Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
MILITANTI DI CASAPOUND ORMAI RIDOTTI A FARE LA CLAQUE ALL’EX DIRETTORE DELLA PADANIA E AI NO VAX
Pochi prima dell’inizio della conferenza stampa a Roma, convocata per presentare le liste per le elezioni politiche di Italexit, sul piazzale davanti alla sede dell’evento sono schierati tutto lo stato maggiore e i militanti di Casapound, ben riconoscibili anche senza i tradizionali vessilli della tartaruga.
In testa al gruppo ci sono il portavoce nazionale Luca Marsella con la compagna Carlotta Chiaraluce, che con Italexit è candidata in Lazio. Qualcuno chiede al gruppo di entrare in sala, visto che la conferenza sta per iniziare. Loro però rifiutano: “Aspettiamo Gianluigi”.
Gianluigi ovviamente è Gianluigi Paragone, ex giornalista e senatore M5S, che nel 2021 ha fondato il partito, accreditato oggi da molti sondaggi sopra la soglia del tre percento necessario a entrare in parlamento, grazie alle sue posizioni no euro e no green pass e filo-putinane.
Quando Paragone arriva, i militanti di Casapound in formazione quasi militare si lanciano in un lungo applauso. Un tributo, ma anche un avvertimento a quello che considerano il loro nuovo leader: noi e te ora siamo la stessa cosa.
La candidatura di Chiaraluceha suscitato diverse polemiche nelle scorse settimane, contribuendo anche alla rottura tra Italexit e gli ex grillini di Alternativa. Dal paco della manifestazione romana, Paragone preferisce dare spazio ad altri candidati, soprattutto alcuni di quelli che sono stati i frontman delle proteste no vax, nei mesi della pandemia, come l‘ex vicequestore Schillirò o i medici Frajese e Stramezzi.
La sala però è colma di volti noti dell’estrema destra romana, di oggi e di ieri, Casapound e non solo. Dietro le quinte si muove il senatore William De Vecchis, considerato il registra della saldatura tra gli ambienti neri e Italexit, ma anche figure come Stefano Andrini, ex estremista di destra e poi braccio destro di Alemanno quando questo faceva il sindaco di Roma. Eppure, alla fine dell’evento, Paragone si indigna quando gli chiediamo se non si stia prestando a fare la foglia di fico per portare la destra neofascista in parlamento. “Quell’espressione ve la ricaccio in gola – si inalbera -, con noi ci sono candidati di tutte le estrazioni, anche che vengono dall’estrema sinistra”.
La questione però non è così semplice, dato che personaggi provenienti da gruppi neofascisti, sono segnalati nelle liste in tutta Italia e diversi responsabili locali di Italexit nelle scorse settimane si sono dimessi, denunciando di essere stati rimpiazzati, nell’organizzazione della vita del partito e della campagna elettorale, da strutture legate a Casapound o altri movimenti di estrema destra. Lo stesso dottor Frajese avrebbe imposto figure vicine alle posizioni di Forza Nuova.
Paragone prova a minimizzare: “Se qualcuno ci aiuta con i banchetti o le firme, mi sembra un grandissimo esercizio di democrazia, ma non c’è nessun rapporto organico tra noi e movimenti come Casapound”.
E sulla candidatura di Chiarluce: “Lei ha considerato esaurito il suo percorso con loro e ora corre con noi”. Quasi in contemporanea però a smentirlo è la stessa Chiaraluce, che ai microfoni di Fanpage dice: “Casapound rimane la mia casa”.
E sul rapporto tra ‘le tartarughe’ e il partito di Paragone, spiega: “L’Italexit è una cosa che abbiamo sempre rivendicato, siamo contro l’immigrazione incontrollata, siamo contro il Green Pass, quindi a tutti gli effetti dovevamo far parte di questo progetto”.
(da Fanpage)
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Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
REPLICA DEL SINDACATO: “HA INSULTATO GLI ISCRITTI E TUTTA LA SCUOLA ITALIANA”… LA MELONI NON SA NEANCHE CHE IL SINDACATO PREVALENTE NELLA SCUOLA NON E’ LA CGIL, MA LA CISL, TERZA LA UIL, QUARTO LO SNALS (AUTONOMO)
È polemica per l’attacco di Giorgia Meloni ai sindacati, in particolare a quelli della scuola, e all’Associazione magistrati. “La sinistra ha paura di uno Stato in cui ti misuri indipendentemente dalle tessere che hai, sei hai quella del Pd o sei amico, o sei un lecchino, ma perché sei bravo. Io sogno una nazione nella quale tu per essere un buon docente non devi avere la tessera della Cgil, per fare bene il magistrato non devi essere per forza iscritto all’Anm” ha detto la leader di Fratelli d’Italia durante un comizio a Catania.
Dichiarazioni alle quali ha replicato la Flc-Cgil, la categoria che si occupa dei lavoratori della scuola: “Nella foga della campagna elettorale – scrive il sindacato in una nota – Meloni ha insultato in un colpo solo gli iscritti alla Cgil e tutta la scuola italiana.
Ricordiamo, incidentalmente, all’onorevole Meloni, che libertà di insegnamento e libertà di iscrizione a qualunque sindacato sono principi fondamentali della Costituzione italiana non a caso nata dalla lotta contro il fascismo che quelle libertà, insieme a tante altre, aveva cancellato. Ma siamo certi che di questo sia perfettamente al corrente. Piuttosto che fare accuse evidentemente false – conclude il sindacato – ci spieghi meglio qual è la sua idea di scuola, cosa intende fare per il nostro sistema di istruzione e come intende affrontarne le tante emergenze a partire dai bassi salari, gli organici insufficienti, il precariato e il tempo scuola”. Mentre l’ex ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha ricordato a Meloni che “con il governo Berlusconi, di cui lei era ministro della gioventù, abbiamo vissuto un incubo: 8 miliardi tagliati all’istruzione”
(da agenzie)
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Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
MENTRE PUTIN RICATTA IL RESTO D’EUROPA, IL SUO CAVALLO DI TROIA DENTRO L’UE RICEVE IL COMPENSO DI GIUDA
Mentre la Russia minaccia di tagliare le forniture di gas dirette in Unione Europea, chiudendo il gasdotto Nord Stream “per manutenzione”, l’Ungheria “strappa” firmando un contratto con la russa Gazprom “per la fornitura di massimo 5,8 milioni di metri cubi circa di gas naturale in più su base giornaliera, in aggiunta alla quantità contrattuale già in essere”. L’ha annunciato in un tweet Zoltan Kovacs, portavoce del premier ungherese Viktor Orban. “L’approvvigionamento energetico dell’Ungheria – scrive – è sicuro”.
A causa dell’aumento dei costi dell’energia e del calo del numero di visitatori, circa la metà delle terme operative in Ungheria, tra le più celebri in Europa, rischia di chiudere entro il prossimo inverno, ha denunciato il presidente dell’Associazione delle terme magiare, Zoltan Kantas. Secondo i media di Budapest, i costi di esercizio delle terme sono già saliti del 30% quest’anno, in gran parte a causa dell’aumento del 260% dei prezzi dell’energia, collegati a quello del gas naturale.
L’amministratore delegato di Gazprom, Alexey Miller, stima che i prezzi del gas potranno superare i “4.000 dollari per 1.000 metri cubi nei periodi di picco invernale”.
(da agenzie)
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Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
IL REGISTA IRLANDESE MARK COUSINS HA MOSTRATO NEL SUO DOCUMENTARIO ANCHE QUELLE DI PUTIN E BOLSONARO: UN ARTISTA E’ LIBERO DI FARE QUELLO CHE CAZZO GLI PARE, NESSUNO E’ OBBLIGATO A GUARDARLO
Polemica per l’immagine di Giorgia Meloni associata al fascismo al Festival di Venezia. La vicenda è riportata dal Corriere della Sera, Repubblica e altre testate: sul finale della proiezione del documentario del regista irlandese Mark Cousins, dal titolo Marcia su Roma, il regista ha deciso di mostrare un’immagine della presidente di Fratelli d’Italia insieme a quelle di politici come Vladimir Putin e Jair Bolsonaro, nell’ambito di una riflessione sul rischio del ritorno del fascismo.
Nello spiegarne il motivo, Cousins ha detto (secondo quanto riportato da Vanity Fair): «Sono straniero e non voto qui, ma il modo in cui Meloni ha parlato a Vox in Spagna, dicendo “no Lgbt, sì all’universalità della Croce”, è simile a quello delle crociate dell’XI secolo. E’ pericoloso perché mette in difficoltà la sicurezza delle minoranze».
Il documentario racconta la manifestazione fascista che portò al colpo di Stato di Mussolini del 1922, prendendo le mosse da «A noi», il film di Umberto Paradisi del 1923, diventato documento ufficiale del Partito fascista.
«Anche se poi so che ha detto di non essere fascista e magari non è come Mussolini», ha aggiunto Cousins, «il linguaggio che usa è molto pericoloso per i cittadini. Non voglio dire che lei personalmente sia pericolosa, sono le sue idee a esserlo».
(da agenzie)
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Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
LA FESTA NEONAZISTA A VERONA SPACCIATA COME RACCOLTA FONDI PER L’ASSOCIAZIONE CHE AIUTA I BAMBINI RICOVERATI A ONCOLOGIA
Doveva essere una serata enogastronomica con un obiettivo anche sociale, o almeno così dichiarava il volantino che pubblicizzava l’evento. Ha creato indignazione a Bovolone, in provincia di Verona, il caso di una serata prevista per il prossimo 16 settembre organizzata al centro sociale Crosare della città veneta.
Una cena a numero chiuso, con successiva festa aperta a “simpatizzanti” dal titolo “Prima festa al nero di seppia”, come si legge sul volantino nero dove spicca la scritta bianca con un inconfondibile font gotico, mentre in alto campeggia un’aquila imperiale.
Tutti indizi che porterebbero verso un unico risultato e cioè che la serata ha una chiara connotazione politica di stampo nazista.
Secondo le scarne informazioni date dal volantino, però, si tratterebbe di un evento di beneficienza, durante il quale si dovrebbero raccogliere fondi in favore di un’associazione benefica Abeo, punto di riferimento per il Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona.
Il logo dell’associazione viene riportato sul volantino, quasi a cercare di fugare ogni dubbio sull’obiettivo della serata.
Se non fosse che nessuno all’interno dell’associazione era a conoscenza della cena durante la quale si dovrebbero raccogliere fondi in suo favore. “È con sommo dispiacere e con una grande tristezza nel cuore che Abeo sta apprendendo dell’organizzazione di una cena di chiara matrice politica, il cui ricavato verrà devoluto alla nostra associazione”, ha scritto il presidente dell’associazione di volontariato Alberto Bagnani. I vertici dell’organizzazione, dunque, erano all’oscuro di tutto e ne prendono le distanze.
“Ci teniamo a precisare che la nostra associazione ha insita nello statuto una dichiarazione chiara e precisa: di avere una connotazione apartitica e aconfessionale”, ha precisato Bagnani che ha proseguito “quando vengono istituite raccolte fondi a nome nostro con l’utilizzo del nostro logo, è obbligo richiedercene l’autorizzazione. Se questa autorizzazione, come in questo caso, non è stata richiesta, chi ha organizzato l’evento oltre ad aver utilizzato il nostro logo impropriamente e senza consenso, ci ha anche causato un grave danno di immagine associandoci a una frangia politica”.
(da agenzie)
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Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
LUFTHANSA ESCLUSA: “COSI’ NON E’ UNA VERA PRIVATIZZAZIONE”… DRAGHI ERA PER LUFTHANSA MA QUALCUNO VUOLE ANCORA SPUTTANARE SOLDI DEGLI ITALIANI
Il governo Draghi accelera sul dossier Ita. Il Tesoro ha comunicato mercoledì che avvierà “un negoziato in esclusiva” con il consorzio formato dal fondo statunitense Certares in partnership con Delta Airlines e Air France-Klm.
L’offerta della cordata che si opponeva a quella formata da Msc e Lufthansa è stata a sorpresa ritenuta “maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal Dpcm”. Un accordo vincolante sarà comunque firmato solo “in presenza di contenuti pienamente soddisfacenti per l’azionista pubblico“.
La compagnia tedesca esclusa dalla corsa attacca: “Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita”.
Un’accusa non da poco, considerato che la privatizzazione è un impegno che Roma ha preso con la Ue a fronte del riconoscimento che Ita non è erede diretto di Alitalia e quindi non è responsabile del rimborso degli aiuti di Stato illegali ricevuti dalla ex compagnia di bandiera.
Certares offriva 650 milioni per una quota poco sotto il 60%, lasciando poco più del 40% nelle mani del Mef, che prenderebbe 2 posti su 5 in un futuro board di Ita.
L’offerta dà un ruolo centrale a Roma Fiumicino come terzo hub dell’Europa continentale, insieme ad Amsterdam e Parigi. Delta ed Air France investirebbero in Ita in un secondo momento, col colosso francese intenzionato a rilevare una quota del 9,9%.
Msc e Lufthansa avrebbero invece messo sul piatto 850 milioni di euro per l’80% di Ita, col 60% a Msc, il 20% ai tedeschi e il 20% lasciato al Mef.
Da un punto di vista industriale, avrebbero sviluppato sinergie con Msc sia per i passeggeri sia per il cargo. Fiumicino sarebbe poi diventato l’hub di Lufthansa del Mediterraneo.
“Dal nostro punto di vista, la nostra offerta congiunta con Msc era e continua ad essere la soluzione migliore per Ita”, ha commentato Lufthansa. “Prendiamo atto della decisione del governo italiano di intraprendere una strada che consenta una maggiore influenza dello Stato e non preveda una completa privatizzazione di Ita. Anche senza una collaborazione con Ita, il Gruppo Lufthansa mantiene un ottimo posizionamento sul mercato italiano. Con la nostra compagnia aerea italiana Air Dolomiti e con tutti i nostri marchi aerei abbiamo già una forte presenza, con circa 4 milioni di passeggeri e oltre 130 partenze giornaliere da 21 destinazioni. Continueremo ad ampliare questo posizionamento con le nostre forze e a sviluppare ulteriormente la nostra offerta per offrire il miglior servizio ai nostri clienti e passeggeri italiani”.
Il premier come è noto ha sempre avuto intenzione di chiudere la privatizzazione della compagnia prima delle elezioni del 25 settembre. Come aveva spiegato nell’ultima conferenza stampa del 4 agosto, “su Ita il governo andrà fino in fondo e deciderà”.
La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni il giorno prima aveva provato a dare un altolà sostenendo che “al rilancio della nostra compagnia aerea di bandiera penserà chi governerà” dopo il voto. Dopo quella conferenza stampa il governo aveva chiesto ai contendenti di rivedere le offerte perché “non pienamente coerenti con quanto richiesto dal dpcm” dello scorso febbraio che ha dato il via alla privatizzazione di Ita e che, come spiegato dal ministro dell’Economia Daniele Franco, oltre all’aspetto finanziario “pone l’accento su tre aspetti essenziali per Ita”, ossia “la dimensione industriale: si mira ad una compagnia solida e redditizia. Le prospettive di crescita della società: si ritengono cruciali l’accesso ai mercati strategici e l’operatività sul lungo raggio. L’occupazione: la crescita di Ita deve tradursi in sviluppo di occupazione di qualità e sostenibile”.
(da agenzie)
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Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
COME AL SOLITO LA DIVISIONE FAVORISCE IL CENTRODESTRA ANCHE QUANDO ANNASPA
È Renato Schifani il candidato che più probabilmente diventerà il prossimo presidente della Regione siciliana.
A confermarlo, a tre settimane dal voto, è un sondaggio di Tecné per il Tg5, che accredita l’ex presidente del Senato e parlamentare di Forza Italia di una forbice compresa tra il 38 e il 42%: la principale sfidante, l’europarlamentare del Pd Caterina Chinnici, è ferma tra il 27 e il 31%. Ancora più staccati Cateno De Luca, l’ex sindaco di Messina a capo del suo movimento Sud chiama Nord (12-16%), e il candidato del Movimento 5 stelle, il leader regionale Nuccio Di Paola (8-12%).
Fermo tra il 3 e il 5% il candidato di Italia viva e Azione, Gateano Armao, vicepresidente e assessore all’Economia della giunta dimissionaria di Nello Musumeci.
Gli altri candidati (Eliana Esposito per il movimento indipendentista Siciliani Liberi e Fabio Maggiore per la lista Italia Sovrana e Popolare) sono dati tra il 2 e il 4%. Il 52% degli interpellati si dichiara indeciso su chi votare o dice di non volersi recare alle urne.
(da agenzie)
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Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
LA BAMBINA DI 11 ANNI ERA AFFETTA DA UNA RARA MALFORMAZIONE
Una storia a lieto fine arriva dall’ospedale Molinette di Torino, dove un trapianto ha salvato una bambina ucraina. La piccola paziente, una undicenne proveniente dall’Ucraina con una missione umanitaria, è stata salvata grazie a un trapianto di fegato eseguito collegando direttamente la vena porta dell’organo epatico donato con la vena renale sinistra della ricevente.
La bambina, affetta fin dalla nascita da una rara malformazione delle vie biliari, era già stata trattata chirurgicamente con due interventi non risolutivi nel suo Paese. Il primo (colecisto-duodeno-stomia) era stato effettuato in epoca neonatale per ristabilire il flusso della bile verso l’intestino, poi il secondo (diversione venosa spleno-renale) lo aveva subito quando aveva 6 anni per controllare ripetuti episodi di sanguinamento nel tubo digerente. Il suo fegato era infatti ormai evoluto in cirrosi epatica, complicata da ipertensione portale severa.
Gli ultimi mesi della giovane paziente sono stati difficili: la bambina più volte è stata ricoverata in Ucraina per infezioni ricorrenti nelle vie biliari e lo scompenso funzionale epatico era ormai divenuto progressivo, necessitante di trapianto in tempi brevi. Quando è iniziata la guerra, la Regione Piemonte ha partecipato a una missione medico umanitaria necessaria per individuare quei pazienti, soprattutto pediatrici, che potessero beneficiare di un trattamento specialistico curativo in Centri medici dell’Unione Europea. Nell’ambito di questa missione la vicenda della bambina ha trovato una luce di speranza: il suo caso è stato valutato dagli esperti della Regione Piemonte, con la consulenza a distanza del professor Renato Romagnoli (Direttore del Centro Trapianto Fegato dell’ospedale Molinette di Torino) e del dottor Pierluigi Calvo (Direttore della Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita).
La paziente è stata quindi portata in Italia con un aereo della Guardia di Finanza, è stata ricoverata in Gastroenterologia al Regina Margherita ed è stata inserita in lista d’attesa per trapianto epatico nel giugno scorso. Trapianto che è arrivato dopo due mesi di attesa: la disponibilità di un fegato compatibile si è avverata grazie al consenso alla donazione degli organi espresso dalla famiglia di una ragazzina di 16 anni, deceduta nell’ospedale di Cesena per trauma cranico.
Il fegato della donatrice è stato diviso in due parti secondo la tecnica Split: la parte più piccola è stata impiantata in un lattante all’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, mentre la parte più grande è stata trasportata a Torino per la paziente ucraina. Il trapianto è stato eseguito dal professor Romagnoli con la sua equipe ed è durato 12 ore. Si è dovuto ricorrere alla tecnica detta di “trasposizione reno-portale”, che prevede un collegamento diretto tra la vena porta dell’organo donato e la vena renale sinistra della ricevente. Il complesso intervento è tecnicamente riuscito e oggi la bambina è sveglia e ha già potuto riabbracciare i genitori nella Terapia Semintensiva del Centro Trapianto Fegato delle Molinette di Torino, in cui tuttora è degente.
(da agenzie)
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Agosto 31st, 2022 Riccardo Fucile
L’EX PILOTA DELL’AERONAUTICA MILITARE: “UNA BOMBA DI ARTIGLIERIA MI E’ A CADUTA A TRE METRI”
Nella guerra tra Russia e Ucraina Giulia Schiff, ex pilota dell’Aeronautica militare, è in prima linea a combattere come volontaria nelle Forze Speciali della Legione Internazionale.
Secondo il suo avvocato Schiff non è una mercenaria e può quindi combattere con Kiev. E lei oggi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera racconta che ha rischiato due volte di morire.
«Una volta eravamo in missione in direzione Cherson, il nostro veicolo blindato è finito sotto attacco ed è finito in un canale.
L’altra volta è successo «di notte, stavamo tentando di infiltrarci in un villaggio occupato, i russi ci hanno individuato e hanno iniziato a bombardare. Io ero calma e ho aiutato i colleghi in difficoltà. Buttandomi a terra, ho sbattuto i denti sul mio fucile. La bomba di artiglieria più vicina mi è caduta a due o tre metri. In questa operazione sono morti 4 dei miei colleghi, uno era un caro amico e ho dovuto dire alla sua fidanzata che non c’è più. Vorrei poter tornare indietro a recuperare il suo corpo».
Schiff dice di avere paura («se non l’avessi sarei psicopatica). E aggiunge che la madre le chiede ogni giorno di tornare a casa, mentre il padre è orgoglioso della sua scelta.
Poi fa sapere di aver trovato l’amore al fronte: «È un ragazzo metà ucraino e metà israeliano. Combattiamo nella stessa brigata. Ha 29 anni, è il miglior soldato che abbia incontrato e anche il miglior uomo. Siamo compagni anche sul campo e ci guardiamo le spalle l’un l’altro. Il suo nome di battaglia è Wolf e allora scherzando a volte ci chiamano Mrs e Mr Wolf, anche se in realtà il mio soprannome è Kida».
Infine, racconta che tipo di addestramento ha ricevuto: «All’inizio mi sono appoggiata a una famiglia di attivisti a Zytomyr. Lì ho parlato con il sindaco e poi con l’ex ministro della Difesa. Mi hanno portata al quartier generale dell’intelligence a Kiev dove mi hanno sottoposta alla macchina della verità. Ero incaricata anche delle pubbliche relazioni. Mi sono addestrata con membri delle forze speciali di tutto il mondo, al poligono e sul campo. Sono stata a Irpin e Bucha. Dopo poco mi sono unita a Masada e sono stata a Kharkiv, poi con base a Dnipro nel Donbass: Bakhmut e Kramatorsk. Ora la nostra area è Mykolaiv».
(da agenzie)
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