Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile 70 CADAVERI IN MARE, OLTRE 100 I DISPERSI… L’ONU: “IL SOCCORSO IN MARE DEVE RIPRENDERE SUBITO”
Circa 200 persone sarebbero morte nel naufragio di un barcone al largo delle coste della
Libia. Altrettante sarebbero invece state salvate e riportate nel paese nordafricano. La denuncia è dell’Unhcr, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati.
Secondo le èquipe di Medici senza frontiere che hanno soccorso i sopravvissuti, i testimoni hanno contato 70 cadaveri in acqua, mentre altre cento persone risultano ancora disperse. Msf parla anche di sopravvissuti in stato di shock con sintomi di preannegamento, ipossia e ipotermia.
“Se le stime fossero confermate, si tratterebbe della peggior tragedia di quest’anno nel Mediterraneo centrale – ha scritto su Twitter Charlie Yaxley, portavoce dell’Unhcr per il Mediterraneo – Un promemoria, se necessario, che deve esserci un cambiamento nell’approccio alla situazione mediterranea. È urgente la necessità di salvare vite in mare”. Anche Filippo Grandi, commissario delle Nazioni unite per i rifugiati, parla di “peggiore tragedia in mare dall’inizio di quest’anno”.
Il barcone era partito come detto da Khoms, porto libico a circa 120 chilometri a est di Tripoli. A bordo, secondo i primi racconti dei sopravvissuti, c’erano circa 300 persone, ma non è ancora chiaro se nel naufragio siano rimasti coinvolte due imbarcazioni o una sola. I superstiti sono stati soccorsi da un pescatore e poi restituiti alla guardia costiera.
L’ennesima tragedia. E, purtroppo, tanti sano che no sarà l’ultima: “Abbiamo sulla coscienza altri 150 morti in mare. Nessuno potrà dire che non sapeva, nessuno si potrà sentire estraneo, straniero, rispetto a quello che sta accadendo nel Mediterraneo. Perchè abbiamo impedito alle Ong di andare là fuori a salvare vite. Ma quel che è peggio, lo abbiamo impedito alle nostre navi, alla nostra Marina Militare, che ha anche questo dovere”.
Così Pietro Bartolo, vicepresidente della commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari interni del Parlamento europeo, a proposito del naufragio al largo della Libia reso noto dall’Unhcr.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile I PRIMI DOVREBBERO ESSERE I GARANTI DELLA LEGALITA’, I SECONDI PER SERVILISMO SMENTISCONO PERSINO LA LORO SINDACA DI ROMA
Alla Camera si sta discutendo il decreto sicurezza bis. Per questo motivo, il Partito Democratico aveva presentato un ordine del giorno sullo sgombero immediato di Casapound, soprattutto dopo che questa mattina, il sindaco di Roma Virginia Raggi si era presentata nella sede di via Napoleone III a Roma per notificare l’atto della rimozione della scritta con il nome del movimento dalla facciata del palazzo occupato.
L’ordine del giorno aveva come primo firmatario il dem Luciano Nobili, che è anche intervenuto in aula per spiegare le ragioni della sua decisione e di quella del Partito Democratico che ha presentato il documento nella fase di discussione: «Non si capisce perchè questo governo, che nella sua neolingua continua a utilizzare la parola sicurezza, non si occupi dello sgombero di Casapound — ha detto Luciano Nobili in aula — nel pieno centro di Roma».
L’ordine del giorno 34 con parere contrario del governo è stato così votato: favoreli 111, contrari 362. I no sono arrivati soprattutto dai banchi della Lega, anche se qualche lucetta verde si è accesa nello spicchio di emiciclo occupato da esponenti del Movimento 5 Stelle. L’esito della votazione in ogni caso è stato negativo.
Stupisce il voto contrario del Movimento 5 Stelle: proprio questa mattina, infatti, Virginia Raggi si era recata davanti all’edificio romano per notificare l’atto che impone la cancellazione della scritta dall’edificio. In passato, la sindaca si era espressa più volte favorevolmente (facendo votare anche una mozione in consiglio comunale) rispetto allo sgombero dell’edificio. L’opportunità parlamentare offerta dal Pd, tuttavia, non è stata colta dai pentastellati che — anche su questo tema — continuano a votare insieme a Salvini.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile MA QUANDO NOMINI MINISTRO DEGLI INTERNI SALVINI CHE COSA TI ASPETTI?
“Il Quirinale non compie scelte politiche”. Ad affermarlo, nel corso del suo intervento alla
cerimonia del Ventaglio al Quirinale è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolineando che le scelte politiche “competono e vengono contemplate dalle formazioni politiche presenti in Parlamento, nel rispetto della Costituzione”. Tuttavia all’arbitro spetta il compito di “richiamare al rispetto del senso delle istituzioni e ai conseguenti obblighi, limiti e doveri”.
Il capo dello Stato segnala che dopo le elezioni europee “si è conclusa una lunghissima campagna elettorale che ha prodotto divergenze, contrapposizioni e forti tensioni fra le forze politiche e dentro la maggioranza. Altri appuntamenti elettorali si prospettano. Va costantemente tenuto presente che le istituzioni della nostra Repubblica hanno bisogno di un clima di fattiva collaborazione, per decisioni sollecite e tempestive, per un buon andamento della vita nazionale”.
Mattarella ricorda il complesso negoziato con l’Ue sui conti pubblici e sottolinea che ”è stata saggia la scelta di un confronto dialogante e costruttivo con Bruxelles, con l’impegno a tenere i conti in ordine che ha incontrato il favore dei mercati e fatto scendere lo spread”.
Tenendo i conti in ordine, aggiunge il presidente della Repubblica, “si è evitato uno scenario che avrebbe pesantemente ipotecato il futuro del paese”.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile E LI SFIDA A UN CONFRONTO ALL’AMERICANA DOPO IL PICCO DI ASCOLTI SUPERIORE… SALVINI SE NE GUARDERA’ BENE, LUI E’ ABITUATO SOLO AI MONOLOGHI SENZA CONTRADDITTORIO
Dalle 19 di mercoledì 24 luglio su Facebook si sono susseguite diverse dirette di vari esponenti politici: il primo è stato proprio senatore ed ex segretario del Pd, seguito poco dopo da Matteo Salvini e (ultimo in ordine cronologico) da Luigi Di Maio.
E l’ex premier, al termine della trilogia di video in diretta su Facebook, ha tirato le somme. In tutti i sensi.
Alle 20.38, al termine della diretta social di Luigi Di Maio — che ha esordito parlando di Tav per poi andare a toccare, inevitabilmente, la questione Lega-Russia dopo l’informativa al Senato del presidente Giuseppe Conte, accusando Matteo Salvini per la sua assenza, come fatto dallo stesso M5S che ha abbandonato l’Aula di Palazzo Madama — Matteo Renzi ha pubblicato su Twitter una foto-collage che immortala i picchi di ascolto dei tre discorsi social.
«Ho come l’impressione che i due di Beautiful stiano venendo a noia — ha scritto Matteo Renzi su Twitter -. Quando lasciate Facebook e accettate un confronto televisivo all’americana? Non potete continuare a fuggire, coraggio».
Insomma, quel numeretto in alto immortalato durante le tre dirette ha rinvigorito l’ego dell’ex presidente del Consiglio che — dopo aver già sfidato Matteo Salvini a querelarlo durante il suo video su Facebook — chiede ai due leader di Lega e Movimento 5 Stelle un confronto all’americana in televisione.
Un dibattito a tre per affrontare tutti i temi.
In effetti, e su questo Matteo Renzi ha ragione — sia Salvini che Di Maio non hanno mai affrontato (da quando sono al governo) un dibattito televisivo con altri politici, ma si sono limitati a interviste con — al massimo — un botta e risposta con il giornalista.
Sta di fatto che, però, a dover partecipare a questo dibattito all’americana dovrebbe essere Nicola Zingaretti, in qualità di segretario del Partito Democratico.
Ma il Pd è in grado di far emergere divisioni anche in queste occasioni.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile “VENNI A SAPERE DOVE ERA NASCOSTO MORO, LO FECI SAPERE A GAVA CHE MI DISSE DI FARMI GLI AFFARI MIEI”… IL MINISTERO APRE UN’INCHIESTA: “INTERVISTA MAI AUTORIZZATA, FATTO GRAVE”
“Ho seminato odio e morte ed è giusto che paghi. Ma che significa ridurmi in questo stato?
Non è meglio la pena di morte? Un attimo di coraggio e poi finisce tutto, così invece è una sofferenza continua”.
È il passaggio di un lungo colloquio con il boss di Ottaviano Raffaele Cutolo, pubblicato sul Mattino a firma di Antonio Mattone.
Cutolo parla dal supercarcere di Parma, dove sta scontando diversi ergastoli per condanne di associazione camorristica e omicidi. Fu capo indiscusso della Nuova Camorra Organizzata, che si contrapponeva ai clan della Nuova Famiglia in una guerra che all’inizio degli anni 80 fece migliaia di morti.
Oggi, scrive il Mattino, appare trasfigurato rispetto alle immagini che lo hanno ritratto in questi anni. Ha il respiro affaticato, il volto smagrito, i capelli lunghi e la barba incolta, segno di una certa trascuratezza, anche se mantiene un suo contegno.
A Mattone Cutolo, in carcere dal 1963, racconta di quanto hanno provato a farlo pentire:
“Fino a due anni fa sono venuti per convincermi a parlare. Quando stavo nel carcere di Carinola mi proposero di andare in una villetta con mia moglie per fare l’amore con lei, ma io non ho voluto; non volevo far arrestare qualcuno per poter stare con Immacolata, non l’avrei mai accettato. Il pentimento è davanti a Dio”.
Sul caso Moro il boss racconta:
“Seppi da uno dei componenti della banda della Magliana, un tale Nicolino Selis, il covo dove era nascosto lo statista, e lo feci sapere ad Antonio Gava che però mi mandò a dire: don Rafè fatevi i fatti vostri”
Cutolo — ricorda Mattone — è l’unico detenuto in Italia a non avere contatti con altri carcerati. Anche l’ora d’aria la dovrebbe fare da solo. Il suo dolore più grande — racconta — è il pensiero di non poter più abbracciare la figlia al compimento dei 12 anni d’età :
“La prossima volta che verrà a trovarmi sarà l’ultima in cui potrò stare accanto a lei e abbracciarla; poi, quando avrà 12 anni e un giorno, si dovrà accomodare dall’altra parte del vetro”.
Che direbbe Cutolo ai giovani criminali di oggi?
“Non c’è futuro per la camorra. Questi sparano nel mucchio, colpiscono persone e bambini che non c’entrano niente, noi invece andavamo mirati su una persona. Certo era sbagliato anche quello, ma almeno non colpivamo a casaccio, oggi non si capisce più niente […]. Non è meglio mangiare una bistecca fuori invece che qui dentro? Io ho fatto tanto male ed è giusto che resti qui dentro. Avevo un mio ideale ma quello che ho fatto è sbagliato”
L’intervista di Raffaele Cutolo al quotidiano Il Mattino “non è mai stata autorizzata dal ministero”. Lo scrive via Arenula in una nota, nella quale spiega che “si sta procedendo alla ricostruzione della catena di responsabilità che ha portato a questo fatto increscioso e si prospettano provvedimenti esemplari”.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile L’AUTORITY GARANTE DELLA CONCORRENZA METTE NEL MIRINO IL TG2 LEGHISTA, LA VOCE DI MOSCA
Gennaro Sangiuliano colpisce ancora. Il TG2 sovranista è al centro di una contestazione sul pluralismo durante le elezioni europee arrivata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
L’accusa, alla quale l’azienda dovrà rispondere, è di aver violato il contratto di servizio, ovvero il testo che regola la concessione alla televisione pubblica.
Nel mirino dell’authority c’è soprattutto il Tg2, ma dopo una lunga discussione il relatore del provvedimento, Mario Morcellini, ha dovuto accettare che la “minaccia” coinvolgesse tutta l’informazione Rai e non si capisce se è peggio o meglio per il sistema che ruota intorno a Saxa Rubra.
«Ravvisiamo possibili violazioni — si legge nel dispositivo — in relazione ai canoni di equilibrio, pluralismo, completezza, obiettività , imparzialità , indipendenza e apertura alle diverse formazioni politiche e sociali». Manca poi «un contraddittorio adeguato, effettivo e leale».
Nel mirino non c’è solo quindi il telegiornale che ha ricicciato Togliatti per giustificare i rubli alla Lega: l’ultimo episodio, che aveva scatenato persino un caso diplomatico, risale al 26 maggio a causa di un servizio del Tg2 sull’invasione islamica in Svezia, su quartieri off limits per le forze dell’ordine, sulla legge coranica applicata in alcune aree di Stoccolma.
Era intervenuta l’ambasciata svedese con una durissima nota ufficiale per criticare il taglio e il contenuto del “pezzo” che invece era piaciuto, naturalmente, a Matteo Salvini. «Svezia invasa. Stop Eurabia», aveva postato il ministro dell’Interno sui social.
Goffredo De Marchis su Repubblica fa sapere che in azienda sono preoccupati:
La Rai adesso ha il tempo per rispondere, per confermare la sua correttezza e il pluralismo sulla base dei dati e del bilancino degli spazi concessi a tutte le forze politiche. Ma l’istruttoria non se l’aspettava e non si aspettava che venisse quantificata la maxisanzione, pari al 3 per cento del fatturato. Proprio nel momento in cui l’amministratore delegato Fabrizio Salini sta preparando il bilancio di un anno di gestione dell’azienda.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile INQUIRENTI: “REGIA COMUNE”… “CI INSEGUONO ANCHE CON LE AUTO, VOGLIONO INVESTIRCI”… SALVINI INCAPACE DI GARANTIRE SICUREZZA, SI PASSI ALLA LEGITTIMA DIFESA
Quattro aggressioni a lavoratori immigrati negli ultimi dieci giorni a Foggia. Tutte nella
stessa zona, alla stessa ora e con le stesse modalità . E cresce la paura.
Feriti nove ragazzi africani, il più grave, colpito a sassate in faccia all’alba di martedì, è ricoverato al reparto di chirurgia maxillofacciale dell’ospedale di San Giovanni Rotondo, per una frattura scomposta orbitozigomatico destra con evidente lesione cutanea ed edema palpebrale.
Dovrà essere operato e dovrà essere fatta la valutazione oculistica, per capire i danni subiti dall’occhio. Sono in tutto tre i giovani colpiti due giorni fa. Non erano insieme. Stavano andando al lavoro in bicicletta nella prima periferia est di Foggia. Ognuno da solo. E sono stati colpiti in momenti diversi anche se ravvicinati. Lungo la stessa strada ma in punti differenti. Segno di un’azione unica e preordinata.
Così come le precedenti. Il 13 luglio due persone vengono colpite alla testa da pietre lanciate da un’auto. Il 15 luglio, con la stessa dinamica, nella stessa area e sempre all’alba, vengono colpite tre persone, tutte sempre colpite alla testa. Il 17 luglio, di nuovo nella medesima zona e alle prime luci del giorno, mentre si reca al lavoro in motorino, un lavoratore viene speronato da un’auto, proprio in mezzo a un incrocio.
Nell’impatto perde un dente e si procura una ferita lacerocontusa al labbro inferiore. Mentre è riverso a terra sente una persona scendere dall’auto e colpire con forza il motorino che viene ulteriormente danneggiato.
«Sul posto i carabinieri ci fanno vedere le telecamere. E dicono ‘li becchiamo’ — racconta Alessandro Verona, referente medico dell’unità migrazione di Intersos Italia, che sta seguendo gli immigrati feriti —. Ma dopo sei giorni arriva la quarta aggressione ».
Il 23 luglio, come detto, tre persone in bicicletta, ognuna in viaggio da sola verso il lavoro, vengono colpite alla testa ad altezze diverse della stessa strada statale. Con un particolare: i tre feriti indicano una macchina nera, piccola. Un vero bersagliamento con pietre tirate in testa. La goccia che fa traboccare il vaso è proprio il ferimento più grave, quello al volto.
Il 13 luglio, quando vengono feriti dalle pietre, i primi due ragazzi non vanno subito a denunciare ma poi quando due giorni dopo l’aggressione si ripete, presentano la denuncia con l’aiuto di Flai-Cgil e Asgi.
L’episodio più grave martedì, quando un giovane africano è stato colpito a sassi in faccia: adesso è ricoverato in chirurgia all’ospedale di San Giovanni Rotondo. Gli agenti sulle tracce di una macchina presente durante gli attacchi
Mentre i medici e i volontari di Intersos seguono l’aspetto sanitario e di mediazione culturale. L’anno scorso c’erano già stati dei casi di questo tipo, nella stessa zona, con lancio di bottiglie piene d’acqua e petardi verso i ragazzi che vanno a lavorare in bicicletta. Anche allora tutti episodi regolarmente denunciati.
Il 28 marzo di quest’anno, nella zona di Borgo Mezzanone, Daniel Nyarko, 51 anni del Ghana, è stato ucciso con due colpi di pistola mentre era in bicicletta. Faceva il custode di una masseria e aveva evitato il furto di mezzi agricoli, facendo arrestare i ladri, che, coincidenza, sono usciti dal carcere pochi giorni prima dell’omicidio. Un fatto grave ma quasi ignorato dalla stampa.
Poi l’escalation degli scorsi giorni, ma già a giugno i ragazzi avevano raccontato ai volontari che c’era qualcosa che non andava. «Ci inseguono con la macchina, sbandano cercando di farci cadere e lanciano pietre ».
Molto probabilmente gli aggressori percorrono la strada in auto e colpiscono chi incontrano. Tutto avviene molto rapidamente. E poteva anche andare molto peggio. È una strada statale molto trafficata e se uno cade rischia di essere travolto. Le vittime sono tutte africane e gli aggressori italiani, così come hanno denunciato gli immigrati aggrediti.
Ma prima dei sassi erano arrivate le minacce. «Ci sono macchine che ci affiancano e dicono “ora l’aria è cambiata e vi ammazziamo tutti” », è la loro denuncia.
«Le persone colpite sono scosse e l’intera comunità dei lavoratori vive la preoccupazione di un clima persecutorio — è la riflessione allarmata di Verona — . Vivono la precarietà dello sfruttamento lavorativo, quella abitativa, senza alternative valide ai ghetti, e ora si aggiunge tutto questo.
Vogliono tutela prima ancora che giustizia. C’è chi mi dice ‘dottore io dormo coi sassi vicino’. Hanno paura e per questo stiamo intensificando la nostra presenza. Anche perchè c’è il rischio di una reazione dei ragazzi.”
(da “Avvenire“)
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Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile OTTIMO RISULTATO DELLA CONDANNA PER “RECUPERARLI”, I FIGLI DI “FAMIGLIE BENE” ORA DILEGGIANO PURE LE FORZE DELL’ORDINE… CONDANNATI PERCHE’ AVEVA COSTRETTO UN COETANEO A MANGIARE UN PANINO PIENO DI ESCREMENTI
Avevano appena concluso un “percorso rieducativo”, che gli era stato imposto dal tribunale per un grave fatto di bullismo di cui si erano resi responsabili.
Appenna usciti dal tribunale dei minori, i quattro adolescenti hanno girato un video in cui dileggiavano le istituzioni e insultavano le forze dell’ordine. “Siamo liberi, fanc… sbirri”, si sente nel filmato, ora in possesso dei carabinieri per gli accertamenti del caso.
Succede a Ciriè, nel Torinese, e i protagonisti sono quattro adolescenti, appartenenti anche a famiglie perbene.
Avevano appena terminato tre anni di lavori socialmente utili disposti dalla magistratura minorile a conclusione delle indagini: e invece, tra un selfie e uno sberleffo in tribunale, puntualmente finiti sul web, i bulli oltre allo sfregio alle istituzioni non hanno nemmeno dimostrato alcun ravvedimento.
Il caso che li aveva messi nei guai è quello delle botte e soprattutto del panino infarcito di escrementi fatto mangiare ad un loro compagno e coetaneo, nel 2016.
Le foto e le frasi ingiuriose nei confronti dell’autorità giudiziaria finite sul web hanno acceso polemiche e reazioni pesanti, culminate anche in alcune minacce.
Lo denuncia Cinzia Somma, uno degli amministratori del blog su Facebook L’Altra Ciriè, attaccata per il suo intervento sul tema – insieme ad altri utenti adulti – sia da un paio di ragazzi, non direttamente coinvolti nella vicenda ma vicini agli autori, sia dagli stessi genitori dei ragazzi, tramite messaggi privati.
Alcuni amici degli adolescenti hanno minimizzato parlando di “bravate per esorcizzare la tensione in tribunale”, fatte “per lenire le sofferenze patite in questo periodo”.
(da agenzie)
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Luglio 25th, 2019 Riccardo Fucile “MANDATO ZERO E’ RIDICOLO, FAR USCIRE I SENATORI MENTRE PARLA CONTE ATTO DEMENZIALE”
Marco Travaglio ha un diavolo per capello da quando Conte ha detto sì al TAV ed oggi dedica parte del suo editoriale al MoVimento 5 Stelle che lo sta evidentemente deludendo, come diceva quel grande chef.
Travaglio se la prende prima con “Il “mandato zero”, ridicolo sia nella denominazione sia nella sostanza, visto che riguarda appena una ventina di eletti della vecchia guardia”, poi con l’assoluta impreparazione di Conte e dei grillini a gestire l’annuncio della TAV e infine parla dell’uscita dall’aula di ieri:
“La mossa demenziale di ordinare ai senatori M5S di uscire dall’aula tre minuti prima che Conte iniziasse a parlare del caso Rubli. E poi, peggio ancora, spiegarla come un atto polemico contro Salvini latitante in Parlamento e contro le sgangherate smargiassate leghiste sul Tav e contro Fraccaro alla Camera, quando ormai tutti avevano notato il grave sgarbo istituzionale e personale a Conte (in Senato stava parlando lui, non Salvini, che ovviamente se n’è infischiato).”
“Così il premier è sempre più distante dai due partner e gioca la sua partita in autonomia: non solo per l’ostilità -rivalità della Lega, ma anche per l’incredibile sfarinamento del rapporto con il partito che l’aveva scelto e che oggi rischia di perdere i benefici della sua popolarità . Con quella ritirata precipitosa dall’aula, fra l’altro, il Movimento votato all’ “onestà ” ha rinunciato a interrogare, anche in contumacia, l’imbarazzante alleato sull’ennesimo scandalo. E Salvini gode.”
(da “NextQuotidiano”)
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