Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
E’ L’INIZIO DEL LIBERI TUTTI, DA QUI A NATALE FINIRA’ COME A FERRAGOSTO, INUTILE ILLUDERSI
Con il passaggio in zona arancione di Piemonte e Lombardia, tornano ad affollarsi le vie centrali di Torino e Milano.
Oggi, 29 novembre, primo giorno di allentamento delle misure, i due capoluoghi hanno visto i propri negozi tornare a riempirsi di clienti. A Torino gli effetti della riapertura sono stati particolarmente evidenti: il centro del capoluogo piemontese, già dalle prime ore della mattinata di domenica, era affollato.
Le persone sono confluite verso le vie dello shopping torinese, dove si sono formate lunghe code sui marciapiedi e, segnala l’Ansa, senza particolare attenzione al mantenimento del distanziamento fisico.
Ma non sono soltanto i negozi che hanno rialzato le serrande ad aver attratto la folla: in via Lagrange si sono osservate code di clienti davanti ai bar per le consumazioni da asporto.
«Per noi è puro ossigeno», hanno dichiarato i gestori di un negozio di abbigliamento in una traversa della centrale via Roma. Di fatto, molti commercianti hanno prolungato gli sconti del Black Friday per attirare la clientela.
«Approfitto degli sconti anche per gli acquisti di Natale, non si sa mai che richiudano tutto», ha detto una signora in fila per entrare in un negozio di articoli per la casa.
«Questa mattina c’era gente già fuori ancora prima dell’apertura e nella prima mezz’ora abbiamo battuto molti scontrini e riempito buste», hanno affermato i dipendenti di un noto negozio di abbigliamento, in via Roma.
«C’è molta gente in giro»
Immagini simili a Milano, dove non succedeva da settimane di vedere corso Vittorio Emanuele, l’arteria pedonale che costeggia il Duomo, colma di persone a passeggio con sacchetti e borse.
«Siamo usciti di casa per fare una passeggiata e poi ovviamente vedendo i negozi aperti ne abbiamo approfittato per fare qualche compera — ha spiegato una signora, a spasso con marito e figlia — e c’è scappato anche qualche regalo di Natale».
«C’è molta gente in giro — ha raccontato una ragazza di ritorno dallo shopping nelle catene di fast fashion del centro — anche noi approfittiamo degli ultimi sconti, poi penseremo anche ai regali di Natale». Elena, che fa la commessa in un negozio di un noto marchio, è soddisfatta delle prime ore di riapertura: «Non è andata male, siamo soddisfatti, cercano soprattutto gli sconti del Black Friday».
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
I TECNICI COSTA E MANFREDI SULLA GRATICOLA, TRABALLA ANCHE DE MICHELI… IL PD GUARDA AL MISE, ITALIA IVA ALLA DIFESA
L’aria di rimpasto agita il governo. La pressione sull’esecutivo, specie ad opera degli azionisti di
maggioranza Pd e Italia Viva, è forte.
E l’ipotesi di una staffetta che riguardi tre o quattro dicasteri si fa sempre più concreta con il passare delle ore, anche se dagli ambienti pentastellati si cerca di frenare gli appetiti degli alleati. In un’intervista a La Stampa, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede fa muro: «Un rimpasto? Non mi risulta. Nel bel mezzo di una pandemia, perdere tempo sulle liturgie della vecchia politica sarebbe incomprensibile».
I “tecnici” sulla graticola
Le trattative, però, sono partite, come ha raccontato ieri Open. A spingere per il rimpasto sono soprattutto Matteo Renzi e Nicola Zingaretti, che sono rimasti fuori 15 mesi fa e ora premono perchè la squadra di governo venga rimescolata. Scalpitano con loro i rispettivi numeri due, Maria Elena Boschi e Andrea Orlando. Nelle mire di Renzi ci sarebbe la Difesa, mentre il vice dei dem avrebbe adocchiato il ministero dello Sviluppo economico. Dicastero ora guidato da Stefano Patuanelli che, secondo i rumors di palazzo, potrebbe prendere il posto ai Trasporti di Paola De Micheli, in caso di un’uscita di quest’ultima.
A saltare, insieme a lei, potrebbero essere — soprattutto dopo il via libera alla legge di Bilancio 2021 — i “tecnici” Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, e Gaetano Manfredi, ministro dell’Università . E potrebbe liberarsi anche la poltrona di ministro degli Affari Europei, nel caso in cui Enzo Amendola dovesse decidere di candidarsi a sindaco di Napoli.
Mentre continuano a fioccare smentite su questi scenari, voci di palazzo confermano che il clima è teso. Il presidente del Consiglio dovrà fare l’equilibrista tra le richieste dei leader della maggioranza, che potrebbero essere convocati a Palazzo Chigi nei prossimi giorni.
La prudenza del Quirinale
Le asperità delle trattative interne all’esecutivo stanno emergendo tutt’altro che ovattate dalle urgenze legate all’emergenza sanitaria. Sullo sfondo, suggerisce “prudenza” sulle operazioni di rimpasto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa non è stato ancora interpellato su possibili avvicendamenti di nuovi ministri. Al Quirinale, si precisa, non sarebbe arrivata nessuna comunicazione da fonti di governo circa un rimpasto.
(da Open)
argomento: governo | Commenta »
Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
“LA SECONDA ONDATA CI E’ COSTATA 20.000 MORTI, SONO STANCO DI CONSOLARE PARENTI”
“Se non si manterranno tutta una serie di precauzioni andremo di nuovo a sbattere”. Commenta così Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano e docente all’Università Statale di Milano, il passaggio della Lombardia dalla zona rossa alla zona arancione che entra in vigore da oggi, domenica 29 novembre. Mentre i casi di contagio da Coronavirus sono in calo, ma ancora moltissimi, così come le vittime del Covid
“Non ho voglia di parlare di scale cromatiche, sono scelte di tipo politico a questo punto”, ha detto il professore nella serata di sabato, parlando a Otto e Mezzo, su La7. “Quelli che dovevano parlare come esperti hanno parlato a suo tempo, non mi risulta che siano stati interpellati. La mia opinione è chiara, io ritengo che se non si manterranno tutta una serie di precauzioni andremo di nuovo a sbattere”.
Galli consiglia cautela quando si parla di miglioramento della situazione epidemiologica in Lombardia, dopo il calo dell’indice di contagio Rt e della pressione sugli ospedali.
“La seconda ondata è già costata 20mila morti, sono stanco di consolare parenti”, ha ricordato. In ospedale “ho incontrato un serie di colleghi e il parere è unanime: siamo felici che il pronto soccorso non sia più come prima, ma non è quello di prima da pochi giorni”.
(da Fanpage)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
SI VIVE NEL MONDO DEI SOGNI FIN QUANDO LA BCE CONTINUERA’ A
FINANZIARE IL DEFICIT, POI SALTERA’ IL BANCO… DA PD AL M5S FINO A ITALIA VIVA E’ UN CORO UNANIME (IL CENTRODESTRA NON LO CONSIDERIAMO, E’ UNA VITA CHE CONDONA GLI EVASORI FISCALI)
La “bomba” patrimoniale è contenuta in un emendamento alla legge di bilancio firmato
da deputati di Leu e del Pd e chiede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle con un’aliquota progressiva minima dello 0,2% “sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500 mila euro”.
I primi firmatari sono Nicola Fratoianni, che fa parte della componente di Sinistra Italiana in Leu, e Matteo Orfini, della minoranza Pd. La strada di questo emendamento appare sbarrata però dalle reazioni della maggioranza, ancor prima che dall’insorgere delle opposizioni.
“La proposta che avanziamo vuole mettere ordine in un sistema fiscale irrazionale” spiega Nicola Fratoianni sul Manifesto chiedendo che si apra una discussione vera, “le tasse vanno abbassate? Si per i ceti medi e popolari, non certo per i super ricchi”. Per Matteo Orfini la patrimoniale ”è una proposta giusta” su cui il Pd dovrebbe discutere “laicamente”, anche perchè “non credo che il vice segretario Andrea Orlando o il ministro Peppe Provenzano possano esserne pregiudizialmente contrari”.
E invece l’imbarazzo nel Pd assume la forma di una presa di distanze. “L’emendamento alla Manovra sull’introduzione di una patrimoniale è il frutto di una iniziativa libera ma individuale di alcuni deputati del Pd, che però non impegna il gruppo” fanno sapere dal gruppo dem alla Camera. È “inopportuna” aggiungono i deputati dem Ubaldo Pagano, capogruppo in commissione Bilancio e Gian Mario Fragomeli, capogruppo in commissione Finanze, “proseguiamo col taglio del cuneo anche con questa manovra. Questa è la priorità per il Pd: tagliare le tasse ai lavoratori e alle imprese”.
Favorevole invece l’ex governatore della Toscana e attuale commissario dem in Umbria Enrico Rossi, il quale sottolinea che “consentirebbe allo Stato di incassare 18 miliardi all’anno. Ma se si facesse una vera anagrafe patrimoniale – di cui sento parlare da almeno 40 anni a questa parte – il gettito potrebbe aumentare molto, oltre che rendere più giusta e progressiva la tassa”.
In altre parole “se lo facciamo – conclude Rossi – diventiamo un paese ‘normale’, più europeo, più forte, e più solidale”.
La patrimoniale non fa molta strada anche negli alleati della maggioranza. Si muove Luigi Di Maio a smentire l’ipotesi, giudicata folle: “Il Movimento 5 Stelle è sempre stato fortemente contrario. Se vogliamo spazzare via le piccole tasse e liberarci dei cavilli burocratici ben venga, ma colpire imprenditori, commercianti e chi crea posti di lavoro in Italia è totalmente sbagliato”.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
PREMESSO CHE NON DOVREBBE SCIARE NESSUNO QUANDO OGNI GIORNO MUOIONO DI COVID CENTINAIA DI PERSONE, E’ ANCORA PIU’ SQUALLIDO DISCRIMINARE IL TURISTA DI GIORNATA CHE NON SI PUO’ PERMETTERE HOTEL E CASE DI LUSSO
Vacanze di Natale sugli sci, ma solo per chi pernotta almeno una notte nelle diverse destinazioni o per chi possiede o affitta una seconda casa nelle zone sciistiche: è la incredibile proposta degli assessori delle Regioni alpine, per far partire la stagione. “Concedere lo skipass a chi ha pernottato in una struttura ricettiva e a chi possiede o prende in affitto una seconda casa, consente di controllare al meglio l’afflusso all’impianto sciistico. Il pendolarismo può infatti essere un problema “, affermano gli assessori di Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento, Veneto e Friuli Venezia Giulia, che hanno sottoscritto la proposta.
“Il governo ci ascolti, consenta l’apertura degli impianti di risalita con questo criterio e permetta la mobilità regionale”. Quest’ultimo punto è infatti ritenuto un requisito necessario per far partire la stagione: “Se la si intende vietare per evitare feste e momenti di aggregazione, si consenta perlomeno la mobilità tra regioni per chi ha prenotato in una struttura ricettiva almeno una notte”.
“La nostra proposta – rimarcano gli assessori regionali – deriva da un’attenzione particolare al mondo del lavoro e all’occupazione che l’industria dello sci genera sui nostri territori montani e del suo indotto di 20 miliardi”.
Insomma, via libera ai benestanti che spendono, i pendolari restino a casa.
Degna morale padagna
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
CONTINUA LA RICHIESTA DEL CENTRODESTRA AFFINCHE MORRA SI DIMETTA, MA NESSUNO DICE CHE CHI HA VOLUTO PRIMA CANDIDARE UN “IMPRESENTABILE” E POI NOMINARLO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE SONO INDEGNI PERSINO DI USCIRE DI CASA
Si chiude, si direbbe definitivamente, la polemica che aveva travolto Nicola Morra, senatore del
Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Antimafia, dopo le sue dichiarazioni su Jole Santelli, la presidente della Regione Calabria
Per quelle parole, la trasmissione di Rai 3 aveva escluso Morra dalla trasmissione Titolo V, ottenendo in risposta l’indignazione della maggioranza contro la Rai al grido di «censura senza precedenti».
Oggi viale Mazzini si scusa. A leggere la breve lettera della Rai è Lucia Annunziata a Mezz’ora in più, il suo programma in cui ha ospitato proprio Morra.
La missiva contiene le scuse di viale Mazzini per il modo in cui è stata rinviata la presenza del senatore grillino alla trasmissione «per errori dovuti alla concitazione di quelle ore».
Le poche righe lette da Annunziata sembra siano dell’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini. Il presidente Marcello Foa (eletto nel 2018 con il sostegno di M5s e Lega), infatti, si è dissociato.
«Sono diventato un prodotto televisivo in questi giorni e un certo mondo politico voleva la mia testa», dice il senatore, ospite della trasmissione di Annunziata.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
DOPO UN ESPOSTO DEL PARTITO DELLA MELONI, SI FA CHIAREZZA SU UN EPISODIO IN CUI LA FIDANZATA DI CONTE HA DOVUTO RIFUGIARSI IN UN NEGOZIO PER SOTTRARSI ALLA SOLITA SCENEGGIATA DE LE IENE
Finisce in Procura il caso del video, pubblicato da Dagospia ma mai da Mediaset, in cui Olivia Paladino, compagna di Giuseppe Conte, incalzata da una troupe de Le Iene che chiedevano una sua dichiarazione sulle vicende legate agli scandali inerenti la figura del padre, si era rifugiata in un supermercato dove è stata raggiunta e quindi “soccorsa” da alcuni agenti di scorta.
L’esponente di Fratelli d’Italia Roberta Angelilli, già europarlamentare ma al momento priva di incarichi ufficiali, ha presentato un esposto alla Procura di Roma per chiedere ai magistrati di verificare se ci sia stato da parte del presidente del Consiglio “un uso improprio – si legge nell’esposto – di personale con funzioni di sicurezza relative a soggetti che ricoprono funzioni pubbliche”.
Su questi fatti ieri il giornalista de Le Iene Filippo Roma è stato ascoltato a piazzale Clodio come persona informata dei fatti. A breve i pm di piazzale Clodio decideranno se inviare il fascicolo al tribunale dei ministri. Domani Angelilli si recherà in Procura per sapere l’esito del suo esposto, che risale al 30 ottobre. Nel caso la magistratura caso dovesse ravvisarvi un’ipotesi di reato (in questo caso si tratterebbe di peculato), potrebbe iscrivere Giuseppe Conte nel registro degli indagati come atto dovuto.
La vicenda, che risale al 26 ottobre scorso, è riassunta nell’esposto presentato da Angelilli.
Si descrive un ‘parapiglia’ davanti a un piccolo supermercato di via Fontanella Borghese tra il giornalista de Le Iene, Filippo Roma, e Olivia Paladino, compagna del premier Giuseppe Conte.
Filippo Roma stava infatti cercando di intervistare, sulle presunte agevolazioni ricevute dal padre, Olivia Paladino che nel tentativo di sottrarsi all’intervista si sarebbe rifugiata in un negozio da cui sarebbe successivamente uscita scortata da alcuni soggetti che, da quanto riportato dal quotidiano La Verità ‘avevano tutta l’aria di far parte della scorta del Presidente del Consiglio’.
“Se effettivamente la Paladino avesse usufruito di agenti della scorta del Presidente del consiglio – continua l’esposto di Angelilli – si sarebbe verificato un uso improprio di personale con funzioni di sicurezza relative a soggetti che ricoprono funzioni pubbliche”.
A quanto apprende l’Adnkronos, sul caso ci sarebbe un’informativa di servizio inviata al Viminale.
Nella relazione consegnata al ministero dell’Interno viene spiegato che gli ‘uomini del presidente’ in quel lunedì si trovavano in “osservazione e controllo al di sotto dell’abitazione della compagna del premier”, in quanto Conte si trovava nell’appartamento della signora Paladino, e i poliziotti attendevano l’uscita imminente del premier. Nel supermercato di fronte l’abitazione c’è stato un momento di concitazione che ha richiamato l’attenzione di un poliziotto della scorta che, avvicinatosi, è stato chiamato in causa da un addetto del supermercato perchè una donna era in difficoltà . Si trattava, appunto, di Olivia Paladino, incalzata dalle domande di Roma.
Il poliziotto ha dunque favorito l’uscita della donna dal supermercato, ma Paladino avrebbe fatto rientro a casa a piedi senza utilizzare l’auto blu. L’abitazione infatti dista pochissimi metri dal supermercato dove è avvenuta la vicenda.
Nella relazione sarebbe inoltre scritto che non c’è stato alcun intervento del premier quel 26 ottobre: Conte non venne informato in tempo reale, ma sarebbe venuto a conoscenza della vicenda soltanto poi, informato dalla stessa compagna e dagli uomini della scorta.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
IL PADRE DIMENTICA DI ESSERE “LIBERALE” E DI CONDANNARE NORME DA REGIMI AUTORITARI CHE VIETANO AI GIORNALISTI DI DOCUMENTARE IL PROPRIO LAVORO… VALE PIU’ UNA FIGLIA CHE STA FACENDO IL SUO LAVORO DI DUE VOTI DI BORGHESI BENPENSANTI
Momenti di paura per Tay Calenda, la figlia del fondatore e leader di Azione, Carlo Calenda. 
Durante la Marcia delle libertà in Francia, contro la legge sulla sicurezza che prevede di limitare la diffusione di foto e video degli agenti in servizio, la donna, che fa la fotoreporter, ha subìto un colpo allo zigomo durante una carica delle forze dell’ordine.
A documentare il ferimento è l’account Twitter del collettivo ‘Reporters En Colère’, mostrando la foto del volto tumefatto e ancora gonfio dopo 24 ore.
Il post è stato ripreso dal padre, che ha scritto: “Mannaggia alla miseria! Tay! I figli manifestanti! Per fortuna è tosta come l’acciaio. Daje figlia”.
Da liberale quale dice di essere, Calenda avrebbe fatto meglio a deunciare le violenze della polizia francese e una legge da regime totalitario che impedisce ai giornalisti di documentare il proprio lavoro (come stava facendo sua figlia).
Cosa non si tace per non perdere due volti dei borghesi “benpensanti”.
(da agernzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Novembre 29th, 2020 Riccardo Fucile
UNA TIPICA FRASE DA TERRORISTA CHE VUOLE PRECLUDERE OGNI MEDIAZIONE AL FUTURO GOVERNO USA
Saranno celebrati lunedì i funerali di Mohsen Fakhrizadeh, l’ingegnere nucleare iraniano ucciso in un attentato a Teheran il 27 novembre.
Il corpo sarà esposto, in un gesto simbolico, nel santuario dell’Imam sciita Reza nella città di Mashhad e anche in quello della sorella dell’Imam, Hazrat Masoumeh, a Qom, e infine nel mausoleo di Ruhollah Khomeini nella capitale.
Mentre l’attentato non è stato ancora rivendicato, il governo iraniano è sempre più certo che dietro alla morte dello scienziato ci sia Israele, come confermato anche sabato da alcune fonti dell’intelligence Usa al New York Times.
E sulle stesse pagine del quotidiano americano è il ministro israeliano dell’Energia, Yuval Steinitz, a parlare e a definire l’omicidio dello scienziato — chiunque l’abbia commesso — «utile non solo a Israele ma anche all’intera regione e al mondo».
La morte di Mohsen Fakhrizadeh è arrivata a una settimana dall’incontro svoltosi in Egitto tra il capo del Mossad, il premier Benjamin Netanyahu e il principe saudita Mohammad Bin Salman grazie all’intermediazione del segretario di Stato Usa Mike Pompeo.
La scomparsa di Fakhrizadeh appare ad alcuni sempre più il culmine della strategia congiunta di Stati Uniti e Israele per sabotare il programma nucleare iraniano. Programma su cui Barack Obama, insieme agli membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu, più la Germania, aveva raggiunto un accordo nel 2015.
Ma negli ultimi 4 anni l’Iran, nonostante la sua piena conformità alle richieste contenute nel testo, ha dovuto subire una campagna di massima pressione statunitense voluta dall’amministrazione Trump, andando incontro a pesanti sanzioni economiche.
Lo scorso 11 novembre, come rivelato dal New York Times, Trump aveva chiesto ai suoi consiglieri se fosse possibile bombardare un sito nucleare iraniano.
I suoi advisors gli avrebbero spiegato che una mossa simile avrebbe potuto scatenare un conflitto. Secondo molti analisti dunque, durante l’incontro con i suoi alleati regionali, Arabia Saudita e Israele, a Trump sarebbero state presentate “opzioni alternative”. Nè Stati Uniti, nè Israele hanno però fino ad oggi ammesso un qualsiasi coinvolgimento. Quel che è certo è però che a pochi mesi dall’insediamento del presidente eletto Joe Biden, che ha detto di essere pronto a una strategia più diplomatica e di dialogo, Teheran e Washington rischiano di allontanarsi ancora di più.
(da agenzie)
argomento: criminalità | Commenta »