Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile I SELFIE SENZA MASCHERINA DI SALVINI OGGI NELLA SEDE DEGLI INCURSORI A LA SPEZIA… IL MINISTRO GUERINI DIA SPIEGAZIONI: SI RICEVONO PERSONAGGI SOTTO PROCESSO PER AVER BLOCCATO UNA NAVE DELLA MARINA MILITARE ITALIANA?
La domanda è: gli uffici della Marina sono a tutti gli effetti uffici pubblici nei quali si devono
rispettare le norme anti-Covid o godono di regime speciale?
Mentre il contagio cresce è utile che militari in servizio si facciano dei selfie senza mascherina e distanziamento con un privato cittadino, per quanto senatore sotto processo per un grave reato?
In attesa della risposta da registrare è la fanfara propagandistica di Salvini che ha detto: “Questa mattina a Portovenere (La Spezia) con sommozzatori, palombari e Forze Speciali del Comando subacquei e incursori (Comsubin), un’eccellenza italiana invidiata in tutto il mondo e un esempio di coraggio e onore. Onore a donne e uomini della Marina Militare!”
Alcuni medici hanno letto le fotografie che mostriamo come un insulto ai malati e una segnale di irresponsabilità in piena pandemia e con i contagi che salgono.
Pazienza per mister caciotta che aveva già dato il peggio di se al caseificio.
Ma siamo sicuri che uomini in divisa e in servizio dovessero diventare testimonial no mascherine mentre il governo sta facendo di tutto per sensibilizzare i cittadini?
E’ opportuno aver ricevuto con tutti gli onori un imputato per sequestro di persona aggravato per un reato commesso ai danni di una nave della Marina militare italiana come la Gregoretti (per non parlare della Diciotti)?
Che ne pensa il ministro della Difesa di questo comportamento dei vertici della Marina di La Spezia?
Sono diventati testimonial della campagna elettorale di Salvini?
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Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile IL SINDACO LEGHISTA CHE SI APPROVA UNA DELIBERA PER DISTRIBUIRE 3.000 EURO A SE STESSO, A UN ASSESSORE, AL CAPOGRUPPO DI MAGGIORANZA E ALTRI 14.000 EURO AI FAMILIARI
Quella che sto per raccontarvi è una storia dai tratti incredibili che vede coinvolti ancora una volta la Lega e i fondi pubblici.
Avete presente i 600 euro che alcuni deputati, soprattutto leghisti, avrebbero intascato? Ecco, si tratta di principianti.
Sì, perchè ne è uscita un’altra, clamorosa, di cui sono stati in pochi a parlare: è la storia della famiglia Cicala.
Nel comune di Viggiano, in Basilicata, il sindaco leghista Amedeo Cicala (l’uomo in foto) decide di realizzare una delibera generosa e curiosa allo stesso tempo: un nuovo sostegno alle partite Iva, finanziato con le royalties petrolifere.
Generosa perchè il sussidio viene portato da 600 a 2.000, 3.000 e persino 5.000 euro.
Curiosa perchè la soglia per poter accedere al bonus viene aumentata da 35.000 a 70.000 euro, allargando di molto la potenziale platea di riferimento.
Insomma: sembra la Svizzera, invece è Viggiano.
La delibera viene approvata con i voti decisivi del sindaco Cicala e di un’assessora, Rosita Gerardi. E voi penserete: ma che meraviglioso Primo Cittadino, lui sì che pensa al bene della sua comunità . Ma è a questo punto che una storia apparentemente bella si trasforma in una farsa.
Una volta pubblicata la lista dei beneficiari, un giornale locale, analizzando i codici fiscali di alcuni dei 370 “vincitori”, scopre una prima cosa interessante: a ricevere il bonus (da 3.000 euro) ci sono anche il sindaco Cicala, l’assessora Rosita Gerardi e il capogruppo di maggioranza Ettore Corona.
Ma non è finita qui. Perchè lo stesso quotidiano decide di affinare la ricerca, scoperchiando il vaso di Pandora: di fatto l’intera famiglia Cicala tramite aziende di cui sono soci o proprietari, risulta “vincitrice” del generoso sussidio.
Il sindaco Amedeo Cicala e il fratello Giovanni risultano beneficiari non solo di 3.000 euro a testa per quanto riguarda le loro attività di avvocato e di architetto, ma di altre svariate migliaia di euro per alcune attività da loro possedute:
– 2.000 euro tramite la “Cga srl”, di cui sono entrambi soci al 50%;
– 2.000 euro tramite la “Lucania costruzioni srl”, di cui i quattro fratelli Cicala (sindaco compreso) sono proprietari al 60% (il restante 40% appartiene al padre, Antonio Cicala). Tra i quattro fratelli vi è anche Carmine Cicala, anche lui leghista e presidente del consiglio regionale della Basilicata.
– 5.000 euro tramite la “Cicala Arredamenti”, il cui proprietario è Claudio Cicala, fratello del sindaco Amedeo.
Altri 5.000 euro, infine, sono andati alla “Eurolavoro Service Sas”, che appartiene al marito dell’unica sorella Cicala.
(da agenzie)
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Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile NUOVI BANCHI IN ARRIVO DALL’8 SETTEMBRE FINO A FINE OTTOBRE… VADEMECUM SULLA GESTIONE IN CASO DI POSITIVITA’
Osservare le tre regole auree della protezione dal Covid-19 – mascherina, lavaggio delle mani,
distanziamento. È il mantra del ritorno nella scuola post pandemia, che Governo e Comitato tecnico scientifico ripetono di volere tenere fermo al 14 settembre, liquidando dubbi e perplessità pure espressi da tecnici ed esperti sulla fattibilità dell’impresa considerando i tempi stretti, le tante questioni ancora irrisolte e il numero dei contagi in aumento.
Dovesse cambiare il quadro epidemiologico, risalire l’indice Rt, la data di inizio delle lezioni slitterà ? Se lo chiedono in tanti, mentre i ministri – oggi lo hanno fatto, nell’ordine, Boccia e Speranza – continuano a ripetere che “riaprire il 14 è una priorità assoluta”.
Di certo, spiega ad HuffPost una fonte, il Cts continuerà a discutere e a monitorare la situazione nelle prossime settimane, non perdendo di vista l’indice di contagiosità Rt, sempre con la speranza che i numeri dell’epidemia non subiscano aumenti.
Il peggioramento del quadro epidemiologico renderebbe più complicata la lotta contro il virus nelle scuole con le sole armi di mascherina e distanziamento.
Per ora – insieme al lavaggio frequente delle mani – i capisaldi dell’azione anti contagio definita dagli esperti del Comitato, che oggi si sono riuniti con i ministri Speranza e Azzolina e il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, anche per esaminare il documento elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità con l’Inail che stabilisce come affrontare i casi di contagi nelle scuole.
Restano centrali la necessità della distanza tra gli alunni di almeno un metro e l’uso della mascherina ed è previsto un supporto di medici di famiglia e pediatri per gestire al meglio la sicurezza.
Anche oggi, si spiega in una nota,“è stato ribadito l’obiettivo di garantire quanto prima in tutte le scuole il necessario distanziamento interpersonale” e che non c’è nessun rischio di eventuali responsabilità penali per i presidi.
Il Cts, dunque, resta fermo sulla convinzione dell’uso esteso delle mascherine tra i banchi soprattutto dai 6 anni in su, come negli ultimi giorni ha spiegato più volte il coordinatore e dirigente della Protezione Civile, Agostino Miozzo. Il commissario Arcuri è pronto a distribuire 11 milioni di mascherine al giorno e 170 mila litri di gel a settimana alle Regioni che poi le faranno arrivare alle scuole.
Quanto agli eventuali contagi, Miozzo, dicendosi “sicuro che, con otto milioni di studenti e due milioni di persone che vi lavorano, nelle scuole ci saranno dei casi” aveva anticipato le linee definite nel documento dell’Iss, vale a dire che un contagio non comportera automaticamente la chiusura dell’istituto nel quale viene registrato, perchè “si esaminerà il contesto di volta in volta e, se necessario, si metterà in quarantena una classe o l’intera scuola: sarà discusso caso per caso con le autorità sanitarie locali e il dirigente didattico”.
Verrà diffuso da Cts un preciso protocollo sulle modalità di gestione dei casi di positività negli istituti scolastici.
A proposito di banchi, i nuovi monoposto non arriveranno prima del 7-8 settembre. Comincerà allora, infatti, la distribuzione agli istituti che ne hanno fatto richiesta nelle varie regioni – al momento al primo posto c’è la Sicilia,col 69% mentre la Val d’Aosta si è fermata all’8%. Media alta anche per la Campania, col 61%.
Le consegne da parte delle imprese che hanno vinto il bando è prevista fino a tutto il mese di ottobre. In serata la ministra Azzolina e il commissario Arcuri ne hanno parlato in una riunione con sindacati, dirigenti, Anci, Upi che hanno sottolineato la necessità di stringere e rispettare i tempi se davvero si vuole riaprire per il 14 settembre.
Ottenendo la rassicurazione che ci saranno sanzioni per quelle imprese vincitrici che dovessero sforare i tempi di consegna.
Ma con quali criteri si distribuiranno i 2 milioni e 800 mila nuovi banchi? Si darà la priorità alle Regioni col maggiore tasso di contagio? Arcuri avrebbe chiesto ai rappresentanti dei lavoratori del mondo della scuola di decidere insieme.
Resta l’allerta dei sindacati, sul piede di guerra anche sul fronte dei test sierologici da effettuare ad insegnanti e personale non docente di tutte le scuole – dell’infanzia, primarie e secondarie pubbliche, statali e non statali, paritarie e private e Istituti di istruzione e formazione professionali – sempre per l’inizio del nuovo anno scolastico. I test consegnati alle Regioni sono già due milioni. Lo screening partirà dal 24 agosto, in Toscana le attività per gli esami sierologici scatteranno già da domani.
Intanto il tempo stringe e mentre il 14 settembre si avvicina, all’orizzonte compaiono altre questioni da affrontare. La riorganizzazione del trasporto pubblico locale legata alla riapertura delle scuole. Il Cts aveva proposto di differenziare gli orari di ingresso negli istituti per evitare assembramenti sui mezzi, ma sembra l’indicazione non sia stata accettata dagli enti locali. Lunedì prossimo, in un nuovo tavolo tecnico, gli esperti insieme ai ministri dell’Istruzione e dei Trasporti, con Anci, Upi e Regioni cercheranno una nuova soluzione. Il mantra sarà lo stesso: mascherina, distanziamento
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile L’IMPRENDITORE LO AVEVA ATTACCATO PER IL DIVIETO DI BALLO NELLE DISCOTECHE (E QUINDI ANCHE AL BILLIONAIRE)
Rispettando i paletti indicati da Roberto Speranza nel documento pubblicato domenica pomeriggio, il sindaco di Arzachena (in provincia di Sassari) ha disposto l’estensione del divieto di ballo chiudendo le discoteche.
Tra i locali interessati da questo provvedimento c’è anche il famoso Billionaire di Flavio Briatore che, negli scorsi giorni si era scagliato contro il primo cittadino. Ora è arrivata anche la replica, ironica di Roberto Ragnedda, attraverso un video pubblicato sulla sua pagina Facebook.
«Questo è un altro grillino contro il turismo. A me spiace per i nostri clienti, eravamo pieni fino a fine mese. Ci sono dipendenti che hanno preso case, abbiamo pagato serate, abbiamo portato calciatori — aveva detto ieri Flavio Briatore sulla chiusura del Billionaire -. Cosa è una vendetta? Non capisco cosa sia. Chiedo scusa ai nostri dipendenti per essere amministrati da sindaci così. Non si fa il sindaco così».
La replica di Ragnedda non si è fatta attendere.
«Questa ordinanza in realtà va a tutelare la salute di tutti ma soprattutto dei più anziani, come lei, che è giusto che si proteggano — conclude con ironia il sindaco di Arzachena -. Anche perchè sarebbe un peccato: l’Italia ha bisogno di personaggi come lei».
Al netto dell’ironia finale, Roberto Ragnedda sottolinea come la decisione sia in linea con quanto disposto dal governo, spiegando come il rischio di un aumento vertiginoso dei contagi in luoghi come le discoteche sia molto elevato (come dimostra il caso dell’isola di Santo Stefano, sempre in Sardegna).
Nel suo filmato, inoltre, il sindaco di Arzachena punge Briatore sottolineando come sia stato lui — come da tradizione — ad aver deciso di aprire la stagione per un solo mese. E da qui l’invito, per i prossimi anni, ad aprire già dal mese di aprile e non condensare tutto solamente ad Agosto.
(da agenzie)
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Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile IL PROCURATORE: “ANCORA MOLTE IPOTESI”
L’epilogo è arrivato alle 10.28, dopo 16 giorni di ricerche, di attesa, di angoscia. Giuseppe Di Bello –
carabiniere in congedo che partecipava volontariamente alle ricerche del figlio di Viviana Parisi – ha dato l’allarme.
Ha trovato, nascosti nella fitta boscaglia, i resti del corpo di un bambino. All’inizio era solo il tronco. Qualche ora dopo saranno trovati dei vestiti e una testa di bimbo. “Al 99% si tratta di Gioele”, dicono gli inquirenti.
Il 9 agosto era stato trovato il corpo della mamma, dj di 43 anni. I due erano scomparsi l 3 agosto in Sicilia, dopo un lieve incidente in Autostrada, all’altezza di Caronia. Ma se il cadavere della donna era stato trovato, e la certezza che fosse lei era stata data dalla fede nuziale, quello del bambino non si trovava. E proprio per questo il papà , Daniele Mondello, aveva fatto un appello affinchè più uomini si muovessero per cercarlo.
La triste svolta è arrivata stamattina. Non c’è ancora l’ufficialità , potrà arrivare solo con il test del Dna, ma l’ipotesi che quei resti martoriati molto probabilmente dagli animali siano del figlio di Viviana prende sempre più piede.
“Abbiamo trovato dei resti umani che sono compatibili con quelli di un bambino dell’età di Gioele”, ha detto il procuratore di Patti, Angelo Cavallo. A breve saranno mostrati gli oggetti trovati sul posto ai familiari. Il magistrato ha escluso che dove è stato trovato il corpo di un bimbo ci sarebbero anche indumenti o altri effetti personali della madre. Il resto lo diranno gli esami.
Ma se un cerchio, quasi certamente, è stato chiuso, restano molti interrogativi intorno a questa storia. Cosa è successo a Viviana e Gioele prima del decesso? Quando e perchè sono morti?
Per quale ragione, nonostante ricerche serrate in un posto impervio, il corpo che molto probabilmente è del bambino non è stato trovato prima?
Gli inquirenti dovranno lavorare per rispondere a queste domande. “Ci siamo fatti delle ipotesi su quanto sia successo, se ne sono rafforzate alcune ne abbiamo scartate delle altre”, ha detto Cavallo.
In particolare, ha continuato: “Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari”. Resta in piedi, quindi, la tesi dell’omicidio-suicidio.
Viviana, lo hanno detto gli stessi familiari, era fragile in questo periodo. Aveva problemi psichici attestati anche da un certificato trovato nella sua auto, lasciata lì, a bordo strada, all’altezza di Caronia. Ma il marito ritiene improbabile che abbia potuto fare del male al suo bambino: “Viviana non avrebbe mai ucciso Gioele. Inoltre non aveva paura dei cani”.
L’ultimo riferimento è alla possibile presenza di animali nella zona. Mamma e figlio, è infatti una delle altre piste che stanno seguendo gli inquirenti, potrebbero essere stati assaliti dagli cani o maiali o, ancora, aggrediti da qualche persona.
Chi segue le indagini è a lavoro per appurare cosa sia successo, ma le incognite sono tante e la soluzione tutt’altro che semplice.
C’è poi un altro nodo, e riguarda i tempi e le modalità del ritrovamento del corpo di Gioele. “Abbiamo sempre pensato che il bambino fosse in questo posto è i fatti, purtroppo, ci hanno dato regione”, ha detto il procuratore.
A trovarlo, però, non sono stati i numerosi uomini delle forze dell’ordine chiamati a fare le ricerche in questi giorni, con l’aiuto di droni e cani, ma un volontario.
Che in mano aveva solo una falce per farsi strada tra i fitti cespugli della zona. “Sono arrivato sul posto alle 5 del mattino. Abbiamo trovato i resti dove gli altri non avevano cercato”. Trovare il corpicino, ha continuato, ”è stato un dono di Dio”.
Il procuratore ha assicurato che saranno fatte verifiche anche sulle ricerche “ma ora non mi interessa chi l’abbia trovato, l’importante e averlo trovato”.
Il vigile del Fuoco che ha coordinato le ricerche dal primo giorno, Ambrogio Ponterio, ha dato la sua versione: ”È arrivata questa persona che è un conoscitore dei luoghi con strumenti atti a farsi spazio tra la vegetazione: aveva un falcetto che gli consentiva di passare dove riescono a intrufolarsi gli animali selvatici”.
A chi gli ha fatto notare che sono stati usati anche dei droni, senza riuscire a individuare il corpo del piccolo Gioele il vice comandante dei Vigili del fuoco ha obiettato: “I droni dall’alto con questa fitta vegetazione non riescono a vedere quello che è nascosto dalla boscaglia”.
E quel corpicino che in tanti cercavano era lì, dove ancora nessuno era riuscito ad arrivare. L’autopsia sarà fatta a breve e sarà utile a ricostruire i dettagli della morte.
Al momento, dopo giorni di ricerche e di speranza, resta la disperazione dei famigliari di Viviana e Gioele. E le lacrime, versate sulla piccola bara, di Daniele, marito e padre, che in pochi giorni ha visto la sua vita sconvolgersi irreversibilmente.
(da “Huffingtonpost”)
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Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile 780.000 MORTI E 22 MILIONI DI CONTAGIATI NEL MONDO, MENTRE I NEGAZIONISTI SONO ANCORA A PIEDE LIBERO
Hanno superato la soglia dei 22 milioni i casi di coronavirus nel mondo e 780 mila morti dall’inizio della pandemia. Cifre destinate a continuare a salire, con il virus che ancora galoppa in Stati Uniti e Brasile, riprende forza in alcune aree dell’Asia e si abbatte con una crescente seconda ondata sull’Europa in vacanza.
Con 3.715 nuovi contagi in 24 ore, la Spagna segna un altro record negativo dalla fine del suo lockdown.
La Francia registra 3.776 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, segnando anche in questo caso il record di contagi dalla fine del lockdown; si contano inoltre 17 nuovi decessi che portano il totale della vittime a 30.468.
In Germania, dove si contano finora meno di 10 mila morti (9.243) e i numeri dell’epidemia sono ben lontani da quelli spagnoli e francesi, nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.510 nuovi casi, l’aumento più alto da tre mesi a questa parte, sottolinea il Robert Koch Institute.
In un quadro in cui viaggi e spostamenti rischiano di mettere a repentaglio gli sforzi fatti dagli europei in lockdown, risalgono i muri sanitari alle frontiere con controlli e quarantene.
L’ultima a decidere per la linea dura è la Finlandia, che intende “preservare la situazione relativamente buona” sul fronte dei contagi (7.805 casi e 304 morti, secondo la Johns Hopkins University): il governo ha quindi deciso di imporre dal 24 agosto una quarantena ai viaggiatori provenienti dalla maggior parte degli altri Paesi Ue.
Restano escluse le persone in arrivo da Italia, Ungheria, Slovacchia, Estonia e Lituania, dove il tasso di contagio negli ultimi 14 giorni viene considerato basso. “E’ la politica più severa dell’Ue per i controlli ai confini”, si spiega a Helsinki.
In Francia si cerca di contenere la diffusione del virus imponendo mascherine anche all’aperto: Tolosa è la prima grande città a renderla obbligatoria su tutto il territorio comunale, a partire da venerdì mattina.
In Grecia, dove i nuovi casi si aggirano intorno ai 200 al giorno, è ormai obbligatoria a Mykonos e nella penisola Calcidica, mentre il Regno Unito ne registra altri 812 (e 16 morti), in lieve calo rispetto ai 1.089 di martedì.
L’Iran ha annunciato di aver superato quota 20 mila morti, con 153 decessi nelle ultime 24 ore e 2.444 nuovi casi: cifre difficili da verificare nel Paese degli Ayatollah.
Mentre anche la Corea del Sud segna un nuovo massimo dall′8 marzo con 297 nuovi contagi. Secondo i dati diffusi dal Korea Centers for Disease Control and Prevention, è da una settimana che le infezioni si attestano a tre cifre a causa del focolaio delle chiese di Seul, da oggi ufficialmente chiuse.
Intanto mentre anche il Papa auspica un vaccino contro il Covid-19 universale e disponibile per tutti, il premier australiano Scott Morrison vuole renderlo obbligatorio, suscitando le critiche dei no-vax. A meno di controindicazioni mediche, sostiene Morrison, la posta in gioco è troppo grande per lasciare la decisione ai singoli: “Parliamo di una pandemia che ha distrutto l’economica mondiale e provocato centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo”.
(da agenzie)
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Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile APERTA INCHIESTA PER DISASTRO FERROVIARIO COLPOSO
Un treno della linea Lecco-Milano è deragliato questa mattina alle 11,59 nella stazione Fs di Carnate-
Usmate, nella provincia di Monza e Brianza. Dalle prime informazioni del 118, sul posto con carabinieri e vigili, tre carrozze su sette del convoglio di Trenord si sono rovesciate invadendo anche la strada. Tre persone sono rimaste contuse: il macchinista, il capotreno e un uomo che era a bordo del treno.
Secondo la prima ricostruzione il treno avrebbe percorso un tratto senza macchinista: secondo quanto appreso a Paderno d’Adda il personale era sceso per una pausa, quando il convoglio è partito da solo, viaggiando per quasi 10 chilometri senza guida.
Per evitare il disastro, quindi, dalla centrale operativa si è preferito deviarlo su un binario morto. Come spiega la nota di Trenord, “Per cause da accertare, il treno 10776 si è mosso dalla stazione di Paderno senza personale a bordo (macchinista e capotreno). I sistemi di sicurezza dell’infrastruttura sono entrati subito in funzione e hanno instradato il treno verso il binario tronco della stazione di Carnate. E’ stata immediatamente istituita una commissione interna per chiarire cause e responsabilità , fra cui il comportamento dell’equipaggio”. La procura di Monza ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo.
Risultano tutti feriti non gravi, il passeggero ha rotto il vetro del finestrino per uscire e secondo le prime informazioni si è allontanato.
Il deragliamento è avvenuto in prossimità di uno scambio. Un vagone si è appoggiato al muro esterno che costeggia i binari. Sono in corso da parte di Trenord gli accertamenti sulle cause che hanno portato al deragliamento.
Tanto spavento per gli abitanti e gli addetti dello studio medico adiacente al luogo del disastro. “Abbiamo sentito un boato e siamo usciti subito, pensavamo a un terremoto – racconta una dottoressa – per fortuna nessuno pare si sia fatto male”.
(da agenzie)
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Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile L’EUROPA CHIEDE ELEZIONI VERE NON TAROCCATE
«Migliaia di persone sono in strada da ormai 10 giorni per protestare non solo contro elezioni tr«»uccate, come certificato da tutti gli osservatori internazionali, ma anche contro la brutalità e la violenza del regime» ha detto il presidente del Parlamento europe Sassoli
In videoconferenza i leader dei Paesi europei hanno deciso di imporre sanzioni contro Minsk dopo le gravi violazioni dei diritti umani seguite alle proteste dell’ultima settimana. Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha inoltre annunciato — al termine del vertice straordinario tenutosi oggi sulla crisi nel Paese — che Bruxelles non riconosce le elezioni svoltesi il 9 agosto perchè non sono state libere, corrette e rispondenti ai criteri internazionali, e dunque falsificate.
«Il futuro della Bielorussia può essere deciso solo dai suoi cittadini», aveva detto in apertura il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Parole a cui hanno fatto eco quelle della cancelliera tedesca Angela Merkel, che in conferenza stampa da Berlino ha ribadito che sebbene l’Ue voglia sostenere la società civile, «per noi è chiaro che la Bielorussia deve trovare da sola la sua strada» e non devono esserci interventi «dall’esterno».
Merkel ha inoltre ricordato come una sua mediazione — più volte richiesta — con Lukashenko non sia possibile: «Per mediare serve la disponibilità delle due parti» e il presidente bielorusso ha rifiutato il colloquio, ha spiegato.
L’Ue ha il dovere di «sostenere la richiesta dei cittadini di poter svolgere al più presto nuove elezioni e garantire che gli atti di violenza e tortura siano accertati e puniti» anche attraverso l’adozione di sanzioni «al più presto», ha aggiunto Sassoli.
«Migliaia di persone — ha ricordato il presidente del Pe — sono in strada da ormai 10 giorni per protestare non solo contro elezioni truccate, come certificato da tutti gli osservatori internazionali, ma soprattutto contro la brutalità e la violenza del regime. Le scene che vediamo e le storie che ci vengono raccontate, quelle di torture e violenze contro pacifici manifestanti, sono orribili e hanno provocato emozione nelle nostre opinioni pubbliche».
Il timore — ha aggiunto il presidente — è quello di un escalation militare e dell’attività repressiva: «Noi non vogliamo imporre i nostri modelli, ma non possiamo restare indifferenti rispetto al desiderio di libertà di un popolo che vuole aprire una pagina nuova».
(da agenzie)
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Agosto 19th, 2020 Riccardo Fucile TROVATI DEI VESTITI: “SONO DI GIOLE”… GIUSEPPE LO BELLO ERA SUL POSTO COME VOLONTARIO: “UN DONO DI DIO”
È una scena straziante quella emersa tra i cespugli della collina di Caronia, a circa 200 metri
dall’autostrada Messina-Palermo e alcune centinaia di metri dal traliccio dove è stato rintracciato il cadavere di Viviana Parisi. Elementi che fanno pensare all’azione di animali che avrebbero trascinato e smembrato il piccolo cadavere che per gli investigatori è quasi certamente di Gioele.
A trovare i resti ossei quasi certamente appartengono al bimbo di 4 anni, scomparso il 3 agosto scorso con la madre poi trovata morta, è stato un ex carabiniere in pensione Giuseppe Di Bello, 55 anni, di Capo D’Orlando.
Inizialmente è stato trovato solo il tronco del piccolo cadavere. Molto distante, successivamente, è stata rinvenuta la testa. I resti del corpo potrebbero essere stati trascinati “da cani o da maiali”.
Il militare in congedo questa mattina aveva raccolto l’appello di Daniele Mondello, padre di Gioele, unendosi ad alcune centinaia di volontari che hanno cominciato a perlustrare la zona attorno all’autostrada Messina-Palermo.
L’uomo dopo aver trovato i resti ha chiamato i vigili del fuoco che a loro volta poi hanno girato la segnalazione al magistrato che coordina l’inchiesta, il procuratore di Patti Angelo Cavallo, e alla polizia scientifica.
Francesco Radicic, un altro volontario che era insieme all’ex carabiniere, ha detto che Di Bello era molto motivato: “Aveva in mano una falce con cui si è fatto largo in mezzo ai rovi e a una fitta vegetazione fino a trovare i resti”. Trovare i resti che quasi sicuramente sono di Gioele, ha detto il Carabiniere in congedo ”è stato un dono di Dio”.
“L’ho trovato dove gli altri non lo hanno cercato”, ha aggiunto, spiegando di aver fatto il ritrovamento alle 10.28 e che il corpicino era “straziato da animali selvatici”.
(da “Huffingtonpost”)
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