Gennaio 19th, 2020 Riccardo Fucile DOPO UN MESE DI PIAGNISTEI ORA CAMBIA STRATEGIA FARNETICANDO DI POPOLO ITALIANO CHE SARA’ PROCESSATO CON LUI… E’ SOLO IL TENTATIVO DI GIOCARSI L’ULTIMA CARTA PER LE REGIONALI IN EMILIA-ROMAGNA, UNA SETTIMANA DA MARTIRE
Matteo Salvini chiederà ai suoi lunedì di votare per essere processato sulla vicenda della nave
Gregoretti.
“Ci ho ragionato ieri e stanotte e sono arrivato a una decisione, che ormai è diventata una barzelletta che va avanti da anni, e ho deciso che domani chiederò a chi deve votare, quindi anche ai senatori della Lega, di farmi un favore. Votate per mandarmi a processo e la chiariamo una volta per tutte. Portatemi in Tribunale e sarà un processo contro il popolo italiano, e ci portino tutti in Tribunale”.
Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, in diretta Fb da Cattolica.
A parte il fatto che il reato di sequestro di persona lo ha commesso lui, non il popolo italiano, è pacchiano il cambio di strategia all’ultimo minuto.
Dopo due mesi di piagnistei, di tentativi di coinvolgere il governo e di farsi salvare anche questa volta dal M5s, visto che non funziona e l’autorizzazione a procedere stavolta è probabile, Salvini cerca di giocare la carta del martire in vista delle elezioni regionali, segno che i sondaggi non sono positivi per la sua prestanome.
Sempre che non cambi idea nelle prossime 24 ore, ovvio.
(da agenzie)
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Gennaio 19th, 2020 Riccardo Fucile IL VERBALE CONTESTA UN “BLOCCO STRADALE” A LORO E A 21 OPERAI IN LOTTA PER LA DIFESA DEL LORO POSTO DI LAVORO… COLPEVOLI DEL REATO DI SOLIDARIETA’
Il 16 ottobre due studentesse fiorentine partecipano a Prato a un corteo non autorizzato, organizzato da Sì Cobas a sostegno delle lotte di alcuni operai tessili.
A Margherita Mastrantoni, 18 anni, ed Elena Amadei, di 17, è stato recapitato un verbale che contesta il blocco stradale, reintrodotto dal decreto sicurezza, e una sanzione da mille a 4mila euro.
Multe analoghe anche a 21 operai che hanno preso parte allo stesso corteo. Ieri Margherita ed Elena hanno partecipato a Prato alla “Marcia per la libertà ” per chiedere l’annullamento dei decreti sicurezza e delle multe. E hanno parlato con Repubblica:
Era la prima volta che partecipavate a una manifestazione?
Margherita: «No, facciamo parte di un collettivo scolastico e abbiamo seguito diverse manifestazioni, da quelle sulla scuola a quelle operaie. Poi anche quelle sui cambiamenti climatici e il primo raduno delle sardine a Firenze».
Elena: «Ci sembrava grave quello che denunciavano quegli operai a Prato, così ci siamo mosse per poter fare qualcosa contro lo sfruttamento e la precarietà ».
Pagherete la multa?
Margherita: «Mio padre mi ha rassicurato che nel caso mi aiuterà lui, ma intanto ci siamo rivolte a un avvocato e faremo opposizione. La questione però non è soltanto la cifra, che per le nostre famiglie è comunque alta – mio padre fa l’elettricista – , ma è che in questo modo si punisce un atto di solidarietà . Non ci piacciono le parole di odio di Salvini, e come giovani ci sentiamo doppiamente attaccati dalle sue politiche perchè il Paese che vorrebbe costruire è quello che, un giorno, erediteremo noi. E allora dobbiamo chiederci se è questo il mondo che vogliamo. Quello, per esempio, in cui due ragazze solidali con degli operai vengono multate, un Paese in cui la priorità è tenere i porti chiusi piuttosto che mettere in campo delle politiche grazie alle quali i giovani come noi non debbano diventare, domani, loro stessi emigranti».
Dopo la lettera aperta cosa è successo?
Margherita: «Abbiamo ricevuto tanta solidarietà soprattutto da parte di associazioni e movimenti. Ma poi alla Marcia per la Libertà a Prato la questura ci ha negato gli spazi che Sì Cobas aveva chiesto, e cioè la piazza del Comune, ci hanno messo in un recinto di 700 metri. Il problema, insomma, resta: a parte noi, a pagare le multe sono anche diversi operai, cioè la parte più debole. Gente che guadagna mille euro al mese. Vi sembra giusto tutto questo? ».
(da “NextQuotidiano“)
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Gennaio 19th, 2020 Riccardo Fucile TG E TALK FANNO IL LAVORO SPORCO, TEMPI SPROPOSITATI CONCESSI AL LEGHISTA, VIOLATA OGNI NORMA DI PAR CONDICIO
Matteo Salvini continua la sua progressiva conquista dei palinsesti delle tv italiane e supera la soglia
delle 12 ore di tv in un mese. Il Fatto Quotidiano fa i conti in tasca al Capitano:
Intanto a dicembre succede che i tg Mediaset regalino alla Lega quasi due punti in più del tempo di parola (dal 13,7 al 15,4%) rispetto a novembre e che il Tg5 contribuisca in maniera determinante a questa ascesa, visto che qui il partito che fu di Bossi passa dal 14,7 al 18,3% di parlato.
Sempre al Tg5 Forza Italia continua a ritagliarsi uno spazio (12,3%) del tutto sproporzionato al suo peso politico: per intenderci il Pd è al 6,7%, il M5S al 7,2 mentre Fratelli d’Italia quasi al 9%.
Dove Mediaset fa il capolavoro (sporco), però, è nei talk dove il 47% del tempo di parola va a esponenti dell’opposizione (a novembre era il 40), il 33% a quelli della maggioranza, il 2,2% a governo e premier.
A parte il rapporto storico tra Mediaset e la destra, che comunque non finisce mai di stupire, e la cronica incapacità dei governi di riformare un duopolio malato con una legge sul conflitto d’interessi e il dimagrimento del privato (come da sentenze della Corte), oggi salta agli occhi uno scandaloso squilibrio tra i leader.
Salvini a dicembre ha parlato nei telegiornali delle 7 reti generaliste 1 ora e 50 minuti, meno del premier Giuseppe Conte (2 ore e 44 minuti ma nel mese della sua conferenza stampa di fine anno), ma molto di più di Sergio Mattarella (60 minuti), di Luigi Di Maio (59 minuti), Giorgia Meloni (33), Nicola Zingaretti (25) e Matteo Renzi, il quale raccoglie solo 17 minuti nei tiggì, ma si rifà con gli interessi nei talk.
Detto ciò, vediamo cosa succede nei programmi che si occupano di politica.
Qui Salvini continua a incamerare tempi di esposizione incredibili: a dicembre 10 ore e 29 minuti di parlato, molto più del premier Conte (8 ore e 11 minuti), e andrebbe già bene, se non guardassimo agli altri, il primo dei quali è Renzi con 4 ore e 18 minuti, mentre Di Maio, pur sempre capo di quello che fu il primo partito alle ultime Politiche, è lontanissimo con 3 ore e 41 minuti di parlato.
Anche la Meloni (2 ore e 54 minuti) fa meglio di Nicola Zingaretti, tenuto a distanze siderali (2 ore e 10 minuti): il segretario del Pd si gode giusto una manciata di minuti in più di Vittorio Sgarbi (che di suo rappresenterebbe un soggetto politico da prefisso telefonico).
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 19th, 2020 Riccardo Fucile ALTRETTANTE NE HANNO RACCOLTO LE SARDINE IN SERATA IN PIAZZA AMENDOLA, MA ERANO LOCALI
Carmelo Lopapa su Repubblica racconta oggi che il migliaio di leghisti che ha riempito la piccola Piazza della Libertà di Maranello non veniva soltanto dalla zona ma è stato portato dalle regioni vicine, soprattutto dalla Toscana
Qui a Maranello invece, dove tutto è rosso — dal Cavallino rampante che campeggia perfino nelle rotonde, al museo della Ferrari padrona di casa — tanta gente di destra sotto il municipio non si era mai vista, raccontano.
Cade nel vuoto giusto l’appello del capo a “vestire di rosso”: colore che campeggerà sullo sfondo del palco, sul suo cappellino da ferrarista del sabato pomeriggio, sulle bandierine pro-Borgonzoni, ma non negli abiti degli infreddolliti militanti. Anche perchè in tanti portati con i pullman dalle regioni vicine, Toscana soprattutto. Altri al seguito dei governatori venuti sul palco per questa sorta di chiusura ufficiale della campagna: il friulano Massimiliano Fedriga, il lombardo Attilio Fontana, l’umbra Donatella Tesei. Un paio d’ore dopo, a dispetto dei pochi gradi, saranno le sardine emiliane a riempire la vicina piazza Amendola, in attesa del loro grande appuntamento di oggi a Bologna.
(da “NextQuotidiano”)
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