Aprile 29th, 2019 Riccardo Fucile
CI RIVEDIAMO MARTEDI 7 MAGGIO
Come avevamo da tempo programmato, ci prendiamo una breve pausa prima di seguire la
campagna elettorale per le elezioni europee.
Il blog riprenderà le pubblicazioni martedi 7 maggio.
Un grazie alle centinaia di amici, comunque la pensino, che ogni giorno visitano il nostro sito, anche dall’estero, gratificandoci del loro interesse.
Essere da 12 anni tra i primi blog di area in Italia, basando la nostra attività solo sul volontariato e senza guardare in faccia nessuno, con un impegno di aggiornamento costante delle notizie (20 articoli al giorno dal mattino a tarda sera) è una sfida unica nel panorama nazionale che testimonia che non siete in pochi a pensarla come noi.
Orgogliosi di rappresentare una destra diversa, popolare, sociale, nazionale, antirazzista, solidale, legalitaria, attenta ai diritti civili.
Un abbraccio a tutti e a presto.
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Aprile 29th, 2019 Riccardo Fucile
DI MAIO ESCLUDE LA SCORCIATOIA DELL’AUTOSOSPENSIONE, CONTE PRENDE TEMPO MENTRE VOLANO GLI STRACCI
Armando Siri continua a far litigare Lega e M5S.
Il caso del sottosegretario leghista, indagato per corruzione, agita la maggioranza, ma non dovrebbe trovare una soluzione nella giornata di oggi, come si ipotizzava giorni fa. L’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte slitta ancora, mentre Luigi Di Maio ribadisce la richiesta di dimissioni ed esclude la scorciatoia dell’autosospensione, mentre Matteo Salvini rinnova la fiducia e resiste al fianco del collega di partito.
“I processi si fanno nei tribunali e non sui giornali o in Parlamento. Se invece decidiamo che uno si alza la mattina e dice questo è colpevole e questo no, questo è antipatico e questo è simpatico, allora chiudiamo i tribunali e diamo in mano a qualche giornale la possibilità di fare politica” afferma il ministro dell’Interno
Parole che vengono respinte da M5S: “Anche Berlusconi diceva che i processi non si fanno in Parlamento o sui giornali. E mentre lo diceva, accomodandosi sulla lunghezza dei processi, continuava a mangiarsi il paese. Dispiace che anche Salvini la pensi allo stesso modo – replicano fonti pentastellate – Non è questione di dove si fanno i processi, a nostro avviso, ma questione di opportunità politica. Altrimenti vale tutto, altrimenti tutto è concesso in virtù del garantismo, che non può essere un paracadute per tenersi stretta la poltrona”.
Di Maio esclude invece la soluzione dell’autosospensione. “Non esiste, poi se il tema è che Siri se, risulterà prosciolto da quest’inchiesta, vuole tornare io sarò il primo a volerlo. Ma la fattispecie di autosospensione non esiste, quindi evitiamo di prenderci in giro e non ho mai sentito Conte nominarla” afferma il vicepremier spiegnado che Siri, se si dimetterà , “continuerà a fare il senatore, e lasciamo libero il suo posto” al Governo.
Stretto nella tenaglia dello scontro preelettorale dei suoi due vice, Conte alla fine decide di prendere tempo. Magari attendere, prima di vederlo, che Siri venga ascoltato – forse a inizio settimana – in procura e abbia accesso agli atti dell’inchiesta. Nel frattempo il premier dà mandato di smentire di aver già deciso e chiesto a Siri di lasciare per non far saltare il governo. Ma il caso è una mina, per due alleati dai rapporti già logorati.
(da “Huffingtonpost”)
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Aprile 29th, 2019 Riccardo Fucile
CINQUE COMUNI SU SETTE AL BALLOTTAGGIO
Ballottaggi a Caltanissetta, Gela, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Monreale. 
Vittoria al primo turno a Bagheria e Aci Castello, nel Catanese. §Questo il quadro delle amministrative siciliane. Alle urne ieri complessivamente 34 Comuni. L’affluenza si e’ attestata al 58,42%: si sono recati alle urne 254.687 elettori.
La Lega cresce in Sicilia, ma non come ci si aspettava; il partito di Salvini va al ballottaggio solo a Gela e Mazara del Vallo.
Giu’ il Movimento 5 stelle che perde i sindaci a Gela e Bagheria, andando comunque al ballottaggio a Caltanissetta e Castelvetrano.
Il Pd non va oltre il 17 per cento a Castelvetrano, unica città al voto con il simbolo dem e nella quale ha comiziato il segretario nazionale Nicola Zingaretti.
I dem, senza simbolo, vincono ad Aci Castello con il candidato sostenuto da Luca Sammartino.
Tengono le alleanze trasversali centrosinistra-centrodestra a Bagheria, dove vince al primo turno Filippo Tripoli e a Gela dove è in testa, ma non arriva al 40 per cento, Lucio Greco sostentuto dai dem guidati dall’ex deputato Lillo Speziale e dai forzisti vicini a Gianfranco Miccichè.
Bene a Caltanissetta il candidato del centrodestra Michele Giarratana che a sezioni quasi tutte scrutinate si aggira intorno al 37 per cento, secondo posto per il 5S Roberto Gambino (20%), terzo il progressista Giuseppe Messana (17%).
A Bagheria vittoria al primo turno di Filippo Tripoli, sostenuto dal centrosinistra, con il 46 per cento, dietro il candidato del centrodestra Gino Di Stefano, intorno al 30 per cento. Male i 5 stelle con Romina Aiello.
A Monreale sfida a due tra Alberto Arcidiacono e Piero Capizzi (entrambi intorno al 24 per cento) male Salvino Caputo di Forza Italia e i candidato della Lega Giuseppe Romanotto, entrambi intorno al 13 per cento.
A Gela il carroccio manda al ballottaggio il suo candidato, Giuseppe Spata: qui in testa è Lucio Greco, espresso dal patto Pd-Fi. A Gela Greco al 35%, Spata al 30%, Maurizio Melfa al 16% e il grillino Simone Morgana al 15%.
A Castelvetrano, unico centro al voto con il simbolo del Pd, con oltre metà sezioni scrutinate, avanti il candidato centrista Calogero Martire (30 per cento) che dovrebbe andare al ballottaggio con il 5 stelle Enzo Alfano (28 per cento).
Il candidato dem Pasquale Calamia si aggira intorno al 17 per cento.
A Salemi vince il sindaco uscente , il dem Domenico Venuti con oltre il 50 per cento dei voti.
A Mazara del Vallo testa a testa tra Salvatore Quinci del centrosinistra e Giorgio Randazzo per la Lega: entrambi vanno al ballottaggio, terzo il 5 stelle Nicola La Grutta.
Ad Aci Castello eletto al primo turno Carmelo Scadurra, sostenuto da Pd e da alcune liste civiche. Con il 53,74% ha avuto la meglio sul candidato del centrodestra Ignazia Carbone, fermatasi al 30,88%, e del Movimento 5 stelle Antonio Bonaccorso, con il 15,38%.
A Motta Sant’Anastasia confermato l’uscente Anastasio Carrà , della Lega ma alla guida di una lista civica con il 44,12%. Battuto il diretto concorrente Danilo Festa, al 38%, del centrosinistra.
I piccoli Comuni.
Giovanna Bubello e’ il sindaco eletto ad Alessandria della Rocca (Agrigento): con il 76,91% ha avuto la meglio su Giuseppe Guastella, fermatosi al 23,09%. Entrambi erano alla guida di liste civiche. Calogero Cattano, a capo di una civica, e’ il sindaco di Caltabellotta (Agrigento), cobn il 56,37%; dietro Paolo Segreto, con il 43,63%. Salvatore Chisari è il sindaco d iRagalna, in provincia di Catania. A capo di una lista civica, ha ottenuto il 55,81%. Domenico Venuti, dem a capo di una lista civica, è il sindaco di Salemi, in provincia di Trapani, con il 50,96%. Borgetto, piccolo comune del palermitano sciolto per mafia, ha eletto il suo sindaco: l’ex sindaco Luigi Garofalo con il 41% dei voti. Ha battuto, come risulta dal sito della Regione Anna Maria Caruso del M5S (32%) e Marco Briguglio (26%).
Giuseppe Catanese, a capo di una lista civica, è il sindaco eletto a Condrò, in provincia di Messina: con il 50,42% ha avuto la meglio su Rino Scattareggia. A Brolo, in provincia di Messina, vince il dem ed ex deputato Pippo Laccoto. Bruno Miliadò è il sindaco di Forza D’Agrò, in provincia di Messina. Con la sua lista civica si è attestato al 51,35%. Non ce l’ha fatta Carmela Gentile, al 48,65%. A Roccamena, in provincia di Palermo, eletto sindaco il candidato unico Giuseppe Palmeri, con 677 preferenze, il 100%. Eletto sindaco a Leni, in provincia di Messina, Giacomo Montecristo, a capo di una lista civica. Ha ottenuto il 69,54% dei consensi. Antonino Fabio è il sindaco diLongi, in provincia di Messina con il 54,99%, a capo di un civica. Dietro di lui Antonino Miceli con il 45,01%.
Giuseppe Briguglio è stato eletto sindaco di Mandanici, in provincia di Messina, con il 54,89%. A capo di una lista civica, ha vinto contro Mario Scigliano fermatosi al 45,11%. A Cinisi Giangiacomo Palazzolo è stato rieletto sindaco. I dati non sono ancora ufficiali ma il sindaco uscente Palazzolo nella notte ha già festeggiato con i suoi sostenitori. Ha superato il 64% di preferenze, a seguire, ma molto staccato, Giuseppe Manzella che si ferma poco sotto il 23%. A Naro, in provincia di Agrigento, vince Maria Grazia Brandara, ex deputato ed ex commissaria dell’Irsap. A Calatafimi-Segesta vince Antonino Accardo di “Costruiamo Insieme Calatafimi Segesta Accardo Sindaco” con il 49.51%. Nicolò Cristaldi, di Futuristi Centrali per la Sicilia, si ferma il 32,05%.
(da agenzie)
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Aprile 29th, 2019 Riccardo Fucile
SEQUESTRATI I FILMATI DELLA VIOLENZA SUL CELLULARE DI UNO DEGLI ARRESTATI… LA MINISTRA TRENTA: “BALORDI CHE LA PAGHERANNO CARA”
Violenza sessuale di gruppo in un circolo privato di Viterbo che in quel momento era riservato a una festa privata.
E’ l’accusa rivolta a due giovanissimi della zona, di 19 e 21 anni, arrestati questa mattina dalla polizia. La vittima è una donna di 36 anni.
Il 21enne Francesco Chiricozzi è un consigliere comunale di CasaPound di Vallerano. Anche l’altro, Marco Licci, 19 anni, sarebbe un militante dell’organizzazione politica di estrema destra.
Secondo la ricostruzione della polizia i due, che avevano le chiavi del locale, la notte del 12 aprile hanno fatto bere la donna, anche lei simpatizzante di estrema destra, e hanno quindi tentato un approccio sessuale.
Di fronte alla sua resistenza l’hanno stordita con pugni e poi hanno abusato sessualmente di lei per ore.
I poliziotti avrebbero ritrovato anche filmati dello stupro sul cellulare di uno dei due giovani. Questa mattina sono scattate le ordinanze di custodia in carcere per violenza sessuale aggravata.
Chiricozzi sui social inneggia a Mussolini, piazza foto del quadro di Arnold Bà¶cklin più amato da Hitler
Il primo commento, durissimo, è della ministra della Difesa Elisabetta Trenta (M5S) che dice, tra l’altro: “Balordi che la pagheranno cara”.
Poco dopo, la nota altrettanto dura del vicepremier Luigi Di Maio: “Quanto accaduto a Viterbo è scioccante. I balordi che hanno violentato questa ragazza la pagheranno cara. Se quanto riporta la stampa in queste ore corrisponde al vero mi auguro si facciano 30anni di galera. La mia vicinanza e tutto il sostegno possibile alla donna e alla sua famiglia”.
Il leader di Casapound Simone Di Stefano fa sapere che “la persona in questione è stata immediatamente espulsa da CasaPound ed ha rassegnato le dimissioni da consigliere comunale”
(da agenzie)
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