Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
“DA MOLESTATORE AL CITOFONO E’ PASSATO A FARE IL VIROLOGO D’ASSALTO”
L’emergenza coronavirus infiamma lo scontro politico tra maggioranza e opposizione. Mentre il governo decreta lo stato d’emergenza per sei mesi, Matteo Salvini attacca l’esecutivo: «È così che il governo tutela la salute e la sicurezza degli italiani? La Lega, da giorni, chiedeva quarantena, controlli, blocchi”
Durissimo il commento del presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci: «In pochi giorni Matteo Salvini è passato da molestatore al citofono a virologo d’assalto. Anche il coronavirus, per la Lega diventa un’occasione per attaccare il governo. Miserabile». «Salvini è un no-vax e oggi fa campagna elettorale sul coronavirus», così Alessia Morani (Pd), sottosegretaria al Ministero dello Sviluppo economico, su Twitter dove ha scritto in cinese la parola «cialtrone».
Solo «populismo», è la secca replica di Matteo Renzi, secondo il quale «è facile, facilissimo, suscitare il panico con un approccio populista. Più difficile è governare, specie in passaggi complicati». Per l’ex segretario dem, Maurizio Martina «è uno squallore chi specula sull’emergenza virus magari per un personale rancore elettorale dopo domenica scorsa».
Si dice «sconcertata, da medico e da ricercatrice» la capogruppo M5s in Commissione Sanità del Senato Maria Domenica Castellone, che giudica «irresponsabile l’atteggiamento della Lega. Pur di fare propaganda e generare panico adesso cercano di screditare il grande lavoro fatto dal ministero e dal governo su questo tema diffondendo peraltro messaggi confusionari perchè prima Salvini voleva mettere in quarantena tutti i cinesi del mondo e poi chiedeva di far scendere dalla nave chi era stato a contatto con due casi sospetti».
Per il sottosegretario agli Esteri M5s Manlio Di Stefano Salvini è un «ignorante patentato»: «Chi glielo spiega che le frontiere non c’entrano nulla coi cinesi che arrivano su voli di linea con tanto di visto turistico o lavorativo? Chi glielo spiega che le misure di sicurezza attivate sono più che sufficienti, ma certamente non si può evitare la mobilità intra-europea, tanto meno prevedere i singoli cinesi colpiti dal virus? Chi glielo spiega che siamo l’unico Paese in Europa che ha bloccato tutti i voli per e dalla Cina? Possibile dare credito a uno che si fa pagare da senatore per fare il troll dei social generando paure infondate a fini elettorali? Mamma mia che pena» ha scritto su Facebook.
«La macchina della propaganda salviniana ormai non ha nessun freno, e non si fa problemi a pubblicare vere e proprie fake news anche su argomenti molto seri. Ieri il leader della Lega ha pubblicato sui suoi canali social una foto in cui mostra i presunti banchi vuoti della maggioranza durante l’informativa del ministro della Salute Speranza di ieri sul coronavirus. Ebbene, quella foto è falsa, perchè scattata prima che il ministro iniziasse a parlare. Quando qualche minuto dopo è iniziata la seduta e il ministro ha iniziato il suo intervento i senatori del Movimento 5 Stelle e della maggioranza erano presenti. La Lega ci ha abituato alle sue fake news, ma constatiamo anche stavolta che per Salvini e i suoi non c’è più limite alla vergogna», questo invece il contenuto di una nota del Gruppo del Movimento 5 Stelle al Senato.
«Stamattina Matteo Salvini torna allo sciacallaggio per strumentalizzare il contagio rilevato a Roma su due turisti cinesi», ha affermato Stefano Fassina, Deputato LeU, ad Agorà . «Due casi — prosegue — immediatamente affrontati con tutte le precauzioni necessarie. Mentre, sulla presunta assenza dei controlli agli aeroporti, Salvini fa finta di non sapere, nonostante il Ministro ieri l’abbia sottolineato, che l’Italia è stato il primo Stato dell’Ue a metterli, a Milano e Roma, per i voli provenienti da Wuhan. Di fronte a un’emergenza seria, una classe dirigente responsabile mette al primo posto l’interesse nazionale, non quello personale o di partito».
(da Open)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
“VOGLIAMO RASSICURARE TUTTI, NON ABBIAMO GIRATO. CI SIAMO AMMALATI SUBITO E ABBIAMO SEMPRE MANGIATO IN CAMERA”…”GRAZIE A TUTTI PER QUELLO CHE HANNO FATTO”
«Grazie a tutti per quello che hanno fatto: per i primi soccorsi, per l’accoglienza, le cure e la disponibilità . Siamo sereni», queste le parole che i due turisti cinesi, risultati positivi al coronavirus e ricoverati allo Spallanzani di Roma, avrebbero pronunciato prima di essere messi in isolamento.
Lo scrive l’agenzia di stampa Adnkronos.
Lui ha 67 anni, lei 66: da mercoledì si trovano nella struttura romana deputata alla cura delle malattie infettive. Sembrano essere tranquilli anche se preoccupati di rassicurare tutti sull’eventuale contagio provocato dal loro passaggio in Italia.
«Vogliamo rassicurare tutti, a Roma non abbiamo mai preso mezzi pubblici e siamo stati sempre in albergo. Non abbiamo girato, non abbiamo visitato nulla. Ci siamo ammalati subito e abbiamo sempre mangiato in camera», hanno detto.Appena giunti allo Spallanzani i due cittadini cinesi sono stati accolti dal personale sanitario che li ha prima sistemati in isolamento nelle stanze del reparto, dopodichè sono stati rifocillati e hanno passato le prime due notti in modo tranquillo.
(da “Open“)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
LA LEGA VUOLE RIMETTERE IN DISCUSSIONE LA SCELTA DI FITTO CANDIDATO GOVERNATORE IN QUOTA FDI IN PUGLIA E CALDORO IN QUOTA FORZA ITALIA IN CAMPANIA
Se da una parte fa una leggera autocritica, dall’altra non vuole lasciare spazi agli alleati. “I candidati alle regionali li dobbiamo rivedere tutti”.
Sono passate da pochi minuti le 14 a via Bellerio, i membri del consiglio federale sono tutti seduti, da Giancarlo Giorgetti a Luca Zaia, tutti intenti ad ascoltare Matteo Salvini, il quale scandisce queste parole e utilizza per ben due volte il verbo “rivedere”. Un verbo che cela un vero e proprio attacco ai due alle
Con un dettaglio: l’attacco sembra più rivolto alla scalpitante Meloni che al generoso Cavaliere di Arcore. La rivalità fra Matteo e Giorgia è ormai nei fatti.
Con la pasionaria di Fratelli d’Italia che si accredita come interlocutrice dei repubblicani Usa e che volerà il 5 e 6 febbraio prossimo a Washington per partecipare all’evento promosso da esponenti conservatori del congresso e del Senato americano.
E Salvini? “Io non sono soltanto un conservatore tradizionalista, io sono anche un liberale, un libertario”, avrebbe confidato a uno dei suoi interlocutori privilegiati, quasi a voler prendere le distanze dall’evento cui prenderà parte la Meloni
Sia come sia Salvini ricomincia da quel verbo “rivedere” che significa appunto far saltare, non condividere, quei due profili che gli azzurri e il partito di Giorgia Meloni hanno indicato per le due caselle del Mezzogiorno, vale a dire Puglia e Campania. “Siamo pur sempre il primo partito della coalizione, no?”, domanda alla platea che anima il consiglio federale con il sorriso che lo contraddistingue.
La prima, la Puglia, è stata opzionata dalla pasionaria di FdI con un identikit indigeribile dalle parti della Lega, ovvero quel Raffaele Fitto che ogniqualvolta Salvini lo sente nominare sbuffa e se ne va.
Per la Campania il nome forte, ad oggi, è Stefano Caldoro, di formazione socialista, ma oggi berlusconiano, già governatore della Campania, e in queste ore in pole position per la corsa al palazzo della Regione.
Ecco, “il tema è — confida un pezzo novanta di via Bellerio — non possiamo non avere una regione del Sud. No, non esiste”.
La fase due di Matteo Salvini riparte da qui, da questo consiglio federale che dà il via libera al commissariamento della Lega Nord, il cui commissario sarà Igor Iezzi, e che di fatto segna la fine dell’esperienza del Capitano da segretario del Carroccio.
E dal prosieguo dell’operazione sfondamento nel Mezzogiorno d’Italia che fin qui è riuscita a metà . Come conviene alla tradizione di questo tipo di assise non si sono certo formate fronde che hanno provato a mettere in discussione la strategia di un segretario che alla luce della recente campagna elettorale si è dimostrata perdente.
Ecco, se da un lato nazionalizzare la sfida dell’Emilia Romagna ha rimpolpato le percentuali della Lega, dall’altro ha annientato gli alleati, in particolare Forza Italia, spaventando l’elettorato moderato.
Non a caso, nel corso dell’intervento Salvini ha spiegato che “bisogna parlare dalle città dove abbiamo difficoltà ”. Raccontano che dalla sua bocca non sia mai uscita la parola “moderato”, “non fa parte del dizionario di Matteo”, ma in fin dei conti questo ragionamento, l’attenzione nei confronti della popolazione dei centri urbani, preconizza un atteggiamento diverso nella prossima campagna elettorale. Meno di lotta, e più di contenuti. Direzione centro.
“Ci sono mancati i voti di Forza Italia, altrimenti avremmo vinto in Emilia Romagna”, sussurra un leghista di peso uscendo dal consiglio federale. Ed è nè più nè meno il consiglio che gli suggerisce da mesi Giancarlo Giorgetti, la testa pensante del leghismo, che a quanto pare potrebbe sempre più avere spazio e peso nelle dinamiche interne. E di conseguenze nella strategia dei prossimi mesi
In principio il consiglio federale avrebbe dovuto dare il via libera alla riorganizzazione interna al partito. Ma alla fine non si è deciso nulla. Tutto rinviato.
“Entro la prossima settimana completiamo la squadra”, annuncia Salvini in conferenza stampa. Al momento il team è così composto: Giorgetti agli Esteri, Luca Colletto alla Sanità , Lucia Borgonzoni alla Cultura, Vannia Gava all’Ambiente, Edoardo Rixi alle Infrastrutture e Alessandra Locatelli alla disabilità .
“Mancano ancora tre o quattro caselline ma sostanzialmente ci siamo”, sorride l’ex ministro dell’Interno. Il caso vuole che fra le caselle mancanti ci sia l’economia, una materia che fino a poco tempo era appannaggio del duo euroscettico Bagnai-Borghi.
E ora? Le bocche restano cucite. Più di qualcuno scommette che il dipartimento economico potrebbe alla fine essere spacchettato e riservato a due volti moderati del fu Carroccio, come Guido Guidesi e Massimo Garavaglia, entrambi sottosegretario nel governo gialloverde.
Segno che qualcosa bolle in pentola nella war room del Capitano. Si tratterebbe infatti di una vera e propria svolta. Non più falchi in economia, ma colombe.
Salvini è conscio che per allargare il suo elettorato deve cambiare registro, guardare ai penultimi ma anche a quel ceto medio che un tempo era attratto dalle sirene berlusconiane e ora si ritrova spaesato o al più sceglie figure come Bonaccini.
Ma prima di tutto si dovrà sedere al tavolo con i “piccoli” Meloni e Berlusconi. Quando? “Il vertice sarà a breve”, assicura. Forse già la prossima settimana. E sarà lì che si comprenderà chi la spunterà fra Matteo e Giorgia.
Una sfida che non è circoscritta solo alla candidature per le regionali. Ma a qualcosa di più. Forse anche alla leadership del destracentro.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
ESTRAPOLA UN AUDIO GOLIARDICO DA UNA CHAT PRIVATA, AGGIUNGE IMMAGINI FARLOCCHE E UN COMMENTO CATASTROFISTA: ECCO SERVITA LA BUFALA CHE DIFFONDE UN PANICO INGIUSTIFICATO
Occhio a quello che sta succedendo con un video sul coronavirus. Si tratta infatti di un prodotto posticcio e con materiale di seconda mano, che si basa — tra le altre cose — su un audio fake. Il risultato? L’ennesimo video bufala sul coronavirus, che crea allarmismo e che diffonde false informazioni su quello che succede a Wuhan. Ma procediamo con ordine.
Nei giorni scorsi, un audio sul coronavirus è diventato viralissimo su WhatsApp. L’origine dell’audio è stata rintracciata dal portale Bufale.net.
Il ragazzo che ha registrato quell’audio lo ha fatto per scherzo, all’interno di una chat privata in cui si diffondevano audio goliardici (alcuni, per intenderci, anche sugli zombie). L’audio è stato reso pubblico all’insaputa del ragazzo che, adesso, si è detto molto rammaricato per quanto accaduto.
Ma la storia, già di per sè pessima, ha avuto un ulteriore risvolto.
Un ex consigliere della Lega di Quinzano d’Oglio (ex perchè il consiglio si è dimesso in blocco nel mese di novembre del 2019, aprendo alla gestione provvisoria del comune da parte di un commissario prefettizio) ha deciso di aggiungere delle immagini pescate in rete a questo audio, per renderlo ancora più drammatico.
Il suo video è stato condiviso — soltanto dal suo profilo Facebook — da 14mila persone. Poi è stato scaricato ed è stato messo anche su YouTube.
Questa la dichiarazione con cui il consigliere comunale della Lega ha accompagnato le immagini che sono state assemblate: “La testimonianza audio di un italiano ancora in Cina; l’ho assemblata ad immagini video prese dal web ed è da brividi apprendere ciò che sta accadendo in un’area che ospita da sola un quinto dell’intera popolazione mondiale! Quello che sentirete e vedrete è ciò che realmente sta accadendo a Wuhan, la città in quarantena dove il Corona Virus ha iniziato la sua pandemia! I cittadini gridano dalle finestre frasi tipo “Wuhan resisti!”, facendo echeggiare questo urlo collettivo tra i palazzi della metropoli; sotto strade completamente deserte e che portano a confini militarmente blindati con l’ordine di sparare! Pare un film di fantascienza, ma non è così: è il delirio di onnipotenza dell’uomo che sta presentando il suo salato conto, perchè per la natura la nostra vita vale quanto quella di un virus da laboratorio, di una pianta bruciata dal cambiamento climatico o di un animale estinto dall’irresponsabilità umana! Non serve a nulla il panico: serve meditare e capire che è giunto il tempo delle precauzioni, della tutela terrestre, del buonsenso globale!”
Ovviamente, lo si ripete, l’audio è basato su una dinamica goliardica di un gruppo WhatsApp e non corrisponde al vero.
La descrizione di una città militarizzata non coincide con la realtà dei fatti, così come non coincide con la realtà dei fatti l’ipotesi che il coronavirus sia stato realizzato in laboratorio da un ricercatore.
Insomma, una bufala all’ennesima potenza. Stupisce che ad amplificarne la diffusione sia stato un ex consigliere comunale, rappresentante delle istituzioni locali.
(da “NextQuotidiano“)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
“META’ DELLA MANODOPERA E’ DI MIGRANTI, SALARI TROPPO BASSI, ORARI TROPPO LUNGHI”.. “I DECRETI SALVINI HANNO AUMENTATO LO SFRUTTAMENTO”
Non usa giri di parole Hilal Elver, inviata esperta di diritti umano delle Nazioni Unite per puntare – in un rapporto all’Onu – il dito contro il sistema alimentare italiano.
Un vero e proprio atto di accusa, il suo. Orari “eccessivamente lunghi” e “salari troppo bassi per coprire i bisogni elementari” e migranti senza documenti “lasciati in un limbo, senza poter accedere a lavori regolari”: secondo l’Onu, metà della manodopera agricola italiana è costituita da migranti, per lo più irregolari, ovvero la categoria più debole. Manodopera “sfruttata dal sofisticato sistema alimentare dell’Italia”.
“Malgrado un Pil stimato di 2,84 mila miliardi di dollari, imprese innovative rinomate nel mondo, un vasto settore agricolo e un’industria manifatturiera moderna, i lavoratori e piccoli agricoltori portano un pesante fardello e sono sfruttati dalla sofisticata industria alimentare italiana”, scrive nella nota la Relatrice Speciale dell’Onu per il diritto all’alimentazione, al termine di una visita di 11 giorni nel nostro Paese.
“L’Italia – scrive – è un forte fautore internazionale dei diritti umani, in particolare di quello all’alimentazione, ma questo non ha la stessa risonanza sul piano interno”.
“Ho parlato – aggiunge – con persone che dipendono dai banchi alimentari e dalle istituzioni caritatevoli per il loro prossimo pasto; lavoratori agricoli che lavorano con orari troppo lunghi in condizioni difficili e con un salario troppo basso per coprire i loro bisogni elementari; migranti senza documenti lasciati in un limbo con nessun accesso a lavori regolari nè la possibilità di affittare un locale decente dove vivere, e studenti che non hanno accesso alle mense scolastiche perchè le loro famiglie sono troppo povere per poterle pagare”.
Secondo Elver, “come Paese sviluppato come terza economia in Europa, questi livelli di povertà e di sicurezza alimentare sono inaccettabili”. Il governo italiano, fa sapere l’esperta Onu, dovrebbe capire che “la carità non va confusa con il diritto ad alimentarsi”.
Metà circa della manodopera del settore agricolo, scrive nel suo rapporto l’Onu, è costituita da braccianti migranti, che formano uno dei gruppi più vulnerabili e che a lavorare sono fra i 450 mila a mezzo milione. In agricoltura, scrive ancora, lavora “la più elevato quota di lavoratori irregolari in relazione al numero totale di impiegati nel settore”.
“Da nord a sud, centinaia di migliaia di braccianti lavorano la terra o accudiscono il bestiame senza protezioni legale o sociale adeguate”. E sotto ricatto, con la “minaccia costante di perdere il lavoro, di venire rimpatriati con la forza o di diventare oggetto di violenza fisica e morale”. “Lavoratori stagionali e non stagionali trovano spesso nel sistema del caporalato la sola possibilità di vendere la loro manodopera e di ottenere una paga”.
La legge 199/2016 “non sembra in grado di difendere i diritti umani di tutti i braccianti, in particolare dei migranti senza documenti, che vengono tenuti in condizione di invisibilità e di paura”.
Lo sfruttamento della manodopera, inoltre, “non è l’unico modo in cui l’illegalità invade la filiera alimentare italiana”, scrive Elver, che parla di “prodotti contaminati abbandonati nelle aree rurali, bruciati o versati nei fiumi; di mercati all’ingrosso in cui gli agricoltori sono costretti ad accettare prezzi così bassi da metterne in gioco la sopravvivenza; dell’acquisto di terra con soldi denaro frutto di attività illegali; dell’uso frequente di fertilizzanti contraffati o tossici, spesso spruzzati da lavoratori senza conoscenze nè misure di sicurezza”.
Infine una critica al Decreto Sicurezza di Salvini, che ha “contribuito alla crescita dei migranti senza documenti e la ‘illegalizzazione’ dei richiedenti asilo e spinto sempre più persone nel lavoro irregolare”. “Ci sono (in Italia) circa 680.000 migranti senza documenti, due volte quanti ce n’erano solo cinque anni fa”, conclude l’inviata dell’Onu, che ha visitato Lazio, Lombardia, Toscana, Piemonte, Puglia e Sicilia.
(da “La Repubblica”)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
UN POST SCATENA LA REAZIONE: “O STAI DENTRO O STAI FUORI”
L’ex deputato Alessandro Di Battista è finito nel mirino degli attivisti che criticano la sua assenza in un periodo così cruciale per il futuro del Movimento 5 stelle.
L’episodio è avvenuto sulla pagina Instagram del volto storico del M5S dopo che lo stesso aveva condiviso una foto della moschea di Jamkaran, a Qom, in Iran.
Di Battista è in viaggio da qualche settimana nel Paese medio orientale, ma per molti la sua è vista più come una vacanza che come un impegno di lavoro.
«Mentre tu sei in ferie, c’è un movimento alla deriva… O stai dentro, o stai fuori…», commenta un utente sotto la foto. «Se scrivi che sono in ferie non sai nemmeno cosa sia il rispetto», risponde Di Battista.
E a chi gli fa notare di essersi preso una vacanza Dibba proprio non ci sta: «In vacanza a Khorramshar a studiare il conflitto con l’Iraq per poter scrivere in futuro robe che non leggi altrove. Ma tu sei qui a giudicare in modo così superficiale».
Nei giorni scorsi di Battista aveva pubblicato altre foto di lui impegnato in treno a leggere un libro sulla storia della Regione.
Ma la giustificazione dell’ex deputato pentastellato non sembra proprio aver convinto alcuni degli attivisti: «Non sviare il problema. Magari provo ad essere più diretto:” O fai il Giornalista, “O rappresenti il Movimento” perchè alle riunioni che contano, non c’era la mia presenza ma la tua! Poi chi vuol capire capisca. Nel frattempo, il Movimento quasi non esiste più..Ah già , è colpa di noi attivisti che non ci siamo sbattuto abbastanza. P.s. chi ti scrive lo è dal 2008 e andava a mettere i settimanali del blog sotto i tergi delle macchine. Giusto per rispondere anche agli altri», scrive un attivista, apparentemente di vecchia data.
A chi, invece, gli chiede di tornare in Italia Di Battista rassicura: «Grazie, infatti appena finito di fare le mie ricerche (lo ripeto non sono pagato con denaro pubblico e devo come tutti portare avanti le mie attività ) tornerò».
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
“ORA DICONO CHE NON HANNO STRUMENTI, HANNO FATTO SOLO UNO SHOW ELETTORALE SULLA NOSTRA PELLE”
«Bisogna ricordare che per mesi il MoVimento 5 Stelle e l’ex ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio aveva spiegato di aver risolto tutto con Whirlpool, che la fabbrica di Napoli non era più in pericolo. Era invece l’ennesima operazione di illusionismo e speculazione politica, a cui alcuni lavoratori hanno genuinamente creduto»: Marco Bentivogli della FIM CISL dice questo oggi a La Stampa dopo le immagini dell’aggressione dei lavoratori ai sindacalisti al MISE.
E infatti a 24 ore dall’ennesima doccia fredda per i lavoratori dello stabilimento Whirlpool di via Argine, con il nuovo «nulla di fatto» nella vertenza e la multinazionale ferma nella sua posizione di disimpegnarsi dal sito napoletano, ieri nel corso dell’assemblea che si è tenuta in fabbrica, tute blu e sindacati hanno puntato il dito contro il governo e i rappresentanti del M5S.
Racconta il Corriere del Mezzogiorno:
Ieri mattina nel corso dell’assemblea con i lavoratori, Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato 16 ore di sciopero per tutto il Gruppo Whirlpool, le prime 8 ore con articolazione territoriale con presidi davanti agli stabilimenti, le altre 8 in occasione della mobilitazione nazionale che verrà definita nelle prossime settimane. Assemblea comunque in cui è andato in scena il j’accuse all’esecutivo.
«Abbiamo ribadito la nostra linea: il Governo deve mantenere con coerenza gli impegni che ha preso con i lavoratori — sottolinea Antonio Accurso, segretario regionale Uilm Campania-questi operai sono andati, applaudendo, qualche mese fa davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo economico perchè fu detto loro che sarebbero stati difesi anche con leggi nuove. Ora vengono a dirci che non hanno strumenti». «I lavoratori sono arrabbiati soprattutto con il Governo e poi con l’azienda — spiega Accurso — Ma siamo stati noi a doverla gestire, questa loro rabbia, perchè siamo noi che li rappresentiamo».
E mentre sia Patuanelli che Di Maio giocano al gioco del silenzio, i sindacalisti accusano: il cambio ai vertici del Mise con l’avvicendamento tra Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli «ha causato un rallentamento nelle trattative».
«Di Maio ha fatto scena, ma nulla di concreto—dicono i lavoratori- Patuanelli almeno ha scoperto le carte dicendo che non aveva i poteri, forse nemmeno la capacità , di tenere l’azienda a Napoli».
E il segretario generale della Fim Cisl Campania, Raffaele Apetino ritiene «legittima la rabbia, dopo mesi di false promesse elettorali fatte dall’ex ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio che ha poi abbandonato i lavoratori».
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
“LE PERSONE DOVREBBERO INFORMARSI PRIMA DI VOTARE” LA FRASE INCRIMINATA… I SOVRANISTI HANNO LA CODA DI PAGLIA E SI SONO RICONOSCIUTI NELLA CATEGORIA DEGLI IGNORANTI, DA QUI LA REAZIONE DA ZECCHE ISTERICHE
Alba Parietti è stata protagonista di uno schema ormai tristemente noto. La presentatrice, nel corso del programma televisivo Stasera Italia, aveva detto che alcune persone dovrebbero informarsi prima di dare il voto.
Secondo Matteo Salvini, le dichiarazioni di Alba Parietti avrebbero avuto come bersaglio gli elettori della Lega, che — sempre secondo Matteo Salvini — sarebbero state definite ignoranti.
Ovviamente, Alba Parietti non aveva alcuna intenzione di offendere gli elettori della Lega. Ma tutto ciò non ha impedito a Matteo Salvini di scrivere un post in cui attaccava la presentatrice e opinionista televisiva.
«Mi dicono che oggi Matteo Salvini mi abbia citata, utilizzando una frase estrapolata da Satsera Italia ultizzando solo il pezzo che poteva esser male interpretato (ma che ho immediatamente chiarito, ammetto potevo inizialmente essere fraintesa) e scatenato come sua abitudine i suoi milioni di odiatori. Mi sono arrivate (ci sono abituata) le solite migliaia di insulti sessisti, violenti, orrendi volgari di un perfetto branco addestrato ad avventarsi sul primo che dia la benchè minima opportunità di scatenare le belve che ci sono dentro questi soggetti (molti fake) che parlano e insultano a comando».
Nelle Instagram Stories, poi, Alba Parietti ha rafforzato questo concetto, invitando chi di dovere a tornare sui suoi passi: «Prima di vomitare slogan e odio, ascoltare e capire».
A corredo di questa didascalia, Alba Parietti ha ricondiviso il video del suo intervento.
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile
IL RACCONTO DI BINTA, 32 ANNI, SENEGALESE, SPOSATA E CON TRE FIGLI PICCOLI… E POI GLI INCIVILI SONO LORO… PER FORTUNA QUESTI VECCHI RAZZISTI RINCOGLIONITI NE HANNO ANCORA PER POCO
E’ un episodio scioccante, ma non isolato, quello successo a Lecco. Una 32enne senegalese di nome Binta si trovava a bordo di un autobus, preso a Lecco, per tornare a casa. Il mezzo era pieno, soprattutto di ragazzi. A una fermata è salita una persona anziana che non aveva un posto dove sedersi. A quel punto, la donna si è alzata, ma la risposta è stata secca: “Sei nera, non lo voglio”
Binta si trova in Italia da cinque anni, ha un marito, tre figli e frequenta la sede di Oggiono del Cpia, il centro provinciale per l’istruzione degli adulti.
Ed è proprio ai sui insegnanti che ha raccontato quanto le è accaduto.
Come riportato dal Corriere della Sera, l’episodio non è isolato. Molti compagni di classe della 32enne hanno vissuto esperienze simili. “E’ successo anche a me – ha spiegato un 23enne della Nuova Guinea -. Sono soprattutto gli anziani ad essere diffidenti. Ma nella nostra cultura è impensabile lasciare una persona più grande di te in piedi quando tu sei seduto”.
(da agenzie)
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