MATTARELLA: “EGITTO DIA ADEGUATA RISPOSTA PER LA VERITA’ SU REGENI: IL CRIMINE NON RESTI IMPUNITO”
Gennaio 25th, 2021 Riccardo FucileCINQUE ANNI DOPO: “VICINO AI GENITORI CHE SI BATTONO PER OTTENERE GIUSTIZIA”
“L’azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà , ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità , che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli. Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a cinque anni dal rapimento a Il Cairo di Giulio Regeni.
“Sono trascorsi cinque anni dal rapimento a Il Cairo di Giulio Regeni, poi torturato e barbaramente ucciso dai suoi spietati aguzzini – continua Mattarella – Un giovane italiano, impegnato nel completare il percorso di studi, ha visto crudelmente strappati i propri progetti di vita con una tale ferocia da infliggere una ferita assai profonda nell’animo di tutti gli italiani”. In questo giorno di memoria, afferma il Capo dello Stato, “desidero anzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà ai genitori di Giulio Regeni, che nel dolore più straziante sono stati capaci in questi anni di riversare ogni energia per ottenere la verità , per chiedere che vengano ricostruite le responsabilità e affermare così quel principio di giustizia che costituisce principio fondamentale di ogni convivenza umana e diritto inalienabile di ogni persona”.
“In questo doloroso anniversario – conclude Mattarella – rinnovo l’auspicio di un impegno comune e convergente per giungere alla verità e assicurare alla giustizia chi si è macchiato di un crimine che ha giustamente sollecitato attenzione e solidarietà da parte dell’Unione europea. Si tratta di un impegno responsabile, unanimemente atteso dai familiari, dalle istituzioni della Repubblica, dalla intera opinione pubblica europea”.
Sul caso Regeni interviene anche l’Alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borrell che, al Consiglio dei ministri degli Esteri, ha ringraziato Luigi Di Maio per aver chiesto di discutere del caso di Giulio Regeni alla Ue, “poichè è una questione grave non solo per l’Italia ma per tutta l’Unione”. Parlando del “brutale” assassinio, Borrell ha evidenziato come da allora si sia chiesto all’Egitto di far luce sul caso e di cooperare. “Siamo sodali” con l’Italia e la famiglia Regeni nella richiesta di far piena luce, ha concluso.
“Cinque anni fa oggi, al Cairo, alle 19.41 Giulio Regeni inviava l’ultimo messaggio e pochi minuti dopo il suo cellulare avrebbe agganciato, un’ultima volta, il ripetitore all’interno della stazione metropolitana di Dokki. Sono quelli gli ultimi minuti, o i primi, di un lungo inferno che il regime egiziano ha brutalmente inflitto al giovane ricercatore italiano”, scrive in una nota Erasmo Palazzotto (LeU), Presidente della commissione parlamento d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.
“Un inferno che è andato mostruosamente oltre il rapimento, la tortura e la barbara uccisione di Giulio, perchè prolungato da omissioni, depistaggi e colpevoli menzogne. – continua Palazzotto – Un viaggio infernale che continua ancora oggi, cinque anni dopo quel maledetto 25 gennaio e che potremo considerare chiuso, almeno su un piano giudiziario, solo il giorno in cui l’Egitto deciderà di collaborare”.
“Davanti a un crimine così grande e così brutale, non possiamo che continuare ad impegnarci, ogni giorno, per ottenere Verità e Giustizia sostenendo la grande battaglia di civiltà che i genitori di Giulio quotidianamente conducono. Per questo, oggi alle 19.41, invito tutte e tutti ad unirsi all’iniziativa lanciata dalla famiglia Regeni per chiedere con cartelli, striscioni, foto, braccialetti, fiaccole, video, verità e giustizia per Giulio”, conclude Palazzotto.
(da agenzie)