Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
IL CARTELLO DELLA GELATERIA DI LUCCA E PISA CONTRO I TRE “VIRUS LETALI”… PIOVONO INSULTI MA SONO DI PIU’ QUELLI CHE CONDIVIDONO E LO APPONGONO ANCHE NEI LORO NEGOZI
«Certo che lo abbiamo ancora, il cartello. Non abbiamo nessuna intenzione di toglierlo. Doveva essere una cosa scherzosa, quasi ovvia viste le tematiche assai serie, e alla fine ha scatenato una montagna di commenti, molti positivi ma anche tanti negativi e senza senso» .
È sorpreso ma anche fiero Gianfrancesco Cutelli mentre racconta alla Stampa.it come è stato accolto il suo “invito”, affisso all’ingresso delle due gelaterie di cui è titolare, una a Lucca e un’altra a Pisa.
Il messaggio, scritto nero su bianco, è diretto: «Si prega la gentile clientela di non accedere al locale se si manifestano sintomi di: Covid 19, Razzismo, Omofobia. Grazie per la collaborazione» .
Parole che hanno finito con l’innescare una serie di «polemiche infinite» .
Gli attacchi
«Il cartello è stato realizzato più di un mese fa quando avevamo l’esigenza di aggiornare la comunicazione sulla normativa anti contagio» spiega il gelataio che rivela di essere un «antenato alla lontana ma soprattutto nello spirito e nel gusto» del famoso Francesco Procopio Cutò che diventa Dei Coltelli, il cuoco siciliano che viene considerato l’inventore dei gelati e che aprì la prima gelateria a Parigi. Da lui hanno preso il nome i suoi bar con un omaggio che un po’ gioca e ricorda il cognome dello stesso Cutelli.
Che continua a raccontare: «Dopo un primo periodo in cui era stato completamente ignorato ora il cartello in questione è diventato bersaglio di attacchi soprattutto dai no vax da un lato, e da chi non è d’accordo con il Ddl Zan, dall’altro. Ma la nostra è una posizione su temi sociali, non c’entra la politica. Essere contro l’omofobia e il razzismo dovrebbe essere una cosa normale. Siamo stati definiti “immigrazionisti Lgbt”. C’è chi ha detto che dobbiamo vergognarci. Chi ha scritto su Instagram: “È svilente come alcuni vorrebbero imporre il loro punto di vista e insistono ancora con le varie isterie collettive di sinistra….”. Ma noi non siamo né di destra né di sinistra».
«Poi c’è chi ci augura pure di fallire. E abbiamo visto anche recensioni negative sui nostri gelati che sarebbero cattivi, fatti con le polverine da parte di chi abita a chilometri di distanza da noi e neanche ci conosce. Persone che hanno dichiarato che non saranno più nostri clienti… ma in realtà non si sono mai viste» aggiunge l’imprenditore toscano.
Oltre alle critiche, però, va detto che non mancano i commenti positivi di quanti plaudono alla presa di posizione, contro tre virus molto pericolosi, sua e dello staff delle gelaterie De’ Coltelli: «Sì, è vero, in tanti si sono conplimentati, la nostra clientela, quella vera, che ci segue realmente, e anche molti miei colleghi. Tanti di loro mi hanno chiesto l’autorizzazione di poter affiggere lo stesso cartello nei loro esercizi. Io sono ben contento che si condivida questo messaggio. Mi sono arrivate richieste anche dall’estero, dalla Germania. E un po’ da tutta Italia, dalla Basilicata, dalla Campania e anche da qui dalla Toscana. Per esempio da una gelateria di Arezzo» .
E proprio da Arezzo arriva la notizia dell’ultima aggressione omofoba avvenuta qualche giorno fa ai danni di un ventenne insultato e picchiato in strada, in pieno centro. «Togliti di mezzo ric****» gli avrebbe urlato in faccia un coetaneo, poi identificato e denunciato, che in seguito lo avrebbe colpito in pieno volto.
(da la Stampa)
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Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
“CI VUOLE PIU’ CORAGGIO, SENZA IL CICLO VACCINALE COMPLETO LA VARIANTE SI TRASMETTE”… “DEVE ESSER ESTESA ANCHE AI TRASPORTI”
|Sul Green Pass i medici chiedono al governo più coraggio. “Bene il certificato
verde ma si deve osare di più – dice il presidente della Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi), Dario Manfellotto – Una sola dose non basta. Perchè gli studi dimostrano che senza un ciclo vaccinale completo purtroppo la variante Delta riesce a bucare in una misura importante i vaccini, anche se non con esiti gravi della malattia”.
Da qui l’appello del presidente Fadoi: “Si approvi al più presto la modifica anche con la seconda dose e venga introdotto il Green Pass nei settori che sono stati al momento esentati, come i trasporti, perchè la tutela della salute, che poi coincide anche con la nostra economia, viene prima di qualsiasi business”.
E per entrare in ospedale “giusta è stata la scelta del governo di richiedere anche ai visitatori il Green Pass”.
“I medici e gli infermieri internisti che hanno avuto in cura due terzi dei pazienti Covid sono al 100% vaccinati, un obiettivo – aggiunge Manfellotto – che è ora indispensabile raggiungere per tutti gli operatori sanitari andando ad agire con decisioni rispetto alle sacche di non vaccinati che ancora permangono nella Sanità ”
Una scelta condivisa anche da Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici di Roma: “il punto di vista del medico è solo uno: il Green Pass andrebbe dato solo a chi ha completato la vaccinazione. Così, facciamo lo stesso errore della scorsa estate: un mese di vacanze, i conti in autunno. La variante Delta si è sviluppata in Inghilterra proprio a causa dell’alto numero di vaccinati con sola prima dose”.
Rincara la dose Luca Puccetti, segretario della Federazione medici di medicina generale di Pisa: “Il green pass non sempre significa una protezione sicura, specie se ottenuto dopo una sola somministrazione di vaccino. Stante che il 10 per cento circa degli ultraottantenni non è vaccinato e che tra i soggetti con età compresa tra 60 e 79 anni non si è vaccinato almeno il 20 per cento – spiega Puccetti – rimangono molti gli italiani a rischio di gravi complicanze per infezione da Covid. L’abolizione dell’obbligo delle mascherine all’aperto è una misura molto pericolosa così come è profondamente errata la convinzione che qualunque vaccinazione che conferisca il Green Pass significhi una sicura protezione dall’infezione e dalla malattia”.
Soltanto due dosi con vaccino a Rna, aggiunge il segretario dei medici pisani, “conferiscono mediamente una protezione dalla variante delta pari all’88 per cento mentre due dosi con vaccino a vettore virale conferiscono una protezione del 70 per cento. Se la dose ricevuta è una sola delle due previste la protezione dalla variante delta è di appena il 35 per cento. Con il vaccino a Dna per cui è prevista una sola dose la protezione risulterebbe mediamente inferiore al 60 per cento”.
Secondo i medici pisani risulta quindi importante “potenziare ed estendere la vaccinazione, ma anche continuare con le misure di distanziamento, di igiene e sanificazione, di protezione individuale e di tracciamento. Quanto più il virus circola tanto più si possono sviluppare varianti ancora più pericolose ed aumentano i rischi per tutti coloro che non si sono voluti o potuti vaccinare o in cui il vaccino non ha sviluppato protezione adeguata perché immunodefedati per i più vari motivi. Siamo ben lungi – conclude Puccetti – dall’aver sconfitto il virus e queste precauzioni sono necessarie se si vogliono evitare nuove tragedie e chiusure dall’impatto devastante”.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
STA ARRIVANDO L’AVVISO DI SFRATTO PER IL LEADER OMOFOBO
È partita sulle note di Don’t stop me now dei Queen la marcia per il Pride di Budapest, che ha percorso per tutto il pomeriggio di oggi, 24 luglio, le strade della capitale ungherese.
Sono migliaia – circa 30 mila, il doppio rispetto a due anni fa – le persone arrivate a piazza Madach, punto di partenza del corteo, piena di ombrellini parasole arcobaleno, enormi cuori di cartone e bandiere.
L’evento, che chiude il mese dell’orgoglio Lgbtq+ in Ungheria, sarà una manifestazione di «celebrazione ma anche protesta» contro le politiche omofobe del governo di Viktor Orban. La manifestazione sfida apertamente l’escalation della campagna contro i diritti civili del governo di Orban: all’inizio di questo mese, nel Paese è entrata in vigore una legge che vieta la rappresentazione di temi Lgbt+ ai bambini, con enormi implicazioni per l’istruzione, l’arte e l’intrattenimento.
La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro il governo ungherese, definendo la normativa discriminatoria e contraria ai valori europei della tolleranza e delle libertà individuali.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
I SOVRANISTI SPERAVANO CHE CI FOSSERO DANNEGGIAMENTI, GLI E’ ANDATA MALE
È cominciata alle 17 di oggi 24 luglio, in piazza Meardi a Voghera, la
manifestazione a sostegno del 39enne Youns El Bossettaoui, detto Musta, ucciso tra martedì 20 e mercoledì 21 luglio dalla pistola dell’assessore comunale Massimo Adriatici.
Gli organizzatori (il collettivo NSI – Noi siamo idee) hanno definito la manifestazione “pacifica”
Alla manifestazione hanno preso parte circa duemila persone di origine araba che hanno scandendo cori contro l’assessore: «Adriatici assassino, vogliamo giustizia
Il corteo ha avuto solo un confronto con le forze dell’ordine, all’altezza di via Cavour. I manifestanti si sono fermati a pochi metri dagli agenti schierati in tenuta antisommossa ma non hanno innescato lo scontro.
Il corteo é proseguito quindi nella piazza del municipio. A differenza di quanto si temeva, non si sono registrate violenze.
La sindaca della città Paola Garlaschelli, eletta nell’ottobre 2020 con la coalizione di centro destra, aveva pubblicato un comunicato stampa in cui alludeva alle violenze che avrebbero potuto scatenarsi dalla piazza.
I manifestanti si sono mossi verso il Comune ma, in via Cavour, hanno trovato uno schieramento di Polizia in assetto antisommossa. Parte di loro ha raggiunto comunque il municipio, dove sono stati scanditi slogan contro l’assessore alla sicurezza Massimo Adriatici. Non ci sono stati particolari momenti di tensione.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
AVREBBE DOVUTO FARLO PRIMA, VISTE LE SEGNALAZIONI SUL COMPORTAMENTO ANOMALO DEL LEGHISTA
Quella di martedì 20 luglio è stata l’ultima sera in cui Massimo Adriatici ha girato con la sua inseparabile calibro 22.
Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, fonti del comune di Voghera comunicano che la Prefettura è intenzionata a non rinnovare il porto d’armi all’assessore alla Sicurezza, che quella sera in piazza Meardi ha ucciso sparando il 39enne Youns El Boussettaoui, un uomo con problemi mentali e di alcolismo che girava spesso in quella zona.
“Con dolore e responsabilità – scrivono in una nota i rappresentanti della comunità marocchina– la nostra comunità si impegnerà per rivendicare il diritto ad una convivenza civile e all’insegna del rispetto reciproco. Noi vogliamo sensibilizzare le istituzioni italo marocchine affinché siano garanti dello stato di diritto”.
L’assessore alla Sicurezza girava abitualmente non solo con la pistola carica, ma con un colpo in canna e senza sicura. Un’abitudine che sembra Andreani avesse da tempo nei suoi giri serali, tanto che gli era valsa il soprannome di ‘sceriffo’.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
LO SCERIFFO DI VOGHERA CHE OSTENTAVA LA PISTOLA ORA SI E’ FATTO PORTARE IN UN “LUOGO SEGRETO” NEL TIMORE DI RITORSIONI: MA NON ERA UNO CHE NON AVEVA PAURA DI NESSUNO?
Il gip di Pavia ha convalidato l’arresto dell’assessore alla Sicurezza del Comune di
Voghera Massimo Adriatici confermando, per l’uomo politico, gli arresti domiciliari. Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa per l’uccisione di Youns El Boussetaoui, avvenuta martedì sera con un colpo di pistola in piazza.
Ordinanza.
II gip fa riferimento alla “pericolosità dell’indagato” intesa come attitudine a “porre in essere reazioni sovradimensionate nel caso in cui si trovi in situazione di criticità”. “Ciò che si vuole evidenziare è che lo stesso Adriatici ha dichiarato di aver estratto la pistola dalla tasca in un momento in cui era ancora lucido e consapevole delle proprie azioni”, scrive il gip nella sua ordinanza.
E questo è avvenuto “prima che El Boussettaoui lo colpisse e prima dello stordimento”. “Tale azione appare decisamente spropositata a fronte di un uomo che lo stava aggredendo disarmato, nei cui confronti si è posto in una fase decisamente anticipata in una posizione predominante – scrive il gip – ma in modo gravemente sproporzionato e creando le condizioni perché si addivenisse all’evento nefasto che poi purtroppo è effettivamente accaduto; e ciò si ritiene soprattutto in considerazione della consapevolezza qualificata che si deve richiedere a un uomo con la professionalità dell’indagato per anni nelle forze dell’ordine ed esperto penalista, istruttore delle forze dell’ordine, esperienza in base alla quale l’uomo avrebbe dovuto essere in grado di discernere il rischio effettivamente corso e i valori che era chiamato a bilanciare in tale situazione”.
Ai domiciliari.
L’assessore Adriatici non si trova più nella sua abitazione. È stato trasferito in località segreta dopo che un personaggio dell’estrema destra vogherese ha postato un video paventando disordini nella manifestazione del pomeriggio e ha inquadrato l’abitazione dell’assessore. Questo per i legali del politico comporta rischi per la sua incolumità.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
“BOLOGNA UN PASSO AVANTI” ERA STATO USATO UN ANNO FA DAL CANDIDATO PD ALLE REGIONALI
Fabio Battistini, imprenditore bolognese che corre da sindaco sotto le insegne del centrodestra, inciampa sulla prima gaffe elettorale. Provando a correggere il tiro della comunicazione, inzialmente impostata sullo slogan “Dai mò”, un modo dialettare per dire “coraggio”, ha fatto stampare un nuovo manifesto, con il claim “Bologna, un passo avanti”.
Nella presentazione con i rappresentanti dei partiti che lo sostengono ha esibito una nuova grafica per i manifesti, meno “locale” e più “isituzionale. Però non ha considerato il fatto che quello slogan era già stato usato.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, quando un anno fa presentò la sua lista per le elezioni regionali, scelse proprio la stessa formula “Emilia-Romagna, un passo avanti”. Il governatore si è limitato a farlo notare su twitter con un breve commento: “Così non vale…”
Ma il lapsus sembra davvero freudiano: durante la presentazione del candidato Battistini, infatti, per incoraggiarlo, i principali rappresentanti dei partiti di centrodestra stamattina da piazza del Nettuno hanno detto: “Dall’altra parte non c’è mica Bonaccini, a Bologna possiamo vincere”. Ricordando la vittoria alle urne del presidente della Regione che ha rappresentato una sconfitta bruciante per la destra all’epoca.
La campagna di Battistini sembra davvero partita in salita: prima ha dovuto aspettare lunghe settimane perché il centrodestra trovasse l’accordo sul suo nome, ora ha poco tempo per impostare una campagna efficace con agosto di mezzo.
Al gazebo allestito per la presentazione della sua candidatura ha assicurato: “La mia lista è pronta per due terzi”, ma il tempo stringe. L’idea di gareggiare con uno slogan in dialetto a un certo punto gli è sembrata “antistorica” nel 2021, ma adesso deve fronteggiare una somiglianza troppo stretta con lo slogan usato da Bonaccini.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
BUONA PERMANENZA IN TERAPIA INTENSIVA (E PAGATEVI IL CONTO DEL RICOVERO)
Manifestazioni in tutta Italia per dire no al Green pass. Da Roma a Milano,
passando per Firenze e Napoli, sono 81 in tutto le città in cui sono in corso le proteste contro il Green pass.
Con la mascherina abbassata e senza distanziamento i manifestanti urlano “libertà, libertà” e intonano slogan che inneggiano al rispetto della Costituzione contro le misure anti-Covid considerate liberticide.
Disordini a Roma
A Roma, dove l’appuntamento è a Piazza del Popolo, si sono registrate tensioni tra polizia e manifestanti quando questi ultimi hanno provato a dirigersi in corteo verso via del Corso. Un gruppo si sta ora dirigendo verso viale Mazzini per raggiungere la sede della Rai. Molti non hanno la mascherina e alcuni di loro indossano magliette che raffigurano Mario Draghi e Roberto Speranza dietro le sbarre. Secondo la Questura sarebbero 1.500 in tutto partecipanti, tra cui anche alcuni esponenti di Forza Nuova. Anche Casapoud ha annunciato che prenderà parte alle manifestazioni contro il pass vaccinale.
L’aggressione a Pescara
Momenti di tensione nel pomeriggio a Pescara. I manifestanti contro il Green pass hanno aggredito, “non solo verbalmente”, il tavolo di Forza Italia allestito in Corso Umberto per raccogliere le firme per il referendum sulla giustizia. “Si sono avvicinati – dice il senatore di Forza Italia, Nazario Pagano – e hanno iniziato ad urlare e insultare. Poi si sono avvicinati sempre di più, qualcuno ha aggredito verbalmente e poi un paio è venuto a contatto con il banchetto. Nessuno di noi ovviamente ha reagito. La polizia è subito intervenuta per fermarli”. Al tavolo della raccolta firme erano presenti anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, e l’onorevole Antonio Martino.
Svastiche a Milano
A Milano a migliaia hanno sfilato intonando cori contro il governo. In corteo si vedono stelle di davide e svastiche associate al certificato verde. Secondo i manifestanti il passaporto vaccinale non sarebbe altro che uno strumento da regime per reprime le libertà fondamentali. Durante la protesta, i manifestanti hanno cominciato a prendere di mira i giornalisti al grido “venduti, venduti!”.
A Torino invece è stato organizzato una manifestazione lungo via Po. “Uniti per la libertà di scelta contro ogni discriminazione”, si legge sullo striscione posizionato alla testa del corteo.
I cori a Genova
Anche a Genova i manifestanti si sono mossi al grido di “no Green pass”. Circa in mille si sono visti a piazza De Ferri. “Siamo tantissimi – sottolineano alcuni manifestanti intervenuti al megafono parlando alla piazza – dobbiamo far sentire sempre la nostra voce. Il governo fa del terrorismo, vergogna”. Dalla protesta sono partiti cori contro il governatore ligure Giovanni Toti, su posizioni favorevoli all’uso del pass.
(da agenzie)
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Luglio 24th, 2021 Riccardo Fucile
ANNUNCIA DI ASSOLDARE DEI SUOI OPERAI E DI ESSERE PRONTA A SPARARE CONTRO CHI OGGI MANIFESTERA’ CONTRO ADRIATICI
La settimana nera per Voghera si arricchisce con le parole di Francesca Miracca, assessora al commercio del comune nel pavese. La donna ha annunciato di assoldare dei suoi operai e di essere pronta a sparare su chi manifesta contro Adriatici
In un servizio del numero di oggi de Il Foglio, Valerio Valentini atterra a Voghera. Località nella provincia di Pavia che fino a pochi giorni fa quasi non lo si era mai pronunciato se non affiancato da “la casalinga”.
Ora è diventata nota per il terribile omicidio di Youns El Boussetaoui, il 39enne marocchino morto per colpa di un proiettile esploso da Massimo Adriatici: assessore alla sicurezza del comune la cui giunta è guidata da un’amministratrice leghista.
In queste ore però a far discutere, incredibilmente, non sono i fatti di Voghera. Ma le parole dell’assessora al commercio Francesca Miracca, concesse proprio a Valentini de Il Foglio.
Parlando dell’omicidio, Miracca dice “Domani spariamo davvero, mi sa: assoldo i miei operai e scendiamo noi in piazza”.
Oltre a chiedere ai suoi operai cosa ne pensano, la lente di ingrandimento in questo caso andrebbe focalizzato sul senso di impunità che aleggia negli ambienti leghisti.
Le parole dell’assessora sono rivolte alla manifestazioni di piazza che in queste ore interesseranno il comune nel pavese.
Una mobilitazione nata per manifestare contro il razzismo è stata annacquata, mitigata, riorganizzata per finire come un ricordo della vittima. Un bel gesto certo, ma con una valenza a metà. E nonostante tutto, l’assessora ha pensato bene di lasciarsi andare ad un commento così distensivo.
Di moda nell’Alabama degli anni ’60 più che nella Lombardia del primo ventennio degli anni 2000.
(da NextQuotidiano)
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