Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
IL PRESUNTO TASSO DI EFFICACIA DEL 95% E LA SICUREZZA NON SONO STATI ANCORA SOTTOPOSTI A REVISIONE PARITARIA: SENZA “PEER REVIEW” AD OGGI SONO SOLO AFFERMAZIONI DELL’AZIENDA SENZA AVALLO SCIENTIFICO DEGLI ORGANISMI COMPETENTI
“Io sono favorevolissimo ai vaccini, ma — senza dati a disposizione — non farei il primo vaccino che
arriverà a gennaio”. Queste le parole del virologo Andrea Crisanti che stanno facendo discutere.
Da un lato la corsa a un vaccino anti-Covid che può rappresentare l’arma per uscire fuori dal tunnel della pandemia, dall’altro lo scetticismo di una delle voci più autorevoli di questa emergenza, uno dei pochi esperti capace di intuire la gravità della situazione quando in Italia in tanti parlavano ancora di una semplice “influenza”.
Dichiarazioni che fanno riflettere, dal momento che mettono in evidenza la principale caratteristica del trial clinico che, a tutti gli effetti, al momento rappresenta la sperimentazione del candidato vaccino che si trova nello stato più avanzato.
I dubbi sulla sperimentazione a fasi accorpate
Il virologo italiano non fa nomi ma il suo è un riferimento inequivocabile al candidato vaccino sviluppato dall’azienda tedesca BioNTech in collaborazione con il colosso statunitense Pfizer, per cui l’Italia ha previsto l’inizio della somministrazione delle prime 3,4 milioni di dosi a metà gennaio. “Non sono disposto ad accettare scorciatoie — taglia corto Crisanti — . Come cittadino vorrei essere sicuro che soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Ne ho diritto”.
Il principale limite, fa notare Crisanti, è relativo al design della sperimentazione clinica che ha “saltato la normale sequenza fase 1, fase 2 e fase 3”. Qualcosa che è stato possibile grazie agli investimenti finanziari da parte del governo americano e che hanno permesso di accelerare enormemente lo sviluppo.
“Normalmente ci vogliono dai 5 agli 8 anni per produrre un vaccino — aggiunge l’esperto che sull’accorpamento delle tre fasi di sperimentazione portato avanti da Pfizer-BioNtech non è disposto a concedere sconti.
“Questo è successo perchè, con fondi statali, si sono potuti permettere di fare insieme le tre fasi perchè i rischi erano a carico di chi aveva dato i quattrini. Ma facendo le tre fasi in parallelo, uno si porta appresso tutti i problemi delle varie fasi. Quindi è vero che si arriva prima, ma poi c’è tutto un processo di revisione che non è facile da fare”
Il trial clinico e gli annunci di Pzifer/BioNTech
Considerazioni, quelle del virologo italiano che, andando a spulciare nelle informazioni relative alla sperimentazione del vaccino di Pfizer-BioNTech, trovano un’inesorabile conferma.
“Si tratta — si legge nella descrizione del trial clinico — di uno studio di fase 1/2/3 randomizzato, controllato con placebo in cieco semplice per stabilire il dosaggio e selezionare il candidato vaccino, e dello studio di efficacia in individui sani”.
In altre parole, quanto normalmente avviene in tre fasi distinte di sperimentazione, con la prima che serve soprattutto a testare la sicurezza e l’immugencità del farmaco, la seconda per stabilire le dosi e il programma di somministrazione, e la terza che serve a dimostrare che il vaccino è in grado di prevenire l’infezione (o almeno le forme gravi della malattia) che, nel contesto di emergenza sanitaria, sono state accorpate in un’unica sperimentazione suddivisa comunque in due step (fase 1 e fase 2/3) ma portata avanti in un unico studio su un totale di circa 44 mila volontari.
Tra l’altro, per quanto ne sappiamo ad oggi, Pfizer e BioNTech non hanno ancora presentato “i dati di efficacia e sicurezza dello studio per la pubblicazione scientifica”.
Un passaggio che avverrà , spiegano le due aziende, una volta terminata l’analisi dei dati ancora in corso.
Vale a dire che le informazioni fornite ad oggi (tasso di efficacia del 95% e nessun problema serio sulla sicurezza) non sono state ancora sottoposte a revisione paritaria (peer review), un aspetto per cui oltre allo speranzoso annuncio, bisognerà attendere la valutazione critica senza la quale i dati finora diffusi non sono considerati scientificamente validi.
Senza ovviamente dimenticare che, per il via libera, sarà necessaria l’approvazione da parte degli organi regolatori, passaggio indispensabile per la somministrazione, compresa quella di emergenza.
(da Fanpage)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
AGLI ITALIANI PREME DI PIU’ USCIRE VIVI DAL CORONAVIRUS
Ho una domanda: ma sono l’unico italiano rimasto a cui non importa nulla del Natale? O meglio: sono l’unico a cui la retorica dello shopping, del cenone, del coprifuoco, dei regali, di Babbo Natale e delle letterine dei più piccoli da preservare, sta iniziando a venire a noia?
Non sono mai stato il buontempone che attendeva il regalo sotto l’albero e l’ora X in cui aggiungere in bambinello al presepe, però qui si sta esagerando, suvvia.
Veniamo da circa un anno di immense rotture di scatole, disastri economici, sociali e culturali, di restrizioni, paranoie, attese, per tacer dei morti, dei malati e delle terapie intensive, e adesso tutto ciò di cui ci importa, di colpo, è: riusciremo a organizzare quel maledetto cenone?
In quanti ci sarà consentito essere? Sarà possibile brindare fino alla mezzanotte o il coprifuoco ce lo vieterà ? Ma, insomma, mi chiedo: stiamo scherzando?
Non ci credo, c’è qualcosa sotto. Molto meglio sarebbe piantarla di menarci con la storiella del Natale (e di Capodanno) e dirci la verità : se non spendiamo soldi, a Natale, i negozi (forse) chiuderanno, i commercianti (forse) non avranno tasse da pagare e alla fine a rimetterci non saranno gli imprenditori con le barche a mare, ma la fiscalità generale, che poi saremmo noi.
Ecco. Diteci la verità : se non consumiamo, al prossimo giro di presepe, finisce che va tutta l’economia sottosopra e non possiamo permettercelo.
Insomma, ribaltando il vecchio adagio: stavolta per non crepare dobbiamo consumare.
Diteci la verità , vi prego, ma non riempiteci di balle con la storia dello spirito Natale da salvare. A chi può importante, in una pandemia come quella che stiamo vivendo, che Babbo Natale si aggiri solo tra le macerie di un Natale che non c’è?
Lasciamolo pure al suo destino, diamine! Ci rifaremo l’anno prossimo, vaccinati e felici, senza Coronavirus tra le scatole. E compreremo due panettoni, due libri, due paia di calzini.
Due di tutto, lo prometto, ma nel 2021.
(da “Huffingtonpost”)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
“ORA QUALCUNO PENSA DI FARE A NATALE QUELLO CHE ABBIAMO FATTO A FERRAGOSTO?”
“I virus non seguono le ordinanze comunali o regionali o i Dpcm: ho giurato a me stesso che avrei
parlato del Natale solo per fare gli auguri ai parenti, perchè credo che sia compito di qualcun altro metterci la faccia da questo punto di vista. Una cosa è certa. Non possiamo aspettarci di far finta che non sia accaduto nulla: dobbiamo evitare di fare a Natale quello che abbiamo fatto a Ferragosto. Mi auguro che la lezione pesante estiva sia stata imparata”.
Lo ha detto il direttore di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli intervistato a Rtl 102.5 all’interno di ‘Non Stop News’.
“Dalla fine del lockdown a oggi 12mila morti causati dal virus, gran parte di questi morti poteva essere evitata con comportamenti responsabili – ha spiegato Galli – ma anche con indicazioni responsabili da parte delle autorità . Non ci si possono palleggiare responsabilità . Non cerchiamo sconti. Il Natale responsabile è un Natale che deve evitare di infettare i nostri nonni”.
Poi, parlando del vaccino, ha aggiunto: ”Siamo tutti un po’ indispettiti dalla politica degli annunci. Continuiamo a vedere una gara a chi ha il vaccino migliore. Se questa fosse una gara nei fatti e non solo negli annunci sarebbe una bellissima cosa”.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
71 AVEVANO UNO STIPENDIO O UN’INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE, 33 PERCEPIVANO IL REDDITO DI CITTADINANZA.. IL 40% DELLE RICHIESTE CONTROLLATE SONO FASULLE
In 104 nel Bolognese avevano ‘barato’ per ottenere i buoni spesa finanziati dal governo durante il primo lockdown per aiutare le famiglie in difficoltà .
È quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Bologna durante le verifiche su centinaia di posizioni. E ora le Fiamme Gialle segnalerà la presunta irregolarità alle autorità amministrative per le ipotesi di indebita percezione di erogazioni pubbliche, nonchè all’ente locale per il recupero dei contributi erogati.
Le attività di verifica, svolte con riferimento ai dati acquisiti presso il Comune di Molinella, hanno finora riguardato 288 posizioni, riscontrando le informazioni dichiarate in sede di autocertificazione da parte dei richiedenti, con riferimento sia agli intestatari dei buoni spesa che ai componenti del nucleo familiare.
Dai controlli è emerso, stando a quanto ricostruito dai finanzieri della tenenza di Molinella, 71 false autocertificazioni da parte di nuclei familiari — che hanno fittiziamente dichiarato di non aver fonti di sostentamento finanziario e di trovarsi in condizione di difficoltà economica ed indigenza, tali da non consentire nemmeno il minimale approvvigionamento di generi alimentari e di prima necessità — nonchè di ulteriori 33 autocertificazioni nelle quali era riportata una posizione reddituale non compatibile con i requisiti per ottenere i buoni.
In sostanza uno o più componenti dei nuclei familiari destinatari dei controlli, nei mesi di marzo e aprile, aveva regolarmente percepito lo stipendio o altre entrate per cospicui importi, a fronte di rapporti d’impiego regolarmente in essere, o in altri casi le persone che avevano ottenuto i buoni spesa sono risultati percettori di reddito di cittadinanza o di indennità di disoccupazione, quindi già beneficiari di altre prestazioni sociali agevolate, come risulta dalle informazioni fornite dall’Inps.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
CAMBIA IL QUADRO INTERNAZIONALE MA IL LEADER LEGHISTA VIVE IN UN ALTRO MONDO E MOSTRA TUTTA LA SUA INADEGUATEZZA
La mossa (sbagliata a mio avviso) del leader leghista di agevolare il passaggio al gruppo della Lega di
tre deputati (Carrara, Ravetto e Zanella) di Forza Italia evidenzia diversi aspetti critici dell’intera coalizione di destra, ma soprattutto mette in piazza una incapacità (questa però tutta dell’ex ministro dell’Interno) assai preoccupante per un uomo politico.
Nell’accettare l’ingresso in Lega dei tre parlamentari (ex) azzurri (di cui due eletti in Lombardia, dettaglio non da poco vista l’esiguità di posti a disposizione nella prossima legislatura) Salvini mostra cioè di faticare assai nella lettura dei fatti politici intorno a lui, in particolare di quelli che accadono all’estero.
Nello specifico una maggiore attenzione alle vicende americane lo avrebbe portato a ben altre decisioni, pur nel frangente concitato (tra norma pro Mediaset e ammiccamenti vari tra PD e FI) in cui anche lui è costretto a operare, per una ragione tanto semplice quanto dirompente nei sui effetti: a Washington vince Biden e perde Trump.
Quindi (domanda retorica), la tesi di questo articolo è che la vittoria di Biden c’entra qualcosa con il passaggio alla Lega di Carrara, Ravetto e Zanella? Certo che sì.
E dico di più: proprio perchè ha vinto Biden quel passaggio in blocco è stato una scelta avventata, una reazione “di pancia” non consona ad un capo politico di serie A, una mossa di ritorsione che però denuncia palesemente un vuoto strategico cui si cerca di porre rimedio con spasmodico ricorso alla tattica.
Per capirci meglio occorre considerare tre elementi essenziali (di cui due “esterni” alla politica nazionale), i cui effetti però sono convergenti e, tutto sommato, anche perfettamente dotati di sincronia temporale.
Il primo è la sconfitta di Trump (battuto più dalla pandemia che da Biden in verità ) che però ci porta in un nuovo mondo che sa di antico: la saldatura tra le èlite politiche sulle due sponde dell’Atlantico riprende forza, alla Casa Bianca va un cattolico di sinistra (moderatamente di sinistra, anzi molto moderatamente) che però interrompe l’onda sovranista, togliendole la protezione della figura istituzionale più importante, cioè il Presidente degli Stati Uniti.
I Bolsonaro e gli Orban (e quindi anche Salvini e Le Pen) sono oggi più soli, meno solidi e anche meno spavaldi, proprio perchè ha perso il più forte di tutti loro, quello che sembrava invincibile, quello con più portaerei, multinazionali, grattacieli.
Quindi torna ad aprirsi un gioco di rapporti multilaterali (che il deep state americano ha mantenuto in vita anche negli ultimi quattro anni senza dare troppo nell’occhio) nel quale gli “irregolari” (tra cui Salvini) saranno messi in difficoltà .
Il secondo elemento è tutto di carattere europeo, ma anch’esso è (in parte) collegato all’esito del voto americano.
Se con Trump infatti molti potevano pensare (anche solo in teoria) di tenere un filo diretto con la Casa Bianca, con Biden l’Unione Europea tornerà ad essere interlocutore privilegiato dell’amministrazione a stelle e strisce, perchè questa è la tradizione decennale dei democratici.
Quindi sarà Angela Merkel a guidare le danze (con Macron in seconda battuta), anche in virtù del fatto che l’esplosione del debito pubblico (causa pandemia) in tutti i paesi UE certifica una volta per tutte che le politiche di bilancio si faranno a Bruxelles e non più nelle diverse capitali (e così resterà per alcuni decenni almeno).
Ora, in Europa la Lega è ai margini dei giochi che contano, isolamento che appare ancor più malinconico con la sconfitta del titolare di MAGA (Make America Great Again), mentre invece la pur traballante (elettoralmente) Forza Italia è all’interno del PPE, cioè la famiglia politica più importante del continente.
Infine ci sono gli aspetti più italiani, che però sono tutt’altro che secondari.
Se Salvini ha fatto la mossa dei transfughi per mostrare a Berlusconi tutto il suo fastidio per gli scambi di affettuosità tra FI, PD e Conte un po’ lo si può capire: quando il Cavaliere ingrana la marcia (con la regio di Gianni Letta, da sempre dotato di scarso feeling con il Capitano) è difficile stargli dietro.
Però Salvini non può rimproverare più di tanto ad un suo alleato di fare “incuici” (peraltro nell’attuale e drammatica situazione nazionale), per il semplice fatto che lui con il M5S ci ha fatto un governo, in palese contraddizione con la campagna elettorale svolta a fianco di Meloni e Berlusconi.
Insomma l’aria è cambiata, innanzitutto a livello internazionale. Il Cavaliere (che non ha mai amato Trump e ha fatto di tutto per farcelo capire negli anni passati) ha colto al volo l’occasione e ne ha approfittato anche per prendersi qualche rivincita proprio con Salvini.
(da “Huffingtonpost”)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
A CREDERE AI BROGLI SONO RIMASTI SOLO LUI E TRUMP, PERSINO GLI AVVOCATI DI TRUMP HANNO RINUNCIATO ALL’INCARICO PER NON FARE LA FIGURA DEI COGLIONI
La ricordate la storia leggendaria di Hiroo Onoda, “l’ultimo giapponese” che rifiutò di arrendersi insieme al suo paese nel 1945 e proseguì la sua personale guerra per anni, fino al 1972 quando alla fine fu costretto a consegnare la spada?
Ecco, in termini molto meno epici e parecchio più patetici, Matteo Salvini è l’ultimo giapponese di Donald Trump.
Senza offese per il vero eroe giapponese che non è mai scappato a gambe levate come qualcun altro di fronte a un pericolo.
“Le mascherine con Trump? Ce le ho, non cambio idea quando si vince e quando si perde… Quindi, non cambio idea. Però sulle elezioni americane è giusto aspettare il dato ufficiale e finale, se ci sono dubbi, riconteggi, brogli. Io faccio i complimenti al nuovo o al vecchio presidente quando c’è il risultato finale”.
Salvini, quindi, aspetta il dato ufficiale. Poco importa che tutti i media americani abbiano dato per scontata la vittoria di Biden, che ogni stato in cui Trump sta richiedendo di contare i voti staino confermando il risultato, che tutit gli avvocati di Trump stiano rinunciando all’impresa di sovvertire il risultato delle elezioni.
Salvini aspetta, come Onoda, che il suo Trump vinca la guerra.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
TRUMP ALLORA DISSE CHE “OBAMA ERA STATO MERAVIGLIOSO”
La portavoce della Casa Bianca cerca di giustificare l’atteggiamento di Donald Trump accusando i
democratici di aver fatto lo stesso con lui nel 2016, ma mente
La repubblicana Kayleigh McEnany, portavoce della Casa Bianca dallo scorso 7 aprile 2020, durante la conferenza stampa del 20 novembre ha giustificato il comportamento del Presidente uscente Donald Trump per la mancata transizione con il vincitore democratico Joe Biden. In che maniera? Sostenendo che anche Trump dovette «sopportare» una transazione scorretta: “So while every legal vote is counted, let us not forget the inexcusable transition, or lack thereof, that President Trump had to endure in 2016 and four years into his presidency.”
Le dichiarazioni di McEnany vengono smentite attraverso un altro video del 20 gennaio 2017, quello dove l’insediato Donald Trump ringraziò ufficialmente e pubblicamente gli Obama per la transazione: «Sono stati magnifici». Non è l’unica prova che smentisce la portavoce della Casa Bianca.
In molti hanno criticato il ruolo dei media nell’annunciare i vincitori per ogni Stato americano, come se fosse una novità e un’anomalia. Di fatto non lo è, gli stessi media avevano eseguito questo processo durante le elezioni del 2016 che decretarono la vittoria di Donald Trump e dei precedenti Presidenti eletti.
Non appena venne annunciata la vittoria nel Wisconsin, dando a Trump i 10 grandi elettori per toccare la soglia dei 270, ci volle poco perchè Hillary Clinton chiamasse l’avversario per ammettere la sconfitta. Nessuna chiamata, al momento, dallo sconfitto delle elezioni 2020 che preferì andare a giocare a golf piuttosto di telefonare al vincitore Joe Biden.
Qualcuno potrebbe obiettare che Hillary Clinton avesse ammesso la sconfitta durante le elezioni del 2016 attraverso articoli come quello dell’Indipendent del 9 novembre 2016, ma questo era accaduto solo ed esclusivamente prima della fine dei conteggi negli ultimi stati ancora da assegnare.
Il 10 novembre 2016, dopo la dichiarata sconfitta da parte dei democratici, Donald Trump fu ospite di Obama presso la Casa Bianca dove si strinsero pubblicamente la mano. Se da una parte c’erano il Presidente in carica e il neo Presidente eletto, l’undici novembre 2020 fu il turno dei vice Joe Biden e del neo eletto Mike Pence.
Di fatto, la transazione era stata avviata immediatamente e nella normalità come nelle altre elezioni prima del 2016, di conseguenza risulta falso quanto dichiarato nel 2020 dalla portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany a sostegno di Donald Trump.
(da Open)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
IL CAPO DELLA POLIZIA DI BERLINO: “UNO SPETTRO DI PERSONE CHE RIFIUTANO IL SISTEMA DEMOCRATICO”
Oltre a essere idioti sono anche pericolosi molto più dei quello che si ipotizza. La protesta di mercoledì a Berlino contro le misure restrittive imposte dal governo tedesco per combattere la diffusione del Coronavirus ha mostrato una radicalizzazione degli eventi, secondo la polizia della capitale tedesca
“Ci siamo allontanati da un pubblico variegato e ci stiamo avvicinando sempre di più ad uno spettro di persone che rifiutano il nostro sistema e che sono disposte a ricorrere ad una violenza estrema”, ha dichiarato Barbara Slowik, capo della polizia di Berlino, a Tagesspiegel
“La forza e la brutalità della violenza erano enormi. Alcuni hanno detto che non avevamo sperimentato nulla di simile a Berlino da decenni”, ha aggiunto.
Diverse migliaia di persone hanno protestato mercoledì contro la nuova legge sul controllo delle infezioni. La polizia di Berlino ha usato, per la prima volta dopo anni, gli idranti per disperdere i manifestanti. Circa 365 persone sono state temporaneamente arrestate.
Secondo quanto riportato dalla Dpa, estremisti di destra e membri del movimento di estrema destra “Reichsbuerger” (cittadini del Reich) erano presenti alle proteste mercoledì, anche se non erano la maggioranza.
“Non accetto chi oggi dice che non sapeva di partecipare ad una protesta assieme agli estremisti di destra”, ha puntualizzato Slowik. Secondo il capo della polizia, gruppi di dimostranti hanno tentato di entrare nel Reichstag, sede del Parlamento tedesco, anche se le forze dell’ordine lo hanno impedito
Slowik ha difeso gli agenti e ha affermato che la polizia ha agito in conformità con la situazione e il rispetto dello stato di diritto.
“I manifestanti si sono rifiutati di tenere le distanze e indossare le mascherine, così abbiamo immediatamente cominciato a disperderli e sciogliere la protesta”, ha spiegato.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 21st, 2020 Riccardo Fucile
“SONO FAVOREVOLE AL VACCINO, MA PRIMA VOGLIO VEDERE I DATI, FORSE NON AVETE ANCORA CAPITO CHE NON E’ STATO APPROVATO”… “QUALE VACCINO E’ PIU’ AFFIDABILE? TROPPO PRESTO PER DIRLO”
Andrea Crisanti, professore di microbiologia dell’Università di Padova, ha scatenato un putiferio per
alcune dichiarazioni sul vaccino contro il Covid-19. Intervistato durante il Festival di Focus, ieri, giovedì 19 novembre, il celebre virologo ha dichiarato: “Non farei il primo vaccino anti-Covid che dovesse arrivare a gennaio”
Professore, davvero a gennaio non farebbe il vaccino?
“Guardi, ho detto una cosa molto semplice, e cioè: ‘Nel momento in cui ci saranno dati che dimostreranno l’efficacia e la sicurezza del vaccino, mi vaccinerò’. Questo ho detto. Mi è stata fatta una domanda a bruciapelo, mi è stato chiesto: ‘Lei, oggi, si vaccinerebbe?’. E io ho risposto: ‘No, oggi no perchè ancora non sono usciti i dati’. Niente di più”.
Le è stato chiesto che farebbe a gennaio, quando sembra che in Italia arriveranno le prime dosi
“Ma stiamo parlando di un vaccino che ancora non è stato approvato! Abbiate pazienza: possibile che una cosa così lineare debba essere strumentalizzata?”.
Ritiene di essere stato strumentalizzato?
“Ho avuto il coraggio di dire quello che penso. Finora noi possiamo fare valutazioni solo su dichiarazioni fatte dalle aziende. E, sulla base di solo queste dichiarazioni, io il vaccino non lo farei. Bisogna aspettare che la comunità scientifica lo approvi. Non mi sembra così insensato”.
Perchè, secondo lei, queste sue parole hanno fatto così clamore?
“Non lo so, guardi. Nessuno però si è scandalizzato per il fatto che il Ceo di Pfizer ha venduto le sue azioni dell’azienda il giorno dopo quell’annuncio (quello secondo cui il vaccino prodotto dalla multinazionale insieme a Biontech ha un’efficacia del 90%, ndr). Eppure lui è la persona più informata: perchè si è venduto le azioni se pensa che il vaccino sia efficace?”
Lei cosa pensa?
“Che sono queste azioni che minano la fiducia nel vaccino. Non persone equilibrate che fanno un discorso di sicurezza, come ho fatto io”.
Però in effetti lei sembra quantomeno diffidente rispetto a questi vaccini…
“No, non sono diffidente. à‰ che c’è una mancanza di trasparenza. Ritengo che il comportamento del Ceo di Pfizer sia stato censurabile dal punto di vista etico. à‰ lui che ha generato dubbi sul vaccino, non io”.
Le dà fastidio che alcuni l’abbiano accusata di essere diventato un No Vax?
“La mia posizione non potrebbe essere più distante da quella dei No Vax”
Cosa risponde a chi accusa lei e altri suoi colleghi, quando mettete in guardia su certe situazioni di rischio, di essere dei menagrami o, addirittura, di trarre vantaggio da un clima di paura?
“Io penso che le persone debbano essere giudicate sui fatti”.
La sento molto amareggiato…
“Sono amareggiato, sì. Soprattutto per le reazioni di certi colleghi, che ritengono che quella mia dichiarazione possa avvantaggiare i No Vax. Quando invece proprio quella mia dichiarazione può indurre le persone a vaccinarsi, molto più di certe loro posizioni manichee. Mi hanno trattato come se non fossi uno di loro. Questo mi ha amareggiato molto”.
Alcuni suoi colleghi hanno detto e scritto che i vaccini contro il Covid sono efficaci.
“Beati loro. Si vede che hanno accesso a informazioni privilegiate che io non ho… Io penso solo di aver intercettato in modo corretto alcune delle perplessità della gente comune. Se il 70% degli italiani è scettico rispetto al vaccino, ci sarà una ragione: o sono tutti i idioti?”.
I vaccini in produzione sono stati testati in tempi molto brevi, Questo può essere un elemento di rischio?
“Tempi brevi o lunghi, a me non interessa. A me interessa solo che i dati siano solidi”.
Il fatto che le tre fasi siano state svolte in parallelo mina la credibilità di questi vaccini?
“No. In genere queste fasi vengono svolte una dopo l’altra e senza sovrapposizioni, in modo da diminuire i rischi economici. In questo caso hanno pagato i contribuenti e quindi è stata possibile un’accelerazione, che — per carità — è positiva. Però è chiaro che la valutazione di un vaccino su fasi parzialmente sovrapposte è più complessa”.
Ma è vero che per testare un vaccino serve non meno di 5/8 anni?
“No. In genere per sviluppare un vaccino ci volevano dai 5 agli 8 anni, perchè le diverse fasi venivano effettuate una dopo l’altra. In questo caso chiaramente hanno fatto prima perchè, appunto, le fasi di sperimentazione sono state parzialmente sovrapposte e perchè questo è un vaccino genetico, quindi molto più facile da sviluppare”.
Vede profili di rischio particolari?
“Non lo possiamo sapere. Stiamo discutendo di una cosa di cui nessuno sa nulla. Questo è quello che io ho voluto mettere in luce”.
I vaccini che sembrano più vicini all’approvazione sono quelli di Astrazeneca, di Pfizer e di Moderna. Ritiene uno di questi più o meno affidabile degli altri?
“à‰ ancora troppo presto per dirlo”.
E del vaccino russo che ne pensa?
“Su quello, se non altro, stanno iniziando a far vedere qualche dato. E sembra promettente”
Professore, dopo essere stato accusato di essere No Vax, se ora mi dice che il vaccino di Putin è più affidabile scatena un altro putiferio…
(Ride) “Non ho detto affidabile. Però promettente sì, sulla base di quello che hanno fatto vedere. Se questi dati li avesse fatti vedere una istituzione che ha una reputazione migliore, sarebbe stato meglio”.
Dietro questi annunci sull’efficacia dei vaccini, c’è la spinta delle grandi multinazionali?
“Guardi, non voglio fare questa dietrologia. Mi interessa solo che il vaccino funzioni.”
L’approvazione di un vaccino da parte delle Autorità sanitarie sarà sufficiente per ritenere quel vaccino affidabile?
“Mi fido del giudizio delle Autorità sanitarie e di quello della comunità scientifica. Non ho ragione per dubitarne”.
Quindi, se le autorità scientifiche e regolatorie dei vari paesi approveranno un vaccino e lo riterranno efficace e senza effetti collaterali, lei si vaccinerà ?
“Sì”.
C’è troppo entusiasmo attorno a questi vaccini?
“Questo non lo so, non lo posso sapere”.
Il vaccino non è ancora approvato, ma il Governo e Arcuri parlano già apertamente della campagna di vaccinazione. Se lei fosse al governo, si manterrebbe più prudente?
“Se fossi al governo e avessi informazioni privilegiate, le condividerei”.
Non le stanno condividendo…
“Forse allora non le hanno”.
Allora significa che sono troppo avventati?
“Guardi, se non le hanno, non hanno motivo per parlare. Ma mi faccia aggiungere una cosa…”.
Prego…
“Non è che queste grandi industrie si siano inventate questi dati di efficacia sui vaccini. Se li hanno annunciati così, significa che ne sono certi. Tuttavia va detto, per loro stessa ammissione, che sono parziali. Io ho espresso solo una manifestazione di prudenza”.
(da TPI)
argomento: denuncia | Commenta »