Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
LA DENUNCIA DELLA MADRE: “UN COLPO AL CUORE, MIO FIGLIO STAVA AIUTANDO UNA DONNA IN DIFFICOLTA’, CHE PAESE STIAMO DIVENTANDO?”… UN PAESE DI MERDA, FINO A QUANDO LA GENTE ONESTA’ NON REAGIRA’ E PRENDERA’ A CALCI IN CULO QUESTA FOGNA UMANA
“Levati che non la lasci respirare e tornatene al tuo Paese”. Sono le parole che un ragazzino di 15 anni, italianissimo, ma dalla pelle mulatta, si è sentito rivolgere martedì sera mentre soccorreva una donna che si era appena sentita male in viale Gramsci a Grugliasco.
Sono le 19.30 e davanti al Bar ’10 e Lode’ si è formato un capannello di persone. Una signora si è sentita male all’improvviso e il giovane che era appena dietro di lei in compagnia di un’amica l’ha presa al volo per evitare che sbattesse la testa per terra.
Poi ha chiamato i soccorsi. “A scuola aveva fatto un corso di primo intervento e si è ricordato quelle prime nozioni e si è dato da fare per aiutare la donna”, spiega Katia, la mamma dell’adolescente a cui il figlio ha raccontato quello che gli era successo non appena è arrivato a casa
Il racconto della mamma
“Le ha alzato le gambe, quando ha iniziato a riprendersi le ha portato un bicchiere d’acqua – dice ancora la donna -. Poi quando è arrivata l’ambulanza si è visto avvicinare da un uomo, un passante che lo ha spintonato dicendogli di togliersi di mezzo”. Il ragazzino ha protestato. “Sto solo cercando di dare una mano”, ha detto allo sconosciuto. “Ma togliti – ha ribadito il passante – perchè non te ne torni al tuo Paese?”.
A quel punto il giovane si è allontanato dalla donna che stava soccorrendo, un po’ scosso. “Erano frasi senza motivo che mio figlio non si sarebbe meritato nemmeno se fosse stato beccato a fare qualcosa di male, ma lui stava aiutando. Anche la signora lo ha ringraziato quando si è sentita meglio”. Eppure la sua pelle scura è bastata a classificarlo come ‘indesiderato’.
Lo sfogo su Facebook
La mamma – che ha scritto un lungo post su Facebook ricevendo centinaia di messaggi di solidarietà – è sconfortata. “Mio figlio viene fermato per strada per essere controllato dalle forze dell’ordine perchè è mulatto e con i dread – racconta la mamma -. Da quando ha 3 anni gli capitano episodi simili. Un giorno tornò a casa da scuola chiedendomi qual era casa nostra visto che qualcuno gli aveva detto di tornare a casa sua. E sono anni che combatto per spiegargli che non c’è niente di diverso in lui e nella nostra famiglia”.
Ci sono stati giorni in cui mamma Katia si è sentita chiedere. “Mamma perchè non mi hai fatto bianco?”. E – assicura la donna – “per una mamma è un colpo al cuore. Lo è anche spiegare al proprio figlio che dovrà fare attenzione doppia in tutto quello che fa, dovrà imparare a non rispondere, per non incappare in controlli. Non voglio che mio figlio si senta in difetto, soprattutto se ha appena aiutato una persona in difficoltà “.
(da agenzie)
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Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
AL PRESTANOME PROMESSI PAGAMENTI DI MILLE EURO A TRANCHE
Da stamattina il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano è nella sede della
Lombardia Film Commission di Cormano, al centro dell’inchiesta del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi, che indagano sul flusso di denaro movimentato da tre commercialisti della galassia leghista: Alberto Di Rubba, ex presidente della LFC, e il collega Andrea Manzoni, ex revisori contabili della Lega in Parlamento, e il terzo professionista Michele Scillieri, amministratore della Futuro Partecipazioni, a cui erano intestate le quote di Andromeda, la società che acquista l’immobile a 400mila euro e lo rivende a 800mila. La procura intende chiarire quale siano le destinazioni finali della maxiplusvalenza.
Due giorni fa e stato fermato il prestanome di Scillieri, Luca Sostegni, prima che scappasse in Brasile via Francoforte. Sostegni è indagato per estorsione perchè avrebbe preteso 50mila euro da Scillieri per il suo silenzio.
Ora emergono nuovi dettagli sul pagamento. La sera in cui è stato fermato aveva ricevuto una busta con 5mila euro, con l’ulteriore promessa di pagamenti di mille euro ogni venti giorni. Una sorta di vitalizio per non svelare protagonisti e dinamiche di una compravendita piena di anomalie.
A Sostegni la procura contesta tutte le esigenze cautelari: il pericolo di fuga, di inquinamento probatorio e di reiterazione dei reati. I pm hanno inoltrato al gip Giulio Fanales la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare. Il presunto prestanome di Scillieri, ora a San Vittore, avrebbe intanto già reso alcune dichiarazioni utili per le indagini. Sostegni intendeva fare rientro nel Paese del Sudamerica dove aveva vissuto di recente. Nei mesi scorsi era poi rientrato in Italia, in Toscana, dove è rimasto nel periodo di emergenza Covid.
La Guardia di Finanza di Milano sta effettuando acquisizioni di documenti nella sede della Lombardia Film Commission, nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta compravendita a prezzo gonfiato di un immobile a Cormano, nel Milanese. Dalle casse della società sarebbero usciti 800mila euro di fondi regionali per l’acquisto dell’immobile. Denaro che poi, in parte, sarebbe arrivato ai professionisti i cui nomi sono già emersi nel caso dei 49 milioni della Lega spariti, e in parte sarebbe finito in una rete di società su cui sta indagando la Procura.
(da agenzie)
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Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
IL CONTO COVID SALE A 100 MILIARDI, TUTTO A DEFICIT, DEBITO INARRESTABILE
Basta poggiare la lente d’ingrandimento sui contenuti per capire che la nuova manovra da 20 miliardi che il Governo tirerà fuori nella prima settimana di agosto sarà ancora una manovra di rammendo. Come il Cura Italia e il decreto Rilancio.
Vanno messi altri punti per provare a ricucire lo strappo del Covid. È l’equivalente dell’allungamento dello stato di emergenza.
Eccoli gli ultimi contenuti, che Huffpost è in grado di anticipare: la proroga dell’assegno di disoccupazione e un bonus per gli stagionali del turismo.
Sono misure emergenziali, a tempo, come il resto dell’elenco: soldi per Comuni e Regioni, altri fondi per i prestiti alle imprese, ancora cassa integrazione seppure mitigata dall’opzione alternativa degli sconti fiscali per le imprese.
Il lavoro procede a ritmi intensi al Tesoro, dove si sta provando a tirare una linea al lungo elenco delle richieste che arrivano da più parti.
Tutti hanno bisogno di soldi e per questo la prima scelta che è stata già fatta è quella di portare l’asticella del nuovo scostamento del deficit verso il valore più alto di una forchetta che solo qualche settimana fa oscillava tra 10 e 20 miliardi.
I miliardi saranno venti e si aggiungeranno ai 25 miliardi del decreto di marzo e ai 55 miliardi del provvedimento di maggio.
Il conto salirà così a 100 miliardi, tutti in deficit che l’Europa ha autorizzato e autorizzerà , ma che allo stesso tempo faranno lievitare un debito pubblico che a maggio è già schizzato alla cifra record di 2.507,6 miliardi, crescendo di 175,7 miliardi rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Un valore, quest’ultimo, che rende evidente come il virus ha sì pesato ma non è stata la sola ragione della crescita esponenziale della curva.
Insomma, la strategia economica del Governo per fronteggiare il virus è stata quella di fare debito per pagare tutti o quasi tutti, il che è un concetto che genera sostenitori e detrattori, i primi convinti che fosse giusto e doveroso mentre i secondi sugli scudi a denunciare l’assistenzialismo da divano e i soldi a pioggia.
La composizione della nuova manovra prosegue su questa scia, non supera questa divisione perchè – almeno stando allo stato dell’arte dei lavori – non marca un cambio di passo. Non sposta il tiro sulla dimensione delle misure strutturali.
Dice questo il bonus per i lavoratori stagionali del turismo, una delle categorie più colpite dalla pandemia. Allo studio c’è un bonus da 600 euro, da erogare in una o due quote. E lo stesso concetto viene fuori dalla proroga della Naspi, l’indennità di disoccupazione.
Un’altra proroga perchè già il decreto Rilancio, varato a maggio, ha previsto la proroga di due mesi.
Anche i soldi che andranno ai Comuni e alle Regioni rispondono alla stessa logica, quella di riempire buchi, più o meno grandi, che già esistevano o che il virus ha squadernato nei conti dei sindaci.
Una fetta dei 20 miliardi andrà anche al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, l’erogatore dei prestiti sotto i 25mila euro. Una misura che potrebbe andare in una direzione non opposta ma quantomeno diversa è lo schema che sta mettendo a punto il presidente dell’Inps Pasquale Tridico su indicazione di Giuseppe Conte. Quello che proverà a disincentivare il ricorso alla cassa integrazione attraverso la decontribuzione per le imprese che decideranno di tenere il dipendente a lavoro pieno e non in cassa.
Il meccanismo è in fase di elaborazione, ma l’obiettivo è farlo confluire nel decreto, a maggior ragione che c’è più tempo rispetto a quello previsto.
Il decreto doveva arrivare a metà luglio, quantomeno era stato programmato di arrivare a metà mese in Parlamento con la nuova richiesta di scostamento che deve essere autorizzate dalle aule per poi procedere alla stesura del testo del provvedimento. La road map è stata riaggiornata: lo scostamento sarà votato “forse la settimana prossima, al massimo quella dopo”, rivela una fonte di via XX settembre.
Poi servirà ancora qualche giorno per il decreto. Sarà agosto. Fino ad allora ci sarà tempo per rivedere l’elenco delle misure anche perchè alcune hanno bisogno di soluzioni politiche. Come la rateizzazione delle tasse.
Il Tesoro ha detto no alla proroga delle scadenze fissate il 20 luglio, già prorogate rispetto alla scadenza del 30 giugno. La motivazione? “Esigenze di cassa”. Nel bene o nel male i conti si fanno sempre con i soldi.
(da “Huffingtonpost“)
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Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
DA QUI SI SPIEGA IL TENTATIVO DI BLOCCARE LA SUA NOMINA A CANDIDATO GOVERNATORE IN LIGURIA PERCHE’ “HA PARLATO MALE DI ME” (E LO CREDO)
Luigi Di Maio ricorderà certamente alcune analisi fatte da Ferruccio Sansa sul suo operato politico
e su una svolta del Movimento 5 Stelle.
Come quando, nell’aprile del 2018 — poco prima dell’accordo tra pentastellati e Lega che, qualche settimana dopo, avrebbe portato al governo Conte-1 — mosse critiche al Pd, ma soprattutto al percorso intrapreso dal M5s.
Il giornalista, ospite di Coffee Break, criticò la posizione del Partito Democratico — su un eventuale accordo con Berlusconi per una maggioranza mista — e non risparmiò una sferzante analisi sul cambio di marcia del Movimento 5 Stelle diventato, a suo dire, un «partito di destra» con l’arrivo di Luigi Di Maio.
In un’altra occasione, qualche mese prima — sempre davanti alle telecamere di La7 -, lo stesso Ferruccio Sansa parlò così del Movimento 5 Stelle.
«Il M5S era un movimento di rottura ma legato alle istituzioni. Oggi vedo solo il desiderio di accreditarsi come partito che può governare e non più come partito di rottura. Il cambiamento è cominciato con l’arrivo di Di Maio. Come posizione politica il movimento si è spostato verso il centro-destra».
(da agenzie)
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Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
GRILLO PRENDE LE DISTANZE DA DI MAIO E CRIMI CONFERMA: “NESSUN PROBLEMA, AVANTI CON SANSA”
Ancora fibrillazioni in casa Cinque Stelle, ma il fondatore dei 5S, Beppe Grillo, blinda il candidato e smentisce che ci sia stato uno stop, da parte di qualche esponente del partito, alla sua corsa alla Regione in alleanza con il Pd. Dopo una telefonata a Di Maio e Crimi, Grillo avrebbe confermato che il Movimento in Liguria va avanti con Sansa “e sono state superate le perplessità “.
Proprio Sansa, a un passo dalla chiusura dell’unica alleanza Pd-5S delle prossime elezioni regionali, sembra clamorosamente proiettarsi l’eco degli ultimi conflitti tra i big pentastellati, che dalle tensioni romane dei giorni scorsi, tra Di Maio, Conte, Di Battista – a quanto pare – rimbalzano anche a Sant’Ilario, la collina genovese dove vive il garante, Beppe Grillo.
L’accordo in Liguria sembrava infatti chiuso dopo sei mesi estenuanti di trattative e di nomi bruciati. Poi ecco il nome di Sansa che mette d’accordo, nonostante alcuni residui mal di pancia delle rispettive basi, Pd e 5S. Tutto però rischia di saltare – a 24 ore dall’ufficializzazione – per i dubbi espressi, giovedì scorso, da Luigi Di Maio. Si tratta di riserve opposte dal ministro degli Esteri che non ha mai avuto rapporti idilliaci con il giornalista che correrà da aspirante governatore.
Così sale di nuovo la temperatura ai piani alti del Movimento.
Non commenta e mostra serenità il segretario Nicola Zingaretti, ma dietro le quinte i dem si dicono disorientati dalle turbolenze grilline. L’accordo sta a cuore al vicesegretario, lo spezzino Andrea Orlando, fra i tenaci fautori dell’accordo insieme con l’ex ministra Roberta Pinotti.
Ed è a loro che il Movimento fa arrivare una serie di rassicurazioni, riservatamente, già alle prime ore del mattino: “Si tratta di tempeste in un bicchiere. Non c’è problema, il Movimento vuole Sansa, questo patto sul suo nome non è in discussione”, fanno sapere
Il primo a mostrare irritazione e a pretendere posizioni ufficiali è il candidato Sansa. Che, da Genova, chiede subito “parole chiare ai vertici del Movimento” sulla propria corsa. Poco dopo, ecco la risposta che arriva dal reggente dei Cinque Stelle. Vito Crimi fa sapere di aver sentito il candidato governatore del patto 5S-Pd in Liguria, Sansa. Gli ha detto: “Vai avanti, nessun problema sulla tua candidatura”.
A Di Maio invece viene attribuita un’altra strategia. Non allearsi sui territori per le regionali con il Pd perchè altrimenti questo rafforzerebbe, se il voto non dovesse andare male, le chance di Conte come guida futura di M5s. Quando invece l’attuale ministro degli Esteri potrebbe nei prossimi mesi tornare in campo, anche se in realtà non lo ha mai lasciato del tutto, sulle macerie del Movimento.
(da agenzie)
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Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
COSA NASCONDE L’OMAGGIO ARRIVATO VIA POSTA AI VECCHI SOSTENITORI DI UMBERTO BOSSI… FAVA: “HA PAURA CHE CHIEDIAMO UN CONGRESSO E GLI VENGA INIBITO L’USO DELL’ALBERTO DI GIUSSANO”
Fino a qualche anno fa, essere tesserati per la Lega Nord non era così facile. Le card erano rare e
non venivano distribuite a tutti quando alla guida del Partito c’era Umberto Bossi. Poi, con l’avvento di Matteo Salvini, la storia è cambiata: quel movimento, nato dietro l’ideologia di una scissione padana dall’Italia, ha cambiato nome, ha modificato il simbolo, ha parzialmente rimodulato i propri slogan.
E, come ultimo passo, ha iniziato a regalare tessere Lega 2020 agli ex militanti storici che, in passato, erano riusciti ad accreditarsi davanti agli occhi del Senatur. Segno di tempi che cambiano. Segno di una ricerca spasmodica di numeri.
La prima a riportare la notizia delle tessere Lega omaggio agli ex militanti è stata Stefania Piazzo, direttrice de La Nuova Padania.
Oggi ne parla anche Il Fatto Quotidiano, che riporta le parole della stessa giornalista che fa un breve excursus storico: «Molto strano. Nel partito di Bossi avere la tessera non era affatto facile». E, infatti, è così. Diventare militante tesserato della vecchia Lega Nord non era molto semplice ai tempi del Senatur.
«Per ringraziarvi dell’impegno dedicato alla difesa della nostra terra e dei nostri valori abbiamo deciso di farvi omaggio della tessera da militante per l’anno 2020. Firmato: il Consiglio federale», si legge nella lettera ricevuta dagli ex militanti della Lega Nord che hanno ottenuto la tessera Lega in omaggio.
E il costo per il tesseramento alla nuova Lega — Salvini Premier per l’anno in corso è, per tutti gli altri, di 50 euro. Ma non per loro.
Perchè questo omaggio
I motivi di questa scelta possono essere tanti e vari. C’è chi, come l’ex deputato del Carroccio Giovanni Fava che, con una stoccata, sostiene che «forse si sono accorti che avremmo potuto chiedere un Congresso e da lì magari eleggere un nuovo segretario, e vietare a Salvini l’uso dell’Alberto da Giussano».
Insomma, una captatio benevolentiae.
Poi c’è chi ritiene primaria l’esigenza di tenere in vita la vecchia guardia del vecchio partito (quello dei 49 milioni di euro di fondi elettorali sottratti).
O forse, più semplicemente, è una questione di numeri: le tessere omaggio rientrano nel computo totale, arricchendo le statistiche del partito.
(da agenzie)
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Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
LO SPETTRO DELL’INCHIESTA DI MILANO CHE VEDE INDAGATI TRE COMMERCIALISTI VICINI ALL LEGA
“Da oggi querelo chiunque accosti il mio nome a gente mai vista nè conosciuta”: ieri Matteo Salvini è sbottato su Twitter dopo la vicenda della Lombardia Film Commission che ha portato al fermo di Luca Sostegni che secondo gli inquirenti stava scappando in Brasile.
Emanuele Lauria su Repubblica racconta che l’uscita è conseguenza del timore di essere inseguito, nelle sue incursioni estive da un capo all’altro della Penisola, dagli spettri dell’inchiesta di Milano.
La strada è già più ripida del previsto. Il Carroccio nei sondaggi è in costante calo: nel giro di un anno, da un Papeete all’altro, ha perso quasi 13 punti, dal 38 per cento di inizio luglio 2019 al 24-25%
In mezzo c’è stata l’uscita dal governo, una sconfitta elettorale pesante come quella emiliana e soprattutto il lockdown che, a detta dello stesso Salvini, ha sottratto al leader leghista il campo di battaglia più propizio: le piazze.
In più, Salvini conosce bene le insidie delle Regionali di settembre, da affrontare dopo aver ingoiato il rospo di candidature non proprio gradite in Puglia e in Campania..
E allora è necessario silenziare subito gli attacchi e le polemiche legate alle inchieste giudiziarie. Prendendo le distanze dai personaggi coinvolti nell’indagine dei pm milanesi: Salvini ammette di conoscere solo Alberto Di Bubba e Andrea Manzoni, revisori contabili dei gruppi parlamentari della Lega.
E gli altri? «Non so chi siano», dice ai suoi, facendo sapere di non aver mai visto Luca Sostegni (arrestato ieri) e neanche Michele Scillieri, che pure è il commercialista nel cui studio è stato registrata e domiciliata la “Lega per Salvini premier”.
«Non sono io a curare questi aspetti amministrativi», si giustifica Salvini.
Ma c’è già chi è pronto a punzecchiarlo: «Ma quando parla di gente mai conosciuta, intende non conosciuta come Gianluca Savoini?», ironizza il sottosegretario grillino Gianluca Castaldi, con un link al Russiagate leghista.
A riprova che i timori del Capitano sono fondati. E che la partita politico-giudizaria è appena cominciata.
(da “NextQuotidiano”)
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Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA SANITA’: “GIUSTO CHIUDERE I VOLI DA PAESI A RISCHIO”
Chi sono i contagiati da Covid-19 in questa fase dell’emergenza coronavirus? “Si tratta di una
miscellanea diversa ogni giorno, ma, genericamente, una quota che non supera il 30% è costituita da persone che arrivano dall’estero o transitano per l’Italia (marginale, a oggi, è, invece, il ruolo dei migranti)”.
A tracciare l’identikit in un’intervista al Quotidiano Nazionale ripresa dall’AdnKronos è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), che considerato il dato precisa: “Condivido totalmente la scelta del ministro Speranza di chiudere ai voli provenienti da Paesi ancora, purtroppo, ad alto rischio, per non vanificare i risultati raggiunti”.
Non solo stranieri, però. “Ci sono poi casi che derivano da focolai locali — spiega l’esperto — pazienti (in larga parte asintomatici o paucisintomatici) identificati perchè sottoposti a tampone dopo essere stati sottoposti a test sierologici risultati positivi, quelli che manifestano sintomi acuti anche gravi, come il signore vicentino contagiato in Serbia, e una quota di rilevamenti casuali, come accaduto al bimbo di Nembro, finito in ospedale dopo essersi ferito giocando a calcio e risultato positivo al virus”.
A chi gli chiede se la leggera risalita dei positivi a Sars-CoV-2 in Italia deve allarmarci, Locatelli risponde “no, ma mi preme chiarire un concetto: se da un lato siamo assolutamente soddisfatti dalla flessione verso il basso della curva epidemica, anche grazie ai sacrifici degli italiani che durante il lockdown hanno dimostrato un altissimo senso di responsabilità , deve essere altrettanto chiaro che il virus circola ancora”. “Sono crollati i ricoveri e gli accessi alle terapie intensive (oggi molti soggetti trovati positivi hanno, grazie anche a una precoce identificazione, sintomi meno gravi e una carica virale ridotta) — ammette il numero uno del Css — ma le evidenze molecolari disponibili ci dicono che il coronavirus è esattamente lo stesso: non si è attenuato. Usciremo dalla situazione pandemica in maniera definitiva soltanto quando sarà messo a punto il vaccino”.
Locatelli poi spiega perchè l’età media dei contagi si è abbassata: “In primis perchè siamo molto più attenti a proteggere gli anziani, in secondo luogo perchè c’è stato qualche eccesso di rilassamento nella popolazione giovane nel mettere in pratica le misure di prevenzione”.
Quanto al rischio di una seconda ondata di Covid-19, per adesso “la stagione che stiamo vivendo è favorevole a una diminuzione dei contagi”, mentre “da ottobre potrebbe, ma nessuno può dirlo con certezza — precisa l’esperto — aprirsi un’altra fase critica che, tuttavia, non credo proprio sarà uguale alla precedente. Il sistema sanitario, che ha dato una grande prova di rilevante efficienza in questi mesi così difficili, è in grado d’individuare e circoscrivere eventuali focolai, come accaduto recentemente a Bologna e Mondragone, per esempio”.
Infine Locatelli invita ad aderire ai test sierologici: “Purtroppo gli italiani hanno un po’ dimenticato il dramma che ha caratterizzato la fase calda dell’epidemia”, osserva il medico, convinto che “questo studio resta fondamentale per definire compiutamente la diffusione virale nelle varie aree territoriale, per chiarire la quota dei pazienti asintomatici e il tasso di letalità del virus”.
(da agenzie)
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Luglio 17th, 2020 Riccardo Fucile
“URLAVA PRENDIMI NON VOGLIO ANNEGARE, NON SO NUOTARE, MI SONO TUFFATO ANCHE SE ALCUNI MI DICEVANO CHE ERA TROPPO PERICOLOSO, HO RISCHIATO DI MORIRE MA CE L’HO FATTA”
Durante il violento nubifragio che ha colpito Palermo, tra chi è riuscito a mettersi in salvo c’è anche Sufien Saghir, 23 anni, palermitano di origine marocchina.
Il ragazzo, non solo è riuscito a sottrarsi alla furia dell’acqua, ma a sua volta ha messo in salvo una mamma col suo bambino. Se un minuto prima si trovava in auto incolonnato su un ponte, quello dopo si è gettato nel fango senza esitare un istante.
In lontananza ha sentito piangere un bambino e con lui la mamma che disperatamente cercava qualcuno che li aiutasse. Se ne stavano aggrappati a una tavola di legno, in mezzo a un fiume di fango, perchè la loro auto era bloccata nel sottopasso di viale Regione Siciliana. «Non so nuotare, salvatemi», urlava la donna.
È stato allora che Sufien si è tuffato, portandoli in salvo. «Sentivo urlare, la situazione era apocalittica», ha detto il ragazzo a Palermo Today. La mamma «urlava come una disperata, “prendimi sennò muoio, prendimi non so nuotare, non voglio annegare, non voglio annegare!”. Era terrorizzata. Ho immediatamente messo in salvo il bambino. Poi lei. Ma l’acqua andava troppo forte, dal ponte scendeva giù a cascata, era un fiume di fango. Ho avuto paura». Sul web circola l’immagine simbolo di questa vicenda: Sufien che stringe tra le mani il body ancora sporco di fango del piccolino.
Infine, il ragazzo racconta: «Appena ho sentito piangere quel bambino non c’ho pensato su due volte. Qualcuno diceva di attendere le cime per resistere alla corrente. Potevamo essere risucchiati, è vero. Ma ho temuto che attendere potesse essere troppo tardi. Stavano annegando, lei si aggrappava a me, ho rischiato di morire».
Sul suo profilo Instagram, Sufien ha pubblicato invece uno scatto della madre che tiene in braccio il bambino. Poi il messaggio: «sei stato tu a darmi la forza piccolo. Grazie a tutti per i tanti messaggi. Dobbiamo aiutarci tra noi, visto che chi dovrebbe farlo non ne è capace».
(da agenzie)
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