Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile VINCE GRILLO A CUI SI E’ ACCODATO DI MAIO, PERDONO CASALEGGIO E DI BATTISTA
Il via libera degli iscritti grillini alle alleanze con i “partiti tradizionali”, leggasi Pd, ridisegna la geografia M5s.
Era il sogno di Beppe Grillo, già annunciato lo scorso anno, proprio di questi tempi quando ha creato nei fatti, tutto iniziò con un post sul blog, il governo giallorosso.
A distanza di dodici mesi il Garante pentastellato torna davvero centrale. Gli attivisti, quei pochi rimasti dal momento che l’affluenza è stata bassa, sono dalla sua parte.
E Luigi Di Maio ha capito per tempo che questo è il lato vincente. Ecco quindi che il ministro degli Esteri si allinea al co-fondatore per farsi largo nella strada impervia della riconquista del Movimento.
Strada che passa necessariamente dal volere di Grillo che da un anno a questa parte ha lavorato di sponda con il segretario del Nicola Zingaretti e non è un caso se quest’ultimo è stato il primo a dire che è “positivo il voto degli iscritti. Si governa da alleati e non da avversari”. Tuttavia il presidente della regione Lazio sorride di meno per quanto riguarda la ricandidatura di Virginia Raggi.
Se all’interno di un ormai partito vincono gli uni, è naturale che ci sia chi perde. Per esempio coloro che puntavano a una ancor più bassa affluenza che potesse decretare il “no” ai quesiti.
In fondo è stato Davide Casaleggio, insieme al capo politico Vito Crimi, a scegliere per il voto proprio nei giorni di Ferragosto. E come è noto al figlio del co-fondatore l’alleanza con il Pd non è mai mandata troppo giù. Nè a lui nè ad Alessandro Di Battista.
Casaleggio comunque non può che dirsi contento della “grande partecipazione degli iscritti che sono il vero organo decisionale del Movimento”. “Sono contento della grande partecipazione degli iscritti a questo voto. Da oggi il fatto che i parlamentari e consiglieri regionali potranno riportare la loro esperienza nei comuni, e viceversa i consiglieri comunali e gli attivisti potranno essere attori di quel ricambio necessario per non far diventare la politica una professione”. Non una parola invece, guarda caso, sulle alleanze.
Di Battista invece tace da giorni. Ma una sua fedelissima, Barbara Lezzi, solo ieri aveva scritto un post di fuoco contro “le alleanze con i partiti nei territori. Non perchè sia pregiudizialmente contraria ma perchè ritengo che si debba definire un metodo solido, con regole certe e trasparenti, criteri convincenti per i nostri elettori”. È possibile in queste frasi leggere anche il pensiero di Di Battista.
(da “Huffingtonpost”)
argomento: Politica | Commenta »
Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile AVEVA AGGIUNTO DI NON AVER TEMPO DA PERDERE AD OPERARE UN UOMO GAY
Aveva dato del “froc.. di mer..” ad un paziente omosessuale sottoposto ad un’operazione in piena
emergenza Covid, lamentandosi di dover dargli attenzioni mediche nel pieno della pandemia.
Ora, il primario di Cittiglio (Varese) in questione, dapprima sospeso, è stato licenziato dall’Asst Sette Laghi. Questo quanto certificato da un documento visionato da Fanpage.it in cui si legge che “acquisito il parere favorevole espresso, per quanto di rispettiva competenza, dal Direttore Amministrativo, dal Direttore Sanitario e dal Direttore Sociosanitario”, l’Asst Sette Laghi delibera “di prendere atto del verbale conclusivo del procedimento disciplinare a carico di omissis, con il quale viene disposta la sanzione disciplinare del licenziamento senza preavviso”. Il documento è datato 12 agosto 2020.
Avevano destato disgusto le parole del primario, reo di aver dichiarato: “Ma guardate se io devo operare questo froc.. di m… Non è giusto che in questo periodo di emergenza debba perdere tempo per operare questi froc..”.
A denunciare quanto successo, era stata una persona presente in sala operatoria durante l’intervento che aveva presentato un esposto.
L’episodio risale allo scorso 25 marzo, periodo in cui l’ondata di Coronavirus stava mettendo in ginocchio la sanità e il Paese.
Ed è in questo contesto che si configura il pensiero omofobico del primario che, finalmente, si può dire, è stato licenziato con effetto immediato. Da ieri, giovedì 13 agosto, non lavora più nell’ospedale di Cittiglio.
(da Fanpage)
argomento: denuncia | Commenta »
Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile VEDE RARAMENTE LE SORELLE E SOFFRE DI SOLITUDINE: IL BEL GESTO DELLE NOSTRE FORZE DELL’ORDINE A BOLOGNA
Si sentiva sola e aveva anche voglia di mangiare un cornetto alla marmellata, così ha chiamato il 113 per chiedere aiuto. I desideri di una pensionata bolognese di 89 anni sono stati esauditi ieri mattina da una pattuglia della Questura, che ha raggiunto l’abitazione dell’anziana, in via Beroaldo, zona San Donato a Bologna.
Oltre a portarle la colazione con il croissant che voleva, gli agenti sono rimasti un po’ con lei per farle compagnia.
La donna infatti ha spiegato di soffrire di solitudine perchè, anche in seguito al lockdown, vede raramente le sorelle e cerca di uscire il meno possibile per paura del contagio.
I poliziotti l’hanno rassicurata e hanno accertato che, nonostante l’età avanzata, la signora è autosufficiente, come confermato anche da una delle sorelle che, sentita al telefono, ha ringraziato la Polizia per il gesto.
(da agenzie)
argomento: radici e valori | Commenta »
Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile DURANTE LA PRESELEZIONE LA POLIZIOTTA AVEVA UN CUORE INCISO SUL POLSO, POI CANCELLATO… MA E’ STATA GIUDICATA NON IDONEA
Premiata dal questore e sospesa dalla polizia. Nello stesso giorno. E’ la storia di Arianna Virgolino,
31 anni, agente della polizia di Stato capace di sventare con coraggio una rissa a Casalpusterlengo eppure non idonea a indossare la divisa per colpa di un tatuaggio (un cuore sul polso), regalo per il diciottesimo compleanno, che in verità aveva provveduto a far eliminare prima di prendere servizio.
Solo che quando ha fatto le preselezioni per entrare in polizia non era stato eliminato del tutto. Perchè un tatuaggio non si cancella dall’oggi al domani, occorre qualche seduta per farlo sparire con il laser.
Ma per lei arriva la bocciatura: è dichiarata inidonea proprio per quel tatuaggio che in pochi giorni sarebbe scomparso del tutto. L’aspirante agente di polizia non si scoraggia, ricorre al Tar che le dà ragione. Così entra in polizia e inizia a lavorane nella sottosezione di Guardamiglio della Polstrada di Lodi.
Una sera a Casalpusterlengo, mentre è fuori servizio con dei colleghi, vede scoppiare una rissa tra latinoamericani che brandiscono bottiglie di vetro.
Arianna Virgolino interviene con i colleghi e riesce a disinnescare la rissa. Arriverà il 7 novembre 2019 il premio del questore di Lodi ma nello stesso giorno giungerà anche la sentenza del Consiglio di Stato che di fatto la esclude dalla polizia a causa di quel vecchio tatuaggio che da anni non ha più.
Ora Arianna Virgolino è sospesa e si è rivolta a un avvocato, per pagarlo racconta di avere venduto la macchia. Il suo obiettivo? Tornare in polizia.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile “SIETE UN POPOLO DI SCHIAVI”… I PASSEGGERI VOTANO E LE RISPONDONO: “IL POPOLO HA PARLATO, SIAMO TUTTI D’ACCORDO NELL’INDOSSARLA, ORA IMPARI A RISPETTARE LA VOLONTA’ POPOLARE”
“Siete un popolo di schiavi”: chiosa così la sua rivoluzione una no mask che è stata messa in riga dai passeggeri di un treno fermo per colpa sua, perchè rifiutava di indossare la mascherina.
La signora, probabilmente una di quelli convinti che la pandemia sia stata un’invenzione per controllare le masse o di chissà quali altre teorie del complotto, riprende il suo alterco con il controllore, che – fin troppo gentile – la invita a rispettare le regole – ma senza troppa energia.
Ad intervenire è una signora, dall’accento straniero, che le dice chiaro e tondo: “Signora, lei non ha rispetto per i morti e per la volontà del popolo. Facciamo a maggioranza: chi vuole che la signora si metta la mascherina?” dice rivolgendosi ai passeggeri. Tutti i presenti alzano la mano.
“Bene, ora lei rispetti il popolo, il popolo ha parlato”.
E la donna, con scorno, visto che già si immaginava alla guida della rivoluzione, si adegua.
(da Globalist)
argomento: emergenza | Commenta »
Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile LA SALUTE E’ MENO IMPORTANTE DEL GUADAGNO… IN SPAGNA LE CHIUDONO, DA NOI E’ UN PROBLEMA PERSINO SE NE RIDUCONO LA CAPIENZA
Salute o business? A destra spesso si guarda più alla seconda opzione: infatti tra chi contesta
l’ordinanza dell’Emilia-Romagna sulle discoteche c’è anche la sindaca di Riccione, Renata Tosi, di centro-destra.
“Qual è il supporto scientifico per questa ordinanza di Ferragosto? Per giustificare un’ordinanza alla vigilia di Ferragosto con queste caratteristiche serve una evidenza scientifica che dica che la Romagna è un focolaio e che dentro la Romagna il problema del focolaio è la discoteca”, dice Tosi.
“Forse che in pista poi stanno tutti lontani anche se sono di meno? Tutto molto assurdo. Ancora una volta non si è capito che in Romagna si fa impresa, che l’intrattenimento serale è una parte importante dell’industria turistica e che le aziende devono lavorare, Si destabilizza le comunità ‘ romagnole, crea incertezza nei nostri ospiti e nostri imprenditori, invece che lavora ha bisogno di stabilità ”
Alla sindaca di Ticcione non bastano i numerosi casi di Covid-19 trasmesso nelle discoteche, la chiusura delle stesse in Spagna.
Quello che conta sono i quattrini, non avevamo dubbi.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile IL LOCALE NON RISPETTAVA NE’ I LIMITI DI CAPIENZA NE’ LE REGOLE SULLE PROTEZIONI INDIVIDUALI
Circa 800 giovani dentro, ma senza mascherina e per nulla distanziati tra loro. I carabinieri di Custonaci, accertato l’assembramento di massa, non hanno potuto far altro che sospendere immediatamente e per cinque giorni la discoteca “Cocos”.
La notte tra martedi’ e mercoledi’ scorso i militari sono entrati nel locale, la cui capienza è di 2 mila posti, e hanno verificato il mancato rispetto della recente ordinanza regionale 31 del 9 agosto scorso, che per le sale da ballo ha confermato un tetto di presenze non oltre il 40 per cento della capienza e ha ribadito l’obbligo della mascherina “negli ambienti al chiuso e all’esterno”.
Un dettagliato sopralluogo, ha inoltre permesso di verificare che all’interno del locale, un magazzino era stato adibito a deposito di alimenti, in violazione della specifica normativa di settore.
Il proprietario dovrà pagare la sanzione amministrativa prevista per la violazione. Gli atti sono stati trasmessi alla Prefettura di Trapani.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile MANDANTI ED ESECUTORI VANNO PERSEGUITI, LE FOGNE SI ESPURGANO SENZA PIETA’… LA POLIZIA POSTALE FACCIA IL LAVORO PER CUI E’ PAGATA DAI CITTADINI ONESTI E PROCEDA A IDENTIFICAZIONI E DENUNCE
Partiamo dal presupposto che non si tratta di una novità . La Lega e Matteo Salvini hanno il mal
costume di condividere immagini e frasi di personaggi più o meno noti mandandoli letteralmente in pasto ai follower del partito politico e del leader.
La quantità di odio e di insulti sessisti riservati alle donne prese di mira è allucinante e stavolta è toccato a Elodie; la cantante il mese scorso aveva definito Salvini un «piccolo uomo» per l’attacco contro Sergio Sylvestre e contro la sua esecuzione dell’inno nazionale prima della finale di Coppa Italia.
Anche in quel caso su Sylvestre era calata la scure degli insulti dei fan leghisti. Elodie paga con un paio di mesi di ritardo la difesa del collega.
L’odio si è letteralmente versato su Elodie quando l’account della Lega ha condiviso le frasi della cantante totalmente decontestualizzate.
«E noi donne vi mettiamo pure al mondo», commenta la giovane donna condividendo un collage di alcuni tra gli insulti peggiori che le sono arrivati sotto il post della Lega. C’è chi, facendo allusioni all’immagine, parla di un allenamento a praticare rapporti orali — ed è l’insulto che va per la maggiore — e chi l’accusa di stare con un marocchino o di dover tornare in Africa sulla base di non si sa bene quali considerazioni, considerato che Elodie nasce a Roma da padre italiano e madre francese creola originaria della Guadalupa.
Come si può ben notare si tratta sempre e solo di quello: se sei donna sei pompin*ra, t*oia, putt*ana, lo devi prendere dai ne*ri e tutta una serie di oscenità che sono originate da una cosa soltanto.
La mentalità sessista che prevale in determinate fasce della popolazione italiana arriva a picchi vergognosi che è giusto denunciare, come ha fatto la cantate stessa, non vergognandosi di essere oggetto di frasi del genere.
Il coraggio di Elodie nel condividere queste frasi sul suo profilo personale e di farsi veicolo di denuncia per questa mentalità di cui lei e tante altre donne più o meno famose sono vittima è da apprezzare e si spera sempre possa portare nella giusta direzione.
Il punto di arrivo? Un mondo in cui nessuna donna debba più essere (s)qualificata per l’aspetto, il modo di vestire, la sessualità vissuta liberamente. In un mondo in cui, magari, non si debba nemmeno supporre o parlare in maniera inadeguata della sessualità di una donna.
(da agenzie)
argomento: criminalità | Commenta »
Agosto 14th, 2020 Riccardo Fucile “LA FUGA DI NOTIZIE? NON PARTITA CERTO DA ME”… IL RACCONTO DELL’AUDIZIONE
La parlata veloce, quasi a volere finire il prima possibile. L’agitazione nel tono e nei gesti. Oggi, 14 agosto, il presidente dell’Inps Pasquale Tridico s’è presentato in videoconferenza in commissione Lavoro alla Camera per l’attesa audizione sul “Bonus gate”.
Sul tavolo, la vicenda dei cinque deputati che hanno chiesto il bonus previsto dal governo per i lavoratori autonomi in piena emergenza Coronavirus. Si attendevano, in particolare, i nomi dei due parlamentari che ne hanno fatto domanda, senza ottenerlo. Ma Tridico ha passato la palla al Garante per la Privacy: «Abbiamo investito l’Autorità , abbiamo chiesto come trattare questi dati. Aspettiamo chiarimenti», ha detto.
Il Garante s’era già espresso sulla questione l’11 agosto, stabilendo che «la privacy non è d’ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo». Che però si sono auto-denunciati prima dell’audizione odierna: Andrea Dara ed Elena Murelli della Lega, e Marco Rizzone del Movimento 5 stelle.
L’Authority dovrà ora tornare sul tema, con riferimento a chi del bonus ha fatto richiesta senza tuttavia beneficiarne. «Abbiamo interrogato direttamente il Garante — ha detto Tridico -, è partita la lettera ieri e, se ci fate pervenire una richiesta formale, sulla base di quella richiesta valuteremo insieme al Garante l’opportunità di dare i due nomi».
Tridico — accompagnato dal direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele, e da alcuni funzionari dell’istituto, in remoto al pari dei parlamentari collegati — ha iniziato l’intervento difendendo l’operato dell’ente previdenziale: «Con il decreto Cura Italia il governo ha cercato di dare una risposta veloce ai cittadini, l’istituto ha risposto in maniera efficace predisponendo una misura che non esisteva, l’ha elargito in 15 giorni, almeno per oltre 2 milioni di bonus, per poi arrivare in pochi giorni a 4 milioni di assegni».
«Abbiamo erogato prestazioni Covid a 13,3 milioni di individui», ha proseguito Tridico, per poi concentrarsi sul bonus destinato alle partite Iva.
Stando al presidente dell’Inps, «la procedura utilizzata si basa sulla legge. Ci siamo basati sui nostri archivi di lavoratori attivi. Automaticamente l’istituto ha pagato le prestazioni ai lavoratori che ne hanno fatto richiesta, ove ci fossero le condizioni, ove dunque i richiedenti non fossero iscritte ad altre forme previdenziali obbligatorie». Tridico ha spiegato che indennità e vitalizi dei parlamentari non rientrano tra i fondi obbligatori di previdenza, e dunque l’Inps ha pagato il bonus.
Le notizie relative ai deputati beneficiari del bonus, ha detto Tridico, «non sono uscite dal sottoscritto. Il 7 agosto mi chiama il direttore di Repubblica Maurizio Molinari e mi dice: “Abbiamo scoperto che cinque parlamentari hanno percepito il bonus” e mi chiede i nomi. Ma i nomi non li abbiamo dati. Sono usciti perchè si sono auto-denunciati. La notizia non è uscita dal sottoscritto nè direttamente nè indirettamente, è stata trafugata e io ho già avviato un audit interno».
I risultati dell’audit dovranno essere comunicati alla commissione Lavoro, ha detto la presidente della commissione Deborah Serracchiani, anche se un comunicato della direzione di Repubblica pubblicato in concomitanza con l’audizione conferma che il quotidiano ha appreso la notizia «da un’altra fonte». Non da Tridico, dunque.
Il presidente dell’Inps ha respinto gli attacchi degli ultimi giorni, chiarendo che non è sua intenzione lasciare la guida dell’istituto.
Tridico è nel mirino dell’opposizione e di parte della maggioranza — Italia Viva in primis — che ne chiedono le dimissioni. L’ultimo partito in ordine di tempo a unirsi al coro è stata la Lega
Al termine dell’intervento del presidente dell’Inps, la parola è tornata alla presidente Serracchiani, tra qualche problema di troppo nel collegamento. Tanto che, dopo alcuni «non ti sentiamo» in sottofondo, la diretta è stata interrotta. Le immagini sono tornate qualche minuto più tardi, con gli interventi dei deputati.
La palla torna al Garante.
(da Open)
argomento: Politica | Commenta »