Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile HANNO ELIMINATO IL NOME DI UN CANDIDATO DALLA LISTA GIA’ FIRMATA DAI CITTADINI
Cancellarono un candidato dalle liste elettorale per le comunali di Moncalieri, in provincia di Torino. Lo eliminarono con un rapido tratto di penna, nonostante la lista degli aspiranti consiglieri comunali fosse già stata sottoscritta da 76 cittadini.
Per questo motivo la procura di Torino ha messo sotto inchiesta i big di Lega e Forza Italia in Piemonte. Politici di primo piano non solo in Regione ma anche a livello nazionale.
Indagati con l’accusa di aver falsificato e alterato la lista elettorale, infatti, ci sono il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, il daputato del Carroccio Alessandro Benvenuto, il parlamentare di Forza Italia Paolo Zangrillo, fratello di Alberto, medico personale di Silvio Berlusconi e primario di Rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano.
A raccontare la vicenda è l’edizione torinese del quotidiano La Stampa
Dopo l’esposto dei Radicali, con l’avvocato Alberto Ventrini, il pm Gianfranco Colace ha sentito numerosi testimoni, acquisito chat telefoniche e mail e inviato l’avviso di chiusura delle indagini a quattro indagati: oltre ai tre deputati anche a Fabrizio Bruno, funzionario della Regione, rappresentante di lista.
L’indagine, secondo l’accusa, nasce quando la Lega candida per le comunali di Moncalieri del settembre scorso Stefano Zacà , medico legale, leader storico di Forza Italia che però aveva scelto di passare con il partito di Matteo Salvini.
Sarebbe stato un affronto per Zangrillo, che è residente a Moncalieri: almeno secondo l’accusa. Per i pm, dunque, Molinari si è attivato — con l’obiettivo di salvaguardare i rapporti con l’alleato di Forza Italia — chiedendo a Benvenuto, che è segretario provinciale della Lega a Torino, d’intervenire.
Cosa che — sempre secondo le indagini- sarebbe avvenuta con l’interessamento di Bruno: il nome di Zacà fu cancellato dall’elenco dei 24 consiglieri della lista della Lega, già sottoposta alla raccolta firme dei cittadini.
Nessuno si accorse che gli aspiranti consiglieri del Carroccio erano soltanto 23. Zacà fu riammesso alle elezioni dalla giustizia amministrativa, la Lega si appellò alla libertà di scelta politica.
“Ma — scrivono gli inquirenti — la legge non assegna ai partiti la soggettività giuridica, ma all ‘ insieme degli elettori che hanno sottoscritto la lista”. Adesso gli indagati rischiano un processo per un reato che è punito con una pena da uno a sei anni di carcere.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile I COMUNI SOTTO I 5.000 ABITANTI SONO IL 69% DEL TOTALE E COPRONO IL 54% DEL TERRITORIO NAZIONALE
Le ipotesi di deroghe sul divieto di spostamento a Natale interessano potenzialmente fino a oltre 10
milioni di italiani.
Tanti sono i cittadini dei cosiddetti piccoli Comuni, ovvero quelli con meno di 5 mila abitanti per cui il governo sta pensando di alleggerire il divieto di mobilità a Natale.
Questi Comuni, emerge da un’analisi pubblicata oggi 13 dicembre da Coldiretti e Fondazione Divulga, rappresentano circa il 69% del totale in Italia e coprono più della metà (54%) dell’intera superficie nazionale. Numeri che spiegano la prudenza del governo nel concedere deroghe alle misure anti-Covid appena approvate
Mercoledì è calendarizzata al Senato una mozione del centrodestra che punta a cancellare i divieti imposti dal decreto legge del 2 dicembre che fa da cornice al Dpcm di Natale. E il governo non vuole arrivare a quella data senza una sua proposta, per evitare l’incidente parlamentare.
L’ultima opzione messa sul tavolo è quella di presentare proprio al Senato una mozione di maggioranza che impegni il governo a cambiare il decreto, inserendo la possibilità di spostarsi tra i Comuni sotto i 5 mila abitanti e con un limite di 20 chilometri.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile LA RAGAZZA HA 25 ANNI E HA SALVATO UN GIOVANE DI 35 ANNI IN STATO CONFUSIONALE… “PERCHE’ MI AIUTI, SONO UN IMMIGRATO”… “TI AIUTO PERCHE’ SIAMO TUTTI ESSERI UMANI”
“Non ci ho pensato troppo, è stato un gesto istintivo. Credo che chiunque, in quella situazione, avrebbe fatto lo stesso, anche chi a mente fredda dice di no”.
Racconta così Rachele al Corriere della Sera, l’avventura che l’ha coinvolta. La ragazza, 25 anni, ha salvato un uomo di 35 anni dalla morte. La storia è avvenuta a Mestre.
Giovedì sera, alle 20.30, è stata lei a salvare da un treno un uomo di 35 anni: l’ha raggiunto sui binari e l’ha convinto a spostarsi, proprio mentre la locomotiva correva loro incontro. Il convoglio li ha comunque colpiti, ma entrambi si sono salvati grazie al freno d’emergenza tirato dal macchinista e, ovviamente, alla presenza di spirito della ragazza.
La dinamica dell’incidente è chiara. La ragazza, scesa dal treno, ha notato un gruppo di persone impegnate a portare lontano dai binari un uomo in stato confusionale; ha aiutato anche lei, poi si è offerta di restare ad aspettare con lui l’ambulanza.
“L’ho convinto a sedersi a terra, poi ho cercato di ingannare il tempo parlandogli – spiega -. Lui ogni tanto mi guardava stupito e chiedeva come mai lo aiutassi, lui che è un immigrato. Gli ho risposto solo che erano discorsi senza senso, siamo tutti persone”.
Ma l’uomo non vuole saperne di allontanarsi dai binari.
“Poi, con la coda dell’occhio, ho visto il treno che arrivava e ho cercato di schivarlo, spostandomi di lato”. La locomotiva stava decelerando per fermarsi alla banchina, forse anche grazie al profilo di Rachele che svettava sulle rotaie il macchinista ha subito tirato la leva d’emergenza.
Il 35enne ha riportato gravi traumi alla testa e alla schiena, è stato ricoverato in rianimazione ma non è in pericolo di vita; la giovane è stata più fortunata: il colpo le ha causato una frattura alla tibia e sarà necessario un intervento di ricostruzione di parte della gamba, ma non è mai stata a rischio di vita.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile “SIAMO UN PAESE GUIDATO DA UN GOVERNO INFANTILE CHE INSEGUE INVECE DI GUIDARE E DA UNA OPPOSIZIONE ULTRACINICA, PRONTA A TUTTO, PUR DI ACQUISTARE CONSENSO”
Jonathan Bazzi, autore del libro finalista al Premio Strega ‘Febbre’ edito da Fandango, ha scritto
una riflessione molto amara su Instagram su come l’Italia e gli italiani hanno reagito alla seconda ondata di Coronavirus, in vista anche delle festività natalizie: “È stato deciso che queste per molti nonni, genitori e zii saranno le ultime feste. Si è deciso – lucidamente – di mandare al contagio quel po’ di anziani che finora l’hanno scampata. Perchè il Natale è precetto assoluto, dobbiamo spendere tutto quello che non abbiamo in due settimane (Milano in queste ore: delirio totale) e ammucchiarci attorno alle tavolta per festeggiare. Siamo un Paese fondato su dogmi e almanacchi, guidato da un governo infantile, che insegue al posto di guidare, e da un’opposizione ultracinica, pronta a tutto per intascare consenso. Che pena, che grandissima pena”
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile “CREDO CHE NON NE USCIREMO PRIMA DI 2-3 ANNI”… “LE VACCINAZIONI LIMITERANNO ILNUMERO DEI MORTI MA NON IL DIFFONDERSI DELLA MALATTIA”
Di cose orribili in vita sua Gino Strada ne ha viste parecchie. Ed è più che comprensibile l’amarezza del fondatore di Emergency davanti al menefreghismo e alla superficialità di gran parte degli italiani, che in questi giorni, con centinaia di morti al giorno, sembrano più preoccupati di passare un Natale come tutti gli altri anni piuttosto che comprendere ed elaborare il momento storico che stiamo vivendo, e di trattarlo con il dovuto rispetto.
“Sono molto preoccupato della situazione che ci sarà a gennaio e febbraio, perchè vedremo le conseguenze dei comportamenti durante le feste natalizie. Sembra di vivere in un paese superficiale perchè si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Questa cosa non è trattata da parte di tutti con il dovuto rispetto” ha infatti detto Strada, che poi ha fatto una previsione pessimista: “Credo che non ne usciremo comunque prima di 2-3 anni. Non si risolverà con le vaccinazioni che limitano il numero di morti ma non il diffondersi della malattia”. “Mi vaccinerò? certamente”, ha concluso Strada.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile IPPOLITO: “CIO’ CHE ACCADRA’ A GENNAIO LO DECIDEREMO NOI”
Parole piene di rammarico: “Se una cosa ho imparato da questa pandemia è che non vi è nulla di
sicuro. Non possiamo sicuramente escludere la terza ondata della pandemia, ma sappiamo tutti quali sono i comportamenti da adottare per evitarla o almeno per ridurne l`impatto. Ciò che accadrà a gennaio lo decideremo noi”.
Lo ha detto in un’intervista a Inews24.it Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma.
“Tre giorni fa – ha continuato Ippolito – quando le Germania ha fatto registrare 590 morti su una popolazione superiore agli 80 milioni di abitanti, la cancelliera Merkel è andata in televisione a implorare i tedeschi di seguire le regole. In Italia, che di abitanti ne ha 20 milioni in meno, abbiamo una media di 600 morti al giorno dall’inizio di novembre e la cosa sembra non interessare nessuno”.
E su una probabile scarsa adesione degli italiani ad una campagna vaccinale contro il Covid, il diretto ha concluso: “Io sono convinto che nei primi mesi avremo il problema opposto: tutti vorranno essere vaccinati perchè sarà l’unico mezzo per provare a tornare ad una vita normale. Proprio per questo sarà essenziale comunicare bene che la definizione delle categorie e dei soggetti che riceveranno prioritariamente il vaccino è frutto di attenta analisi dei rischi basate su dati scientifici. I primi saranno gli operatori sanitari e sociosanitari, i residenti e i lavoratori delle RSA, e le persone di età superiore agli 80 anni”.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile LA FOLLIA DI ALLEGGERIRE LE MISURE ANTI-COVID E’ DIVENTATO UN “LIBERI TUTTI”,,, QUANTI ALTRI MORTI DOVREMO PIANGERE PRIMA CHE LA POLITICA COMPRENDA CHE NON SI DEVE ANDARE DIETRO AGLI IMBECILLI, MA GUIDARE UN PAESE CON FERMEZZA?
Alle sette di sera a Roma non c’è stata altra scelta che chiudere Fontana di Trevi. I vigili hanno isolato la zona affollata all’inverosimile. L’indicazione è di procedere con una graduale riapertura e un contingentamento con modalità stop and go, per scongiurare la formazione di blocchi di persone.
L’Italia tutta in giallo, con qualche residua zona arancione, è tutta una corsa agli assembramenti. Il buon senso e la cautela non basta: quello che non è vietato si fa, anche sa tra folle straripanti, che sia shopping natalizio, o colazioni e aperitivi. E’ stato così ieri e oggi, complice la bella giornata in gran parte del Paese, ancor di più.
E il commissario per l’emergenza Arcuri ammonisce: ” I siti sono pieni dei centri con insopportabili assembramenti di persone, dobbiamo stare attenti, perchè quanto successo questa estate non accada più. Non fateci più vedere foto come quelle di oggi: dobbiamo evitare tutti che la terza ondata abbia luogo. Sarebbe complicato iniziare la campagna delle vaccinazioni con un nuovo inasprimento della curva epidemica”.
Il rischio assembramenti è balzato in testa all’agenda politica. Per domattina, su richiesta del capodelegazione del M5S Bonafede, è stata convocata una riunione tra i capidelegazione della maggioranza, il Comitato tecnico scientifico e la ministra dell’Interno Lamorgese per valutare le possibili conseguenze sanitarie di una situazione che in questo weekend è apparsa fuori controllo da un capo all’altro dell’Italia.
E Il Pd invoca nuovi provvedimenti di contenimento: “Le misure indicate alcune settimane fa dal governo per contenere la curva della pandemia stanno funzionando. Se la situazione in molte regioni migliora è solo grazie a quelle misure di contenimento e a comportamenti coerenti e responsabili. Malgrado questo, il numero delle vittime è drammatico cosi come il numero complessivo dei positivi. Ora bisogna fare di tutto per non disperdere questi risultati e non tornare indietro. Per questo, alla luce di un sicuro aumento del rischio di assembramenti dovuto al periodo delle festività e alle raccomandazioni alla prudenza e responsabilità del comitato scientifico nazionale, occorre valutare l’adozione di nuove misure che garantiscano il contenimento dei contagi”.
Sarà il vertice di questa sera a Palazzo Chigi tra Conte e i capidelegazione della maggioranza a decidere la linea. Domani prima della capigruppo al Senato la maggioranza presenterà una propria mozione in base alle indicazioni che arriveranno dal governo.
Il capo delegazione del M5s Alfonso Bonafede ha proposto di convocare una riunione con il Comitato tecnico scientifico e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per sapere qual è la situazione attuale da un punto di vista del rischio sanitario e se c’è una preoccupazione relativa al rischio di assembramenti. La riunione si terrà domani mattina alle 10.
I dispositivi dei controlli predisposti dai prefetti non sono riusciti ad arginare il fiume di persone che da Milano a Napoli, da Bologna a Roma, si è riversato per strada. Anche perchè in assenza, quasi ovunque, di divieti specifici c’è anche poco da multare.
Sono pochissimi i sindaci che, facendo uso della facoltà demandata loro dal Dpcm, hanno adottato provvedimenti di chiusura o restrizioni nelle strade e nelle piazze.
Ed ecco, ad esempio, che il Codacons sollecita l’adozione diel numero chiuso nelle strade dello shopping, avvertendo: “Diversamente i Comuni dovranno rispondere di concorso in epidemia colposa e reati contro la salute pubblica”.
Traffico persino all’ora di pranzo nelle vie centrali e strade dello shopping affollate, per la caccia ai regali di Natale.
Nei controlli disposti dal questore per verificare il rispetto del distanziamento sociale e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, nell’ambito delle misure anti-covid, ieri sono state identificate 665 persone e controllati 121 esercizi commerciali. Oggi controlli soprattutto nelle vie dello shopping tra cui l’area del Tridente, via del Corso, piazza di Spagna e la zona di via Cola di Rienzo via Ottaviano e via Candia nonchè alle zone del litorale romano. E a Porta Portese presidiata da 50 agenti.
E l’assessore alla Salute D’Amato rivolge un appello ai cittadini: “Per favore evitate assembramenti altrimenti la terza ondata sarà inevitabile. Lo shopping non deve vanificare gli sforzi fatti. Va mantenuta una linea di rigore”.
Milano: primo giorno in giallo, tutti a colazione al bar
Non solo attorno al Duomo, anche in altri quartieri di Milano il primo giorno di sole dopo tanta pioggia e il passaggio in zona gialla ha portato molta gente in giro per fare shopping, come in corso Buenos Aires con macchine incolonnate, o per bersi un caffè nei tavolini di Brera, il quartiere degli artisti della città .M Lunga fila davanti ai grandi magazzini in piazza Duomo ma molti anche i milanesi semplicemente a passeggio o a bere un aperitivo dopo la lunga chiusura di bar e ristoranti. Meno frequentati, per ora, i piccoli negozi mentre Confcommercio chiede la riapertura nel week end dei Centri commerciali.
Napoli: ancora tanti senza mascherina a spasso
Cittadini senza mascherina, attività commerciali troppo affollate o senza scanner per la temperatura, ma anche un uomo positivo al covid che se ne andava a passeggio per le strade. Sono circa 50 le multe comminate ieri dalla polizia municipale di Napoli. Verbali anche per noti esercizi commerciali come in galleria Umberto per mancato distanziamento dei clienti all’interno e mancato dilazionamento degli ingressi.
Torino: negozi presi d’assalto, ristoranti pieni
Per le strade del centro una grande folla, già alle 11 si fa fatica a camminare con negozi presi d’assalto per lo shopping. Code di auto, ingorghi e parcheggi tutti pieni. Folla per lo shopping, sui marciapiedi e fino in strada, con qualche assembramento davanti ai negozi delle catene di abbigliamento, ma ovunque accesso disciplinato nei negozi.
Riaperti bar e ristoranti, con molte prenotazioni fatte nei giorni precedenti per il pranzo della domenica. Folla anche tra i banchi, stretti come sempre, del mercato della Crocetta, meta di acquisti di abbigliamento e accessori di qualità a prezzi popolari.
Bologna: fiumi di persone nelle strade pedonali
Centro di Bologna affollato nella penultima domenica prima di Natale, con fiumi di persone che dalla tarda mattinata si sono riversate nelle strade della zona “T” pedonalizzata per fare acquisti e passeggiare, approfittando della giornata di sole e dei ristoranti aperti a pranzo. Oltre alle strade dello shopping nei negozi, è molto frequentata anche piazza Santo Stefano, dove è allestito il tradizionale mercatino di antiquariato.
(da agenzie)
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Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile INTERCETTATO DAI CARABINIERI, E’ STATO DENUNCIATO
Era positivo e per questo in isolamento fiduciario. Ma ha deciso comunque di uscire di casa e salire
su un autobus per andare al centro commerciale a comprare i regali di Natale.
Protagonista della vicenda un giovane italiano residente in un Comune vicino a Imola, dove si stava recando per fare un po’ di shopping.
Il 26enne non vi è però mai arrivato, in quanto è stato intercettato prima dai carabinieri che lo hanno poi denunciato per aver violato il provvedimento sanitario a cui era sottoposto in quanto positivo.
Un’altra storia di violazione delle misure sanitarie anti-coronavirus. I militari lo hanno fermato sul bus, costringendolo a scendere per poi caricarlo su un’ambulanza che lo ha riportato a casa.
È stato un carabiniere libero dal servizio ad avvisare i colleghi, dopo essere venuto a conoscenza delle intenzioni del ragazzo, deciso ad andare a fare acquisti al centro commerciale Leonardo, a Imola. Il tutto nonostante avesse contratto il coronavirus e stesse per questo trascorrendo il periodo di isolamento fiduciario.
L’agente, dopo aver localizzato l’autobus di linea che si trovava a circa 4 chilometri di distanza dalla destinazione del giovane, ha telefonato all’autista, informandolo della situazione. E invitandolo quindi a interrompere subito la corsa senza creare il panico tra i passeggeri a bordo del mezzo che non sospettavano nulla.
A quel punto sono intervenuti i carabinieri che hanno fatto scendere il ragazzo e hanno poi scortato l’ambulanza fino a casa, in un centro dell’Appennino, dove dovrà rimanere fino al termine del periodo di isolamento previsto dalle autorità sanitarie.
(da Fanpage)
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Dicembre 13th, 2020 Riccardo Fucile “E’ CHIARO CHE PIU’ AUMENTI LE PERSONE CHE SI SPOSTANO, PIU’ CRESCONO LE OCCASIONI DI CONTAGIO”
Lui lo ha detto adesso ma è tra le persone meno ascoltate o ascoltate con fastidio, visto che si parla solo di aperture mentre ogni giorno ci sono centinaia di morti
“Limitare gli spostamenti, anche da Comune a Comune, serve a diminuire gli incontri tra le persone e dunque la circolazione del virus. Arriviamo a queste feste di Natale in una condizione epidemiologica molto differente da quella che precedette le vacanze estive, oggi siamo ancora a 18.000 casi giornalieri che sono moltissimi: una base per la terza ondata molto elevata. E avremo contezza dei casi di contagio avvenuti a Natale proprio attorno al 7 gennaio, quando riapriranno le scuole”.
E’ l’allarme che lancia Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale ‘Sacco’ di Milano e docente all’università Statale.
Ribadisce Galli: “Meno sono gli spostamenti, anche da Comuni piccoli, meno possibilità di contagio si creano. La temuta terza ondata, a inizio 2021, appare pericolosa perchè sarà alimentata da un numero di infetti molto alto: ci sono più contagiati in questo momento, in Italia, rispetto a quando sono state aperte le discoteche. All’epoca si facevano meno test, ma comunque c’era stato un reale crollo del numero dei sintomatici, anche contando gli asintomatici mai testati c’è da pensare che il numero dei positivi fosse ben più basso di oggi. Continuiamo ad avere, in questi giorni, una quantità di persone con il virus che circolano sicuramente elevata. La riapertura delle Regioni, con questi presupposti, ha delle connotazioni che giustificano i timori dell’Istituto superiore di Sanità “.
Cosa succederà ? “Più rimescoli le carte, più aumenti le persone che si spostano, più aumenti le occasioni di contagio. Capisco la contraddizione: nella grande città , se si limitano gli spostamenti ai confini comunali, l’effetto è differente rispetto a un piccolo centro. Ma l’obiettivo è semplice: ridurre il numero delle persone che si muovono. Più apertura dai, più rischi aggiungi: spero che i cittadini usino il buon senso”.
(da Globalist)
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