Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
LA PROCURA DI CATANIA FACCIA SAPERE AGLI ITALIANI SE A CATANIA ESISTE UNA ZONA FRANCA SOVRANISTA DOVE NON SI APPLICA IL REATO DI SEQUESTRO DI PERSONA E DI OMISSIONE DI ATTI D’UFFICIO PREVISTI DAL CODICE PENALE ITALIANO
La nave “Gregoretti” della Guardia Costiera italiana, che ha a bordo 135 migranti soccorsi in mare, è alla fonda davanti al Porto di Catania in attesa di indicazioni precise da parte del ministero dell’Interno.
La nave è in attesa che dal Viminale arrivino disposizioni sull’eventuale porto di sbarco.
La storia è nota. Prima Salvini ha fatto se non saltare quantomeno rallentare l’accordo di Parigi che prevedeva un meccanismo automatico di redistribuzione dei migranti senza ‘mercanteggianti’ caso per caso, come ha chiesto la Germania.
C’era anche la disponibilità alla formazione di una ‘coalizione dei volenterosi’ con 15 stati della Ue (senza i sovranisti amici di Salvini, a cominciare da Orban).
Ma quello che sta accadendo ha dell’incredibile: il governo italiano, su ordine di Salvini, sta tenendo bloccata in mezzo al mare una unità della Guardia Costiera, nave Gregoretti, senza dare l’autorizzazione allo sbarco come previsto dalle leggi nazionali e internazionali, con l’ipotesi di sequestro di persona non solo nei confronti dei profughi ma anche dei 50 militari italiani a bordo a cui viene impedito lo sbarco.
Salvini ha voluto evitare la competenza della procura di Agrigento impedendo lo sbarco a Lampedusa (porto sicuro più vicino), indirizzando l’unità a Catania dove può contare su una procura amica.
Gli italiani hanno diritto di sapere se Catania è una zona franca della giurisprudenza italiana dove non si applica il codice penale e il reato di sequestro di persona.
(da agenzie)
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Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
IL POPOLO RUSSO PROTESTA IN PIAZZA CONTRO LA LISTA UNICA FILO-PUTIN… E’ QUESTO IL “MODELLO DITTATURA” CHE PIACE AI SOVRANISTI ANTI-EUROPEI VENDUTI AI RUSSI
Oltre 561 persone sono state finora fermate durante le proteste antigovernative in corso davanti al
municipio di Mosca.
La polizia dà per ora notizia di 295 fermi, mentre secondo l’ong Ovd-Info, gli agenti ne hanno trascinate sulle loro camionette almeno il doppio.
Sono circa 3.500 le persone che hanno preso parte alla manifestazione, secondo i dati ufficiali, dopo che le autorità hanno impedito ai candidati dell’opposizione anti-Putin di presentarsi per il rinnovo del consiglio comunale di Mosca, 45 seggi della Duma, il cui voto è previsto l’8 settembre.
Gli arresti sono cominciati ancor prima dell’inizio della protesta contro l’esclusione di numerosi oppositori dalle elezioni in programma l’8 settembre.
È dal 14 luglio che i cittadini protestano. La prima, inedita manifestazione era stata presentata come un incontro in piazza Pushkin, tradizionale ritrovo dell’opposizione, tra candidati esclusi dalle prossime elezioni e loro sostenitori. Ma ben presto è diventata un corteo.
I dimostranti hanno fatto tappa innanzitutto al municipio di Mosca. Finchè Ljubov Sobol, vicina all’oppositore Aleksej Navalnyj, ora in arresto, si è arrampicata sulla facciata dell’edificio e ha invitato i dimostranti a dirigersi verso la sede della Commissione elettorale.
Le forze di sicurezza hanno seguito il corteo e sono intervenute in serata quando gli ultimi reduci hanno cercato d’improvvisare un sit-in notturno per chiedere “elezioni oneste”. Durante quella prima manifestazione i fermi sono stati 38, sempre secondo l’osservatorio indipendente Ovd-info, tra cui gli oppositori Dmtrij Gudkov, Ilja Jashin e la stessa Sobol. Le autorità del resto avevano avvertito che avrebbero considerato l’incontro come un assembramento non autorizzato.
(da agenzie)
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Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
NEL FRATTEMPO FA ACCATTONAGGIO VERSO QUELL’EUROPA DI CUI DISERTA I VERTICI E DA’ RAGIONE AL “NEMICO” MACRON
Il ministero dell’Interno aveva rassicurato, dopo la doppia operazione di salvataggio effettuata tra giovedì sera e ieri mattina dagli uomini dell’equipaggio della «Gregoretti», concordando gli interventi di salvataggio con la Guardia Costiera, una conclusione rapida della situazione.
E invece il ministro Matteo Salvini ha poi deciso di utilizzare l’imbarcazione della Marina italiana per la sua battaglia politica.
Il Fatto e La Stampa raccontano oggi il bluff del ministero dell’Interno sulla nave Gregoretti e spiegano anche che tutto finirà presto, senza rischiare un Diciotti-bis.
Lo sbarco verrà autorizzato tra oggi e domani.
In realtà , mentre il governo italiano invia a Bruxelles una lettera, con la quale chiede di coordinare le operazioni per ricollocare i naufraghi, a bordo della Gregoretti —per quanto risulta al Fatto — giungevano rassicurazioni sul via libera allo sbarco entro 24, massimo 48 ore.
Se così fosse, l’ipotesi di un nuovo fascicolo per sequestro di persona, con Salvini nel ruolo d’indagato, non pare plausibile.
E non soltanto per la diversa tempistica che toccò ai 190 naufraghi della Diciotti, sbarcati a Catania il 20 agosto, quindi ben 4 giorni dopo.
Il punto è che il pattugliatore Diciotti stazionò a lungo di fronte a Lampedusa, consentendo alla procura diAgrigento l’apertura di un fascicolo, mentre ieri la Gregoretti s’è fermata al largo giusto il tempo di consentire l’evacuazione di 6 naufraghi in condizioni critiche.
Poi s’è diretta verso Catania, dove l’orientamento del procuratore Carmelo Zuccaro è noto: fu lui a firmare la richiesta di archiviazione per Salvini, quando ereditò per competenza il fascicolo sul sequestro di persona, salvo vedersi ribaltare la situazione dal tribunale dei ministri, prima che Salvini venisse salvato in Parlamento con l’appoggio del M5S (niente autorizzazione a procedere).
Anche La Stampa sottolinea che tutto sotto il coordinamento di Roma che avrebbe deciso di intervenire in zona Sar di Malta perchè la Valletta era impegnata in altri soccorsi, in particolare uno con 76 e l’altro con 67 migranti.
Durante la navigazione, la nave della Guardia costiera ha dovuto soccorrere un altro gruppo di 91 migranti che era stato segnalato da pescatori tunisini.
Sembrava dunque pacifico che la «Gregoretti» dovesse far rotta verso l’Italia, Lampedusa o le coste della Sicilia, dopo aver ottenuto il «Pos». Ma così non è stato.
Il ministro Salvini ha chiamato in causa l’Ue e qualche ora dopo un portavoce della Commissione ha fatto sapere che la richiesta di redistribuzione avanzata dall’Italia era arrivata e che, «come ha già fatto in molti casi simili in passato, ora prenderà contatti con gli Stati membri in tal senso».
E Alessandra Ziniti su Repubblica chiude il cerchio:
Diserta i vertici europei, irride i leader che lavorano a quel meccanismo di redistribuzione automatico che è l’unica strada possibile per evitare che ogni soccorso si trasformi in un braccio di ferro. Ma poi è all’Europa che chiede aiuto, invocando la stessa «soluzione condivisa» proposta da quel Macron che anche ieri ha sbeffeggiato paragonandolo a Napoleone. E blocca le navi. Pazienza se non sono di Ong. Perchè, se a portare in Italia migranti soccorsi nel Mediterraneo sono navi militari italiane, Matteo Salvini, a parole, mostra la faccia buona del «l’Italia non lascia morire nessuno»; nei fatti s’indispettisce e chiude i porti.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
I LAVORI FORZATI CHE NON ESISTONO, UN UTENTE CHE GLI DA’ DEL “LURIDO COGLIONE” PERCHE’ NON CONOSCE NEANCHE LE LEGGI, SALVINI PUBBLICA L’INSULTO PER ESPORLO AGLI INSULTI DEI SUOI FAN, MA IL TIZIO E’ TOSTO: “ORA VADO IN QUESTURA E DENUNCIO TUTTI QUELLI CHE MI HANNO INSULTATO”
Chissà se adesso Matteo Salvini metterà ai lavori forzati — che in Italia non esistono — i due
americani che hanno confessato un ruolo nell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, come ha promesso, o se questa storia farà la fine del taglio delle accise visto che Donald Trump non la prenderebbe certo bene (A$AP Rocky in Svezia docet).
Di certo ieri il Capitano è stato protagonista di una robusta virata su Twitter, dove aveva cominciato a discettare sul caso chiedendo i lavori forzati a vita subito imitato da Casapound e Forza Nuova, poi lasciati lì a fare figuracce come da tradizione di Salvini con l’estrema destra.
Di certo ieri il Capitano a un certo punto ha cambiato obiettivo e ha cominciato a prendersela con chi gli ha dato del “lurido coglione” su Twitter perchè l’ordinamento giuridico italiano non prevede i lavori forzati.
Scatenando nei suoi confronti la solita faida di insulti grazie alla potenza di fuoco dei suoi followers.
E dimostrando per l’ennesima volta di non essere adatto al ruolo di ministro dell’Interno, visto che lui non dovrebbe scatenare pogrom ma semmai denunciare chi lo sta insultando.
Invece con questo tweet in cui sembra non capire che anche se il tizio ha insultato lui chi lo insulta a sua volta rischia lo stesso, il ministro ha dimostrato di avere la maturità di un bimbo delle elementari: “Ha cominciato prima lui”.
In che mani siamo capitati.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
QUANDO UNA ELETTRICE GLI FA NOTARE LA CAZZATA CANCELLA IL POST… E QUESTI DOVREBBERO ESSERE L’OPPOSIZIONE AI SOVRANISTI
Non solo Luca Marsella, Forza Nuova, Daniela Santanchè e Mario Giordano: a fare la sua bella figura di merda puntando il dito sui “nordafricani” c’è anche l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che secondo alcuni sarebbe addirittura una risorsa (boldriniana?) per il Paese (e pensate come è ridotto questo paese).
Come segnala l’utente Colvieux su Twitter, quel gran genio di Gentiloni ieri ha scritto su Twitter che erano stati due “sospetti nordafricani” ad accoltellare Mario Rega Cercielli, cercando così di intercettare il salvinismo di ritorno sul social network.
Insomma, una mossa di grandissima eleganza che metteva il nostro statistaahahahahahah alla pari con personalità politiche del calibro di Luca Marsella, Daniele Capezzone, Roberto Fiore.
Poi, quando qualcuno gli ha fatto notare l’enorme cazzata fatta, Gentiloni ha reagito come avrebbero fatto Adenauer e De Gasperi: ha cancellato tutto e ha ritwittato qualcosa a pene di segugio per fare il vago.
Un gesto che lo mette un grandino sopra Luigi Einaudi nella classifica degli statisti italiani. E uno sotto il Salvini in quella dell’evoluzione.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
PECCATO CHE L’OMICIDA SIA AMERICANO DELLA CALIFORNIA, RICCO E BIANCO… LA FIGURA DI MERDA ANCHE DI RAMPELLI, CAPEZZONE E CIRIELLI
Quando la mattina di venerdì è uscita la notizia del carabiniere ucciso a Roma, come spesso accade,
ognuno sui social si è sentito in dovere di dire la sua. In testa i politici. Anche se, come si è potuto vedere, la chiarezza sulle dinamiche e sui presunti colpevoli si è iniziata a vedere verso la fine della giornata. Con la confessione di uno studente americano di 19 anni.
Ma in un primo momento, in molti hanno decretato che i colpevoli fossero di origine nordafricana.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, non ha perso tempo e su Facebook ha subito commentato seguendo le prime indiscrezioni e accusando dell’omicidio “2 animali, probabilmente magrebini”. Per poi correggere il post quando è stata scoperta l’identità dell’assassino.
Anche il suo compagno di partito, Fabio Rampelli, ha subito additato un nordafricano come responsabile chiedendone l’espulsione e il carcere nel paese d’origine.
C’è poi l’ex parlamentare Daniele Capezzone che ha subito commentato l’accaduto dicendo che i due killer erano nordafricani “ma nei titoli i giornaloni online non ve lo fanno sapere”. Capezzone poi in seguito si è corretto e scusato.
Un altro parlamentare di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli, ha commentato a caldo non solo dando la colpa agli “africani assassini”, ma anche al Pd e al governo giallo-verde.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
LA REPLICA DELL’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA LO GELA: “PENSA AL DOLORE CHE STANNO VIVENDO I FAMILIARI DELLA VITTIMA, SE CI RIESCI”
Il sempre molto attendibile Mario Giordano ieri non poteva assolutamente esimersi dal cercare di fare un po’ di sciacallaggio sulla morte del carabiniere Mario Rega Cerciello e in un video dice che a ucciderlo sono stati “due nordafricani”, ovvero “due risorse, come direbbe Laura Boldrini“.
La risposta di Laura Boldrini sulla sua pagina Facebook:
Mario Giordano, stamattina ho visto questo video sulla rete e vorrei dirti delle cose. È stato ucciso un carabiniere, un ragazzo di 35 anni. Ti saresti potuto unire al cordoglio del Paese e rispettare il dolore della famiglia e invece dopo poche ore avevi già strumentalizzato e speculato sulla tragedia via Facebook.
Avresti potuto evitare di usare il mio nome per associarlo a quello di chi uccide. Perchè io con i criminali non ho mai avuto niente a che fare e nella mia vita non ho mai infranto la legge. Perchè le “risorse” per me sono le persone che contribuiscono al benessere della comunità facendo il proprio dovere e rispettando le regole. Mario Cerciello Rega era una persona così. Lo sai che si era sposato da poco tempo? Ti chiedo di immaginare per un attimo cosa stanno provando sua moglie e i suoi cari in questo momento. Pensaci. Pensa a loro, non a me, se davvero sei addolorato per quello che è successo.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
SOVRANISTI, COME SI CAMBIA… IL MATTINO TUTTI GLI IMMIGRATI IMPICCATI, NEL POMERIGGIO SI PASSA AL SOLO “CORDOGLIO PER LA VITTIMA”
Ieri la speculazione patridiota sull’omicidio del carabiniere Mario Rega Cerciello ha raggiunto vette
di ridicolo mai toccate prima con gli sveglioni che hanno chiesto la pena di morte per gli immigrati ritenuti in un primo momento responsabili della morte del vicebrigadiere.
Un discorso a parte merita invece la sbroccata di Daniela Santanchè ad Agorà , dove la senatrice, prendendosela con la conduttrice Monica Giandotti, ha dichiarato: “Lei ha detto niente, vabbeh, poi vedremo quello che succederà . Questa è la dimostrazione di come nella nostra nazione se ammazzano un clandestino avremmo fatto qualsiasi cosa, lei ha detto che hanno ammazzato un carabiniere e nessuno ha detto una parola. Lei è la rappresentazione plastica di come i carabinieri, gli italiani, vengono dopo i clandestini”.
Invece non erano clandestini. E le notizie sugli americani responsabili hanno rovinato le uova nel paniere a tutti quei politici che volevano speculare sul carabiniere ucciso. Spiega oggi Marcello Sorgi su La Stampa:
Nel plot narrativo anti-immigrazione, d’altra parte, un carabiniere ucciso a coltellate da due extracomunitari, al di là della tragedia consumatasi a Roma, sembrava una vicenda fatta apposta per rinfocolare la campagna quotidiana contro gli immigrati, considerata sempre utile da un punto di vista elettorale, anche quando le elezioni non sono imminenti.
Un silenzio pesantissimo invece è sceso nel tardo pomeriggio, quando per lo stesso delitto sono stati fermati due studenti ventenni americani, bloccati dopo essere stati riconosciuti nel filmato di una telecamera di sicurezza.
D’improvviso, chi ancora faceva in tempo, depurava il proprio commento dagli accenni alle pene eccezionali, fermandosi solo alle espressioni di dolore e solidarietà .
Ma il brusco cambio di linea ha rivelato la leggerezza con cui una politica — anche se non tutta — costruita quasi solo sulla comunicazione, invece di riflettere prima di parlare, ha usato molte, troppe, parole a vanvera.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 27th, 2019 Riccardo Fucile
PUBBLICATO SULLA PAGINA FB “PUNTATO” GESTITA DA DUE CARABINIERI IN SERVIZIO POI RIPRESA DA “SOLI NON SIAMO NULLA” GESTITA DA UN FINANZIERE IN SERVIZIO… APERTA UNA INCHIESTA, FORZA GABRIELLI, ORA QUESTI DIFFAMATORI FUORI DAI COGLIONI, SONO INDEGNI DI RAPPRESENTARE LO STATO
Nelle ore dell’incertezza sull’omicidio Cerciello si sono susseguite notizie false: una è stata pubblicata e amplificata da agenti di Carabinieri e Guardia di Finanza
La falsa notizia della cattura di quattro nordafricani in relazione all’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega è stata pubblicata da un collega della vittima e diffusa da un agente della Guardia di Finanza, che ha esposto le foto dei presunti colpevoli sulla sua pagina Facebook da oltre 6mila follower, incitando i suoi seguaci al linciaggio.
Si è svolta così una delle numerose trame laterali del caso di cronaca che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso nella giornata di venerdì 26 luglio e che in serata ha visto la confessione di uno dei due studenti americani fermati per l’omicidio.
In mezzo, come spesso succede in questi casi, molte reazioni scomposte della politica, che in alcuni casi sono arrivate a collegare apertamente la vicenda ai salvataggi operati dalle ong del Mediterraneo.
Fin dalla mattinata di venerdì si inizia a parlare di “caccia a due nordafricani”, per via di un titolo del Messaggero — ora modificato senza traccia di rettifica all’interno del pezzo — immediatamente rilanciato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che nel post su Facebook auspica “lavori forzati” per gli autori del delitto.
In un articolo successivo, ancora il Messaggero fornirà un identikit più preciso dei ricercati, descrivendo uno dei due come “alto 1.80 e con le meches”.
La notizia viene riportata da molti organi d’informazione, da Repubblica a SkyTg 24, ma all’ora di pranzo non arriva ancora alcuna conferma ufficiale.
Alle 12.47, la svolta.
La pagina Facebook Puntato, L’App degli Operatori di Polizia annuncia la cattura di quattro nordafricani, “tre cittadini di origini marocchine e uno di origini algerine”, con tanto di foto segnaletiche e occhi coperti per tutelarne la privacy.
Si tratta naturalmente di una bufala, che resta online per un lasso limitato di tempo, ma tanto basta a scatenare il web.
Il post della pagina Facebook “Puntato”, immediatamente cancellato
La pagina di Puntato è ritenuta una fonte piuttosto affidabile, non solo perchè è l’account ufficiale di una app privata ma agganciata al sito della Polizia e dunque utilizzata dalle forze dell’ordine per, citando il sito web ufficiale dell’azienda, “fare controlli speditivi del veicolo e redigere verbali”, ma soprattutto perchè è amministrata da due carabinieri attualmente in servizio.
Nel giro di pochissimo tempo, su Twitter spuntano le schede segnaletiche dei quattro presunti sospetti, documenti riservati e non oscurati — teoricamente nelle mani dell’Arma dei Carabinieri — che riportano nome, cognome, fotografia e persino informazioni relative a domicilio e genitori degli uomini.
Uno degli utenti che per primo ha postato le immagini — per poi cancellarle — ha rivelato di averle trovate su Portale Difesa, un aggregatore di notizie sulle forze armate dotato di forum e gruppo chiuso su Facebook.
A dare la definitiva visibilità alla falsa notizia ci ha però pensato una pagina Facebook chiamata “Soli non siamo nulla. UNITI Saremo TUTTO”, che ha ripubblicato la foto messa in giro da Puntato, accompagnandola con la didascalia “Ora lasciateli a noi colleghi ed al popolo, faremo noi giustizia”.
Prima di essere cancellato, il post è rimasto online per sei ore, ottenendo quasi 5mila condivisioni.
Il post della pagina “Soli non siamo nulla. UNITI Saremo TUTTO”, rimasto online per oltre 6 ore
Unico amministratore della pagina — come tiene a rivendicare nella sezione informazioni del suo profilo — è V. G., da 27 anni agente della Guardia di Finanza e con un breve passato in politica, da candidato di una lista civica in lizza per le comunali di Monte Romano, in provincia di Viterbo.
La sua pagina Facebook è costellata di riferimenti espliciti alla destra estrema e al fascismo, tra i quali spiccano una bandiera di Casapound accompagnata dallo slogan #NoIusSoli e diverse immagini di Benito Mussolini.
Oltre a tre profili personali e allo spazio sul social già menzionato, l’uomo gestisce un’ulteriore pagina Facebook a suo nome. In uno degli ultimi post, condividendo la notizia dell’uccisione di Cerciello, scrive: “#grazieCarola. Mi raccomando, domani tutte senza reggiseno.Mortacci vostra, spero vivamente che qualche volta tocchi a voi buonisti der cazzo”.
E al commento di un utente (“Io gli tirerei l’acido mortacci loro”), controbatte con una frase da gelare il sangue: “Fratè io je tirerei co na 45”.
La Guardia di Finanza ha confermato a Wired di aver attivato “urgenti approfondimenti sulla vicenda” e che eventuali responsabilità saranno poi trasmesse all’autorità giudiziaria.
(da Whired)
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