Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile L’ENNESIMO EPISODIO CRIMINALE DELLA FOGNA RAZZISTA NEL PAESE DEL BRESCIANO
C’è un vero e proprio accanimento razzista nei confronti di Madiha Khtibari, la 36enne italo-marocchina che ha visto il suo bar a Rezzato, nel bresciano, vandalizzato e deturpato con insulti sessisti, svastiche e croci celtiche.
Gli episodi infatti non si sono fermati: questa mattina la ragazza ha trovato l’auto rigata con lo sportello della benzina divelto.
Ed emergono nuovi particolari della storia: Madiha ha infatti rivelato che già un mese fa qualcuno ha lanciato un sasso contro la vetrata del suo bar. Tre aggressioni, oltre che – rivela sempre la ragazza – alcune frasi ingiuriose da alcuni clienti.
Lei, ha rivelato la sorella al Corriere, non ha voluto dire niente per non allarmare i familiari, una famiglia che vive in Italia da quasi 20 anni, 14 dei quali vissuti in Calabria. Madiha è sposata con un vigile del fuoco italiano, il fratello – spiega lei stessa – con una donna triestina: “Siamo perfettamente integrati, abbiamo sempre lavorato e pagato le tasse, siamo gente onesta, perchè prendersela con noi?”.
“Voglio specificare” continua, “che Rezzato non è un paese razzista, non voglio che passi questa immagine”. E infatti, in tantissimi si sono dati appuntamento davanti al bar di Madiha per un aperitivo solidale in cui sono stati raccolti 5.000 euro per le riparazioni di cui il bar ha bisogno. Soldi che Madiha non sa ancora se accettare: “Vorrei che andassero a chi ha più bisogno di me” spiega.
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile “AVREMO 25.000 PROCESSI IN PIU'”
In Italia sono quasi 6 milioni i processi aperti tra civile e penale. Il dato è emerso all’inaugurazione
dell’anno giudiziario della Corte di Casazione nella relazione del Primo presidente Giovanni Mammone che ha citato i numeri al 30 giugno 2019: 3.312.263 i procedimenti civili – in calo del 4,8 per cento sull’anno precedente – e 2.675.633 quelli penali, in calo del 4%.
Per quanto riguarda l’afflusso di nuove cause, nel civile c’è stato un decremento pari a -1,4% e nel penale pari a -2,6%.
Davanti alle massime autorità dello Stato – dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al premier Giuseppe Conte, dalla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati al guardasigilli Alfonso Bonafede, fino alla presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia e al vicepresidente del Csm David Ermini – Mammone ha ricordato i magistrati caduti in servizio e rilanciato l’allarme sulla prescrizione dopo la riforma Bonafede: “È auspicabile che intervengano misure legislative in grado di accelerare il processo, in quanto ferma è la convinzione che sia la conformazione stessa del giudizio penale a dilatare oltremodo i tempi processuali”. Per Mammone “è tuttavia necessario che le concrete misure acceleratorie vengano adottate non solo nella parte del processo successiva al primo grado, ora non più coperta dalla prescrizione, ma anche in quella anteriore, soprattutto nelle fasi dell’indagine e dell’udienza preliminare, in cui si verificano le maggiori criticità che determinano la dispersione dei tempi e la maturazione della prescrizione”.
“A oggi, ovvero nel momento in cui sul dato delle prescrizioni non ha ancora inciso la disciplina della sospensione dopo la sentenza di primo grado, è utile evidenziare quali conseguenze potrebbero derivare da tale innovazione al giudizio di legittimità una volta entrata a regime. Accanto a un auspicabile riduzione delle pendenze in grado di appello derivante dall’attesa diminuzione delle impugnazioni meramente dilatorie, si prospetta un incremento del carico di lavoro della Corte di Cassazione di circa 20.000 – 25.000 processi per anno corrispondente al quantitativo medio dei procedimenti che negli ultimi anni si è estinto per prescrizione in secondo grado” ha detto Mammone, illustrando i possibili effetti della riforma Bonafede.
Per Mammone “ne deriverebbe un significativo incremento del carico penale, vicino al 50%, che difficilmente potrebbe essere tempestivamente trattato nonostante l’efficienza delle sezioni penali della corte di cassazione, le quali definiscono già attualmente circa 50.000 procedimenti annui”.
Nel lavoro delle strutture giudiziarie per effetto della riforma Minniti, “le impugnazioni in materia di protezione internazionale”, “prima diluite tra le Corti di appello, sono affluite tutte in Cassazione, gravando oltre modo la corte di legittimità ” ha segnalato Mammone rilevando che questi ricorsi erano 856 (2,8% dei ricorsi civili) nel 2017, passati a 5221 (14,1%) nel 2018, per lievitare a 10366 (26,7%) nel 2019.
Il vicepresidente del Csm David Ermini, con un riferimento al caso Palamara, ha ricordato “le vicende, dolorosissime per il Consiglio superiore, venute alla luce nel corso di una indagine giudiziaria. Questa indagine ha disvelato un agire prepotente, arrogante e occulto tendente ad orientare inchieste, influenzare le decisioni del csm e screditare altri magistrati. Durissimo è stato il colpo al prestigio, alla credibilità e alla autorevolezza del consiglio e dell’intero ordine giudiziario. Gravissima la lesione della legittimazione dell’uno e dell’altro agli occhi dei cittadini”. Ermini ha anche ringraziato Mattarella parlando di “consiglio autorevole, esempio animatore, guida illuminata” del Presidente che guida anche il Consiglio superiore della Magistratura. Ermini ha anche chiesto alle toghe maggiore prudenza nell’utilizzo dei social.
Parla anche il ministro della Giustizia. “Considero,personalmente, una conquista di civiltà il nuovo regime della prescrizione entrato in vigore dal 1 gennaio 2020” dice Bonafede, ammettendo che esistono nella maggioranza di governo “‘divergenze, ma “è in atto un confronto serrato per superarle e consegnare ai cittadini un processo idoneo a rispondere alle loro istanze di giustizia, garantendo tempi certi ed eliminando ogni spazio di impunità “.
E sul caso Palamara “la crisi che ha investito il Csm nella primavera del 2019 si è scontrata con un assetto istituzionale forte e compatto che, sotto la guida fondamentale del presidente Mattarella, ha saputo reagire. Adesso è il momento di intervenire in maniera tale da evitare che episodi così gravi che minano alla base la credibilità del sistema giustizia possano ripetersi in futuro”.
*Altri dati sono poi arrivati nella relazione di Giovanni Salvi, procuratore generale della Cassazione: dal calo dei femminicidi – “131 nel 2017, 135 nel 2018 e 103 nel 2019, ma resta un’emergenza nazionale. Aumenta il dato percentuale, rispetto agli omicidi di uomini, in maniera davvero impressionante” – al numero degli omicidi, che sono stati 297 nel 2019, l’allarme per il sovraffollamento carcerario – “ha raggiunto livelli allarmati” – alla precisazione che le assoluzioni “depurate dagli esiti non di merito” sono state il 21% del totale.
“Lo scorso anno giudiziario è stato segnato dalla discussione circa la distonia tra l’esercizio dell’azione penale e i suoi esiti dibattimentali. Si affermò infatti da taluno che circa il 50% delle azioni terminava in assoluzione e che ciò dimostrava un cattivo esercizio del potere e la necessità di rivedere tanto i meccanismi di filtro, quanto i criteri previsti dalla legge perchè si passasse alla fase del giudizio. Analoghe conseguenze sul piano del dibattito istituzionale, finalizzato a proposte di riforma, ha avuto l’affermazione che la maggior parte delle prescrizioni si verifica in realtà nel corso delle indagini preliminari”. Per Salvi il dato del 21% “è ben diverso da quello da cui ha preso le mosse il dibattito politico e nella giurisdizione”.
Racconta poi Salvi che “nel 2019 sono state esercitate in totale 156 azioni disciplinari (in netto incremento rispetto all’anno precedente, quando erano state 116, con un aumento del 34,5%), di cui: 73 per iniziativa del Ministro della Giustizia (nel 2018 erano state 60, con un aumento del 21,7%); 83 per iniziativa del Procuratore generale (erano 56 nel 2018, con un aumento del 48,2%)”.
Salvi ha anche detto che “affidare esclusivamente al diritto penale” i valori della società reca “rischi preoccupanti”. Si rischia di “spostare le politiche” ai “soli risvolti punitivi”. “La tentazione del ‘governo della paura’, ha riflessi anche sul pm.
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile LA DENUNCIA DI ILARIA CUCCHI; TONELLI A PROCESSO PER DIFFUSIONE DI NOTIZIE FALSE E INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO
Escludere il deputato della Lega Gianni Tonelli dalla Commissione Antimafia.
È quanto, secondo l’agenzia di stampa ANSA, chiede Ilaria Cucchi in una lettera inviata al presidente della Camera Roberto Fico e a quello dell’Antimafia Nicola Morra dopo aver appreso che l’ex segretario del sindacato di polizia Sap “sarebbe imputato con alcuni colleghi di fronte al tribunale di Roma con l’accusa di gravi reati commessi in danno della sua istituzione, la Polizia”.
“Vi chiederei dunque se, effettuate le opportune verifiche — aggiunge la sorella di Stefano — sussistano le condizioni affinchè Tonelli continui a ricoprire un ruolo così delicato come quello di membro della Commissione Antimafia”.
Il processo di cui parla Ilaria Cucchi (l’udienza è in programma ad aprile davanti al tribunale collegiale di Roma) vede imputato Tonelli per interruzione di pubblico servizio e diffusione di notizie false per fatti risalenti al 2015, quando era assistente capo della Polizia e sindacalista del Sap.
Alla sbarra ci sono anche altri 4 suoi colleghi, accusati di reati come falso in atto pubblico e peculato.
A denunciarli fu la stessa Polizia per un servizio di un programma televisivo dedicato alla sicurezza del Giubileo in cui alcuni agenti con volto e voce travisati sostenevano che i poliziotti dovevano combattere il terrorismo e la criminalità con equipaggiamenti scadenti.
Secondo la denuncia, durante la trasmissione furono invece mostrati equipaggiamenti (caschi, giubbotti antiproiettile, M12) non più in uso, prelevati da un armadio blindato dove erano custoditi in attesa dello smaltimento.
“Il signor Gianni Tonelli, parlamentare della Lega e membro della commissione antimafia — aggiunge Ilaria Cucchi — è imputato in più di un procedimento penale con l’accusa di diffamazione aggravata commessa nei confronti miei e della mia famiglia. E la settimana scorsa, di fronte al giudice del Tribunale di Roma, si è rifiutato di porgere le sue scuse a me ed ai miei genitori presenti”.
Tonelli ha querelato anche i giornali che riportarono all’epoca le notizie sui giubbotti antiproiettile scaduti e il SAP. Il tribunale di Roma ha archiviato le accuse di diffamazione.
Tonelli invece è stato condannato in primo grado per diffamazione nei confronti di Ilaria Cucchi nel 2018.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile L’ASSEMBLEA DEI GIORNALISTI DURA SEI ORE, VOLANO INSULTI, META’ CONTESTANO IL DIRETTORE SANGIULIANO
Repubblica racconta oggi in un articolo a firma di Giovanna Vitale che ieri un’assemblea dei
giornalisti del Tg2 ha rischiato di avere un tragico epilogo. Sotto accusa c’era il calo di ascolti del telegiornale guidato da Gennaro Sangiuliano, entrato in Rai con Augusto Minzolini anni fa e oggi sostenitore della linea di Matteo Salvini.
È durata oltre sei ore l’infuocata assemblea dei giornalisti del Tg2, organizzata per discutere del crollo degli ascolti e finita in rissa. Metà della redazione ha contestato la linea sovranista inaugurata da Gennaro Sangiuliano, chiamato al timone da Matteo Salvini. Sono volate parole grosse e insulti, anche all’indirizzo del segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani.
«Se non sei d’accordo con la linea politica del direttore te ne devi andare», è stato urlato in faccia a una conduttrice piuttosto critica. «Un clima di intimidazione», che ha rischiato seriamente di trascendere. Tant’è che il Cdr non è riuscito neanche a far approvare un banale comunicato di preoccupazione dovuta al calo dello share. Giudicato troppo blando per gli anti-Sangiuliano e offensivo per i suoi sostenitori.
L’epicentro dei problemi Rai resta comunque il cda. Dove è sempre più insanabile la frattura fra l’ad e una parte dei consiglieri, presidente in testa, tornato ieri ad attaccare la scelta di tenere in gara a Sanremo il rapper Junior Cally («È eticamente inaccettabile»). Non contento, Foa ha anche chiesto l’audizione di Pietro Gaffuri, il responsabile dell’attuazione del piano industriale, che andrà in pensione fra poche settimane.
Il manager non si è fatto pregare: ha scaricato la responsabilità del suo addio anticipato su Salini, che lo non avrebbe messo nelle condizioni di lavorare al meglio.
(da “NextQuotidiano”)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile UN NOBILE GESTO DI AMORE VERSO 5 STRUTTURE CHE OPERANO IN PROVINCIA DI LATINA, LA CITTA’ CHE L’HA VISTO NASCERE
Tiziano Ferro ha scelto di devolvere in beneficenza il compenso frutto della sua partecipazione alla settantesima edizione del Festival di Sanremo, dove sarà ospite per tutte le cinque serate. Lo fa sapere l’ufficio stampa del cantautore.
Si era parlato di 250.000 euro ma la cifra sarebbe leggermente più bassa.
Cinque sono anche le associazioni destinatarie della donazione, ovvero la sede di Latina dell’AVIS, (Associazione Volontari Italiani del Sangue, che opera sul territorio nazionale nella raccolta del sangue e derivati dal 1927 e a Latina dal 1957), della quale Tiziano è ambasciatore da quasi vent’anni; la LILT, ovvero la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, alla quale già nel luglio scorso sono stati indirizzati i regali degli ospiti al matrimonio di Ferro e che a Latina ha sede presso il Centro Oncologico “G. Porfiri” dell’Ospedale S. Maria Goretti; il Centro Donna Lilith, che dal 1986 si occupa di dare accoglienza, assistenza e supporto alle donne e ai minori vittime di maltrattamenti; l’Associazione Valentina Onlus, che su base volontaria offre assistenza ai malati oncologici; e infine l’Associazione Chance For Dogs, un’organizzazione senza fine di lucro che si prende cura dei cani randagi e abbandonati nonchè della loro adozione.
I cinque enti beneficiari hanno riunito in una sola voce il loro ringraziamento, dichiarando: “Siamo tutte strutture della provincia di Latina, che assistono quotidianamente – con estrema fatica e immenso amore – chi ha urgente bisogno di supporto. Tiziano ha scelto di dedicare la sua partecipazione a Sanremo alla città che l’ha visto nascere, sperare e sognare. E quei sogni diventano oggi una speranza in più per chi lotta ogni giorno sotto quello stesso cielo. Grazie di cuore Tiziano, da tutti noi”.
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile TRA POCO POSTERA’ UN MEME CONTRO I MITOMANI CHE MOLESTANO MINORENNI AL CITOFONO
In un fiotto particolarmente organico della sua abituale incontinenza social, il Caporale ha ieri
appaiato due eventi sideralmente distanti tra loro con doppio carpiato sinaptico e tuffo a bomba finale.
Testo: “A Civitavecchia per due casi sospetti di Coronavirus tengono a bordo 6000 passeggeri… a Taranto fanno sbarcare 400 irregolari senza alcun controllo!”.
Il post contiene tre veri e propri inediti.
Il primo è la grafica, bianca e rossa, più simile alla propaganda del Colgate che ai soliti post
Il secondo è il termine “irregolari” anzichè “clandestini”, anche se ovviamente quella dei mancati controlli è una rotonda balla.
Ma l’inedito più clamoroso è il quarto: il sindaco di Civitavecchia, quello che tiene i 6000 in ostaggio, è della Lega.
Dunque Salvini ha twittato contro sè stesso. È questione di attimi.
Tra poco posterà un meme contro i mitomani fuori controllo che molestano minorenni al citofono.
(da “La Repubblica”)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile IL PARERE DEGLI EPIDEMIOLOGI PREGLIASCO, REZZA E IPPOLITO
La preoccupazione dei cittadini cresce ma la comunità scientifica concorda: l’allarmismo sul rischio contagio da Coronavirus in Italia è ingiusitifcato.
Esperti e autorità , commentando il caso dei due turisti cinesi risultati positivi al virus che hanno viaggiato per l’Italia prima di arrivare nella Capitale, sottolineano che “non è cambiato nulla rispetto a prima” e che “questo ‘focolaio’ non ha effetto sulla cittadinanza di Roma nè del Paese”. “Stare tranquilli”, dunque, è il mantra soprattutto per i cittadini di Parma, Verona, Milano, Costiera Amalfitana e della Capitale: sarebbero questi i luoghi visitati dalla coppia.
A sostenere la psicosi ingiustificata è il virologo dell’Università degli Studi Milano Fabrizio Pregliasco, esprimendo un parere in linea con quello di altri esperti. La paura legata al tour turistico effettuato dalla coppia cinese positiva al Coronavirus “non è giustificata: è improbabile che possano aver contagiato altre persone nelle varie città visitate perchè il virus si trasmette solo con un contatto molto ravvicinato”: queste le precisazioni di Giovanni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità .
La posizione della comunità scientifica sembrerebbe unanime. E il professor Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Ospedale Spallanzani di Roma dove i due pazienti cinesi sono ricoverati, aggiunge: “Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi. I cittadini devono stare tranquilli perchè il rischio reale di trasmissione si verifica con persone sintomatiche. Appena i due turisti hanno avuto i sintomi sono state seguite tutte le procedure. Siamo quasi del tutto tranquilli che non ci siano stati altri contagi”.
Il consiglio, dunque, è evitare allarmismi. Da Nord a Sud. Al momento, specifica l’epidemiologo Giovanni Rezza, “si sta tracciando tutto il percorso fatto dalla comitiva, la vigilanza resta alta ma direi che non dobbiamo suscitare allarmi ingiustificati”.
È bene anche ricordare, aggiunge l’esperto, che “non si tratta di un caso di contagio in Italia, sono due persone arrivate qui da una zona da cui ora non si esce più, sono venuti già malati. Ora si tratta di seguire l’evoluzione dell’epidemia con attenzione ma senza allarmismi”.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile “RICOVERATE 12 PERSONE, 32 SOTTO OSSERVAZIONE, TUTTE MISURE PRACAUZIONALI, NESSUN ALLARMISMO”
Allo Spallanzani, oltre i due casi risultati positivi al coronavirus, sono ricoverati “altri 12 pazienti
provenienti da altre zone della Cina, sottoposti a test per la ricerca del coronavirus”. Altri 9 pazienti “sono stati isolati e poi dimessi”. Ulteriori “20 soggetti asintomatici entrati in contatto con la coppia di cinesi sono in osservazione”. Infine sono stati individuati 3 possibili contatti con la coppia, posti in osservazione domiciliare.
Si indagano i movimenti della coppia di turisti cinesi ricoverata giovedì allo Spallanzani nella capitale: è stato appurato che aveva fatto una tappa a Parma prima di arrivare circa una settimana fa a Roma. Dopo essere arrivata a Milano avrebbe fatto solo la tappa intermedia di Parma. Da lì avrebbe affittato un’auto e sarebbe arrivata autonomamente a Roma. Dunque non avrebbe raggiunto la capitale con mezzi di trasporto collettivi.
La task force del ministero della Salute sta cercando di definire meglio l’itinerario dei due, marito e moglie di 67 e 66 anni, anche per – nel caso – adottare eventuali precauzioni. Intanto a Parma è già in corso una riunione sul caso con l’Azienda ospedaliera.
I due turisti, originari dello Hubei, la provincia cinese focolaio dell’epidemia di coronavirus, era atterrata a Milano Malpensa il 23 gennaio scorso e aveva fatto tappa a Parma prima di arrivare all’hotel di Roma.
I due non sono stati sottoposti a controlli quando sono arrivati in Italia perchè, come indicano le date, il loro volo è arrivato quando i controlli sanitari disposti dal Ministero della Salute non erano ancora previsti (sono scattati solo domenica 26 gennaio).
Tuttavia, anche se i controlli ci fossero stati su quel volo, e i medici fossero saliti a bordo per misurare la temperatura ai passeggeri con termometri digitali (come accaduto da domenica) con tutta probabilità nulla sarebbe emerso, in quanto il periodo di incubazione del virus è asintomatico e dura 14 giorni.
Proseguono intanto i controlli anche sugli altri 18 turisti cinesi, arrivati con lo stesso tour operator della coppia, che avevano proseguito il viaggio verso Cassino e sono stati bloccati nella serata di giovedì. I turisti sono sottoposti a sorveglianza sanitaria perchè entrati in contatto con la coppia di cinesi, ed erano stati a Sorrento. I 18 dovevano poi alloggiare a Cassino ma, alla luce dell’esito dei test sulla coppia, il bus è stato fermato dalle forze dell’ordine al casello autostradale di Cassino, anche alla presenza dei sanitari della locale Asl, e scortato fino allo Spallanzani di Roma.
Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che la psicosi legata al tour turistico effettuato dalla coppia cinese trovata positiva al coronavirus “non è giustificata: è improbabile che possano aver contagiato altre persone nelle varie città visitate perchè il virus si trasmette solo con un contatto molto ravvicinato”. Al momento, ha comunque confermato Rezza, “si sta tracciando tutto il percorso fatto dalla comitiva, la vigilanza resta alta, ma non dobbiamo suscitare allarmi ingiustificati”.
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2020 Riccardo Fucile USA UN PASS INVALIDI CHE ERA SOLO TEMPORANEO E DI CUI NON HA TITOLO… IL SOGGETTO E’ QUELLO CHE DEL “VI FACCIO UN CULO COSI'” RIVOLTO AGLI AVVERSARI SE LA BORGONZONI AVESSE VINTO LE REGIONALI
Ieri Nicola Naomo Lodi, il vicesindaco di Ferrara che aveva minacciato — “vi faccio un culo così” — i giornalisti e i politici in un video pubblicato sulla sua pagina facebook era molto impegnato.
Per questo Alessio Lasta di Piazzapulita lo ha inseguito ancora una volta invano nelle sale del comune di Ferrara, senza riuscire a farsi dire a chi voleva fare “un culo così” in caso di vittoria della Lega in Regione Emilia-Romagna.
In compenso il sindaco Alan Fabbri ha parlato della registrazione audio in cui il consigliere leghista Stefano Solaroli prometteva a una consigliera un posto di lavoro in cambio delle dimissioni.
§Negando ogni addebito e dicendo che non vuole commentarlo. “Vi colpirò forte politicamente, vi farò male”, dice ancora Lodi nel filmato.
Lodi ha cinque condanne in patteggiamento per furto, usurpazione di funzioni pubbliche, sottrazione di cose pignorate, manifestazione non autorizzata, con il beneficio della non menzione nel casellario giudiziale.
E vive in una casa popolare dell’Acer nonostante un reddito di 3400 euro al mese. Ma non solo: c’è anche la storia del pass disabili.
La racconta Fausto Bertoncelli, ex responsabile dell’ufficio disabili del Comune: “Ha un pass a seguito di un incidente con schiacciamento delle vertebre. In un certificato medico gli riconoscono una disabilità al 46% ma quando la tua deambulazione torna normale lo devi restituire, invece ce l’ha ancora. Quel certificato non dà titolo ad avere il pass per disabili”.
La casella del certificato barrata è la numero 2, che riguarda la riduzione della capacità lavorativa e non quella di deambulare. “Non tutti quelli che camminano non possono ottenere un pass degli invalidi”, ha detto Naomo in una conferenza stampa.
Poi si vede anche un video in cui corre durante una manifestazione e un altro in cui va in bicicletta con una mano mentre nell’altra ha un megafono”.
In altri video lo si vede sollevare tavoli e porte di legno, prende una slitta per documentare l’assenza di sale per le strade dopo una nevicata e consiglia di votare Lega.
(da “NextQuotidiano”)
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