Destra di Popolo.net

“PRIMA LA SALUTE”: UN DECRETO PER CONTENERE I CONTAGI (SALITI A 79)

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

IL GOVERNO VARA LE MISURE DI CONTRASTO: LIMITAZIONE DI CIRCOLAZIONE NEI COMUNI CON FOCOLAI DEL VIRUS, ANNULLAMENTO EVENTI SPORTIVI IN LOMBARDIA E VENETO, STOP A GITE SCOLASTICHE… IMPIEGO FORZE DELL’ORDINE PER IMPEDIRE INGRESSI E USCITE

“Nel decreto legge ci sono provvedimenti per il contenimento del contagio nelle aree del focolaio. Siamo in condizioni di innalzare la soglia di tutela delle comunità  direttamente interessate”.
Le misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus vengono ufficializzate dopo le 23 dal premier Conte, al termine di una giornata di riunioni e di un cdm durato ore.
“Nelle aree considerate focolai non sarà  consentito l’ingresso, nè l’allontanamento. Già  disposto lo stop delle attività  lavorative, educative e gli eventi pubblici”.
Le aree saranno presidiate dalle forze dell’ordine: “Ma confidiamo nella collaborazione dei cittadini”.
Nel giorno in cui si sono registrate due vittime e oltre 70 contagi, il presidente del Consiglio parla di provvedimenti presi sulla base dell’“adeguatezza e della proporzionalità ”, considerando che “la situazione è in continua evoluzione”. Non scende nello specifico il premier, non dà  dettagli, e passa la parola al ministro Speranza: “Le istituzioni lavorano per contenere l’epidemia”, ha detto il titolare della Salute.
Nel decreto legge, ha spiegato Speranza, ci sono misure che consentono lo stop delle gite scolastiche o degli eventi sportivi. La ministra Azzolina ha già  disposto lo stop alle gite scolastiche in Italia e all’estero. Nei prossimi giorni probabilmente, ha spiegato il titolare della Salute, una delegazione dell’Oms raggiungerà  l’Italia.
La maggioranza ha deciso di coinvolgere le opposizioni nella messa a punto del provvedimento.
Il commissario straordinario, Angelo Borrelli, ha fatto il punto sulla diffusione dell’epidemia: 79 contagi totali, compresi la coppia di coniugi cinesi e il ricercatore ricoverati allo Spallanzani. La maggior parte dei casi positivi (54) si è registrata in Lombardia, 17 i casi in Veneto, 2 in Emilia Romagna, 1 in Piemonte.

(da “Huffingtonpost“)

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CORONAVIRUS: I DUBBI SU PERIODO DI INCUBAZIONE, TRASMISSIONE DAGLI ASINTOMATICI E MODALITA’ DI CONTAGIO

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

“NEL 50% DEI CASI IL VIRUS SI TRASMETTE DANDO LA MANO O ABBRACCIANDO LA PERSONA GIA’ CONTAGIATA”… IL PERIODO DI INCUBAZIONE POTREBBE ESSERE SUPERIORE A 14 GIORNI”

In questo clima di incertezza sul Covid-19 che sta facendo paura all’Italia l’unica certezza   è che i fatti di queste ore stanno sollevando dubbi su molti punti fermi   fino a ieri considerati tali da mondo scientifico e istituzioni sanitarie.
Perchè il racconto di come il virus si è propagato nella Bassa sembra smentire quanto fin qui affermato circa la sua improbabile trasmissione da persone asintomatiche, sul periodo   di incubazione, sul fatto che la sua pericolosità  fosse limitata a persone anziane e con altre malattie. Dubbi iniziano a sorgere anche sulle sue modalità  di trasmissione.
«Attraverso goccioline di saliva trasmesse da colpi di tosse e starnuti», si è sempre sostenuto. Salvo scoprire ora che le persone contagiate al bancone di un bar o al tavolo di un ristorante sono entrare in contatto con chi il virus lo portava con se senza tossire o starnutire.
Ma facciamo parlare i fatti e gli uomini di scienza.
Il periodo di incubazione potrebbe essere più lungo di 14 giorni
Se, come sembra, il “paziente 0” di Cologno è il giovane manager rientrato dalla Cina il 21 gennaio e Mattia,   il 38enne ricoverato ora in rianimazione, si sarebbe visto con lui a cena più volte tra il 4 e 5 febbraio, allora sarebbe la riprova che il periodo di incubazione del virus potrebbe essere più lungo dei 14 giorni indicati fino ad oggi da tutti, Oms compreso, come limite massimo e raro, poichè nella larga maggioranza dei casi i disturbi si manifesterebbero dopo già  5 o 6 giorni. Se, al contrario, i contatti tra il “paziente 0” e Mattia fossero avvenuti dopo (e non è escluso, visto che le ricostruzioni sono quelle della moglie perchè   lui è intubato e non può parlare) sarebbe invece più lungo dei 14 giorni il tempo tra il contagio degli altri infettati e la manifestazione dei sintomi. E che sia così non lo conferma uno qualunque, ma Walter Ricciardi, componente dell’executive board dell’Oms e massimo esperto di epidemiologia e sanità  pubblica. Anche se, precisa, «sono casi rari, che non penso rendano opportuno prolungare oltre i 14 giorni il periodo di quarantena per le persone a rischio di contagio».
Gli asintomatici posso trasmettere il virus anche innestando una carica virale alta
Fino ad ora la trasmissione del virus da parte di asintomatici era ritenuto un evento raro. E che ancora più raramente poteva provocare danni seri alla persona contagiata perchè la carica virale di chi è senza sintomi, da quel che si è sempre detto, è bassa. Ma il presunto “paziente 0” non era sintomatico, e a guardare le gravi condizioni in cui versa Mattia e il numero di persone da lui contagiate si direbbe tutto il contrario. A rafforzare i dubbi arriva anche uno studio cinese pubblicato nella prestigiosa rivista “New England of Medicine Journal”.   «I pazienti ammalatisi con il virus monitorati dallo studio —spiega il virologo Roberto Burioni- stavano ancora relativamente bene pur avendo livelli già  elevati di virus nelle prime vie respiratorie.
E questo è un dato drammaticamente diverso rispetto alla Sars, dove il picco virale si raggiungeva dopo 10 giorni dai primi sintomi, quando il paziente stava già  molto male e spesso in rianimazione, dove non poteva trasmettere a nessuno l’infezione se non ai sanitari. Ma l’altro aspetto che emerge è che anche il soggetto asintomatico aveva livelli di virus nel naso e nella gola analoghi a chi i sintomi li aveva»..
Conclusione: «lo studio dimostra senza ombra di dubbio che anche chi non ha sintomi può trasmettere l’infezione e l’unico modo per evitarlo è mettere in quarantena chi ha avuto contatti con le aree a rischio».
Il virus potrebbe trasmettersi anche non solo attraverso starnuti e tosse
«La trasmissione del virus può verificarsi solo con contatti prolungati e a distanza non superiore a due metri con persone che trasmettano goccioline di saliva attraverso starnuti o colpi di tosse». Anche questo è stato un mantra fino a ieri. Ma la diffusione del virus nel   lodigiano inizia a far sollevare dei dubbi.   E anche qui a sollevarli sono i fatti. Mattia è ancora in forze quando va a correre con il suo amico che contrae il virus e poi, senza sintomi, va al bar dei genitori, dove in un colpo solo contagia tre anziani avventori. Dalle prime ricostruzioni non ha tossito ne starnutito.
Non se ne stupisce Ricciardi che spiega: «nel 50% dei casi il virus si trasmette dando la mano o abbracciando la persona già  contagiata, che magari senza starnutire o tossire si è passata prima una mano sul naso o in bocca». Per cui la raccomandazione è sempre la stessa: “lavarsi spesso e bene le mani”.
L’aggressività  del virus in Italia è il segnale che sta mutando?
«No perchè le mutazioni richiedono mesi se non anni», afferma senza ombra di dubbio Ricciardi. Come spiegare allora il fatto che, nel giro di 24 ore abbiamo 46 casi certificati, due morti e più di un paziente grave?   «Il tasso di letalità  —spiega sempre Ricciardi- è in questo momento superiore a quello della provincia dell’Hubei, fulcro dell’epidemia. Ma è comunque medio-basso rapportato a quello di altre epidemie, come la Sars. Ma è invece alto in termini di contagiosità . Noi in Europa stiamo ora studiando da vicino il virus. Fino ad oggi ci siamo basati sui dati cinesi che sono da prendere con le molle». Come dire che dobbiamo attrezzarci a fronteggiare un nemico più insidioso di quel che sembrasse prima di sbarcare a casa nostra.

(da “La Stampa”)

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SALVINI SCIACALLA SUI MORTI PER CORONAVIRUS MA E’ TRAVOLTO DALLE CRITICHE: “TACI, SEI SENZA VERGOGNA”

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

SUI SOCIAL GLI VA MALE: “DOVREBBERO BLINDARTI IL CERVELLO”

Ci sono due modi di interpretare il vergognoso comportamento di Matteo Salvini in queste ore drammatiche in cui il Coronavirus è scoppiato in Italia: o una totale mancanza di umanità  mista a un istinto di sciacallaggio, oppure (ma una non esclude l’altra) una disperata mancanza di argomenti.
Perchè è veramente indegno che, nonostante l’invito da tutte le autorità  mediche a evitare polemiche per non fomentare il panico, nonostante il virus sia arrivato in Italia non dall’Africa, Salvini continui ad attaccare il governo per non aver chiuso i porti (“Al posto di chiudere i porti per l’emergenza virus, il governo della vergogna pensa al “ripristino del sistema di accoglienza”. Follia” scrive su twitter) e sciacalla anche sull’uomo morto ieri notte, prima vittima italiana del Coronavirus.
È un gioco rischioso, perchè accanto a chi pende dalle labbra del Capitano, in molti altri sono stufi di questo vociare scomposto.
E in tanti stanno attaccando Salvini a loro volta:
“Ma questo superpotere che lei ha, cioè di non provare mai un briciolo di vergogna, lo ha acquisito dopo essere stato morso da qualche insetto?”
“Dovrebbero blindarti il cervello e la lingua per evitarti sproloqui inappropriati.#citofonaazaia”
“L’unico che dovrebbero chiudere sei proprio tu. Sciacallo!”

(da Globalist)

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CORONAVIRUS, CHI E’ COSTRETTO A RIMANERE A CASA E’ AUTOMATICAMENTE IN MALATTIA

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

E’ QUESTA LA DISPOSIZIONE CHE ARRIVA DALLE PREFETTURE

Le formule sono diverse. E possono essere concordate, caso per caso, con l’azienda di appartenenza. Ma in assenza di disposizioni precise, il dipendente costretto a rimanere a casa per motivi precauzionali, viene messo automaticamente in malattia.
E’ questa la disposizione che arriva dagli incontri con le prefetture interessate.
E’ il caso dei comuni del Lodigiano, attorno ai centri di Codogno e Casalpusterlengo. I sindaco hanno invitato i loro cittadini restare a casa e gli studenti a non andare a scuola. I lavoratori vengono considerati in malattia.
A meno che le singole imprese non decidano diversamente: è il caso di Eni, Snam e Saipem stanno contattando uno a uno i dipendenti che risiedono nei comuni in provincia di Lodi indicati tra quelli a rischio.   La formula per il congedo che scatta da lunedì potrebbe essere quella del lavoro agile (smart working), ma non è escluso anche il ricorso al permesso retribuito.
Cassa integrazione per le imprese
Il Governo studia interventi per le imprese. La prima riguarda la cassa integrazione come strumento per aiutare le aziende che avranno problemi per l’assenza dei dipendenti.
Lo ha anticipato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. “Uno strumento sarà  concedere la Cassa integrazione ordinaria: trattandosi di un evento imprevedibile, non c’è bisogno di una norma ad hoc. E’ un primo ma tempestivo intervento che possiamo mettere in campo e siamo pronti a predisporne altri qualora ve ne fosse la necessità “. Del resto, lo ha chiesto anche Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: “Sarebbe importante estendere la cassa integrazione prevista dal Fondo integrativo salariale (fis) alle piccole e micro imprese coinvolte dalla crisi. E per farlo basterebbe un decreto legge”.
Sospendere tasse e tributi
Sospendere i versamenti e gli adempimenti tributari per i contribuenti e per i professionisti che abbiamo la sede dell’attività    oppure la residenza di titolari, soci, professionisti, associati, amministratori esecutivi, collaboratori o dipendenti nelle aree interessate dalle misure di quarantena introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus. à‰ quanto chiede il Consiglio nazionale dei commercialisti al Ministero dell’Economia.
Stop alle assemblee in banca
Le rupercussioni nel mondo del lavoro sono le più varie. Sempre da lunedì saranno sospese le assemblee per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei bancari nelle regioni Lombardia e Veneto. Lo riferiscono in una nota i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin: “Solidarietà  e sostegno   a tutte le lavoratrici e ai lavoratori delle zone colpite”. I sindacati “lavoreranno in intesa con Abi per attuare tutte le misure possibili a tutela della salute e sicurezza sul lavoro” per far fronte all’emergenza.
Milano, gli alberghi si svuotano
Sangalli, lancia l’allarme nei settori, legati a turismo, ristorazione, accoglienza e trasporti: “Sono in difficoltà  e registrano perdite di fatturato già  rilevanti.   Negli alberghi milanesi in questi giorni si registra un calo dell’occupazione fra il 5 e il 10% con una diminuzione del fatturato stimabile nel 15% per il rallentamento della clientela fieristica. Percentuali destinate a salire sensibilmente”.

(da agenzie)

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CORONAVIRUS: IN ARRIVO DAL VIMINALE MASCHERINE E GUANTI PER I POLIZIOTTI

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

EMANATE DISPOSIZIONI A TUTELA DELLE FORZE DELL’ORDINE

Il funzionario medico della Polizia di Stato anche in assenza di sintomi di malattia» può «adottare nei confronti del personale che abbia avuto contatti a rischio, anche solo sospetti, provvedimenti medico-legali di temporanea astensione dall’attività  lavorativa, al termine dei quali, per il rientro in servizio, formulerà  il relativo giudizio di idoneità »
La direzione centrale Sanità  del ministero dell’Interno, dipartimento Pubblica Sicurezza, ha previsto nuove, ulteriori disposizioni, dopo quelle emanate il 24 gennaio e il 1° febbraio, per la gestione dell’emergenza coronoavirus «in considerazione della diffusione dell’infezione in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio».
Si tratta di «misure precauzionali possibili di prevenzione e protezione del personale, nei diversi contesti di operatività , anche tenuto conto dei compiti istituzionali e dell’esigenza di garantire la massima tutela della popolazione delle comunità  interessate» di cui si forniscono «più dettagliate informazioni e indicazioni».
Nello specifico, per quanto riguarda i comportamenti da adottare da parte degli operatori della Polizia di Stato la nota, di cui si prega di dare ampia diffusione, sottolinea l’importanza dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) «anche in considerazione della attuale difficoltà  degli stessi», che dovranno essere resi disponibili «in base a diversi e potenziali profili di esposizione per il personale che svolge servizi operativi o che comportano l’esposizione diretta al rischio di contagio, come nel caso di servizi ad immediato contatto con il pubblico».
Si raccomanda inoltre di evitare il sovraffollamento degli uffici per il ricevimento del pubblico e di assicurare la frequente areazione degli stessi, oltre che curare che venga effettuata, dalle ditte incaricate «un’accurata pulizia e disinfezione degli ambienti e delle superfici con comune candeggina». Dove non esistono agli sportelli vetri di protezione si invita gli operatori a «mantenere un’adeguata distanza di 1,5 metri dall’utente».
In casa di sintomi collegabili al coronavirus, anche per le forze dell’ordine, così come per i comuni cittadini si invita a non fare ricorso al Pronto Soccorso, ma di contattare il 112 o il numero verde 1500 del Ministero della Salute. I medici in servizio presso gli Enti e i Reparti, fra le altre cose sono invitati a sconsigliare il personale a intraprendere viaggi, se non strettamente necessari.
Il ministero ritiene inoltre «opportuno dare indicazioni di limitare, per quanto possibile, le occasioni che comportino condizioni di permanenza di più persone in ambiti circoscritti, quali attività  addestrative ed esercitative, convegni, etc». In personale addetto al controllo del territorio, qualora entri in contatto con «soggetti non immediatamente identificabili» sarà  dotato dei «DPI previsti (guanti e maschera facciale FFFP3)».
Infine, «nel principio di massima precauzione, in rapporto all’evoluzione dell’epidemiologia, il funzionario medico della Polizia di Stato anche in assenza di sintomi di malattia» può «adottare nei confronti del personale che abbia avuto contatti a rischio, anche solo sospetti, provvedimenti medico-legali di temporanea astensione dall’attività  lavorativa, al termine dei quali, per il rientro in servizio, formulerà  il relativo giudizio di idoneità ».

(da agenzie)

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IL PRESUNTO “PAZIENTE ZERO” DI CODOGNO NON HA MAI AVUTO IL VIRUS

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

NON E’ STATO IL MANAGER AMICO DEL 38ENNE DI COLOGNO A CONTAGIARLO… QUINDI IL “PAZIENTE ZERO” NON E’ STATO ANCORA IDENTIFICATO

Non ha mai avuto il coronavirus il presunto ‘paziente zero’, l’amico del 38enne di Codogno che era stato a cena con lui dopo esser tornato dalla Cina. Lo ha detto ai cronisti il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri.
“Dai test effettuati – ha detto – è emerso che non ha sviluppato gli anticorpi”. L’uomo era già  risultato negativo al primo test per il coronavirus. Dunque, non è partita da lui la diffusione del virus nel lodigiano.
Gli esiti degli accertamenti, secondo Sileri, sono chiari: “Non può essere lui – ha detto -. Ora andrà  chiaramente ricercato chi è il paziente zero”.

(da agenzie)

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IL CORONAVIRUS ARRIVA A TORINO E A MILANO

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

DUE VITTIME, 60 CONTAGIATI, PIU’ REGIONI INTERESSATE… PRIMI CASI A TORINO E MILANO

Due vittime, quasi 60 contagiati, più regioni interessate. Dopo la diffusione in Lombardia e Veneto, è stato registrato il primo caso di coronavirus in Piemonte, a Torino.
Qualche ora dopo la notizia del primo caso a Milano, si tratta di un paziente ricoverato al San Raffaele, che vive a Sesto San Giovanni.
Per quanto riguarda il caso del capoluogo piemontese, il paziente positivo è un uomo di 40 anni. Secondo quanto riporta Repubblica avrebbe partecipato alla stessa maratona a cui aveva preso parte il 38enne ricoverato a Codogno. “Non è un focolaio piemontese ma lombardo”, l’assessore regionale alla sanità , Luigi Icardi, sul primo caso di positività  al Coronavirus registrato in Piemonte.
Il paziente si è ammalato, ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, “dopo essere entrato in contatto con il ceppo lombardo”. I familiari dell’uomo sono sotto osservazione.
La seconda vittima italiana del Coronavirus.
Si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno. È di Castelpurlengo. La donna è deceduta in casa. Il test è stato compiuto dopo la morte. Si tratta della seconda vittima dopo l’uomo di 78 anni morto ieri, Adriano Trevisan, ricoverato insieme a un altro pensionato a Padova. Ieri, ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, ”è stata rinvenuta nel proprio domicilio una donna di 77 anni deceduta che aveva tutta una serie di sue patologie. A questa persona post mortem è stato fatto il tampone ed è risultato positivo, ma ad oggi non possiamo dire, visto che manca l’autopsia e altri esami, se è morta a causa del coronavirus o per altre situazioni”.
Dopo i casi in Veneto e Lombardia, si registra il primo caso in Piemonte: hanno dato esito positivo gli esami su un paziente all’ospedale Amedeo di Savoia a Torino.
Arrivano, intanto, le misure del governo: quarantena obbligatoria per chi ha avuto contatti stretti con i casi confermati.
14 giorni di isolamento obbligatorio per chi è stato in contatto con pazienti positivi al Covid-19: l’ordinanza del ministro della Salute
â€³È fatto obbligo alle Autorità  sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19″, lo stabilisce un’ordinanza del ministro della Salute, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale odierna e immediatamente in vigore.
”È fatto obbligo – si legge ancora nel documento – a tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità , di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente. Acquisita la comunicazione, l’Autorità  sanitaria territorialmente competente provvederà  all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizione ostative, di misure alternative di efficacia equivalente”.
L’ordinanza del ministro Speranza ha tre mesi di validità  a partire da oggi.
Il contagio in Lombardia e Veneto. Un caso in Piemonte, primo contagio accertato a Milano
Intanto è salito quasi 60 il numero dei pazienti risultati positivi ai test del Corovinarus e residenti tra la Lombardia e il Veneto. 46 di questi risiedono in Lombardia. Lo ha spiegato in conferenza stampa il presidente della Regione Attilio Fontana. Nella mattinata il numero si era fermato a 39, la certezza che ci fossero altri casi è arrivata nel pomeriggio: “Dei 7 nuovi casi appena confermati rispetto ai 39 già  comunicati questa mattina (due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona) – spiega una nota della Regione -, uno è residente a Sesto San Giovanni (MI) ed è attualmente ricoverato all’Ospedale San Raffaele. Gli altri 6 provengono dalle zone già  interessate dall’infezione”. Il paziente del Milanese è un settantottenne che, a quanto si apprende, era ricoverato da cinque giorni.
Dodici sono invece casi accertati in Veneto, compreso l’anziano di Vò Euganeo morto nella serata di ieri. Tra i contagiati, la moglie e la figlia di Adriano Trevisan, il primo deceduto in Italia. Come ha spiegato il governatore della regione, Luca Zaia, sono in corso test in tutti gli ospedali del Veneto. Degli altri 11 contagiati, solo uno è al di fuori del comune di Vò Euganeo: il 67enne di Mira (Venezia) portato la notte scorsa dall’ospedale di Dolo a Padova, in rianimazione. I restanti 9, tra cui “altri sette casi registrati oggi” ha spiegato il governatore Luca Zaia, fanno riferimento tutti a residenti del comune di Vò.
Tra i due focolai non ci sarebbero legami: “Non esiste nessun collegamento tra il focolaio lombardo e quello veneto”, ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, interpellato da Sky Tg24. Precisando poi che il focolaio in Veneto è “autonomo”.
Nel pomeriggio la notizia del primo caso in Piemonte. Ma il caso registrato all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino non sarebbe relativo a un nuovo focolaio. Lo ha specificato l’assessore alla Sanità  piemontese, spiegando che il soggetto in questione si è ammalato dopo “essere stato in contatto con il ceppo lombardo”. Quindici i casi sospetti in Piemonte.
Le misure di prevenzione
I comuni interessati dal contagio sono in isolamento. Il governatore Zaia ha disposto la chiusura delle università  della regione Veneto. A Milano, invece, è stata disposta la chiusura del tribunale: Su disposizione dei capi dell’ufficio – si legge in una circolare interna consultata dall’Agi – si comunica che lunedi’ 24/02 tutti gli uffici, comprese le segreterie dei pm, saranno chiusi al pubblico fino a nuova disposizione”.
Conte: “Valutiamo misure straordinarie”
Il presidente del Consiglio, intanto, fa sapere: “Fra poco sarò nuovamente al Comitato operativo della Protezione civile per un aggiornamento sull’emergenza Coronavirus e per valutare nuove misure straordinarie”.
Ue: “Pronti a fornire sostegno all’Italia”
Bruxelles tende la mano a Roma per fronteggiare l’emergenza: “La Commissione è in stretto contatto con l’Oms Europa e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ed è pronta a sostenere le autorità  italiane e fornire ogni possibile sostegno”, ha fatto sapere la commissaria Ue per la Salute Stella Kyriakides. “Lavoriamo a stretto contatto con gli Stati membri per garantire che i sistemi sanitari Ue siano attrezzati e pronti, come il lancio di un appalto congiunto per sostenere l’accesso ai dispositivi di protezione individuale che potrebbero essere necessari”.
Decretato lo stato di emergenza in Friuli Venezia Giulia. De Luca in Campania: “Sospendere gite scolastiche”. Chiuse le scuole in Trentin
Le aziende di Milano e dell’hinterland: “Chi è a rischio resti a casa”
Le aziende di Milano e dell’hinterland si stanno attrezzando per fronteggiare l’epidemia del coronavirus che ha colpito la Bassa lodigiana in accordo con le disposizioni del Ministero della salute e della Regione Lombardia. Da questa mattina gli uffici del personale dei grandi gruppi come Eni, Snam e Saipem stanno contattando uno a uno i dipendenti che risiedono nei comuni in provincia di Lodi indicati tra quelli a rischio. L’indicazione che viene data loro è di rimanere a casa ed evitare il più possibile i contatti sociali.
Da quanto si apprende la formula per il congedo che scatta da lunedì prossimo 24 febbraio potrebbe essere quella del lavoro agile (smart working), ma non è escluso anche il ricorso al permesso retribuito. Particolare attenzione anche nella protezione delle sedi aziendali, dove saranno rinforzate le procedure di controllo agli accessi, sia per l’ingresso di visitatori sia di fornitori provenienti dai comuni a rischio.
Atterrati i connazionali della Diamond Princess
Stamattina all’alba è atterrato a Pratica Di Mare l’aereo con i 19 connazionali che erano sulla Diamond Princess, la nave in quarantena in Giappone con a bordo centinaia di casi di Coronavirus. Dopo i controlli andranno alla Cecchignola.

(da “Huffingtonpost”).

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CORONAVIRUS, CONSIGLIO DEI MINISTRI STRAORDINARIO ALLE 18.30 NELLA SEDE DELLA PROTEZIONE CIVILE

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

SALGONO A 52 I CONTAGIATI, PRIMO CASO IN PIEMONTE… QUARANTENA OBBLIGATORIA PER CHI HA AVUTO CONTATTI CON I CASI POSITIVI

È previsto per le 18.30 un consiglio dei ministri straordinario per trattare l’emergenza coronavirus nel nord Italia. Sono 52 i casi accertati, 39 in Lombardia, 12 in Veneto e, da ultimo, 1 in Piemonte.
Il premier Giuseppe Conte intorno alle 12 è arrivato nel quartier generale della protezione civile e da ore proseguono riunioni sull’emergenza coronavirus insieme ai ministri interessati e in collegamento con tutte le regioni coinvolte.
“Fra poco sarò nuovamente al Comitato operativo della Protezione civile per un aggiornamento sull’emergenza Coronavirus e per valutare nuove misure straordinarie”, aveva scritto su Facebook.
Intanto il ministro della Salute ha emanato un’ordinanza di quarantena obbligatoria per chi è stato in stretto contatto con i casi risultati positivi. Ha validità  tre mesi.
Di seguito il testo:
È fatto obbligo alle Autorità  sanitarie territorialmente competenti di applicare la misura della quarantena con sorveglianza attiva, per giorni quattordici, agli individui che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19. È fatto obbligo a tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, come identificate dall’Organizzazione mondiale della sanità , di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente. Acquisita la comunicazione, l’Autorità  sanitaria territorialmente competente provvederà  all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizione ostative, di misure alternative di efficacia equivalente.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha fatto sapere di aver ricevuto una telefonata da parte del presidente della Repubblica: “Mi ha chiamato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere informazioni sulla situazione nel Veneto e ho parlato a lungo con lui spiegando le criticità . In queste ore ho sentito anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte; praticamente mezzo governo”, ha detto. La richiesta è che le misure di precauzione riguardino tutto il Paese: “Abbiamo chiesto che l’approccio debba essere uniforme su tutto il territorio nazionale per garantire la salute ai cittadini e che vengano adottate delle linee guida uniformi”.

(da “Huffingtonpost”)

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IL CORONAVIRUS PARLA ITALIANO E VIAGGIA IN BUSINESS CLASS

Febbraio 22nd, 2020 Riccardo Fucile

NON SI ANNIDA IN AFRICA MA NEL PROFONDO NORD, SMONTATI GLI STEREOTIPI

Breve apologo sulla grave epidemia di corona stupiditas al giorno zero, anno primo dell’era della Grande Paura.
Leggiamo quintali di articoli, ascoltiamo ore di talk show con il virologo d’ordinanza annesso, ci addormentiamo pregando Burioni, ma le poche cose che bisogna capire sono semplici.
1) Smetterete di tormentare i cinesi, e di negarvi gli involtini primavera. Da ieri la notizia che volevamo fingere di non capire è ineludibile: questo virus parla italiano. Lo parla bene, e con un distinguibile accento del Nord.
2) Abbiamo esibito inutilmente stereotipi razzisti, ci siamo alimentati di bufale sesquipedali, a partire dai topi e dai pipistrelli, e poi alla fine il virus è tra noi, tutto nostro, annidato nella nostra provincia, non ha preferenze gastronomiche, non disdegna la polenta.
3) È ormai grave la terza panzana da incorniciare: “Attenti! il virus arriverà  sui barconi!”. Sottointeso: il virus come una emazione dei migranti del sud, della povertà , dei neri. Sarebbe stato molto bello e rassicurante, per esempio, un virus composito nero e con gli occhi a mandorla, proiezione riassunta di tutte le diversità  di cui le nuove paure ci invitano a diffidare: invece il virus arriva in aereo, e se può viaggia in business Class. Non perchè sia figlio dei pregiudizi di classe dei militanti di qualche superstite Lega trotskista-anticapitalista: ma perchè ha bisogno di volare comodo e veloce. Il barcone e il viaggio della speranza producono una drammatica e naturale quarantena: il jet leg lo fa svernare rapidamente.
4) Smettete di guardare con odio il vicino che tossisce o starnutisce al vostro fianco in autobus o in metro: il virus può essere splendidamente asintomatico, sa scegliere un portatore splendidamente inconsapevole
5) Dedicato a tutti quelli che: “Quando arriva in Africa sarà  l’Apocalisse. Il continente con la densità  di popolazione della terra ha avuto un solo caso di contagio: è arrivato in aereo, lo hanno fermato subito con il termo-scanner e si sono protetti.
Ma l’Europa, finchè avrà  il clima altalenante di fine inverno è un habitat più propizio per un virus di cui sappiamo ancora poco, ma almeno una cosa certa: ama il freddo e teme le temperature alte, si annida e solidifica per vie aeree, prospera con le malattie respiratorie. Soffre il bel clima.
6) Ci protegge di più la primavera delle mascherine, non andare a fare la fila in farmacia per scoprire solo alla fine che le ha già  finite un tipo ancora più ansiogeno di voi.
7) Dopo aver letto centinaia di pagine, e ascoltato decine di epidemiologi discettare della sopravvivenza del fattore di contagio sulle superfici curve o ruvide, ho capito una verità  drammatica e sconvolgente per milioni di italiani pigri, fra cui me. La più devastante ed efficace misura di profilassi consiste nel riscoprire una piccola grande pratica sovversiva: lavarsi le mani tre volte al giorno e quando si torna dopo escursioni nei mezzi e nei locali pubblici. Auguri.

Luca Telese
(da TPI)

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