Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile LE SUE PRIME PAROLE NEL SEGNO DELL’UMILTA’: “UNITA’ E CAMBIAMENTO, I DELUSI STANNO TORNANDO, COSTRUIRO’ UN NUOVO PD E NUOVE ALLEANZE”
“Abbiamo raccolto una percentuale che oscilla tra il 65 e il 70% dei consensi”.
Ancora non ci sono i risultati definitivi, ma la vittoria di Nicola Zingaretti alle primarie del Pd è ormai chiara.
Il neo segretario dem in conferenza stampa dà i dati degli scrutini e ringrazia chi lo ha sostenuto e i suoi sfidanti. “Grazie all’Italia che non si piega e che vuole arginare un governo illiberale e pericoloso”.
Un riferimento, in particolare, poi ai giovani: “Grazie ai ragazzi di 17 e 18 anni che si sono messi in fila ai gazebo”, e ai partigiani che hanno scelto di votare alle primarie Pd: “Ci avete regalato la democrazia e ancora avete la forza di lottare per la democrazia”.
“Il popolo del Pd dopo il 4 marzo ha avuto paura, era ferito, ma si è rimesso in piedi – ha continuato Zingaretti – oggi è avvenuto un grande fatto politico. Non sono state solo le primarie del Partito democratico. Sono state le primarie dell’Italia. Centinaia di migliaia di persone si sono fidate di noi”.
Poi uno sguardo a futuro, a ciò che i democratici dovranno costruire: “Questo voto ci carica di una responsabilità . Costruiremo un nuovo Pd, con nuove alleanze. Io non mi sento un capo, mi intendo leader di una comunità che dovrà continuare a stare in campo per cambiare la storia della democrazia italiana”.
Il Pd, continua Zingaretti: “Sarà fondato su due parole. Unità e cambiamento. Ciò vorrà dire non guardare le persone da lontano, ma tornare a guardarle nella loro vita concreta”.
(da “Huffingtonpost”)
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Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile “IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO” IN NOME DI UN NUOVO SOVRANISMO EUROPEO… IL 2 MAGGIO A PARIGI CON MATTARELLA PER I 500 ANNI DALLA MORTE DI LEONARDO… E FAZIO RIDICOLIZZA LA MELONI: “IL BIGLIETTO A/R PER PARIGI L’HO PAGATO DI TASCA MIA”
Emmanuel Macron intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” difende lo spirito europeo,
l’asse con la Germania, la lotta ai nazionalismi e la Tav.
Parlando delle ultime vicissitudini con l’Italia, liquida la questione sottolineando la necessità di andare avanti: “C’è stato un malinteso, ci sono state alcune affermazioni eccessive, ma queste peripezie non sono gravi, bisogna andare oltre. È questo di cui ho parlato con il presidente Mattarella, e per questo l’ho invitato in Francia”. E in italiano dice: “Con il cuore si può andare oltre gli ostacoli”.
“Perchè c’è tutta questa paura, anche in Italia, che è sempre stata un paese aperto?”, dice a proposito dei migranti, “Perchè gli arrivi dei migranti sono stati troppo consistenti, ed è mancata la solidarietà dell’Europa. C’è la stessa paura anche in Francia, e quindi siamo stretti tra apertura e chiusura. La soluzione è ripensare la nostra sovranità nel mondo, il nostro rapporto con l’Africa: i nostri destini sono legati, noi europei dobbiamo avere politiche comuni di stabilizzazione, di accoglienza e di integrazione”.
Per il presidente francese “nessun paese, nè l’Italia nè la Francia, potrà risolvere i propri problemi ripiegandosi su se stessi, ma insieme agli altri”.
Nel corso dell’intervista, il presidente ha annunciato che sarà insieme a Mattarella per il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo, il 2 maggio.
“Sono stati fatti molti lavori, molte analisi, è una cosa molto importante per le regioni transfrontaliere, è stata la scelta dei nostri predecessori e noi l’abbiamo confermata”, dice parlando della Tav.
Macron ha parlato della rabbia che sta percorrendo i paesi: “Mi rammarico per la collera che riparte, i vecchi odi, il razzismo, l’antisemitismo. Sono il sintomo del malessere della nostra civiltà , di fondo è l’odio verso l’altro. Ma se non rispettiamo l’altro le nostre società muoiono. Dobbiamo lottare e prevenire le cause di questo odio”.
E ancora: “Serve un’Europa forte, che riconosca le richieste d’identità dei popoli; serve ricostruire un’Europa che sia sovrana, più unita. Alcuni difendono il nazionalismo, ma io combatterò sempre contro queste persone, che ci riporterebbero indietro di anni. Un’Europa sovrana è un’Europa unita su difesa, politica, clima, alimentazione, sul digitale, di fronte alla forza di Usa e Cina”.
Il presidente francese ha distinto a più riprese fra i rapporti con il governo italiano e quelli con il presidente della Repubblica Mattarella, facendo capire di considerare lui il garante del rapporto Italia-Francia: un rapporto “essenziale”, ha sottolineato a più riprese, per l’Europa. Macron non ha citato mai direttamente il governo italiano, ma le sue parole non lasciano spazio a molti dubbi: “La paura dell’apertura può portare alla chiusura”
In apertura di intervista il leader francese ha sottolineato suo amore per la Toscana, il teatro italiano, Napoli ed Edoardo de Filippo anche per ragioni sentimentali: mettendo in scena una piece dell’autore napoletano, Macron ha incontrato la futura moglie. Prima di mettere in onda il colloquio Fazio ha voluto fare un chiarimento: i costi del biglietto per andare a Parigi “me li sono pagati da solo, non costa niente alla Rai”, ha detto a inizio trasmissione dopo le polemiche sulle spese per realizzare l’intervista in onda nella puntata di stasera.
(da agenzie)
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Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile “ECCO PERCHE’ SIAMO TUTTI CONTRARI”
“Siamo No Tav e come tutti i No Tav studiamo. Far partire i bandi sarebbe una violazione degli accordi italo-francesi. Qui vi spieghiamo il perchè”.
Così, su Facebook, il gruppo M5S al Consiglio comunale di Torino, introduce un video registrato sul balcone di Palazzo Civico, lo stesso che nei giorni scorsi ha fatto da sfondo all’iniziativa delle fotografie dei consiglieri con in mano i cartelli per ribadire il loro no all’opera.
“L’11 marzo si riunirà il consiglio di amministrazione di Telt – ricordano i pentastellati nel video -. L’intento sarebbe quello di dare il via ai bandi. Chi ritiene che questa decisione non sarebbe un problema per lo stop all’opera sbaglia”, parola ripetuta quasi come in un rap dai consiglieri, con un chiaro riferimento alle dichiarazioni del ministro alle Infrastrutture e ai trasporti, il grillino Danilo Toninelli.
“Dobbiamo fermare i bandi – spiegano – primo per esprimere una volta per tutte una chiara decisione politica, secondo per rispettare gli accordi tra Italia e Francia”. Accordi del 2012 che, ricordano i consiglieri, “all’articolo 16 stabiliscono che i bandi possono partire solo in presenza della disponibilità complessiva di tutte le risorse economiche. L’Italia ha stanziato il 27% del costo dell’opera, l’Ue il 6%, la Francia 0%. Quindi dare il via ai bandi significa violare gli accordi italo-francesi”.
Il video si conclude con i consiglieri che ribadiscono “fermate i bandi” e l’immagine del treno crociato.
(da agenzie)
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Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile ALLA TV PUBBLICA UNA DITTATURA DELL’INFORMAZIONE OSCENA, DEGNA DEL REGIME COREANO… A DIFFERENZA DEI FASCISTI DI UNA VOLTA, QUESTI SONO IGNORANTI
Circa mezzo milione di italiani in piazza a Roma (Piazza San Giovanni) e a Milano (Piazza
Duomo) non se li aspettava nessuno. Anche perchè non molto tempo fa Matteo Salvini aveva fatto carte false (treni requisiti, trasferte pagate e pranzi al sacco offerti) per portare circa cinquantamila persone in Piazza del Popolo a Roma allo scopo di esibire tutta la sua prepotenza
“Bene le manifestazioni pacifiche, ma io non cambio idea”, è stato il commento di Salvini dopo la manifestazione di Milano
Idea? Quale idea? Quando mai quest’uomo ha avuto un’idea?
Matteo Salvini cavalca sempre le idee degli altri, essenzialmente quelle di chi lo paga e lo manovra, come Putin e le opulenti e inquietanti forze medievaliste che vogliono gasare gli ebrei, incatenare le donne, prendere a calci i migranti e mettere il bavaglio
a chiunque la pensi diversamente.
Basta guardare la Rai. Da quando la politica ha deciso di esercitare il suo controllo sulla Tv di Stato, la Rai è stata sempre filogovernativa, anche quando c’era il suo principale concorrente Silvio Berlusconi.
Ma la Rai piegata, avvilita e mortificata da Berlusconi sembra ora un fulgido esempio di pluralismo al cospetto di quella gestita dai cosiddetti sovranisti.
La Rai attuale è una dittatura dell’informazione che nemmeno in Corea del Nord.
Se Mussolini avesse avuto la Tv, si sarebbe comportato meglio dI leghisti e grillini, e lo dico seriamente
Questi sono peggiori dei fascisti di una volta perchè sono ignoranti: hanno trovato in Internet una gigantesca fogna a cielo aperto dove possono moltiplicarsi a piacimento, grazie a tanti “aiutini” russi, attraverso migliaia di falsi nickname e di logaritmi ottusi che ripetono sempre gli stessi slogan.
(da Globalist)
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Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile ANDASSERO ALMENO A SCUOLA PRIMA DI FARE UNA SCRITTA
Il duomo e i muri del centro storico di Cremona sono stati oggetto di un raid vandalico ieri notte: della vicenda ha parlato la Provincia di Cremona: nella notte tra sabato e domenica, simboli e scritte nazisti e fascisti sono comparsi sulla facciata del duomo, in piazza del Comune, in Galleria del Corso e in corso Campi.
La parte curiosa della vicenda è che tra le scritte ce n’è anche una apparentemente incomprensibile, ovvero la parola DUCS. Questo però dovrebbe essere soltanto un errore: la parola forse doveva essere semplicemente DUX.
Un errore dettato dalla fretta? Non si direbbe proprio, visto che l’errore è stato ripetuto due volte.
(da “NextQuotidiano“)
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Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile CONTRATTO PRECARIO PER DUE ANNI PER TROVARE LAVORO STABILE AD ALTRI?… LE REGIONI: “SCEGLIETE CHI E’ GIA’ IN LISTA DI ATTESA E HA VINTO CONCORSI, INVECE CHE ILLUDERE ALTRI GIOVANI”
I Navigator che dovranno controllare i percettori del reddito di cittadinanza sono ancora in alto
mare.
Il “decretone” (il provvedimento che contiene le norme su Quote 100 e sul Reddito di cittadinanza) per l’assunzione dei navigator prevede il parere della Conferenza delle Regioni.
Ma le Regioni — che con il ministro hanno avuto già molte riunioni ad hoc — sono in rivolta e fanno sapere: l’accordo non ci sarà , certamente non alle condizioni che vorrebbe imporre il vicepremier Di Maio.
L’idea di Di Maio è di fare assumere questo personale dall’Anpal servizi, l’agenzia nazionale per le politiche attive, attraverso semplici colloqui, con contratti di co.co.co di due anni.
E poi distribuirli nei 550 centri per l’impiego regionali. Uno schema che le Regioni rigettano.
Che fine fanno — chiedono — quelli che hanno già fatto concorsi e sono attualmente in lista di attesa? Cosa succederà al termine dei due anni?
Il decreto dignità ,voluto dallo stesso Di Maio, prevede che dopo due anni di contratto a termine, per mantenere lo stesso dipendente devi assumerlo a tempo indeterminato. Come possono tutelarsi le Regioni da prevedibili contenziosi in materia?
Infine c’è un altro punto critico, sottolineato oggi dal Messaggero: tra i compiti che i navigator sicuramente avranno ci sarà quello di far combaciare domande e offerte di lavoro, nella propria provincia/regione ma non solo (la terza proposta di lavoro può essere anche su tutto il territorio nazionale).
Il “mismatch”-ovvero il disallineamento tra chi cerca determinate qualifiche lavorative sul mercato e le offerte effettive disponibili — infatti è altissimo.
Secondo una recente indagine tra le piccole e medie imprese, è pari al 29%.
Quindi ai navigator servirebbero dei sistemi informatici che facciano dialogare e siano in grado di incrociare tutte le banche dati dei 550 centri per l’impiego sparsi sul territorio. Ma anche questo punto nevralgico, per ora è completamente in alto mare.
(da “NextQuotidiano”)
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Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile GIACHETTI E MARTINA: “SARA’ LUI IL SEGRETARIO”… ARRIVANO ANCHE I COMPLIMENTI DI RENZI… SI PARLA DI 1.800.000 VOTANTI
C’è un popolo che è andato a votare in massa ai gazebo del Pd. E non è poco. Ennesimo segnale di un risveglio democratico che c’è nel paese nell’era del governo gialloverde.
Come la manifestazione “anti-razzista” di Milano. Come la piazza della Cgil di qualche settimana fa. Un popolo democratico, che chiede una alternativa.
E ci sarà un segretario, Nicola Zingaretti, nel pieno delle sue funzioni, non condizionato dal gioco delle correnti, con una maggioranza assoluta nel partito che consentirà di aprire una “nuova stagione”.
Questo dicono i numeri, parziali, non definitivi. L’affluenza che, secondo le previsioni al Nazareno, dovrebbe raggiungere quota 1.700.000.
Fonti del comitato Zingaretti parlano di un numero di votanti superiore a 1,8 milioni. Più delle ultime primarie del 30 aprile del 2017 quando, evidentemente, era una altra era politica, prima della grande desertificazione del 4 marzo e del governo gialloverde.
I primi numeri indicano una partecipazione in crescita nelle grandi città come Roma, Milano, segno di una ripresa nel voto di opinione, e non di un consenso ai “capibastone” di partito.
Al comitato Zingaretti il clima è da festa annunciata. I dati che arrivano dai primi seggi scrutinati indicano una tendenza abbastanza chiara. Il Governatore del Lazio, secondo fonti del suo comitato, è oltre il 67%.
Gli altri due candidati alla segreteria dem – Roberto Giachetti e Maurizio Martina – secondo le proiezioni del Nazareno si fermano al 20%. Se non è un plebiscito, ci manca poco. P
aola De Micheli, la più tesa, inizia a rilassarsi quando il suo cellulare viene bombardato di numeri. A Genova Lagaccio: Zingaretti 85, Martina 16, Giachetti 15; a Genova Colle 81, 13, 17. Arriva qualche quartire di Como. A Turate 61, 22, 15; a Lurate Caccivio 57, 27, 17; Livorno: 140, 49, 41; stesso andazzo a Zola Predosa, paese di Vasco Rossi e a San Lazzaro di Savena.
Antonio Misiani, poco distante: “Guarda qui i dati di Bergamo, la mia provincia. Stiamo stravincendo ovunque”. Insomma, è già festa, con i numeri più forti della scaramanzia. E il segretario in pectore? È a casa, collegato con i suoi, di ottimo umore e rilassato. Attorno alle otto di sera, nell’attesa, frigge qualche polpetta. La cena, poi il primo discorso da segretario del Pd.
I due sfidanti si sono complimentati con il governatore del Lazio. “Ho appena chiamato Nicola Zingaretti, che sarà il prossimo segretario del PD per complimentarmi per il suo risultato ed anche per il risultato della partecipazione alla quale abbiamo contribuito tutti #altrochemacerie”, ha scritto Roberto Giachetti su Twitter.
“Buon lavoro @nzingaretti, buon lavoro Segretario! Contento di avere contribuito a questa bellissima giornata. Da oggi sempre più #fiancoafianco nel PD per l’Italia”, ha scritto invece Maurizio Martina
I complimenti al nuovo segretario Pd arrivano anche da Matteo Renzi: “Quella di Zingaretti è una vittoria bella e netta. Adesso basta col fuoco amico: gli avversari politici non sono in casa ma al Governo. Al segretario Zingaretti un grande in bocca al lupo. A Maurizio, Bobo e a tutti i volontari grazie. Viva la “democrazia”.
(da “Huffingtonpost”)
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Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile FORSE FAREBBE MEGLIO A PENSARE DI RISOLVERE I SUOI GUAI INVECE CHE SEMINARE BUFALE
Il padre di Alessandro Di Battista prova a sollevare dubbi sulla regolarità delle primarie Pd. Ma
cade in contraddizione.
Vittorio Di Battista scrive in un post di aver votato ben tre volte per le primarie del Partito democratico. Un racconto dal tono ironico: “Mi sono docciato, ho preso il caffè, accesa la prima sigaretta e sono pronto. Carta di identità , tessera elettorale e due euro, vado a votare alla sede del Pd (già gloriosa sezione del Pci) di Civita Castellana, in via San Gratiliano, senza numero civico”.
E continua: “Malgrado i due euro falsi, sono riuscito ad indicare il mio “segretario” preferito, il più bello ed il più simpatico, Bobo Giachetti”.
E così prosegue, affermando di aver poi votato anche per Martina e Zingaretti. Peccato che cliccando sull’orario, si scopre il post è stato scritto alle 7.36, cioè prima dell’apertura dei gazebo, prevista alle 8.
E d’altra parte c’è anche un utente che commenta in tempo reale: “Per fortuna non sono ancora le otto”.
Il Pd dedica al caso una breve nota: “Contrariamente a quanto affermato, Vittorio Di Battista non ha votato nè al circolo del Pd di Civita Castellana, nè al seggio di Castelnuovo di Porto, nè in piazza Mazzini a Roma. Solo per la precisione”.
(da agenzie)
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Marzo 3rd, 2019 Riccardo Fucile LE PRIME INDISCREZIONI DOPO LA CHIUSURA DEI SEGGI
Lunghe code anche in chiusura. La prima prova è stata superata. Le primarie Pd sono state un successo di partecipazione.
Un milione era il traguardo fissato dai candidati negli ultimi giorni di campagna elettorale. E secondo stime sia del comitato di Zingaretti che di quello di Martina è stato ampiamente superato, si parla di 1.700.000 votanti.
Ma intanto c’è un primo possibile dato fornito da uno dei candidati: “Siamo oltre il 60 per cento”, dicono dallo staff di Zingaretti. Secondo rumors interni, Martina sarebbe secondo e Roberto Giachetti terzo a poca distanza.
Il 30 aprile del 2017, alle ultime primarie, l’affluenza era stata di un milione 800mila. Ma si trattava di un’altra fase storica.
Dal Moro ha affermato che “l’affluenza è stata omogenea in tutto il territorio nazionale, senza sacche di difficoltà e con un leggero picco al centro-sud, in particolare nel Lazio e in Campania”.
(da agenzie)
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