Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
CI RIVEDIAMO SABATO 14 MARZO
Come avevamo da tempo programmato, ci prendiamo una breve pausa, dopo una “tirata” ininterrotta di quattro mesi. Il blog riprenderà le pubblicazioni sabato 14 marzo
Un grazie alle centinaia di amici, comunque la pensino, che ogni giorno visitano il nostro sito, anche dall’estero, gratificandoci del loro interesse.
Essere da 13 anni tra i primi blog di area in Italia, basando la nostra attività solo sul volontariato e senza guardare in faccia nessuno, con un impegno di aggiornamento costante delle notizie (20 articoli al giorno dal mattino a tarda sera, festivi compresi) è una sfida unica nel panorama nazionale che testimonia che non siete in pochi a pensarla come noi.
Orgogliosi di rappresentare una destra diversa, popolare, sociale, nazionale, antirazzista, solidale, legalitaria, attenta ai diritti civili.
Un abbraccio a tutti e a presto.
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Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
LIBERISMO ALL’ITALIANA: QUANDO SI TRATTA DI SFORARE E LASCIARE DEBITI DA PAGARE ALLE FUTURE GENERAZIONI SI TROVA SEMPRE L’UNANIMITA’… E PER I SOVRANISTI L’EUROPA ORA VA BENE SE CACCIA SOLDI (GUAI A PRETENDERLI DAGLI EVASORI FISCALI)
La richiesta dell’Italia per far fronte al coronavirus sarà almeno di dieci miliardi. Una cifra importante, “seria”, assicurano fonti di governo, equivalente a un terzo di una manovra finanziaria.
I nostri governanti metteranno quel “numerino” sul tavolo della commissione Europeo. E da quello non si scosteranno. Semmai, confidano, “quel numerino potrà solo aumentare”. Non sarà certo un atto di sfida, ma “questa volta l’Europa dovrà battere un colpo”. Punto e accapo.
Evitare di finire in una recessione irreversibile che avrebbe effetti devastanti per un Paese, come l’Italia, che se cresce, cresce la metà rispetto a Francia e Germania.
E se rallenta, rallenta il doppio.
Ecco, Palazzo Chigi e via venti Settembre non intendono cedere e studiano la strategia migliore per frenare l’onda Covid-19. Al momento tengono le carte coperte. Ma sono altresì decisi, secondo quanto appreso dall’HuffPost, a richiedere una cifra non inferiore a dieci miliardi.
In queste ore i tecnici fanno di conto, studiano i singoli dossier per avere al più presto un quadro dettagliato delle perdite dei singoli settori, mettono a punto gli strumenti utili a frenare la doppia minaccia, economica e sanitaria.
Il comandamento è: fare presto. Perchè in una settimana Piazza Affari ha bruciato l’11,26 per cento tornando sui livelli dell’ottobre del 2018, quando c’era il nemico dell’Europa, Matteo Salvini.
Lo spread, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e i bund tedeschi, è schizzato a 171 punti base, dopo aver toccato in corso di seduta i 182 punti.
Facendo dilapidare decine di miliardi agli investitori. Non solo. Le ricadute sul settore turistico sono state spaventose. E di certo non basta la sospensione dei versamenti di ritenute e contributi fino al 31 marzo.
Non a caso imprese e sindacati sbattono i pugni, non si accontentano del primo provvedimento che ritengono insufficiente.
Dalle colonne della Stampa Maurizio Landini, segretario della Cgil, è stato perentorio: “Per noi non bastano i provvedimenti urgenti per le zone rosse”. E appunto mercoledì quando si siederanno al tavolo di Palazzo Chigi imprese e sindacati chiederanno all’unisono “un piano Marshall per risollevare l’economia italiana con una regia coordinata di interventi che non dovranno limitarsi alla zona rossa ma dovrà tener conto di tutti i settori colpiti, dal turismo alla manifattura”.
Il secondo decreto (o terzo) ci sarà , ma per potere operare in questa direzione occorre gettare le basi per lo sforamento del deficit.
Per farlo, come impone l’articolo 81 della Costituzione, è necessario un passaggio parlamentare con maggioranza assoluta, utile a farsi autorizzare l’extra disavanzo. Fonti di governo assicurano che la risoluzione dovrebbe approdare a Montecitorio e a Palazzo Madama già nei prossimi giorni.
Va da sè che si discuterà su quanto discostare il deficit. Sul numerino finale peserà certamente l’effetto coronavirus, ma anche gli ultimi dati sul Pil.
“La Lega è disponibile a votare una risoluzione che permetta di sforare il deficit”, annuncia il leader leghista, Matteo Salvini. “Noi siamo – aggiunge – una forza politica responsabile e quindi sosterremo il Governo in quella che riteniamo sia la direzione doverosa a sostegno di imprese e famiglie, purchè venga intrapresa con decisione, cioè per una cifra di almeno 20 miliardi, e con l’impegno di serie riforme e la modifica dei vincoli economici attualmente in vigore”.
Sia come sia, poi la partita si sposterà in Europa. “Bruxelles batta un colpo”, filtra dal Mef. Solo ieri il ministro Roberto Gualtieri si è espresso in questi termini: “In questa crisi l’Europa deve dimostrare che è in grado di dare risposte comuni non solo di concedere all’Italia un po’ di flessibilità ”.
Ed è quasi scontato che l’Italia invocherà “le circostanze eccezionali” previste dalle regole europee, lasciando crescere il deficit. In un contesto di emergenza, come lo è quello odierno, si aprirà un negoziato con Bruxelles che potrebbe portare a scenari positivi. Non solo per il ruolo rivestito da Paolo Gentiloni all’interno della Commissione Ue. Ma anche perchè l’Italia gioca di sponda con la Francia. Giovedì, a Napoli, nel corso del bilaterale Conte e Macròn avrebbero concordato di chiedere un vertice dei ministri economici straordinario per provare a frenare l’ondata negativa da Covid-19.
Ecco allora spiegato il motivo per cui i dieci miliardi di cui sopra non rappresentano una richiesta impossibile. Sullo sfondo resta l’ultimo bollettino che la Protezione civile ha diffuso sul Covid-19: i casi in Italia sono saliti a 1.128, e i morti invece sono 29. E’ prevista per un’altra settimana la sospensione delle attività scolastiche in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, e nelle province di Pesaro e Savona.
Nel resto d’Italia invece tutto dovrebbe tornare alla normalità . O almeno sembra così, stando alla bozza del decreto della presidenza del consiglio dei ministri.
(da “Huffingtonpost“)
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Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
“QUANDO ARRIVERA’ L’IMMUNITA’ DI GREGGE, IL VIRUS SI FERMERA'”
“Sono preoccupata per come l’Italia sta apparendo e sta apparendo come un Paese confuso. E questo non va bene”.
Così la virologa Ilaria Capua, ospite a Piazzapulita, su La7, in collegamento Skype da Gainesville, in Florida. La scienziata è tornata a parlare di come il nostro Paese sta affrontando l’emergenza coronavirus.
“Queste, purtroppo, sono epidemie che costano e bisogna mostrare unità , organizzazione e competenza” aggiunge. “Io sono preoccupata di questo, non sono assolutamente preoccupata per il virus”.
La virologa ha poi dichiarato: “Questo virus è uscito dalla giungla e si è ritrovato di fronte una prateria di semafori verdi. Essendo sconosciuto alla popolazione umana galoppa. Arriverà l’immunità di gregge e quindi i semafori rossi”
(da agenzie)
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Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
LA STORIA DI GABRIELE RIENTRATO IN CINA, DOVE VIVE DA NOVE ANNI, DA UN VIAGGIO A MILANO
«Mi hanno affisso un cartello sulla porta di casa che dice “Auto-quarantena, cari vicini sono arrivato il 26 febbraio e per la salute di tutti mi chiudo in casa fino al 12 marzo. Solo tutti uniti si può vincere il virus!”»
«Appena sono arrivato a casa, gli impiegati dell’amministrazione del condominio, che svolgono funzioni da pubblico ufficiale qui in Cina, mi hanno detto che sarei dovuto andare in quarantena. Il motivo? Vengo da un’area a rischio, l’Italia».
L’uomo si chiama Gabriele, italiano, fa il giornalista e il 26 febbraio è tornato a Pechino (dove risiede da nove anni) dalla città di Milano, in Lombardia, quindi da una delle Regioni più colpite dall’emergenza epidemiologica del coronavirus.
Il 26 febbraio è cominciato il suo incubo. Quarantena fino al 12 marzo «perchè vengo dall’Italia»: «Mi permettono di uscire per comprare delle cose e per andare in banca, si sono offerti di darmi delle dritte per fare acquisti online. Dopo devo arrangiarmi con le consegne a domicilio e con il piccolo spaccio che c’è all’interno del condominio».
Poi il colpo di scena: «Mi hanno affisso sulla porta di casa un cartello con su scritto “Auto-quarantena. Cari vicini sono arrivato il 26 febbraio e per la salute di tutti mi chiudo in casa fino al 12 marzo. Solo tutti uniti si può vincere il virus!” (traduzione del cartello confermata anche da una seconda fonte di nazionalità cinese, ndr). Adesso, per due volte al giorno, devo comunicare la mia temperatura corporea via WeChat. E so che anche verso altri italiani è stata imposta questa misura».
Secondo il giornalista, poi, «dall’1 marzo misure simili arriveranno anche a Hong Kong ma dovrebbero essere destinate solo a coloro che arrivano da Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto». Non da tutta Italia
(da “Open”)
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Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
MESSE IN ISOLMENTO “SPECIALE” PERCHE’ PARTITE DALL’ITALIA DOPO IL 17 FEBBRAIO
Un altro caso di cittadini italiani sottoposti alla quarantena all’estero a causa dell’allarme coronavirus. Questa volta riguarda due studentesse della facoltà di Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Bologna che, insieme a un’altra loro amica, stanno partecipando a un soggiorno-studio all’università della Rudn a Mosca in Russia.
Come riporta il quotidiano Gazzetta di Reggio, Due di loro, di cui una ragazza reggiana di 21 anni — sono state messe in quarantena in quanto italiane partite dopo il 17 febbraio dall’Italia.
Il viaggio e la quarantena
Le tre ragazze sono partite insieme dall’aeroporto di Rimini il 18 febbraio scorso. Dopo essere arrivate in Russia sono state sottoposte, insieme ad altri studenti internazionali dello studentato, senza preavviso a un iniziale esame del sangue a cui sono seguiti rigidi controlli giornalieri per misurare la temperatura del corpo e verificare se avessero la febbre o altri sintomi del coronavirus.
Nonostante i controlli, mercoledì scorso alcuni responsabili della struttura ospitante hanno bussato alla porta delle loro camere, per chiedergli di consegnare i rispettivi passaporti.
Il giorno seguente sono state spostate in un altro blocco dello studentato, dove già alloggiava da alcuni giorni in isolamento un gruppo di studenti cinesi. Soltanto dopo 24 ore in isolamento nella nuova camera in compagnia dell’altra ragazza italiana, la studentessa reggiana di 21 anni è tornata nella sua camera originaria.
Le misure stringenti sarebbero state adottate perchè le autorità russe sospettano che ci sia un caso di contagio all’interno dello studentato e, quindi, che i portatori del virus siano per forza o cinesi o italiani, arrivati dopo il 17 febbraio. Gli italiani partiti nei giorni precedenti quella data, infatti, non hanno subito lo stesso trattamento.
Dopo aver informato il ministero degli Esteri, la famiglia della 21enne è riuscita a mettersi in contatto con l’Unità di crisi della Farnesina, che a sua volta ha informato l’ambasciata d’Italia in Russia.
Il console italiano a Mosca, ha telefonato prima alla ragazza in quarantena e poi ai familiari in Italia, spiegando che si tratta di controlli che devono essere fatti, procedure istituzionali che hanno imposto in Russia dopo l’esplosione dell’emergenza Coronavirus.
(da Open)
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Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
SONDAGGIO NIELSEN: SOLO IL 17% DEGLI ITALIANI E’ PREOCCUPATO
Il 94% degli italiani si informa almeno una volta al giorno sulla situazione coronavirus, il 69% lo fa più volte durante la giornata. È il quadro che emerge da una indagine sulle abitudini degli italiani alle prese con l’emergenza Covid-19. condotto da Nielsen Global Connect. Però, solo il 17% si dichiara preoccupato dall’eventualità di un’epidemia, o di contagio.
È il Sud ad essere più in ansia, secondo i dati. Il 23% degli abitanti si è dichiarato preoccupato dal contagio, in Campania si arriva al 28%.
Dopo di loro gli abitanti del Centro (15%), Nord Est e Nord Ovest si attestano entrambi sul 14%. Paradossalmente, le regioni che contano più contagi hanno i cittadini meno preoccupati, secondo Nielsen: in Lombardia, la percentuale di persone angosciate dal contagio è del 16%, in Piemonte e Veneto arrivano all′11%
Parlando di fonti informative preferite, quelle istituzionali e giornalistiche superano nettamente quelle ‘sociali’: per tenersi aggiornati, infatti, il 74% degli italiani si affida prima di tutto a notiziari e programmi televisivi, seguiti da siti di news (39%), siti delle istituzioni (35%), stampa cartacea italiana (19%) ed estera (11%).
Per quanto riguarda le fonti ‘sociali’, il canale primario sono i social network (24%), seguiti da amici, colleghi e famigliari (14%). Appena il 12% si ‘affida’ a personale specializzato medico e sanitario.
“Attenti sì, spaventati no – commenta Stefano Cini, Marketing Analytics Director di Nielsen Global Connect in Italia – L’attenzione degli italiani nei confronti della diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale sta avendo due impatti principali sulla vita quotidiana: più informazione e più prevenzione. Si presta maggiore attenzione alle notizie e si dà maggior peso ad alcune semplici precauzioni igieniche, prima di pensare di evitare i luoghi pubblici o le occasioni di socialità . Siamo un popolo resiliente”.
(da agenzie)
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Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
PER FARE CHIAREZZA MEGLIO DOCUMENTARSI
Troppe informazioni e troppo spesso errate. Il rischio infodemia su cui l’Oms ha messo in guardia lo scorso 2 febbraio continua a “contagiare” la Rete.
Si tratta di informazioni a volte frammentarie e non verificate, soprattutto sui social media, che contribuiscono a creare una cortina di fumo attorno all’epidemia globale di coronavirus.
Per questo alcune testate scientifiche internazionali, come Live Science, tentano di fare chiarezza su alcuni punti ormai acclarati che è bene conoscere per evitare la disinformazione. Eccone alcuni.
“Le mascherine proteggono dal virus”
Le mascherine standard non proteggono dal contagio di Sars-CoV-2. Nè il modello ‘chirurgico’ nè l’antismog N95 possono bloccare del tutto la diffusione del virus, ma possono aiutare le persone infette a prevenirla filtrando le goccioline di saliva che trasmettono il virus. Di contro, i respiratori N95, avendo un filtro per l’aria, possono rivelarsi barriere più efficaci da utilizzare in ambiente ospedaliero-sanitario, perchè aderiscono meglio al viso coprendo naso e bocca in modo che non passi nulla dai bordi della mascherina. Per usare l’N95 in modo corretto bisogna però controllarne il funzionamento ogni volta che viene indossato.
“Ci sono meno probabilità di contrarre l’influenza”
Non necessariamente. La capacità di diffusione del coronavirus è calcolata in base al valore riproduttivo R0 che esprime il numero di persone che possono essere contagiate da un unico paziente infetto. L’R0 di Sars-CoV-2, il virus che causa Covid-19, è stimato su circa 2,2, mentre l’influenza si attesta su 1,3. Inoltre, se per Sars-CoV-2 non esiste ancora un vaccino, quello anti influenzale già aiuta invece a prevenire l’epidemia stagionale, anche se non blocca al 100% i ceppi virali in circolazione
“Il virus è un ceppo mutato dell’influenza”
Falso. Il coronavirus è una famiglia ‘allargata’ di virus in grado di trasmettere varie malattie. Sars-CoV-2 mostra alcune somiglianze con certi virus, quattro dei quali possono essere causa di normali raffreddori. Al microscopio i cinque virus mostrano una conformazione simile, che sfrutta le proteine (spike) dalla stessa forma ‘appuntita’ per infettare le cellule umane. Inoltre, il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 appartiene alla stessa famiglia di virus della Sindrome Respiratoria Acuta Grave (Sars) ma non è lo stesso virus. Le prove scientifiche suggeriscono che il virus è stato trasmesso da un animale all’uomo. Allo stesso modo, il virus Sars è passato dai pipistrelli agli zibetti (piccoli mammiferi notturni) per poi passare alle persone. Mentre il virus Mers si è trasmesso dal cammello all’uomo
“Il coronavirus è stato creato in laboratorio”
Non esiste alcuna evidenza scientifica a riprova che il coronavirus Sars-CoV-2 sia stato creato dall’uomo. Tra l’altro Sars-CoV-2 ricorda da vicino altri due coronavirus che hanno scatenato epidemie negli ultimi decenni, Sars-CoV e Mers-CoV: tutti e tre i virus sembrano aver avuto origine nei pipistrelli. Le caratteristiche di Sars-CoV-2 sono in linea con ciò che sappiamo di altri coronavirus “naturali” che hanno compiuto il ‘salto’ dagli animali alle persone.
“Il contagio è una condanna a morte”
Falso. Nell’81% delle persone contagiate dal coronavirus si è trattato finora di casi lievi di Covid-19, stando ai dati diffusi il 18 febbraio dal Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie. Circa il 13,8% manifesta sintomi gravi, come difficoltà respiratorie, o richiede ossigeno supplementare e circa il 4,7% versa in condizioni critiche con sintomi gravi quali l’insufficienza respiratoria, l’insufficienza multiorgano o lo shock settico. I dati finora suggeriscono che solo circa il 2,3% delle persone colpite da Covid-19 muore a causa del virus. Anziani e pazienti in condizioni di salute precarie risultano maggiormente a rischio di sviluppare gravi malattie o complicanze. Nonostante ciò, è importante adottare le misure di prevenzione indicate dalle autorità sanitarie locali al fine di contenere la diffusione dell’epidemia.
“Gli animali domestici possono trasmettere il virus
Secondo quanto confermato dall’Oms, non esiste alcuna evidenza scientifica a riprova che gli animali domestici, quali cani e gatti, possano contrarre il coronavirus Sars-Cov-2 nè tantomeno trasmetterlo all’uomo. “Nonostante ciò, si consiglia di lavarsi bene le mani con il sapone dopo il contatto con gli animali”, sostiene l’Organizzazione mondiale della sanità che consiglia di adottare tale abitudine come comune prassi per proteggersi dai batteri, come e.coli e salmonella, che possono invece essere trasmessi dagli animali all’uomo. Finora è stato registrato un solo caso di animale risultato positivo al test del coronavirus Sars-Cov-2: è un cane di Hong Kong che – secondo quanto riferito dal Dipartimento dell’agricoltura, della pesca e della conservazione locale il 28 febbraio — sarebbe stato decretato come ‘lievemente positivo’.
Non è certo se il cane, che appartiene a una donna di 60 anni che ha sviluppato sintomi il 12 febbraio e successivamente è risultata positiva, sia stato infettato dal coronavirus, oppure se sia solo entrato a contatto con una superficie contaminata con la bocca o il naso. Per precauzione il cane è stato messo in quarantena, ma non mostra alcun sintomo e fino ad ora non ci sono prove che possa trasmettere il virus all’uomo
“I bambini non rischiano il contagio”
Falso. I bambini possono essere contagiati da Covid-19, anche se finora le statistiche suggeriscono che hanno meno probabilità di contrarre il virus rispetto agli adulti. In Italia 8 dei 400 casi di Covid-19 registrati sono di bambini di età tra i 4 e i 19 anni. Nella regione cinese dell’Hubei, focolaio dell’epidemia, degli oltre 44 mila casi di contagio, solo il 2,2% ha coinvolto bambini di età inferiore ai 19 anni. Al contrario, nel caso di epidemia influenzale i bambini hanno maggiori probabilità di essere colpiti rispetto agli adulti. Tuttavia, è possibile che il numero di casi di coronavirus diagnosticati nei bambini sia stato sottostimato: nonostante diversi studi scientifici in Cina riportano di un rischio ridotto, è possibile che molti casi di bambini che hanno contratto il virus non siano stati registrati in quanto asintomatici
“Se vieni contagiato, te ne accorgi
Non è detto. Covid-19 può provocare una serie di sintomi, molti dei quali riferiti anche ad altre malattie respiratorie come l’influenza e il raffreddore comune. In particolare, i sintomi più comuni dell’epidemia da Sars-CoV-2 includono febbre, tosse e difficoltà respiratorie, mentre i più rari comprendono vertigini, nausea, vomito e naso che cola. Nei casi più gravi, la malattia può evolversi in una grave malattia simile alla polmonite, ma all’inizio le persone infette potrebbero anche non mostrare alcun sintomo
“Il coronavirus è meno letale dell’influenza
Finora sembra che Sars-CoV-2 non sia più letale dell’influenza. Tuttavia, c’è ancora molta incertezza sul tasso di mortalità del virus. Secondo il Cdc, negli Usa l’influenza stagionale in media ha un tasso di mortalità di circa lo 0,1%, che quest’anno è stimato su circa lo 0,05% tra i pazienti che hanno contratto il virus influenzale. Mentre i recenti dati su Covid-19 suggeriscono che il tasso di letalità di Sars-CoV-2 è di 20 volte superiore, ossia del 2,3% (fonte: China Cdc Weekly, 18 febbraio). Il tasso di mortalità varia in base all’età e allo stato di salute del paziente. Infine, va considerato il fatto che il tasso di mortalità calcolato finora potrebbe variare in base al numero dei casi registrati, molti dei quali potrebbero non risultare perchè asintomatici.
“Non è sicuro ricevere pacchi dalla Cina”
Falso. Non c’è alcun rischio contagio legato ai pacchi recapitati dalla Cina. Lo ha confermato l’Oms rassicurando sul fatto che il coronavirus non sopravvive a lungo sulla superficie degli oggetti, come lettere o plichi. Secondo uno studio pubblicato il 6 febbraio sul Journal of Hospital Infection, Sars-Cov-2 può resistere su metallo, plastica o vetro fino a un massimo di 9 giorni. Ma perchè un virus rimanga vitale, ha bisogno di una combinazione di fattori ambientali specifici – come la temperatura, la mancanza di esposizione ai raggi UV e l’umidità – che nel caso dei pacchi è difficile che si presenti, ha spiegato il dottor Amesh A. Adalja del Johns Hopkins Center for Health Security. Il Cdc ha definito “molto basso” il rischio di trasmissione che può avvenire “da prodotti o imballaggi spediti per un periodo di giorni o settimane a temperatura ambiente. Attualmente, non esistono prove a supporto della trasmissione di Covid-19 associato a merci importate”. Piuttosto, si ritiene che il coronavirus si diffonda più comunemente per via aerea, attraverso le goccioline di saliva.
(da “La Repubblica”)
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Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
8 NUOVI DECESSI E 228 NUOVI CONTAGIATI… PIU’ DELLA META’ DELLE PERSONE AFFETTE E’ IN ISOLAMENTO DOMICILIARE
“1049 persone contagiate, 29 decessi e 50 guarigioni”. A riferirlo è Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, nel corso della conferenza stampa d’aggiornamento sul coronavirus in Italia. Nella sola giornata di oggi ci sono stati 8 decessi, “persone anziane, 6 in Lombardia e 2 in Emilia Romagna”, ha detto Borrelli. Il capo
Dei 1059 contagiati, “Il 52% dei contagiati è in isolamento domiciliare, sono persone che non hanno sintomi o sintomi così lievi da non richiedere alcun tipo di ricovero”, ha spiegato Borrelli. “Le persone ricoverate sono il 38%”, cioè 401 casi, mentre “il 10% in terapia intensiva”, ovvero 105 persone.
Per quanto riguarda i tamponi, “siamo arrivati a oltre 18.500” test effettuati.
Sulla questione delle mascherine, Borrelli ha fatto sapere che sono al lavoro per recuperarne altre: “Da più parti è stata avanzata l’esigenza di mascherine. Le stiamo cercando con i colleghi della Regioni. In particolare servono mascherine chirurgiche, ne stiamo recuperando tante, con numeri che confidiamo di incrementare”.
Il capo della Protezione Civile ha esortato le persone a non intasare i numeri d’emergenza delle regioni, e di rivolgersi in primis ai medici di famiglia. Sul decreto in arrivo dal governo, riguardante le misure per le regioni, non ha rilasciato anticipazioni: “Stiamo confezionando un provvedimento per la ripresa delle attività dove ci sono state restrizioni: non chiedetemi anticipazioni, stiamo lavorando”.
Sui tamponi “dobbiamo partire dalle evidenze scientifiche”, spiega il Silvio Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità . “Una persona che è stata in contatto stretto e prolungato con una persona positiva, sia sintomica che asintomatica, è una persona che deve porsi in isolamento per 14 giorni, perchè sappiamo che l’infezione può verificarsi in quell’arco”, ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti. ”La misura più importante di prevenzione è che la persona che è stata a stretto contatto” con un contagiato “si ponga in una condizione di non trasmettere ad altri”.
Borrelli ha specificato che in Lombardia ci sono 552 positivi, 40 dimessi e 23 deceduti, per un totale di 5.723 tamponi eseguiti. In Veneto 189 positivi, due deceduti e 8.659 tamponi.
In Emilia Romagna 213 positivi, quattro deceduti e 1.550 tamponi. In Piemonte undici positivi e 308 tamponi. In Liguria 38 positivi, quattro dimessi e 121 tamponi. Marche: undici positivi e 68 tamponi. In Toscana dieci positivi, un dimesso e 531 tamponi. In Sicilia, 2 positivi e 2 dimessi e sei tamponi.
Nel Lazio tre positivi, 679 tamponi. Campania: 13 positivi e 373 tamponi. In Puglia tre positivi e 252 tamponi. A Bolzano un positivo e 16 tamponi. In Abruzzo due positivi e 43 tamponi. In Calabria un positivo e 27 tamponi. In Sardegna nessun positivo e un solo tampone. In Umbria nessun positivo, 31 tamponi.
(da “Huffingtonpost“)
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Febbraio 29th, 2020 Riccardo Fucile
“GENTE CHE VIVE IN MEZZO ALL’IMMMONDIZIA E NELLE FOGNE”… IL SINDACO SI DISSOCIA DALLE FRASI RAZZISTE… SUL SUO PROFILO SI PASSA DA CITAZIONI DEL DUCE AL PROFESSARSI LIBERALE SIMPATIZZANTE DI FUTURO E LIBERTA’
Una dichiarazione postata su Facebook da Niccolò Fraschini, consigliere comunale della lista Pavia Prima dimostra che in Italia la situazione è disperata ma non seria: “Noi lombardi veniamo schifati da gente che periodicamente vive in mezzo all’immondizia (napoletani et similia), da gente che non ha il bidet (francesi) e da gente la cui capitale (Bucarest) ha le fogne popolate da bambini abbandonati. Da queste persone non accettiamo lezione di igiene: tranquilli, alla fine di tutto questo, i ruoli torneranno a invertirsi”.
Dopo l’ideona Fraschini ha chiuso la sua bacheca.
“Ci è voluto il coronavirus — scrive in altro post sempre Fraschini — per far sì che noi lombardi ottenessimo finalmente la secessione. L’unica differenza è che sono gli altri a secedere da noi appestati e non viceversa!”.
Il sindaco Mario Fabrizio Fracassi ha subito replicato a Fraschini (che in consiglio comunale sostiene la maggioranza di centrodestra): “Come primo cittadino di Pavia e come italiano — afferma il sindaco Fracassi -, mi dissocio senza se e senza ma dalle dichiarazioni di Niccolò Fraschini”
Peraltro sul suo profilo facebook Fraschini si professa europeista e liberale oltre a ricordare con affetto Gianfranco Fini e Futuro e Libertà .
Sul profilo Niccolo Il Frasco Fraschini invece campeggia una frase attribuita a Mussolini: “Molti nemici, molto onore”.
Un po’ di confusione, ecco.
(da “NextQuotidiano”)
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