Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
BAGNO DI SANGUE A PIAZZA AFFARI: MILANO PERDE IL 2,48
Piazza Affari ha chiuso con un bagno di sangue l’ultima seduta settimanale, coincisa con la prima
valida per monitorare la reazione dei mercati alla crisi di governo che ha portato con sè l’incremento dello spread tra Btp e Bund tedeschi, arrivato a toccare quota 240 punti base, chiudendo a 238. Piazza Affari ha bruciato oltre 15 miliardi di capitalizzazione.
Al termine di una giornata sempre negativa, e in attesa che in serata arrivi il giudizio di Fitch sull’Italia, il Ftse Mib finale ha lasciato sul campo il 2,48%. Profondo rosso per i titoli bancari, più volte finiti in asta di volatilità nel corso della sessione.
Già ieri, 8 agosto, lo spread aveva iniziato a mostrare segni di rialzo, dovuti alle turbolenze che si erano create all’interno del governo. Al momento della chiusura di ieri, però, la crisi non era ancora stata annunciata. Questa mattina la conferma.
E sullo sfondo della crisi di Governo la Borsa di Milano apre con il segno meno. Nei Ftse Mib segna -191%, All Share -1,77%. In difficoltà le banche: sospese Banco Bpm e Bper per ribassi intorno al 5%, così come Unicredit, Intesa è sul -4,5%. Negative anche le Borse europee, anche se il calo è inferiore rispetto a quello di Piazza Affari. Londra cala dello 024%, Francoforte dello 0,35% e Parigi scende dello 0,32%.
In serata un altro scoglio per l’Italia: è atteso infatti il verdetto dell’agenzia di rating Fitch. Il suo giudizio, attualmente al gradino BBB-, potrebbe peggiorare viste delle crescenti difficoltà politiche.
Segno più a Piazza Affari solo per Atlantia. La crisi dell’esecutivo, infatti, cambia lo scenario per il gruppo, che negli ultimi tempi aveva difficoltà in borsa a causa della paventata revoca delle concessioni autostradali dopo il crollo del ponte Morandi di Genova.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
SALTA LE REGOLA DEI DUE MANDATI… I VERTICI STOPPANO LE PRESSIONI DELLA BASE PARLAMENTARE PER UN ACCORDO CON IL PD
C’è già chi lo chiama, tra i 5Stelle, il “patto della staffetta”. O comunque è l’inizio di una nuova coabitazione elettorale nella quale i ruoli potrebbero invertirsi.
Alessandro Di Battista frontman e Luigi Di Maio regista mantenendo l’incarico del capo politico ma non sarà lui, con ogni probabilità , il candidato premier.
Nelle ore più difficili, quando ormai nelle stanze di Palazzo Chigi è chiaro che Matteo Salvini ha deciso di aprire la crisi di governo, Di Maio ieri verso l’ora di pranzo ha lasciato la sede del governo.
E – come apprende l’Huffpost – lontano dai riflettori ha incontrato Alessandro Di Battista. Dopo mesi di gelo, tra i due sarebbe tornata la pace.
In fondo ormai si è aperta una partita tutta nuova. La situazione è precipitata, il Movimento 5 Stelle è senza bussola, l’intera classe dirigente rischia di essere azzerata a causa del limite dei due mandati, il capo politico è finito sottoaccusa e cerca un modo per ripartire. “Faremo campagna elettorale insieme”, è l’accordo tra i due.
Tra i pentastellati le voci di una candidatura di Di Battista a premier già si rincorrono, c’è anche chi vedrebbe bene il premier Giuseppe Conte ma l’avvocato non garantirebbe quel profilo iper combat e identitario che i 5Stelle vogliono rispolverare in campagna elettorale riappropriandosi di quel movimentismo che è stato offuscato o in parte tradito nella fase del governo uscente con le evidenti ricadute negative sui sondaggi pentastellati.
Come è ovvio fonti M5s precisano che ancora l’argomento del candidato premier non è sul tavolo ma, se è vero che a fine ottobre si andrà il voto, il tempo a disposizione non è molto e dunque è inevitabile che i ragionamenti sul dopo crisi siano stati già avviati. Non solo.
A questo proposito anche la regola del limite dei due mandati subirebbe una modifica. Era il 19 giugno quando Di Battista diceva: “Se dovesse cadere il governo proporrei di non considerare questa legislatura come mandato”. Davide Casaleggio ha risposto: “Ci pensiamo”. Ecco fatto
Attorno però c’è il panico perchè anche con la modifica del limite dei due mandati molti parlamentari M5s saranno che difficilmente, considerati i sondaggi, potrebbero tornare in Parlamento. Ed è anche per questo che in queste ore confuse, tra alcuni pentastellati, cresce la voglia del ribaltone.
Ovvero l’idea di un governo di transizione, targato M5s- Pd, che scriva solo la legge di bilancio. Ma come si sa, se un governo parte, non è detto che abbia una data di scadenza. “Non possiamo consegnare il Paese alla Lega, meglio un accordo con il Pd”, sostiene più di qualcuno. E pur allungare la vita di questa legislatura qualcuno ipotizza un governo di scopo, sempre con i dem, per attuare alcune riforme.
Il capo politico però blocca in partenza questa eventualità e l’incontro con Di Battista ne è la prova. In fondo sono loro che hanno definito il Pd, il Partito di Bibbiano, dal nome della città , il cui sindaco era un ex dem e dove è scoppiato il caso degli affidamenti illeciti. Di Battista sta anche scrivendo un libro su questo tema.
Quindi i vertici grillini sono entrati già in modalità campagna elettorale. I 5Stelle chiederanno la calendarizzazione del legge sul taglio dei parlamentari ma con ogni probabilità sarà respinta.
Da quel momento i pentastellati saranno in piazza con Di Battista in prima linea.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
LASCIA INTENDERE FANTOMATICHE ALLEANZE MA E’ SOLO UN BLUFF PER OTTENERE LA SFIDUCIA IN AULA
La linea gli arriva direttamente dalle spiagge, dal suo beach tour, e da Termoli dove pochi minuti fa si
palesa davanti a cento persone che tra un selfie e un abbraccio gli urlano: “Meglio solo che mal accompagnato”.
Balla da solo Matteo Salvini, ringhioso, con gli occhi del lupo che annusa l’odore del sangue e che da oggi per 48 ore filate, senza una pausa, in una sorta di tour de force, attraverserà tutto il Mezzogiorno. Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Dettaglio: a quanto si apprende si concederà soltanto una mattinata di riposo, domenica, con la fidanzata Francesca, nel trendyssimo lido Caparena di Taormina.
Un bagno, non proprio nazional-popolar-populista.
Relax a parte, il deejay del Papeete è tentato dalla corsa solitaria. E lo dice da settimane, giorni. Non ha nostalgia di un passato che non c’è più. In particolare, di quei governi a guida Silvio Berlusconi sostenuti fortemente dalla Lega. Ma appunto da un altro Carroccio, non il suo che, archiviando la stagione di Bossi e Maroni, è passato dal 4 al 34 per cento, in soli sei anni.
Nella sua testa, raccontano i soldati di via Bellerio, c’è l’idea di fare tutto solo. Chiamando il centrodestra al voto utile e il Paese a un plebiscito su di sè.
Al massimo potrebbero esserci al suo fianco amministratori come il governatore Nello Musumeci, che in una regione, come la Sicilia, decisiva per la conquista di Palazzo Chigi, hanno un seguito significativo e potrebbero risultare determinanti nei collegi uninominali, unica vera spina nel fianco per la Lega-salviniana.
Poi certo, c’è Giorgia Meloni, la pasionaria di Fratelli d’Italia, che da tempo invoca il voto anticipato e un’alleanza organica fra sovranisti. Tuttavia di tutto questo si occuperà non appena si definiranno modi e tempi del ritorno alle urne.
E Forza Italia? Già , gli azzurri di Silvio Berlusconi. Sotto traccia Salvini continua a tessere la tela con il Cavaliere, lo omaggia ogni qualvolta si sentono telefonicamente. C’è profondo rispetto nei confronti di un leader, di un uomo del fare, di uno che ha portato il Milan in cima al mondo. Ma poi c’è l’opportunità .
Nella war-room di Salvini si ritiene che “la foto con Berlusconi faccia perdere consenso”. È vero, i due avrebbero avuto una serie di scambi telefonici anche poco prima l’apertura della crisi. E qualcuno mormora che il leader del Carroccio avrebbe promesso un’alleanza con il Cavaliere, garantendo una scialuppa di 30/40 parlamentari. Ma attenzione che con uno come Salvini, nulla è certo.
Secondo fonti qualificate, si tratta di un bluff per servirsi degli azzurri in Senato. Non a caso le truppe di Forze Italia lo starebbero aiutando ad accelerare la crisi e ad arrivare prima possibile alla discussione della mozione di sfiducia nei confronti di Giuseppe Conte, depositata stamattina dal leghista Massimiliano Romeo.
A molti non è infatti sfuggito che la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, abbia deciso di convocare, senza ulteriore indugi, la conferenza dei capigruppo nella giornata di lunedì alle 16.
Nel frattempo il Salvini furioso agita lo spettro dell’inciucio M5S-Pd per la nascita di un “governicchio” che lo allontani le urne. E disvela un nervosismo di chi non sa quale strada abbia davvero intrapreso.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
LA OCEAN VIKING SALVA 80 PERSONE AL LARGO DELLA LIBIA, MENTRE 121 SONO ANCORA A BORDO DELLA OPEN ARMS
Ormai all’ottavo giorno senza che nulla si muova per consentire lo sbarco delle 121 persone soccorse nel Mediterraneo giovedi della scorsa settimana, la Open Arms fa scendere in campo testimonial di peso per provare a sensibilizzare l’opinione pubblica. Dopo le decine di appelli video sui social, a Lampedusa insieme al fondatore di Open Arms Oscar Camps e al direttore Riccardo Gatti ci sono l’attore Richard Gere e Chef Rubio, cuoco e fotografo, entrambi attivisti e sostenitori della missione di soccorso della Ong spagnola.
L’attore americano è già salito a bordo della Open Arms, a cui ha portato rifornimenti e solidarietà .
In una conferenza stampa all’aeroporto di Lampedusa, domani, torneranno a chiedere un porto sicuro per i 121 migranti ormai allo stremo dopo il rifiuto di Italia e Malta e il disinteresse del governo spagnolo che, da Stato di bandiera, non ha neanche chiesto alla commissione europea l’avvio di una trattativa tra Stati europei per cercare quella soluzione condivisa che ha finora sempre sbloccato i salvataggi delle Ong.
La nave, ormai a corto di acqua e viveri, pendola da otto giorni tra Lampedusa e Malta. Nelle prossime ore verra’ raggiunta dall’altra imbarcazione di Open Arms, la barca a vela Astral, per un supporto.
Ma già si apre un altro fronte: la Ocean Viking ha tratto in salvo 80 profughi al largo della Libia.
Vediamo fino a quando l’internazionale criminale sovranista li terrà in ostaggio.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
UN GOVERNO SOVRANISTA SAREBBE UNA JATTURA, LA VERA SFIDA E’ CREARE GLI STATI UNITI D’EUROPA
Salvini vorrebbe acquisire i “pieni poteri”. Ha innescato una crisi di governo per provare ad averli…
Personalmente, col mio voto, non glieli darò mai! Temo che per me sarà davvero molto complicato esprimere un voto questa volta…
Il centrodestra, come soggetto politico vero e proprio, non esiste più. La pseudo-bandiera che si agita, invero, è soltanto un “mero cartello elettorale”, anche malamente disegnato, peraltro..
Ma proviamo ad analizzarla meglio, “la cosa”..
Esiste un “asse sovranista” molto greve e confuso che agita perennemente “le acque” pur di innescare fobie collettive finalizzate a giustificarne l’esistenza
Da uomo di destra ho sempre creduto all’amor di Patria, ma c’è modo e modo, sia di concepirlo, che di attuarlo, però. Siamo in Europa: la nuova sfida dovrebbe essere quella di uno Stato Federale vero e proprio e non della “chiusura” (peraltro, soltanto, malamente, “sbraitata!”)
La vera sfida dovrebbe essere quella degli Stati Uniti d’Europa, con un esercito federale, con una politica fiscale tendenzialmente univoca, con una politica unitaria in materia di immigrazione e gestione delle “frontiere federali” e con una rivisitazione sostanziale della relativa Forma di Governo..
Ma andando oltre… La Lega è quel che è, FdI è una mera copia del “sovranismo leghista”, ForzaItalia, che sembrava sul punto di “ripensarsi e rilanciarsi”, sembra essere sempre più moribonda, Parisi, che ho sempre stimato come professionista, un po meno come poliico (alle ultime politiche mi ha deluso profondamente), sembra parlare ai “quattro venti”, Toti, immagino proprio che farà la “fine dei trac” come diciamo a Napol
In questo scenario, un voto espresso a favore di un mero “cartello elettorale di centrodestra”, temo proprio che sarebbe una iattura, perchè una leadership leghista, puntellata dal servilismo dei “Fratellini d’Italia”, inchinata “all’asse orientale” ed altresì priva di una reale controspinta destro-liberale, soltanto questo potrebbe essere: una iattura..
Un governo esclusivamente pentastellato, comunque, sarebbe addirittura peggior cosa, perchè intristo di uno Satalismo schiacciante, “servo” del peggior rancore sociale e di un giustizialismo ingiustificabile, politicamente, eticamente ed anche filosoficamente..
Futuro buio, “buissimo”, insomma… Povera Italia.
Salvatore Totò Castello
Right Blu – La Destra liberale
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Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
“IL MINISTRO DEGLI INTERNI E’ SOGGETTO ANCHE LUI ALLA LEGGE, NON PUO’ SOSTITUIRSI AL SINDACO”… E SALVINI MINACCIA ANCHE I GIUDICI
Viminale “non ha il potere di sostituirsi al sindaco, se il sindaco decide di accettare la decisione del tribunale”. Dunque, “ancora una volta un tribunale afferma che anche il ministero dell’Interno è soggetto alla legge”: con queste parole l’associazione Avvocato di strada accoglie la decisione del tribunale bolognese di respingere il reclamo del ministero dell’Interno sulla residenza per i richiedenti asilo.
Era successo infatti che il tribunale di Bologna avesse accolto l’istanza presentata da richiedenti asilo a cui il Comune, in base al decreto Salvini, aveva negato la residenza; il municipio poi aveva deciso di non fare ricorso. Lo ha fatto invece il Viminale, ma il tribunale ha confermato la propria decisione.
“È una vittoria del diritto in tempi bui per la nostra democrazia”, affermano Antonio Mumolo e Paola Pizzi di Avvocato di strada.
Il collegio, fa sapere l’associazione, “ha ritenuto inammissibile il reclamo del ministero dell’Interno contro l’ordinanza che aveva imposto al Comune di Bologna di iscrivere all’anagrafe una richiedente asilo. Il ministero dell’Interno riteneva di potersi sostituire al sindaco di Bologna, che aveva deciso di non proporre reclamo ed aveva invece gia’ iscritto all’anagrafe la signora richiedente asilo”.
Ma il collegio, sottolinea ancora l’associazione ha invece stabilito che il ministero dell’Interno “non è litisconsorte necessario e non può proporre reclamo non essendosi presentato nella prima fase del giudizio”.
La decisione del Tribunale di Bologna è, per il sindaco Virginio Merola, “un’ulteriore conferma della correttezza del mio operato quando ho deciso di applicare, con soddisfazione, la sentenza che mi ordinava di iscrivere i richiedenti asilo all’anagrafe. Andiamo avanti con la serenità di chi rispetta la legge e non si arrende alla propaganda”.
Così invece commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Dai giudici di Bologna altra sentenza a favore degli immigrati, nonostante il ricorso del mio ministero. Il prossimo governo dovrà fare una riforma della Giustizia”
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
L’INTERVISTA A “LA STAMPA” E LE SPINE CHE FANNO SANGUINARE IL MONDO: “LE PORTE DEVONO ESSERE APERTE, NON CHIUSE”
«Il sovranismo è un atteggiamento di isolamento. Sono preoccupato perchè si sentono discorsi che
assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. ‘Prima noi. Noi… noi…’: sono pensieri che fanno paura. Il sovranismo è chiusura”.
In una lunga intervista alla Stampa, pubblicata oggi, papa Francesco punta nuovamente il dito sul pericolo che sente arrivare dall’onda nera che si sta diffondendo anche, ma non solo, in Italia.
“Un paese deve essere sovrano, ma non chiuso. La sovranità va difesa — dice papa Francesco rispondendo alle domande di Domenico Agasso Jr – ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri paesi, con la Comunità europea. Il sovranismo è un’esagerazione che finisce male sempre: porta alle guerre”.
E analoghe sono le preoccupazioni per l’altro pericolo, parallelo e talvolta coincidente, dei populismi: “Stesso discorso. All’inizio — spiega Francesco – faticavo a comprenderlo perchè studiando Teologia ho approfondito il popolarismo, cioè la cultura del popolo: ma una cosa è che il popolo si esprima, un’altra è imporre al popolo l’atteggiamento populista. Il popolo è sovrano (ha un modo di pensare, di esprimersi e di sentire, di valutare), invece i populismi ci portano a sovranismi: quel suffisso, “ismi”, non fa mai bene”.
Il Papa vede un’Europa “indebolita con gli anni, anche a causa di alcuni problemi di amministrazione, di dissidi interni. Ma bisogna salvarla. Dopo le elezioni, spero che inizi un processo di rilancio e che vada avanti senza interruzioni”, dice, ricordando che “l’Europa non può e non deve sciogliersi. È un’unità storica e culturale oltre che geografica. Il sogno dei Padri Fondatori ha avuto consistenza perchè è stata un’attuazione di questa unità . Ora non si deve perdere questo patrimonio”.
E invita al dialogo – “ci si deve parlare, confrontare, conoscere. Invece a volte si vedono solo monologhi di compromesso” – ma “partendo dalla propria identità ”. “La globalizzazione — dice — non va concepita come una sfera, ma come un poliedro: ogni popolo conserva la propria identità nell’unità con gli altri”.
Nell’intervista Francesco si dice contento della designazione della tedesca Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea, “anche perchè una donna può essere adatta a ravvivare la forza dei Padri Fondatori. Le donne hanno la capacità di accomunare, di unire”.
Fermo anche il richiamo all’accoglienza dei migranti in pericolo: “Mai tralasciare il diritto più importante di tutti: quello alla vita”, dice Francesco ricordando che “ricevere è anche un compito cristiano, evangelico. Le porte vanno aperte, non chiuse. Gli immigrati arrivano soprattutto per fuggire dalla guerra o dalla fame, dal Medio Oriente e dall’Africa. Sulla guerra, dobbiamo impegnarci e lottare per la pace. La fame riguarda principalmente l’Africa. Il continente africano è vittima di una maledizione crudele: nell’immaginario collettivo sembra che vada sfruttato. Invece una parte della soluzione è investire lì per aiutare a risolvere i loro problemi e fermare così i flussi migratori”
E in un passaggio chiave dell’intervista alla Stampa, Francesco dedica una particolare attenzione all’Ambiente: quando gli viene chiesto di citare un episodio che lo abbia colpito, lo fa raccontando che “alcuni mesi fa sette pescatori mi hanno detto: ‘Negli ultimi mesi abbiamo raccolto 6 tonnellate di plastica’. L’altro giorno ho letto di un ghiacciaio enorme in Islanda che si è sciolto quasi del tutto: gli hanno costruito un monumento funebre. Con l’incendio della Siberia alcuni ghiacciai della Groenlandia si sono sciolti, a tonnellate. La gente di un paese del Pacifico si sta spostando perchè fra vent’anni l’isola su cui vive non ci sarà più. Ma il dato che mi ha sconvolto di più è l’Overshoot Day: il 29 luglio abbiamo esaurito tutte le risorse rigenerabili del 2019. Dal 30 luglio abbiamo iniziato a consumare più risorse di quelle che il Pianeta riesce a rigenerare in un anno. È gravissimo. È una situazione di emergenza mondiale”.
Cosa teme più di tutto per il nostro Pianeta, gli chiede Agasso Jr: “La scomparsa delle biodiversità . Nuove malattie letali. Una deriva e una devastazione della natura che potranno portare alla morte dell’umanità ”, dice esprimendo però fiducia “in particolare nei movimenti di giovani ecologisti, come quello guidato da Greta Thunberg, Fridays for future. Ho visto un loro cartello che mi ha colpito: il futuro siamo noi!”.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
“IL POPULISTA ITALIANO DALLA PANCIA FLACCIDA FA POLITICA DALLA COSTA ADRIATICA”
Negli Stati Uniti è soprattutto il New York Times a dare spazio alla nostra crisi del governo: «Il più potente populista italiano fa politica dalla costa adriatica» titola il giornale della Grande Mela.
L’articolo firmato da Jason Horowitz, capo della redazione romana, prosegue dicendo: “Salvini ha preso una pausa dalla spiaggia per dire che ne ha abbastanza della coalizione di governo. Interrompendo il matrimonio di convenienza con i 5 stelle e preparando la strada per elezioni in autunno”.
Ancora, il giornale ironizza sulla frase detta dal ministro degli Interni a Sabaudia “uomo di pancia uomo di sostanza” osservando: “Ha trasformato la sua pancia flaccida nella convalida del suo essere autenticamente Made in Italy”.
Ricorda il battibecco col collega di Repubblica, che alla domanda sui rapporti con la Russia si è sentito rispondere: “Amico, è il 3 agosto”. Spiegando come mostrarsi in costume da bagno sia “molto populista. E molto popolare”.
Il Washington Post liquida la crisi in una breve sul quotidiano: “Salvini spinge per nuove elezioni in Italia con la politica arrivata ad un punto morto”. Dandogli più spazio online: “La mossa di Salvini segna una svolta nella relazione disfunzionale tra partiti populisti diversi – uno che guarda a sinistra che ha perso popolarità durante i 14 mesi al potere, l’altro che guarda a destra e ha cooptato il governo sulla personalità di Salvini”.
Ancora, della crisi si parla sul Wall Street Journal: “La mossa del capo dei populisti italiani per far cadere il governo” titola il giornale economico.
(da agenzie)
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Agosto 9th, 2019 Riccardo Fucile
SONDAGGIO AGORA’: SENZA FORZA ITALIA SOVRANISTI RISCHIANO DI NON AVERE LA MAGGIORANZA DI PARLAMENTARI… SALE IL CENTROSINISTRA CHE SFIORA UNITO IL 33%
La Lega prenderebbe il 36% e Fratelli d’Italia – con il 7,5% – supererebbe, anche se di poco, Forza
Italia.
Il Pd, invece, secondo l’ultimo sondaggio di Agorà Rai, salirebbe al 25,5%. Un dato in salita rispetto ai poll precedenti ma che, comunque, non basterebbe a far vincere il centrosinistra.
Secondo le proiezioni della trasmissione Rai la Lega non sfonda e con Fdi sarebbe sulla soglia di quel 43% che servirebbe per governare da soli.
Senza Forza Italia una maggioranza di centrodestra sarebbe a rischio.
Il centrosinistra se si unisse arriverebbe ad oggi al 33% a un soffio dalla Lega.
Per il Movimento 5 stelle, invece, si prospetta un tonfo: la formazione politica di Luigi Di Maio si fermerebbe al 17,8%.
Quanto agli altri partiti di centrosinistra, Europa Verde si fermerebbe all′1,9%, +Europa al 3,5% e La Sinistra al 2%
(da agenzie)
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