Luglio 1st, 2019 Riccardo Fucile
DON FIORINO A MARSALA A UNA EX CONSIGLIERA COMUNALE SOCIALISTA PASSATA ALLA LEGA: “CHI E’ DELLA LEGA NON DOVREBBE NEANCHE ENTRARE IN CHIESA”
“Sto subendo un personale attacco diffamatorio dalla signora Fanny Montalto, attraverso un post pubblicato su Facebook. L’attacco è anche rivolto alla Chiesa Cattolica e alle sue strutture caritative di accoglienza. Secondo la signora, la Chiesa ed io facciamo ‘campagna elettorale’ perchè ricordiamo che salvare le vite umane in mare è prioritario e che lasciare 42 persone su una imbarcazione è ingiusto e disumano”: questo scrive su Facebook don Francesco Fiorino, un prete che da anni, a Marsala, è impegnato in iniziative in favore di chi ha difficoltà ad avere un pasto o un tetto.
Il bersaglio è Fanny Montalto, ex consigliere comunale socialista, vedova di Enzo Genna, che è stato sindaco socialista di Marsala, e che adesso ha aderito alla Lega di Salvini.
La polemica è divampata dopo uno scontro verbale tra don Fiorino e la Montalto al termine della messa del 24 giugno, nella chiesa di San Giovanni al Boeo.
“Nella affollata chiesa di san Giovanni al Boeo di Marsala — racconta don Francesco Fiorino — la signora Montalto ha più volte gridato che io e la Chiesa abbiamo fatto affari con gli sbarchi e che ‘la Chiesa e la sinistra in Italia ci avete rovinato’. La signora ha diverse volte inveito verso di me dicendo: ‘Vergogna. Vergognatevi. Fate allontanare le persone dalla Chiesa”.
“Ho soltanto ricordato ai fedeli presenti che 42 persone nel nostro mare Mediterraneo stavano soffrendo da più giorni perchè non veniva dato loro il permesso di sbarcare a Lampedusa”. Per don Fiorino “questo attacco al sottoscritto e alla Chiesa Cattolica è sintomatico e preoccupante”.
Don Francesco avrebbe risposto: “Chi è della Lega o simpatizza per questo governo non dovrebbe nemmeno entrare in chiesa!’.
Ovvia considerazione, anche Gesù caccio i mercanti dal tempio.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Luglio 1st, 2019 Riccardo Fucile
IL GIOVANE 24 ENNE DEL TOGO: “PICCHIATO IN LIBIA, HO VISTO MORIRE DUE AMICI DOPO CHE GLI AVEVANO MOZZATO I PIEDI”
Fissa lo sguardo sulla chiesa di San Gerlando, poi si incuriosisce per i braccialetti esposti davanti a un negozietto di souvenir.
Emmanuel, ventiquattrenne del Togo, cammina nella centrale via Roma di Lampedusa, assieme al suo amico Mohamed. Sono usciti dall’hotspot, per fare due passi. “Voglio vedere tutto quello che c’è, è diverso qui. Ci sono tanti turisti che passeggiano”, dice questo ragazzo gentile che fino a sabato era a bordo della Sea-Watch. È
stupito, è sollevato: “Mi piace il vostro Paese perchè c’è la libertà e la legge”. Anche se non capisce perchè la capitana Carola sia stata arrestata. I parlamentari, saliti sulla nave della ong tedesca, gli hanno descritto la situazione politica.
Chiede spiegazioni, ma non si capacita di quello che è successo. “Sono arrabbiato perchè è una brava persona. Noi dobbiamo la sua vita a lei. Perchè l’avete arrestata?”.
Per fortuna degli insulti e delle contestazioni al molo non ha capito nulla: “E’ stato bello”. Mentre cammina per via Roma, vestito con una t-shirt bianca e dei pantaloni di tuta, ci racconta la sua storia: “Sono partito nel 2017 dal Togo. L’ho dovuto fare perchè lì non c’è libertà , sono scappato per ragioni politiche”.
Dopo un lungo viaggio è arrivato in Libia. L’inferno. “Hanno ucciso davanti a me due miei amici, dopo avergli tagliato i piedi. Io sono stato bastonato più volte alla schiena”. Botte per far pagare la famiglia. “Sono serviti duemila dollari per essere qui”
Parla inglese e francese Emmanuel. E vorrebbe studiarne altre, di lingue perchè “sono importanti”.
Non sa dove andrà , quale Stato sarà la sua casa. Germania, Portogallo, Italia? A lui non importa: “L’importante è essere liberi”. Sorride e continua a camminare per via Roma. Prima di ritornare all’hotspot, per la seconda notte sulla terraferma. In Europa.
(da “La Repubblica”)
argomento: denuncia | Commenta »
Luglio 1st, 2019 Riccardo Fucile
“QUESTA E’ LA MIGLIORE RISPOSTA A CHI HA FATTO UNA GUERRA CONTRO CHI SALVA LE PERSONE”
Mediterranea, l’ong italiana che si occupa di salvataggio in mare, presto riprenderà la sua attività : “A brevissimo, questione di ore, al massimo un giorno, torneremo in mare con una imbarcazione battente bandiera italiana”.
Lo ha annunciato il capo missione della ong ‘Mediterranea’, nel corso di una conferenza stampa indetta a bordo della nave ‘Rainbow Warrior’ di Greenpeace, ancorata al porto di Palermo.
“Questa è la migliore risposta a chi ha fatto una guerra contro chi salva le persone”.
(da agenzie)
argomento: emergenza | Commenta »
Luglio 1st, 2019 Riccardo Fucile
APERTE PIU’ INCHIESTE DA MAGISTRATURA, QUESTURA E GARANTE PRIVACY: APERTO UN PRIMO PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE… MA E’ STATO UN CRIMINE SU COMMISSIONE, FUORI I NOMI DEL MANDANTE
Un fatto gravissimo: è stato fatto circolare sul web uno scatto che ritrae la capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete mentre viene fotosegnalata dalla polizia a Lampedusa. Uno degli scatti ha il logo dell’agenzia di stampa Adn Kronos.
Circolano in rete però altri scatti. Come ad esempio questo, che reca la scritta “Foto sul muro di Giancarmine” e quello che sembra un link a VKontakte, il social network russo utilizzato da chi vuole avere un’alternativa a Facebook e spesso citato dai sovranisti come luogo “libero” in cui non ci sarebbe la “censura” operata dal social network blu.
La foto è presente sul sito dell’Adn Kronos e sembra essere stata postata il 29 giugno scorso. La pubblicazione della foto di Carola mentre le scattano la foto segnaletica costituisce una violazione dell’articolo 8 del codice deontologico dei giornalisti, che al comma 2 recita: “2. Salvo rilevanti motividi interesse pubblico o comprovati fini di giustizia e di polizia,il giornalista non riprende nè produce immagini e fotodi persone in stato di detenzione senza il consenso dell’interessato”.
C’è anche chi indica un link a un utente su Vkontakte che pubblica centinaia di foto e meme su Carola e il Partito Democratico ma non si trova più quello “incriminato”.
Il commissario dell’Autorità Garante delle TLC Antonio Nicita dice su Twitter che farà una segnalazione all’Agcom per conoscere l’origine della foto. La diffusione di foto segnaletiche è stata sanzionata in altre occasioni dal Garante per la Privacy.
La pubblicazione della fotografia segnaletica di Carola Rackete sembra anche un modo per avere un trofeo da esporre da parte di chi sente di aver vinto “la guerra”, anche se la guerra di uno Stato contro una barca con 42 naufraghi a bordo pare difficile da festeggiare, se si è sani di mente.
Qualcuno ha trovato il il profilo della persona che ha postato la foto sul social network russo Vk
La foto è stata scattata dentro l’hotspot di Lampedusa dove è stata portata per essere fotosegnalata la mattina dopo l’arresto.
Il Questore di Agrigento “nella giornata di ieri, nell’apprendere della diffusione di un’immagine che ritraeva Carola Rachete in una fase del fotosegnalamento avvenuto negli uffici a Lampedusa, ha immediatamente avviato una inchiesta interna finalizzata a ricostruire l’accaduto. L’accertamento -sottolinea una nota- ha dato inizio ad un procedimento disciplinare e gli atti sono stati trasmessi all’Autorità Giudiziaria competente”.
(da agenzie)
argomento: criminalità | Commenta »
Luglio 1st, 2019 Riccardo Fucile
LA MERKEL SEGUE DA VICINO LA IGNOBILE VICENDA DEI CRIMINALI SOVRANISTI
Dalla Germania fanno sapere che non hanno intenzione di interferire sulla giustizia italiana, ma chiedono che la donna sia liberata.
Il portavoce del governo tedesco, ha detto che Berlino ”è contro la criminalizzazione dei soccorritori in mare”. “Le accuse vanno verificate. Seguiamo la situazione molto attentamente”, ha spiegato, aggiungendo che “attualmente il governo tedesco si sta adoperando per una soluzione europea”.
L’appello per la liberazione di Carola arriva dal ministro degli Esteri di Berlino: “Dal nostro punto di vista, secondo un procedimento basata sullo Stato di diritto, può esservi solo la liberazione di Carola Rackete. Lo dirò chiaramente all’Italia”, ha affermato Heiko Maas, sottolineando inoltre “il mercanteggiamento a livello europeo sulla distribuzione dei rifugiati è indegno e deve finire”
I volontari di Sea Watch fanno sapere che Carola: “Chiede in continuazione che fine hanno fatto i 40 migranti che ha portato a terra. Si informa del suo equipaggio ancora a bordo: ‘Lots of love, stay strong, don’t worry’, dice. (Vi amo, restate forti e non preoccupatevi”
(da agenzie)
argomento: criminalità | Commenta »
Luglio 1st, 2019 Riccardo Fucile
ANCHE LA QUESTURA DI AGRIGENTO APRE INCHIESTA, E’ STATO COMMESSO UN REATO… INTERROGAZIONI PARLAMENTARI: “ATTO DELINQUENZIALE”
La foto segnaletica di Carola Rackete, la comandante della Sea Watch 3, gira da qualche ora sul web. Un’immagine in cui si vede la capitana, arrestata dalla Guardia di finanza dopo aver fatto approdare l’imbarcazione con a bordo 40 migranti nel porto di Lampedusa, mentre viene identificata dalla polizia.
Lo scatto riporta il logo dell’agenzia di stampa Adnkronos.
Ma, come riporta Nextquotidiano, non è l’unica versione dell’immagine: un’altra non riporta il logo dell’agenzia di stampa e viene titolata “Foto sul muro di Giancarmine”, con un link — probabilmente — a VKontakte, il social network russo alternativa a Facebook spesso criticato perchè più libertario nei confronti di contenuti ambigui e spesso ben visto dai sovranisti.
La foto è stata effettivamente pubblicata anche su alcuni siti giornalistici e per questo motivo i parlamentari del Pd hanno annunciato una interrogazione parlamentare sul caso.
Anche perchè la pubblicazione di una foto segnaletica va in contrapposizione con quanto previsto dall’articolo 8 del codice deontologico dei giornalisti, secondo cui non è possibile riprodurre immagini e foto di persone “in stato di detenzione senza il consenso dell’interessato”, fatta eccezione per “rilevanti motivi di interesse pubblico o comprovati fini di giustizia e di polizia”.
Un dispositivo confermato anche dall’Autorità di garanzia dei dati personali e da una sentenza Cedu.
A sollevare il caso a livello parlamentare è il senatore del Pd, Davide Faraone, imbarcatosi sulla Sea Watch negli scorsi giorni e rimasto a bordo fino allo sbarco: “Chiederemo con un’interrogazione immediata di sapere chi è quel delinquente che ha scattato e messo in rete questa foto. Ci rivolgeremo al capo della polizia e chiederemo un intervento immediato. Una persona, chiunque essa sia, mentre è sottoposta a rilievi dattiloscopici, viene fotografata e sottoposta al pubblico ludibrio. Una vera e propria lapidazione social. Vergogna! Naturalmente anche questa volta il ministro degli interni Salvini, perennemente collegato sui suoi social, non avrà nulla da dire”
Il questore di Agrigento, inoltre, ha avviato una inchiesta interna per ricostruire l’accaduto e capire come sia stata resa pubblica la foto: l’accertamento ha portato all’avviamento di un procedimento disciplinare.
Gli atti sono stati trasmessi all’autorità giudiziaria competente.
(da FanPage)
argomento: criminalità | Commenta »
Luglio 1st, 2019 Riccardo Fucile
E’ LA NUOVA POLIZIA DI SALVINI
Nella giornata di ieri è iniziato a circolare un video su Twitter girato al porto di Civitavecchia.
Una famiglia, sembra di origini tunisine, discute animatamente con un poliziotto all’imbarco per Tunisi. “Devi spostare la macchina”, dice l’agente a un uomo fermo davanti a una vettura. Le voci si alzano e si fanno concitate, il poliziotto mette le mani alle spalle dell’uomo e lo spinge contro la vettura.
A quel punto, un altro poliziotto si mette tra i due: intorno, un capannello di gente fermo a vedere cosa succede.
Vola uno schiaffo, dato senza ragione dall’agente all’uomo, e la situazione si surriscalda. Mano alla fondina, il poliziotto estrae l’arma e verso la fine del video si sente dire ‘Guarda che sparo’.
Un comportamento assolutamente sproporzionato rispetto al contesto: l’agente non è in pericolo, nè i signori con cui interloquisce sembrano rappresentare una minaccia di qualche tipo.
Fanpage.it ha provato a contattare la polizia di frontiera di Civitavecchia, ma per adesso non sono ancora state rilasciate dichiarazioni.
Mentre si svolge la scena, si vede una donna — probabilmente la moglie dell’uomo che sta discutendo con l’agente — urlare disperata.
Intorno decine di persone, tra cui anche bambini, che urlano, chiedendo spiegazioni su quanto sta avvenendo. Il video, della durata di due minuti e venti secondi, fa capire che la discussione è nata da una macchina che doveva essere spostata: ma, a giudicare da questi pochi minuti di video, non basta a spiegare la reazione sproporzionata del poliziotto.
(da “FanPage”)
argomento: denuncia | Commenta »
Luglio 1st, 2019 Riccardo Fucile
SALVINI FINALMENTE RIUSCIRA’ AD ESPELLERE UNO STRANIERO, CAROLA TORNERA’ IN UN PAESE CIVILE DOVE I NEONAZISTI FINISCONO IN GALERA, A NOI RESTERANNO I MAFIOSI, I SEQUESTRATORI DI PERSONE CHE SCAPPANO DAI PROCESSI E I BUONI PADRI DI FAMIGLIA CHE VANNO A PROSTITUTE NIGERIANE E TRANS BRASILIANI IN SETTIMANA E IN CHIESA LA DOMENICA
Carola Rackete, la comandante della Sea Watch, ha lasciato il molo di Lampedusa diretta ad Agrigento accompagnata da una motovedetta della Gdf.
Alle 15.30 in tribunale si terrà l’interrogatorio nel corso dell’udienza di convalida del suo arresto. Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, il suo vice Salvatore Vella e il pubblico ministero Gloria Andreoli hanno chiesto la convalida dell’arresto di Rackete.
I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento.
Carola Rackete, che indossava la stessa maglia nera del giorno dell’arresto, è stata accompagnata al porto vecchio da una utilitaria della Guardia di Finanza. A bordo il comandante delle Fiamme gialle di Lampedusa. La donna, che aveva con se due sacche, è scesa in silenzio dall’auto e non si è girata neppure quando i giornalisti le hanno chiesto come sta.
Carola Rackete, è stata salutata sul molo anche dalla donna che l’ha ospitata per due giorni. Carola, che aveva il divieto di comunicare con l’esterno, ha trascorso le 48 ore ai domiciliari nella villetta della signora.
Il giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Alessandra Vella, ha fissato l’interrogatorio nella tarda serata di ieri, subito dopo aver ricevuto la richiesta di convalida dell’arresto da parte della Procura guidata da Luigi Patronaggio. Carola Rackete sarà assistita dagli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini. La Procura chiede la convalida di arresto congiuntamente alla richiesta della misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Agrigento.
Salvini, che non puo’ permettersi una che lo ha distrutto in Italia, chiederà la sua espulsione, prontamente eseguita dai servi.
E Carola potrà tornare in un Paese civile, in attesa di un processo che tra qualche anno la vedrà assolta.
argomento: Giustizia | Commenta »