Destra di Popolo.net

LA BUFALA DI DI MAIO SUL TAGLIO DEGLI STIPENDI DEI PARLAMENTARI

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

PECCATO CHE IL 2 MARZO DELL’ANNO SCORSO AVESSE PROMESSO IL DIMEZZAMENTO DEGLI STIPENDI, ORA PARLA DI “RIDUZIONE”, DEVE AVERE LA MEMORIA CORTA O UN PUBBLICO DI PIRLA

Luigi Di Maio ha voluto fare gli auguri con Alessandro Di Battista e il figlio via Facebook agli italiani. E già  che c’era, ha promesso qualcosa: “Buon 2019 a tutti da Luigi, Andrea e Alessandro. Sarà  l’anno in cui vi regaleremo una bella legge che taglia gli stipendi a tutti i parlamentari“.
A questo proposito Sebastiano Messina di Repubblica su Twitter ha fatto giustamente notare che il “regalo” è riciclato: “Di Maio aveva promesso il DIMEZZAMENTO degli stipendi dei parlamentari il 2 marzo come “primo decreto legge del nostro governo”. Ora il decreto legge è diventato una legge ordinaria e il dimezzamento un semplice taglio. Come si fa a credergli?”.
Della promessa di Di Maio è rimasto anche un video
E noi, che siamo cattivi(k), aggiungiamo un paio di pronostici sulla legge prossima ventura:
— se si farà  davvero, varrà  a partire dalla prossima legislatura (ed è troppo ovvio spiegarvi perchè)
— se si farà  davvero, la Lega si arrabbierà  molto e chiederà  la luna, altro che l’autonomia, in cambio.
Buon anno, Giggetto!

(da “NextQuotidiano”)

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LA PRIMA BALLA SGAMATA DELL’ANNO E’ QUELLA DI DI MAIO

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

DISSE: “IL REDDITO DI CITTADINANZA SOLO AGLI ITALIANI”, INFATTI ANDRA’ GIUSTAMENTE ANCHE AGLI STRANIERI, ROBA DA SCOMPISCIARSI DALLE RISATE

A fronte di circa 1,8 milioni di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà , la platea con i requisiti per accedere a reddito e pensione di cittadinanza, come si legge in una prima bozza di relazione tecnica pubblicata ieri dall’ANSA e di cui aveva parlato nei giorni scorsi anche Il Messaggero, sarebbe di oltre 1 milione e 375mila nuclei familiari, compresi quelli di stranieri se residenti da almeno 5 anni e in possesso di permesso di soggiorno.
I calcoli sono stati fatti partendo dalle dichiarazioni sostitutive uniche ai fini ISEE relativi al 2017.
I costi si attestano a 6,1 miliardi nel 2019 (tenendo conto della partenza ad aprile e considerando una adesione al 90%), che salgono a 7,8 miliardi nel 2020, a circa 8 miliardi nel 2021 per poi stabilizzarsi a 7,8 miliardi dal 2022.
Ma qui quel che conta è il reddito di cittadinanza agli stranieri.
La bozza scritta dal governo prevede il contrario di quello che Luigi Di Maio, mentendo e sapendo di mentire, ha sostenuto ripetutamente nel settembre scorso: ovvero che dalla misura del reddito di cittadinanza sarebbero stati esclusi gli stranieri. «Certamente con i flussi migratori irregolari che ci sono oggi è impossibile fare il reddito di cittadinanza senza sapere qual è la platea ed è ovvio che si deve restringere ai cittadini italiani. La prima forma della proposta era molto vaga, è stata corretta nel 2016», aveva detto Giggetto a Radio Anch’io.
Nella bozza si precisa che oltre a un valore Isee sotto i 9.360 euro bisogna anche non avere redditi familiari oltre i 7.560 euro (elevati comunque a 9.360 euro se si vive in affitto). Nel caso dei pensionati, il supporto massimo è sempre di 780 euro al mese suddiviso in una integrazione al reddito fino a 7.560 euro l’anno (630 euro al mese) e una integrazione per l’affitto o per il mutuo che si ferma a 1.800 euro l’anno (150 euro al mese).
Insieme alla domanda, si legge sempre nella bozza, il richiedente dovrà  dare immediata disponibilità  al lavoro e successivamente saranno individuati gli altri componenti del nucleo “tenuti a rispettare gli obblighi connessi alla fruizione” del reddito.
Nei trenta giorni successivi al riconoscimento del beneficio ci sarà  la convocazione (per ora si parla di centri per l’impiego o servizi sociali del Comune, ma, stando agli annunci, dovrebbero essere coinvolti anche le agenzie per il lavoro private) e la valutazione “dei bisogni del nucleo familiare e dei suoi componenti”, individuando “i componenti del nucleo familiare tenuti, oltre al richiedente” che dovranno rispettare alcuni obblighi, a partire da quello di “accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue”, e a dare disponibilità  di un “massimo di otto ore settimanali” da dedicare a progetti “gestiti dai comuni, utili alla collettività  in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni”, pena la “perdita del beneficio per l’intero nucleo familiare”.
Tra gli altri impegni che deve sottoscrivere chi riceve il reddito di cittadinanza, quello di “collaborare” con chi deve definire “il bilancio delle competenze” per la definizione del Patto per il lavoro, svolgere “ricerca attiva del lavoro”, consultare “periodicamente l’apposita piattaforma digitale”, accettare “di essere avviato a corsi di formazione e riqualificazione professionale”, sostenere “colloqui psicoattitudinali e le eventuali prove di selezione finalizzate all’assunzione”.
Una tale serie di paletti che scoraggeranno molti dal presentare domanda.

(da “NextQuotidiano”)

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ESPULSIONI M5S, PAOLA NUGNES: “UNO VALE UNO? UN SOGNO”

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

PARLA LA SENATRICE SOTTO PROCESSO PER AVER CRITICATO IL DECRETO SICUREZZA: “LA PARTECIPAZIONE IMPONE LA TRASPARENZA E LA CONDIVISIONE, CHI HA DECISO I CAMBIAMENTI DI LINEA?”

Dopo l’espulsione dal M5s dei parlamentari Gregorio De Falco, Saverio De Bonis e degli europarlamentari Giulia Moi e Marco Valli, oggi a parlare per esprimere il proprio rammarico è la senatrice Paola Nugnes.
Su di lei il procedimento del Collegio dei probiviri è ancora pendente, come per la sua collega Elena Fattori. Entrambe “ree” di aver espresso il loro dissenso nei confronti del decreto sicurezza.
E oggi Nugnes scrive sulla sua pagina personale di Facebook un lungo post tra la delusione e il sarcasmo: “Mi sono svegliata con questo pensiero (e sì mi hanno rovinato il Capodanno, che dire) e se mi fossi sbagliata io?”, esordisce.
E poi continua: “Uno sbaglio enorme d’accordo, uno sbaglio imperdonabile, come ho fatto? Come ce lo hanno permesso? Come è successo che non ci hanno fermato in tempo, alle prime affermazioni sbagliate, ai primi palchi, alle prime piazze? O ancora alle prime accuse in aula, contro Renzi che era in conflitto di interessi essendo insieme capo politico e “premier” che confondeva così esecutivo e legislativo? Al mio primo discorso contro la J. P. Morgan che definiva le nostre costituzioni post fasciste troppo democratiche e ci invitava a modificarle? Alla stesura del programma Migrazione, almeno, avrebbero potuto dire “no, vi state sbagliando” . Al mio discorso contro il decreto Minniti-Orlando sulla sicurezza e il Daspo nelle città , almeno.. Perchè non mi hanno chiamata e non mi hanno detto, prima, “che dici, uno vale uno, nessun capo, nessun partito? La democrazia diretta? No, ti sei sbagliata, ti sei fatta un sogno”? … Perchè?”.
Parole che subito vengono commentate dai suoi follower: tra questi Fabrizio critico sostiene: “Faccio parte di un gruppo, un team, una squadra, una famiglia… la cosa migliore da fare è quella di risolvere in casa e sottovoce eventuali problemi. La seconda è quella di seguire comunque ciò che in democrazia la maggioranza dei componenti del suddetto gruppo decide, anche se non sempre si è d’accordo. Questo fanno i gruppi. Per questo ti ho votata – scandisce il militante 5 stelle – per questo ti ho abbracciata in piazza mille volte. Ed ogni volta ho pensato che il mio voto a te, a Tizio o a Caio era un voto a quel gruppo che aveva in democrazia un pensiero condiviso dalla maggioranza. Hai fatto la tua scelta, spero in buona fede. Ma è comunque una scelta che non rispecchia in democrazia quel pensiero che la maggioranza ha espresso – prosegue facendo riferimento al decreto Sicurezza – avrai i tuoi discepoli, e gli amici, che saranno dalla tua parte perchè sei una persona perbene, ed insieme a tuo marito, siete puliti e preparati. Ma non avrai mai più il mio voto”, conclude perentorio.
Ma la senatrice Nugnes replica netta: “Ma quale maggioranza, caro? Dove e quando, e chi ha deciso che le cose dovessero essere mutate a tal punto? Gruppo, dici bene, gruppo, assemblea, discussione, condivisione, non sono, imposizione accondiscendenza… Tu hai fatto la tua scelte, senza forse capire quale sia, mi dispiace, ti auguro che ti porti il bene che cerchi e che cercavi nei mille abbracci che ritieni di aver sprecato con me. Io ho provato solo a dirti, a spiegare, non ci sono luoghi segreti e deputati dove farlo. La partecipazione – sostiene – impone la trasparenza e la condivisione”.
Già  ieri, poco meno di un’ora dopo le comunicazioni dei probiviri via blog, la Nugnes aveva scritto su Fb: “Finiscono anche le storie d’amore più grandi. Ma non gli amori, finiscono le storie, gli amori restano, custoditi dentro di noi. Voi siete i miei amori più grandi, tra gli altri; come ha detto Pino ieri, almeno nove anni bellissimi!”.

(da “NextQuotidiano”)

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IL SENATORE ESPULSO DE BONIS DOVREBBE PORTARE IL M5S IN TRIBUNALE (E VINCEREBBE LA CAUSA)

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

IL VERO MOTIVO DELLA SUA ESPULSIONE E’ LA SUA OPPOSIZIONE AL TAP, NON CERTO QUELLO CHE GLI VIENE CONTESTATO

Il senatore del MoVimento 5 Stelle Saverio De Bonis, che fa parte del quartetto di espulsi grillini di Capodanno, ieri ha avuto il coraggio di affrontare i social network annunciando i motivi della sua espulsione e facendo sapere che sta pensando se dimettersi da parlamentare.
Come avevamo già  raccontato, De Bonis ha nascosto una condanna (in appello) della Corte dei Conti al pagamento, in favore della Regione Basilicata, di 2.775,00 euro.
Dal momento che la sentenza di primo grado della Corte dei Conti a carico di De Bonis è stata emessa nel 2015, il senatore non avrebbe potuto candidarsi non solo perchè era già  stato condannato dalla Corte dei Conti — che è una condanna contabile e non una condanna penale — ma soprattutto per via di due reati prescritti in due precedenti procedimenti giudiziari nel quale il Senatore è stato prosciolto.
Anche se De Bonis è incensurato le regole del M5S non fanno distinzione tra condanna e prescrizione del reato.
Nel Codice Etico del M5S (Art. 6) è scritto che «costituisce condotta grave ed incompatibile con la candidatura ed il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo» e precisa che «sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio».
Ora, però, c’è un problema grosso come una casa.
De Bonis è stato sì espulso con quella motivazione, ma non è certo quello il vero motivo dell’espulsione.
Che invece risiede nel fatto che De Bonis ha spalleggiato il collega Ciampolillo su Xylella e TAP.
Si può tranquillamente affermare che sia questa la “colpa” di De Bonis, che — va detto — continua comunque a diffondere bufale sulla Xylella, perchè c’è un precedente: Sabrina Anselmo, attuale sindaca di Anguillara, ha nascosto una condanna ricevuta prima di diventare prima cittadina. Ciò nonostante, si trova ancora lì al suo posto, senza che il M5S l’abbia cacciata.
Ecco perchè il senatore De Bonis farebbe bene a rivolgersi al tribunale civile ordinario per farsi annullare l’espulsione visto che è stato espulso per dissenso politico. Vincerebbe facilmente, come hanno fatto tanti tra cui la consigliera romana Cristina Grancio.

(da “NextQuotidiano”)

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ITALIANI AGGRAPPATI A MATTARELLA: 10 MILIONI DAVANTI ALLA TV

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

E’ ANCHE BOOM SUI SOCIAL, PIU’ DI DUE MILIONI DI VISUALIZZAZIONI

Picco in tv e sui social per il discorso di fine anno di Sergio Mattarella trasmesso a reti unificate su Rai1, Rai2, Rai3 e Rainews24, dalle 20.30 alle 20.44 e in onda anche su Canale 5 e Rete4.
Complessivamente sui canali Rai gli spettatori sono stati 6 milioni 790mila, con uno share del 40%, in aumento rispetto all’anno scorso.
Su Rai1 la diretta è stata vista da 5 milioni 133mila spettatori con uno share del 30,3%, su Rai2 da 777mila spettatori (4,6%), su Rai3 da 821mila spettatori (4,8%), RaiNews24 ha registrato lo 0,34% di share con 59mila persone collegate.
Su Canale 5 il messaggio del Capo dello Stato è stato visto da 2 milioni 634mila spettatori con share al 15,6%, su Rete4 da 359mila spettatori, pari al 2,1% di share. Complessivamente il dato vola oltre 10 milioni di telespettatori.
Boom sui social
Sull’account Twitter del Quirinale il discorso del presidente ha fatto registrare finora (ma i numeri sono ancora in aumento) 2 milioni e 300 mila visualizzazioni, un dato triplicato rispetto all’anno scorso.
Stanno affluendo intanto i dati delle altre reti social, in particolare Facebook, ma si può già  dire che il messaggio di Capodanno del presidente della Repubblica è stato probabilmente il più visto ascoltato e twittato dei quattro discorsi che finora Mattarella ha tenuto nel corso del suo mandato.
Un messaggio in cinque cartelle, che il presidente ha rivolto dal suo studio privato nella Palazzina, con alle spalle una copia della Costituzione e a fianco il dipinto che gli hanno regalato i ragazzi di un centro per gli autistici di Verona.

(da agenzie)

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IL MINISTERO TAGLIA I FONDI ALL’ORCHESTRA GIOVANILE DI FIESOLE, UNA ECCELLENZA DEL NOSTRO PAESE

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

LA SCUOLA DI MUSICA: “ORA E’ A RISCHIO TUTTO IL PROGRAMMA DI STUDIO”… I SOLDI CI SONO SOLO PER FARE MARCHETTE AI COMPAGNI DI MERENDE DEL GOVERNO

Il ministero taglia le gambe all’Orchestra giovanile italiana (Ogi) della Scuola di musica di Fiesole.
E il provvedimento viene reso noto proprio mentre i giovani musicisti erano al Teatro del Maggio per il concerto di Capodanno diretto da Daniele Gatti.
“Con grande preoccupazione e sorpresa, la Scuola di Musica di Fiesole rende noto che il Mibac ha negato per la prima volta il finanziamento al progetto speciale denominato Orchestra Giovanile Italiana”: così spiega il comunicato della stessa Scuola di Musica di Fiesole. Il mancato finanziamento è di circa 200.000 euro. L’ultima erogazione era stata di 180.000 euro.
Fondata nel 1984 da Piero Farulli, viene ricordato nel comunicato, l’Ogi è “un modello formativo grazie al quale hanno imparato la disciplina d’orchestra migliaia di musicisti, moltissimi dei quali hanno conquistato posizioni stabili nelle più celebri compagini italiane ed europee. Dal 2018 il progetto si è arricchito ulteriormente grazie alla disponibilità  del Maestro Daniele Gatti, che ha accolto l’invito della Scuola ad incontrare la Giovanile per offrirle una serie di imperdibili Lezioni d’orchestra”.
Il taglio del contributo ministeriale, spiega la Scuola di Musica di Fiesole, riguarda “il prossimo triennio (2018-2020) e metterà  a serio rischio il rispetto del programma di studio già  comunicato agli allievi, cosa particolarmente grave e triste proprio in questi giorni, in cui i giovani musicisti sono riuniti a Firenze per preparare e tenere il tradizionale Concerto di Capodanno, che segna il loro debutto nel massimo teatro fiorentino dopo le durissime selezioni cui si sono sottoposti per essere ammessi all’edizione 2019 dell’Ogi. Il taglio viene annunciato alla festa, piuttosto affollata, del Concerto di Capodanno diretto da Daniele Gatti”.
La Fondazione Scuola di Musica di Fiesole “fortemente preoccupata per quanto sta accadendo, rivolge un appello a nuovi e storici sostenitori affinchè possano supportare il programma 2019 dell’Orchestra. Allo stesso tempo formula l’auspicio che ci sia da parte del Mibac lo spazio per un ripensamento in favore del presidio educativo rappresentato dall’Orchestra Giovanile Italiana”.
Un appello raccolto subito dal deputato Pd Roberto Giachetti:   “Apprendo con stupore e sconcerto del taglio operato dal Mibac ai danni dell’Orchestra Giovanile Italiana – dice l’onorevole dem – la Scuola di Musica di Fiesole, a cui fa capo l’Orchestra, è un’eccellenza del nostro paese e come tale andrebbe preservata. Il governo ancora una volta vuole fare cassa a spese di giovani talentuosi, andando a colpire formazione e cultura. Auspico un tempestivo ravvedimento di Bonisoli e dei suoi colleghi di governo”.

(da agenzie)

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IL CAPODANNO IN MARE DI 49 ESSERI UMANI CHE GOVERNI CRIMINALI NON VOGLIONO SALVARE

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

SEA WATCH E SEA EYE NON HANNO ANCORA RICEVUTO L’AUTORIZZAZIONE A SBARCARE I PROFUGHI DALL’EUROPA SEDICENTE CIVILE

Mentre l’Europa festeggia il Capodanno ci sono due navi nel Mar Mediterraneo con 49 persone a bordo che non possono sbarcare da prima di Natale.
Sea Watch 3 e Sea Eye, navi di una organizzazione non governativa tedesca, hanno a bordo persone rispettivamente dal 22 e dal 29 dicembre.
“Le 32 persone soccorse sono a bordo con noi da 10 giorni. La Sea Watch 3 non è idonea per tenere così a lungo donne, uomini e bambini che hanno bisogno di assistenza e di un porto sicuro. I nostri medici sono preoccupati”, scrive su Twitter la ong tedesca Sea Watch che il 22 dicembre ha soccorso 32 migranti nel Mediterraneo centrale senza ricevere l’autorizzazione allo sbarco.
Così, hanno dovuto passare in mare Natale e Capodanno.
Il 29 dicembre l’altra ong tedesca, la Sea Eye ne ha salvati altri 17 e sulla loro sorte incombe la medesima incertezza. Le condizioni meteo, peraltro, non sono favorevoli. “Chiediamo agli Stati europei — è stato l’appello dell’Unhcr — di offrire un porto sicuro a 49 uomini, donne e bambini soccorsi nel Mediterraneo, tra cui 32 persone da dieci giorni a bordo della Sea Watch3 e 17 persone a bordo della Sea Eye”.
Intanto stamattina la nave di salvataggio Professor Albrecht Penck della Ong tedesca Sea Eye, con 17 migranti salvati lo scorso 29 dicembre, “è entrata nelle acque territoriali di Malta”, riferisce Lifeline, Ong di Dresda.
“La nostra nave non è attrezzata per ospitare le persone per un lungo periodo”, ha dichiarato il team medico in un video pubblicato su Twitter. “La Sea Watch è progettata per il soccorso medico e per la prima assistenza, non per ospitare le persone a bordo per un periodo cosi’ lungo. Al momento i migranti stanno bene ma i rischi aumentano, dalle possibilità  di contrarre malattie alla carenza di approvvigionamenti”, ha spiegato la squadra dei medici a bordo.
Secondo l’Unhcr “nel 2019 c’è un bisogno sempre più urgente di mettere fine all’approccio ‘nave per nave’ attualmente in uso, ed è necessario che gli Stati adottino un accordo regionale che permetta ai capitani di sapere con chiarezza e prevedibilità  dove far sbarcare i rifugiati e i migranti soccorsi nel Mediterraneo”.

(da agenzie)

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TERRORISMO RAZZISTA IN GERMANIA: UN TEDESCO CERCA DI INVESTIRE SIRIANI E AFGHANI

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

NELLA NOTTE DI CAPODANNO CINQUE FERITI GRAVI NEL NORD RENO-WESTFALIA… L’ALLARME DEL MINISTRO DEGLI INTERNI (LA’ SONO SERI)

Terrorismo di matrice jihadista? Non solo.
Ormai siamo all’anticamera del terrorismo di marca xenofoba: un uomo al volante di un auto si è lanciato sui passanti in diversi attacchi nel land tedesco del Nord Reno Wesfalia, investendo diverse persone la notte di Capodanno.
Cinque sono i passanti rimasti feriti nel folle attacco (alcuni gravi) e tra di essi – stando fonti di polizia – ci sono anche una donna di 46 anni e un bambino.
L’automobilista, di nazionalità  tedesca, aveva «un chiaro intento di uccidere stranieri», ha detto il ministro degli Interni del Nord Reno-Vestfalia, Herbert Reul.
L’uomo al volante, 50 anni, è stato arrestato. La faccenda «deve essere presa molto seriamente», ha proseguito il ministro del Land
Secondo una prima ricostruzione della polizia, il cinquantenne ha cercato senza successo d’investire un singolo passante poco dopo la mezzanotte nella cittadina di Bottrop.
Successivamente l’uomo ha travolto un gruppo di pedoni, fra cui alcuni migranti siriani e afghani, nel centro della cittadina, ferendo cinque persone.
L’uomo si è poi diretto nella vicina città  di Essen, dove ha cercato di investire delle persone un gruppo di persone in attesa alla fermata dell’autobus.
Arrestato poco dopo, il cinquantenne ha espresso convinzioni xenofobe.

(da Globalist)

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I FUOCHI D’ARTIFICIO ANTI-BREXIT A LONDRA

Gennaio 1st, 2019 Riccardo Fucile

IL LONDON EYE SI E’ ILLUMINATO PER ASSOMIGLIARE A UNA BANDIERA DELL’EUROPA

Il sindaco di Londra Sadiq Khan si è divertito a trollare Theresa May con uno sfarzoso spettacolo di fuochi d’artificio anti-Brexit per inaugurare il nuovo anno.
Khan, che si è pubblicamente schierato per un secondo referendum sulla Brexit prima dell’addio alla UE programmato per il 2019, ha detto che i Tories hanno “fatto casino” sulla Brexit mentre lo spettacolo andava in scena a poca distanza dal parlamento.
La frase “London is open” è stata pronunciata in spagnolo, polacco, francese, rumeno, tedesco e italiano mentre i fuochi d’artificio hanno preso il via nella capitale, che ha votato per il 60% per il “remain” nel 2016.
E il London Eye si è illuminato per assomigliare a una bandiera dell’Unione Europea mentre risuonava la canzone There For You di Culture Shock.
We Are Your Friends, Stay e Do not Leave Me Alone gli altri brani scelti per la colonna sonora di 11 minuti, con artisti provenienti da Irlanda, Francia, Svezia e altrove.
L’episodio non e’ sfuggito ai brexiter, i sostenitori della Brexit, che sono insorti contro il sindaco. Ma lui non si è scomposto: “I nostri spettacolari fuochi d’artificio #LondonNYE hanno dimostrato che, qualunque sia l’esito della Brexit, Londra è aperta al business, al talento, alle idee e alla creatività . Perchè Londra è la più fantastica città  del mondo”.

(da “NextQuotidiano”)

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