultrà .
A finire nel mirino anche il difensore azzurro Kalidou Koulibaly, al quale erano indirizzati gli ululati razzisti della tifoseria dell’Inter a San Siro. Per ben due volte lo speaker ha richiamato i tifosi ricordando che il rischio in queste circostanze è quello di sospendere la partita.
Probabilmente il difensore si è fatto prendere dal nervosismo tanto da reagire fino a farsi espellere per doppia ammonizione dopo un applauso verso l’arbitro Mazzoleni. Una circostanza che conferma anche Ancelotti. “C’è stato un ambiente un po’ particolare. Koulibaly era agitato e nervoso e questo non va bene per noi e non va bene per il calcio italiano – le parole del tecnico -. Le partite si possono interrompere, voglio sapere però quando si devono interrompere. Abbiamo chiesto tre volte alla Procura federale la sospensione per gli ululati contro Koulibaly. Ci sono stati gli annunci, ma non è bastato, hanno continuato. La prossima volta ci fermiamo noi, magari ci danno la sconfitta a tavolino”, ha concluso.
(da agenzie)
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Dicembre 27th, 2018 Riccardo Fucile
MARTINA IN CRESCITA AL 43,2%, GIACHETTI ALL’ 8.7%
Stabilmente sul terzo gradino del podio. Al 17,5% secondo l’ultimo sondaggio realizzato da Demos per Repubblica.
Il Partito Democratico staccato di 8,2 punti percentuale dal Movimento 5 Stelle (25,7%) e di quasi 15 punti percentuale (32,2%) dalla Lega di Matteo Salvini
Eppure i democratici provano a rilanciare la propria azione, soprattutto attraverso l’imminente fase congressuale che precede le primarie fissate per il 3 marzo 2019.
E lo stato di salute elettorale dei dem è analizzato in un sondaggio realizzato dall’Istituto Twig.
Una analisi che si focalizza soprattutto sugli equilibri interni al Pd.
Il primo dato è l’aumento degli militanti indecisi su chi votare alle primarie dopo l’uscita di scena dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti. Se il sei dicembre gli incerti erano il 24,8% degli elettori dem, il 21 dicembre la stessa percentuale sale al 29,5%.
Poi l’analisi dei trend dei candidati alla segreteria. Nicola Zingaretti è stabilmente un passo avanti rispetto agli avversari interni.
E se il 6 dicembre aveva ottenuto il 39,3% delle intenzioni di voto, il 21 dicembre passa al 48,1%. A un passo dalla soglia della maggioranza assoluta che gli consentirebbe di diventare segretario senza un passaggio nell’Assemblea nazionale dei democratici.
Al secondo posto Maurizio Martina che dopo l’uscita di scena di Minniti passa, nello stesso arco temporale dal 27% al 43,2%.
La new entry Giachetti è, per adesso, all’8,7% delle preferenze.
Il sondaggio di Twig ha anche cercato di intercettare il potenziale elettorale di un eventuale “partito di Renzi”.
Il 21 dicembre alla domanda: “Se Matteo Renzi fondasse un nuovo pertito, lei sarebbe disposta a votarlo?” il 10,8% degli intervistati si sono dichiarati interessati e il 2,2% si sono definiti “elettori sicuri” di una forza politica guidata dall’ex premier.
E per Twig la stima di voto di un partito dell’ex segretario dem è fissata al 4,9% degli elettori.
(da agenzie)
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Dicembre 27th, 2018 Riccardo Fucile
NATALE AMARO PER 40 LAVORATORI NEL VARESOTTO, LA MULTINAZIONALE NE AVEVA ASSUNTO UNO APPENA UNA SETTIMANA FA… IL MINISTERO DEL LAVORO NON HA NULLA DA DIRE
Natale amaro per i lavoratori di un’azienda di Marnate, nel Varesotto, la Hammond Power Solutions, controllata dall’omonima multinazionale canadese e specializzata nella produzione di trasformatori.
Alla vigilia delle feste i 40 dipendenti dello stabilimento hanno ricevuto il cesto natalizio e, subito dopo, anche la comunicazione del licenziamento.
Alla base della decisione, secondo quanto scrive la stampa locale, un cambio di strategie della casa madre, che in Italia opera attraverso due stabilimenti, quello di Marnate, dove c’è anche la sede per l’Europa, e un altro a Meledo, nel Vicentino.
Il gruppo è quotato alla Borsa di Toronto, è leader di mercato nel Nord America e ha stabilimenti nel mondo anche negli Usa, Messico e India.
L’azienda si chiamava in origine Marnate Trasformatori, ed era stata acquisita dai canadesi sei anni fa. I rappresentanti sindacali avevano in programma un incontro con i dirigenti per discutere del contratto, ora invece dovranno negoziare con la società la nuova situazione, in un incontro previsto dopo le festività .
È stato un fulmine a ciel sereno – spiega Ilaria Campagner, la sindacalista di Fim Cisl dei Laghi che sta seguendo la vicenda con il collega Rino Pezone della Fiom Cgil Varese – avevamo un incontro fissato con il capo del personale per passare dal contratto Confapi a quello Federmeccanica e solo in un secondo momento abbiamo scoperto che era cambiato l’oggetto della discussione e che avremmo dovuto discutere dell’avvio della procedura di licenziamento”.
Ciò che lascia i sindacalisti a bocca aperta è il modo in cui l’azienda ha comunicato la decisione: “Non ho mai visto nulla del genere – dice ancora Campagner – Non ci si comporta così. Quando un’azienda sta per chiudere ci sono dei segnali, ma non è questo il caso. I lavoratori erano in cassa integrazione, ma appena qualche giorno fa era stato assunto un nuovo venditore che si sarebbe dovuto occupare dell’area spagnola. Si è visto licenziare una settimana dopo l’assunzione”.
(da agenzie)
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