Gennaio 9th, 2021 Riccardo Fucile A PALERMO L’UDIENZA PRELIMINARE PER DECIDERE SE RINVIARE O PROSCIOGLIERE IL LEADER LEGHISTA ACCUSATO DI SEQUESTRO DI PERSONA E RIFIUTO DI ATTI D’UFFICIO
“151 persone, 21 giorni di attesa, 40 persone evacuate per fragilità fisiche e psichiche. Un rapporto dettagliato di Emergency su condizioni psicologiche a bordo. Qualcuno deve rispondere di tutto questo, ci auguriamo che sia fatta giustizia”.
Così su Twitter l’ong Open Arms, mentre è in corso a Palermo l’udienza del processo all’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Il gup di Palermo, Lorenzo Jannelli, ha dato il via all’udienza preliminare per decidere se rinviare o prosciogliere Matteo Salvini, chiamato a rispondere dell’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per il caso “Open Arms”: la nave dell’ong spagnola con oltre 100 migranti salvati nel canale di Sicilia a cui, nell’agosto 2019, fu negato un “place of safety” in Italia per oltre sette giorni.
L’ex ministro degli Interni è arrivato al bunker dell’Ucciardone – blindato come non mai – senza rilasciare dichiarazioni. Con lui, in aula, il difensore di fiducia, l’avvocato Giulia Buongiorno. L’accusa è rappresentato dal procuratore della Repubblica, Francesco Lo Voi , dall’aggiunto Marzia Sabella e dal sostituto Calogero Ferrara.
Sarebbero oltre dieci le parti civili che si costituiranno: oltre a 5 migranti (che oggi vivono in Germania), anche la ong “Open Arms”, il suo fondatore, Oscar Camps, la ong “Mediterranea”, l’Arci Sicilia e l’associazione “AccoglieRete”.
L’area in cui sorge il carcere dell’Ucciardone di Palermo è blindata. All’esterno dell’aula bunker, infatti, un cordone massiccio delle forze dell’ordine monitora l’accesso con la chiusura al traffico di via Remo Sandron e il tratto finale di via Duca della Verdura
Intanto all’esterno, a poca distanza dall’ingresso transennato del carcere, è in corso un presidio pacifico di attivisti e associazioni, alcune decine di persone, che hanno posizionato sulla cancellata alcuni striscioni con scritte come “Palermo per l’accoglienza e la solidarietà ” e “Processo all’odio”. “Non è un processo qualsiasi – ha detto Fausta Ferruzza del Forum antirazzista – non a caso l’abbiamo ribattezzato ‘processo all’odiò perchè l’ex ministro Salvini ha posto sotto sequestro in alto mare decine di persone che chiedevano aiuto. Noi impediremo che questo si ripeta perchè crediamo che l’Europa debba rispettare i diritti umani fino in fondo”.
(da “Huffingtonpost”)
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Gennaio 9th, 2021 Riccardo Fucile LE MILIZIE EVERSIVE SI SPACCANO SUI SOCIAL TRA L’ORGOGLIO PER L’ASSALTO, LA DELUSIONE PER IL COMPORTAMENTO DI TRUMP E IL DINIEGO: “IL MOVIMENTO E’ PIU’ FORTE DI TRUMP”
«Ha appena detto che i patrioti che hanno preso il Campidoglio la pagheranno. Smettetela di pensare
che tutto dipenda lui. Dipende da TE, da me, da tutti noi in questo Paese e con le nostre libertà . Non fate le pecore. Pensate con la vostra testa. Trump ha appiccato il fuoco e poi se n’è andato, lasciandoci a gestire i resti carbonizzati».
Sono passate poche ore dal video in cui Donald Trump si dice «indignato per la violenza, l’illegalità e il caos» dell’assalto al Congresso.
Sul social che ha accolto l’estrema destra, Parler, il leader dei Proud Boys Enrique Tarrio dà voce alla delusione di molti: Trump li ha abbandonati nel mezzo di una battaglia che lui stesso li aveva incitati a combattere.
«Non potrei essere più d’accordo. Quando la situazione si è fatta seria, ci ha mandati a casa. Non ha declassificato documenti, appena ha vinto ha rinunciato ad arrestare Hillary Clinton. Salviamo Dio e il Paese!», gli fa eco l’utente PatriotParty24. Anche sul forum 4chan, tanti si sentono traditi: «Wow, è un pugno nello stomaco»; «Sono sotto shock. Mi sento svuotato».
Dove c’è rabbia c’è rissa. Uno se la prende con Tarrio perchè non ha partecipato di persona all’assalto, essendo stato arrestato lunedì scorso e poi bandito da Washington: «Vaffanculo, hai fatto in modo di farti arrestare per una sciocchezza così da avere una scusa per non essere con noi a fare il tuo dovere patriottico. Sei scappato con la coda tra le gambe! Nessun ordine del tribunale avrebbe impedito a me di esserci. Non sei un patriota, sei un codardo».
C’è poi chi è ancora al primo stadio del lutto: il diniego. Circola la teoria che il video del pentimento di Trump sia un falso oppure che abbia solo preso tempo. «Ti sbagli, non è finita per Trump, Qualcosa di grosso sta per accadere. Il male non prevarrà ».
Siti della destra come Breitbart e Daily Caller scelgono una copertura cauta, forse condizionati dalla fetta del partito che ora incolpa Trump non solo per l’assalto al Congresso ma anche per la sconfitta elettorale.
C’è poi la linea del deputato della Florida Matt Gaetz o dell’ex candidata alla vicepresidenza Sarah Palin: ripetere che l’assalto sarebbe stato in realtà compiuto da attivisti di Antifa travestiti. Ma queste tesi fanno infuriare alcuni dei veri rivoltosi che sono orgogliosi e convinti di aver condotto un’impresa eroica: «Fa male vedere gente dare ad Antifa la gloria».
Arriva il tweet del senatore texano Ted Cruz: fino a poche ore prima ha osteggiato la conferma della vittoria di Joe Biden, dopo la morte del poliziotto ferito nella sommossa parla di «attacco terroristico». Su Parler questa «indignazione ipocrita» viene accolta con disprezzo: «Non abbiamo fatto niente di peggio rispetto a Black Lives Matter», commenta il collettivo che gestisce il profilo Murder the Media (uccidi i media).
Il loro mondo si è capovolto. La destra è quella che risponde «Blue Lives Matter» (blu come le divise degli agenti) agli slogan di Black Lives Matter. «Una cosa che ho capito durante l’assalto al Congresso –racconta su Twitter Elijah Shaffer, reporter conservatore diThe Blaze che era sul posto – è che c’è una crescita esponenziale del risentimento verso la polizia nella destra conservatrice, dovuta anche al fatto che in questi mesi gli agenti hanno applicato i lockdown anti-Covid. Strano vedere le cose capovolgersi». Ricercati dalle autorità , timorosi di essere inseriti in una no-fly list, licenziati o sospesi al lavoro (sta succedendo anche questo), ora i rivoltosi rischiano 10 anni di carcere per vandalismo o distruzione di monumenti e statue, a causa di un ordine esecutivo approvato in estate proprio dal loro presidente durante le manifestazioni di Black Lives Matter.
Dove sfocerà la rabbia? «Il movimento è più grande di Trump», ripete il Proud Boy Tarrio. «La Repubblica è morta – scrive qualcuno–. Il nostro voto non ha più senso. Il popolo è schiavo dei despoti che occupano il Congresso, illegittimi e traditori come i loro sgherri al governo. Possiamo ancora fermarli, ma lo spiraglio si sta chiudendo». «Sì – replica un altro – l’unico rimedio è la guerra».
(da “il Corriere della Sera”)
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Gennaio 9th, 2021 Riccardo Fucile DOPO FACEBOOK ANCHE TWITTER DECIDE DI BLOCCARE IL CRIMINALE SERIALE
L’account twitter di Donald Trump è stato sospeso in modo definitivo dal social network con la motivazione del “rischio di nuove istigazioni alla violenza”
La decisione sarebbe stata assunta dopo “un’attenta verifica dei tweet recenti” pubblicati sul profilo personale del presidente uscente
Giovedì l’ex first lady Michelle Obama aveva chiesto alle società tecnologiche della Silicon valley di contrastare quelli che aveva definito i “comportamenti mostruosi” di Trump.
In settimana prime restrizioni all’attività social del presidente uscente erano state poste da Twitter, Facebook e Instagram dopo l’assalto dei sostenitori del presidente uscente al congresso a Washington.
Dopo la sospensione del suo account, Trump ha fatto sapere di stare valutando la “possibilità di creare in futuro una propria piattaforma”, alternativa a Twitter.
A muoversi contro il presidente uscente è stata anche la speaker della camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi. La dirigente democratica ha annunciato un’iniziativa per un impeachment di Trump da avviare prima dell’insediamento di Joe Biden, previsto il 20 gennaio.
(da agenzie)
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Gennaio 9th, 2021 Riccardo Fucile “LA COLPA SARA’ ANCHE LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE”
“La tendenza non è incoraggiante: i decessi e le terapie intensive sono l’elemento più pregnante. Non
sono particolarmente ottimista», spiega a Open il virologo e direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano e presidente dell’Anpas, Fabrizio Pregliasco, commentando la situazione epidemica di oggi, 7 gennaio.
Professore, qual è la situazione di oggi?
«Non incoraggiante. Quello che si capisce, a una prima lettura dei dati, è che siamo davanti a una tendenza verso un peggioramento. I casi continuano a veleggiare sui 18-20 mila al giorno, con un tasso di mortalità troppo alta. Ma non solo».
Cioè?
«C’è una salita nei ricoverati con sintomi, nelle terapie intensive. Poi meno tamponi, tasso di positività più alto. Se vedremo gli effetti positivi — sempre ce ne siano — degli ultimi provvedimenti, non sarà prima della metà del mese».
A questo proposito, cosa prevede?
«Io dico che un’onda ce la prendiamo, se non come la seconda ondata, qualcosa di simile arriverà , e andrà a incrementare ulteriormente il numero dei nuovi casi».
Cosa significa un peggioramento nel breve termine?
«Significa dover far fronte ad altre restrizioni. Viviamo ancora in un limbo fino al 15. La tendenza non è incoraggiante: i decessi e le terapie intensive sono l’elemento più pregnante».
Come vede la riapertura degli impianti sciistici il 18 gennaio?
«In maniera pessimista. Ecco, io eviterei».
E la scuola?
«La scuola, che ha già ripreso per alcuni, inciderà di sicuro su una possibile recrudescenza del virus. Mi aspetto che le prefetture lavorino per evitare il più possibile il dilagare del contagio».
Quanto ai provvedimenti varati dal governo, pensa si potesse fare di più?
«Non esiste il manuale perfetto d’istruzioni, si va a tentoni. Certo è che una serrata nazionale, a Natale, sarebbe stata più efficace».
(da Open)
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