Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
PRIMO A PARTIRE IL LAZIO… ECCO COME FUNZIONA E COSA FARE
Tra tagli e ritardi nella consegna delle dosi, la seconda fase del piano vaccinale italiano, quella cioè che prevede la somministrazione del vaccino agli over 80 ne ha già subito le conseguenze con alcuni slittamenti dei tempi.
La prima regione a partire sarà il Lazio, dopo un posticipo di sette giorni, cui seguiranno Veneto e Liguria. La Lombardia partirà a fine mese, mentre il Trentino ha già iniziato da giorni. Di seguito il calendario delle regioni.
VALLE D’AOSTA – La Regione conta di iniziare la somministrazione dall′8 febbraio.
PIEMONTE – Il ‘Vaccine day’ per gli over 80, inizialmente fissato per il 30 gennaio, è slittato una volta al 6 febbraio e, ad oggi, a data da destinarsi.
LOMBARDIA – Si parte il 25-26 marzo.
TRENTINO ALTO ADIGE – Seconda fase già cominciata da giorni. Si è già arrivati alla somministrazione dei richiami.
VENETO – Il 15 febbraio si partirà con gli over 80 e, dal 22, con gli over 75.
FRIULI VENEZIA GIULIA – Il via alla seconda fase è fissato per la seconda metà di febbraio.
LIGURIA – Come auspicato dal governatore, Giovanni Toti, 12 febbraio (Toti) 15 febbraio
EMILIA-ROMAGNA – Non c’è ancora una data ufficiale, ma probabilmente si partirà da marzo. Il nuovo piano vaccinale sarà presentato venerdì.
TOSCANA – Non c’è ancora una data ufficiale.
MARCHE – Non c’è ancora una data ufficiale
UMBRIA – Al via dopo l′8 febbraio.
LAZIO – Da domani, 1 febbraio, saranno aperte le prenotazioni. Le somministrazioni cominceranno l′8 febbraio
ABRUZZO – Aperte le prenotazioni, ma non c’è ancora una data ufficiale per l’inizio della somministrazione.
MOLISE – Non c’è ancora una data ufficiale
CAMPANIA – Sono attive le prenotazioni. Si parte tra il 10 e il 15 febbraio.
BASILICATA – Si era pensato all′1 febbraio, ma la data è stata ‘congelata’ a causa dei ritardi delle consegne.
PUGLIA – Si parte la prossima settimana.
CALABRIA – Non c’è ancora una data.
SICILIA – L’inizio della fase due è slittata a fine febbraio.
SARDEGNA – L’avvio era previsto per metà febbraio, ma è slittato di quatto settimane, quindi, presumibilmente, a metà marzo.
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Di seguito le dodici FAQ pubblicate sul sito SaluteLazio.it, secondo quanto comunica l’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio.
1) In cosa consiste il servizio?
Per le persone di età maggiore o uguale a 80 anni, o che comunque compiranno 80 anni nel 2021, la Regione Lazio ha attivato un sistema che permette di prenotare la somministrazione gratuita della prima e seconda dose del Vaccino Anti Covid-19;
2) Da dove si accede al sistema di prenotazione?
Il sistema di prenotazione è accessibile via web tramite l’indirizzo https://prenotavaccino-covid.regione.lazio oppure tramite SaluteLazio.it E’ disponibile un servizio telefonico di assistenza alla prenotazione tramite il numero 06.164.161.841;
3) Quando è attivo il servizio?
Il servizio è attivo dal 1 febbraio 2021 e si potranno prenotare appuntamenti per la vaccinazione a partire dal 08/02/2021.
4) Chi può accedere al sistema di prenotazione?
Il servizio è rivolto a tutti i cittadini assistiti della Regione Lazio di età maggiore o uguale a 80 anni, o che comunque compiranno 80 anni nel 2021. La prenotazione può esser fatta anche da un familiare, un parente o un congiunto, ovviamente con l’assenso della persona che si vuole vaccinare;
5) Per accedere al sistema di prenotazione web è necessario avere SPID o una utenza regionale?
No, si accede al sistema attraverso il Codice Fiscale;
6) Che tipo di prestazioni si possono prenotare?
Il servizio è riservato alla prenotazione della somministrazione gratuita della prima e seconda dose del Vaccino Anti Covid-19;
7) Presso quali punti di somministrazione è possibile prenotare?
Le strutture presso cui è attivo il servizio sono quelle indicate dal sistema in fase di prenotazione, sono 89 e verranno ulteriormente incrementate secondo la disponibilità dei vaccini;
8) Si può scegliere l’orario di prenotazione?
No, si può scegliere solamente il giorno e prenotare la prima fascia oraria disponibile;
9) E’ necessaria una prescrizione del medico?
No;
10) Cosa succede dopo la prenotazione dell’appuntamento?
Occorre stampare il promemoria della prenotazione, con il numero dell’appuntamento, la data e l’orario dello stesso. Se non si è scaricato il promemoria al momento della prenotazione, è possibile farlo anche in un secondo momento dalla homepage del sito (https://prenotavaccino-covid.regione.lazio) cliccando su “Gestisci appuntamenti” e inserendo il proprio codice fiscale e il numero appuntamento. L’utente che ha eseguito la prenotazione riceverà un SMS, 72 ore prima dell’appuntamento fissato;
11) Quali documenti occorre portare all’appuntamento?
Occorre presentarsi al punto di somministrazione, nel giorno e nell’orario dell’appuntamento, portando il promemoria della prenotazione e la tessera sanitaria. Se l’interessato è sottoposto a tutela, dovrà presentarsi accompagnato dai soggetti titolari della responsabilità giuridica. Se non si è scaricato il promemoria al momento della prenotazione, è possibile farlo in un secondo momento dalla homepage del sito (https://prenotavaccino-covid.regione.lazio) cliccando su “Gestisci appuntamenti” e inserendo il proprio codice fiscale e il numero appuntamento;
12) E’ possibile disdire o spostare l’appuntamento e come?
Per la prima somministrazione, è possibile disdire o spostare l’appuntamento autonomamente dal sito https://prenotavaccino-covid.regione.lazio cliccando su “Gestisci appuntamenti” e inserendo il proprio codice fiscale e il numero appuntamento. Per disdire o spostare l’appuntamento per la seconda somministrazione, è necessario rivolgersi al Contact Center dedicato telefonando al numero 06.164.161.841.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
MA HANNO CAPITO COSA DICONO I LORO LEADER? IL 33% DI ELETTORI DELLA LEGA E IL 48% DI FDI NON VOGLIONO IL VOTO ANTICIPATO… POVERA MELONI, OGNI GIORNO STRILLA CHE VUOLE ANDARE A VOTARE E META DI CHI LA VOTA NON E’ D’ACCORDO CON LEI (E UN TERZO DEI LEGHISTI CON SALVINI)
Il 40% degli italiani vorrebbe che dalla crisi di governo uscisse un Conte ter, mentre il 36% preferirebbe un nuovo presidente del Consiglio.
Questo uno dei dati che emergono dal sondaggio realizzato dall’Istituto Ipsos per il Corriere della Sera.
Non mancano i sostenitori di Conte tra gli elettori di Forza Italia (34%), Fratelli d’Italia (20%) o Lega (13%).
Sull’ipotesi di un ritorno alle urne, quasi un italiano su due (47%) si dichiara contrario al voto, i favorevoli sono il 28% e il 25% è indeciso.
I più propensi a un ricorso anticipato al voto sono i sostenitori di Lega (67%) e FdI (52%). Prevalgono i contrari tra le fila di Forza Italia (51%).
Quasi due italiani su tre (61%) ritengono che l’attuale situazione sia un ulteriore elemento di preoccupazione che sarebbe stato meglio evitare. Il 23% crede invece che sia un’opportunità per il rilancio del Paese.
Secondo il 50% dei cittadini, il governo Conte II ha fatto bene nella gestione della pandemia, contro un 40% che ha invece giudizi negativi a riguardo.
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
A QUANDO LA SCHEDATURA DELLE PERSONE DI COLORE, DI MUSULMANI ED EBREI, DI QUELLI NON ARIANI?
A Collesalvetti, in provincia di Livorno, la Lega ha presentato un’interpellanza con la quale chiede al Comune una schedatura delle coppie gay che si sono unite civilmente.
Quantificare i matrimoni tra coppie dello stesso sesso, verificare se ci siano stati sostegni finanziari e indagare sulla stabilità delle unioni civili. È quindi la richiesta avanzata dal capogruppo della Lega Massimo Ciacchini.
I leghisti non solo chiedono che il Comune monitori “questi fenomeni sociali nelle loro dimensioni reali, nei loro sviluppi, nelle loro prospettive”, ma pretende anche “i dati numerici di questo fenomeno nel nostro territorio nell’attualità e nel suo sviluppo negli anni” e “le risorse finanziarie e le agevolazioni comunali eventualmente destinate a queste unioni”. Ed infine, come se non fosse abbastanza, “se si è in grado di avere contezza circa la stabilità di queste unioni“.
In pratica si esige una vera e propria schedatura nei confronti delle coppie Lgbt, anche con profili sgradevoli sul piano della privacy delle persone.
Si comincia col chiedere notizie sui “matrimoni gay”, sul loro numero, la durata… una specie di schedatura come quelle di triste memoria, e poi dove si arriva?
Dopo i “gay” toccherà alle persone di colore, ai credenti di “altre” religioni, a quelli con gli occhi azzurri…?
(da Globalist)
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Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
LA SPIEGAZIONE: SOLO SE SONO CINESI, TRANQUILLI… PER QUELLI ITALIANI VANNO BENE I CONDONI
Nota per essersi opposta a tutte le misure per smascherare chi non paga le tasse fa notizia una Giorgia Meloni che tuona contro gli evasori fiscali.
Tranquilli, solo contro quelli cinesi.
“Negli ultimi 12 anni, solo nel Veneto “imprenditori” cinesi hanno aperto e chiuso nel giro di pochi mesi circa 15.000 partite Iva, cambiando di volta in volta ragione sociale”
In 12 anni sono poco più di 1000 l’anno, perchè non dice quanti sono gli imprenditori “italiani” che in questi 12 anni hanno fatto altrettanto?
“Devono all’erario oltre un miliardo di euro, soldi che lo Stato italiano non vedrà mai”.
Quindi devono 100 milioni di tasse l’anno, quando l’evasione fiscale annuale in Italia è stimata dagli esperti in 120 miliardi. E se prima cercassimo gli “italiani” che vadono 119, 9 miliardi?
“La soluzione per arginare questo fenomeno c’è: la proposta di legge di Fratelli d’Italia che impone agli extracomunitari che vogliono fare impresa in Italia di versare almeno 30.000 euro di tasse anticipate”.
Proposta discriminatoria e illegale, basta aver fatto il primo anno di giurisprudenza. Salvo estenderla a tutti, italiani compresi, ma forse la Meloni ha paura di perdere i voti degli evasori italiani?
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
L’ITALIA MEGLIO DI GERMANIA, OLANDA E REGNO UNITO
Secondo dati dell’Unesco tra settembre 2020 e gennaio 2021 l’Italia non è tra i paesi che più di altri hanno chiuso le scuole.
Anzi, a parte la Francia, data dall’indagine Unesco con le scuole sempre aperte, nel novero europeo ad aver bloccato l’attività scolastica in presenza in modo totale, ci sono in particolar modo Germania, Olanda e Regno Unito, con 4 settimane di blocco.
Nel grafico qui sopra si vede come gli Stati in viola siano quelli che hanno sospeso totalmente l’attività didattica in presenza, e l’Italia non c’è.
In fucsia, tutti gli altri (e qui l’Italia c’è).
Le statistiche parlano più della propaganda che da destra e da sinistra in queste settimane si fa sulla precaria gestione dell’attività scolastica, in ultimo anche Matteo Renzi che inizia ogni sua tirata sul governo passato e che verrà con la critica sui banchi a rotelle (dimentico di tutto il lavoro fatto in questi mesi da professori, presidi e ministero dell’Istruzione per rendere sicura, come dicono anche dati scientifici, la didattica in presenza), sembrando in questo del tutto uguale all’altro Matteo (Salvini).
Nella primavera scorsa, naturalmente, c’è stato il lockdown totale, ma per tutti.
Malgrado tutte le difficoltà il sistema ha retto, con la didattica a distanza, e per elementari e medie con la didattica in presenza a cui il governo non ha mai rinunciato, anche nei giorni con i dati più pesanti della pandemia.
Se si considerano invece le chiusure parziali, l’Italia è in media rispetto agli altri (da sottolineare che per l’Unesco si considera chiusura parziale anche se solo una Regione su 20 adotta la didattica a distanza).
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
“LE CARCERI SONO PIENE DI DISSIDENTI, FINANZIA I TERRORISTI E BOMBARDA I CIVILI NELLO YEMEN”
Riccardo Noury è il portavoce di Amnesty International Italia.
Il senatore Matteo Renzi ha affermato e ribadito che in Arabia Saudita è in atto un vero e proprio “Rinascimento”. Risulta anche a Amnesty International?
Se questa espressione include anche aspetti riguardanti i diritti umani, direi che è un puro ossimoro. Non c’è nulla nella situazione attuale dei diritti umani in Arabia Saudita che possa far pensare ad un miglioramento: le carceri sono piene di dissidenti, in particolari di avvocati, difensori dei diritti umani e di attiviste che hanno combattuto anni per ottenere riforme che hanno posto fine a molti aspetti della discriminazione nei confronti delle donne, purtroppo stanno in galera per aver lottato per quelle conquiste. La pena di morte continua ad essere applicata in modo massiccio. E questo riguarda solo il fronte interno. Stiamo parlando di un Paese che ormai saranno sei anni a marzo, bombarda lo Yemen, e quindi direi che si possa parlare, a ragion veduta, di un periodo ancora oscuro per quanto riguarda i diritti in Arabia Saudita.
Un’altra affermazione del leader di Italia Viva è che l’Arabia Saudita nello scenario mediorientale sia un argine all’estremismo integralista. Non è anche questo un ossimoro?
Si potrà anche dire che l’Arabia Saudita del 2021 non è quella del 2001, dunque non è l’incubatrice ideologica dei terroristi che compirono i crimini contro l’umanità alle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001. Ma se veniamo ad anni più recenti, quello che va evidenziato è che l’Arabia Saudita ha finanziato i gruppi più estremisti e crudeli islamisti nel conflitto in Siria. Che decapita e mette a morte attivisti della minoranza sciita all’interno della provincia orientale, dunque all’interno stesso dell’Arabia Saudita. Che ha invaso il Barhein nel 2011 dove c’era una rivolta della minoranza sciita. Che da sei anni combatte una guerra contro un gruppo estremista sciita che controlla parte dello Yemen. Affermare che Riyadh sia un baluardo di moderazione sembra un po’ singolare.
Nel momento in cui Renzi fa questo elogio del Regno Saud, il Governo italiano, su pressione delle organizzazioni pacifiste e per i diritti umani, tra le quali Amnesty, ha preso una decisione importante: la revoca della vendita di armamenti all’Arabia Saudita.
E’ stata indubbiamente una decisione importante, arrivata dopo una campagna portata avanti da organizzazioni della società civile che è iniziata poco dopo che la prima bomba saudita venisse sganciata sullo Yemen. Sappiamo che negli anni immediatamente successivi all’inizio, quasi sei anni fa, del conflitto in Yemen, bombe italiane sono state autorizzate per l’esportazione verso l’Arabia Saudita, che queste sono state utilizzate per colpire obiettivi civili in Yemen. Quella assunta nei giorni scorsi dal Governo italiano era una decisione da lungo tempo dovuta. Siamo contenti che sia stata presa, contenti che ci sia stato, almeno a partire dal luglio del 2019, un’accelerazione sia dal punto di vista del Governo che del Parlamento per arrivare a questo risultato.
Perchè l’Italia ha questo atteggiamento ossequioso, accondiscendente, verso autocrati come Erdogan, al-Sisi e lo stesso principe ereditario saudita, tanto plaudito da Renzi, Mohammad bin Salman?
C’è sempre un tema che domina sugli altri. E questo tema non è mai quello riguardante i diritti umani. Intanto, si tratta di Paesi , in tutti e tre i casi che hai citato, che rappresentano clienti importanti dal punto di vista della fornitura di armi. Sono considerati partner su aspetti che non riguardano i diritti umani, anzi che ne presuppongono la violazione: penso al ruolo della Turchia come soggetto che è stato lautamente pagato per fermare le partenze di migranti verso la frontiera marittima orientale dell’Unione europea. All’Egitto viene attribuito un ruolo di soggetto stabilizzatore nella sua area, con particolare riferimento alla Libia. E alla fine di tutto questo, c’è un enorme equivoco sul significato dell’aggettivo “moderato”. C’è una tendenza a credere, e questo vale soprattutto per quanto riguarda l’Arabia Saudita, ad una narrazione assolutamente finta…
Vale a dire?
Una narrazione che presuppone di investire grandi somme di denaro in campagne di pubbliche relazioni, in organizzazioni di forum, e questa narrazione è quella che si nutre dello “sport washing”, per cui si punta a investire nello sport per far dimenticare la situazione interna. E da ultimo, e questo secondo me è ancora più grave, nel “pink washing”, cioè mostrare questa leadership illuminata o “rinascimentale” del principe bin Salman come quello che ha emancipato le donne nel suo Paese. La prova contraria è che le vere riformiste, le vere “rinascimentali”, quelle che hanno iniziato decenni fa a sfidare il divieto di guidare, stanno in galera. In galera per un reato che potremmo dire di “oscuramento reputazionale”, cioè hanno avocato a sè quelle riforme che MbS pretende che il mondo creda che le abbia fatte lui.
A proposito di acquiescenza. Amnesty International Italia è stata fin dal primo giorno a fianco di Paola e Claudio Regeni, i genitori di Giulio, per chiedere verità e giustizia. La risposta la si è avuta dalla magistratura e non dalla politica, tanto meno dal Governo italiano. Anche qui vale la genuflessione ad un presidente, Abdel Fattah al-Sisi, che viene considerato, pure lui come Mbs, uno stabilizzatore del Medio Oriente?
Vale lo stesso discorso. Gli storici parlerebbero di “appeasement”, cioè di una politica basata sull’accettazione a tutti i costi dell’interlocutore. Sul dimenticare le violazioni dei diritti umani, sul mantenere buoni rapporti a tutti i conti ed evitare di disturbare. I risultati li abbiamo sotto gli occhi: da qualunque punto di vista si voglia esaminare, e torno ai tre Paesi menzionati, Egitto, Arabia Saudita, Turchia, c’è una complicità indiretta nel peggioramento della situazione dei diritti umani, in tutti e tre quei Paesi. Perchè nel momento in cui non si parla di diritti umani, si fa il gioco dell’interlocutore che li inibisce nei modi più brutali. Nel caso dell’Arabia Saudita anche facendo a pezzi un giornalista dissidente, Jamal Khashoggi, il regime “rinascimentale” zittisce ogni forma di dissenso.
(da Globalist)
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Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
“NON SI PUO’ ANDARE AVANTI CON CONTINUI RILANCI E TEMI DIVISIVI, IN POLITICA SI CERCANO SINTESI, LA GENTE E’ STANCA”
Un lungo percorso nella Democrazia cristiana: il più fiero dei centristi italiani, dopo un quarto di secolo in politica, continua a essere protagonista delle fasi parlamentari più complicate
«Non voglio parlare di nomi». Bruno Tabacci, il sempiterno democristiano che ha orchestrato l’operazione “responsabili” per garantire più stabilità a questa maggioranza, risponde al telefono.
La sua disponibilità a fare un punto della situazione, però, non cela la seccatura per la piega che sta assumendo la crisi di governo. «C’è qualcuno che non sta rispettando i tempi e le regole del gioco», dice il presidente di Centro democratico, con un chiaro riferimento a Matteo Renzi: si è appena concluso il primo giro di consultazioni di Roberto Fico, ma la soluzione è ancora in stallo.
«Il presidente della Repubblica ha chiesto al presidente Fico di approfondire le possibilità di dar vita a un governo politico sostenuto da una maggioranza parlamentare», riassume Tabacci. «Allo stato degli atti, il presidente Fico ha accertato che 5 stelle, Pd, Leu e la componente del Misto a cui fanno riferimento Cd e Maie vogliono Giuseppe Conte».
Non voleva non parlare di nomi?
«Renzi ha tolto la pregiudiziale — risponde — però adesso deve esprimersi, non è più il momento di giocare».
E se Matteo Renzi volesse prolungare la trattativa, o per usare le sue parole, non rispettasse le regole del gioco?
«Ci sono le regole istituzionali che ci dicono cosa accadrà di qui ai prossimi giorni, non Tabacci. Il presidente Fico, dopo aver accertato che ci sono punti di convergenza politica e programmatica, verificherà se la quinta forza politica ci sta o meno e andrà al Quirinale a riferire».
Attualmente, pare che Italia viva non ci stia.
«L’alternativa è semplice, non serve fare chissà quale retroscena: governo del presidente che conduca il Paese alle elezioni. Non esistono altre strade percorribili».
Ci sarebbe il governo istituzionale.
«Il presidente della Repubblica non fa un governo istituzionale, mi scusi? Qual è il governo più istituzionale del governo del presidente?».
Un governo che duri fino alla fine della legislatura. Ritiene un governo con la cosiddetta maggioranza Ursula un’opzione surreale?
*«Chiariamoci. Renzi ha detto che preferisce un governo politico. Molti di noi hanno aderito a questa impostazione. Se non si realizza un governo intorno alla maggioranza indicata dal presidente Mattarella, non credo che il governo del presidente, o come lo chiama lei istituzionale, possa avere una durata che vada oltre il semestre bianco. Le urne, a giugno, saranno inevitabili».
Perchè?
«Perchè se non si votasse prima del semestre bianco, il rischio è di consegnare l’Italia al caos più totale: cadrebbe anche il deterrente dello scioglimento delle Camere, prerogativa che il presidente della Repubblica perde durante il semestre bianco. Il parlamento sarebbe ostaggio del caos».
Evitando di fare ragionamenti sui nomi e restando sui temi, per quanto riguarda i punti programmatici le trattative sono iniziate in salita: i 5 stelle chiedono di non parlare del Mes, Italia viva dice di discuterne.
«Se si vuole trovare la convergenza, ognuno deve fare un passo indietro verso gli argomenti dell’altro. Il Mes, così come la prescrizione, sono temi come tutti gli altri. Il problema nasce perchè, invece, questi temi vengono usati per dividere. Se qualcuno non fa la sua parte in questa fase, dovremo rassegnarci al governo del presidente: rimettiamo tutto nelle mani del capo dello Stato, che è sicuramente più saggio di noi».
Le sembra che il lavoro di Fico stia portando alla definizione di un governo da presentare, entro martedì, a Mattarella?
«Questa domanda andrebbe fatta a Fico. Io posso dirle che è auspicabile che questo accada. Purtroppo, c’è qualcuno che vuole rendere il gioco infinito. Ma ciò è in contrasto con i tempi imposti dalla situazione e con le regole del gioco che ha fissato il presidente Mattarella».
Parla di gioco infinito. Qual è l’obiettivo di Renzi, dove finisce la partita?
«Anche questa domanda andrebbe fatta a Renzi».
Alcuni parlamentari di Italia viva e molti osservatori ammettono di non conoscere il punto di caduta di Renzi, magari lei si è fatto un’idea.
«È incomprensibile anche per me. La invito a chiedere a chi ha aperto la crisi, a cominciare dal 9 dicembre. Non mi sono fatto nessuna idea, anzi: preferisco non farmi nessuna idea».
Il pre-incarico a Conte non c’è stato. Si è preferito optare per Fico. È un segno di debolezza della posizione dell’ex presidente del Consiglio?
«Il mandato del presidente Mattarella è un mandato ragionevole e diretto a trovare una soluzione affinchè si formi un governo stabile. È evidente che Italia viva durante le consultazioni al Quirinale, benchè non abbia posto veti su Conte, ha mostrato delle forti riserve sul suo nome».
Si arriverà a una conclusione della partita entro martedì?
«Questo non lo posso sapere. Certo è che non possiamo continuare il gioco all’infinito con continui rilanci, piccoli o grandi che siano: sono estenuanti per tutti. L’opinione pubblica fa bene a disinteressarsi, lo spaccato della politica italiana a cui sta assistendo non è rassicurante».
(da Open)
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Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
DOMANI ALLE 9,30 INIZIA IL CONFRONTO SUL PROGRAMMA
Roberto Fico ha completato il suo giro di consultazioni per vedere se ci sono margini per un accordo sul nuovo governo dentro il perimetro della vecchia maggioranza.
E il risultato è che domani mattina, alle 9.30, si aprirà un tavolo, per discutere di programmi e contenuti. “Dagli incontri con le forze politiche della maggioranza è emersa la disponibilità a procedere a un confronto comune per raggiungere una sintesi. Un confronto che avverrà nella mattinata di domani alla Camera”, annuncia il presidente di Montecitorio.
Un appuntamento a cui parteciperanno i presidenti di ogni gruppo che è stato ricevuto in questi due giorni dal presidente della Camera. Però il Pd, per esempio, insieme a Graziano Delrio e Andrea Marcucci, porterà al tavolo, quando si affronteranno determinati argomenti, anche il vicesegretario Andrea Orlando e la resposabile delle donne dem Cecilia D’Elia. In un primo momento era circolata la voce che forse sarebbero stati presenti anche i capidelegazione dei partiti nel governo. Invece non ci saranno.
Dunque, invitati anche i gruppi minori, sarà un tavolo piuttosto affollato. Un’altra ipotesi circolata era anche che i tavoli potessero essere più di uno, e che avrebbero partecipato gli esperti indicati dai partiti, quelli che sono stati definiti “mediatori”.
Una volta messo nero su bianco quello che si vuole fare, il progetto è ambizioso, si dovrebbe arrivare alla fine della legislatura, potrebbe riunirsi il tavolo politico con tutti i leader: e in quella sede si dovrebbe parlare di nomi, il premier, e di poltrone, i ministeri.
Il bisogno di definire il programma è accennato nelle dichiarazioni degli uomini politici, di ieri e oggi, impegnati nella soluzione della crisi.
“Possiamo sederci al tavolo tutti insieme” perchè “ora siamo tornati a una situazione più normale”, dice Ivan Scalfarotto, renziano della prima ora. “In questa fase stiamo insistendo sui temi e non sui nomi. Se riusciamo a mettere in piedi un’agenda ambiziosa, credo che questa maggioranza possa farlo e credo che anche altre forze politiche possano essere attratte da un programma riformista e abbandonare le sirene del sovranismo di destra e del populismo di sinistra a cui sono attaccate. Prima bisogna decidere cosa fare e poi pensiamo ai nomi. Sediamoci al tavolo e vediamo quali sono le soluzioni”, spiega Scalfarotto.
“Credo che siano previsti già oggi incontri per definire puntualmente le questioni programmatiche”, ha detto Gianclaudio Bressa, gruppo delle Autonomie. In vista dell’appuntamento i partiti si muovono in previsione della riunione. Il M5S, per esempio, ha fissato tutta una serie di riunioni con i membri delle varie commissioni parlamentari in moda mettere a fuoco una serie di temi, considerati irrinunciabili e da inserire nel nuovo patto di maggioranza.
(da agenzie)
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Gennaio 31st, 2021 Riccardo Fucile
IL GIOCATORE DEL MANCHESTER UNITED: “MI AMANO TANTI BAMBINI DI TUTTI I COLORI, NESSUN INSULTO MI FARA’ SENTIRE DIVERSO, SPRECATE IL VOSTRO TEMPO”
Insulti, commenti razzisti. Nella pancia del mondo social c’è di tutto e la violenza delle parole questa volta ha preso di mira l’attaccante del Manchester United, Marcus Rashford. Il motivo? Ha la pelle nera ed è divenuto oggetto di attacchi volgari.
Lui che s’è distinto per importanti iniziative di solidarietà e beneficenza: è stata la Regina Elisabetta a insignire il calciatore dei Reds con una onorificenza speciale conferendogli insignito del titolo di Membro dell’Impero britannico.
Un attestato di stima importante il cui valore va oltre il blasone considerati i motivi alla base della scelta: a 22 anni quel ragazzo cresciuto nei sobborghi della città , e divenuto un giocatore di spicco a livello internazionale, è stato premiato per il suo impegno sociale durante la pandemia.
La crisi economica provocata dal coronavirus ha avuto effetti devastanti su larghe fasce della popolazione. Nel suo ‘piccolo, Rashford non ha voluto far mancare il proprio sostegno alle famiglie più disagiate, tenendo a cuore in modo particolare la condizioni dei bambini.
Ecco perchè ha raccolto i fondi per donare 3 milioni di pasti alle persone meno abbienti e, successivamente, ha scritto una lettera aperta inviata ai deputati della Camera dei Comuni e al Governo perchè non facessero mancare sostegno ai bambini poveri anche dopo la chiusura delle scuole.
Alla luce di tutto ciò, com’è possibile che Rashford sia insultato e discriminato? L’aggressione razzista non lo ha scalfito, lui stesso ha reagito in maniera molto decisa pubblicando un messaggio su Twitter: “L’umanità e i social media nella loro peggiore espressione. Sì, sono un uomo di colore e vivo ogni giorno orgoglioso di esserlo. Nessuno, o nessun commento, mi farà sentire diverso. Mi dispiace quindi se stavi cercando una reazione forte, semplicemente non la otterrai qui”.
Nello sfogo che ha diramato attraverso i suoi canali social l’attaccante dello United ha fatto riferimento agli screenshot che ha scelto di denunciare ma non condividere nel rispetto dei tanti ragazzi che sono tra i suoi followers: “Ho bellissimi bambini di tutti i colori che mi seguono e non hanno bisogno di leggerli”.
(da Fanpage)
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