Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
FORZA ITALIA SPACCATA, BERLUSCONI CI PENSA
La politica a volte sconfina nel paranormale. Trentanove anni fa, ad esempio, ci fu una celebre seduta spiritica con alti papaveri della Dc per scoprire dov’era tenuto prigioniero Aldo Moro.
Padre Amorth, celebre esorcista, confessò di aver conosciuto in vita sua non pochi leader posseduti dal demonio. Si registrano ogni tanto clamorosi casi di “glossolalia” con ex premier (vedi Matteo Renzi) che parlano linguaggi a loro sconosciuti, tipo l’inglese. Ultimamente è spuntato addirittura un fantasma che si aggira tra i palazzi romani, intorno al Quirinale in modo particolare.
È lo spettro di Ursula, cioè della strana alleanza che si sarebbe dovuta formare alcuni mesi fa in Italia sulla scia di quella europea tra Popolari, Socialisti e Verdi a sostegno della presidente van der Leyen.
Nel caso nostro si ipotizzava una maggioranza anomala tra Pd, M5S e Forza Italia in difesa del governo Conte. Non se ne fece nulla, però; difatti al posto dell’Avvocato del popolo adesso ci ritroviamo Mario Draghi.
Ma da un paio di settimane l’ipotesi Ursula, che sembrava morta e sepolta, ha ripreso a circolare sotto forma di ammiccamenti, segnali di fumo, allusioni per addetti ai lavori, come se da un momento all’altro potesse tornare miracolosamente in vita. Il fenomeno richiede spiegazioni.
La prima che viene in mente è legata a Salvini. Più Matteo alza la voce, più fa traballare il governo con i suoi scatti d’umore e più da sinistra se ne vorrebbero sbarazzare. Convivere con un personaggio del genere è diventato quasi una forma di masochismo.
Purtroppo, senza l’apporto del centrodestra, Draghi finirebbe in minoranza e Mattarella non saprebbe a che santo votarsi. Per cui certi esponenti Dem, in preda alla disperazione, non trovano di meglio che puntare su Berlusconi.
Ci riprovano come tre mesi fa. Sperano di sganciarlo da Salvini, di convincerlo a sostenere il governo perfino se il Capitano, in uno dei suoi colpi di testa, tornasse all’opposizione insieme con la Meloni.
Fanno leva sui tre ministri di Forza Italia (Renato Brunetta, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini) decisissimi a non mollare; soprattutto contano sulle capacità persuasive di Gianni Letta, l’ottantaseienne zio di Enrico, che da Berlusconi sa farsi ascoltare.
Seconda spiegazione, collegata alla prima: tra nove mesi verrà eletto il tredicesimo presidente della Repubblica. E i numerosi aspiranti al Colle, che sono quasi tutti vecchie conoscenze Pd, sanno di non potercela fare con i soli voti loro e dei Cinque stelle.
Servirebbero ulteriori apporti, fuori dal recinto della vecchia maggioranza giallorossa; dunque li cercano dalle parti del Cavaliere, dove si contano la bellezza di 140 grandi elettori (88 deputati, 52 senatori).
Ma Silvio davvero si presterebbe a eleggere un Prodi, un Franceschini, un Veltroni, addirittura un D’Alema, tutti avversari con cui si è allegramente scornato per oltre un quarto di secolo?
La risposta non è di quelle banali. C’è chi racconta Berlusconi prigioniero del cerchio magico salviniano, guardato a vista da Licia Ronzulli, Niccolò Ghedini e Antonio Tajani, dunque isolato dal resto del mondo, inibito dal prendere decisioni, per giunta depresso e parecchio malconcio. Su un Cavaliere così, il Pd non potrebbe certo contare.
Altri però lo descrivono arzillo e voglioso, soddisfatto di Super Mario, anzi quasi invaghito di Draghi e perfino disposto a mollare la Lega senza nulla in cambio se questo fosse il prezzo per salvare l’Italia: da vero statista europeo, alla faccia di chi lo giudicava un Caimano.
Quanto al Quirinale, è vero che Silvio corre per sé e, sotto sotto, ancora ci spera; ma con i giudici di nuovo alle calcagna, e il conseguente rischio di nuove condanne per corruzione di testimone, presto l’uomo farà i conti con la realtà.
A quel punto perderà interesse nella corsa presidenziale e i suoi 140 “peones” finiranno all’asta, ceduti al migliore offerente.
Magari se ne sganceranno in numero sufficiente per riscattare il povero Draghi da Salvini, o per eleggere un presidente (il quarto consecutivo) indicato dalla sinistra. Adesso è impossibile prevederlo.
Ma in attesa che si sciolga l’arcano, il fantasma di Ursula scompare e riappare.
(da Huffingtonpost)
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Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
“SE VERRANNO VARCATE ALCUNE LINEE ROSSE LA NOSTRA DUREZZA SARA’ A PROVA DI DIAMANTE”
“Draghi ha tenuto il punto e secondo me ha fatto bene. Io non voglio creare problemi ma, sommessamente, suggerisco, perchè voglio che il governo vada avanti per due anni, di considerare che se è successo una volta non deve succedere mai più. Se non vuole stare al Governo, la Lega non ci stia”.
Ci va giù pesante il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, intervenuto a Mezz’ora in più su Rai3, in riferimento all’astensione della Lega in Cdm sul dl riaperture. “Oggi Salvini sta partecipando a una raccolta firme contro il coprifuoco che il governo, di cui lui fai parte, ha deciso”, aggiunge.
Se nel Governo “verranno varcate alcune linee rosse la nostra durezza sarà a prova di diamante”, attacca il segretario Dem. “Noi condividiamo l’operato di Draghi e vogliamo che il governo vada avanti ma questo è un esecutivo straordinario e dopo alle elezioni si andrà divisi”.
“I voti si possono perdere la dignità no e quando si lascia morire in mare delle persone è contro le leggi del mare. Le persone si salvano a prescindere che siano migranti o no e che a nessuno venga idea di fare propaganda sulla pelle delle persone”, afferma Letta, al ché la conduttrice Lucia Annunziata fa notare come questo potrebbe portare a uno scontro con Matteo Salvini.
“Lo so”, risponde il segretario, “ma ci sono questioni non negoziabili. Se sono disposto a rischiare uno scrollone all’interno della maggioranza di governo? Mi auguro che non serva perché credo che tutti siano cambiati in questi anni, spero che fare propaganda sui morti in mare sia un’idea che non venga a nessuno. Andiamo a vedere come stanno le cose e ragioneremo sui fatti. Ci sono valori non negoziabili, dobbiamo portare il tema livello europeo, non è una questione solo italiana”, spiega l’ex premier.
Un cambio di atteggiamento il suo, come anche lui riconosce: “Forse io ero cauto fino a sei, sette anni fa… Poi questi ultimi sette anni ho rivisto molte posizioni sulla politica che mi rendono meno cauto”.
Sull’alleanza con i Cinque Stelle, Letta conferma che “con Conte ci sentiamo non dico quotidianamente ma molto frequentemente. Ha deciso di guidare e trasformare il M5S e dobbiamo essergli grati. Siamo due forze che in vista delle elezioni si avvicineranno. Il Pd allargherà l’orizzonte intorno a sé costruendo un nuovo centrosinistra con quelle forze che vogliono dialogare”.
Sull’Europa: ”È giustificato che nel dare questa quantità di soldi l’Ue stabilisca un rapporto di serietà con i Paesi, che non riguarda solo noi. La Germania no, perché non prende quei soldi, perché non ha avuto la crisi nostra, in parte li mette. L’Ue stabilisce dei criteri e dei meccanismi, e io sono contento, perché oggi governa Draghi, che è bene che sia puntuto, ma il negoziato è naturale. È meglio che il negoziato avvenga prima che dopo”.
Un commento anche sulle riaperture: “Se sbagliassimo adesso e si dovesse richiudere salterebbe l’estate. Non ci sono buoni o cattivi che vogliono togliere o mettere il coprifuoco, le riaperture devono essere in sicurezza ed irreversibili”.
Letta poi conclude con un invito a partecipare alle primarie rivolto a Carlo Calenda, leader di Azione candidato a Roma: “Per adesso mi è sembrato poco convinto e mi dispiace. Se le facesse, se partecipasse, sarebbero un evento ancora più importante. Io lo invito a partecipare”.
(da “Huffingtonpost”)
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Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
VUOLE SOSTITUIRLI CON UN ASSEGNO DI SOLIDARIETA’ DI APPENA 300 EURO E SOLO PER UN ANNO: EVVIVA LA DESTRA ASOCIALE CHE CONDONA GLI EVASORI E TAGLIA GLI AIUTI AI POVERI
Fratelli d’Italia vuole abolire il reddito di cittadinanza e quello di emergenza. E anche il cashback e la lotteria degli scontrini.
Il partito di Giorgia Meloni ha presentato una serie di emendamenti al decreto sostegni. Tra questi ce ne sono due che propongono la cancellazione del reddito di emergenza e la cancellazione del reddito di cittadinanza.
Uno dei due emendamenti è all’articolo 12 del decreto sostegni. Il suo titolo recita: “Abrogazione del Reddito di cittadinanza e del Reddito di emergenza e destinazione delle risorse stanziate alle famiglie in difficoltà in forma di assegno di solidarietà”. Questo è il testo dell’emendamento firmato dai senatori Ciriani, Fazzolari, Calandrini, De Carlo, de Bertoldi.
1. È istituito, sullo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un ”Fondo per il sostegno alle famiglie in difficoltà”, destinato ad essere erogato, a cadenza mensile e per la durata di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, in forma di ”assegno di solidarietà” in favore dei nuclei familiari che, nel mese precedente la richiesta, risultino
a) privi di reddito familiare
b) titolari di valori mobiliari familiari pari ad un massimo di euro 10.000;
c) titolari di un solo immobile non rientrante nelle categorie catastali, relative a case signorili, ville e castelli, A/1, A/8 e A/9;
d) un valore dell’ISEE inferiore ad euro 15.000.
2. L’assegno di solidarietà di cui al presente articolo è erogato, in favore dei nuclei familiari in possesso dei requisiti di cui al comma 1, nella misura di euro 300,00, incrementati di euro 250 per ogni componente del nucleo familiare oltre il primo.
3. Nel Fondo di cui al comma 1 confluiscono le risorse stanziate ai sensi dell’articolo 11 per il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza, pari ad euro 1.010 milioni per il 2021, nonché le risorse stanziate ai sensi dell’articolo 12 per il rifinanziamento del Reddito di emergenza, pari ad euro 1.520 milioni per il 2021, nonché le risorse residue del fondo di cui all’articolo 1, comma 255 della legge 30 dicembre 2018, n. 145
4. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio».
Conseguentemente, gli articoli 11 e 12 sono soppressi.
Fratelli d’Italia chiede anche l’”Abolizione cashback e destinazione risorse a Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica”. E l’”Abolizione lotteria degli scontrini e destinazione risorse a Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica”. In pratica Meloni & Co. vogliono abolire tutte le misure di sostegno alla spesa del governo Conte Bis.
Da molto tempo la leader di FdI ha messo nel mirino il reddito di cittadinanza. Nel luglio scorso in piazza Montecitorio, parlando durante una manifestazione dei consulenti del lavoro, andava all’attacco: “C’è al governo gente che pretende che chi studia e si formi per anni sia sottopagato, e sia invece strapagato chi sta a casa a non fare niente, con il reddito di cittadinanza”
“Questa nazione ha bisogno di persone che si rimbocchino le maniche”, dicev rivolta ai professionisti che la applaudono.
(da La Notizia)
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Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
TEME IL SORPASSO ENTRO FINE ANNO E A QUEL PUNTO SAREBBE LA SUA FINE POLITICA
Sarà che oggi è il 25 Aprile ed ecco che Matteo Salvini lancia la sua personalissima “guerra di liberazione”, quella contro il coprifuoco. Proprio stanotte, infatti, passate da poco le 24 il leader di via Bellerio lanciava via social una petizione per togliere il coprifuoco, misura che “continua ad avere sempre meno senso”.
Ma più che liberazione dal coprifuoco, chi conosce bene il milanese spiega che piuttosto si dovrebbe parlare di “resistenza” a Giorgia Meloni.
Perché è proprio questo il grande incubo di Matteo Salvini: venire superato da Fratelli d’Italia che nei sondaggi ha messo il turbo e minaccia seriamente di mettere presto anche la freccia per superate il partito del leader leghista
Cominciando proprio dalle prossime comunali di Ottobre, temono i vertici di via Bellerio. Ecco spiegato perché è stata inaugurata la “strategia della tensione permanente” nei confronti del governo Draghi con tanto di battaglia contro il coprifuoco oggi e domani chissà cos’altro.
“Salvini vive male questa fase politica, con l’incubo del sorpasso della Meloni” spiega un big leghista. “Se Fratelli d’Italia va avanti di questo passo già ad ottobre con le comunali potrebbe esserci il sorpasso e a questo punto anche la leadership del Capitano verrebbe messa in discussione”
Insomma, Salvini con Draghi si sta giocando la partita della vita e non è affatto sicuro di vincerla stretto dall’interno del partito dai governisti alla Giorgetti e dall’esterno da Fdi in gran spolvero. Ecco perché ora qualcuno comincia a temere l’addio del Capitano a Mario Draghi prima del semestre bianco di Mattarella.
Anche dalle parti di Forza Italia sono preoccupati, non per il sorpasso della Meloni ma per l’unità del Centrodestra: “Salvini non ci ha fatto sapere nulla, non parla con nessuno degli alleati, come si può stare in coalizione assieme se poi ognuno fa come gli pare?” Il riferimento, nemmeno tanto velato, è all’astensione in Consiglio dei Ministri sul decreto riaperture: nessuno dei ministri di Forza Italia era stato avvertito, men che meno Silvio Berlusconi. Tutti rimasti a boccaperta. E pensare che nei giorni scorsi Salvini e il Cav si erano persino sentiti telefonicamente…
(da TPI)
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Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
CHI HA BLOCCATO LE NAVI DELLE ONG IMPEDENDO I SOCCORSI , A COMINCIARE DA CERTI POLITICI, HA SULLA COSCIENZA MIGLIAIA DI MORTI
L’omissione di soccorso oltre ad essere una aberrazione del comportamento umano è anche un crimine. Non c’è dubbio che in una vicenda del genere in cui per un numero infinito di ore è stato chiesto aiuto e questo aiuto è stato negato, pur sapendo, pur vedendo, è chiaro che questa volta le responsabilità di chi non ha prestato soccorso sono ancora maggiori.
E sono ancora maggiori anche le responsabilità di chi non permette alle Ong di soccorrere.
Affidando tutto alla cosiddetta Guardia costiera libica, che l’Italia continua a finanziare e a ringraziare
Questo terribile episodio fa sentire ancora più stridenti quei complimenti che il presidente del Consiglio Draghi ha rivolto alla Guardia costiera libica.
Questa è una creatura diabolica costruita dall’Italia, a partire dal 2017. E quando si associano i due termini, Guardia costiera libica e soccorso, si fa un ossimoro tra i più clamorosi. Perché tra quelli che muoiono in mare, perché non soccorsi, e quelli riportati in terraferma e destinati a torture feroci, è evidente che quella creatura lì non si sta comportando bene.
E c’è anche chi rimpiange e vorrebbe tornare all’accordo bilaterale di cooperazione Italia-Libia, sottoscritto da Berlusconi e Gheddafi.
L’unica cosa che va rimpianta è l’operazione Mare Nostrum, dal punto di vista di politica dei governi. Ricordiamoci che quella è stata l’ultima azione istituzionale di cui essere orgogliosi. Tutto quello che è accaduto dopo, sono state scelte e politiche contrarie ai diritti umani. Ciniche, perché sapevano che ci sarebbero stati i morti.
Ogni volta che c’è un naufragio diciamo che è urgente ma molte delle persone che piangono lacrime di coccodrillo sono le stesse che hanno adottato quelle politiche e sono le stesse che le porteranno avanti.
Quella che continua, sia pure in modo meno proclamato, è la guerra alle Ong che operavano nel Mediterraneo. Una guerra rivolta ora anche ai giornalisti scomodi, quelli intercettati
Sembra che la priorità sia sempre quella di scendere a patti con la Libia, in tutti i modi. Magari pronunciando ogni tanto quelle due paroline “diritti umani” che dovrebbero mettere a posto le coscienze. Ma la realtà è che quell’accordo tra Italia e Libia che è alla base di tutto, è difeso. Ed è difeso ai massimi livelli di una politica di governo italiana, con espressioni di elogio come quelle che abbiamo sentito nei confronti della Guardia costiera libica.
Aggiungo a questo che i tempi delle inchieste a volte sono maggiori della durata dei governi, e quindi questa è un’onda lunga di indagini che sono state avviate negli ultimi cinque anni e che hanno prodotto degli effetti raggelanti.
Perché intanto hanno significato persone messe sotto indagine. Hanno significato sequestro di imbarcazioni. Come abbiamo visto, hanno anche comportato intercettazioni del tutto illegali nei confronti di persone che non erano indagate.
(da Globalist)
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Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
LA PAROLA VERGOGNA E’ QUELLA CHE AVREMMO VOLUTO E DOVUTO SENTIRE DALLA BOCCA DI DRAGHI
Non è il momento delle lacrime (specie quelle di coccodrillo). Non è il momento del raccoglimento e del dolore. E’ il momento della vergona.
Vergogna per aver lasciato morire in mare 130 persone. Vergogna per non aver ascoltato il loro grido disperato. Vergogna.
Parola che avremmo voluto sentire dalla bocca del presidente del Consiglio o da quella della presidente della Commissione europea. Ma erano troppo impegnati a battibeccare sulla destinazione dei miliardi del Recovery Fund destinati all’Italia.
Cosa vuoi che interessino loro quei disperati finiti in fondo al mare. Vergogna. Quella parola viene pronunciata, alta e forte, da Papa Francesco, che al termine dell’Angelus si è detto “molto addolorato” per l’ennesima tragedia nel Mediterraneo con la morte di 130 persone “che per 2 giorni hanno invocato aiuto, un aiuto che non è arrivato. E’ il momento della vergogna”, afferma il pontefice.
Una voce nel deserto. “Questo succede con la Libia: ci danno la versione distillata“. E ancora: “Non immaginate l’inferno che si vive lì”, dove i migranti sono tenuti in “lager di detenzione” e partono “solo con la speranza”. È Dio “che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito, chiedendo di poter sbarcare“.
Usa parole durissime papa Francesco durante l’omelia della messa celebrata in occasione del settimo anniversario della sua visita a Lampedusa. Un messaggio contro le ingiustizie, “peccato da cui anche noi, cristiani di oggi, non siamo immuni. Io ricordo quel giorno di sette anni fa, proprio al Sud dell’Europa, in quell’isola”, ha spiegato il Pontefice nella cappella di Casa Santa Marta, parlando a braccio del suo incontro con alcuni migranti arrivati in Italia dopo la traversata del Mediterraneo.
Uno raccontava cose terribili nella sua lingua e l’interprete sembrava tradurre bene ma, mentre “il primo parlava a lungo, la traduzione era breve. Pensai: questa lingua per esprimersi ha dei giri più lunghi”. Una volta tornato a Roma, però, una signora – che “era figlia di etiopi e capiva la lingua e aveva guardato l’incontro” – spiegò allo stesso Francesco che “quello che il traduttore ti ha detto non è che la quarta parte delle torture e delle sofferenze che hanno vissuto loro”.
Da qui l’attacco alle notizie che arrivano in Europa su ciò che accade sulle coste africane: “Mi hanno dato la versione distillata. Questo succede con la Libia: ci danno la versione distillata”.
Il pontefice ha poi dato voce al suo dolore per le condizioni di chi parte in cerca di una vita migliore, citando il versetto del Vangelo che recita: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me“. Questo vale “nel bene e nel male”, ha aggiunto, suggerendo di usarlo “come punto fondamentale del nostro esame di coscienza che facciamo tutti i giorni. Penso alla Libia, ai campi di detenzione, agli abusi e alle violenze di cui sono vittime i migranti, ai viaggi della speranza, ai salvataggi e ai respingimenti“.
Era l’8 luglio 2020. Nove mesi dopo, la situazione è ulteriormente peggiorata. Altre stragi di innocenti, altri respingimenti, e quei lager ancora in funzione. E’ il momento della vergogna. Una vergogna senza fine.
(da Globalist)
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Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
SONDAGGIO KANDAR-BILD: VERDI 28%, CDU 27%, SPD 13%
Chissà se la previsioni saranno rispettate, gli ambientalisti tedeschi hanno il vento in poppa: dopo la nomina della loro leader per le elezioni legislative di settembre, superano i conservatori della cancelliera Angela Merkel nelle intenzioni di voto, secondo un sondaggio
Si tratta del secondo sondaggio di fila di questa settimana che evidenzia una tale inversione di tendenza che, se confermata alle urne, non avrebbe precedenti nella storia politica tedesca.
A 41 anni dalla loro creazione nel 1980, un tal caso aprirebbe le porte della cancelleria ai “Grünen”, prospettiva che fino a pochi mesi fa sembrava impensabile.
Il sondaggio realizzato dall’Istituto Kandar per l’edizione domenicale del quotidiano Bild dà il 28% ai Verdi, un balzo di sei punti rispetto al rilevamento precedente, che segue la nomina da parte del movimento della sua co-presidente, Annalena Baerbock, a candidata alla cancelleria.
I conservatori di Angela Merkel hanno perso due punti fermandosi al 27% sulla scia della controversa nomina del loro leader, l’impopolare presidente dell’Unione democratica cristiana (Cdu) Armin Laschet.
Anche il Partito socialdemocratico (Spd), che oggi governa in coalizione con la destra, perde terreno con solo il 13%, così come l’estrema destra (al 10%) e l’estrema sinistra (al 7%).
(da agenzie)
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Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
DA MILANO A ROMA, DA NAPOLI A TORINO SONO DOVUTI INTERVENIRE GLI AGENTI
Il passaggio in zona gialla scatterà domani nella maggior parte delle Regioni italiane. Molti gli assembramenti registrati nelle principali città italiane
Il passaggio in zona gialla rafforzata scatterà domani, 26 aprile, nella maggior parte delle regioni italiane, a eccezione della Sardegna, ancora in rosso, e delle cinque regioni in fascia arancione: Valle d’Aosta, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Ma i centri storici di molti capoluoghi regionali, che da domani passeranno a misure restrittive anti-Covid medio-basse, sono stati presi d’assalto comunque già durante questo fine settimana.
Torin
Assembramenti nei parchi e pienone nelle strade del centro di Torino. In molti hanno approfittato del bel tempo per una passeggiata nel verde, dal parco del Valentino a quello della Pellerina, così come al Ruffini. Anche tra le vie ai piedi della Mole si son registrate code davanti agli esercizi commerciali, così come davanti a bar e gelaterie.
A far uscire le persone di casa sono state però anche le piccole manifestazioni per celebrare il 25 aprile, come quella organizzata dal centro sociale Askatasuna e che ha visto la partecipazione di circa 200 persone. 300 persone invece per il tradizionale rito del alla casa di Dante Di Nanni, organizzato in zona San Paolo dal centro sociale Gabrio.
Napoli
Altissima affluenza anche per le strade del centro di Napoli e sul lungomare, dove la polizia è dovuta intervenire nel pomeriggio per transennare l’area e far defluire le persone che si erano assembrate. Canti e balli in Piazza Dante e lunghe passeggiate al Vomero. Sullo sfondo i ristoranti ancora chiusi, con gli staff al lavoro per le riaperture di domani.
Roma
Anche oggi folla nel centro storico di Roma, alla vigilia del passaggio del Lazio in zona gialla. La Questura ha ordinato la chiusura di via del Corso per circa un’ora così da consentire il deflusso delle persone. Già ieri, a causa degli assembramenti che si erano venuti a creare sempre nel centro della Capitale, gli agenti erano dovuti intervenire temporaneamente per far defluire l’alto numero di persone a passeggio.
Anche oggi la polizia locale è dovuta intervenire nuovamente nel centro storico, in particolare in Piazza di Spagna e a Campo de’ Fiori, così come nei parchi, nelle ville romane e sul lungomare di Ostia per evitare assembramenti rischiosi per i contagi da Coronavirus.
Milano
Anche nel capoluogo lombardo sono stati presi altresì d’assalto i parchi, come il Sempione o la Biblioteca degli Alberi, dove in molti hanno scelto di passare qualche ora all’aria aperta immersi nel verde
(da Open)
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Aprile 25th, 2021 Riccardo Fucile
CON QUESTA FOGNA NON CI DEVE ESSERE PIETA’
L’hanno aggredita almeno in 4. Altri invece assistevano preoccupandosi di filmare tutto e postare il video sui social network.
Le coetanee responsabili di atti violenti contro una ragazzina disabile di Roma sono state rintracciate e identificate dai carabinieri: si tratta di almeno 4 minorenni identificate, assieme a circa 16 ragazzini, tutti di minore età, che avrebbero assistito all’aggressione.
Il caso è stato segnalato dal Centro nazionale contro il bullismo che da vent’anni si occupa di sensibilizzare ragazzi e famiglie su un problema sempre più presente.
La 12enne affetta da disabilità è stata picchiata dalle sue coetane e ripresa mentre subiva il pestaggio in un parco sua zona, a Nord della Capitale.
«Il caso registrato a Roma ci è stato segnalato dalla preside della scuola frequentata dalla ragazza», ha raccontato ad Open giorni fa la presidente del Centro anti bullismo Giovanna Pini, «ed è stato denunciato a noi dalla mamma che non sapeva a chi rivolgersi».
(da agenzie)
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