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SALVINI NON SI CANDIDERA’ AL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO PER PAURA DI PERDERE CONSENSI RISPETTO AD ALTRI CAPILISTA

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

CUOR DI LEONE ROMPE UNA TRADIZIONE CHE RISALE AL 1993 E DI FATTO INDEBOLISCE LA LISTA MA EVITA UNA BRUTTA FIGURA

Matteo Salvini non si candiderà alle elezioni comunali di Milano nella lista della Lega. L’annuncio lo ha fatto lo stesso leader del Carroccio prima di partecipare, a Milano, a un dibattito sui temi della giustizia insieme al neo candidato sindaco, Luca Bernardo. Matteo Salvini è stato eletto consigliere comunale a Palazzo Marino per la prima volta nel 1993, quando la Lega vinse con la corsa er Palazzo Marino Marco Formentini.
Da allora, Salvini è rimasto sugli scranni dell’aula consiliare fino al 2018 quando, diventato vicepresidente del consiglio e ministro dell’Interno del governo giallo-verde, lasciò il suo posto al giovane leghista Gabriele Luigi Abbiati.
Per mesi si è ipotizzato che Salvini si sarebbe persino potuto candidare contro Giuseppe Sala, cosa che poi non è avvenuta perché la scelta è ricaduta su un nome civico, il pediatra Luca Bernardo, oggi alla sua prima uscita pubblica proprio al fianco di Salvini.
La candidatura dell’ex ministro dell’Interno come capolista della Lega sembrava tuttavia scontata: così non sarà.
E anzi, ha spiegato Salvini, “la lista della Lega per la metà sarà aperta a donne e uomini della città senza tessera di partito in tasca. Questa – ha annunciato il leader del partito – questa per noi è una novità”. E ha aggiunto che lui stesso sta “cercando un capolista più bravo di me”.
In dubbio, quindi, le candidature anche di Alessandro Morelli, attuale viceministro alle infrastrutture e anche lui già eletto in Consiglio Comunale, e anche di Silvia Sardone, eurodeputata leghista che nel 2018, candidatasi in Regione Lombardia, raccolse circa 12 mila preferenze guadagnatosi l’appellativo di “Lady Preferenze”.
Per quanto riguarda invece la corsa a sindaco a Palazzo Marino, dopo la scelta di Bernardo, resta aperta la questione della squadra: per Salvini, la presentazione ufficiale del candidato sindaco di Milano per il centrodestra, Luca Bernardo, e quella della sua squadra “sara la settimana prossima. Stiamo lavorando per organizzarla giovedì o venerdì prossimi per avere la presenza di tutti”.
Secondo Salvini, si tratterà di una “squadra di 4, 5, 6 persone che arrivano dal mondo delle professioni, con un atto di umiltà. Lavorerò perché Albertini faccia parte della squadra”. Anche se sul ruolo della squadra Salvini ha precisato che i componenti “non saranno poi i futuri assessori”
Insomma, siamo alla passerella fine a se stessa e alla fuga dalle responabilità
(da agenzie)

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NON DISTURBARE IL MANOVRATORE: DIETRO LA SOSTITUZIONE DI FELTRI CON SALLUSTI L’INTERESSE DEL RE DELLE CLINICHE PRIVATE ANGELUCCI

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

L’EDITORE VUOLE UNA LINEA PIU’ SOFT CHE VENGA INCONTRO AL NUOVO CORSO DI DRAGHI

Non è difficile prevedere che appena eletto a Milano con Giorgia Meloni, la prima dichiarazione di Vittorio Feltri sarà: mi sono già rotto le balle.
Perché un consiglio comunale può essere tutto tranne che l’estremo rifugio dalla noia. Lì vi si trova infatti (per chi non maneggia la materia e il relativo materiale) il vellutato ricettacolo delle scartoffie, degli sbadigli, dell’ aria viziata, dei passi perduti nel tedio.
Fatti suoi si dirà se non fosse che la ritirata del giornalista più famoso (e meglio pagato) della destra è un segnale dell’insofferenza verso la svolta draghista imposta a Libero e al Giornale da proprietà interessate a non disturbare il manovratore.
Nel primo caso, non è certo un mistero che la famiglia Angelucci chiamando Alessandro Sallusti a sostituire Feltri (e ad accantonarlo, dice lui citando varie scortesie sopportate anche perché quella testata è una sua creatura) abbia inteso garantirsi una linea meno diciamo così spericolata rispetto ai nuovi padroni della vapore e della Sanità pubblica sotto il cui ombrello essi da tempo immemore prosperano.
Non un problema nuovo visto che nel 2016 l’allora direttore Maurizio Belpietro, non graditissimo al premier dell’ epoca Matteo Renzi, e dunque ai cordoni della borsa, fu costretto a fare le valigie e a fondare La Verità
Mentre al Giornale l’arrivo di Augusto Minzolini al posto di Sallusti non sembra aver turbato più di tanto il soporifero clima di unità nazionale (altra cosa il sobrio entusiasmo del Foglio che ieri titolava: “Viva il pragmatismo di Draghi”, hip-hip-hurrà, lo aggiungiamo noi).
Insomma, lo spirito del tempo, e di SuperMario, ha fatto lo shampoo a quel giornalismo sovranista
Cosicché Feltri, non potendo più dare cattivo esempio con i celebri titoli sulle “patate bollenti” procurandogli grandinate di querele e denunce, adesso annuncia campagne contro monopattini e piste ciclabili.
Dal codice penale al codice della strada.
(da Il Fatto Quotidiano)

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LA SENATRICE GIAMMANCO (FORZA ITALIA): “SERVE UNA LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA, IL PARTITO LASCI LIBERTA’ DI VOTO”

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

“IL DDL ZAN CI VUOLE, SONO LIBERALE AL CENTO PER CENTO”

“Sono distante anni luce da posizioni conservatrici sui diritti e i temi etici. Sono liberale al cento per cento. Una legge contro l’omofobia ci vuole, acceleriamo, ma se alcune piccole modifiche sono necessarie, allora si facciano senza scontri ideologici”. Gabriella Giammanco è la senatrice di Forza Italia della pattuglia liberal, che si è sempre espressa a favore del ddl Zan. Precisa: “Forza Italia lasci libertà di coscienza e di voto al Senato”.
Senatrice Giammanco, lei è una forzista pro ddl Zan?
“Sono favorevole a discuterlo al più presto in aula, perché una legge per tutelare i diritti Lgbt ci vuole e siamo in ritardo. Al tempo stesso penso che alcune modifiche siano utili . Il Paese e la comunità Lgbt meritano una legge che risponda alle necessità e che tuteli dalle discriminazioni”
Si iscrive comunque alla pattuglia dei liberal di FI, a cominciare da Elio Vito e dagli altri forzisti che alla Camera hanno votato il ddl Zan?
“Sono liberale al cento per cento. E non mi piace quando si dice che questo è un tema divisivo: i diritti non dovrebbero esserlo. Vorrei che in modo tranquillo e sereno se ne discutesse. Ci possono mai essere divisioni se davvero tutti vogliamo una società migliore, più altruista e più tollerante?”.
Ma se si trovasse a scegliere tra affossare la legge e votare il ddl Zan così come è?
“Non vorrei trovarmi di fronte a aut aut. Sarebbe doloroso. Fino all’ultimo lavorerò per una legge contro le discriminazioni. Sono distante anni luce da posizioni conservatrici sui diritti e giudico giusto l’ammonimento dell’Ue all’Ungheria, perché non si può usufruire del Pnrr se non si riconoscono i valori e i principi europei”.
Cosa dovrebbe fare Forza Italia? Lasciare libertà di voto al Senato?
“Sì. I diritti e i temi etici meritano libertà di coscienza e di voto. E poi dobbiamo accelerare: da troppo tempo questa legge è ferma al Senato”
(da agenzie)

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VIA LIBERA ALLA RIFORMA CARTABIA: I CINQUESTELLE SI CALANO LE BRAGHE IN CAMBIO DI UNA MINI-MODIFICA SULLA PRESCRIZIONE

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

ANDRANNO IN FUMO DECINE DI PROCESSI, INUTILE NASCONDERLO

I lavori sono iniziati con due ore di ritardo per le trattative tra il premier Draghi, la ministra Cartabia e la delegazione pentastellata.
Il nodo era sulle modifiche alla prescrizione: l’accordo raggiunto prevede termini entro cui svolgere il processo allungabili (a discrezione del giudice) rispettivamente a 3 anni (in Appello) e 18 mesi (in Cassazione) per un elenco di gravi reati contro la pubblica amministrazione.
Dopo i malumori di berlusconiani e renziani per la concessione, interviene Draghi e chiede sostegno convinto alla riforma: nessuna obiezione
Alla fine i 5 stelle si sono accordati: la riforma della giustizia penale firmata da Marta Cartabia riceve il via libera del Consiglio dei ministri. Un via libera che viene definito non formale per il semplice fatto che, trattandosi di una legge delega, non c’era alcun voto formale: semplicemente dopo un braccio di ferro lungo tutto il pomeriggio nessuno ha avuto nulla da obiettare. Soprattutto dopo che ha parlato Mario Draghi che ha chiesto a tutti i ministri di sostenere “convintamente” il testo della riforma, rimanendo leali in Parlamento. Ma andiamo con ordine.
La prescrizione Cartabia
Il Cdm convocato per approvare in fretta e furia la riforma penale era stato pianificato alle 17 ma è iniziato con due ore di ritardo. Il motivo? I 5 stelle volevano astenersi, visto che la legge contiene delle modifiche alla prescrizione che in pratica fanno a pezzi la riforma di Alfonso Bonafede.
Fino ad oggi funziona che la prescrizione si blocca dopo il primo grado di giudizio. Il meccanismo studiato da Cartabia, invece, mantiene la prescrizione esistente solo fino al primo grado.
Dal secondo subentra un altro concetto, quello dell’improcedibilità. Se l’Appello non si conclude entro due anni, il processo non può più andare avanti, cioè muore in via definitiva. Lo stesso vale per quello in Cassazione, dove la tagliola scatta entro un anno. Un sistema che equivale a fare a pezzi la riforma-bandiera dei 5 stelle.
La trattativa coi 5 stelle
Per questo motivo i Cdm è iniziato con due ore di ritardo. La delegazione del Movimento 5 stelle, guidata dal ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, si è riunita in separata sede con il premier Draghi e la guardasigilli per cercare di sbloccare l’impasse sulla prescrizione.
Una riunione lampo: i 5 stelle hanno assicurato il sostengo al testo in cambio di un’allungabilità (a discrezione del giudice) del termine entro cui completare i gradi di giudizio – a pena di improcedibilità – a tre anni in Appello e 18 mesi in Cassazione per i più gravi reati contro la pubblica amministrazione: concussione, corruzione, istigazione alla corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Esclusi da questo meccanismo rimangono i reati puniti con l’ergastolo – come l’omicidio e la strage – o quelli gravi come la mafia e il terrorismo.
In fumo, però, finirebbero decine e decine di altri processi importanti, come quelli per bancarotta o reati di tipo colposo come la strage di Viareggio. Nonostante tutto i 5 stelle avevano dato il loro assenso.
I malumori di Fi e Iv, l’intervento di Draghi
A quel punto, però, sono stati i ministri di Forza Italia e Italia viva a chiedere lo stop del Consiglio dei ministri per esaminare le modifiche apportate al testo: erano contrari all’inserimento della corruzione tra reati che prevedono la possibilità di tempi processuali allungati.
La riunione era stata sospesa per una ventina di minuti. Alla ripresa Draghi, raccontano fonti presenti alla riunione, ha chiesto a tutti i presenti sostegno convinto alla riforma: nessuna obiezione. E’ passata così la riforma che promette di mandare in fumo decine e decine di processi.
(da Il Fatto Quotidiano)

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L’EURODEPUTATA REGIMENTI LASCIA LA LEGA ED ENTRA NEL PPE

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

“SONO PER UN’EUROPA LIBERA”

Oltre gli “ostacoli ideologici”, il percorso dell’eurodeputata Luisa Regimenti, dallaLega al Ppe, è compiuto. E dopo tempi in cui nell’europarlamento ci si muoveva al contrario, dai moderati ai sovranisti, la cosa suscita un minimo di interesse.
“Essere entrata a far parte della grande famiglia dei moderati europei, con l’adesione al Ppe, è per me motivo di grande soddisfazione e gioia, oltre che a una necessità di coerenza tra il mio impegno in Italia e in Europa”, ha affermato l’eurodeputata, annunciando di essere stata accolta nel Partito popolare europeo, dopo un breve passaggio nel gruppo misto a fine giugno.
Ora, “nel Ppe avrò la possibilità di battermi in difesa di una visione dell’Europa liberistica, democratica e moderata, improntata alla meritocrazia e alla competenza”, ha concluso.
(da agenzie)

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IL PARLAMENTO EUROPEO CONDANNA L’UNGHERIA PER LA LEGGE OMOFOBA, LEGA E FDI VOTANO CONTRO

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

VIENE RICHIESTA UNA PROCEDURA D’INFRAZIONE ACCELERATA CONTRO IL GOVERNO UNGHERESE… SOVRANISTI SEMPRE DALLA PARTE DEI RAZZISTI… FORZA ITALIA SI SPACCA: CHI VOTA SI’, CHI NO E CHI SI ASTIENE

Entra in vigore oggi la legge anti-Lgtb in Ungheria.
Il testo, firmato dal presidente ungherese 15 giorni fa, ha scatenato un forte scontro in Europa, culminato con le reazioni della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che l’ha definita “vergognosa” e ne ha chiesto il ritiro. Il Governo di Orban ha però difeso la norma, che definisce “in difesa dei minori”, e ha annunciato di volerla mantenere.
Il Parlamento europeo “condanna con la massima fermezza” e denuncia lo smantellamento della democrazia e dello stato di diritto in Ungheria.
In una risoluzione adottata oggi gli eurodeputati descrivono la legge come una chiara violazione dei diritti fondamentali sanciti dalla Carta, dai Trattati e dalla legislazione dell’Ue relativa al mercato interno.
Nel testo si chiede alla Commissione di avviare una procedura d’infrazione accelerata. Il testo è passato con 459 sì, 147 no e 58 astenuti. La Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro.
A favore il Pd, M5S e Italia Viva, mentre Forza Italia si è divisa in tre tronconi con la maggioranza che si è astenuta e gli altri spaccati tra favorevoli e contrari.
Il Parlamento Ue sottolinea che non si tratta di un caso isolato, ma “costituisce piuttosto un ulteriore esempio intenzionale e premeditato del graduale smantellamento dei diritti fondamentali in Ungheria”, dove l’ostilità nei confronti delle persone Lgbtiq e le campagne di disinformazione sono diventate strumenti di censura politica. Tali violazioni dei diritti umani sono parte di una più ampia agenda politica che sta portando allo smantellamento della democrazia e dello Stato di diritto, compresa la libertà dei media, e dovrebbero essere considerate violazioni sistematiche dei valori Ue, aggiungono i deputati.
I deputati chiedono alla Commissione di avviare una procedura d’infrazione accelerata e di utilizzare, se necessario, tutti gli strumenti procedurali della Corte di giustizia, come misure provvisorie e sanzioni per inadempienza.
Inoltre, chiedono ai Paesi Ue di portare la questione alla Corte di giustizia Ue in caso di inerzia della Commissione e di presentare un ricorso interstatale alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
In migliaia a Budapest hanno manifestato esibendo i colori arcobaleno davanti al Parlamento ungherese contro la legge anti-Lgtb, su invito di Amnesty international (Ai). “La legge stigmatizza la comunità Lgtb col pretesto di difendere i minori”, ha detto Luca Dudits, leader di una ong in difesa dei diritti della categoria.
“Non è chiara ancora l’applicazione concreta della legge, che cosa conterà per promozione per le autorità”, ha detto Aron Demeter vice-direttore di Amnesty. Il canale televisivo Rtl teme che molti dei suoi programmi saranno sanzionati nel futuro, sull’esempio dell’editore Lira, di cui un libro di favole per bambini è stato multato, perché, in una favola, racconta la storia di una famiglia arcobaleno.
(da agenzie)

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IL RIDER PRESO A CALCI DA DELINQUENTI DURANTE I FESTEGGIAMENTI PER LA NAZIONALE HA 51 ANNI : “HO AVUTO PAURA, MI GUADAGNO DA VIVERE ONESTAMENTE, PERCHE’ TANTA CATTIVERIA?”

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

IL SINDACO LO INVITA IN COMUNE: “VIGLIACCHI, IN TANTI CONTRO UN UOMO CHE CERCA DI PORTARE IL PANE A CASA, NON LA PASSERETE LISCIA”

E’ diventato virale in poche ore un video girato con uno smartphone a Cagliari durante la festa per l’approdo dell’Italia alla finale degli Europei di calcio dopo la partita con la Spagna.
Nelle immagini amatoriali, si vede una folla di giovani accalcati in mezzo alla centralissima piazza Yenne che spintonano un rider a bordo di uno scooter sino a farlo cadere sull’asfalto.
E mentre altri ragazzi cercano di placare gli animi, sull’uomo piovono schiaffi, calci e colpi di asta di una bandiera Tricolore. Il sindaco Paolo Truzzu ha annunciato di aver convocato il rider in Comune venerdì per chiedergli scusa.
Come si vede nel video, dopo gli spintoni, qualcuno aiuta il rider a risollevare lo scooter, tenendo a freno altri giovanissimi e così l’uomo può riprendere la sua corsa e il suo lavoro. Migliaia i commenti tra chi grida “vergogna” e chi sollecita maggiori controlli e invece chi chiede “giustizia” per il rider auspicando che i giovani vengano riconosciuti nel video e sanzionati.
“Che divertimento c’è nell’aggredire una persona che lavora mentre gli altri “festeggiano”? Che divertimento c’è nel saltare sul tetto di un autobus e danneggiarlo? Sono scene che non possiamo giustificare in alcun modo. Perché solo dei vigliacchi e degli incivili senza alcuna educazione e rispetto per gli altri possono comportarsi così”, scrive Truzzu sulla sua pagina Facebook.
“E non c’entra nulla l’euforia per la vittoria della nazionale. Tutto questo mi fa rabbia. Davvero siamo diventati questi? Privi di qualsiasi rispetto ed empatia nei confronti del prossimo. Di chi sta svolgendo un servizio pubblico o di chi invece si sta facendo il mazzo per portare il pane a casa. Ma state sicuri che non la passeranno liscia, e sono certo che grazie al lavoro congiunto della polizia di stato e della municipale potremo risalire ai responsabili e magari farli impegnare per un po’ di tempo in lavori socialmente utili al servizio della comunità. Intanto – conclude Truzzu – venerdì mattina incontrerò il rider in Comune per chiedergli scusa a nome della città”.
“Mi ha detto – racconta Alessandro Ghiani, 51 enne, rider da tre anni perché, “altro lavoro non ce n’è” – che avrebbe piacere di fare due chiacchiere con me”.
Una brutta esperienza. “Ma per me è tutto superato – racconta – certo al momento mi sono spaventato. Ma ricordo soprattutto i gesti di solidarietà: soprattutto un ragazzo e una ragazza che mi sono stati vicino e addirittura, pensando che mi avessero rubato le pizze, volevano ripagarmele”.
“Avevo la strada libera – racconta – ma improvvisamente sono stato inseguito da un gruppetto. Dico la verità: non mi hanno dato colpi alla faccia, ma molti battevano le mani sul casco. E anche quello fa male. Sono caduto perché qualcuno poi ha dato un calcio alla ruota. Ero disorientato, un po’ spaventato, ma non paralizzato dalla paura. Sono sicuro che volessero prendermi le pizze”
La finale di domenica? No, non passerò in piazza Yenne”.
“Voglio ringraziare chi mi ha prestato soccorso – conclude – quando li ho rassicurati dicendogli che stavo bene e che le birre erano in salvo mi hanno detto: vai e stai zitto, altrimenti, visto che non hanno trovato le pizze, ti rubano le birre. E ho continuato il mio lavoro”.
Il caso del rider rischia di finire al vaglio della Procura della Repubblica. Il Codacons annuncia, infatti, in una nota di voler presentare un esposto alla magistratura locale, chiedendo di aprire una inchiesta nei confronti degli aggressori per i reati di percosse e violenza privata.
“Le immagini che circolano in queste ore sul web mostrano una scena disgustosa, dove un lavoratore diventa oggetto di una violenza senza senso da parte del branco – afferma il presidente Carlo Rienzi -. Immagini che evidenziano in modo evidente veri e propri reati e gli autori degli illeciti, i quali dovranno ora rispondere dinanzi la legge dell’aggressione messa in atto”.
“Chiediamo infatti alla Procura di Cagliari di sequestrare i filmati pubblicati in queste ore sul web ed identificare gli aggressori procedendo nei loro confronti per i possibili reati di percosse e violenza privata – prosegue Rienzi -. Alla magistratura chiediamo anche di valutare possibili fattispecie sul fronte sanitario, considerato che tutti i partecipanti all’assembramento non indossavano le mascherine e non rispettavano le più basilari norme anti-Covid”.
(da agenzie)

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SESSANTENNE PICCHIA RAGAZZA E IL SUO CANE CUCCIOLO, REO DI BERE ALLA FONTANELLA PER IL GRAN CALDO: “NESSUNO E’ INTERVENUTO”

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

IN ITALIA C’E’ UN CLIMA INFAME, I BUONI DEVONO COMINCIARE A REAGIRE

“Mi ha strattonata, presa per i capelli e picchiata in mezzo alla strada. Non potevo credere che mi stesse accadendo una cosa del genere. Poi si è accanito sul mio cane, tirandolo e strappandogli il collare. Fortunatamente non è scappato, ho avuto paura anche per lui”.
La voce di Carla (nome di fantasia, N.d.R.) è rotta dal pianto mentre ci racconta cosa le è successo questa mattina a Roma, nel parco di Tor Tre Teste.
Aggredita da un uomo di sessant’anni che prima l’ha insultata, poi l’ha aggredita fisicamente, facendo male a lei e al suo amico a quattro zampe. E quella che doveva essere una passeggiata piacevole con il suo cagnolino si è trasformata in un vero e proprio incubo.
“Tutto è iniziato alla fine della passeggiata – racconta Carla – Stavo per tornare a casa, ma dato il caldo mi sono un attimo fermata alla fontanella per far bere il mio cane. Lì c’era un signore di circa sessant’anni che stava lavando la macchina. Appena mi sono avvicinata mi ha aggredita, dicendomi che non dovevo far bere da lì il cane e che facevo schifo. Gli ho provato a spiegare che il mio cane non si sarebbe mai attaccato con la bocca alla fontanella, che beve l’acqua nel punto dove cade, ben lontano dall’attaccatura. Ma non ha voluto sentire ragioni, ed è diventato sempre più aggressivo”. Gli insulti si sono fatti sempre più pesanti, fino a degenerare. “Mi ha detto parole irripetibili. Quando gli ho mostrato che il cane non stava bevendo attaccato alla fontanella è impazzito e mi si è scagliato addosso”.
Carla è stata strattonata, presa per i capelli e picchiata in mezzo alla strada. Anche il cane è stato aggredito. “Lui è molto buono, è rimasto fermo e non è fuggito. Ma ho avuto paura per lui”.
A quel punto Carla decide di chiamare la polizia. “Quando ho chiesto l’intervento degli agenti mi ha fatto un gestaccio prendendosi i genitali e urlandomi che non gliene fregava nulla di chi chiamavo. Ho avuto paura a rimanere lì aspettando la pattuglia e mi sono avviata verso casa”.
Nessuna delle persone presenti, dichiara, è intervenuta per aiutarla. “Mi stava picchiando e nessuno ha mosso un dito”. Dopo essersi tranquillizzata, Carla è andata in commissariato: ha raccontato cosa è successo e ha mostrato la targa dell’uomo ai poliziotti. “Io non voglio niente – spiega – Solo tutelarmi nel caso lo debba rincontrare. Ora ho paura a uscire, sono sconvolta per quanto accaduto”.
(da Fanpage)

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OLIMPIADI, LA RESA DI TOKYO: NIENTE SPETTATORI AI GIOCHI A CAUSA EMERGENZA COVID

Luglio 8th, 2021 Riccardo Fucile

PREOCCUPA L’AUMENTO DEI CONTAGI

I Giochi olimpici a Tokyo si svolgeranno senza spettatori.
A confermarlo ufficialmente è arrivato anche il Comitato olimpico internazionale (Cio). «Non ci saranno spettatori negli impianti di Tokyo durante i Giochi Olimpici», ha detto l’ente che governa lo sport mondiale, in una riunione a cui hanno preso parte, oltre al Cio, il governo giapponese, quello dell’area metropolitana di Tokyo, il comitato organizzatore dei Giochi e il comitato internazionale paralimpico (Ipc).
Dopo aver ricordato che lo stato di emergenza a Tokyo e nelle prefetture vicine è stato prolungato ben oltre la fine dei Giochi, il Cio sottolinea assieme all’Ipc che, «rispettando questa decisione, la supporta nell’interesse di Giochi che siano sicuri per tutti».
«Allo stesso tempo, le cinque parti in causa – è scritto ancora nella nota – esprimono il loro profondo dispiacere nei confronti degli atleti e degli spettatori per questa misura che è stata presa per le ragioni di cui sopra».
(da agenzie)

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