Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
IL FEDELISSIMO EUROPARLAMENTARE PROCACCINI INDAGATO E LA SINDACA TINTARI AGLI ARRESTI DOMICILIARI A TERRACINA… IL CASO PASQUALE MAIETTA, EX-DEPUTATO DI FRATELLI D’ITALIA, COINVOLTO IN ALMENO TRE INCHIESTE GIUDIZIARIE … COSTANTINO DI SILVIO, DETTO “CHA CHA”, CAPO DELL’OMONIMA FAMIGLIA IMPARENTATA CON I CASAMONICA DI ROMA E LE OMBRE SU MAIETTA
«Questa è una terra nella quale si respira amore. Nella quale si respira patriottismo.
Nella quale si respirano i valori fondamentali e tradizionali che noi continuiamo a difendere nonostante siano considerati politicamente scorretti».
Così Giorgia Meloni, nel corso di un comizio, si rivolge al suo popolo, i fedelissimi di Latina, provincia a 70 chilometri a Sud di Roma, che la leader di Fratelli d’Italia ha scelto come collegio elettorale, blindato da una fedeltà ideologica mai spezzata da quel 18 dicembre del 1932, quando Benito Mussolini annunciò la nascita di Littoria. Novanta anni dopo Latina e la vicina Terracina sono divenute il “feudo nero” dei Fratelli d’Italia, una striscia dell’entroterra pontino che affaccia sul mare e combatte una battaglia quotidiana contro le infiltrazioni criminali.
È qui che l’aspirante premier annaffia le radici del suo consenso ed è qui che gli astri nascenti del partito hanno preso il largo, naufragando tra gaffe e inchieste giudiziarie per diventare meteore, quando non stelle cadenti.
Una storia che lega FdI alle vicende personali e politiche dei suoi uomini più in vista: Nicola Procaccini, l’europarlamentare braccio destro di Giorgia Meloni, indagato a piede libero con l’accusa di turbativa d’asta e induzione indebita a dare o promettere utilità nella maxi inchiesta “Free beach” sulle concessioni balneari di Terracina, e Pasquale Maietta, il vulcanico ex-deputato di Fratelli d’Italia, già presidente del Latina Calcio, fuoriuscito dal partito dopo essere stato coinvolto in almeno tre inchieste giudiziarie
Tirando le fila dei rapporti tra i due uomini forti di Giorgia Meloni si compie un balzo indietro al 2014, quando Maietta prende parte a un comizio organizzato a sostegno di Nicola Procaccini, allora sindaco di Terracina.
Un’assemblea presieduta da un insolito servizio d’ordine, dove l’uomo di garanzia della pubblica sicurezza è Costantino Di Silvio, detto Cha Cha, uno dei capi dell’omonima famiglia imparentata con i Casamonica di Roma e già condannato a 10 anni per associazione a delinquere.
Di Silvio è un’ombra che spesso compare sulle tracce di Maietta ed è la stessa ombra che qualcuno tira in ballo poche settimane prima del maggio 2015, quando Procaccini viene sfiduciato da 13 consiglieri comunali. Per evitare la disgregazione del sistema di potere tra Terracina e Latina una manina si mette al lavoro e nei giorni che precedono la sfiducia un consigliere comunale viene avvicinato e minacciato.
Su quella vicenda il pm Ddda di Roma, Corrado Fasanelli, apre un fascicolo a carico di Maietta, ipotizzando il reato di violenza o minaccia a un corpo politico e amministrativo. Il fumo nero che sale dal brodo dell’agro pontino non preoccupa Giorgia Meloni, che nel maggio 2014 lancia i suoi legionari migliori: «Ringrazio Pasquale Maietta perché grazie a lui ci prendiamo soddisfazioni di ogni genere».
Sommerso dalle inchieste, l’ex-tesoriere di FdI rinuncia a candidarsi nel 2018. Nonostante questo la stirpe littoria conquista spazio e credibilità all’interno di FdI e dopo un secondo mandato da sindaco Nicola Procaccini viene eletto europarlamentare nel 2019. Il 19 luglio scorso la Procura di Latina tira la rete di “Free beach” e arresta tra gli altri anche la sindaca di Terracina, Roberta Tintari. Il sistema si sfalda e volano gli stracci.
Accade così che Gianfranco Sciscione, ex-presidente del consiglio comunale di Terracina, racconti agli uomini della Guardia Costiera di aver saputo di una presunta mazzetta da 40mila euro destinata proprio a Procaccini. Dichiarazioni da verificare su quello che è stato il “modello Terracina”, come la stessa Meloni lo aveva definito in un comizio del 2020. «Prenderemo questi laboratori, questo esempio, e lo porteremo al governo della nazione». Alla vigilia delle elezioni, qualcuno si chiede se il governo della nazione meriti qualcosa di più.
(da La Repubblica)
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Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
IL LEADER DEGLI IMPRENDITORI VENETI ROMPE LA LINEA DAL SILENZIO IMPOSTA DA CARLO BONOMI, CANDIDATO MINISTRO IN UN GOVERNO MELONI, E SI FA ALFIERE DEL MALCONTENTO DELLE IMPRESE CON IL CENTRODESTRA: “PENSAVO CHE IL SENSO DI RESPONSABILITÀ FOSSE SUPERIORE ALL’INTERESSE PER LE POLTRONE”
«Si sciacquano la bocca parlando delle imprese e poi si disinteressano di quello che diciamo. Qui in Veneto c’era una parte vicina al centrodestra e alla Lega. Siamo stati traditi, i conti si faranno alle urne». Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, è molto amareggiato.
Cosa ha pensato quando Mattarella ha deciso per lo scioglimento delle Camere?
«Sono stato particolarmente scosso, stiamo affrontando un momento durissimo. Il senso di responsabilità pensavo fosse superiore all’interesse per le poltrone e invece si è aperta una crisi al buio. Sento parlare di mille euro al mese di pensione e non so… sarà questa la prospettiva? In questi giorni molti colleghi ci stanno spingendo a prendere posizione per criticare quanto avvenuto».
Oggi ci sarà una riunione straordinaria del Consiglio di Confindustria. La vostra associazione ha taciuto in questi giorni.
«C’è stato un senso di sbigottimento, bisognava metabolizzare».
Si è aperta una crepa tra il mondo dell’impresa e il centrodestra?
«Fa comodo millantare interesse, ma poi quando l’impresa parla non viene ascoltata. Conosco bene Luca Zaia, so come la pensa, è una persona responsabile, aveva fatto anche qualche dichiarazione di presa di distanza da quel che stava avvenendo. Mi sarei aspettato che non solo la Lega veneta, ma l’insieme della politica del Veneto facesse pressione ai propri colleghi romani per andare avanti. Di sicuro mi pare evidente che non riusciamo a esprimere la nostra pressione come territorio. Gli unici partiti coerenti sono stati il Pd e Fratelli d’Italia. Mentre molti colleghi che vedevano il centrodestra come un’area che avrebbe interpretato il buon governo sono stati smentiti dai fatti. Ma questo è problema che verrà risolto alle urne».
Il centrodestra è dato in vantaggio: come pensa finirà?
«Non lo so, ma non vorrei ci rimettessero i cittadini. C’era un bisogno innegabile di tornare al voto, ma si potevano aspettare quattro mesi, così si faceva la legge di bilancio. Poi si sta parlando di razionamento dell’energia, c’è un settembre complicato, dove potrebbe essere messa a terra l’inflazione con aggravio pesante per i cittadini. E noi abbiamo un buco fino a fine ottobre».
Dall’estero si stanno sollevando molti dubbi su un centrodestra di governo a guida Meloni. Li condivide?
«Se c’è una pregiudiziale sul nuovo governo è che dovrà essere evidente il carattere europeo e atlantista. Non posso pensare che chi vada al governo domani possa avere ancora ammiccamenti sovranisti, di questo non ce n’è bisogno soprattutto per le imprese. Devo dare atto a Meloni che sull’alleanza atlantica è stata più determinata di altri partiti».
C’è la possibilità che il vostro presidente Carlo Bonomi possa avere un ruolo politico?
«Non c’è evidenza di nulla. Bonomi è stato eletto per supportare le imprese e spero che fino alle ore 24 del suo ultimo giorno da presidente lavori per le imprese».
Chi vorrebbe vedere come premier?
«Una persona che sappia interpretare i bisogni del Paese, una persona delle istituzioni, perché nei momenti di possibile crisi sociale bisogna tenere unito il Paese e le minoranze, serve una chiara visione internazionale, che riconosca i valori del nostro Paese e che abbia una forte reputazione soprattutto in Europa. È il profilo di Draghi, chiunque vinca deve interpretare questi bisogni».
(da La Stampa)
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Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
LEGA 12,5%, M5S 10%, FORZA ITALIA 7%, AZIONE+ EUROPA 6%
Sono alleanze “fantasiose” quelle testate dall’ultimo sondaggio Emg commissionato da
Libero, e stravolgono l’ordine di arrivo dei partiti dopo le elezioni del 25 settembre visto fin qui.
Ipotizzando un’alleanza PD-Art1-PSI, denominata PSE, questa sarebbe la più votata dagli italiani, con il 24.5%. Davanti a Fratelli d’Italia, solitamente più quotato, che sarebbe al 22,5%.
Insieme alle quote di Lega (12,5%) e Forza Italia (7%), più il 2% di Noi con l’Italia, la coalizione di centrodestra andrebbe a raccogliere il 44% delle preferenze.
In crescita al 6% (+1,6%) il sodalizio che vede insieme Azione e +Europa, resta stabile al 4% Italia Viva di Renzi, che i sondaggi EMG danno sempre al doppio rispetto alla media.
Ipotizzata anche la presenza nel centrosinistra di Italia al Centro di Toti, con il suo 1,5%, stessa quota di Insieme per il Futuro di Luigi Di Maio. “Cosa Rossa” è invece il nome dell’alleanza ipotetica tra Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana e Verdi.
I grillini mantengono la loro quota stabile al 10%, mentre una lista unica SI-EV perde circa un punto rispetto alle due liste sondate separatamente. Tra i partiti minori viene citato Italexit di Gianluigi Paragone: è sotto la soglia di sbarramento, e con il suo 2,5% – dovesse correre da solo – non eleggerebbe nessuno.
(da agenzie)
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Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
IDEOLOGO DEL PARTITO È IL SICULO GIOVAN BATTISTA FAZZOLARI, RIBATTEZZATO “LA BUSSOLA”… IL RUOLO DI GIAMPAOLO ROSSI IN RAI E I RAPPORTI CON IL DEEP STATE, FIAMME GIALLE IN PRIMIS, GESTITI DA MAURIZIO LEO
Elementi di potere meloniano. L’inner circle di Giorgia Meloni, il vertice della piramide di Fratelli d’Italia, è comporto da un manipolo di fidatissimi. Il “consigliori” in chief, per quanto ufficialmente fuori dal partito e dalla politica, è Guido Crosetto.
Cofondatore di Fdi, il gigantone piemontese è sì presidente dell’AIAD, Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (quindi il suo pingue stipendio lo paga lo Stato), ma è ancora il “sussurratore” principeo dalla Ducetta.
Poi c’è Francesco Lollobrigida, cognato tricolore (ha sposato la sorella di Giorgia Meloni, Arianna), deputato della Repubblica e deputato alla compilazione delle liste per le prossime elezioni. La famigerata scelta del candidato al Campidoglio nella persona di un tribuno radiofonico del calcio laziale, tale Michetti, porta la sua firma.§Ideologo del partito è il siculo Giovan Battista Fazzolari, scherzosamente ribattezzato “la Bussola”. E’ l’uomo con radici missine, poi passato in Alleanza nazionale e successivamente nel Popolo della libertà. A lui è demandata l’elaborazione politica per definire il programma di Fratelli d’Italia.
A gestire il dossier Rai, ci pensa l’ex consigliere di Viale Mazzini, Giampaolo Rossi, su cui l’Espresso ha vergato un velenoso articolo a fine 2021. E poi c’è Maurizio Leo, ex assessore al Bilancio della giunta Alemanno, mandato al macello contro Gualtieri alle suppletive per la Camera.
E’ l’uomo di raccordo con pezzi di deep state, in modo particolare la Guardia di Finanza. Leo ha insegnato alla scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, alla scuola superiore dell’Economia e delle Finanze e poi Prorettore presso la Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze.
(da agenzie)
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Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
UN BEL REGALONE DEL GOVERNO E DELLA SOTTOSEGRETARIA ALLO SPORT VALENTINA VEZZALI – UN ATTO DI GENEROSITA’ CHE DEVE AVER MOLTO “TOCCATO” FORZA ITALIA
Da qualche giorno sui social e via WhatsApp sta girando incessantemente un’offerta di
lavoro per la ricerca “urgente” di personale per la controlleria degli Europei di Nuoto 2022, che si svolgeranno a Roma dall’11 al 21 agosto, e i successivi Master dal 24 agosto al 4 settembre.
“Europei di nuoto urgente staff da agosto al 4 settembre”, si legge nel titolo dell’offerta per la ricerca di addetti al controllo delle entrate e che snocciola le disponibilità richieste e la paga oraria.
La location di lavoro è il Foro Italico, le date da coprire vanno dall’8 di agosto fino al 4 di settembre e la paga ammonta a 5,70 euro netti all’ora. “Si richiede ampia disponibilità”, recita l’annuncio che mette in evidenza anche le possibilità di fasce orarie tra cui scegliere: “Dalle 6.00 alle 14.00, dalle 6:00 alle 16:00, dalle 14.00 alle 22.00, dalle 6.00 alle 22.00 e dalle 6.00 alle 19.00”.
“Chi è interessato mandarmi disponibilità con scritto nome e cognome, disponibilità per i giorni o totale e quale turno. Per la conferma del servizio vi contatteremo nei prossimi giorni fino al 31 luglio”, si legge nel testo dell’offerta pubblicata da un’utente a nome dell’azienda One Group.
Per lo svolgimento degli Europei di Roma, la Federazione Italiana Nuoto ha ricevuto 5 milioni di euro di fondi stanziati con l’ultima legge di bilancio. Oltre a questi fondi, si aggiungono i soldi dei grandi sponsor, come Frecciarossa ed Enel, e il ricavato dei biglietti che verranno venduti
“Pensiamo di raggiungere 100mila presenze di pubblico tra i vari impianti”, ha dichiarato Paolo Barelli, presidente di Federnuoto e capogruppo di Forza Italia alla Camera.
Un giro d’affari non esattamente residuale che apre a una domanda: davvero non è possibile retribuire i volontari che sono così importanti per la buona riuscita dell’evento, considerando le cifre in ballo?
Nulla di illegale, per carità, in tutti i grandi eventi vengono impiegati volontari, ma in un periodo storico in cui si parla così tanto di salario minimo l’interrogativo rimane aperto.
(da Dagoreport)
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Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
PUNTARE SUL MINISTRO PER IL PIRELLONE PERMETTEREBBE AL LEADER DELLA LEGA DI ALLONTANARE UN “COLONNELLO” CHE ORMAI MALSOPPORTA
Grandi manovre attorno a Palazzo Lombardia, ma prospettive diverse nei due schieramenti. A 8 mesi dalle Regionali, la confusione in queste ore è trasversale, ma se da un lato si segnalano tensioni derivanti dal dualismo innescato dalle ambizioni della vicepresidente della Regione Letizia Moratti, nell’altro campo regna l’incertezza più totale.
Insieme ai due attuali contendenti (Attilio Fontana e Letizia Moratti) pare consolidarsi anche la clamorosa ipotesi di una discesa in campo di Giancarlo Giorgetti, eminenza grigia leghista e ministro dello Sviluppo economico.
La mossa avrebbe più di un senso. Placherebbe le mire della vicepresidente, intanto, e certo non apparirebbe come un’umiliazione per Fontana, che con Giorgetti ha un rapporto di stima ricambiata.
Avrebbe un senso per il partito, perché servirebbe a riannodare i fili dell’antica battaglia autonomista, avrebbe un senso per Matteo Salvini, che porrebbe fine così a una dialettica interna con una figura a volte ingombrante, per quanto silenziosa.
E avrebbe senso infine per lo stesso Giorgetti, che oggi potrebbe non essere entusiasta di far parte di un governo di centrodestra (magari guidato da Giorgia Meloni) dopo aver giocato convinto nella squadra «di unità nazionale» di Mario Draghi. Ciò non significa che sia cosa fatta, ma che l’ipotesi esiste, ed è considerata a più livelli.
(da Il Giornale)
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Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
I DUE SPOSINI RUSSI SI FECERO FOTOGRAFARE IN POSE SEXY E SUPER-CAFONE IN GIRO PER LA GRANDE MELA
Antioccidentale, ma non tanto da non sposarsi a New York, al consolato russo. E
portavoce della diplomazia russa dal 2015, figlia di un diplomatico, eppure nota per i suoi toni totalmente fuori dalle righe: è dei primi di luglio un video postato da lei stessa sul suo canale Telegram intitolato «Il nostro raccolto», in cui per circa tre minuti, con la canzone patriottica «Kalinka» in sottofondo, lecca e mordicchia due grosse fragole.
Maria Zakharova, 46 anni, è la prima portavoce donna del ministero russo degli Esteri ed è tra i più longevi in carica, sette anni: ma sul suo «stile personale», fatto di selfie con scollature procaci e linguaggio da bacheca Facebook, si moltiplicano gli attacchi. Soprattutto ora che siamo in guerra.
Ciclicamente, e di nuovo sui social in questi giorni, tornano a galla le foto del suo matrimonio con Andrei Makarov, con cui ha una figlia, Maryana, di 10 anni.
Una giovane Zakharova, pettinata come Ivana Trump e in un abito cortissimo di satin bianco, orlato di ricami neri ben poco classici, bacia appassionatamente il neomarito che le abbranca il seno sui sedili di una limousine.
Zakharova cinta dal marito in un bacio passionale a favor di camera. Non sono foto da funzionario diplomatico: ma le nozze sono del 2005, molto tempo prima che assumesse l’incarico.
Chi le ha pubblicate, proprio ora che Zakharova gestisce quotidianamente la comunicazione di una guerra? E l’intento è quello di screditarla? In realtà le foto di Maria Zakharova alle nozze sono pubbliche, suo malgrado, dal 2016.
Così un’intervista al sito russo Life.ru il fotografo, Nikolai Komissarov, ammette di averle pubblicate di sua iniziativa: «Erano foto private, ma Zakharova ne postò qualcuna per il primo anniversario delle nozze dunque pensai di poterle mettere online anche io. Lei si infuriò».
Ma ormai le foto erano online. Una versione traballante. Komissarov era il fotografo del consolato russo a New York, dove nel 2005 Zakharova lavorava: difficile che non avesse una nozione di privacy, liberatorie, ufficialità di foto oltretutto private.
E che non siano mai state rimosse dal web, da allora, è altrettanto strano: circolano su blog anonimi e poco affidabili, ma sulla pagina del sito Life.ru, dalla linea totalmente filogovernativa, l’intervista a Komissarov c’è ancora (corredata di una sola foto, in posa più classica, dei due sposi).
Possibile, quindi, che a ordinarne la diffusione sia stato un nemico della sposa. Ma russo, e molto tempo fa.
Come accade in guerra, anche la comunicazione è un’arma: e le foto del matrimonio sono tornate a circolare su Twitter. È per esempio a quegli scatti, forse, che allude il dissidente Mikhail Khodorkovsky che, commentando il video delle fragole, scrive «Una donna volgare è sempre una donna volgare».
(da agenzie)
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Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
TUTTO È NATO DA UN ESPOSTO DEL POLITICO REPUBBLICANO TODD ROKITA… NELLE ULTIME SETTIMANE LA DOTTORESSA HA ANCHE SUBITO MINACCE DI MORTE
Ha scelto di far abortire una bambina di 10 anni vittima di stupro, ora la ginecologa è stata denunciata. Caitlin Bernard si è assunta la responsabilità di interrompere la gravidanza di una bambina di appena 10 anni vittima di violenza sessuale in Ohio. Secondo la legge la piccola avrebbe dovuto partorire il figlio, ma proprio il parto sarebbe stato una violenza ancora più grande, così la dottoressa le ha praticato l’aborto.
La Corte Suprema aveva negato il permesso all’aborto per la piccola visto che era passato troppo tempo. La famiglia si è trasferita in Indiana, dove l’aborto è consentito anche in stato di gravidanza più avanzato rispetto all’Ohio.
Così la bimba ha incontrato la dottoressa Bernard che ha accolto la loro richiesta capendone il dolore. Da quel giorno però è stata vittima di minacce e insulti per aver ucciso un bambino.
Ora al medico viene contestato questo aborto e sul suo conto è stata aperta un’inchiesta. Pare che tutto sia partito da una citazione fatta dal repubblicano Todd Rokita che ha contestato alla ginecologa la mancata notifica dell’intervento di interruzione di gravidanza alle autorità dello stato nei tempi richiesti.
Il legale della donna dice che non ci sono i termini, ma di fatto ora la professionista si troverà a dover affrontare un processo solo per aver cercato di aiutare una bambina piccola, vittima di una terribile violenza.
(da agenzie)
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Luglio 28th, 2022 Riccardo Fucile
APERTA UN’INCHIESTA DELLA UEFA, LA SQUADRA UCRAINA IN OGNI CASO HA VINTO
Hanno provato di tutto i tifosi turchi per fare innervosire gli avversari ucraini. E se nei
palazzi istituzionali la Turchia di Erdoğan sta svolgendo un ruolo di intermediario tra Kiev e Mosca, nello stadio di Istanbul si inneggia a Putin.
È successo ieri sera durante la partita tra Fenerbahçe e Dinamo Kiev, una gara cruciale per il cammino in Champions League di entrambe. All’andata, giocata in Polonia, finì 0 a 0. Quindi si decideva tutto ieri sera: chi vince va avanti, chi perde va a casa.
E a vincere sono stati gli ospiti ucraini. «Il calcio è un gioco leale. La Dinamo Kiev è stata più forte», ha commentato l’ambasciatore dell’Ucraina in Turchia Vasyl Bodnar, al quale non sono sfuggiti quei cori: «È molto triste sentire dai tifosi del Fenerbahçe parole che sostengono l’assassino e l’aggressore che sta bombardando il nostro Paese».
Secondo la stampa turca, l’atmosfera allo stadio si era fatta tesa nei primi minuti del secondo tempo, quando la squadra ospite è andata in vantaggio con un gol di Vitaliy Buyalski. I padroni di casa erano rimasti in 10 per l’espulsione di un centrocampista, erano in svantaggio e pochi minuti dopo hanno pure sbagliato un rigore.
Alla fine a vincere è stata proprio la Dinamo Kiev per 2-1. «Tutto ha funzionato secondo i nostri piani e abbiamo vinto. Ma non abbiamo tenuto conto dei tifosi. Non mi aspettavo slogan del genere. Che peccato», ha commentato durante un’intervista televisiva l’allenatore romeno della Dinamo Kiev, Mircea Lucescu, che si è rifiutato di partecipare alla conferenza stampa a fine gara.
(da agenzie)
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